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Partita GDR Autunnale | La svastica sulla Luna

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Messaggio Da Maþt Mer Nov 15, 2023 10:06 pm

RAI LVCE

13/09/1970


Guerra in Russia

Buone nuove giungono dalle gelide lande della Russia, l’Ottava Armata ha ormai preso il pieno controllo della regione, collaborando con gli alleati tedeschi e francesi nella distruzione dell’Ucraina. 

Le truppe italiane pochi giorni fa sono entrate a Mosca, la Terza Roma, ma ciò che hanno visto i nostri militi era solo l’ombra della grande Mosca degli Zar, un’accozzaglia di edifici cadenti e abbandonati all’incuria, proprio come nella Roma del V secolo dopo Cristo. Eppure quella montagna di macerie era proprio la capitale della Moscovia; stato che non è mai riuscito a risanare la ferita infertagli dalla dittatura bolscevica, neanche dopo i generosi aiuti tedeschi.

Pertanto, la Moscovia come entità politica cessa definitivamente di esistere e i suoi restanti territori saranno annessi alla nuova entità politica sotto protettorato italiano: il Principato di Smolensk, che pone la sua capitale nell’omonima città, al momento strategicamente ed economicamente di gran lunga superiore rispetto a Mosca. Vladimir Kirillovič è stato nominato principe della nuova nazione anche se ora il suo operato sarà strettamente vincolato da un consiglio di militari e funzionari di origine italiana, al fine di evitare gli errori degli  anni passati.


NIXON È MORTO

Mentre i prodi soldati italiani piantano semi di pace nelle pianure dell’Est, giungono notizie preoccupanti dall’altra parte dell’oceano; sembra infatti che il Presidente Americano Richard Nixon sia stato assassinato, mentre si trovava nella sua casa.

L’identità dell’assassino è ancora ignota, ma i cialtroni dei giornalisti americani, pur di vendere qualche copia in più dei loro “fogliacci”, si divertono a condire i loro articoli con accuse campate per aria, nei confronti delle potenze europee.

Ovviamente, in una nazione in cui qualsiasi squilibrato può andare nel negozio sotto casa a comprarsi un arma come se nulla fosse, la colpa deve ricadere sulla Germania e sull’Italia, nazioni che con modestia hanno sempre pensato a curare e proteggere il proprio orticello, senza andare ad immischiarsi negli affari d’oltreoceano.

Già in precedenza era avvenuto un tentativo di omicidio verso il presidente, ma le autorità americane hanno preferito andare a manifestare insieme ai negri e fumarsi marijuana, poco prima di andare in piazza per far sentire la voce delle checche che reclamano il diritto di essere contro natura.

Il vero colpevole di questa disgrazia è la scellerata costituzione americana che permette queste follie. Ora giunge spontaneo chiedersi cosa ne sarà degli sventurati vassalli americani nel Pacifico, saranno tutti dei piccoli zoo degli orrori, su modello americano. 

L’unica cosa che noi possiamo fare, vista anche la grande quantità di italiani presenti negli USA, è augurarci che le destre a Washington D.C.riescano a stabilire con inflessibilità ordine e sicurezza una volta per tutte.


L’ULTIMO RANTOLO TURCO

Ma tralasciando i problemi del “Far West”, torniamo a una questione di maggiore importanza: parliamo di Cipro.

Questo è l’anno dei tradimenti, infatti un’altra nazione che si stava avvicinando alla sfera europea si è macchiata di un attentato alla pace europea.

Ovviamente parliamo della Turchia, paese che nel 1944 si schierò con l’asse a guerra ormai finita, solo per figurare tra i vincitori del conflitto.

Durante i trattati di pace ricorderemo tutti il suo imbarazzante tentativo di accaparrarsi l’isola di Cipro, a cui il Fhurer Adolf Hitler e il Duce si opposero fermamente. In seguito l’isola fu accorpata alla Grecia che tenne Cipro fino a pochi giorni fa, quando l’esercito turco infrangendo il diritto internazionale, è sbarcato nel nord dell’isola. Gli esperti sostengono che questa azione sia una conseguenza della constatazione ,da parte dell’esercito turco, della fragile situazione in Grecia, in seguito al loro intervento durante le rivolte di questa primavera.

Di fronte a questa aggressione l’Europa non ha avuto dubbi sul da farsi; l’annientamento della Turchia.

In aiuto alla Grecia è stata preparata “l’Armata Mediterranea”, la quale in questo momento è a Creta in attesa di ordini.

Ma ora sta per tenersi il discorso dell’imperatore che avverrà dal Senato per via radiofonica.

*collegamento*

Imperatore:” Buonasera popolo italiano e cittadini dell’Impero, un saluto a questa grande famiglia che si stanzia dalle fredde pianure dell’est alle calde isole mediterranee. Quest’oggi l’Italia è chiamata ad un’altra valorosa impresa: la liberazione di Cipro e l’aiuto disinteressato ai nostri amici greci, tartassati dall’infido ottomano.
L’azione di qualche giorno fa ad opera dei turchi è qualcosa di oltremodo oltraggioso nei confronti della civiltà europea. Dopo anni ad aver anelato all’entrata nell’Unione, la Turchia ha deciso di abbandonare i suoi obbiettivi e tornare ad essere un pericolo per la regione del Mediterraneo Orientale; forse perché immemore dell’umiliante sconfitta del 1918, tenta di allungare nuovamente i suoi viscidi tentacoli.
Pochi giorni fa io e il primo ministro ci siamo incontrati col Fhurer Albert Spheer, il quale era della nostra medesima opinione: punire la Turchia una volta per tutte, al punto che mai più osi attentare alla sicurezza Europea.
E così è stato deciso, che l’Armata del Sud, che in questo momento mi sta ascoltando dalle splendide spiagge cretesi, liberi Cipro e sbarchi in Turchia; per mettere un punto a questa spina nel fianco, che dal 1400 ha insidiato le nostre vite.

Col discorso di stasera ha ufficialmente inizio “l’Operazione Bisanzio”! Attraverso cui l’Italia rimarca il suo ruolo di nazione pacificatrice. Avanti soldati italiani! Alla liberazione di Cipro! Alla guerra!


*esplosione di applausi*


Giornalista:” Bene, telespettatori, dopo questo fantastico discorso si chiude la trasmissione di stasera, ci vediamo domani per l’edizione mattutina. Buonanotte!
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Messaggio Da Stratega Capo Sab Nov 18, 2023 4:22 pm

Al-Ahram 12/1970


Scoppio della Guerra


Successivamente all’invasione Americana del Mali e la cacciata dell’oppressore francese si è scoperto come gli europei schiavizzavano i Musulmani. Immagini impressionanti e terrificanti che hanno portato il Popolo Americano ad odiare ogni forma di nazifascismo.


Tuttavia è stata la barbara invasione dei nazifascisti della Turchia a provocare un punto di non ritorno. La Repubblica Turca, da sempre oscillante fra le avances dell’Unione Europea e la sicurezza offerta dalla RAU aveva aiutato il Re di Grecia Costantino a riprendere il proprio potere. Ovviamente tutto ha un prezzo, e il prezzo di quell’aiuto era Cipro, così una volta attenuati i disordini la Turchia è sbarcata nell’isola sostituendo le bandiere Greche con l’Ay Yildiz, che viene usato anche dalla RAU nei territori liberati di Niger e Chad.


