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Partita GDR | L'armistizio di Natale

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Messaggio Da _ghost_8 Lun Gen 02, 2023 6:43 pm

EL PAIS
Novembre 1919

                                           1902
Un nuovo re sale al governo in spagna, Alfonso XIII è ufficialmente salito al potere.

Il governo spagnolo è soddisfatto e pronto a superare i prossimi anni senza particolari difficoltà, il nuovo re firma patti economici e diplomatici sin dal primo giorno.

                                       1905
La Spagna adotta una politica neutrale.

Con i precedenti problemi ormai risolti che la spagna ha avuto con la Francia per la spartizione del Marocco Alfonso XIII parla al popolo chiarendo che la spagna non ha intenzioni imperialisti ma solo economiche l’esercito spagnolo continuerà a rafforzarsi solo in scopi difensivi. Parte del popolo non sembra aver preso bene questa decisione fatta dal re.
                                        1907
Alfonso XIII incontra l’imperatore tedesco per accordi.

La mancanza di petrolio in spagna ha costretto il re a contattare l’imperatore tedesco, la spagna risolve la crisi. Ma le polemiche e le manifestazioni continuano il popolo imperialista non abbassa la stabilità spagnola
                                         1910
Le riforme di Alfonso XIII

Alfonso chiama in appello il popolo, per le manifestazioni continue che la popolazione imperialista continua a manifestare Alfonso applica delle riforme
• è severamente vietato manifestare contro il re
• l'occupazione di edifici pubblici e privati sono vietati
• non è permesso formare sette segrete o gruppi che lo stato considererà nemici
Non rispettare queste regole è punibile dalla morte
                                         1912
La diplomazia tra Germania e Spagna è chiusa.

L'imperatore tedesco chiede al re spagnolo un accordo militare in caso di guerra. L’accordo è per ora segreto. Alfonso XIII rifiuta questo accordo come aveva promesso la spagna rimarrà neutrale, questo non solo fece chiudere i rapporti diplomatici tra cui l’accordo del petrolio con la Germania, ma fece scoppiare altre rivolte nello stato.
Alfonso XIII parla al popolo
Alfonso XIII oggi ha parlato al popolo spagnolo, nel suo discorso possiamo notare il nervosismo del re. Che chiarisce che la spagna è ufficialmente in crisi, in spagna c’è carenza di grano e petrolio.
                                           1914
La guerra civile

La guerra civile è iniziata gli imperialisti guidati da primo de Rivera sono saliti alle armi! Stragi per le strade l’esercito spagnolo ha subito gravi sabotaggi nel reparto delle artiglierie. “Sembra tutto perduto una spagna costruita con fatica per anni stamattina è stata distrutta” queste sono le parole del re.
                                            1919
La guerra è finita

L’esercito imperialista oggi ha distrutto le ultime difese di Madrid, Alfonso XIII prima della caduta della capitale ha abdicato lasciando il suo posto al nuovo primo ministro de Rivera, la spagna è in pieno caos le fabbriche e le infrastrutture sono state distrutte, il problema con il petrolio rimane mentre quello con il grano è stato risolto grazie alla morte di diverse persone.
Primo de Rivera era un generale dell’esercito spagnolo, lui ora è salito al potere in modo provvisorio de Rivera sa che probabilmente verrà sostituito per dunque chiede di ritornare ad essere generale dopo la sua sostituzione, la spagna è entrata in una crisi dinastica per la mancanza di un re.

 La Spagna ha bisogno di un re se questo re sarà di origini scozzesi o di origini austriache lo deciderà Rivera in base alle proposte che verranno da queste due nazioni
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Messaggio Da Stratega Capo Mar Gen 03, 2023 7:17 pm

WIEN MAL, edizione Dicembre


IL KAISER
Ormai è certo, il Kaiser Francesco Ferdinando è morto a causa dell’Arsenico che qualcuno a Roma gli ha somministrato, l’ha scoperto la BundesPolizei sotto copertura.
Un’altra motivazione per continuare la guerra con l’Italia.


LA GERMANIA
La guerra in Germania si è dovuta interrompere, le truppe, in gran parte, sono state mandate a Sud.
Questo significa che molti Socialisti Tedeschi avranno il tempo di fuggire in Francia, meglio così, la Francia è il luogo giusto dove buttare quella feccia. Infatti anche questo Paese vuole mostrarsi a Noi Ostile, malgrado gli avessimo assegnato parti di Turchia e di Germania.


BAUER
La latitanza di Bauer è invece finita, è stato catturato e condannato a morte, la sua lista di vittime supera le 200mila persone. É stato impiccato, ora non ci sarà più terrore e tutti i parenti e amici delle vittime sono stati vendicati.


IL PAZZO
Roma, per darci fastidio, ci ha mandato un tale, da loro definito Santo, di nome Francesco, ma che giunto in Slovacchia dalla Russia ha ballato nudo per le strade. Ciò è inammissibile ed è stato arrestato, a chiunque sarebbe stata data una pena di un paio di notti in cella, ma data la sua Italianità è stato condotto nelle prigioni Carpaziane, la pena potrebbe essere la morte, se si scoprisse che è una spia.
E questa è la sua sorte più probabile dato che nessuno dall’Italia si è espresso in suo favore.


IL NUOVO PAPA
Dalla Russia è però arrivato un altro Italiano, tale Girolamo Savonarola, educato e rispettoso ha chiesto di essere ricevuto dall’Imperatrice, che ha accettato la Sua visita dato che indossava vestiti.
Girolamo ha conversato sulla guerra, sulle maldicenze su Carlo e sull’operato del Papa a Roma.
Alla fine dell’incontro l’Imperatrice l’ha perdonato per aver guidato rivolte in Sicilia anche contro gli interessi Imperiali e l’ha nominato Papa dello S.R.I. e di Romania. Probabilmente altri Paesi lo faranno.
Lui di risposta ha Consacrato a Dio l’Impero.


CARLO E LE MALDICENZE
Roma negli ultimi tempi ha attaccato Carlo definendolo omosessuale, come si può dire questo ad un uomo che ha sposato una donna, Zita di Borbone-Parma, e che ha 6 figlio, di cui l’ultimo nato a Settembre? Solo il Papa di Roma può saperlo, nella sua immaginazione.
Forse si è offeso, quando la sua amante è stata rifiutata da Carlo, ma Noi pensiamo che Carlo abbia agito nel giusto rispettando la Moglie e che la “Signora” del Papa di Roma dovrebbe essere definita in altro modo.


IL MONTENEGRO
Il Montenegro è stato invaso dagli Ottomani il mese scorso, poiché era stato da Noi abbandonato Strategicamente per evitare bombardamenti Italiani sugli inermi Civili.
A breve tornerà in Nostro Possesso, come l’Albania, ma stavolta Tutta, perché il Papa di Roma si ostina a continuare la guerra.
La situazione nel resto delle terre Ottomane sarà invece di competenza Russa, anche in Albania, perché l’Impero non se ne può occupare.




L’ITALIA
Il mese scorso Abbiamo dichiarato guerra all’Italia e già Abbiamo ottenuto Trento, Belluno, il Friuli, l’Istria (conquistati militarmente) e la Dalmazia con le Isole (abbandonate dagli Italiani e occupati dai civili Slavi).
Tutti gli Italiani considerati pericolosi sono stati condotti in campi di prigionia e lavoro forzato, gli altri sono nelle loro Case, felici di essere stati liberati.


Il Piemonte è in sciopero a causa del passaggio dei Francesi, ben ricordano quando nel 1802 sono stati conquistati da Napoleone, e vederli sfilare una seconda volta non li ha fatti felici.
Ora i Francesi sono annidati sotto il Garda, a Salò, ai loro Capi Militari sono già arrivate richieste di spostamento, perché le Nostre artiglierie non sanno riconoscere un Italiano da un Francese.
Per i Nostri Capi Militari è comprensibile che l’Alleato voglia difendere, ma le zone di Milano, Venezia e Bologna devono rimanere libere da intrusioni.


Mentre ben due offensive Italiane verso Trento da Ovest sono state fermate, la prima volta era stato tentato anche l’inseguimento, però fallito, unico Nostro errore militare, “che non si ripeterà!” annunciano il Feldamaresciallo von Hötzendorf e il Generale von Webenau, Comandanti delle forze armate in quell’area.
Sulla strada per Vicenza e in seguito Verona c’è il Generale Goiginger, desideroso di riavere la sua Città Natale.


