L'angolo delle storie - L'angolo dei ruolisti
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

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Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:26 pm

Partita GDR | Resurrezione


GDR-Resurrection
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Dopo mesi di inattività la Sezione GDR Resuscita con questa nuova Partita, una Gdr Classica, intitolata “Resurrection” con lo scopo di avviare un nuovo ciclo di partite in questo periodo di feste.



Cos’è Una Gdr ?

In una normale partita di Supremacy l’obiettivo principale della partita è quello di sterminare qualsiasi cosa abbiate d’innanzi, in una Gdr è diverso. In Queste Partite noi player abbiamo l’opportunità di vestire i panni di un Re, Dittatore o un Semplice Presidente e governare come meglio crediamo il nostro paese, riportando ciò che accade nel nostro paese sul Giornale di Gioco. L’obiettivo di questa modalità di gioco è quello di giocare in modo più realistico possibile per cui non si potrà dichiarare guerra senza motivo, bensì trovare un Casus Belli per poter far scoppiare una guerra.Nel corso della partita possiamo letteralmente riscrivere la Storia come vogliamo semplicemente scrivendo.

Per Ulteriori approfondimenti vi invito a leggere questi Post:

LINK DEL REGOLAMENTO CONSIGLIATI:



Cos'è il gioco di ruolo? - Informazioni di base sul gioco di ruolo in Supremacy 1914, utili per i nuovi arrivati.
Regolamento- Descrizione del regolamento di base della partita, leggerlo è fondamentale per non incappare in violazioni.
Lo Stile- Presentazione ed esempi della scrittura di quotidiani, oltre alla descrizione di alcune caratteristiche del gioco.
FULL GDR, ON e OFF GDR e Metagioco- Spiegazione delle diverse dimensioni di gioco.

Lista Nazioni Giocabili:

“Una volta entrati in partita modificate il nome del vostro capo di stato, bandiera e immagine.”

Regno Unito: falco1994

Francia: Nikolay Lenin

Spagna:

Russia: PresidenteVladimir

Impero Tedesco: Astrid I

Impero Austro-Ungarico: HerbertBacke

Impero Ottomano: Mussulmanopazzo

Italia: Von Moltke il Vecchio

Presenza Divina: DarkII

Svezia: Indaco696969

La Gdr incomincerà verso l'inizio di Luglio; il tempo di riempire la partita e di trovare dei partecipanti.



“Semi Canovaccio”

Vorrei che Questa Gdr si incentrasse su la rivalità delle nazioni dell’Epoca non per forza rispettando le alleanze della Prima Guerra Mondiale ma verosimili; in più ho deciso che il Marocco non sarà interpretato da nessun player così da favorire la colonizzazione del Nord Africa da parte delle nazioni Europee e creare spunti per scrivere.


::: ::: London Times ::: :::


{Best British Newspaper} January 1914 {by Anthon P.}






[Internal Affairs & British Policy]


-White Tea Crisis - Crisi del Thé Bianco


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Si sono tenute la settimana scorsa nel Parlamento importanti discussioni su temi contemporanei ma anche storici: dalla stabilità del nostro Impero Coloniale, alla rivalità con la Francia, la quale fino a dieci anni fa pretendeva un qualche diritto sulla cittadina africana di Fascioda, arrivando a minacciare l’occupazione del Sudan; ma per fortuna quei latini si videro bene le spalle e non osarono assaltarci, sicuri di perdere, e ancora perturbati dalla vittoria prussiana.

E poi la questione Irlandese, per la quale viene accusato Herbert Henry Asquith, primo ministro dal 1906 e capo della debole coalizione liberale che ha rimpiazzato i conservatori di Balfour. Dato che Asquith stava perdendo consensi tra i suoi stessi elettori, e parecchi deputati iniziarono a fuoriuscire dal suo partito, per non perdere voti, i Liberali hanno cercato di favorirsi il voto dell’Irlanda, concedendo a quei folletti verdi diritti che non dovrebbero avere.

Gli stessi folletti irlandesi, che, esaltati dalle numerose concessioni di Asquith, si lasciano esplodere in attentati dinamitardi, uccidendo decine di protestanti.E poi, per l’esattezza, come sostengono parecchi studiosi di grande fama: è ormai anche accertato che il popolo irlandese in realtà non è mai esistito, e che le loro rivendicazioni derivino dall’errata convinzione di non essere inglesi.Gli irlandesi sono un invenzione dei cattolici, che non hanno mai voluto accettare l’indipendenza religiosa della chiesa anglicana da Roma.

Un altra minaccia contemporanea che l’Impero Britannico deve affrontare è rappresentata dalla Germania, la vecchia aquila prussiana, che in quarant’anni ha conosciuto uno sviluppo sorprendentemente mostruoso superandoci ahimé nell’industria del carbone, del ferro, nelle nuove scienze dell’elettricità e della chimica sintetica; tuttavia il buon leone di mare può ancora vantarsi di una flotta navale per due terzi superiore a quella tedesca, sia per numero che per esperienza. Berlino rappresenta innanzitutto un rivale economico e commerciale, ed attorno alla Germania si discute del protezionismo.