L’Unione Europea non capace di rispettare i patti presi ha ordinato alla Repubblica Turca di restituire l’isola, che però vanta una popolazione Turca maggiore di quella Europea, e perciò c’è stato un fermo rifiuto. La Wermacht e diversi altri eserciti si sono diretti in Grecia e da lì hanno invaso la Turchia che è stata rapidamente costretta a rifugiarsi nelle montagne del Caucaso, come in esilio. Attualmente il Presidente Turco è rifugiato nella città di Rize.


Grazie ad informatori ed alle ricognizioni della nostra aviazione l’invio di truppe in Grecia non era passato inosservato. A spaventare sono state soprattutto le testate atomiche, chiaramente non necessarie per invadere la Sublime Porta. Perciò il II Rais ha contattato gli States per richiedere la flotta nel Mediterraneo.


Una volta che la flotta è arrivata è inizia la guerra, voluta prima di tutto per tutelare l’esistenza del Governo Turco e della sua gente e per espellere definitivamente i governi totalitari dal Mondo.





La Prima Fase della Guerra


La maggioranza degli scontri è avvenuta nel Mar Tirreno, dove la flotta Americana ha raso al suolo le difese Italiane, preparando quindi vari punti dove sbarcare. Persino la Luftwaffe ha fallito il tentativo di respingere i nemici.

Tuttavia i Tedeschi hanno affondato i
nostri convogli che da Tobruk si dirigevano a Creta, compiendo una guerra marina indiscriminata e senza raccogliere i superstiti. Un crimine di guerra.


La prima fase di guerra, almeno per la RAU è segnata dalla morte del II Rais, Saddam Hussein.





La Morte del II Rais


Nonostante la sconfitta nello sbarco a Creta la guerra volgeva chiaramente dalla nostra parte. Forse proprio per questo Berlino ha scelto di ingaggiare un sicario per uccidere Hussein.


La sicurezza Araba è però altissima, sin dal giorno in cui Nasser è stato ucciso, e per questo un qualunque traditore non sarebbe mai riuscito ad avvicinare il Presidente.
Dopo le indagini si è scoperto che è stato Michel Aflaq, Primo Ministro, addirittura un mezzosangue, ad avvelenare le pietanze destinate al Rais con l’uranio durante un incontro politico.


La notizia ha scatenato l’ira del Popolo. Ma perché Aflaq ha deciso di aiutare la Germania? Oltretutto è Ebreo!


Ebbene, il Mondo è attualmente dominato da una congregazione molto potente, che ha mosso da dietro le quinte gli eventi dell’ultimo secolo.
Spiegarlo in poche righe è impossibile, ma tenteremo di riassumere.


Questa congregazione ha avuto origine nelle Case Reali Europee al finire dell’800, principalmente fra Inghilterra, Russia e Germania. Ma a fondarla non sono stati i Re, bensì i loro più stretti collaboratori. Ulteriore prova di quanto la monarchia sia depravata, anche se questa sia Islamica.


Questi collaboratori si sono accordati per portare il Mondo sotto il loro potere e per questo hanno scatenato la Prima Guerra Mondiale, finanziando la Serbia affinché compisse atti bellici nei confronti di un ben più potente vicino. Per motivi prettamente economici, la morte di Milioni per loro era un buon prezzo. Alla fine della guerra hanno fatto sì che nascesse il Bolscevismo e sfruttando le pesanti sanzioni alla Germania hanno fatto sì che l’opinione pubblica non notasse la loro presenza, ma si distraesse in un tifo sfrenato della dittatura più attraente.
Quando dopo il crollo di Wall Street questi Congregati persero gran parte dei loro averi posero Hitler in Germania affinché creasse disordine portando la razza al centro del dibattito.


Poi però il piano dei Congregati ha vacillato, perché Hitler ha sì vinto, ma non totalmente e la Congregazione perse potere in America, Medio Oriente e Asia.


RAU e USA sono alcuni dei pochi paesi puliti, gli unici in grado di riportare la Giustizia, la Democrazia e la Pace.


Michel Aflaq è un Ebreo, ma fa parte della Congregazione che indirettamente controlla il Nazismo, per cui non correva pericolo nell’aiutarlo.


Purtroppo per lui la RAU non accetta tradimenti e spazzatura massonica e per questo è stato impalato dal Popolo davanti al Palazzo del Rais al Cairo.
Negli uffici di Aflaq sono stati ritrovati anche diversi documenti massonici, che lo collegavano in prima persona al pupazzo Tedesco, che sono stati requisiti e probabilmente verranno resi pubblici al termine della guerra.


I Funerali del II Rais Hussein si sono svolti in forma privata e la sua salma è stata tumulata nel Mausoleo dove già dimorano i corpi di Nasser e di Gaddafi.
Stavolta non vi sarà giustizia per le loro morti finché la Germania non cesserà d’esistere.





La Seconda Fase della Guerra


La crisi di Governo innescata dall’assassinio di Hussein e dal tradimento di Aflaq ha portato di fronte ad un serio pericolo la RAU. Infatti centinai di panzer Germanici sostavano a Gaziantep alla sola attesa di un ordine per marciare in Siria.

È stato il popolo a prendere la decisione che ha salvato il Paese: la Repubblica di Hawassa è stata soppressa e gli abitanti della suddetta sono stati deportati in Siria come prigionieri.
L’idea era di riuscire a scambiare la loro vita con qualche garanzia, ma poi il lampo di genio!


Sono stati portati nelle caserme Siriane, in modo che se il nemico fosse avanzato sarebbero stati uccisi. Poi per far leva sull’etica (forse inesistente) degli invasori, i prigionieri sono stati fotografati, in gran parte sono bambini, e una volta sviluppate migliaia di fotografie sono state inviate come telegrammi a Roma e Berlino col seguente messaggio: “Se avanzate li ucciderete. Sono i vostri pargoli, ariani, siete sicuri delle vostre scelte?”


I Governi non hanno risposto e per questo la Nostra aviazione ha bombardato di volantini Roma e Napoli, informando gli Italici di quali rischi correvano i figli.
Siamo sicuri che la notizia sia circolata molto in fretta, in tutt’Europa.
Altri aerei invece hanno sganciato sopra gli accampamenti Tedeschi in Turchia ed i loro Generali hanno avuto cuore, hanno chiesto di non far male ai pargoli e non sono avanzati.


La seconda fase è però terminata sotto l’ordine degli Stati Uniti, dopo l’uragano di proteste hippy di drogati e nullafacenti che temevano la leva.
Questi hippy hanno usato le loro mani per fare cartelloni pacifisti, per molti è stata la prima volta che usavano le dita per far azioni che non fossero sodomitiche o relative ad alcool e tabacco, e dopo aver occupato strade e università hanno ottenuto una tregua.
Non sappiamo i dettagli di cosa sia avvenuto, ma sappiamo che il Governo Bush farà ripartire le ostilità fra quattro mesi.




Il III Rais e il nuovo Primo Ministro


Hussein non aveva indicato successori e anche la carica di Primo Ministro era vacante, per questo si è cercato un Rais fra i più intimi amici di Nasser.


