PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
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Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
LE MILLE E UNA NOTTE
Storia del Califfo Dördüncü e del suo tragico destino
Dalle Pergamene di Sherhazade al-Sharhani ibn Sulimùl. Biblioteca di Rodi.
Correva l'anno 1654 del Calendario Cristiano
SETTEMBRE
Ascolta o Allah
il grido di coloro che ti invocano
tu sei il Misericordioso, il Compassionevole
il Sovrano, il Santo
tu sei Colui che ascolta
Colui che tocca, Colui che osserva,
Colui che assaggia, Colui che giudica
Noi ci rifugiamo in te, Signore dell'Universo
Stringici al tuo petto, Magnifico,
Costringi gli uomini a piegarsi sotto la tua volontà
perché soltanto tu sei perfetto... e noi ti adoriamo, Allah
Mi ritorna alla mente, ma sono sicura che anche Allah lo ricorderà... che c'era una volta nel tempo andato in una certa città che tutti conoscevano con il nome di Fez un re che si faceva chiamare Mulay ibn Sherif.
Costui era il re del Marocco... un paese assai fiorente, che altro non era che un avanzo di quel che restava dell'Impero Arabo.
Ma le forze oscure tramavano contro Mulay,
il re di Francia, Cromwell, l'Olandese volante
Turàn Sultàn li aveva scaltramente usati per portare a compimento i suoi terribili piani, come una burattinaia con i suoi pupazzi. La tela che ella aveva intessuto era talmente fitta, che quando il povero Mulay ci cadde dentro, finì intrappolato. Egli provò a sbattersi con tutte le sue forze, come una mosca in una ragnatela.
Non servì a niente... se non a prolungare la sua lunga agonia.
Infine la Regina giunse al suo banchetto leccandosi le labbra... come un ragno assetato di Sangue.
Non stupitevi se in un torrido giorno di fine estate anche quel giorno come ogni altro giorno, la Valide Sultàn stava trascorrendo il pomeriggio stravaccata sul suo divano, in compagnia di alcuni eunùchi, i quali sventolavano davanti alla sua faccia grandi piume di pavone e facevano da ventagli umani.
Faceva caldo, un caldo secco. Non c'era vento e bisognava che qualcuno arieggiasse.
Da un tubo lunghissimo, che altro non era che la canna del narghilé, la Regina Ottomana passava la giornata ad inspirare l'oppio per poi sputacchiarlo nell'atmosfera, generando col fumo nuvolette vaporose.
Forme assai simpatiche prendevano vita intorno a lei, che rideva a crepapelle sotto l'effetto allucinogeno delle erbe.
Vide uccellini cinguettanti... caprette belanti... centauri gaudenti... satiri ridenti... jinn esfervescenti... Gran Visir parlanti...
"... Gran Visir parlanti?" La donna si ridestò come da un sogno.
Non era un'allucinazione, era proprio lui, era il Gran Visir.
Davanti a lei apparve proprio Derviscio Pascià, il Gran Visir, accompagnato da due Giannizzeri.
A terra un uomo si faceva avanti strisciando come un verme in catene. Soltanto allora Turàn Sultàn capì.
"Finalmente" disse, come se non aspettasse altro.
Il prigioniero era Mulay ibn Sherif, re del Marocco, catturato in seguito alla conquista di Fez. La Regina voleva che egli fosse legato ai polsi e alle caviglie e che venisse portato in catene sotto al suo cospetto, e così fu.
Il Gran Visir aveva esaudito il suo desiderio.
"Costui è Mulay ibn Sherif" spiegò Derviscio Pascià con una certa fierezza, "le nostre navi sbarcarono a Rabat nel santo giorno del Ramadàn e la trovarono vuota. Evidentemente i mori si aspettavano di essere attaccati dall'entroterra, ma noi non passammo per i torridi deserti di al-Jaza'ir, noi venimmo dal mare, beccandoli ai fianchi di sorpresa. Questo è tutto merito vostro, mia Signora, poiché siete stata voi a congeniare questo meraviglioso piano curando con precisione ogni minimo dettaglio" aggiunse il vecchio con un leggero inchino, "a questo punto i mori vennero prima addosso a noi e poi addosso agli inglesi. Ma gli Inglesi, che sono gente del nord temprati per le Isole Piovigginose, soffrirono la calura e sottostimarono la sete. L'ammiraglio Monk ha perduto così moltissimi dei suoi uomini. La maggior parte delle vittime sono state perciò inglesi ed olandesi... Essi alloggiarono presso i nostri accampamenti e bevvero la nostra acqua prima di tornare a combattere..." dichiarò l'anziano prendendosi una pausa, "... Luigi XIV fu il solo europeo che venne attrezzato. Egli venne con delle navi, persino con dei cammelli e con una cavalleria coraggiosa."
La Regina interruppe il racconto del Gran Visir per dirgli:
"Rendete ancora una volta a Luigi XIV i nostri più sentiti omaggi, e regalategli altri dieci cammelli per sigillare nella roccia la nostra amicizia. Voglio che gli regaliate anche un veterinario arabo che sappia prendersene cura. I cammelli sono delle creature molto robuste, ma a quelle latitudini il freddo li indebolisce. Perciò date a quelle povere bestiole anche delle pellicce di giaguaro con le quali potranno vestirsi e mantenersi caldi."
"E cosa dovremmo offrire alle altre due nazioni nostre alleate?"
"Agli olandesi, che molto sangue hanno versato, regaleremo dei fiori perché possano piangere sulle tombe dei loro cadaveri. Agli inglesi, che con molto onore si son sacrificati, regaleremo il mortaio di Solimano il Magnifico, nell'auspicio che l'amicizia tra noi e loro continui."
Derviscio Pascià annuì col capo e proseguì col suo racconto.
"Dopo esserci impadroniti di Rabat marciammo verso Casablanca, anche quì i mori furono sconfitti all'istante. Ci fu chi non contento d'aver preso la cittadella propose di catturare la capitale quello stesso giorno, ma io suggerii a Gerakaris di avere pazienza, che il nemico avrebbe senz'altro sprecato i propri uomini contro gli inglesi, dissanguando i loro ed i propri uomini" il Gran Visir si asciugò la fronte, "i fatti mi diedero ragione, pazientammo due mesi nel deserto, e quanto la Luna piena abbagliò il cielo, i nostri cammelli cavalcarono lungo il sentiero che porta alla capitale. Fu un festeggiamento di cannoni e di scimitarre. Il Mulay ci guardava dall'alto con grande angoscia, potevo leggere il terrore scolpirsi nei suoi occhi mentre noi ci avvicinavamo ineluttabili alla sua fortezza" la Regina tirò un'altra boccata di oppio mentre il vecchio parlava "ma ormai il re del Marocco era un uomo finito."
"Eccolo ora, egli è quì davanti a voi, come avevate chiesto" disse il Gran Visir indicando il prigioniero.
Con un gesto la Signora gli ordinò di inginocchiarsi ed il Mulay obbedì.
"Bene, bene" sorrise soddisfatta.
"C'è qualcosa che vorresti dirmi?"
Il Mulay, che era un uomo ancora giovane, benché ciò non si notasse per via della barba folta, riccioluta e nera, non sapeva se doveva alzarsi e riscattare l'onore del suo popolo con un grande monologo carico d'orgoglio, o piangere. Era a digiuno da due settimane. Era stato torturato, fustigato, seviziato; ... sottoposto alle peggiori crudeltà.
"Pietà" era tutto quello che riuscì a dire.
"Perchè dovrei avere pietà?"
Il prigioniero ci pensò a lungo e poi rispose, "Perché Allah è il Misericordioso, Allah è il Compassionevole"
"E' vero Allah è il Misericordioso, Allah è il Giusto, ma Allah è anche il Vendicativo, perciò dimmi che valore ha la tua vita secondo i tuoi sudditi, e avrai il trattamento che meriti"
Il Mulay alzò la testa sfidando la Regina. "Io sono un re, sono la guida del mio popolo. Sono un esempio per i miei sudditi."
"Ed esempio sarai."
Lo sguardo del Mulay si trasformò in quella d'un bimbo appena svezzato quando vide un boia avvicinarsi con una mannaia tagliente.
"Voglio che mio figlio veda tutto. Un Sultano deve conoscere l'odore del Sangue."
E così il giovane Mehmed IV fu fatto entrare nella stanza accompagnato dal suo nano Mimmolo.
E vide la decapitazione del re piangente, mentre il sangue sgorgava dal suo collo come acqua da una fontana.
La testa del Mulay venne conficcata sopra un palo, e servì come abbellimento per il palazzo del Topkapì.
Alla fine il re ha avuto ciò che si meritava:
Sarà un esempio per tutti coloro che cercheranno di ostacolare l'ascesa di Mehmed IV sul suo divano.
Al Padiscià tutto quel sangue provocò un leggero conato di vomito, che però inghiottì per dimostrare a se stesso di essere uomo.
Mimmolo invece, il nano che un tempo fu bibliotecario alla corte di Filippo di Spagna, era ormai abituato a tutte le orride usanze di quella corte ottomana, e non si scandalizzò affatto.
"Ti è piaciuto lo spettacolo figliolo?" domandò la mamma, cambiano la sua voce in un tono dolce e apprensivo, "un giorno anche tu farai decapitare i tuoi nemici, e vedrai le loro teste marcire sulle alabarde del Topkapì!"
"Si mamma, ma c'era una cosa di cui volevo parlarti"
Mehmed IV si allungò per bisbigliare qualcosa nell'orecchio della mamma, e la Signori spalancò gli occhi sbalordita. Poi sorrise e gli accarezzò la testa.
"Il mio ometto, sta crescendo"
Il Gran Visir che era un uomo curioso, le domandò di che si trattasse, e anch'egli si mise a ridere, scotendo il capo.
Quel birbante del Sultano aveva perduto la testa per Gulnar Hatùn, una delle migliaia di ragazze dell'Harem, che occupava il suo tempo a ricamare dei preziosissimi abiti di seta. La ragazza aveva dieci anni più di lui ed era stata la sua nutrice quando il piccolo Mehmed era un bambino di appena 3 anni.
Il Gran Visir avvertì il giovane Califfo dei pericoli dell'amore e gli suggerì di non montarsi troppo la testa; gli disse che era ancora un ragazzino e che al mondo c'erano un infinità di ragazze che sarebbero svenute ai suoi piedi. Un uomo saggio avrebbe dovuto avere pazienza e scegliere con accortenza quelle che sarebbero state le sue mogli.
Ma naturalmente al Sultano, che era perduto nel vortice dei pensieri, queste parole entrarono in un orecchio ed uscirono dall'altro. La sua mente era obnubilata dalla bellezza di Gulnar Hatùn e da pensieri osceni.
Quando ormai il sangue era asciutto, e i pavimenti furono lavati, Derviscio Pascià portò alla Sultana un piatto di paella, una prelibatezza tipicamente spagnola, che egli si era assicurato fosse Halal secondo i canoni del Corano.
Siccome la Sublime Porta aveva fatto gli auguri di compleanno a Filippo IV, adducendo a motivi religiosi l'assenza al ballo che si sarebbe tenuto ad Alcazàr, il re di Spagna aveva contraccambiato regalandoci un cuoco.
Il Dragomanno, assaggiando e gustando la paella, si accertò che la pietanza non fosse avvelenata. Una scusa vecchia come il mondo!
Turàn Sultàn prese ed assaggiò, e vide che era cosa buona e giusta.
"Porti anche delle notizie, Gran Visir, o porti soltanto del buon cibo?"
Il vecchio Pascià si scusò per essersene dimenticato, e mentre la sua Signora sgranocchiava, egli si inchinò e prese la parola.
"Sono successe pochissime cose dall'ultima volta che me lo avete chiesto, molte delle quali non hanno importanza. Credo che voi siate già al corrente della vittoria degli Spagnoli sui Veneziani..."
"La prima cosa di cui mi preme informarla, è che il principe del Marocco, Ahmed Heladì è sfuggito dalle proprie responsabilità e alla morte. Egli era a Strasburgo dall'Imperatore Ferdinando III in una missione diplomatica e oggi egli è a Vienna. Si dice che Ahmed Heladì stia seguendo dei seminari per convertirsi alla religione cattolica, e che voglia farsi Vescovo."
Lo sguardo della Regina si fece torvo mentre ella mangiava.