La Potenza degli Asburgo si sente anche al Fronte, infatti un parente, il Feldmaresciallo Eugenio d'Asburgo-Teschen ha conquistato Trieste e sta sistemando l’area, anche per rimettere in funzione gli stabilimenti Imperiali che erano stati disattivati dagli Italiani.


Sta arrivando anche l’Inverno e per questo, consapevoli che i fiumi si ghiacceranno, l’Alto Comando ha scelto di barricarsi, aspettando la Primavera e i rifornimenti.
La Fanteria Italiana infatti non causa timore, a differenza della flotta nell’Adriatico dell’Ammiraglio di Revel e della sospetta presenza di navi Scozzesi sempre nell’Adriatico.


Invece le navi dell’Ammiraglio Miklós Horthy, di ritorno dalla spedizione di ricerca del Presidente Svedese, purtroppo non ritrovato, sono rimaste bloccate nella guerra, mentre erano ancora all’altezza della Spagna. Non potendo rientrare in Adriatico perché gli stretti di Sicilia sono bloccati (lo stretto Messina è bloccato così come il tratto di mare fra Sicilia e Malta e fra Malta e Libia), l’Ammiraglio ha scelto di rimanere nel Tirreno dove ha affondato il brigantino Napoli con un piccolo reggimento Italiano (alcuni superstiti sono riusciti ad arrivare sulle coste del Lazio, altri sono stati tratti in salvo e poi lasciati su spiagge deserte di una qualche isola che non specifichiamo).
Poi l’Ammiraglio ha cannoneggiato diverse città: Cagliari, Ajaccio, Roma, Palermo e Napoli.
Particolarmente a Napoli, ma anche negli altri luoghi Horthy ha evitato i quartieri abitati e ha colpito solamente la zona Industriale.
Fra Sicilia e Sardegna ha poi incontrato gli Scozzesi, che ha salutato, ora però i Militari sono stati contattati per la loro sospetta presenza nell’Adriatico.
La Flotta ha però problemi di carburante, che finora sta andando a prendere alle Baleari (Spagna) o nei porti liberi del Marocco.
All’occorrenza Horthy ha dato ordine di depredare piccole comunità Costiere Italiane.

In fondo al Giornale le mappature del fronte.



SPAGNA
L’Imperatrice ha comunicato al reggente di Spagna la Sua Proposta Dinastica e attende la risposta.
Nel frattempo ha invitato il Generale a Vienna, dove gli ha conferito la Croce al Merito Militare, la più importante delle medaglie per meriti militari, meriti che de Rivera ha dimostrato nella guerra del Rif prima e in Spagna dopo.
Alla cerimonia ha parlato coi Feldmarescialli e dopo ha dato alcuni insegnamenti di guerriglia di strada ai reparti scelti Imperiali.
L’Imperatrice quindi ha voluto assegnargli un ultimo Onore, quello di guidare truppe Imperiali nella guerra, e infatti, proprio a Lui si deve la presa di Belluno.
Al momento de Rivera ha deciso di rimanere e per questo l’Impero ha preparato per Lui una linea telegrafica privata in diretto contatto con Madrid, per occuparsi della Spagna.
Per evitare che venga abbattuta dagli Italiani è stata opportunamente tinteggiata di colore arancio. Se dovessero abbatterla sarebbe una dichiarazione di ostilità verso la Spagna ben poco velata.


CASATA ASBURGO
La Casata Asburgo è ancora una volta la Casata più Potente d’Europa.
La Federazione regnerà su tutto, proprio come dice il motto:
L'intero mondo è soggetto all'Austria




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Messaggio Da Ferdinand-Foch Mar Gen 03, 2023 8:14 pm

// Izvestija – Notizia //

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Edizione di Dicembre 1919
 
[ Politica Interna - Nuova Vita ]
 
-         All’alba del nuovo anno, il ventesimo di questo secolo, lo Zar dall’alto della sua giovine età da lustro della sua immensa sapienza e misericordia donando ai suoi sudditi una Costituzione.
 
Il principale quotidiano dell’Impero: “Il Notiziario di San Pietroburgo”, ha censurato volontariamente le notizie relative alle crescenti rivolte popolari scoppiate in quasi tutte le principali città. Non sappiamo se per volere diretto dello Zar o per scelta di qualche suo estremo servitori aristocratico che controlla il periodico.
 
Le rivolte “banali” sono state denominate dai filosofi russi, poiché esse non sono mosse da nessun ideale politico bensì unicamente dalla Fame. Un motivo comune, quasi sciocco, per quanto umano che richiama il bisogno primordiale di ogni uomo: nutrirsi per sopravvivere e la “Banalità” sta proprio in questo.
 
Non c’è lo zampino di estremisti socialisti come avvenuto nel 1917 con il relativo assassinio dello Zar Nicola II, quei uomini si introdussero nell’Impero grazie all’aiuto Tedesco con l’obiettivo di sabotare l’Impero dall’interno. Costoro erano esiliati, molti per propria volontà, nei paesi d'Europa da cui hanno appreso le tesi di Marx; imparare questi pensieri di alta caratura filosofica, economica e politica in Russia è impossibile per un uomo “normale”.
 
Lo Zar Aleksej II in un comunicato reso pubblico attraverso gli organi Imperiali, ha affermato la sua volontà di emanare una Costituzione per placare gli animi rivoltosi e per slanciare la Russia verso la modernità. Abbandonare l’ormai vecchio, se non anacronistico, concetto di Assolutismo per inseguire concetti illuministici che hanno caratterizzato il diciotessimo secolo; riuscire dove la Zarina Caterina II falli proprio agli albori di quel secolo.
 
La carta costituzionale redatta dalle menti illustri dell’Impero entrerà in vigore ufficialmente il Primo Gennaio 1920 di fatto sancendo il cambiamento radicale di tutta la struttura politica dell’Impero, da quel giorno non più assolutistico, bensì Costituzionale.
 
Annunciamo qui di seguito i cambiamenti più rilevanti:
 
- Abbattuto il Dogma Assolutivo in Russia ci sarà una ripartizione dei poteri, non quello ideato da Montesquieu, ma adattato alle attuali esigenze: di fatto l’Impero sarà sorretto da una diarchia tra l’Imperatore e la Duma.
 
Il ruolo dell’Imperatore non sarà marginale, sarebbe impensabile uno scenario simile, ma concederà parte dei suoi poteri proprio alla Duma che avrà il compito di disegnare ed emanare le leggi, queste saranno supervisionate dallo Zar e saranno approvate con una suo firma. Questo per evitare che possano essere approvate leggi che con il passare del tempo porteranno ad un diminuire del potere Imperiale.
 
- La Duma diventerà finalmente un organo legislativo e politico di grande importanza, cosa che in passato di fatto non è mai avvenuta, anzi, lo stesso Nicola II per ben tre volte sciolse il collettivo ribadendo i suoi pieni poteri. Questo non potrà più accadere: l’Imperatore non potrà mai sciogliere la Duma, viceversa la Duma non potrà mai decidere chi diventerà Imperatore.
 
- Per volere esplicito dello Zar il rappresentante della Duma comunemente conosciuto in Europa occidentale come “Primo Ministro” sarà denominato: “Console” ovvio riferimento alla cultura Romana. La sua nomina sarà scelta dallo Zar in persona e la sua carica durerà per 4 anni precisi, la rottura del mandato può avvenire per i seguenti motivi: per Morte del console, per infermità fisica o mentale, per dimissioni volontarie o per sfiducia Imperiale.
 
La nomina del Console da parte dello Zar può apparire come un indizio che questa veste nuova dell’Impero in realtà sia una maschera teatrale, un illusione, fumo negli occhi dei poveri sudditi, ma non è propriamente cosi. Sarebbe impensabile che un Impero ultra conservatore ed emblema dell’Assolutismo nel mondo, possa da un giorno all’altro passare ad un modello super liberale e democratico. La popolazione non è mentalmente pronta a sostenere delle elezioni, non ha al capacità nonché l’abilità di poter scegliere un partito politico, il tutto si ridurrebbe nel promettere qualche pezzo di pane in più in cambio di un voto; il discorso cambia quando per ottenere il ruolo ambito c’è da convincere uno Zar che di pane ne ha tanto; come detto da Lui stesso questo è un processo estremamente lungo i cui frutti potranno esser colti solo dalle generazioni future.
 
- Proprio come nell’Antica Roma non ci saranno dei veri e propri partiti, almeno nella fase embrionale di questo nuovo sistema, ma dei gruppi di persone che si identificheranno in un uomo che eleggeranno loro portavoce e che trasformerà le loro idee in opere concrete.
 