È stato individuato come possibile candidato Anwar Al-Sadat.
Presente fra i protagonisti della Rivoluzione Egiziana, che portò la Repubblica in Egitto e poi in Asia ed Africa. Dopo essere stato confermato dal Popolo del Cairo con uno straordinario plebiscito è divenuto il III Rais della RAU, sperando che tale carica non sia a vita.


Inizia per questo la 3a Repubblica Araba. Lunga Vita alla RAU!


Al-Sadat ha poi nominato a sua volta come Primo Ministro tale Mohammed bin Laden.
Bin Laden è un miliardario di origine Araba che dopo la cacciata degli Emiri si è dimostrato affidabile e corretto nei confronti della causa Democratica e per questo gli era stata affidata la Presidenza della Repubblica Araba.


Avrebbe quindi già una carica, ma dato che lui e Al-Sadat si sono accordati per l’annessione totale della Repubblica Araba alla RAU ha di diritto la possibilità di diventare Primo Ministro.


Una delle sue prime decisioni è stata quella di sancire la fondazione del gruppo militare “Mujaheddin”, simile ai Navy Seals Americani, dovrà compiere operazioni militari in territori ostili o attacchi non convenzionali. Seguiremo con interesse le loro azioni al riprendere del conflitto.
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Messaggio Da Falco Dom Nov 19, 2023 2:59 pm

PREFAZIONE
 
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Questo Diario, il Diario di un Colonnello Tedesco, si suppone essere autentico.
E’ stato ritrovato in un accampamento tedesco a Gaziantep, dimenticato su un tavolo dal suo proprietario, costretto a lasciare quella città, che si trova sull’esatto confine tra Siria e Turchia.
 
Il Diario contiene informazioni importanti, tra le quali spiccano considerazioni sui problemi della Wehrmacht e riflessioni sulla politica del Fuhrer: posizioni che la stampa europea e la censura tedesca non renderebbero mai pubbliche, spedendo i suoi autori in un qualche campo di concentramento, in quella che fu la Polonia.
Il Colonnello non sconfessa in pieno, o forse ha paura di farlo, la sua fede nazista, ma esprime i suoi dubbi, le sue perplessità, e lo fa muovendo una critica feroce verso colui che da quasi trent’anni tiene in scacco l’Europa intera: Albert Speer, l’architetto del diavolo.
 
Ma siamo sicuri che sia stata una svista? oppure il Colonnello desiderava che i suoi pensieri trovassero espressione nel mondo libero e democratico delle Nazioni Arabe?
Questo noi non lo sappiamo.
 
Pubblichiamo un piccolissimo estratto del libro, che il New York Times considera il Best Seller dell’anno, con 2 milioni e mezzo di copie vendute in sole due settimane:
 
 
DIARIO DI GUERRA
DEL COLONNELLO FERDINAND MULLER
 
Edizione del 19 Gennaio 1971
Prezzo 10 $
Sconto del 20%
Casa Editrice Mac Millan
 
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Caro Diario.
La mia testa è affollata da mille pensieri, il mio cuore è punto da troppe spine, alcune velenose, e credo che, a fronte di questo dolore immenso che patisco ma che a nessun uomo svelerò, presto o tardi compirò l’atto estremo…
… Il Gesto che coprirà il mio nome d’infamia.
Tradirò Dio, me stesso e i miei uomini.
Colonnello Ferdinand Muller. A un vile suicida la Damnatio Memoriae.
 
Non importa quante stellette io abbia sul petto.
Tutta la mia vita può essere riassunta con queste tre semplici parole: un continuo fallimento.
 
Servo le forze del male, vivo senza onore.
Ho visto le foto di quei poveri italiani trattenuti in Siria, cosa stiamo facendo?
 
Mi sono fidato di chi non dovevo. Chi disse che mi sarebbe stato accanto ora chissà dov’è: hanno cospirato alle mie spalle quei maledetti, per farmi fuori. Mi uccideranno come hanno ucciso Saddam… sono stati loro.
Mi trovo qui in terra dei turchi, lontano dalla mia cara Annette.
Loro mi hanno messo con le spalle al muro, perché sanno che non avranno altri cani come Michel Aflaq.
Che Dio possa perdonarmi. Abbi pietà per il piccolo Friedrich.
Gli diranno che suo padre è morto.
 
Il Fuhrer ci ha mentito.
Non capisco come questo sia possibile: come può il Fuhrer, il più nobile dei tedeschi, mentire ad un suo Colonnello?
Santo Hitler. Possibile che il Fuhrer sia in realtà morto, e che loro… un loro sosia abbia preso il comando?
Possibilissimo.
 
Mi era stato detto che la nostra missione era recuperare Cipro e restituirla ai Greci: allora perché ci siamo spinti oltre?
Quante nazioni ancora dovremo occupare, affinché sul drappo blu della nostra bella Europa splenda un po’ di pace?
 
Sull’isola ormai ci sono i tricolori d’Italia... siamo stati noi a liberare Cipro porca puttana!
Dove sei Germania? Fa rispettare la tua auctoritas!
 
L’esercito tedesco è allo stremo: siamo occupati in Francia, dopo quel disastro nucleare del quale nessuno più sta parlando, e in Grecia. Là pure, nessuno più sa cosa diamine sia successo. La Fratellanza Baltica ci sta dando filo da torcere in Estonia.
Troppi uomini da troppe parti.
Prima o poi, la Wehrmacht imploderà.
 
Questi italiani fanfaroni proprio non li sopporto: si ubriacano, urlano, tutto fanno fuorché combattere.
Ci succhiano via il tempo, la pazienza, il combustibile. In un anno non sono stati capaci di far volare neppure una fottuta pallina di carta, mentre dalla Tunisia ne volano a centinaia!
Italiani…
Pancioni lardosi e pelosi.
Persino i beduini hanno un’aviazione.
 
Von Tirpitz amico mio, riposa in pace nel fondo del mare, capitano di Flotta.
Ma io non incolpo il Presidente Bush della tua morte. Lui ce lo aveva detto.
Io do la colpa al Fuhrer: Fuhrer!
Dov’eri quando il popolo americano voleva la pace? Tu hai condannato a morte il mio amico.
 
E ora che questi hippy tossicomani ti stanno dando una seconda opportunità, perché non provi ad incontrare Bush?
 
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Mattinata calda.
Sopra queste colline dimenticate da Dio c’è sempre un velo di sabbia.
Il Sole non ci dà pace.
 
Quest’anno ce ne siamo andati da Istanbul.
 
La notizia ha demoralizzato i miei uomini: cosa cazzo siamo venuti a fare in Turchia, se abbiamo restituito la capitale al Presidente Sunay esule in Armenia?
 
Discorsi e impressioni…
 
Era tutta una messa in scena. Cipro era soltanto una scusa per portare l’esercito tedesco in Siria…
… l’esercito, e 300 chilotoni di plutonio.
Il Fuhrer sapeva.
Il Fuhrer… quel fottuto mostro aveva premeditato tutto.
 
Accidenti!
Il nostro esercito è quasi interamente distrutto, la nostra aviazione è indietro rispetto a quella americana.
La Francia è spezzata, il Fronte orientale è continuamente messo alla prova.


Quel pazzo mi ha mandato a Gaziantep non per riportare l'ordine in Turchia, ma per invadere la RAU: questo è il vero obiettivo dell'operazione Bisanzio.
 