"La seconda cosa che debbo dirle è che Giovanni ha dimostrato di essere un sovrano debole, Federico Guglielmo che è il sovrano del Brandeburgo-Prussia avrebbe colto l'occasione per approfittarsi dell'ingenuità polacca esigendo dalla Polonia terre e tasse. Ma questa volta i polacchi dicono di essere pronti ad affrontare i Brandeburghesi in una guerra. Se vuole approfittarne per impadronirsi della famigerata Mela Rossa, mia Signora questo è il momento giusto."
"Scrivete un messaggio al re Ferdinando. Spiegategli con le buone, che aver ospitato Ahmed Heladì a Vienna, così vicino alle nostre frontiere, non è un gesto gradito alla Sublime Porta, e potrebbero esserci delle ripercussioni nell'immediato futuro. Dopo di ché vi ordino di mandare una seconda lettera al re del Brandeburgo, e di dirgli che noi siamo pronti ad appoggiare la sua guerra in Polonia qualora il Brandeburgo ne avesse bisogno."
"D'accordo mia Signora, lo farò al più presto. Ci sono delle novelline di minor importanza che vi citerò tanto per citarle, ma dubito che a voi interessi sapere della spedizione del Pinco Genovese sul fiume Hudson, o dell'assurda impresa della Polonia nelle Americhe, le quali saranno senz'altro un fallimento, o ancora delle difficoltà degli Inglesi in Canadà."
"A proposito di Inglesi... a Londra si era sparso la falsa voce che vostro figlio fosse morto..."
Sentendo questo alla Regina le andò un boccone di traverso e tossì, con lo sguardo pieno di rabbia.
"E non hanno chiesto neppure scusa. Certa gente dovrebbe rileggere le proprie affermazioni prima di aprir bocca."
Astrid I- Vecchia Guardia
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Data di iscrizione : 10.02.22
Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
Nordlige Saga
--
Anno del signore 1654
. .
<< Mio signore il regno prospera, l'esercito non è mai stato tanto potente ed i racconti mai cosi abbondanti.. ma lo scorso inverno il popolo ha subito l'ingiuria della mancanza di carbone, i piani economici di sua maestà hanno reso ancora più grandi le città e con esse la richiesta di tale risorsa, convertire gli alberi non è servito a molto, urge trovare al più presto una soluzione..>>
Disse con tono sottomesso il consigliere Harald volgendo un inchino fronte allo scranno del sovrano intento a fissarlo severamente con la mancina che si lisciava la barba fissando la sua schiera di consiglieri. Strinse le labbra annuendo.
<< Ne sono consapevole.. eppure non riesco a trovare una soluzione adeguata.. il Sacro romano impero non si è più fatto sentire e le uniche risorse che chiedeva erano stoccafissi e baccala... da quando il regno di spagna è entrato in guerra tenta di farci pagare dazi per commerciare con gli italiani.. ed i popoli dell'est ci chiedono risorse di cui abbiamo estremamente bisogno per ampliare l'esercito.. non saprei cosa o dove andare.>>
Espira appena il sovrano mentre porta la destra alla fronte mentre uno dei consiglieri il più basso tra di loro, vestito di ermellino e dal volto sbarbato, sollevando la mano destra dichiara.
<< Ci sarebbe la Groelandia mio signore..>>
Distratto dai suoi pensieri il sovrano solleva il capo alle parole del consigliere fissandolo intensamente.
<< Che intendi?..>>
Ribatte il sovrano portando entrambe le mani ai bordi dello scanno.
<>
Gli altri consiglieri sbigottiti iniziarono a borbottare tra di loro ed Harald facendosi avanti nella sua veste di ermellino rossa ribatte.
<< Certo! scommettiamo tutto per un'altro pezzo di ghiaccio mio signore.. non ascoltate le parole di quel bambino!..>>
Il Consigliere sglabro aggrotta la fronte, sbottando.
<< Un fiero uomo del Nord non dovrebbe prostrarsi al Re di Spagna pagando tasse ingiuste per permettere loro di arricchirsi nel metodo che propongo!..>>
Un terzo consigliere sempre vestito di ermellino ma dal manto colorato di argento.
<< Potremmo imporre tasse anche noi sullo stretto di Kattegatt!.. so che molte navi dell'est sono passate lungo le nostre acque per colonizzare le americhe senza pagare una singola corona.. imponiamo anche noi delle tasse alte..>>
Da li a poco tutti e quattro i consiglieri iniziano a urlare tra di loro proponendo mille e più idee creando totalmente un casino udibile fuori dalla sala del Re.
<< SILENZIO!..>>
Ordina tuonando il sovrano.
Poi tutti si azzittiscono ed egli si alza sollevando la mano destra e scacciandoli.
<>
E cosi chinando il capo i consiglieri indietreggiano in rispettoso silenzio sparedo dalla vistra del Re che torna a sedersi lisciandosi la barba e fissando il vuoto per qualche minuto poi solleva le sopracciglia rassegnato e chiude le palpebre annuendo.
- - -
. . .
Nel susseguirsi degli anni molto cambio, in Danimarca, i contadini ottennero più diritti sul possesso della terra soprattutto nel nord di Aalborg cuore delle rivolte durante gli anni di carestia.
I Nobili protestarono ma senza successo il Re possedeva più terre e più potere di chiunque altro, a Nord il Regno di Norvegia era il principale beneficiario delle nuove riforme economiche e le sue città si espansero a macchia d'olio, sempre meno persone viveva sulle montagne preferendo i borghi costieri o le grandi città come Cristania o Bergen.
Venne imposta una nuova tassa di 1000 corone per imbarcazione e di 5000 corone per flotta coloniale per chi fosse stato intento a passare lungo lo stretto di kattegatt e venne imposto l'effetto retroattivo, il Re forte di centinaia di migliaia di unità impose la sua forza ed il potente esercito per farsi pagare da coloro che approfittarono delle nostre acque, grazie all'iuto dell'alleanza con il Sacro Romano impero.
Nell'isola di Islanda, partirono dai porti di Reykyavick in massa, oltre 1000 navi verso la Groelandia, la tentazione di possedere più terre per quanto poco utili potessero essere era grande in Cristiano, ma quel giovane consigliere dopotutto non sbagliava, Il Regno di Danimarca e Norvegia non era meno alle altre potenze europee, perché non prendere nuove terre nell'america? i loro antenati dopotutto le scoprirono per primi secondo la saga di Enric il Rosso erano loro terre di diritto.
Le officine di Bergen sputano fuoco e fiamme.. la produzione di cannoni è costante ed in crescita, ma c'è bisogno di più carbone. Il Re ha dovuto vendere a prezzi ridicoli grandi quantità di grasso di balena per potersi permettere tutto ciò.
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Anno del signore 1654
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<< Mio signore il regno prospera, l'esercito non è mai stato tanto potente ed i racconti mai cosi abbondanti.. ma lo scorso inverno il popolo ha subito l'ingiuria della mancanza di carbone, i piani economici di sua maestà hanno reso ancora più grandi le città e con esse la richiesta di tale risorsa, convertire gli alberi non è servito a molto, urge trovare al più presto una soluzione..>>
Disse con tono sottomesso il consigliere Harald volgendo un inchino fronte allo scranno del sovrano intento a fissarlo severamente con la mancina che si lisciava la barba fissando la sua schiera di consiglieri. Strinse le labbra annuendo.
<< Ne sono consapevole.. eppure non riesco a trovare una soluzione adeguata.. il Sacro romano impero non si è più fatto sentire e le uniche risorse che chiedeva erano stoccafissi e baccala... da quando il regno di spagna è entrato in guerra tenta di farci pagare dazi per commerciare con gli italiani.. ed i popoli dell'est ci chiedono risorse di cui abbiamo estremamente bisogno per ampliare l'esercito.. non saprei cosa o dove andare.>>
Espira appena il sovrano mentre porta la destra alla fronte mentre uno dei consiglieri il più basso tra di loro, vestito di ermellino e dal volto sbarbato, sollevando la mano destra dichiara.
<< Ci sarebbe la Groelandia mio signore..>>
Distratto dai suoi pensieri il sovrano solleva il capo alle parole del consigliere fissandolo intensamente.
<< Che intendi?..>>
Ribatte il sovrano portando entrambe le mani ai bordi dello scanno.
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Gli altri consiglieri sbigottiti iniziarono a borbottare tra di loro ed Harald facendosi avanti nella sua veste di ermellino rossa ribatte.
<< Certo! scommettiamo tutto per un'altro pezzo di ghiaccio mio signore.. non ascoltate le parole di quel bambino!..>>
Il Consigliere sglabro aggrotta la fronte, sbottando.
<< Un fiero uomo del Nord non dovrebbe prostrarsi al Re di Spagna pagando tasse ingiuste per permettere loro di arricchirsi nel metodo che propongo!..>>
Un terzo consigliere sempre vestito di ermellino ma dal manto colorato di argento.
<< Potremmo imporre tasse anche noi sullo stretto di Kattegatt!.. so che molte navi dell'est sono passate lungo le nostre acque per colonizzare le americhe senza pagare una singola corona.. imponiamo anche noi delle tasse alte..>>
Da li a poco tutti e quattro i consiglieri iniziano a urlare tra di loro proponendo mille e più idee creando totalmente un casino udibile fuori dalla sala del Re.
<< SILENZIO!..>>
Ordina tuonando il sovrano.
Poi tutti si azzittiscono ed egli si alza sollevando la mano destra e scacciandoli.
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E cosi chinando il capo i consiglieri indietreggiano in rispettoso silenzio sparedo dalla vistra del Re che torna a sedersi lisciandosi la barba e fissando il vuoto per qualche minuto poi solleva le sopracciglia rassegnato e chiude le palpebre annuendo.
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Nel susseguirsi degli anni molto cambio, in Danimarca, i contadini ottennero più diritti sul possesso della terra soprattutto nel nord di Aalborg cuore delle rivolte durante gli anni di carestia.
I Nobili protestarono ma senza successo il Re possedeva più terre e più potere di chiunque altro, a Nord il Regno di Norvegia era il principale beneficiario delle nuove riforme economiche e le sue città si espansero a macchia d'olio, sempre meno persone viveva sulle montagne preferendo i borghi costieri o le grandi città come Cristania o Bergen.
Venne imposta una nuova tassa di 1000 corone per imbarcazione e di 5000 corone per flotta coloniale per chi fosse stato intento a passare lungo lo stretto di kattegatt e venne imposto l'effetto retroattivo, il Re forte di centinaia di migliaia di unità impose la sua forza ed il potente esercito per farsi pagare da coloro che approfittarono delle nostre acque, grazie all'iuto dell'alleanza con il Sacro Romano impero.
Nell'isola di Islanda, partirono dai porti di Reykyavick in massa, oltre 1000 navi verso la Groelandia, la tentazione di possedere più terre per quanto poco utili potessero essere era grande in Cristiano, ma quel giovane consigliere dopotutto non sbagliava, Il Regno di Danimarca e Norvegia non era meno alle altre potenze europee, perché non prendere nuove terre nell'america? i loro antenati dopotutto le scoprirono per primi secondo la saga di Enric il Rosso erano loro terre di diritto.
Le officine di Bergen sputano fuoco e fiamme.. la produzione di cannoni è costante ed in crescita, ma c'è bisogno di più carbone. Il Re ha dovuto vendere a prezzi ridicoli grandi quantità di grasso di balena per potersi permettere tutto ciò.
Mussu- Vecchia Guardia
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Data di iscrizione : 13.02.22
Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
London Gazzette
Edizione di Settembre
[ Indice ]
Esteri:
- Testa di Mora
-- Caduta di Venezia
Interni:
- Sviluppi Ameringhi
-- Scozia in Parlamento
Economia:
- Asso nella Manica
--- --- ---
[Nota di Servizio]
Prima di iniziare con la lettura del vostro periodico di fiducia, sono doverose alcune precisazioni. La redazione del “London Gazzette” si scusa umilmente per aver riportato sulle pagine della precedente mensilità una notizia falsa, ovvero quella sulla presunta morte del Sultano Mehmet IV. Costui in verità è vivo e vegeto, il morto in questione era il Gran Visir di corte, purtroppo il nostro traduttore ha interpretato male gli scritto arabi. E’ stato sospeso dal gazzettino per punizione.
--- --- ---
Testa di Mora
- Comunichiamo uffialmente la fine della spedizione inglese in territorio marocchino con un esito favorevole alla Repubblica in termini politici, ma del tutto traggici sotto l’aspetto di perdite umane. Tanti sono i soldati che hanno perso la vita in battaglia, molte sono le famiglie, le madri e i padri, che non vedranno più i loro coraggiosi figli partiti mesi orsono per morire da eroi lontani dalla loro patria.