- Il comando assoluto, termine vecchio che rimane, delle forze armate resterà nelle mani dell’Imperatore il quale avrà il compito di amministrare le gerarchie dell’esercito assegnando i gradi militari. Per garantire un certo equilibrio in questa diarchia un generale, o in generale (gioco di parole ahah..) un funzionario militare, non potrà incorrere anche nella carriera politica e ovviamente viceversa. Eventuali dichiarazioni di guerra saranno discusse e approvate sia dall’Imperatore che dal Console rappresentante della Duma.
 
- Alla Duma spetta il compito di gestire la politica estera dell’Impero quindi stringere alleanze militari e contratti commerciali sotto una semplice occhiata dell’Imperatore, il quale non potrà interferire direttamente.
 
- La formazione della Duma sarà esclusivo a Uomini Russi appartenente alla classe aristocratica dell’Impero, poiché gli unici che hanno ricevuto un livello di istruzione da poter ricoprire questo ruolo.
 
Altri cambiamenti riguardano più l’aspetto estetico dell’Impero, il simbolismo ad esso dedicato, ovvero il cambio di bandiera: non più quella con i colori della Famiglia Romanov; il tricolore bianco blu rosso accomuna tutto il popolo Russo e passerà il messaggio che l’Impero non appartiene esclusivamente ai Romanov. –
 
[ Politica Estera - Conflitto Turco ]
 
-         L’organo comunicativo dell’Impero ha annunciato la fine definitiva del conflitto Russo-Ottomano segnando di conseguenza l’estinzione dell’Impero Islamico.
 
Il conflitto si è volto alla sua naturale conclusione: la vittoria Russa, questo però non è motivo di orgoglio, o vanto, ma un semplice dato di fatto. L’Impero Ottomano già da decenni era destinato ad estinguersi a causa della sua arretratezza sociale, politica ed economica, di gran lunga peggiore di quella Russa.
 
Tutta la penisola Anatolica è stata posta sotto il controllo dei militari russi, da questo momento verrà avviato un processo di assimilazione di questi territori che lentamente diventeranno parte integrale del nostro Impero. Lo Zar, dall’ alto della sua misericordia, ha precisato con fermezza che la religione islamica non sarà bandita ne tanto meno combattuta, anzi, il popolo turco potrà continuare a professare la loro religione senza timori.
 
Sarebbe impensabile credere che un popolo da secoli islamico possa convertirsi alla fede ortodossa da un giorno all’altro senza opporre resistenza; questo però non esclude la possibile integrazione di una “tassa religiosa” magari applicata in tempi di guerra per fare cassa.
 
Gli ultimi insediamenti militari ottomani sono attualmente arroccati tra le montagne dei Balcani nelle regioni della Macedonia, Serbia e Albania. Queste non sono di competenza Russa, poiché, durante la Conferenza di Roma, è stato pattuito che questi territori sarebbero passati nelle mani della Chiesa o degli Asburgo. In realtà la situazione è ben più complessa, proprio per questi territori è scoppiato il conflitto militare tra i due paesi citati; per non creare disguidi diplomatici l’Impero ha deciso di non toccare quelle regioni almeno per i prossimi mesi. -
 
[ Politica Estera – Armeni ]
 
-         Il popolo degli Armeni da secoli perseguitati dalla tirannia ottomana sono finalmente liberi da queste catene e finalmente per volere dello Zar avranno una nuova casa.
 
Per ricompensare questo piccolo, ma audace, popolo che durante il conflitto hanno aiutato l’Esercito Russo aiutando negli assedi e nello spostamento in questo territorio sconosciuto, verrà istituito una provincia imperiale autonoma dedicata al popolo Armeno.
 
La regione comprenderà le città di Ankara, Smirne, Cilicia e Antolia, con i relativi entroterra provinciali, costituendo di fatto uno “stato” dedicato completamente a loro: con leggi proprie, un economia propria e una politica interna propria. Gli Armeni avranno finalmente la possibilità di identificarsi in una bandiera e in una capitale, poter commerciare con paesi esteri e tessere legami diplomatici.
 
Autonomi si, ma nei limiti sanciti dallo Zar il quale si fa garante del popolo Armeno, ma quest’ultimo è legato indissolubilmente all’Impero Russo per sempre. -
 
[ Politica Estera - Stretto del Bosforo ]
 
-         Il Sogno Russo fin dai tempi dei Grandi Zar Ivan è sempre stato quello di raggiungere Il Mare e finalmente il sogno diventa Realtà.
 
Aleksej II sarà ricordato come l’unico Imperatore a aver espanso i confini dell’Impero fino al Mediterraneo sogno proibito di tutti i suoi avi; il tutto alla tenera età di 15, quasi 16, anni.
 
Le coste del mar egeo saranno militarizzate con basi navali, cosi come lo Stretto del Bosforo sarà presidiato costantemente dalla Marina Militare e ogni nave sarà perquisita prima di entrare nel bacino del Mar Nero. Non saranno applicati dazi doganali, almeno per il momento, fatta eccezione per le navi commerciali Bulgare, Romene e Greche queste dovranno pagare ingenti quantità di danaro.
 
“Il Mar Nero è la Piscina dello Zar” e in questa piscina potranno accedere solo le navi da lui autorizzate, la decisione dei dazi verso le nazioni elencate in precedenza sono volte ad attanagliare le economie locali. Costringere queste ad entrare sotto l’influenza economica dell’Impero e con il tempo essere assimilate ad esso.
 
Anche alla Scozia sarà proibito l’entrata nel Mar Nero, precludendo il commercio con Bulgaria e Romania, questo finché l’Isola di Cipro non sarà abbandonata dalla Marina Scozzese e resa terra “amichevole” all’Impero. –
 
[ Politica Estera – Conflitto Chiesa/Asburgo ]
 
-         Lo scontro tra Chiesa Romana e la Casata degli Asburgo è tutt’altro che una novità, anzi si potrebbe dire sia un classico della storia europea e l’annuncio dell’Imperatrice di aver rifondato il S.R.I. porta ancora più nostalgia.
 
Da secoli il Papa e l’Imperatore sono stati rivali per la supremazia universale del pianeta, spesso alternando periodi di pace e alleanze, come abbiamo visto anche questa volta, ma la fine ultima è sempre la stessa: la Guerra.
 
Ad oggi possiamo osservare, con un certo interesse, lo svolgimento del conflitto anche grazie alle informazioni dei quotidiani asburgici, che narrano la vicenda ovviamente in maniera super partes, come sicuramente verrà fatto dai quotidiani italici.
 
La città di Trieste è caduta, anzi ritornata, nelle mani dei Tedeschi che in precedenza avevano consegnato al Papa, questa è si la prima vittoria di questa lunga battaglia, ma c’è da dire che il territori, cosi come la costa, è stato abbandonato dalle truppe italiane. Una vittoria, sicuramente, ma di basso profilo; le battaglie che indirizzeranno l’inezia dello scontro devono ancora avvenire.
 
Tra i successi Asburgici evidenziamo il bombardamento di alcune città di mare della penisola italiana come Napoli, Cagliari e Palermo, registrando gravi danni alle infrastrutture e vittime anche civili. D’altro canto sul fronte vero e proprio, le Alpi Italiche, lo sviluppo del conflitto sembra momentaneamente in pausa forse per il sopraggiungere dell’inverno.
 
Lo Zar non si è ancora espresso se non per annunciare la neutralità dell’Impero in questo conflitto, probabilmente perché già sapeva che sarebbe subentrato poi il Governo del nuovo Console. Non sappiamo quali sono i pensieri del Console, cosa potrebbe cambiare, ma le possibilità di entrate nel conflitto sono comunque molto basse: stando alla costituzione l’entrata in guerra deve essere firmata dal Console e dallo Zar, quest’ultimo conosciamo il suo desiderio di neutralità.
 
Quel che cambierà sicuramente sarà la percezione che il mondo intero, compreso l’Impero, avrà nei confronti del vincitore e del vinto. Il Primo sarà rispettato e temuto per aver sconfitto un’altra grande potenza, il secondo gli si vede ridimensionata la sua importanza e potere sullo scacchiere Europeo. –
 
Fine.
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Messaggio Da Draconix Dust Mer Gen 04, 2023 1:15 am

The scottish newspaper                                                                                                                                                                  
Inverness, Worker st. , 31/a   IV 1



DAILY MAIL

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Lunedì, 1 Dicembre 1919

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!EDIZIONE STRAORDINARIA!