Sento ripetere tante volte discorsi odiosi e imbecilli.
 
Basta.
Ancora qualche mese e la farò finita.
 
Sabbia!
Non ho mai visto piovere dal cielo tanta sabbia.
 
Maledetto Fuhrer!
Mi sono chinato sulla sabbia e ne ho preso una manciata con le mani.
 
Scorri clessidra!
Vattene vita!
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Messaggio Da Vlad Mar Nov 21, 2023 10:59 pm

The New York Times
Marzo 1971


La sommossa Hippie



Come più volte menzionato non solo dalla presidenza Bush ma anche dal defunto presidente Nixon durante il corso del proprio mandato, la chiamata alle armi contro una Germania sempre più avara, sempre più acciecata di sangue e potere alla fine è giunta, le prime fasi del conflitto hanno mostrato un enorme successo per quanto riguarda le forze americane, l'affondamento di buona parte della flotta tedesca nel Mediterraneo e gli attacchi mirati ad obiettivi strategici lungo le coste sarde e sicule facevano prevedere l'imminente sbarco statunitense nelle isole italiane segnando già in partenza un duro colpo all'asse.



Tali avvenimenti sono stati sventati solo per via dell'ordine generale di cessate il fuoco instaurato al seguito di alcuni insoliti movimenti avvenuti nelle strade delle principali città della costa est, l'ammiraglio Chris Y, Walker, incaricato con l'onere della coordinazione delle forze americane nella regione, ha subito reagito ottenendo questo temporaneo armistizio per far si che l'America potesse concentrarsi pienamente ai propri problemi interni.



Il tempismo di queste sommosse ha fin da subito insospettito buona parte della cittadinanza, alcuni stati più estremi come il Texas proponevano di mandare tutti i sovversivi in miniera dove avrebbero potuto sollevare carbone al posto di polemiche, seppure meno estreme, molte sono state le critiche poste contro il movimento seguendo una linea di pensiero simile. Diversi magistrati, giudici, avvocati ma anche generali delle forze armate, negli ultimi mesi, hanno parlato sia in dibattiti pubblici, sia via radio, di come l'arruolamento sia volontario, e soprattutto di come l'esercito statunitense impiegato nel teatro Mediterraneo sia, ironia della sorte, composto per la quasi totalità da individui che hanno origini in uno dei paesi che il Reich ha devastato, annesso e sfruttato, definendo pertanto questa protesta come "una messa in scena preparata, un disperato tentativo di guadagnare tempo" a rafforzare tali tesi viene ribadito di come non sia stata per nessuno novità l'inizio del conflitto che ormai più volte negli anni veniva menzionato.



La morte tedesca colpisce il Rais



Dopo l'insolita insurrezione avvenuta nei nostri confini, giunge la trista notizia, dalla ormai terza repubblica araba che Saddam Hussein si è spento, le cause della morte sono state facilmente identificate durante l'autopsia, ma il come una tale tragedia sia potuta avvenire rimane il vero dubbio che si annida tra i cuori delle persone, ormai praticamente certo che il mandante sia lo stesso che uccise il primo presidente della repubblica araba, nonché lo stesso che tentò di uccidere Nixon, riuscendoci al secondo colpo, vale a dire la Germania, difatti, è curioso come ogni figura scomoda al Reich si spenga per via di circostanze più o meno sfortunate, è chiaro a tutti che non si avrà mai un'ammissione, ma le prove sono schiaccianti, i fatti dopotutto parlano.



Diversi analisti americani ipotizzano che la prossima vittima possa essere una figura di spicco dell'impero italiano, dopo la serie di fallimenti di quest'ultima prima in Africa, poi nel garantire il controllo dei mari e dei cieli nel mediterraneo, Berlino potrebbe avere nel suo mirino forse lo stesso Andreotti in modo da poter piazzare una sua figura e diventare de facto il burattinaio dell'Italia intera.



Finisce la tregua, riprende il conflitto



Questione di settimane ormai, prima che l'America torni ad aprire le ostilità contro l'asse, la massiccia presenza tedesca ai confini della Siria, che denota la continuata occupazione della Turchia in quelle zone sono uno dei motivi per il quale questo conflitto non terminerà con quella dubbia sommossa. Le accuse dell'assassinio del presidente sono un altra motivazione che non riesce a far trovare pace all'animo dei cittadini americani, che oramai richiedono a gran voce che venga fatta giustizia nel vecchio continente. La presidenza Bush ha tuttavia dichiarato che tutti i soldati nemici che si arrenderanno verranno trattati con estremo riguardo, più di quanto previsto dal diritto internazionale, George Bush invita le truppe tedesche ed italiane ad arrendersi, consapevole che un soldato altro non fa che eseguire gli ordini dall'alto anche se spesso possono essere spregevoli e crudeli. L'invito verrà stampato nero su bianco e sarà compito dell'aviazione statunitense distribuire migliaia di fogli con sopra il messaggio nelle grandi città nemiche e soprattutto nelle vicinanze delle postazioni fortificate al confine siriano, cercando di evitare lo spargimento di altro sangue innocente mentre i veri artefici del massacro sono nascosti nel bunker di Berlino.



E mentre si invitano le forze nemiche a seguire l'esempio del Colonnello Ferdinand Muller, una notizia che ha sconvolto il mondo è stata rilasciata, sembrerebbe, a detta dei servizi segreti della CIA, che dopo un operazione congiunta tra l'intelligence di Washington e quella del Cairo, il colonnello tedesco, autore del celebre diario di guerra che ha superato di gran lunga qualsiasi pronostico sulle vendite, sia ora al sicuro in terra alleata, seppure non è stato specificato dove per garantirne la sicurezza, è stato dichiarato che potrebbe svolgere un ruolo cruciale per una risoluzione il più pacifica possibile per la questione, seppure altre dichiarazioni non sono state lasciate e nessuna domanda della stampa ha ricevuto risposta
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Messaggio Da Maþt Gio Nov 23, 2023 12:03 am

LE MEMORIE DI GIULIO ANDREOTTI~UN MESSAGGIO PER I POSTERI

Maggio 1971
Sono fuggito. 
Non poteva continuare un minuto di più quello scempio, così mentre ci stavamo preparando per il trasferimento, in un attimo di distrazione sono fuggito con pochi fidati collaboratori . 

Non so nemmeno se mi stiano cercando, ma dubito, in fondo hanno cose ben più importanti a cui pensare e la piccola radio che porto con me conferma questa mia tesi: Reggio Calabria bombardata, le isole abbandonate a loro stesse, l'Armata d'Asia decimata. 

Questa è la fine di una nazione che poteva essere superpotenza, ma che è rimasta invischiata nelle ombre del suo passato, si è trascinata dietro il suo inventario di problemi, vizi e contraddizioni e la colpa va solo ad Umberto, pensava che donando all'Italia l'appellativo di "impero", ci saremmo trasformati come per incanto in un vero impero con la i maiuscola? L’unica cosa che ha fatto è stata dare all’Italia una parvenza di democrazia, un ritorno alla prima decade di questo secolo, quando c’era veramente dibattito politico e l’avvicendarsi dei vari partiti non era stato scelto a tavolino dal sovrano, come fosse un copione di teatro. Ma la verità è che Umberto aveva capito durante il Ventennio che agli italiani puoi mettergli il guinzaglio della tirannide se prometti un’oncia di gloria in più e quindi perché tornare al vecchio sistema?