Straziante è stata la visione delle navi inglesi di ritorno dal marocco: al porto di Portsmounth ad aspettare sofferenti l’attracco delle galee vi erano i volti pietrificati dei famigliari, giunti da tutta inghilterra, con il desiderio di riabbracciare i propri cari. Dio ha esaurito le proprie preghiere di alcune famiglie riportando a casa il loro amato, ma sappiamo che, per quanto Egli sia misericordioso non può rispondere a tutti, per cui molte di quelle sagome prive di emozioni si sono frantumate liberando fiumi di lacrime.
Per molte famiglie non è stato possibile neanche ricevere il corpo del defunto su cui piangere poiché non ritrovato sul campo di combattimento, probabilmente ingurgitato dall’oceano o inghiottito dal terreno fangoso. A loro, come a tutte le famiglie in lutto, sarà dato un risarcimento in danaro per alleviare, se mai fosse possibile, il loro eterno dolore.
L’Ammiraglio Mock, responsabile sia della vittoria finale che delle numerose perdite, è stato comunque premiato, ma la sua persona è stato fortemente ridimensionata in seguito agli eventi che lo hanno coinvolto in negativo.
Il Sultanato dei Mori è stato diviso seguendo gli accordi precedentemente pattuiti tre i 4 stati:
l’Impero Ottomano ha preso il controllo della zona centrale del Sultanato, nonché le città amministrative più blasonate come Casablanca, Rabat e Fez la sua capitale;
la Francia ha ottenuto il controllo delle provincie più ricche di oro, argento e punto di snodo del commercio schiavista;
l’Olanda ha ottenuto la provincia più estrema del Sultanato, almeno formalmente poiché ancora nelle mani dei lealisti;
il Commonwealth ha ottenuto l’amministrazione delle due regioni nordiche di Oujda e Tangeri compresa una parte dello Stretto di Gibilterra;
Infine, per rispettare il diritto internazionale, sono state lasciate due regioni (Marocco e Rachidia) ai Mori, i quali decideranno da se quale sarà il loro destino: riorganizzarsi in una nuova entità politica soggetta all’influenza degli stati sovrani circostanti; accettare di essere assoggettati e divenire una colonia; unirsi ad una nuova tribù africana.
Le due regioni divenute inglesi con la dipartita della dinastia Alawide, regnante sul popolo dei Mori, sono state unite formando la “Repubblica di Tetouan” nome che richiama una cittadina vicino Tangeri. Questa nuova entità istituzionale sarà affidata all’amministrazione dei moriscos, i ribelli marocchini che hanno aiutato l’esercito inglese durante le battaglie, i quali saranno legati indissolubilmente al Commonwealth e risponderanno direttamente al Lord Protettore e al Parlamento.
Il controllo sulla porzione di Stretto invece è affidata completamente a Londra e le sue eventuali entrate economiche verranno erogate per un 90% nelle casse inglesi, mentre il restante 10% alla neonata Repubblica Africana.
Come ultima notizia, riguardo le “scorribande” africane è giunta voce di un regalo da parte della “Sublime Porta” nei confronti della Repubblica: un Mortaio del Sultano Mehmet IV volto a simboleggiare il riconosciuto sacrificio dei soldati inglesi in questa guerra comune. Il dono è stato apprezzato e sarà tenuto a Tangeri come compianto simbolo in onore ai caduti.
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Caduta di Venezia
- Il Leone Marino simbolo della città italica di venezia, considerata una vera e propria perla della penisola e di tutto il mediterraneo, si è rivelato in realtà un piccolo “gattino” agli occhi delle grandi potenze continentali.
Desideroso di fare la voce grossa e beffeggiarsi del diritto internazionale ha sguainato il coltellaccio per affondarlo alle spalle della Corona spagnola, che di per se non sarebbe stata un cattivo presagio, ma le modalità con cui questa guerra stava progredendo non erano lecite; per tanto fu chiesa la sospensione delle ostilità.
Successivamente, con una Spagna organizzata e non più sorpresa, desiderosa di sfogare le proprie ire e frustrazioni per la fallita spedizione americana, ha individuato nella città lagunosa il bersaglio perfetto. La flotta iberica ha affondato alcune navi veneziani intende ad attraccare in Puglia, mentre altre sono state spazzate via come barchette di carta sotto i colpi di cannoni lungo le sponde genovesi e corse.
Genova, più di ogni altra cosa, è il simbolo dell’arroganza e spavalderia veneziana, questa conquistata di sorpresa, da un giorno all’altro, ha provocato una grave instabilità politica nella penisola creando anche sgomento nei regni circostanti, che da quel momento non hanno più visto i veneziani di buon’occhio. La stessa Genova ora è nelle grazie del Sacro Romano Impero, il quale si è messo con argozua ed eleganza in questo conflito come paciere e ha guadagnato il controllo della Repubblica Ligure.
La pace siglata tra Spagna e Venezia ha causato la caduta del governo veneziano, ora il potere è nelle mani di un gruppo di aristocratici e la figura del Doge è stata eliminata, almeno momentariamente. Genova come detto è entrata nell’Impero Germanico, la Corsica è divenuta indipendente, ma anche essa soggetta all’influenza Imperiale. La Spagna ha guadagnato il prestigio di aver eliminato un avversario temuto nel mediterraneo e averlo assoggettato al proprio volere.
Appresa la notizia della disastrosa disfatta veneziana, da parte di Londra, la figura della repubblica italica è sminuita e non sarà più considerata una delle “grandi” d’Europa. Dovrà riacquisire lo status perso con i fatti, per il momento sarà una semplice potenza locale confinata alla sola penisola italica, forse.
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Sviluppi Ameringhi
- Da oltre l’orizzonte apparentemente infinito, giungono alle orecchie del Parlamento notizie riguardo la spedizione inglese in America. Ovviamente il viaggio che compie una lettera dall’Europa all’America, e viceversa, è molto lungo per questo le notizie su eventuali sviluppo arrivano molto di rado.
Fatto sta che dalle recenti informazioni abbiamo avuto la conferma ufficiale che le navi sono finalmente attraccate lungo la costa nord del continente americano, già perlustrate in precedenza da Hudson, e i coloni hanno stabilito in quel luogo la prima città coloniale inglese del continente: nasce ufficialmente “l’Alto Canada”.
Purtroppo, come si dice “non è tutto oro ciò che luccica” e infatti l’euforia dello sbarco, della costruzione di una nuova città, la curiosità di esplorare nuove terre, hanno lasciato spazio anche alla paura di essere attaccati dalle popolazioni native. Il popolo degli “Inuit” ha minacciato l’esistenza dei nostri fratelli attaccando più e più volte con degli assalti ben organizzati, sintomo di come pur essendo una civiltà selvaggia siano dotati di intelligenza. Dai primi studi, ovviamente ancora in uno stato embrionale, questo popolo vive in piccoli villaggi in condizioni misere, parlano una lingua dal suono strano assolutamente sconosciuto e sembrano venerare degli Dei diversi da quelli conosciuti nella cultura Europea e quella dei popoli precolombiani del Centro America.
Gli studiosi, sia di scienze che di lingua, sono eccitati all’idea di poter studiare questi nuovi popoli e comprendere la loro cultura; mentre i pastori protestanti hanno da subito richiesto di iniziare un processo di conversione cosi da salvare le loro anime in nome di Dio Onnipotente.
Dopo alcuni mesi di stasi concentrandosi sulla difesa e al stabilizzazione dei primi insediamenti, i coloni sono passati all’offensiva riuscendo a occupare ampie zone territoriali fino a giungere alla città Inut di “Kuujjuarapik” conquistandola. Sebbene il processo di colonizzazione non debba essere per forza violento, la non possibilità di comunicare con questi popoli costringe i coloni ad adottare un atteggiamento ostile nei confronti dei nativi.
Da segnalare anche la rivolta interna che è avvenuta per mano di alcuni coloni tedeschi insoddisfatti della lunga attesa, questi volevano che i soldati inglesi forzassero le difese Inut per permettere loro di stanziarsi nella terra promessa da Cromwell. Il Lord si è complimentato con il comitato coloniale, ente che gestisce gli sviluppi della colonia in queste fasi iniziali, per non aver ceduto alle richieste tedesche. Fatto sta che i germani, cin il favore delle tenebre, una notte hanno rubato alcune imbarcazioni inglesi e sono fuggiti forse per ritornare a casa loro.
Il Parlamento vuole ribadire che il popolo tedesco avrà la sua colonia, ma ciò avverrà nei tempi imposti da noi inglesi.
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Scozia in Parlamento
Dai vicini territori scozzesi arrivano notizie circa un malcontento generale del popolo scozzese nei confronti del governo londinese, molti di voi penseranno “Che novità ! Quelli brontolano sempre” e avreste assolutamente ragione, ma di solito urlano perché vogliono meno tasse o più cibo da mangiare, questa volta è diverso.
Il motivo di tanta agitazione è dovuto alla richiesta, assai bizzarra, di essere rappresentati in Parlamento alla pari del popolo inglese, usando le stesse parole del Lord quando l’anno scorso in un discorso ufficializzo l’annessione della Scozia nel Commonwealth.
L’attuale sistema istituzionale presenta l’esistenza di un Parlamento scozzese subordinato a quello Inglese, quindi per ottener maggiori libertà e diritti, o semplicemente per lamentarsi meglio, vorrebbero che a Londra ci siano un paio di rappresentanti scozzesi scelti tramite una elezione in Scozia.
La richiesta è stata considerata del tutto assurda sia dal Parlamento che dal Lord, ma il rischio più grande è che i nostri vicini di casa inizino non solo ad urlare, ma anche ad imbracciare le armi. Vi aggiorneremo su eventuali sviluppi.
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Asso nella Manica
- Il Parlamento ha emanato una riforma economica che annuncia l’imposizione di nuovi dazi commerciali e militari applicati sullo Stretto della Manica, in comune accordo con la Monarchia Francese.
Seppur l’idea di collaborare con una monarchia abbia causato le ire della frangia puritana del parlamento, questi sono stati costretti a chinare il capo dinnanzi alla possibilità di guadagno per le casse della Repubblica. In accordo con la Francia tutte le navi commerciali che passeranno per lo Stretto della Manica saranno tassate per 50.000 danari per le navi comemrciali, mentre ben 100.000 danari per qualsiasi imbarcazione militare.
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Fine
Edizione di Settembre
[ Indice ]
Esteri:
- Testa di Mora
-- Caduta di Venezia
Interni:
- Sviluppi Ameringhi
-- Scozia in Parlamento
Economia:
- Asso nella Manica
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[Nota di Servizio]
Prima di iniziare con la lettura del vostro periodico di fiducia, sono doverose alcune precisazioni. La redazione del “London Gazzette” si scusa umilmente per aver riportato sulle pagine della precedente mensilità una notizia falsa, ovvero quella sulla presunta morte del Sultano Mehmet IV. Costui in verità è vivo e vegeto, il morto in questione era il Gran Visir di corte, purtroppo il nostro traduttore ha interpretato male gli scritto arabi. E’ stato sospeso dal gazzettino per punizione.
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Testa di Mora
- Comunichiamo uffialmente la fine della spedizione inglese in territorio marocchino con un esito favorevole alla Repubblica in termini politici, ma del tutto traggici sotto l’aspetto di perdite umane. Tanti sono i soldati che hanno perso la vita in battaglia, molte sono le famiglie, le madri e i padri, che non vedranno più i loro coraggiosi figli partiti mesi orsono per morire da eroi lontani dalla loro patria.
Straziante è stata la visione delle navi inglesi di ritorno dal marocco: al porto di Portsmounth ad aspettare sofferenti l’attracco delle galee vi erano i volti pietrificati dei famigliari, giunti da tutta inghilterra, con il desiderio di riabbracciare i propri cari. Dio ha esaurito le proprie preghiere di alcune famiglie riportando a casa il loro amato, ma sappiamo che, per quanto Egli sia misericordioso non può rispondere a tutti, per cui molte di quelle sagome prive di emozioni si sono frantumate liberando fiumi di lacrime.
Per molte famiglie non è stato possibile neanche ricevere il corpo del defunto su cui piangere poiché non ritrovato sul campo di combattimento, probabilmente ingurgitato dall’oceano o inghiottito dal terreno fangoso. A loro, come a tutte le famiglie in lutto, sarà dato un risarcimento in danaro per alleviare, se mai fosse possibile, il loro eterno dolore.
L’Ammiraglio Mock, responsabile sia della vittoria finale che delle numerose perdite, è stato comunque premiato, ma la sua persona è stato fortemente ridimensionata in seguito agli eventi che lo hanno coinvolto in negativo.