La caduta del governo MacDonald, incertezze del Re



Non si apre di certo con una novità questo mese di dicembre. La quasi totalità del governo aveva ormai espresso dissenso nei confronti dell'ex-primo ministro MacDonald, le sue ultime posizioni di estremo pacifismo hanno portato a gravi problemi nelle relazioni internazionali. Non si può sempre accontentare tutti, specialmente quando le guerre nel continente hanno ricominciato a divampare.
Sua maestà ha fatto suonare le cornamuse sta mattina. Ha convocato d'urgenza l'intero parlamento e ha chiesto un nuovo voto di fiducia a MacDonald. Così con l'88% dei voti contrari (7% astenuti e 5% favorevoli) il Re ha deciso di sospenderlo con effetto immediato dalla carica di Primo Ministro e rappresentante dell'intero regno di Scozia nel mondo.
Fonti esterne ci hanno comunicato che l'ex-primo ministro sia già partito per le americhe, dove da tempo aveva aperto alcuni ristoranti di carne o panini negli Stati Uniti, chiamati da lui "Ham-burgher", ma non abbiamo idea di che diavoleria possa essere.
La mancanza del voto di fiducia e la sua sospensione gli sono valse molte accuse dal resto del governo, tra cui la grave accusa di "Alto Tradimento" per la seconda volta, ma questa volta in via ufficiale, probabilmente questo il motivo principale della sua partenza.
Sua maestà Giorgio V ha valutato attentamente tutti i possibili candidati per il nuovo incarico fino alla fine dell'attuale mandato, quindi decisa la nuova figura (di cui ne parleremo tra poco) si è ritirato in gabinetto per una lunga riunione, probabilmente data dalla molta tensione del momento (si, avete letto bene, non una "riunione di gabinetto", ma "riunione in gabinetto").
La nuova figura scelta è recente nel panorama politico Scozzese, ma certamente si è fatto notare da ogni stato europeo se non mondiale, apprezzato da molti e dalle folle, osannato come il nuovo salvatore della cristianità, acclamato dall'intero esercito come "Il nuovo Cesare" e "Il più giovane Napoleone" (con tutti i rispetti per l'età portata egregiamente del vero Napoleone che salutiamo con estremo rispetto e ammirazione): Sir Oswald Ernald Mosley!
Il nuovo primo ministro si è dunque messo subito all'opera per ristabilire un governo nella nazione, confermando alcuni ministri e proponendone di nuovi.
Auguriamo a Sir Mosley i migliori auguri di mandato e confidiamo nelle sue opere.



Guerra in corso


Le recenti guerre sono sfociate purtroppo in un terribile massacro fratricida (e frati-cida). Pariliamo certamente della guerra tra lo stato pontificio e il regno d'Austria. Sir Mosley ha subito chiarito la posizione scozzese nel conflitto, di seguito le sue dichiarazioni: "La scozia difenderà fino all'ultimo soldato i confini papali in quanto sacro protettore della chiesa. Ci auguriamo certamente in una pace senza più assassinii tra i due stati, ma se questo non dovesse accadere saremmo pronti ad intervenire per ristabilirla noi stessi. Non verremo meno ai patti presi con il santo padre precedente, non importa la nostra posizione riguardo l'attuale, possiamo essere a favore o contro certo, ma i sacri confini non vanno oltrepassati. I bombardamenti su Roma sono inaccettabili, sono state colpite chiese con dentro crocefissi e statue di oltre 700 anni, questo ci dicono le nostre fonti certe. Gloria alla chiesa! Gloria alla Scozia!".
Molto chiare le parole del nuovo primo ministro, confidiamo in una ritirata austriaca dai confini e una pace nuova e duratura.


Sempre riguardo a questa guerra sono stati presi accordi con la Svezia e, in cambio della sua astensione di ogni tipo dal partecipare a questa guerra, sono state riaperte le rotte commerciali e le si ha dato il protettorato della Danimarca, tuttavia si discute ancora in parlamento riguardo la richiesta di ottenere anche quello sull'isola di Islanda, ma ancora non si è data una risposta.




Il ritrovamento di Afzelius


L'ex presidente (ex per le sue condizioni di salute) Afzelius è stato finalmente ritrovato in fin di vita sulle coste Gallesi, non sappiamo cosa sia successo ancora. Afzelius è tutt'ora in un ospedale di Inverness, giace in coma, ma le sue condizioni risultano stabili, nonostante la forte disidratazione e il principio di congelamento del suo corpo costatogli 3 dita dei piedi e un mignolo della mano destra. I nostri medici lo tengono costantemente sotto osservazione, ma i trasferimento nella sua patria ancora non è possibile in quanto rischioso per le sue condizioni e per la possibilità che l'evento capitatogli possa essere doloso. La cosa è stata prontamente comunicata al governo svedese che ha provveduto ad inviare alcuni suoi specialisti per verificarne le condizioni.


Il nuovo monarca spagnolo


Re Giorgio V propone allo stato spagnolo un alleanza sancita da un patto dinastico. Il re andrà quindi in spagna a parlare con i rappresentanti dello stato in questione, con offerte di carbone e protezione, in cambio desidera solamente la fedeltà alla santa chiesa. Non possiamo riportare qui le sue parole riguardo la casata Asburgica perchè, dato il momento storico molto sensibile, potrebbero essere fraintese e ricevute come delle offese.



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Messaggio Da Astrid I Mer Gen 04, 2023 12:07 pm

ᛉᛝᛟ Nordens Röst - la Voce del nord ᛟᛝᛉ
ᚱunornas ᚱöst

4 Gennaio 1920

Partita GDR | L'armistizio di Natale - Pagina 5 BSpV0WA


Partita GDR | L'armistizio di Natale - Pagina 5 ?u=https%3A%2F%2Fi.pinimg.com%2Foriginals%2Fe2%2F5f%2F5d%2Fe25f5db71ab69d92e437cb36f512db5a {IL RITORNO DEL RE}Partita GDR | L'armistizio di Natale - Pagina 5 ?u=https%3A%2F%2Fi.pinimg.com%2Foriginals%2Fe2%2F5f%2F5d%2Fe25f5db71ab69d92e437cb36f512db5a


Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l’arcobaleno
E’ bello guardare col naso all'in su, le sue strisce rosse e blu.
Però lo si vede: e questo è il male, soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta questa sì che sarebbe festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra.
Pace.
La nostra nazione è finalmente in pace.

Sorridono le renne, fioriscono i campi, sonnecchiano le acque, ovunque è pace.

Skaði non deve temere, nessun esercito straniero insidierà più le sue terre, non ci sono più nemici che possano scalfirla, e la Russia ha tolto le zue luride zampe dal Baltico, rinunciando per sempre ad avere una flotta. I bimbi corrono felici tra i prati della Finlandia, mentre i padri raccontano di quando l'inverno era ancora ostile e l'invasore russo calpestava la terra natia; poi Mannerheim acciuffò per le orecchie il temibile orso bruno e ne fece una pelliccia per le sue pantofole.

Quello che succede adesso al di là dell'Atlantico, in Asia e nel resto d'Europa può interessarci relativamente.
Se è vero che il mar Nero è la toilette dello zar, adesso il mar Baltico è la piscina del Commodoro... dove ci si può sguazzare liberamente

Ci sono due papi? Il problema è del cristianesimo, non è il nostro, che ancora seguiamo le strade antiche della religione pagana, offrendo sacrifici agli Dei


L'armata svedese è forte e potente, le nostre navi cavalcano impavide le onde, i primi aeroplani cominciano a solcare la volta celeste annunciando al mondo intero l'alba dell'aviazione militare e con essa l'alba di una nuova era.
Si, una nuova era, perché la Repubblica è caduta, la Svezia adesso è un Impero. Proseguite nella lettura e capirete perché.