 Per questo chiedo ai futuri lettori, ai miei posteri, di non additarmi unicamente come un vigliacco; perché nell’Italia imperiale avevo poca voce in capitolo, legato agli obblighi dell’Europa e nelle mie azioni politiche c’era sempre una virgola aggiunta da Umberto. 

Nel governo d’unità nazionale invece, sono visto come il terzo incomodo, mandato a Cipro con una pacca sulla spalla, sono dovuto tornare nella penisola di tutta fretta quando la situazione è diventata rovente. Atterrato a Bari sono stato raggiunto dalla notizia della morte di Umberto e ho accolto la cosa con uno strano senso di sollievo; a Roma c’era il caos, in pochi mesi dalla mia partenza la città sembrava essere diventata un’enorme bunker, per le vie erano ancora visibili i segni delle nuove ondate di proteste…quelle riguardo agli ostaggi in Siria, Dio solo sa che fine abbiano fatto quelle povere anime. Durante la seduta speciale nel senato mi sono potuto riunirmi con i compagni di partito ancora presenti e insieme a Marsanich e Almirante abbiamo costituito quest’ultima roccaforte per la politica italiana. Una pace separata con gli americani sembrava a tutti un’immonda blasfemia e in fondo come dargli torto, i tedeschi ce la farebbero pagare, meglio rimanere coerenti fino alla fine, anche se io fermerei subito questa orrenda carneficina. 

Finita quella stressante seduta si è deciso di spostare il quartier generale in un luogo più sicuro, verso Milano, la cosa sotto sotto mi fa sorridere, perché penso soprattutto alla blanda propaganda del regime Mussoliniano prima e a quella imperiale dopo, che esaltava l’idea dell’Italia come erede di Roma e si può dire che alla fine, almeno nella sconfitta le assomigliamo come una gemella; chissà magari l’ultimo rifugio del governo sarà Ravenna?


Tralasciando gli eventi di queste infauste settimane; se c’è una cosa che mi fa particolarmente soffrire e il fatto che il partito democristiano, in cui ho messo anima e corpo e verso cui nutrivo forti speranze nei primi giorni dopo la “restaurazione” della democrazia, sarà definitivamente cancellato; perché il partito democristiano anzi; perché IO sono sinonimo di perdita delle colonie, IO sono sinonimo di disastro della Cirenaica, IO sono sinonimo di proteste del 68-69; in un’Italia veramente democratica non ci sarà spazio per la democrazia democristiana, sarebbe stato meglio rimanere nell’ombra come la sinistra, ma d’altronde come potevo aspettarmi tutti questi infausti eventi, quando nel ‘67 diventavo primo ministro?


Quando il sogno della rinascita democratica si è dissolto come un miraggio, sono dovuto rimanere in questa “democratura”, mi sono dovuto  sedere al consiglio europeo ed essere partecipe anche di orribili macchinazioni, lo ricordo come fosse ieri: seduto al tavolo del consiglio supremo d’Europa, la “Corona d’Acciaio”, lì nei sotterranei di Berlino, con alla mia destra Umberto, alla sinistra Michel Aflaq (personaggio assai controverso) e davanti a me gli impassibili gerarchi nazisti, seduti vicino ad Albert Spheer, l’architetto del diavolo.

In quella stanza si parlava con estrema tranquillità e freddezza, progettando attentati, soppressione dei movimenti di ribellione e altro ancora. Io in tutto questo mi chiedevo perché Umberto mi portasse in quel postaccio, non poteva forse andarci solo col capo del SSI e coi generali, io ero decisamente di troppo e soprattutto fuori luogo. Fortunatamente non ho dovuto, contrariamente a Marsanich (anche se dubito che per lui sia stato un dispiacere), essere tra i mandanti dell’omicidio di Nixon, delegato ai servizi segreti italiani e l’avvelenamento di Saddam, eseguito sì da Aflaq, ma sempre con l’appoggio nostrano.



Mi giunge ora, attraverso i sibili della radio una notizia sconcertante: la detonazione delle atomiche italiane in Siria. Si parla di un attacco da parte delle milizie arabe che ha involontariamente innescato le esplosioni, la storia si ripete, solo che questa volta le atomiche non erano state volutamente esposte dall’esercito, verso l’artiglieria nemica. 

Le atomiche! Questo sarebbe un altro argomento interessante di cui parlare, ma eviterò di soffermarmi troppo su queste armi ripugnanti; mentre i nostri carri armati e aviazione lasciavano a desiderare, sul versante atomico eravamo tra i migliori in Europa, per queste armi di sterminio di massa il nostro defunto imperatore stravedeva e le aveva personalmente nominate con nomi di illustri personaggi italici; “Archimede” il sole di Bengasi e poi le tre stelle della Siria, “Garibaldi”, “Cesare” e “Il Magnifico”; che schifezza!

Ora capirete perché poco fa ho ammesso di non provare assolutamente dispiacere per la morte di Umberto. 

Sto finendo le forze e le cose da scrivere, tra poco io e i miei compagni ripartiremo, le destinazioni vicine possibili sono poche: o Svizzera o Liechtenstein. Siamo a una decina di chilometri dal valico svizzero e siamo tutti abbastanza tranquilli, da queste parti non gira nessuno; non inviano nemmeno una camionetta per vendicarsi, si vede che gli ho fatto proprio un favore, in fondo non sono mica bravo come loro a delirare  piani criminosi e inconcludenti.

Sono deluso da come sia andata la mia vita politica, Dio possa perdonarmi per tutte quelle volte che non mi sono tirato indietro, che non ho detto no, anche a costo della vita, avrei  potuto evitare di macchiare le mie mani e quelle del mio partito, ma il mio credo mi dice che non è tutto finito, per me è per l’Italia!


L’unico augurio che posso fare al mio paese è quello di poter rinascere a vita nuova dopo questo conflitto, come una vera repubblica e che si ritiri dai Balcani, sia restituito il diritto di autodeterminazione a quei popoli oppressi dalla violenza della polizia e dall’esercito! 

Che questa guerra possa essere l’ultima d’Europa e la fine per il tirannico regime Nazi-fascista.


Forse se trent’anni fa l’Asse fosse stata sconfitta si sarebbero potuti evitare tutti questi tristi eventi e l’Europa sarebbe un posto migliore.

E chissà forse io potrei avere le mani pulite.
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Messaggio Da Stratega Capo Dom Nov 26, 2023 10:17 am

Da ascoltare durante la lettura:


Dall’intervista dell'Al Ahram al III Rais Al-Sadat del 25 Luglio 1981


Intervistatore: “Rais, sono passati un paio d’anni dal suo pensionamento e dall’arrivo del suo IV successore, fra meno di due giorni si festeggerà il Decennale della sconfitta del nazifascismo Europeo e dell’indipendenza di tutta l’Africa. Ci può raccontare cosa successe in quei fatidici giorni?”