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I Liberali discutevano di protezionismo tra loro in parlamento, tutto procedeva per bene, e tutti i deputati di quella coalizione sorseggiavano dalle loro tazzine di thé.

« Sir Grey! Quello che sta bevendo è thé turco! » irruppe puntando il dito contro l’avversario, che teneva stretto tra le mani il profumato liquido nerastro.Gli altri deputati, tutti placidamente impegnati a chiacchierare tra di loro, si volsero di scatto verso Sir Grey con sguardo indignato, il quale alzando il dito si difese con signorile accento inglese. « Onorevole Burns, lei sta bevendo del thé bianco, di importazione cinese! » Il signor Burns, bruciando di vergogna, guardò per bene il fondo della tazza, stringendola nervoso tra le dita.

Si levarono da entrambe le parti sguardi di disgusto e disapprovazione, giacché ne nacque un accesa polemica tra le due fazioni, che a partire dalla discussione sul protezionismo finirono col bisticciare su quale tipo di thé fosse il migliore.

Si racconta che addirittura, ad un certo punto, uno dei due deputati, in preda alla collera abbia gettato il thé bollente sull’avversario politico, scatenando in parlamento una guerra al gusto di thé.

Quando c’è di mezzo il sacro nettare degli Inglesi, c’è ben poco da fare. La già debole Coalizione Asquith, che in se aveva incorporato elementi conservatori, si era spaccata in due nuovi partiti, che a causa di questo aneddoto prendono il nome di: "Partito del Thé Bianco" e "Partito del Thé Nero"; costringendo il Regno Unito ad anticipare le elezioni a Maggio.


[European Chessboard & British Colonial Affairs]
-Underneath Moroccan Skin - Sotto la Pelle del Marocco

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È una data storica questa, non solo per la "Guerra del Thé", che contrassegnerà la politica interna inglese nei prossimi anni, e ahimé, anche l’idea che se ne avrà degli Inglesi all’estero: il Sultano Moulay ha dato il permesso, per poche sterline, a un gruppo di archeologi e studiosi britannici di recarsi nelle regioni dell’antica Mauretania, provincia romana, alla ricerca di antichi resti di civiltà, "scavando sotto la pelle bruna del Marocco": si sa, purtroppo la civiltà in quelle regioni remote del nordafrica è tramontata da parecchi secoli, e la parola civiltà è una parola sconosciuta presso i berberi, che non la conservano nel vocabolario.

Il Marocco non ha mai avuto alcuna relazione degna di nota con gli altri paesi, che non hanno mai ambito a mettere piede su quelle poco fertili sabbie.Tuttavia, una delegazione diplomatica si unirà al gruppo di ricercatori, per cercare di stabilire una qualche forma di contatto, verso un governo chiuso ma che ha finalmente mostrato un po' di apertura verso potenze straniere.


Articolo di Mussulmanopazzo -



Yüce kapıdan haberler

Efendinin yılı - 1292/1914

1 Ocak/Gennaio

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Ayaklanması

Giorni di fervore quelli che accompagnano le nuove riforme emanate dalla sublime porta.

Da più di una settimana ad Istambul i partiti progressisti e indipendentisti ecc. attanagliano le porte del palazzo

Topkapi ribellandosi contro le decisioni del Sultano Mhemed V di diminuire il salario minimo degli operai di qualsivoglia impresa aumentando anche di seguito le tasse sugli alimenti.

Ma non di solo denaro si lamenta il popolo che accusa il sultano e la sua famiglia di tirannia ed opressione contro quelle popolazioni che formerebbero varie branche Etniche nelle regioni balcaniche occidentali.

La gente per strada mendica e chiede elemosina ai passanti mentre i proprietari terrieri ed i neo borghesi nascenti sfruttano i lavoratori lasciandoli lavorare anche più di 10 ore al giorno compensandoli con 1,30£ al giorno,

i vari operai ed i contadini si rifiutano di lavorare fino a quanto il sultano non emanerà un editto che li tuteli a pieno titolo.

Nel frattempo per le strade i vari piccoli partiti accumulati sventolano migliaia e migliaia di bandiere scontrandosi tra di loro per le varie ideologie creando caos e disordine,

le forze dell'ordine faticano a contenere un tale scempio e nonostante le richieste da parte del Sultano di ritornare al norale ordine pubblico la rivolta non pare intenzionata a fermarsi.

Tra tutti i vari partiti uno in particolare ha la maggiore approvazione da parte del popolo, i Giovani Turchi che da anni si sono scontrati per i diritti dei Turchi e del popolo Ottomano trovando l'appoggio anche nei piccoli imprenditori regionali e dei liberali,

chiedono in coro l'abdicazione di Mhemed V e la creazione di una costituzione che levi totalmente il potere assoluto alla Sublime porta.

Al momento da palazzo Topkapi non vi è risposta ma la redazione rimarrà aggiornata per diffondere le notizie in tutto impero.