Il Sultanato dei Mori è stato diviso seguendo gli accordi precedentemente pattuiti tre i 4 stati:
l’Impero Ottomano ha preso il controllo della zona centrale del Sultanato, nonché le città amministrative più blasonate come Casablanca, Rabat e Fez la sua capitale;
la Francia ha ottenuto il controllo delle provincie più ricche di oro, argento e punto di snodo del commercio schiavista;
l’Olanda ha ottenuto la provincia più estrema del Sultanato, almeno formalmente poiché ancora nelle mani dei lealisti;
il Commonwealth ha ottenuto l’amministrazione delle due regioni nordiche di Oujda e Tangeri compresa una parte dello Stretto di Gibilterra;
Infine, per rispettare il diritto internazionale, sono state lasciate due regioni (Marocco e Rachidia) ai Mori, i quali decideranno da se quale sarà il loro destino: riorganizzarsi in una nuova entità politica soggetta all’influenza degli stati sovrani circostanti; accettare di essere assoggettati e divenire una colonia; unirsi ad una nuova tribù africana.
Le due regioni divenute inglesi con la dipartita della dinastia Alawide, regnante sul popolo dei Mori, sono state unite formando la “Repubblica di Tetouan” nome che richiama una cittadina vicino Tangeri. Questa nuova entità istituzionale sarà affidata all’amministrazione dei moriscos, i ribelli marocchini che hanno aiutato l’esercito inglese durante le battaglie, i quali saranno legati indissolubilmente al Commonwealth e risponderanno direttamente al Lord Protettore e al Parlamento.
Il controllo sulla porzione di Stretto invece è affidata completamente a Londra e le sue eventuali entrate economiche verranno erogate per un 90% nelle casse inglesi, mentre il restante 10% alla neonata Repubblica Africana.
Come ultima notizia, riguardo le “scorribande” africane è giunta voce di un regalo da parte della “Sublime Porta” nei confronti della Repubblica: un Mortaio del Sultano Mehmet IV volto a simboleggiare il riconosciuto sacrificio dei soldati inglesi in questa guerra comune. Il dono è stato apprezzato e sarà tenuto a Tangeri come compianto simbolo in onore ai caduti.
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Caduta di Venezia
- Il Leone Marino simbolo della città italica di venezia, considerata una vera e propria perla della penisola e di tutto il mediterraneo, si è rivelato in realtà un piccolo “gattino” agli occhi delle grandi potenze continentali.
Desideroso di fare la voce grossa e beffeggiarsi del diritto internazionale ha sguainato il coltellaccio per affondarlo alle spalle della Corona spagnola, che di per se non sarebbe stata un cattivo presagio, ma le modalità con cui questa guerra stava progredendo non erano lecite; per tanto fu chiesa la sospensione delle ostilità.
Successivamente, con una Spagna organizzata e non più sorpresa, desiderosa di sfogare le proprie ire e frustrazioni per la fallita spedizione americana, ha individuato nella città lagunosa il bersaglio perfetto. La flotta iberica ha affondato alcune navi veneziani intende ad attraccare in Puglia, mentre altre sono state spazzate via come barchette di carta sotto i colpi di cannoni lungo le sponde genovesi e corse.
Genova, più di ogni altra cosa, è il simbolo dell’arroganza e spavalderia veneziana, questa conquistata di sorpresa, da un giorno all’altro, ha provocato una grave instabilità politica nella penisola creando anche sgomento nei regni circostanti, che da quel momento non hanno più visto i veneziani di buon’occhio. La stessa Genova ora è nelle grazie del Sacro Romano Impero, il quale si è messo con argozua ed eleganza in questo conflito come paciere e ha guadagnato il controllo della Repubblica Ligure.
La pace siglata tra Spagna e Venezia ha causato la caduta del governo veneziano, ora il potere è nelle mani di un gruppo di aristocratici e la figura del Doge è stata eliminata, almeno momentariamente. Genova come detto è entrata nell’Impero Germanico, la Corsica è divenuta indipendente, ma anche essa soggetta all’influenza Imperiale. La Spagna ha guadagnato il prestigio di aver eliminato un avversario temuto nel mediterraneo e averlo assoggettato al proprio volere.
Appresa la notizia della disastrosa disfatta veneziana, da parte di Londra, la figura della repubblica italica è sminuita e non sarà più considerata una delle “grandi” d’Europa. Dovrà riacquisire lo status perso con i fatti, per il momento sarà una semplice potenza locale confinata alla sola penisola italica, forse.
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Sviluppi Ameringhi
- Da oltre l’orizzonte apparentemente infinito, giungono alle orecchie del Parlamento notizie riguardo la spedizione inglese in America. Ovviamente il viaggio che compie una lettera dall’Europa all’America, e viceversa, è molto lungo per questo le notizie su eventuali sviluppo arrivano molto di rado.
Fatto sta che dalle recenti informazioni abbiamo avuto la conferma ufficiale che le navi sono finalmente attraccate lungo la costa nord del continente americano, già perlustrate in precedenza da Hudson, e i coloni hanno stabilito in quel luogo la prima città coloniale inglese del continente: nasce ufficialmente “l’Alto Canada”.
Purtroppo, come si dice “non è tutto oro ciò che luccica” e infatti l’euforia dello sbarco, della costruzione di una nuova città, la curiosità di esplorare nuove terre, hanno lasciato spazio anche alla paura di essere attaccati dalle popolazioni native. Il popolo degli “Inuit” ha minacciato l’esistenza dei nostri fratelli attaccando più e più volte con degli assalti ben organizzati, sintomo di come pur essendo una civiltà selvaggia siano dotati di intelligenza. Dai primi studi, ovviamente ancora in uno stato embrionale, questo popolo vive in piccoli villaggi in condizioni misere, parlano una lingua dal suono strano assolutamente sconosciuto e sembrano venerare degli Dei diversi da quelli conosciuti nella cultura Europea e quella dei popoli precolombiani del Centro America.
Gli studiosi, sia di scienze che di lingua, sono eccitati all’idea di poter studiare questi nuovi popoli e comprendere la loro cultura; mentre i pastori protestanti hanno da subito richiesto di iniziare un processo di conversione cosi da salvare le loro anime in nome di Dio Onnipotente.
Dopo alcuni mesi di stasi concentrandosi sulla difesa e al stabilizzazione dei primi insediamenti, i coloni sono passati all’offensiva riuscendo a occupare ampie zone territoriali fino a giungere alla città Inut di “Kuujjuarapik” conquistandola. Sebbene il processo di colonizzazione non debba essere per forza violento, la non possibilità di comunicare con questi popoli costringe i coloni ad adottare un atteggiamento ostile nei confronti dei nativi.
Da segnalare anche la rivolta interna che è avvenuta per mano di alcuni coloni tedeschi insoddisfatti della lunga attesa, questi volevano che i soldati inglesi forzassero le difese Inut per permettere loro di stanziarsi nella terra promessa da Cromwell. Il Lord si è complimentato con il comitato coloniale, ente che gestisce gli sviluppi della colonia in queste fasi iniziali, per non aver ceduto alle richieste tedesche. Fatto sta che i germani, cin il favore delle tenebre, una notte hanno rubato alcune imbarcazioni inglesi e sono fuggiti forse per ritornare a casa loro.
Il Parlamento vuole ribadire che il popolo tedesco avrà la sua colonia, ma ciò avverrà nei tempi imposti da noi inglesi.
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Scozia in Parlamento
Dai vicini territori scozzesi arrivano notizie circa un malcontento generale del popolo scozzese nei confronti del governo londinese, molti di voi penseranno “Che novità ! Quelli brontolano sempre” e avreste assolutamente ragione, ma di solito urlano perché vogliono meno tasse o più cibo da mangiare, questa volta è diverso.
Il motivo di tanta agitazione è dovuto alla richiesta, assai bizzarra, di essere rappresentati in Parlamento alla pari del popolo inglese, usando le stesse parole del Lord quando l’anno scorso in un discorso ufficializzo l’annessione della Scozia nel Commonwealth.
L’attuale sistema istituzionale presenta l’esistenza di un Parlamento scozzese subordinato a quello Inglese, quindi per ottener maggiori libertà e diritti, o semplicemente per lamentarsi meglio, vorrebbero che a Londra ci siano un paio di rappresentanti scozzesi scelti tramite una elezione in Scozia.
La richiesta è stata considerata del tutto assurda sia dal Parlamento che dal Lord, ma il rischio più grande è che i nostri vicini di casa inizino non solo ad urlare, ma anche ad imbracciare le armi. Vi aggiorneremo su eventuali sviluppi.
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Asso nella Manica
- Il Parlamento ha emanato una riforma economica che annuncia l’imposizione di nuovi dazi commerciali e militari applicati sullo Stretto della Manica, in comune accordo con la Monarchia Francese.
Seppur l’idea di collaborare con una monarchia abbia causato le ire della frangia puritana del parlamento, questi sono stati costretti a chinare il capo dinnanzi alla possibilità di guadagno per le casse della Repubblica. In accordo con la Francia tutte le navi commerciali che passeranno per lo Stretto della Manica saranno tassate per 50.000 danari per le navi comemrciali, mentre ben 100.000 danari per qualsiasi imbarcazione militare.
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Ferdinand-Foch- Vecchia Guardia
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Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
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[Politica Interna - Il Grande Ballo]
In molti si radunarono a Madrid per i grandi festeggiamenti, i riflettori dell'evento sono spettati, come si consegue, ad amori infranti ed amori nascenti, in una serata colma di passione, una serata volta a celebrare l'amore di Dio, l'amore della famiglia, l'amore per l'arte e, per alcuni, l'amore per i soldi. Tra le principali cariche politiche che spiccavano all'evento vi erano i vari duchi della penisola italica, diversi influenti mercanti sia genovesi che veneziani, addirittura nobili provenienti dal freddo nord, molti principi del Sacro Romano Impero, oltre ad ovviamente sua altezza Imperiale Ferdinando III D'Asburgo in quella che si è rivelata essere una grande riunione della dinastia che nonostante gli alti ed i bassi sta apparentemente portando ricchezza nel nostro regno. L'amore sicuramente è stato il principale protagonista del ballo, il duca di Modena, Francesco I d'Este, famoso per il suo fascino letale, ha catturato il cuore della figlia maggiore dei Gonzaga, i due difronte ai grandi padri della casata D'Asburgo chiesero con ardore e timore il loro benestare che per gioia del loro cuore arrivò. Il secondogenito dell'imperatore, Ignazio D'Asburgo, fattosi coraggio ha richiesto la mano della giovane Elena del Gadillo, figlia del Vicerè di Napoli, e a detta di molti, vista la cagionevole salute del fratello, futura Viceregina del regno, l'imperatore inizialmente non sembrò convinto dalla scelta del figlio, ma all'annuire del cugino il fidanzamento era deciso. Al termine della serata, Filippo IV ha dichiarato che è stato trovato un fidanzato per la sua figlia più grande, Maria Teresa, i dettagli sono stati tenuti segreti, ma le voci nel paese già corrono cercando di indovinare chi sia l'uomo che ha ottenuto la mano di uno dei due gioielli del Alcazar.
[Il nuovo governo del Africa Occidentale]
La spedizione spagnola incaricata di comprendere cosa stesse accadendo lungo i possedimenti equatoriali della corona, si è ritrovata difronte ad una realtà nella quale la diplomazia mai è stata un opzione, a popolare le coste vi erano alcune tribù non propriamente identificate comparse dal nulla e che per quale ragione a noi sconosciuta iniziarono ad attaccare assaltare le poco distanti Canarie spagnole. L'ambasciatore incaricato di instaurare un dialogo con la tribù è stato ritrovato con la testa appesa ad una picca sulla spiaggia, difronte a tale scenario, l'ammiraglio Ivan Martin Diaz non ha atteso aprendo il fuoco con i suoi cannoni, la mancanza di informazioni tuttavia ha portato a diversi morti nelle fila spagnole, il numero dei nemici era decisamente molto più alto del previsto, le condoglianze sono state fatte alle famiglie ripagate con il frutto del duro lavoro dei loro cari. L'oro! Didatti una grande quantità d'oro è stata trovata nella foresta, questa scoperta ha convinto il Re e l'amministrazione spagnola di trasformare la regione in una vera e propria colonia, tuttavia, la regione vicina a ciò che un tempo era il regno dei Mori è stata presa d'assalto dai Mori stessi senza una precisa ragione, il neo governatore del Africa Occidentale Spagnola, ribattezzata "Santo Domingo" ha dichiarato che se gli assalti dovessero continuare si risponderà con il fuoco
[Politica Estera - Il grande viaggio del Pinco]
La rinata repubblica di Genova ha trovato nuovi obiettivi e nuove rotte, appassionati dal sogno coloniale, desiderosi del loro "posto al sole" tra le grandi d'Europa, hanno organizzato quella che è la più grande spedizione in direzione del nuovo mondo mai passata per le colonne d'Ercole. Dopo il fallimento della fenice i cittadini del regno sono curiosi di vedere cosa la storia riserva al Pinco.