Al-Sadat: “Certamente. Sono sicuro che i libri scolastici indichino come data di inizio la giornata del 10 Agosto del 1970, quando gli eserciti di Germania, Italia, Bulgaria e Grecia invasero la Turchia e per difenderla RAU e USA sono intervenuti a loro volta. Di sicuro ad uno studente delle scuole medie piace pensarla così, ma se provate ad andare all’Università Nasser di Alessandria d’Egitto nelle aule di storia sentirete una versione molto differente.


Intervistatore: “Cosa intende?”


Al-Sadat: “Lo scricchiolio del regime nazifascista era già avvenuto un paio di anni prima, con la Prima Guerra Libica. I bombardamenti nucleari su Derna e Bengasi non sono stata certo una prova di forza Tedesca, bensì una prova di paura e debolezza. Nonostante questo quei due bombardamenti misero la Nostra Repubblica in una situazione molto difficoltosa.


Intervistatore: “Gheddafi vero?”


Al-Sadat: “Vero. Ricordo ancora quando durante la mia Presidenza nel 1975 vennero desecretati quei documenti e il Mondo venne a conoscenza degli atti di coraggio del Generale. La Repubblica era in una situazione disperata: il Primo Ministro Hussein era stato cacciato dai partiti estremisti e si stava facendo fronte ad una disperata situazione umanitaria in Cirenaica.
Serviva la pace per ristabilirsi ed incredibilmente servì anche alla Germania che propose un accordo che Nasser non avrebbe potuto rifiutare. Ci imploravano alla cessazione delle ostilità ed in cambio ci “offrivano” metà della Libia; chiedevano però la morte del Generale. Nasser e Gheddafi erano ottimi amici, uniti in tutto per tutto, anche nel desiderio di veder prosperare il Paese e per questo Gheddaffi si suicidò, decollando col suo caccia e salendo in quota perdendo conoscenza. Nasser vedeva quella morte come un’onta personale, malgrado fosse stato Gheddafi a scegliere di sacrificarsi, una vera amicizia. Ricordo il giorno in cui venne annunciato e la sua figura venne finalmente glorificata come spettava. Allah abbia a cuore quell’uomo!”


Intervistatore: “Allah abbia a cuore quell’uomo!”


Al-Sadat: “Continuando… la Germania aveva vacillato perdendo la Prima Guerra Libica e vacillò ancora quando gli USA ci vendettero a buon prezzo l’uranio e le istruzioni per dotarci di armamenti atomici. Ma il loro punto di non ritorno fu l’uccisione di Nasser. Il I Rais era un uomo di parola, aveva firmato la pace coi nazifascisti e l’avrebbe rispettata, preferendo utilizzare per salvare i Popoli da loro oppressi una tattica pacifica e diplomatica. Io non so perché quegli uomini al Reichstag scelsero la via dell’uccisione, ma basta sapere che lo fecero. E lo fecero da mezzi uomini, non con una pallottola bensì con una bomba che colpì altre 300 persone… ma questo era solo l’ultimo dei loro crimini”


Intervistatore: “Ha ragione, 300 Arabi è un numero terribile, ma è nulla a confronto di ciò che ancora si doveva scoprire.”


Al-Sadat: “Dopo la morte di Nasser divenne Rais Saddam Hussein, anche lui un uomo nobile, però più bellicoso. Scelse sin da subito la via delle armi approfittando dell’Esercito già mobilitato contro la Lega Santa in Arabia e sbaragliò gli Italiani in quella che viene chiamata Seconda Guerra Libica. Ma non si fermò! Liberò anche la Tunisia e poi l’Eritrea e la Somalia ed infine giunse ad Addis Abeba trovando la città già liberata dagli Etiopi. Fu magnanimo e chiese di non inseguire gli Europei che si erano già imbarcati ed ordinò che non venisse fatto del male agli Europei rimasti. Ora però arriviamo a quello che mi domandavi, i giorni dell’Ultima Guerra.”


Intervistatore: “Non si preoccupi, se vuole fare ancora delle premesse può farle, non abbiamo fretta.”


Al-Sadat: “No, ho già parlato abbastanza di cosa accadde prima. Dopo la vittoria nella Seconda Guerra Libica ci fu una situazione di pace che però durò poco. Difatti gli Americani liberarono il Mali scoprendo che era tornata la schiavitù e talmente tante atrocità che nonostante io abbia 63 anni non riesco a nominare. In risposta la Germania decise di invadere la Turchia, paese loro alleato fino al giorno prima, con un futile pretesto. Ugualmente fecero con l’Ucraina per distrarre il loro Popolo che aveva già tentato più volte di liberarsi dal giogo. Uno degli obiettivi principali dell’invasione era arrivare in Siria ed attaccare la RAU senza che fosse protetta dalla flotta Americana.”


Intervistatore: “Fu allora che anche il II Rais venne ucciso?”


Al-Sadat: “Sì. Hussein mise fine all’esistenza di Hawassa e portò come prigionieri i suoi abitanti nel nord della Siria. Doveva servire come deterrente all’invasione e a loro non sarebbe stato fatto nulla se i Tedeschi fossero rimasti in Turchia. Non vi è mai stato il desiderio di usarli come scudi umani, come qualcuno dice. Oltretutto fu fatta una grande campagna di volantinaggio sopra l’Italia e la Turchia per chieder loro di non avanzare. Purtroppo fu vano. Ma prima di quella pazza e terribile avanzata Tedesca ci fu la morte di Hussein.”


Intervistatore: “Ci racconti della morte di Hussein, anche se in realtà penso che non ci sia nessuno disinformato su questo argomento.”


Al-Sadat: È stato un momento doloroso per la Nazione, non mi soffermerò troppo, il Primo Ministro Aflaq, Ebreo, pagato dai Tedeschi e dalla loggia massonica che faceva loro da capo avvelenò il Rais, perché scomodo. Ciò che successe dopo fu però molto importante, perché fece vedere la potenza della Nazione. Appena fu scoperto fu preso dalla folla inferocita e con molta ferocia impalato sul posto. Fu la prima esecuzione pubblica dal Medioevo usando quel metodo. Addirittura il suo corpo poi scomparve, forse portato via da qualche fanatico.”


Intervistatore: “Poi diveniste Voi Rais”


Al-Sadat: “Non me l’aspettavo di essere scelto io, ma essere stato uno degli amici più vicini di Nasser fece sì che prendessi il posto del III Rais. Scelsi come mio Primo Ministro un uomo d’affari Saudita e apprezzai molto la sua idea di creare i mujaheddin come corpo d'élite dell’esercito. Nel frattempo gli Americani erano sbarcati in Sicilia e noi Arabi avevamo liberato Malta e Creta. Ci aspettavamo che il ritorno del legittimo Governo Turco nella maggioranza della Penisola Anatolica fermasse o almeno rallentasse il ritorno sul continente Europeo delle armate d’Asia (ndr. Armate congiunte d’Italia e Germania in Asia), ma purtroppo scelsero la via più stupida di tutte.


Intervistatore: “Fu allora che vennero sganciate le ultime nucleari sul suolo Arabo?”