La corte suprema di Stoccolma ha condannato il primo ministro Nils Edén e tutto il suo Governo a 50 anni di lavori forzati nelle miniere d'acciaio di Narvik con l'accusa di alto tradimento. L'intero Partito Liberale stava lavorando per conto del presidente tedesco Liebknecht come quinta colonna dell'Internazionale Socialista.
Il Commodoro in persona si è presentato tra i testimoni al processo, puntando il dito contro l'imputato.
"Ci vediamo all'inferno!" ha detto, facendo tremare le pareti del tribunale.
"Ma sono innocente!" ha risposto Edén, arrampicandosi ad una bieca speranza di salvezza.
Ma quello che conta non sono le parole o i fatti... quello che conta è il martello del Giudice.
Il martello del Giudice è come quello del dio Thor, e può decidere la vita o la morte di un uomo.
"Voi non avete prove!"
"Silenzio in aula!" sentenziò il Giudice, martellando il banco.
Tum. Tum.
"Nils Edén. E' davanti alla nazione, e prima ancora dinnanzi alla Giustizia, che Io la dichiaro Colpevole!!!"
L'imputato protestò dimenandosi, ma due scimmioni in divisa lo tenevano fermo per le braccia.
"E ora portatelo via."

Partita GDR | L'armistizio di Natale - Pagina 5 ?u=https%3A%2F%2Fimages.fineartamerica.com%2Fimages%2Fartworkimages%2Fmediumlarge%2F1%2Fsailor-with-binoculars-martin-aagaard Il capitano e lo Jarl  Partita GDR | L'armistizio di Natale - Pagina 5 ?u=https%3A%2F%2Fi.pinimg.com%2Foriginals%2F68%2F54%2Fcb%2F6854cb63461634f6c87c24b5ad60d981


Frattanto, mentre il Primo Ministro e 25 deputati venivano mandati a Narvik a lavorare l'acciaio pesante, le nostre truppe liberavano la Germania dal verme scarlatto del comunismo.
Il nostro amatissimo Jarl, Johan Fredrik Afzelius era dato ancora per disperso in mare; in un primo momento la polizia credette che il Presidente Svedese si trovasse a Monaco di Baviera, ma la notizia si rivelò falsa, forse un depistaggio.

Poi... Grande Giubileo...

Johan Fredrik era ancora vivo.

Tenace come una scorza di noce di cocco, il vecchio marinaio era sopravvissuto alle onde tempestose.
Strattonato da acque irrequiete, lo Jarl era finito in Galles!, provincia meridionale della Scozia.

Il naufrago è in coma, dice il Daily Mail.
Si trova in un ospedale ad Inverness, dove resterà finché non avra ripreso coscienza.

"Spero che si riprenda presto" ha affermato il Commodoro con un sorriso sinistro stampato sul volto.

Gustavo Adolfo Skytte, Commodoro e duca di Duderhof, ha voluto ringraziare re Giorgio IV promettendo sul suo onore al Glorioso Regno Scozzese che la posizione della Svezia sul conflitto tra l'Italia e il Sacro Romano Impero resterà sempre in ogni caso neutrale. I nostri sono due popoli che nascono per mare, e solo chi vive in mare sà cosa significa avere fede, partire per una battaglia lontana, lasciando dietro i propri figli con la possibilità di non far mai più ritorno.
Tale posizione sarà mantenuta anche nel momento in cui l'Impero Russo dovesse aggiungersi a questa grande guerra che sconvolge l'Europa.
I nostri nemici russi sono calpesti e derisi, e ormai non rappresentano più alcuna minaccia per il nostro popolo.

Cari lettori, perché secondo voi avremmo intitolato questa edizione: il ritorno del re?
Pensavate ci riferissimo al ritrovamento di Johan Fredrik?

No.

All'alba del nuovo anno, per mezzo dei suoi pieni poteri Gustavo Adolfo Skytte ha decretato una volta e per sempre la fine della Seconda Repubblica Svedese, incoronando sua moglie Regina, e se stesso Imperatore.
Con tre o quattro schizzi d'inchiostro, i giuristi hanno scribacchiato la nuova carta costituzionale, che sancisce il passaggio ad una monarchia sul modello di quella asburgica, ma senza quel federalismo che contraddistingue il Sacro Romano Impero. Similmente alla Russia, ci sarà un parlamento, ma l'ultima parola spetterà a Sua Maestà il Commodoro.

Sotto l'ala materna del risorto Impero Svedese covrivanno coccolati il Regno di Danimarca di Cristiano X, il Regno di Hannover di re Ernesto Augusto, la Repubblica Tedesca di Pomerania del Presidente Franz von Papen, e la Repubblica di Finlandia, comandata dal Maresciallo Mannerheim, che insieme alla Svezia entreranno nella Lega Anseatica.


La dinastia regnante del nostro Impero sarà dunque la famiglia dei Duderhof, progenie di famosi pirati del XVII° secolo,
ed è composta dal capofamiglia Gustavo Adolfo Skytte, e da sua moglie Brita Hamilton

le sorelle del Commodoro, le principesse Maria, Sofia, Cristina, e Vendela Skytte, che quasi per miracolo si mantengono ancora giovani, come se fossero nate ieri

e i fratelli Johan e Jakob Skytte, anche loro giovani... chissà, sarà l'aria di mare...


E di Johan Fredrik Afzelius, che se ne fa?
Lo Jarl poverino, se dovesse riprendersi dal coma, sarà costretto ad accettare un banale titolo onorifico. Jarl appunto, come un pensionato qualsiasi.

La grandezza è una strada che porta verso l'ignoto.

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Messaggio Da _ghost_8 Mer Gen 04, 2023 12:43 pm

El pais
Gennaio 1920
          
                          Crisi dinastica spagnola
   
La spagna con Miguel Primo De Rivera oggi risponde agli ambasciatori del sacro romano impero e di scozia, la comunicazione è ufficiale per telegramma miguel accetta la proposta austriaca:
Ernst Alfons Franz Ignaz Joseph Maria Anton d'Austria-Este ha 15 anni una volta raggiunta la maggiore età sarà nominato re di Spagna risolvendo così la crisi dinastica 
Nel frattempo l'imperatore Sofia del sacro romano impero si recherà a Madrid per ricevere la medaglia ed essere nominata Reggente.
Allo stesso tempo Miguel rifiuta l'offerta della scozia sottolineando che la scozia mettendosi contro l'Austria ha tradito la sua ideologia imperialista.

                             Crisi economica Spagnola

Miguel Primo De Rivera ha dovuto affrontare una grande crisi economica infatti la spagna manca di cibo e petrolio, quello che per ora si sa è che il primo ministro ha fermato gli addestramenti di fanteria, e di armi come fucili e materiali di supporto. Miguel inoltre sta costruendo delle linee di treni nelle province che producono maggiormente materiali di energia. La crisi sembra lievemente risolta. 

                             Miguel Rassicura il popolo pacifista

La spagna in questo secolo si divide in due parti, i pacifisti (la minoranza) e gli imperialisti, miguel ieri dopo che le gazzette publicarono la comunicazione dell'alleanza con il sacro romano impero, parla al popolo pacifista, tranquillizandolo dicendo che un entrata in guerra da parte della spagna è impossibile per almeno 1 anno. Questo perché la Spagna non è pronta, dopo questa comunicazione gli imperialisti iniziarono molte manifestazione dato che essi si erano già preparati alle armi.
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Messaggio Da AmaTiz Mer Gen 04, 2023 4:38 pm

Giornale dell'Atlante
4 Gennaio 1920


S.Agostino supplica pace ed unione
Nella sua predica di oggi il Vescovo Santo, Agostino di Ipponia, supplica  papa Berlusconi e l'antipapa Savonarola di collaborare per la pace tra le Nazioni, di terminare gli inutili spargimenti di sangue e di ricomporre lo scisma che tanto duole in Santa Madre Chiesa

L'Imperatore saluta le Nazioni
In occasione del 90simo anniversario della fondazione della ResPublica Africae, o Repubblica Romano-Imaziga (cacciata dei Francesi da Algeri: 1832) il Principe Imperatore, Domine L.Septimus Saeverus, decide di uscire dal decennale isolazionismo dello Stato Berbero ed aprire le frontiere, mediatiche ed economiche, al resto del mondo. Ecco la sua prima dichiarazione: 
"Con le grandi nazioni europee faremo grandi cose. Ci stiamo industrializzando anche noi, e torneremo quel fulcro commerciale che l'Africa (intesa come provincia romana, non come continente, n.d.t.) è sempre stata!"
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Messaggio Da Falco Gio Gen 05, 2023 3:42 pm

[†] FAMIGLIA CRISTIANA [†]

VII° numero, oro alla patria!

5 Febbraio 1920


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La morte di Cadorna
Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa!


Caio Mario contro i Cimbri, Cesare contro Ariovisto, Tiberio contro i Cherusci. Il Sacco di Roma del 476 DC, la sacra lotta per le investiture, la calata dei Lanzichenecchi. Corre l'anno 1920, ma ora come allora la stirpe dannata dei Germani tripudia ancora la sua insaziabile vendetta contro l'Italia e contro tutta quanta la Civiltà.