Dal freddo nord arriva notizia che anche il regno di Polonia insieme al regno di Danimarca-Norvegia ambiscono ai possedimenti oltremare, chissà quale sarà il destino di questi avventurieri colmi d'ardore? Difronte a questo spirito d'avventura, i membri ritornati in patria della Fenice hanno deciso di volerci riprovare, essi difatti dopo aver trovato dei finanziamenti sono pronti a ripartire alla volta della Florida per riscattare la memoria dei loro compagni che ormai li seguono dall'alto dei cieli.
[Sovrani o Ebrei?]
Quando Re Filippo dichiarò i dazi nei mari spagnoli e sullo stretto di Gibilterra, malevoci iniziarono a correre sul suo conto, alcuni arrivarono a domandarsi se il regnante fosse cattolico o se in realtà fosse un gobbo ebreo che vestiva i panni di un nobile, tuttavia, ora il regno di Danimarca, il regno di Francia e la "repubblica" inglese instaurano dei dazi e tariffe che fanno sembrare le imposte del nostro sovrano una somma ridicola ed irrisoria, questo evento ha scaturito una certa ilarità nella penisola ed un minimo ha consolato i cuori dei mercanti che nei mesi hanno dovuto pagare le tasse, tasse che su dichiarazione del re svaniranno. Difatti da oggi gli unici dazi della corona spagnola saranno quelli sullo stretto di Gibilterra, essi passeranno ad essere
5.000 ducati per mercantile
5.000 ducati per ogni imbarcazione militare
15.000 ducati per eventuali flotte miste di coloni con le mire nel nuovo mondo.
[Un Europa mai in pace]
Nonostante i trenta anni di guerre religiose, nonostante l'inutile conflitto tra la Serenissima e la Spagna, nonostante le buone intenzioni del nostro re che fin dallo scorso anno, il continente europeo continua ad essere dilaniato da lotte interne, la prima è la guerra tra il Brandeburgo ed il regno di Polonia, la seconda è correlate alla recente dichiarazione di guerra del nostro sovrano nei confronti dei paesi bassi. In quanto duca di Borgogna quelli sono territori che di diritto spettano alla corona spagnola, si è cercato nell'ultimo anno di instaurare dei buoni rapporti, mantenere eventualmente lo stato sovrano del Olanda a patto che essa fosse realmente sovrana, tuttavia mai arrivo risposta alle lettere spagnole, oltre ad essere una grande offesa verso il nostro re ed il nostro paese, è anche un sintomo di preoccupazione sull'integrità di una regione che spetta al nostro sovrano. Alla luce di ciò, il gran pensioniere ha un mese di tempo per decidere se continuare il suo governo sotto la direzione spagnola o tentare di difendere un paese mosso da potenze straniere dietro le quinte.
[list=scrollerInner-2PPAp2][*][ nord arriva notizia che anche il regno di Polonia insieme al regno di Danimarca-Norvegia ambiscono ai possedimenti oltremare, chissà quale sarà il destino di questi avventurieri colmi d'ardore? Difronte a questo spirito d'avventura, i membri ritornati in patria della Fenice hanno deciso di volerci riprovare, essi difatti dopo aver trovato dei finanziamenti sono pronti a ripartire alla volta della Florida per riscattare la memoria dei loro compagni che ormai li seguono dall'alto dei cieli.
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[*][list=scrollerInner-2PPAp2][*]]
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El Mundo
Settembre 1654
[Politica Interna - Il Grande Ballo]
In molti si radunarono a Madrid per i grandi festeggiamenti, i riflettori dell'evento sono spettati, come si consegue, ad amori infranti ed amori nascenti, in una serata colma di passione, una serata volta a celebrare l'amore di Dio, l'amore della famiglia, l'amore per l'arte e, per alcuni, l'amore per i soldi. Tra le principali cariche politiche che spiccavano all'evento vi erano i vari duchi della penisola italica, diversi influenti mercanti sia genovesi che veneziani, addirittura nobili provenienti dal freddo nord, molti principi del Sacro Romano Impero, oltre ad ovviamente sua altezza Imperiale Ferdinando III D'Asburgo in quella che si è rivelata essere una grande riunione della dinastia che nonostante gli alti ed i bassi sta apparentemente portando ricchezza nel nostro regno. L'amore sicuramente è stato il principale protagonista del ballo, il duca di Modena, Francesco I d'Este, famoso per il suo fascino letale, ha catturato il cuore della figlia maggiore dei Gonzaga, i due difronte ai grandi padri della casata D'Asburgo chiesero con ardore e timore il loro benestare che per gioia del loro cuore arrivò. Il secondogenito dell'imperatore, Ignazio D'Asburgo, fattosi coraggio ha richiesto la mano della giovane Elena del Gadillo, figlia del Vicerè di Napoli, e a detta di molti, vista la cagionevole salute del fratello, futura Viceregina del regno, l'imperatore inizialmente non sembrò convinto dalla scelta del figlio, ma all'annuire del cugino il fidanzamento era deciso. Al termine della serata, Filippo IV ha dichiarato che è stato trovato un fidanzato per la sua figlia più grande, Maria Teresa, i dettagli sono stati tenuti segreti, ma le voci nel paese già corrono cercando di indovinare chi sia l'uomo che ha ottenuto la mano di uno dei due gioielli del Alcazar.
[Il nuovo governo del Africa Occidentale]
La spedizione spagnola incaricata di comprendere cosa stesse accadendo lungo i possedimenti equatoriali della corona, si è ritrovata difronte ad una realtà nella quale la diplomazia mai è stata un opzione, a popolare le coste vi erano alcune tribù non propriamente identificate comparse dal nulla e che per quale ragione a noi sconosciuta iniziarono ad attaccare assaltare le poco distanti Canarie spagnole. L'ambasciatore incaricato di instaurare un dialogo con la tribù è stato ritrovato con la testa appesa ad una picca sulla spiaggia, difronte a tale scenario, l'ammiraglio Ivan Martin Diaz non ha atteso aprendo il fuoco con i suoi cannoni, la mancanza di informazioni tuttavia ha portato a diversi morti nelle fila spagnole, il numero dei nemici era decisamente molto più alto del previsto, le condoglianze sono state fatte alle famiglie ripagate con il frutto del duro lavoro dei loro cari. L'oro! Didatti una grande quantità d'oro è stata trovata nella foresta, questa scoperta ha convinto il Re e l'amministrazione spagnola di trasformare la regione in una vera e propria colonia, tuttavia, la regione vicina a ciò che un tempo era il regno dei Mori è stata presa d'assalto dai Mori stessi senza una precisa ragione, il neo governatore del Africa Occidentale Spagnola, ribattezzata "Santo Domingo" ha dichiarato che se gli assalti dovessero continuare si risponderà con il fuoco
[Politica Estera - Il grande viaggio del Pinco]
La rinata repubblica di Genova ha trovato nuovi obiettivi e nuove rotte, appassionati dal sogno coloniale, desiderosi del loro "posto al sole" tra le grandi d'Europa, hanno organizzato quella che è la più grande spedizione in direzione del nuovo mondo mai passata per le colonne d'Ercole. Dopo il fallimento della fenice i cittadini del regno sono curiosi di vedere cosa la storia riserva al Pinco.
Dal freddo nord arriva notizia che anche il regno di Polonia insieme al regno di Danimarca-Norvegia ambiscono ai possedimenti oltremare, chissà quale sarà il destino di questi avventurieri colmi d'ardore? Difronte a questo spirito d'avventura, i membri ritornati in patria della Fenice hanno deciso di volerci riprovare, essi difatti dopo aver trovato dei finanziamenti sono pronti a ripartire alla volta della Florida per riscattare la memoria dei loro compagni che ormai li seguono dall'alto dei cieli.
[Sovrani o Ebrei?]
Quando Re Filippo dichiarò i dazi nei mari spagnoli e sullo stretto di Gibilterra, malevoci iniziarono a correre sul suo conto, alcuni arrivarono a domandarsi se il regnante fosse cattolico o se in realtà fosse un gobbo ebreo che vestiva i panni di un nobile, tuttavia, ora il regno di Danimarca, il regno di Francia e la "repubblica" inglese instaurano dei dazi e tariffe che fanno sembrare le imposte del nostro sovrano una somma ridicola ed irrisoria, questo evento ha scaturito una certa ilarità nella penisola ed un minimo ha consolato i cuori dei mercanti che nei mesi hanno dovuto pagare le tasse, tasse che su dichiarazione del re svaniranno. Difatti da oggi gli unici dazi della corona spagnola saranno quelli sullo stretto di Gibilterra, essi passeranno ad essere
5.000 ducati per mercantile
5.000 ducati per ogni imbarcazione militare
15.000 ducati per eventuali flotte miste di coloni con le mire nel nuovo mondo.
[Un Europa mai in pace]
Nonostante i trenta anni di guerre religiose, nonostante l'inutile conflitto tra la Serenissima e la Spagna, nonostante le buone intenzioni del nostro re che fin dallo scorso anno, il continente europeo continua ad essere dilaniato da lotte interne, la prima è la guerra tra il Brandeburgo ed il regno di Polonia, la seconda è correlate alla recente dichiarazione di guerra del nostro sovrano nei confronti dei paesi bassi. In quanto duca di Borgogna quelli sono territori che di diritto spettano alla corona spagnola, si è cercato nell'ultimo anno di instaurare dei buoni rapporti, mantenere eventualmente lo stato sovrano del Olanda a patto che essa fosse realmente sovrana, tuttavia mai arrivo risposta alle lettere spagnole, oltre ad essere una grande offesa verso il nostro re ed il nostro paese, è anche un sintomo di preoccupazione sull'integrità di una regione che spetta al nostro sovrano. Alla luce di ciò, il gran pensioniere ha un mese di tempo per decidere se continuare il suo governo sotto la direzione spagnola o tentare di difendere un paese mosso da potenze straniere dietro le quinte.
[list=scrollerInner-2PPAp2][*][ nord arriva notizia che anche il regno di Polonia insieme al regno di Danimarca-Norvegia ambiscono ai possedimenti oltremare, chissà quale sarà il destino di questi avventurieri colmi d'ardore? Difronte a questo spirito d'avventura, i membri ritornati in patria della Fenice hanno deciso di volerci riprovare, essi difatti dopo aver trovato dei finanziamenti sono pronti a ripartire alla volta della Florida per riscattare la memoria dei loro compagni che ormai li seguono dall'alto dei cieli.
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Vlad- Vecchia Guardia
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Data di iscrizione : 07.01.23
Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
LA FUGA DEL RE GUGLIELMO
Il racconto di un uomo disperato
Federico Guglielmo Hohenzollern, re del Brandeburgo-Prussia
Dalle annotazioni del suo Diario, 20 Ottobre 1654
Polacchi, stramaledettissimi polacchi.
Gente barbara, decisamente più barbara dei turchi, che almeno hanno la decenza di usare con i propri nemici i formalismi e le belle parole. Gentaccia rude quei polacchi. Sono un popolo inferiore composto da un branco di analfabeti i cui nomi finiscono tutti quanti in "-ski",.. sono incivili, scontrosi, senza alcun senso dell'onore, ma soprattutto... sono cattolici! In cinque secoli di civiltà cristiana la Polonia non è riuscita a produrre niente dal punto di vista culturale: letteratura, musica, teatro... niente. Odio i polacchi...
Odio i polacchi molti più di quanto possa odiare me stesso per essermi lasciato ingannare da gente simile.
Ma com'è stato possibile? Ricordo ancora, come fosse ieri, quando quell'incapace di re Giovanni dopo essersi gonfiato con certi toni trionfalistici che inizialmente lasciavano immaginare grandi gesta ch'anch'io credetti possibili, annunciò il ritiro della Polonia dai campi biondi dell'Ucraina e si sottomise alla volontà dei guerrieri cosacchi.