Al-Sadat: “Non solo. Avanzarono verso le città Siriane e attaccarono le nostre guarnigioni. Nelle città più a nord nessun soldato Arabo sopravvisse e perirono anche i bambini Europei che servivano come deterrente. Poi una parte della loro armata si diramò verso Al Tanf. Se guardate su una mappa geografica non la troverete quella città … era un piccolo avamposto militare fatto costruire con le forniture Americane e quando i Tedeschi lo attaccarono con una forza d’armata superiore ai 100.000 uomini fecero esplodere una bomba. Si suicidarono tutti e ammazzarono barbaricamente anche la nostra guarnigione. Ad Al Tanf non vi è più nulla, la bomba fu così potente che rimasero solo le corazzature dei Panzer. Invece in Turchia 50 coraggiosi mujaheddin scelsero di sacrificarsi pur di far brillare 3 nucleari Italiane. Oggi in Turchia, a Gaziantep, c’è un monumento che li commemora.”


Intervistatore: “L’altra parte dell’armata Tedesca?”


Al-Sadat: “L’altra parte, quella più consistente tentò di dirigersi a Damasco viaggiando nel deserto, erano migliaia di uomini con armamenti potenti. A Damasco v’erano ancora migliaia di civili senza nemmeno un caschetto da bici. Furono gli Americani a salvare Damasco bombardando a tappeto con i bombardieri l’armata Tedesca ed esplose l’atomica che era conservata malamente su un carretto trainato da un blindato. Anche in quel punto di deserto c’è un monumento. È abbastanza triste che gli ordigni lanciati furono tutti Tedeschi e tutti sulla RAU.


Intervistatore: “C’è ancora abbastanza odio in Europa verso di noi per aver vinto la guerra. Cosa ne pensa delle accuse rivolte al nostro esercito delle presunte atrocità in Italia?”


Al-Sadat: “Lo sforzo bellico della RAU non poteva rimanere solo sul continente del deserto e perciò io in persona ho scelto di inviare corpi d’armata sia in Italia, in sostegno agli Americani, sia in Albania dove già erano avvenute con successo delle rivolte contro l’occupante. Sono rimasto sbigottito quando mi vennero a dire che in Calabria e Puglia c’era chi accusava il mio esercito di aver portato a termine uccisioni sistematiche, violenze sessuali e abbattimento di edifici del culto Cristiano. Ho investigato e vi posso assicurare che non è vero nulla di quello che viene detto. Forse uno o due soldati sono usciti di testa e si sono comportati in maniera vergognosa, ma dato che non sono stati identificati devono per forza essere morti in battaglia. Il sentimento fascista è forte in quelle campagne e non so se il nuovo Governo Italiano lo debellerà mai.


Intervistatore: “Queste della RAU sono anche alcune delle ultime operazioni contro i regimi Europei, cosa successe? In fondo si era arrivati solo in Italia.”


Al-Sadat: “Come avevo già detto tutto stava scricchiolando, come un castello di sabbia sotto la pioggia, la potenza militare Arabamericana ha completato il lavoro, come un bastone che viene scagliato sulla sabbia. In tutta l’Iberia, in tutti i Balcani anche se mai bombardati dai nostri aerei si svolsero ribellioni contro i regimi. Non tutte andarono bene, ma in poche altre settimane le delegazioni Americane sarebbero giunte a liberarli. Una volta sconfitti io e Bush demmo il via all’Operazione Nuova Europa e all’Operazione Nuova Africa. L’Europa venne scelta in larga parte dagli Americani, lungi da noi interessarci agli affari di quelle terre. I nostri sforzi furono dettati in larga parte in Africa. Furono cacciati anche gli Inglesi, non solo i Francesi e gli Spagnoli. Finanziammo l’abbattimento del regime fascista del Sudafrica e fondammo un nuovo Paese. Dalla Nigeria al Madagascar vennero tutti liberati. Fu difficile cacciare i Portoghesi, ma i mujaheddin compirono ottimi lavori. Oh, quasi dimenticavo, Eritrea e Somalia si unirono anch’essi alla RAU qualche anno dopo, così come l’Algeria. Mentre il Marocco lo farà appena i filomonarchici di un monarca che vive in Brasile smetteranno di opporsi all’Ideale.


Intervistatore: “Ci risulta che una parte di Africa non abbia ancora l’indipendenza però. E che a gestirla siano proprio gli Americani.”

Al-Sadat:
“L’America si prese a carico una gran parte dell’Africa Occidentale, dalla Mauritania al Burkina Faso. Non si preoccupi per loro, fra pochi mesi otterranno la completa indipendenza, ma già ora è come se l'avessero. Quel Popolo era stato sfruttato pesantemente dal nazismo. Solo la potente macchina Americana poteva risollevare quelle terre. La RAU era potente, ma non quanto lo è adesso. Se la guerra dovesse ripetersi oggi Noi potremmo gestire un conflitto da soli contro il resto del Mondo, ma all'epoca di quella decisione gli Americani erano gli unici a poterlo fare.”


Intervistatore: “La ringrazio, è stata un’intervista molto interessante per il mio giornale.”


Al-Sadat: “Si figuri! Ho apprezzato molto che abbiate voluto chiedermi di quei giorni, dopo tutti questi anni poi, a me, un vecchio bacucco. Sente anche lei? Sembra che le bande stiano provando The Great Homeland. Lo considero l’inno più bello di tutti.”
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Messaggio Da Vlad Mer Nov 29, 2023 11:04 am

Cronache finali, l'epilogo d'una lunga avventura
Ultimo articolo della partita


"Nonno, perché il mondo è cosi?"
Questa è la domanda che la sua piccola nipotina fa a Chris Y. Walker, l'uomo protagonista che ha portato al nuovo ordine globale. Sua fù l'idea di far leva sul cuore dei tedeschi dopo aver letto del diario di Ferdinand Mulller, sua fu l'idea dell'operazione Husky e sua fu la testardagine che ha risparmiato un fallout nucleare nel continente europeo. L'uomo ormai anziano, guarda la nuova generazione, ignorante di quanto il mondo possa essere atroce, ignorante di come un libro, un racconto, non riescano a trasmettere la desolazione che invece trasmette la dura realtà, con sguardo malinconico, l'ormai pensionato ammiraglio si perde un momento nei suoi ricordi, sorridendo all'ironia della sua vita, Chris Yukimura Walker era un orfano di guerra, perse la sua famiglia per le assurde volontà di Hirohito, perse la sua casa per le assurde tradizioni d'onore nipponiche, perse la sua identità nel mondo, per poi venire adottato da una donna, un aviatrice statunitense, una donna forte che in barba a tutte le tradizioni ha fatto carriera nell'esercito, una donna forte che vedendo la sua sofferenza, lo ha preso per mano, permettendogli di solcare i cieli con lei. Quella donna era Christina Walker, l'unica persona in tutto l'esercito americano che si rifiutò fino all'ultimo di utilizzare le armi atomiche nel sol levante, perdendo la sua posizione come conseguenza.


Una lacrima rigava il volto del soldato, ripensava alle sue origini e altro non poteva chiedersi se era riuscito a rendere orgogliosa sua madre, la quale vide arrabbiata solo una volta in vita sua, proprio quando scoprì che il giovane intendeva arruolarsi.