Il Quartiere di San Lorenzo a Roma e la Basilica di Santa Chiara a Napoli, sono state devastate dal furioso bombardamento austriaco.
L'impeto teutonico non ha risparmiato neppure i defunti: il Cimitero del Verano con i suoi preziosissimi monumenti è stato profanato dalle bombe, le navi austriache del macellaio Miklòs Horthy hanno poi colpito anche le mura della Cattedrale di Palermo, dove riposavano da 700 anni i resti mortali di Federico II di Svevia.


Disturbare i morti dal sonno eterno...
Un vero scempio.


Per questo motivo auspichiamo che anche i nostri fratelli spagnoli condannino la Guerra Brutale del Dissacrato Impero Romano, e che Primo de Rivera decida di non macchiarsi le mani d'infamia, rimanendo quanto meno neutrale.
Capiamo che il nuovo re di Spagna è un Asburgo, ma il nostro appello va agli spagnoli: quì c'è in ballo il destino della civiltà cattolica, romana, e cristiana, alla quale anche voi appartenete.


I crucchi già cantano vittoria,
ma quelle che loro considerano vittorie non sono che piccole stragi dove hanno perso la vita cittadini innocenti; a Gorizia, a Trieste e nelle isole della Dalmazia non ci sono mai stati combattimenti, l'Italia si è coraggiosamente ritirata portando in salvo con se quanti più civili possibile, poiché quelle posizioni non erano difendibili da un punto di vista strategico.


Poi Trento,
Trento non è mai caduta, come sostiene la menzognera stampa straniera. Trento è ancora italiana.
Armando Diaz aveva lanciato un offensiva sul Brennero passando attraverso Bolzano; quì i nostri soldati si sono eroicamente battuti, uccidendo qualcosa come 5 mila o 10 mila fanti nemici, ma di fronte alla poderosa controffensiva crucca, l'esercito italiano ha dovuto battere in ritirata tornando svelti nelle proprie trincee. Tuttavia anche l'Austria ha dovuto abbandonare Trento, perché i nostri cannoni tuonavano senza sosta sopra le loro teste calve. E' il tricolore che sventola sopra l'Adige!


E in fine il fantomatico sciopero del Piemonte. Falso,
quei quattro volantini di marca austriaca (al più ridicoli) che tentavano di fiaccare il morale e di incitare la popolazione al tradimento sono stati sequestrati dalle forze dell'ordine: non c'è mai stato nessuno sciopero, l'idea che la leale casa di Savoia possa cambiare casacca e voltare i tacchi al papa è del tutto infondata, anzi, fantasiosa. Semplicemente, la FIAT ha dovuto sospendere la produzione d'armamenti a causa dei reiterati attacchi dei sabotatori tedeschi.
Gli austriaci sono dei bombaroli. Dall'inizio di questa guerra sono saltati in aria 28 complessi industriali.


Comunque alla fine la stagione invernale è arrivata sul fronte, e ha rallentato le operazioni, scongiurando ulteriori incursioni barbariche.
Chiamati a difendere la patria, i fanti sono accorsi a passo militare dalle mille contrade d'Italia e una volta arrivati hanno cominciato a scavare profondi fossati sulle sponde del Piave, tra il comune di Cortellazzo ed il comune di Valdobiadena, per fare di fronte al nemico una barriera.
Emanuele Filiberto, principe di Savoia, ha fatto costruire un'imponente fortificazione sulla vetta del monte Grappa, dal quale una batteria di oltre 700 cannoni potrà repellere l'attacco vile del barbaro invasore.
Gli Ausiliari Francesi sono fermi da due o tre mesi nella località di Brescia, i nostri reparti hanno provato a contattare il vecchio Napoleone per capire cos'è che intendesse fare, ma pare che il vecchio stia dormendo.
Wiston Churchill s'è accampato a Valdobiadene, all'inizio sembrava che la Scozia fosse pronta a riconquistare Belluno, ma poi siamo stati informati della decisione scozzese di non aprire il fuoco al di là del Piave. Come se Trieste e Belluno non fossero italiane!

Un irruzione scozzese avrebbe rovesciato le carte del conflitto, ma è chiaro che il popolo italiano non può contare sull'arditismo dei propri alleati, ma soltanto sul proprio coraggio.
Armando Diaz quindi si è rimboccato le maniche e ha lanciato una nuova offensiva nella Val di Sole, puntando a colpire Bolzano.

Il Generale Antonio Cadorna invece ha sferrato questa mattina un inutile attacco su Pordenone, dove ha perso la vita.
Grazie al cielo i soldati hanno capito qual'era l'andazzo e disobbedendo ad ordini sciocchi se ne sono tornati indietro, lasciando il loro capitano da solo in terra di nessuno.

Il corpo senza vita del Generale riposa nel fango, e presto andrà in decomposizione.


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Vade Retro Satana
Questa mattina Clemente XV (Silvio Berlusconi) dopo essersi affacciato al balconcino pontificio ha salutato i fedeli riuniti a Piazza San Pietro e ha tenuto il suo importante discorso Urbi et Orbi alle nazioni,

"Cari Fratelli e Sorelle,
che la Pace e l'amore di Dio siano con voi
E' stato molto difficile per me preparare questo discorso,
perché poco fa ho ricevuto da una cara Signora una notizia davvero importante:
sono diventato nonno per la 17 esima volta.
Quindi cercherò di improvvisare, e lascerò che sia Dio a parlare per me

In quel tempo della Bibbia Gesù disse ai suoi apostoli:
non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla Terra,
infatti non sono venuto per portare pace, ma spada


Cari Fratelli,
questo vuol dire che la Fede va difesa
e chi ha fede deve difendere la Fede, ad ogni costo, senza nessuna eccezione

Satana ha conquistato l'Impero Germanico perchè vide che pullulava di menzogna, e ha eletto Vienna come centro del suo dominio sul mondo

In verità io vi dico: Beato chi combatte con Cristo e chi morirà con Cristo,
perché avrà vita eterna e sarà lavato nel Lete da tutti i peccati

Guai a voi invece nemici del popolo di Israele, che ancora profanate il santo sepolcro di Betlemme
perchè sopra di voi si leverà la vendetta di re Davide

Guai a voi che seminate nei campi la zizzania e che colpite monumenti e cimiteri
perché i prossimi sarete voi

Guai a voi che disturbate i morti ridestandoli dal loro sonno perpetuo,
perché le anime dei defunti non vi daranno pace

Guai a voi, che nominate un papa fasullo e che a costui consacrate le vostre immondizie
perché nessun esorcismo potrà redimervi

Guai a voi, che offendete le opere di San Pietro, padre della Chiesa
perché le chiavi del paradiso stanno nelle sue mani

Guai insomma a voi, che avete smarrito la dritta via
imboscandovi per una strada che vi porterà dritti all'Inferno

Guai a voi, perché non vedrete mai la luce di Dio
ma soffrirete nell'eterno dolore
ardendo nel fuoco che Lucifero spirerà sopra di voi"

Dal libro dell'Apocalisse secondo Giovanni

"Allora uno dei sette angeli mi si avvicinò e parlò con me:
Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque.
Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli uomini si sono inebriati del vino del suo potere.
L'angelo mi portò sul luogo e vidi una donna seduta a cavallo di una bestia orribile.
Teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione.
Sulla fronte c'era il suo nome: Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra
E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei martiri."

"In verità io vi dico, che quella donna è l'Imperatrice Sofia, Regina del Male, la quale si è prostituita al Diavolo
la bestia che vide l'apostolo Giovanni era l'aquila a due teste, simbolo di quella progenie dannata che sono gli Asburgo
tutti gli uomini che hanno fede devono farsi testuggine sotto lo scudo del Signore
contro il Demonio un solo grido potrà vincere
Vade Retro, Satana!"


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Messaggio Da Ferdinand-Foch Gio Gen 05, 2023 9:31 pm

// Izvestija – Notizia //
 
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Edizione di Febbraio 1920
 
[ Politica Interna – L’Vov Primo Console ]
 
-        L’Entrata in vigore del nuovo anno solare ha sancito l’inizio della Monarchia Costituzionale in Russia e la relativa nomina del nuovo primo “Console” di Russia: il Politico Georgij L’vov.
 
Nato nella cittadina di Dresda, appartenente alla famiglia della dinastia Rurik di fatto è il diretto discendendo del principe di Jaroslav, un antico principato russo. Fin dall’età giovanile si è interessato alla politica studiando prima in Russia e poi in Francia, a Parigi.
 