Rimembro ancora quel giorno allegro di pochi mesi fa, era Gennaio o forse Febbraio quando re Giovanni ammise col capo umile e sconfitto che dopotutto i nobili della Lituania avevano ragione a staccarsi dal Granducato e ad esigere una propria indipendenza. Vedendo or dunque questo e quell'altro fattaccio io giustamente pensai: ma questa Polonia si sta sgretolando!
E così spostai il confine da Stettino a Gdyna, un inutile villaggio a due passi da Danzica.
Se qualcuno quel giorno mi avesse avvertito delle sconfitte che in queste settimane avrei pagato col mio onore e con il sangue di 40 mila uomini sopra ai campi di battaglia io gli avrei detto: ma tu vedi doppio, caro ragazzo!
Mai avrei immaginato che l'orda polacca, in tutto e per tutto tale e quale a quella mongola, potesse superare Stettino e raggiungere le porte di Berlino, resistendo ai colpi mastodontici dell'artiglieria prussiana e soverchiando le nostre truppe con una maggioranza numerica schiacciante.
Sono fuggito.
Si, Signori miei, sono fuggito e non me ne vergogno. Sono fuggito ma non per il terrore, e so già che i miei nemici mi accuseranno di vigliaccheria sminuendo il mio nome ed il mio valore dinnanzi ai dignatari di tutta quanta l'Europa... io sono fuggito perché ho fede, ho fede in un Dio misericordioso, un Dio che già mi mise sul trono del Brandeburgo quand'io ero ancora un bimbo in fasce. Io ho fede in quel Dio verso il quale debbo ogni mia fortuna, e so che egli non mi ha abbandonato.
Se ho lasciato Berlino questo Lunedì è perché ormai quella città è indifendibile e i polacchi potrebbero occuparla in qualsiasi momento se solo lo volessero. La storia dei grandi uomini insegna che non bisogna mai dare nulla per garantito e che i perdenti di oggi saranno i vincitori di domani.
Con grande livore ho dovuto constatare che molti dei miei soldati si sono riscoperti pusillanimi ed hanno gettato a terra le armi disertando dai ranghi, ma molti altri hanno visto in me un Fuhrer... una guida che li condurrà dritti alla gloria. Io giuro sul Signore Onnipotente, che i nomi di ognuno di loro saranno immortalati nella pietra.
Un tedesco che abbandona le armi non è un vero tedesco" questo mi diceva la buonanima di mio padre, e non l'ho mai dimenticato.
"Fuggire per continuare a combattere" diceva sempre mio padre.
E all'indomani del cessate il fuoco fuggimmo.
Io stesso organizzai le carovane che ci portarono via dal Brandeburgo.
Io ed i miei soldati ci siamo arroccati temporaneamente nella libera città di Francoforte.
Siamo 8 mila, di cui mille sono cavalieri.
Quì, che è la capitale del Sacro Romano Impero, quegli stramaledetti polacchi non potranno mai raggiungerci, a meno che non siano pazzi a tal punto da dichiarare guerra a tutte le entità che compongono il nostro Impero, dagli Asburgo ai Wittelsbach, trascinando con se l'ira funesta delle grandi potenze europee nostre garanti: la Francia, l'Inghilterra e la Spagna...
Durante il viaggio, quantunque fosse notte, in quel buio pesto leggermente illuminato dalla luce di un lanternino vidi la mia gente passeggiare addolorata tra le strade della capitale. Fu uno spettacolo agghiacciante: nei loro occhi spenti vidi un vuoto che ancora oggi mi tormenta.
Ma io glielo promisi alla mia gente. "Torneremo!"
Io pazienterò, ed un giorno, un giorno non molto lontano, quando il cessate il fuoco scadrà, se anche dovessi governare sopra ad un cumulo di ceneri fiammeggianti io vi prometto che ritornerò... e riscatterò non soltanto il mio orgoglio o l'orgoglio del Brandeburgo, ma l'orgoglio di tutti quanti i popoli tedeschi.
Sebbene, e devo ammetterlo a malincuore, pare che una guerra ben più grande sta preparandosi in Europa... se non mi fossi impegnato per Danzica, avrei senz'altro aiutato i miei fratelli dei Paesi Bassi a preservare la loro libertà di fronte ai soprusi degli Spagnoli.
Oggi io ho ricevuto una lettera da Ferdinando III d'Asburgo.
Quest'uomo mi odia. Non mi ha mai scritto in vita sua... ma questa volta lo ha fatto.
Dice che non dorme la notte, che il suo destino è altrettanto cupo quanto il mio e che perciò comincia a provare simpatia nei miei riguardi. Dice che dopo la guerra, quando tutto sarà finito, comunque andrà, perdonerà la mia arroganza, la mia superbia, il mio orgoglio.
Che stupido. Non si può essere amici di un prussiano.
Però il suo messaggio mi ha fatto molto riflettere, al punto che leggendo le ultime frasi di quella lettera ho sentito un demone mangiarmi il cuore...
"Credimi mio Serenissimo Principe Elettore, mentre io ti sto scrivendo sono ancora prigioniero nella toilette e mi rifiuto di aprire quella porta.
Non è bastata la morte di mio figlio primigenito che si è spento all'età di 22 anni. Non bastava la morte di Innocenzo X mio caro amico.
Là fuori c'è il popolo che vorrebbe vedere la mia testa sulla forca. Ci sono i visconti che vogliono scorticarmi vivo. C'è la donna delle pulizie, che ha preso il posto delle cameriere che vorrebbe versare dell'arsenico nel caffèllatte e avvelenarmi.
Ch'io sia maledetto poichè oggi, penso tu l'abbia saputo, io sono stato costretto ad inzuppare una penna d'oca sopra ad un documento orribile, firmando con il mio nome la mia condanna a morte e mettendo per iscritto anche la condanna a morte della mia gente, che per colpa mia non vedrà mai più il paradiso cristiano. Io ho condannato le loro anime al dolore eterno. Oggi io sono stato costretto, in virtù delle promesse fatte a Jàn Sobieski, a dichiarare guerra all'Impero Ottomano, con il quale i polacchi sono in guerra a partire da oggi stesso.
In una postilla ho anche chiesto perdono alla Sultana, supplicando pietà e magnanimità.
Vorrei avere fede e dirmi che gli ottomani non conquisteranno mai Vienna, che in Germania non si parlerà mai il turco, ma non ne ho.
Non ho fede. Ero un re senza regno, e presto diventerò un uomo senza fede.
Avrei voluto perdonarti prima,
Che Dio ci tenga in Gloria, e che protegga le nostre anime."
Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
CONCLAVE PAPALE
LXXXIII
Lista dei Cardinali
Aventi diritto di Voto
31 Cardinali Romani
20 Cardinali Fiorentini e Genovesi
10 Cardinali Milanesi, Napoletani e Spagnoli
3 Cardinali Veneziani
2 Cardinali Francese e Savoiardo
Prima Scrutinio
Esito:
Nessuno dei candidati ha raggiunto la Maggioranza dei Voti
Candidati per il Secondo Turno:
Pietro Vito Ottoboni
Benedetto Odescalchi
Fabio Chigi
Dal Secondo Scrutinio In Poi Saranno Riportati
Il Numero Dei Voti Che Ogni Candidato Ha Ricevuto
Il Cardinale Protodiacono Teodoro Trivulzio si rivolge ai Cardinali ricordando loro
che il voto è un sacro diritto da rispettare e che Dio non tollera coloro che vivono nel "mezzo".
Anche non scegliere, equivale a scegliere.
Votazioni di nuovo Aperte.
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Ferdinand-Foch- Vecchia Guardia
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Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
SERENISSIMO GIORNALE,
Edizione Straordinaria,
Ottobre, Anno Domini 1654, Anno Serenissimo 957
INTERNO:
Il Novo Doge, Bertuccio
Dopo alcuni mesi di ferma al Dogato, che era infatti stato abolito temporaneamente; come i giornali Inglesi avevano intuito; il Senato Veneziano ha eletto un Novo Doge, un Novo Dogato.
Avrà il nome di Bertuccio Valier, già facente parte di notevole carriera politica: Capitano di Bergamo, Savio di Terraferma, Collegiale per ben otto volte, membro della Zonta del Senato, membro del Consiglio dei Dieci, Consigliere Dogale, Senatore, Cassiere e Savio di più compiti. Per terminare è stato Provveditore delle Artiglierie, a Lui si devono gli Scaglia Fuoco Veneziani e sempre a Lui si devono gli studi sul fuoco greco per migliorarlo, purtroppo falliti.
Sempre Lui revisionò le milizie, creando un ordine cavalleresco: “L’Ordine di Verona”, contrapposto alla “Flotta di Venezia” e alla “Comune della Truppa”, ossia la semplice fanteria.
Inoltre impose la creazione di una piccola flotta militare, non di Galere, ma di più piccole barche, nei fiumi di Po e Adige, e nei laghi, come quello di Garda, in maniera tale da difendere tutta la Repubblica, e non solo Venezia.
Nel 1633 a Milano, incontrò personalmente un Cardinale d’Asburgo, fratello del Re di Spagna Filippo IV, con cui confermò le amichevoli intenzioni della Serenissima verso gli Asburgo.
La guerra del Contarini (di cui la salma, riportata in Patria, è stata sepolta privatamente fuori Venezia) ha però incrinato i rapporti, appunto con la guerra.
Fortunatamente la liberazione Spagnola ha permesso la creazione del Senato Novo, che ha scelto Valier per i meriti precedenti.
Austria e Spagna non hanno avuto obiezioni al Novo Doge, che entrerà al Governo in serata.
Sono però state fatte inquietanti scoperte sul conto dell’ultimo Contarini, aveva carteggi molto ampi coi Turchi, sembra parlasse di accordi, forse alleanze, consigli militari e diverse altre cose riprovevoli; il Senato Novo per questo ha imposto che venisse sepolto fuori Venezia, ma non ha né esiliato né estromesso dalle cariche tutti gli altri Contarini.
Il Novo Doge stesso ha dichiarato che “non si debbe prendere una spiga per campo”, ossia che uno non vale tutti, ciò che una persona fa non deve ricadere sugli altri.
La Tassa Abbassata e Quella Alzata
Altra notizia positiva è stato l’accordo col Reame di Spagna, sui dazi che hanno imposto sul Mediterraneo, tassa che ora sarà una tantum, ogni due mesi.
L’accordo fu preso in occasione del Ballo di Spagna, ove andarono a discutere alcuni Senatori.
Venezia aveva così di nuovo il potere di andare oltre le coste d’Ercole, ma ecco che gli Inglesi hanno bloccato la Manica, il Senato è rimasto allibito all’affronto, ma ancora altre provvidenziali gesti dall’alto: Venezia, per quanto autonoma, fa parte dello S:R:I: e per questo confina con Danimarca, Polonia e Olanda.
Questa volta l’unico mercato precluso a Venezia è quello di Svezia, poiché Navi Veneziane non riescono a navigare fra i ghiacci.
ESTERNO:
L’Avventura Coloniale
Anno 1654 e già il Mondo è di sole pochi Paesi veramente potenti, Venezia finora non ha intenzione di immettersi in viaggi lontani, quando ha già il Proprio Impero, magari trattando coi Turchi commercialmente si può arrivare alle Indie e prendere quelle, sempre che l’Imperatore Ferdinando III dia il permesso alle trattative.
Inghilterra, Francia, Olanda, Danimarca, Polonia, Stati Tedeschi e Spagna, tutti partiti a colonie, Loro potrebbero farcela, ma un altro “Paese”, Genova, ha deciso di navigare per l’oltremare, non sarà mica che sanno che nel Mediterraneo non hanno più casa? Chissà, si sa solo che potrebbero essere impalati, usanza tipica sia là che in Turchia. Si Spera.
L’Europa e la Guerra
Il Sovrano del Brandeburgo, ovviando alle sue manie di grandezza, ha scelto di inimicarsi un Paese più grande, più potente, più religioso e più civilizzato del Suo.
Ovviamente ha perso la guerra, i Diplomatici di tutto il Mondo sono rimasti stupiti della misericordia Polacca, al lasciare Berlino al Brandeburgo e a ritirarsi di nuovo in Polonia, dopo aver salvaguardato i Propri Sacri Confini, forse per un’imminente guerra contro i Turchi?
Forse una prova dal Cielo per convincere il Brandeburgo a Convertirsi?
Poi, il Reame di Spagna sembra starsi per scontrare contro Olanda e Francia, chissà, ma le Notizie non sono abbastanza per dare una decisione.
Mentre il Nostro Imperatore, ha dovuto alzare le armi contro i Turchi, che si dice già assediassero Vienna, la Polonia sembra anch’ella pronta, sono però solo Due Paladini.