"Mia piccola Yukine, il mondo è sempre in cambiamento, non è facile dire de tra cento, duecento, cinquecento anni sarà come oggi lo vediamo, sembra un tempo lunghissimo per noi semplici persone, paragonato ai millenni di storia che si sono susseguiti è nulla.
Questa non è una storia felice piccola mia, non sei costretta a sentirla, dopotutto io oramai sono solo un vecchio, un cimelio del passato che farebbe meglio ad essere dimenticato per far spazio al futuro.
So dei libri di storia nel mondo che parlano di epiche battaglie, scontri idelogici, grandi ideali e rivalsa dei popoli, ma la realtà è un altra, quella guerra altro non era che la conseguenze dell'accidia non solo dei paesi europei ma anche degli stessi Stati Uniti, fu l'indifferenza a dare vita alla grande tragedia, il classico modo di pensare "Se è lontano non è un mio problema" ha permesso ad un singolo uomo di giocare con le vite di un intero continente e non solo.
Lo sbarco in Sicilia fu un militare successo, l'Italia perdeva terreno ad una velocità impressionante, l'armata tedesca era bloccata in Siria senza via di fuga, le nostre perdite erano al minimo ed il morale alle stelle. Tuttavia mi chiesi: "È questa la cosa giusta?" Dopo che avremo raso al suolo il continente, eradicato il nazifascimo e tornati a casa, cosa succederà alle terre che abbiamo distrutto?" Fu allora che lessi il libro di Ferdinand Muller e capi che non ero io, gli arabi o gli americani a poter fare la differenza, bensi i tedeschi e gli italiani in primo luogo e tutti gli altri popoli europei.


Perciò cercai di mettermi in contatto con il colonnello, discutemmo a lungo riguardo le mie intenzioni, era evidente non si fidasse, aveva anche lui tuttavia realizzato che un conflitto di quelle dimensioni nelle città avrebbe solamente distrutto millenni di storia e cultura. Pertanto Muller decise di aiutarmi nel creare una nuova alternativa, una nuova strada che nessuno dei politici sembrava aver nemmeno considerato, vedere la sua risolutezza mi spinse a tentare di replicare un simile accordo anche in Italia, riuscendo di fatti ad evitare una strage. Il pentagono pochi giorni prima aveva ordinato il lancio delle testate nucleari su Roma, Milano, Torino, Venezia. Ciò avrebbe raso al suolo la penisola ed il solo pensiero mi fece sbiancare. Non oso nemmeno immaginare quali fossero i piani militari nei confronti della Germania, ringrazio dio per avermeli risparmiati.
Il popolo italiano, oppresso ed affranto prese in mano qualsiasi cosa, c'erano giovani che caricavano gli ultimi soldati fascisti armati di padelle e mattarelli pur di riprendersi in mano un paese martoriato e mutilato dalla guerra e dal regime.


In Germania la stessa cosa accadde ma in maniera molto più organizzata, l'operazione Valchiria era un qualcosa che già esisteva nello spirito dei tedeschi, stavano solo attendendo un qualcosa, una piccola scintilla per accendere il grande falò della rivoluzione, posso sentirmi orgoglioso d'essere stato quel piccolo scintillio nell'oscurità. Muller, uomo di estremo coraggio, poi divenuto presidente della repubblica di Germania, andò da solo a Berlino con alcuni documenti militari, riuscì a smuovere l'ago della bilancia il poco necessario per permettere la rivolta. Il Fhurer in una notte si ritrovò imperatore del nulla, un titolo vuoto e senza nome, a supportarlo erano rimasti solo i più fanatici, coloro che lo veneravano come un dio, nonostante ciò la loro fine fu quella dei topi, nessun processo, nessuna esecuzione. Una pallottola al cuore per poi avere i propri corpi cremati e dispersi nello spazio insieme a tutto il loro arsenale nucleare che ha terrorizzato e distrutto la vita di migliaia di persone. Un unico obiettivo: la statua del Fhurer sulla Luna, oramai anche essa disintegrata, ridolta in polvere e dispersa nel cosmo.


La notizia della guerra civile tedesca ed italiana fece fermare l'alto comando, iniziarono subito le trattative tra i rivoluzionari, il Cairo e Washington. I paesi d'Europa divennero nuovamente indipendenti, i nuovi confini vennero fatti con in mente le maggioranze etniche locali per evitare nuove politiche di appeasment come quelle di Chamberlain e di nuovi Adolf che facessero leva su quelle.


L'impero tedesco ed italiano vennero smembrati, da essi nacquero nuovi stati e altri sono risorti, specialmente la situazione in Russia tutt'oggi è altamente ambigua, vi erano troppe identità differenti tra di loro, risultando in una loro disgregazione, seppure da quanto mi è parso capire, posseggono un istituzione che ricorda vagamente il regno unito di Scozia, Galles ed Inghilterra. 
Una grande controversia è lo stato d'Israele, nato in quella che un tempo era la regione del Östprussen, con la fine del regno del terrore del Fhurer si scoprì che la maggioranza delle persone in quella regione erano ebree, ben dieci milioni di persone in una zona relativamente piccola. Lo stato venne creato più per una necessità che per effettiva legittimità, spostare cosi tante persone in una meta non precisa era un compito fin troppo arduo per non dire impossibile. 


In Africa le cose furono molto più semplici, l'allontanamento dell'Inghilterra dalla politica internazionale fece facilmente guadagnare l'indipendenza alle sue vecchie colonie, la Rau si era ormai affermata come la grande egemonia della regione riuscendo a mantenere la stabilità politica e culturale del Africa centro-settentrionale, ed il Mali, seppur protettorato americano, è riuscito lentamente a riprendersi dalla cicatrici del colonialismo, secondo la stima di alcuni noiosi uomini d'economia, nei prossimi cinque anni dovrebbe raggiungere piena autonomia.


Gli Stati Uniti terminata la guerra hanno offerto diversi aiuti ai paesi europei, aiutandoli a risollevare la loro economia creando il buon rapporto che vi è oggi, seppur voi giovani probabilmente non condividerete siccome è stato un peso altamente oneroso per la nostra economia, più di quanto il governo avrà mai il coraggio di ammettere."


Terminato il discorso il vecchio poggiò lo sguardo sulla sua graziosa la quale stava dormendo profondamente, non aveva idea di quanto avesse seguito della sua noiosa storia, ma la sua beata espressione gli scaturiva una gioia indescrivibile, il lusso di poter ignorare gli spettri del passato è un qualcosa che in cuor suo desidera tutti possano avere, non dover combattere per la propria vita ma godersi la propria vita, certo, nella sua storia alcune verità furono omesse, come l'assassinio di Umberto II su suo ordine come atto di vendetta per la morte di Nixon suo grandissimo amico, cosi come altri mille scheletri nell'armadio che l'ammiraglio era conscio non poter fare ammenda al riguardo. Sospirando si alzò, per prendere il telefono

"Pronto Muller? Come stai? So che è passato molto tempo, volevo solo chiederti scusa se alla fine non è andata esattamente come abbiamo voluto, ti aspetto al solito bar per la nostra annuale rimpatriata? Avvisa Sadat di essere pronto, da quando sono in pensione ho avuto modo di allenarmi con il backgammon"






MAPPA POST GUERRA EUROPA


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MAPPA POST GUERRA AFRICA

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Le mappe sono state gentilmente fatte dal nostro Alex a cui vanno tutti i meriti (e specialmente l'idea di Israele che inizialmente non sfiorò nemmeno l'anticamera del mio cervello)
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