Ritornato in Patria nel 1905 si unisce al movimento politico “Giovani Cadetti” un gruppo di giovani che avevano come obiettivo proprio quello di dare alla Russia, e al suo popolo, una costituzione. Questo movimento giovanile è uno dei pochi a non aver preso parte alle rivolte del 1917 e per tanto non fu reso illegale, inseguito alla morte dello Zar Nicola II, ma comunque visto di malocchio dall’apparato Imperiale.
 
Alla non più tanto giovane età di 59 anni L’vov viene nominato Console di Russia dallo Zar Aleksej II agli albori del nuovo anno, ciò è stato possibile grazie alla grande fiducia ottenuta dai componenti della Duma. Probabilmente essendo questa la prima nomina è normale vedere la Duma cosi unita, cosa che con il passare del tempo porterà a scontri e divisioni interne.
 
Le prime mosse del Console, comunicate tramite una conferenza, saranno quelle di iniziare la lotta alla povertà diminuendo l’abisso tra aristocrazia e popolo; modernizzare le strade e i collegamenti tra le varie regioni della Russia; rinnovare o modificare i rapporti internazionali e infine espandere l’influenza russa al di fuori dei confini. –
 
[ Politica Estera - Guerra Italo-Austriaca ]
 
-        Il trafiletto mensile che tratta degli sviluppi sulla guerra tra Asburgo e Chiesa Romana, proprio lì nel cuore del continente, non parlerà nello specifico dei progressi sul campo di battaglia, anche perché di progressi veri e propri non ci sono bensì di un comunicato Russo.
 
-----------------
La Duma si Riunirà in Data Odierna per Discutere dell’Attuale Conflitto tra Chiesa Romana e Sacro Romano Impero.
-----------------
 
Già nelle precedenti edizioni del quotidiano avevamo avanzato l’ipotesi di un possibile cambio di rotta da parte dell’Impero nei confronti del conflitto citato. E’ pur vero, e lo ribadiamo, che la decisione finale adesso non riguarderà solo la figura dello Zar, ma anche del Console; proprio l’aggiunta di questo secondo personaggio potrebbe alterare il risultato finale.  
 
Lo Zar ha un suo pensiero e in più riprese è stato espresso, ma dell’opinione personale di L’vov non sappiamo nulla, del resto è una figura del tutto nuova, né dei suoi ideali politici, né tanto meno di quelli filosofici; tutto ciò sarà più chiaro nel corso del suo mandato. Più che il Console in sé giocherà un ruolo importante la Duma e tutti i suoi rappresentanti.
 
L’vov alla fine della fiera è il rappresentante della Duma che di fatto decide e delega al Console il compito di comunicarla e di applicarla. Duma composta principalmente da Nobili e Ex funzionari militari che hanno ancora legami e interessi in quell’ambito. Il volere dello Zar non è mai stato, anche nel passato, il pensiero universalmente condiviso da tutta la popolazione, ovviamente, ma a differenza di prima il “volere” non è più un “ordine” e spesso non si ottiene ciò che si desidera.
 
La decisione finale sarà comunicata agli inizi del Mese di Maggio sia quella della Duma che quella presa assieme allo Zar. Ovviamente si spera che il conflitto arrivati a quel giorno sia ormai finito o in procinto di terminare, in caso contrario il mondo saprà se la Russia entrerà in gioco o meno. -
 
[ Politica Estera – Romania, Grecia e Bulgaria ]
 
-        In seguito alla decisione di applicare dazi doganali sulle navi commerciali greche, bulgare e romene che attraversano lo Stretto del Bosforo sono inziiati i contatti con le nazioni citate.
 
La prima nazione ad aver contattato l’ufficio del Console L’vov è stato il Regno di Romania la quale, attraverso una delegazione diplomatica, ha chiesto spiegazioni in merito ai dazi:
“L’applicazioni dei Dazi Commerciali applicati allenavi Romena è volta a spronare il suddetto Regno nello spezzare qualsiasi legame politico ed economico con il S.R.I. e finché persisterà questo status di vassallaggio, i dazi resteranno in vigore.”
 
Questa la fredda risposta del Console. La Romania fu sotto la nostra sfera di influenza, ci eravamo fatti amici e protettori di quel popolo, ma ci fu strappato proprio dagli Asburgo. Questa decisione non deve perforza intesa come un attacco al SRI, ma in particolare al popolo latino il quale non si è ribellato, ma passivamente ha deciso di passare a un padrone all’altro.
 
La Grecia è stata l’unica nazione tra le tre ad esser stata contattata dall’Impero, ciò sta a simboleggiare l’enorme stima che la Russia ha nei confronti della popolazione Ellenica che deriva dalla secolare resistenza proprio contro gli Ottomani. Al Regno Ellenico è stato dato l’opportunità di spezzare i dazi doganali solo nel caso venga legata l’economia Greca con quella Russa: ponendo l’Impero come suo unico partner commerciale e acconsentendo di diventare un protettorato Russo. Le trattative saranno lunghe e complesse, ma con ottimismo la Duma rivela che più passerà il tempo e la Grecia si vedrà costretta ad accettare la proposta Russa non essendoci altre alternative, soprattutto al momento che S.R.I. e Chiesa sono impegnate in Guerra.
 
Con la Bulgaria i contatti sono stati pochi e inutili. Il Regno Bulgaro sta attraversando una pesante crisi economica dovuta alla mancanza di risorse chiavi per il benessere della popolazione, il tutto causato dalla politica Isolazionista dello “Zar” Boris III susseguito a Ferdinando I nel 1918.
 
Proprio riguardo la Bulgaria non sono state date altre informazioni, non sappiamo cosa l’Impero voglia fare ne tanto meno quali sono gli obiettivi. L’unica cosa certa è il clima di rivolta che si respira in Bulgaria e spesso basta una piccola micia per far divampare le fiamme rivoluzionarie. -

Fine.
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Messaggio Da AmaTiz Sab Gen 07, 2023 2:22 am

Il giornale dell'Atlante, Aprile 1920
 
In onore alla recente incoronazione del Domine Lucio Settimo Severo, pubblichiamo un breve resoconto sulla storia della nostra Grande Nazione Imaziɣen.

 

PREISTORIA. Le terre tra il Sahara e il Mediterraneo sono abitate sin dalla preistoria, quando al posto del deserto era ancora una grande prateria piena di elefanti e leoni. Le etnie indigene, a parte piccole comunità di altri popoli vicini (come i Nigeriani), erano  principalmente due:  

il popolo Imazigo, o "Berbero", di etnia Giosepita; 

il popolo Sarawi, di etnia Semito-Camita. 

La religione più diffusa a quell'epoca era quella animista.  

 

EPOCA CLASSICA. In epoca classica, la regione vide l'insediamento delle colonie puniche, chiamate al singolare "Afrigah"  (distaccamento) in Fenicio. Da ciò deriva, secondo la tradizione, il nome della regione: Africa.  

La regione era prospera, divisa territorialmente tra i vari regni Berberi (Mauretania, Numidia...) e tra il territorio della potente Cartagine dove convivevano Puni e Imazighi.  

 

Il potere della grande Cartagine cozzó con quello della vicina Roma per la contesa del Mediterraneo, sfociando nelle 3 guerre puniche   in cui, pezzo dopo pezzo, i generali Romani (pur tenuti a lungo in scacco dai Barcidi) conquistarono la regione, la fecero diventare una delle più prospere province e pian piano la latinizzarono: alla fine dell'epoca romana, culturalmente esistono i Sahrawi nell'entroterra e i Romanici, ovvero gli Imazighi, i Romani e i Punici, più vicino alle coste. Abbracciato prima il Pantheon romano, con l'avvento del Cristianesimo la regione fu una delle prime e più salde a convertirsi; da qui vengono infatti molti santi e padri della Dottrina. Nel  

 

ALTO MEDIOEVO.  

442: Alla caduta dell'Impero Romano, l'Africa fu conquistata il regno dei prepotenti Vandali, distruttori nemici di ogni segno di civiltà, odiati dal popolo che maltrattavano e sfruttavano, dopo aver saccheggiato la grande Roma.  

534: I Vandali furono cacciati dai Bizantini, sotto il regno di Giustiniano e per l'Africa si apre di nuovo una stagione di (altamente tassata) prosperità. Il trionfo fu del generale Belisario, scelto oltre che per la bravura anche per la sua appartenenza alla romanità latina (e non greca).  