Due Paladini non possono far il lavoro da soli, necessitano di un Terzo, ma la Spagna è in altre faccende affaccendata, il Papato senza Papa e la Francia distante…
...Il Terzo Paladino sarebbe Venezia, che sarebbe per trattati obbligata a intervenire, ma essendo una parte autonoma dell’Impero dovrà dichiarare guerra, e prendersi le responsabilità dell’atto.
Quindi il Doge ha dichiarato che se entro un mese la situazione non sarà risolta in pace, adempierà ai suoi obblighi consegnando un ultimatum.
Il Papato
Il Papa è morto, e sono in atto nove elezioni, sembra (cosa non ineccepibile) che il Senato abbia dato pressioni ai Vescovadi di votare Ottoboni, ma sembra che i Vescovadi non siano interessati a queste proposte, chissà, intanto la prima fumata del mese è stata nera, nero pece.
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Edizione Straordinaria,
Ottobre, Anno Domini 1654, Anno Serenissimo 957
INTERNO:
Il Novo Doge, Bertuccio
Dopo alcuni mesi di ferma al Dogato, che era infatti stato abolito temporaneamente; come i giornali Inglesi avevano intuito; il Senato Veneziano ha eletto un Novo Doge, un Novo Dogato.
Avrà il nome di Bertuccio Valier, già facente parte di notevole carriera politica: Capitano di Bergamo, Savio di Terraferma, Collegiale per ben otto volte, membro della Zonta del Senato, membro del Consiglio dei Dieci, Consigliere Dogale, Senatore, Cassiere e Savio di più compiti. Per terminare è stato Provveditore delle Artiglierie, a Lui si devono gli Scaglia Fuoco Veneziani e sempre a Lui si devono gli studi sul fuoco greco per migliorarlo, purtroppo falliti.
Sempre Lui revisionò le milizie, creando un ordine cavalleresco: “L’Ordine di Verona”, contrapposto alla “Flotta di Venezia” e alla “Comune della Truppa”, ossia la semplice fanteria.
Inoltre impose la creazione di una piccola flotta militare, non di Galere, ma di più piccole barche, nei fiumi di Po e Adige, e nei laghi, come quello di Garda, in maniera tale da difendere tutta la Repubblica, e non solo Venezia.
Nel 1633 a Milano, incontrò personalmente un Cardinale d’Asburgo, fratello del Re di Spagna Filippo IV, con cui confermò le amichevoli intenzioni della Serenissima verso gli Asburgo.
La guerra del Contarini (di cui la salma, riportata in Patria, è stata sepolta privatamente fuori Venezia) ha però incrinato i rapporti, appunto con la guerra.
Fortunatamente la liberazione Spagnola ha permesso la creazione del Senato Novo, che ha scelto Valier per i meriti precedenti.
Austria e Spagna non hanno avuto obiezioni al Novo Doge, che entrerà al Governo in serata.
Sono però state fatte inquietanti scoperte sul conto dell’ultimo Contarini, aveva carteggi molto ampi coi Turchi, sembra parlasse di accordi, forse alleanze, consigli militari e diverse altre cose riprovevoli; il Senato Novo per questo ha imposto che venisse sepolto fuori Venezia, ma non ha né esiliato né estromesso dalle cariche tutti gli altri Contarini.
Il Novo Doge stesso ha dichiarato che “non si debbe prendere una spiga per campo”, ossia che uno non vale tutti, ciò che una persona fa non deve ricadere sugli altri.
La Tassa Abbassata e Quella Alzata
Altra notizia positiva è stato l’accordo col Reame di Spagna, sui dazi che hanno imposto sul Mediterraneo, tassa che ora sarà una tantum, ogni due mesi.
L’accordo fu preso in occasione del Ballo di Spagna, ove andarono a discutere alcuni Senatori.
Venezia aveva così di nuovo il potere di andare oltre le coste d’Ercole, ma ecco che gli Inglesi hanno bloccato la Manica, il Senato è rimasto allibito all’affronto, ma ancora altre provvidenziali gesti dall’alto: Venezia, per quanto autonoma, fa parte dello S:R:I: e per questo confina con Danimarca, Polonia e Olanda.
Questa volta l’unico mercato precluso a Venezia è quello di Svezia, poiché Navi Veneziane non riescono a navigare fra i ghiacci.
ESTERNO:
L’Avventura Coloniale
Anno 1654 e già il Mondo è di sole pochi Paesi veramente potenti, Venezia finora non ha intenzione di immettersi in viaggi lontani, quando ha già il Proprio Impero, magari trattando coi Turchi commercialmente si può arrivare alle Indie e prendere quelle, sempre che l’Imperatore Ferdinando III dia il permesso alle trattative.
Inghilterra, Francia, Olanda, Danimarca, Polonia, Stati Tedeschi e Spagna, tutti partiti a colonie, Loro potrebbero farcela, ma un altro “Paese”, Genova, ha deciso di navigare per l’oltremare, non sarà mica che sanno che nel Mediterraneo non hanno più casa? Chissà, si sa solo che potrebbero essere impalati, usanza tipica sia là che in Turchia. Si Spera.
L’Europa e la Guerra
Il Sovrano del Brandeburgo, ovviando alle sue manie di grandezza, ha scelto di inimicarsi un Paese più grande, più potente, più religioso e più civilizzato del Suo.
Ovviamente ha perso la guerra, i Diplomatici di tutto il Mondo sono rimasti stupiti della misericordia Polacca, al lasciare Berlino al Brandeburgo e a ritirarsi di nuovo in Polonia, dopo aver salvaguardato i Propri Sacri Confini, forse per un’imminente guerra contro i Turchi?
Forse una prova dal Cielo per convincere il Brandeburgo a Convertirsi?
Poi, il Reame di Spagna sembra starsi per scontrare contro Olanda e Francia, chissà, ma le Notizie non sono abbastanza per dare una decisione.
Mentre il Nostro Imperatore, ha dovuto alzare le armi contro i Turchi, che si dice già assediassero Vienna, la Polonia sembra anch’ella pronta, sono però solo Due Paladini.
Due Paladini non possono far il lavoro da soli, necessitano di un Terzo, ma la Spagna è in altre faccende affaccendata, il Papato senza Papa e la Francia distante…
...Il Terzo Paladino sarebbe Venezia, che sarebbe per trattati obbligata a intervenire, ma essendo una parte autonoma dell’Impero dovrà dichiarare guerra, e prendersi le responsabilità dell’atto.
Quindi il Doge ha dichiarato che se entro un mese la situazione non sarà risolta in pace, adempierà ai suoi obblighi consegnando un ultimatum.
Il Papato
Il Papa è morto, e sono in atto nove elezioni, sembra (cosa non ineccepibile) che il Senato abbia dato pressioni ai Vescovadi di votare Ottoboni, ma sembra che i Vescovadi non siano interessati a queste proposte, chissà, intanto la prima fumata del mese è stata nera, nero pece.
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Stratega Capo- Nuova Guardia
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Data di iscrizione : 07.12.22
Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
Gazzetta di Varsavia
Ottobre anno domini 1654
POLITICA ESTERA- GUERRA E ANCORA GUERRA
La guerra col Brandeburgo è finita e com'era prevedibile è durata assai poco.
Pochi giorni fa Guglielmo, re del Brandeburgo aveva avuto l'ardire di sfidare la nostra gloriosa nazione, tanto da occupare la Pomerania e in risposta al nostro ultimatum aveva minacciato di giungere fino a Danzica. Il folle re calvinista credeva che la Polonia si sarebbe lasciata conquistare la sua più importante città marittima tanto da mandare 40.000 uomini allo sbaraglio nelle pianure pomerane; i nostri che invece li superavano numericamente hanno attaccato senza indugio, sicuri di avere dalla loro Dio che di certo non avrebbe lasciato vincere un Regno barbaro ed eretico come il Brandeburgo.
Dapprima fu inviata la cavalleria, i nostri leggendari ed invincibili ussari alati hanno portato scompiglio e terrore tra le già disordinate schiere tedesche, poi è stata la volta della fanteria che, noncurante della debole artiglieria brandeburghese, dopo aver svuotato i propri moschetti sui nemici, ha travolto quel che restava dell'esercito del Brandeburgo, i pochi superstiti si sono dati alla fuga, proprio come il loro codardo sovrano che si è rifugiato dall'altra parte dell'Impero. L' esercito polacco che pur poteva conquistare Berlino e metterla a ferro e fuoco ha deciso di avere misericordia nei confronti degli sfortunati cittadini che già avevano perso i loro cari a causa dell'effimero delirio del loro sovrano. Tra i due regni è stata poi firmata una tregua che Re Giovanni II si è augurato si trasformi in una duratura pace.
Affronto alla Cristianità
Mentre nelle città polacche si festeggiava ancora per la recentissima vittoria, da Costantinopoli è giunta una dichiarazione di guerra che ha gettato nel terrore soprattutto gli abitanti delle regioni meridionali, che più di tutte rischiano incursioni da parte degli Ottomani. Sua maestà Giovanni II non si è perso d'animo e ha subito cominciato a dare direttive a tutti i suoi ufficiali e ministri, ha richiamato le armate del Nord e le ha prontamente inviate verso Leopoli e Cracovia, ha poi fatto diramare il divieto a tutti gli uomini al di sopra dei 18 anni di lasciare il regno, devono infatti essere pronti a imbracciare le armi qualora le cose nel sud si mettano male.
Il re auspica che le altre nazioni cristiane aprano gli occhi e si decidano a sconfiggere una volta per tutte i Turchi infedeli, invece di trattare con loro per spartirsi regni di terz'ordine sperduti nelle sabbie africane; da troppo tempo ormai dobbiamo convivere con questo lurido e rozzo popolo che ha posto sotto la propria tirannide i regni dei Balcani. Tutto il popolo polacco spera che il prossimo a salire al soglio pontificio sia un papa capace di portare alla ribalta la Cristianità nell'Europa orientale che ormai da secoli giace nell'oscurità della falsa dottrina. Al momento l'unica nazione che si è schierata in nostro favore è l'Austria dell'imperatore Ferdinando III, la cui alleanza e lealtà è solida come il granito.
Ottobre anno domini 1654
POLITICA ESTERA- GUERRA E ANCORA GUERRA
La guerra col Brandeburgo è finita e com'era prevedibile è durata assai poco.
Pochi giorni fa Guglielmo, re del Brandeburgo aveva avuto l'ardire di sfidare la nostra gloriosa nazione, tanto da occupare la Pomerania e in risposta al nostro ultimatum aveva minacciato di giungere fino a Danzica. Il folle re calvinista credeva che la Polonia si sarebbe lasciata conquistare la sua più importante città marittima tanto da mandare 40.000 uomini allo sbaraglio nelle pianure pomerane; i nostri che invece li superavano numericamente hanno attaccato senza indugio, sicuri di avere dalla loro Dio che di certo non avrebbe lasciato vincere un Regno barbaro ed eretico come il Brandeburgo.
Dapprima fu inviata la cavalleria, i nostri leggendari ed invincibili ussari alati hanno portato scompiglio e terrore tra le già disordinate schiere tedesche, poi è stata la volta della fanteria che, noncurante della debole artiglieria brandeburghese, dopo aver svuotato i propri moschetti sui nemici, ha travolto quel che restava dell'esercito del Brandeburgo, i pochi superstiti si sono dati alla fuga, proprio come il loro codardo sovrano che si è rifugiato dall'altra parte dell'Impero. L' esercito polacco che pur poteva conquistare Berlino e metterla a ferro e fuoco ha deciso di avere misericordia nei confronti degli sfortunati cittadini che già avevano perso i loro cari a causa dell'effimero delirio del loro sovrano. Tra i due regni è stata poi firmata una tregua che Re Giovanni II si è augurato si trasformi in una duratura pace.
Affronto alla Cristianità
Mentre nelle città polacche si festeggiava ancora per la recentissima vittoria, da Costantinopoli è giunta una dichiarazione di guerra che ha gettato nel terrore soprattutto gli abitanti delle regioni meridionali, che più di tutte rischiano incursioni da parte degli Ottomani. Sua maestà Giovanni II non si è perso d'animo e ha subito cominciato a dare direttive a tutti i suoi ufficiali e ministri, ha richiamato le armate del Nord e le ha prontamente inviate verso Leopoli e Cracovia, ha poi fatto diramare il divieto a tutti gli uomini al di sopra dei 18 anni di lasciare il regno, devono infatti essere pronti a imbracciare le armi qualora le cose nel sud si mettano male.