 

670-709: L'arrivo degli arabi, guidati dai califfi Omayidi, scalza l'oramai debole impero Bizantino dalla regione, che chiamarono Maghreb ("Occidente") ed Ifriqiya ("Africa"). Inizialmente accolti con abbastanza entusiasmo, rivelarono invece la pretesa di tasse ancora più esose di quelle bizantine... e quel che è peggio, tradirono il messaggio di universalità della loro Guerra Santa. Infatti, se Maometto aveva predicato che l'Islam fosse per tutti e che i musulmani dovessero esser trattati tutti ugualmente, gli Omayidi invece discriminarono i musulmani di origine araba da quelli convertiti di origine non araba ("mawali") imponendo loro le alte tasse che normalmente si imponevano ai sudditi "protetti" di altre religioni.   

 

739-743 Sentitosi tradito, il popolo Berbero (nome sotto il quale andarono a confluire le componenti romaniche e puniche, ormai fuse) si rivoltò in massa contro il dominatore Arabo.  

Una parte del popolo (quello sulle montagne) tornò alla Fede nel Vero Messaggio di Dio, quello Cattolico; un'altra invece (quello più vicino al mare) invece abbracciò il Kharigismo, ovvero l'eresia musulmana che non riconosceva l'autorità del Califfo. 

 

La rivolta scoppiò a Tangeri e si diffuse come una macchia d'olio per tutto il Maghreb e anche nella Spagna Andalusa; presto gli Arabi furono cacciati da tutto ciò che fosse ad ovest di ciò che oggi chiamiamo Tunisia, ma i ribelli non riuscirono nè a conquistare la capitale  Kairouan dell'Africa Araba, nè la capitale Cordoba della Andalusia (Spagna Araba). In ogni caso, i Berberi riuscirono finalmente a divenire indipendenti. 

 

BASSO MEDIOEVO 

La situazione si attestò con i Berberi di fede musulmana sulle coste, e quelli di fede cattolica sulle montagne.  

I Berberi musulmani, diedero origine a varie potenti dinastie che, alternandosi nei giochi di potere, avrebbero garantito prosperità e commercio alla nazione, avrebbero esteso il proprio dominio fino all'Andalusia per difenderla dalla reconquista cristiana. 

I Berberi cattolici, invece, diedero origine a piccole e fiorenti comunità autosufficienti, spesso governati da principi-vescovi e protette, oltre che dalle impervie montagne e dall'infinito deserto, da ordini monastico-cavallereschi famosi per cavalcare i dromedari e vincere in velocità di spostamento qualunque altro cavaliere. 

 

RINASCIMENTO 

1518:  

Come è impossibile proteggersi da un'onda che travolge tutto il mondo, così l'Africa non resistè all'avanzata della conquista Turca nel mondo islamico. Ma se i Turchi portarono ovunque una stabilità, un violento ordine fautore di fiorire di commerci e manifatture in mondi dove questo ordine mancava da secoli, in Africa fu il contrario. Non Turchi arrivarono in Africa, ma un loro protetto, il convertito greco-albanese Khayr al-Din, o Ariadeno Barbarossa. Questo era il peggior pirata che la Storia avrebbe mai potuto sfornare: già attivo nel Mar Egeo come corsaro, fu messo in fugo dai Cavalieri Ospitalieri di Rodi; rifugiatosi in Africa, in quattro e quattro otto uccise a tradimento il signore di Algeri che lo ospitava e che avrebbe dovuto difendere dagli Spagnoli; e presto si impossessò di tutta la costa Berbera.  

Presso Barbarossa si radunarono tutti i peggiori rinnegati e la peggior feccia del mondo conosciuto. Da quel giorno i Berberi ("Saraceni") furono famosi non più per i loro commerci, ma solo per la guerra di corsa: la attività di questi maledetti pirati e degli stati da loro sorretti era unicamente quella di sbarcare sulle coste cristiane e rapire interi villaggi da vendere in schiavitù, o quella di appostarsi dietro le baie per fare arrembaggio a navi di ricchi mercanti. 

 

Citando:  

"Famosi gli episodi nei quali vennero ridotti in schiavitù: nel 1544 gli abitanti di Ischia (4 000 deportati) e Lipari (9 000 deportati, quasi l'intera popolazione)[5]; e nel 1554 Vieste (7 000 deportati)[6]. In tal modo essi catturavano enormi quantità di schiavi europei, che costituivano un rilevante cespite economico, sia nel caso di loro vendita, sia in quello di riscatto. Nel primo caso come forza lavoro a costo zero, da usare anche come rematori sulle galee ottomane (solo nella battaglia di Lepanto furono liberati ben dodicimila cristiani che erano schiavi al remo sulle navi turche). 

 

In Marocco, il sultano Mulay Ismail (1645-1727) si fece costruire, nella nuova capitale di Meknès, un intero palazzo, eretto esclusivamente con il lavoro degli schiavi cristiani catturati dai corsari barbareschi. 

 

Quando catturati, tuttavia, anche i musulmani ricevevano a loro volta un trattamento analogo: la battaglia di Ostia, raffigurata nelle Stanze di Raffaello in Vaticano, fornì manodopera utile all'edificazione delle Mura leonine e, secoli dopo, la Reggia di Caserta fu costruita con il rilevante apporto del lavoro forzato di equipaggi barbareschi catturati dalle navi della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, principalmente in occasione della spedizione contro i Barbareschi organizzata da Carlo di Borbone nel 1739. Una nuova spedizione della marina napoletana (insieme alle flotte spagnola, di Malta e del Portogallo) si ebbe nel 1784 contro Algeri. 



 

Insomma, gli unici a poter contrastare questi pirati erano solamente gli ordini cavallereschi. Nel Mediterraneo, a Pisa sorse l'Ordine di Santo Stefano mentre i Cavalieri Ospitalieri si trasferirono a Malta. Sulle montagne dell'Atlante, i castelli dei cosiddetti "Cavalieri dei Dromedari" proteggevano le comunità cristiane. 

 

 

ETA' MODERNA 

L'era degli stati pirati terminò quando nell'XIX sec. le grandi potenze iniziarono ad essere coloniali e a sferrare attacchi più mirati contro i pirati. 

Il congresso degli Stati Uniti d'America, per proteggere le proprie navi mercantili, approvò (1784) la spesa di 60k$ come tributo agli stati berbereschi. Incassato il tributo ed ignorato il patto, gli USA costituirono la Marina e vinsero la Prima (1801-1805)e la Seconda (1815) Guerra Barbaresca. 

1816: La marina Britannica e quella Olandese distruggono il porto di Algeri, concorrente ai loro corsari. 

1830: La marina Francese cola a picco quel che resta della flotta corsara. 

 

E' in questo contesto che i Berberi Cristiani decidono di scendere dalle montagne per cacciare definitivamente i corsari dalla loro terra. Accolti come dei liberatori da quella parte di  popolo che ha preferito la vessazione al ripararsi tra i monti, riescono a sconfiggere i pirati nella Battaglia di Marrakesh (1815) e di nuovo nella Battaglia di Nekor (1816), riuscendo però a cacciare i pirati definitivamente solo con l'aiuto della flotta Francese nel 1830.  

 

Presto, già al Congresso di Vienna viene riconosciuto in Africa un governo unito per tutti i Berberi, eccetto che non per la Tunisia ancora teoricamente sotto il diretto controllo Turco, sotto la guida del princep et imperator Lucio Settimo Severo, discendente dell'antica gens berbera dei Severi che fu imperatrice a Roma. Dopo una iniziale apertura commerciale, specialmente con Francia ed Italia, tuttavia, il governo subodora la pressione di una forte penetrazione economica e forse anche politica; pertanto, per salvaguardare l'equilibrio appena trovato, lo stato entra in un lungo periodo di isolazionismo. Isolazionismo confermato come scelta saggia, agli occhi dell'opinione pubblica berberesca, quando nel 1869 la Tunisia (vista all'epoca come oggi come "terra irridenta") dichiara bancarotta, viene commissionata da Franco-Anglo-Italiani e dopo una lunga lotta tra lupi che vogliono scannare la pecora, diviene protettorato franceze nel 1881 con il Trattato del Bardo (noto in Italia come "Schiaffo di Tunisi"). 

 

Da questo isolazionismo solo oggi, dopo 70 anni con l'omonimo nipote di L.Settimo Severo che oggi siamo qui a celebrarene siamo usciti.


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