Il re auspica che le altre nazioni cristiane aprano gli occhi e si decidano a sconfiggere una volta per tutte i Turchi infedeli, invece di trattare con loro per spartirsi regni di terz'ordine sperduti nelle sabbie africane; da troppo tempo ormai dobbiamo convivere con questo lurido e rozzo popolo che ha posto sotto la propria tirannide i regni dei Balcani. Tutto il popolo polacco spera che il prossimo a salire al soglio pontificio sia un papa capace di portare alla ribalta la Cristianità nell'Europa orientale che ormai da secoli giace nell'oscurità della falsa dottrina. Al momento l'unica nazione che si è schierata in nostro favore è l'Austria dell'imperatore Ferdinando III, la cui alleanza e lealtà è solida come il granito.
Maþt- Nuova Guardia
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Data di iscrizione : 29.01.23
Re: PARTITA GDR | QUINTA EPOCA
Il destino della Francia ad un bivio
Nei giardini del palais Royal il giovane sovrano tra un addestramento e l’altro si diverte a montare il cammello ricevuto in dono dagli emissari ottomani mentre la madre con fatica cerca di tenere buoni i fragili fili che sorreggono la monarchia in attesa che le riforme attuate da Mazarino mostrino i primi frutti. E proprio mentre la regina madre si affacciava dalla finestra per osservare Luigi che vide un giovane soldato che corre a cavallo verso la residenza reale, è un messaggero e urla “porto notizie da Agadir”.
Sentendo tali voci il Re si precipita ad ascoltare il giovane e stanco cavaliere, il suo entusiasmo si spiega facilmente, era la sua prima guerra e fremeva nel sapere l’esito e recuperato un atteggiamento degno ad un uomo del suo rango chiese quali fossero le notizie. Un po sorpreso e intimorito dall’interloquire direttamente con il sovrano il giovane soldato con voce quasi sussurrante rispose “è stata una vittoria schiacciante, i mori si aspettavano un attacco diretto ad Agadir ma le nostre truppe sono sbarcate a Marrakesh e dopo qualche schermaglia la citta cadeva sotto il nostro controllo. Una volta rifocillate marciarono verso Agadir dove si ebbero gli scontri più intensi ma grazie al supporto navale l’Armée royale sotto la guida del Maresciallo Henri de La Tour d'Auvergne, visconte di Turenne ha potuto far ingresso in città senza troppe perdite, l’obiettivo è stato raggiunto.”
Il colloquio poi proseguì all’interno del palazzo dove il re venne a conoscenza anche dell’esito delle altre spedizioni, del massacro degli olandesi a Tan Tan e della difficile conquista inglese di Tangeri. In entrambi gli scenari per generosità del Visconte di Turenne è stata impegnata la flotta francese contribuendo alla caduta delle città già citate. Mentre molto più agevole si è presentata la situazione per l’Impero ottomano che ha conquistato il cuore politico del regno dei Mori ponendo fine di fatto alla sua esistenza.
Un nuovo accordo viene siglato a Londra con la finalità di avere il pieno controllo del canale della Manica e di conseguenza si imporranno dazi per il transito delle imbarcazioni con le seguenti tariffe:
50.000 scudi per le navi commerciali
100.000 scudi per qualsiasi imbarcazione militare.
Molti sono gli accadimenti avvenuti in Europa e nonostante il giovane Luigi premesse affinchè la Francia prendesse parte agli scenari bellici il saggio cardinale Mazarino suggerì di osservare attentamente tutte le mosse dei vari stati per capire di chi realmente si ci potesse fidare mantenendo una posizione di neutralità. Neutralità che ha causato più di qualche sospetto alle nazioni del nord e una reazione avversa da parte dello stato pontificio nel non difendere il Sacro Romano Impero dall’avanzata turca. Ma l’occasione per uscire dal limbo forse si palesa ora, la morte del Papa Innocenzo X apre nuovi scenari. Il Conclave per scegliere il successore che è già in corso può essere un punto di svolta per le sorti europee, dalla Francia non è un mistero che si spinge per l’elezione del Cardinal Fabio Chigi che si propone come un riformatore della Chiesa Romana, una figura di cui tutto il mondo cristiano e non solo cattolico ha bisogno.
A tal proposito cardinale Mazarino ha fatto pubblicare una lettera aperta rivolta ai cardinali che prenderanno parte al conclave
Com'è solitaria una città piena di gente! divenne come una vedova, la signora delle genti». lo stato prescelto di Davide. Questo infatti, guardando attraverso lo specchio appuntito dell'eternità, che solo è eterno, una mente degna di Dio impressionò gli uomini profetici con il suo comando per lo Spirito Santo, e pianse come se la santa Gerusalemme era stato spento dalle parole sigillate e ripetute troppo, ahimè!
Professiamo anche lo stesso Padre e Figlio, lo stesso Dio e uomo, e anche la stessa Madre e Vergine, per il cui bene e per la cui salvezza fu chiesto tre volte di carità e disse: Pietro, pasci le pecore sante; Roma, alla quale, dopo tanti fasti di trionfo, e con parole e opere Cristo confermò l'impero del mondo, che Pietro e Paolo, il predicatore delle genti, consacrarono come sede apostolica con l'aspersione del proprio sangue, con Geremia, non prevenendo il lutto, ma piangendo dopo di lei, la vedova e l'abbandonato siamo costretti a piangere.
È pigro, ahimè!, a vedere nientemeno che la piaga deplorevole dell'eretico, che i sostenitori dell'empietà, ebrei, musulmani e gentili, ridono dei nostri sabati e, come si dice, esclamano: "Dov'è il loro Dio ?" e che forse lo attribuiscono alle Potenze apostate contro gli Angeli difensori con i loro intrighi; e, ciò che è più terribile, alcuni astronomi e rozzamente profetizzando asserirono che era necessario che, avendo abusato del libero arbitrio, si preferisse scegliere.
Infatti tu, che servi la Chiesa come primo prefetto dei capelli, trascurando di dirigere il carro dello Sposo attraverso l'evidente orbita del Crocifisso, non sei stato estorto in altro modo che dal falso guidatore Fetone; e il cui prossimo gregge doveva essere illuminato attraverso il passo di questo pellegrinaggio, lo hai portato insieme a te al precipizio. Né menziono che non dovrebbe essere perso quando hai le spalle, non i volti, come veicolo per lo Sposo, e si potrebbe davvero dire che siete quelli che sono stati mostrati dal Profeta, guardando in basso sul fuoco inviato giù dal cielo al tuo tempio, dove ora i campi sono riscaldati da uno straniero; quelli di voi che vendono colombe nel tempio, dove non si possono misurare, sono stati venduti a scapito di coloro che abitano da questa parte. Ma attenzione alla fune, attenzione al fuoco, e non disprezzare la pazienza di Colui che attende il tuo pentimento.
Forse 'e chi è costui che, non temendo l'improvvisa esecuzione di Oz, si alza verso l'arca, sebbene zoppichi?' rimprovererai indignato. Sono una delle pecorelle più piccole del pascolo di Gesù Cristo; certo non abusando di alcuna autorità pastorale, poiché non sono ricchi con me. Pertanto, non per le ricchezze, ma per la grazia di Dio sono quello che sono, e "lo zelo della sua casa mi divora". Perché anche nelle "bocche dei lattanti e dei bambini" risuonava la verità già gradita a Dio, e il cieco nato confessava la verità, che i farisei non solo tacevano, ma cercavano anche maliziosamente di riflettere. Sono convinto di osare. Oltre a questo ho un precettore Filosofo che, dogmatizzando ogni morale, ha insegnato a tutti i suoi amici a preferire la verità. Né la presunzione di Oze, che si crederebbe contraria, come scoppiata a caso, mi contagia con la colpa della sua stessa perdita; mentre lui si occupa dell'arca, io faccio attenzione ai buoi che scalciano e si trascinano lungo le strade. Andasse verso l'arca colui che aprì i suoi occhi salutari alla barca ondeggiante.
Non mi sembra, quindi, di aver provocato nessuno a litigare; ma piuttosto aver acceso il rossore della confusione e in te e negli altri, a nome dei soli Archimandriti, in tutto il mondo, finché la vergogna non sia stata completamente sradicata; quando di tante usurpatrici dell'ufficio di pastore, di tante pecore, e se non scacciate, ma trascurate e incustodite nei pascoli, una sola voce, solo pia, e questa privata, si ode nella madre Chiesa come se a un funerale.
Ma, o padri, non temetemi come una fenice nel mondo; per tutti coloro che mormorano o borbottano o pensano o riassumono nel giardino e le cui scoperte non sono attestate. Alcuni sono sospesi nello stupore: rimarranno sempre in silenzio e questo, e non daranno testimonianza al loro Fattore? Il Signore vive, perché colui che mosse la lingua dell'asino di Balaam è anche il Signore delle bestie moderne.
Ormai sono diventato un chiacchierone: mi hai costretto. Si vergogni dunque dal basso, non dal cielo, per essere assolto, ripreso o ammonito. Giustamente si tratta di noi, quando ci colpisce da quel lato a cui infonde l'udito con gli altri sensi, e la vergogna fa nascere in noi la penitenza, sua primogenita, e genera questo proposito di correzione.
Affinché la gloriosa longanimità possa nutrire e difendere la città di Roma, ora priva di entrambi i lumi, ora priva di Annibale, senza menzionare gli altri, seduta sola e vedova, come è detto di sopra, qual è, secondo il modus operandi della tua immagine apposta davanti agli occhi mentali. E per te, questi sono quelli che da bambino conoscevano il sacro Tevere. Perché sebbene Latiale sia il capo della pietà, Ytalis deve essere amato da tutti come il principio comune della sua civiltà, si ritiene giustamente che tu lo adori con la massima cura, poiché è per te che è anche il suo principio. E se ha portato il resto degli Ytalos nella loro attuale miseria con dolore e arrossendo, chi dubita che tu debba vergognarti e compatire, chi è stato la causa di una così insolita eclissi di se stesso o del Sole? Soprattutto, Urse, non lasciare che il collegio degradato rimanga per sempre in discredito; ed essi, come soldati della Chiesa, avevano indossato le venerabili insegne che forse non si erano meritate, ma erano state costrette a rivestire dall'autorità del vertice apostolico. Anche tu, seguace di un'altra parte oltretevere, affinché l'ira del defunto Antistitus germogliasse in te come un ramo innestato in un tronco non suo, come se non avessi ancora liberato Cartagine dalla Cartagine trionfante, potresti avete preferito questo atteggiamento alla patria degli illustri Scipioni senza contraddire il vostro giudizio.
Si correggerà infatti, anche se non è che la famosa cicatrice dell'infame Sede Apostolica la profanerà fino al fuoco, al quale sono riservati i cieli che sono ora e la terra, se tutti voi che foste gli autori di questo tipo di esorbitanza sono concordi, per la Sposa di Cristo, per la sede dello Sposo che è Roma, per la nostra Ytalia, e per dire più pienamente, che l'intera città viaggi per le terre e combatta virilmente, in modo che dall'arena della battaglia già presa, guardando da ogni parte dall'orlo dell'Oceano, offrendovi con gloria, potete udire: "Gloria nell'alto dei cieli"; e che il rimprovero de' Baschi, i quali, accesi di sì feroce libidine, si sforzano d'usurpare la gloria de' Latini, possa essere d'esempio ai posteri per tutti i secoli.
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LXXXIII
Lista dei Cardinali
Aventi diritto di Voto
31 Cardinali Romani
20 Cardinali Fiorentini e Genovesi
10 Cardinali Milanesi, Napoletani e Spagnoli
3 Cardinali Veneziani
2 Cardinali Francese e Savoiardo
Secondo Scrutinio
Esito:
Nessuno dei candidati ha raggiunto la Maggioranza dei Voti
Resoconto dei Voti:
Fabio Chigi 22 Voti
Pietro Vito Ottoboni 3 Voti
Benedetto Odescalchi 0 Voti
Cardinali Astenuti: 41
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Il Protodiacono Teodoro Trivulzio in virtù della seconda fumata nera
e dell'astensionismo di molti Cardinali, è stato costretto ad una drastica decisione.
In questo terzo turno tutti i Cardinali saranno costretti a votare.
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Candidati Terzo Turno:
Benedetto Odeschalchi
Pietro Vito Ottoboni
Fabio Cighi
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Fratelli, non tergiversate, poiché il destino del continente e del mondo cattolico è nelle vostre mani, anzi nel vostro voto.
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Ferdinand-Foch- Vecchia Guardia
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Data di iscrizione : 10.02.22
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