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Greek independenceists

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All'alba del primo giornodell'anno del signore 1292 le truppe stanziate a Giannina hanno aperto il fuoco contro un gruppo di ribelli di atutoctoni Greci che armati di tutto punto si sono diretti verso le porte del municipio cittadino con l'intento di rovesciare il controllo sulla città da parte dell'Impero.

Ciò è costato la vita di oltre 87 civili e cittadini tra i quali vi sono stati altri 25 feriti, ma alla fine dell'ultimo rintocco di mezzogiorno quando la polvere da sparo mise di icnendiarsi la vittoria dell'esercito contro i rivoltosi è stata segnata dall'arresto dei 15 sopravvissuti ribelli tra i quali alti ufficiali disertori originiari della regione.

Attualmente i rivoltosi sono tenuti in stato di fermo nelle carceri di Salonico dove vengono interrogati nella speranza che confessino la presenza di eventuali ribelli ancora nascosti, per il momento il Pasha delle varie provincie hanno emanato il coprifuoco legale che va dalle ore 22:00 pm alle 06:00 am.

Vari gruppi miliari sono stati inviati in rinforzo dalle regioni più a Nord cosi da pattugliare al meglio le strade, nel frattempo i confini con la Grecia che avanza ancora una volta le pretese sui domini Ottomani sono stati momentaneamente chisui e sono tutt'ora sotto estrema sorveglianza.


Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Direttore Luigi Albertini

°Indice

*Prima Pagina*

-Discorso di Inizio Anno

Politica Interna

-Ultimo Anno per Giolitti

--”Aiutiamo il Mezzogiorno”

Politica Estera

-Inviati Doni agli Africani

-Guerra del Thé e Incidente a Giannina

Economia e Commercio

-Parla Luigi Facta sull’Economia Nazionale

--Lavoratori! [Propaganda Socialista]*

Cronaca Nera

-Capodanno di Fuoco



*In vista delle elezioni il Quotidiano riserverà uno specchietto per ogni Partito Politico per promuovere la propria candidatura.



*Prima Pagina*

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(Giolitti Circondato dai Suoi Fedelissimi prima del Discorso d'Inizio anno)

-Cari lettori, Buon Anno a tutti voi.

Il 1913 è ormai alle nostre spalle e siamo pronti ad accogliere nelle nostre case il nuovo ciclo solare con la speranza che porti benefici a noi e alle nostre famiglie.

Ad accompagnarci in questo primo giorno dell’anno è il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri Giovanni Giolitti che, come ogni anno da tradizione, ha tenuto un discorso nel Palazzo del Quirinale, trasmesso anche via radio, per i ministri facenti parte del Governo e al popolo d’Italia.

Gli argomenti trattati c’è, come da prassi, l’elenco delle azioni attuate dal governo durante l’anno 1913, ma ricalcando come il nostro Stato si trovi in una situazione dal punto di vista economico non molto raggiante causato principalmente dalla divisione di ricchezza sul territorio. In quest’ultimo anno di mandato il Governo Giolitti si prenderà cura di aiutare il Mezzogiorno decisamente molto più povero rispetto al Nord della penisola.

Conclude con dire che solo un Italia Unità, sia politicamente che socialmente, può portare benefici a tutti e chiede l’abbattimento delle barriere sociali e dei pregiudizi.

Il Ministro Giolitti ha speso numerose parole dolci verso le regioni del Sud Italia, ciò potrebbe essere anche una mossa politica in vista delle prossime elezioni politiche e l’appoggio dei cittadini del Sud Italia potrebbero portare alla creazione di un Quinto Mandato per Giolitti.

L’opposizione formata dai Socialisti del Partito Socialista Italiano e i Radicali del Partito Radicale Italiano, dichiarano di esser pronti per le prossime elezioni e sono sicuri di poter spodestare la Sinistra Storica dal trono del Quirinale.

Dopo la parlantina di Giolitti ha preso la parola il nostro Re Vittorio Emanuele III il quale augura un anno ricco di cambiamenti positivi per il Regno, ricordando che l’Unità dello Stato è un bene da preservare con la massima cautela.

Ricorda come molti uomini siano morti per un sogno: quello di vedere la penisola Unita sotto un unico vessillo. Ed ora che questo sogno è stato realizzato abbiamo noi il compito di sostenere il nostro Giovane Regno e non farlo diventare un Incubo per chi ci vive.



Politica Interna.

-Ultimo Anno per Giolitti.

E’ ufficialmente iniziato l’ultimo anno di lavoro per il Quarto Mandato Giolittiano, caratterizzato da un periodo fruttuoso per l’economia Italiana grazie alla creazione di aziende importanti come la Fiat, in ambito automobilistico, e alla spedizione in Libia che oltre ad ampliare i confini del Regno ha aumentato le ricchezze dello stato.

I punti su cui si impegnerà il Governo per concludere in bellezza questi Quattro anni alla guida dello stato sono: diminuire la povertà nel Mezzogiorno, creare rapporti diplomatici con paesi europei e non lasciare problemi irrisolti al futuro governo.

Parla il Ministro degli Esteri Antonino Paternò-Castello:

“Il nostro è un Regno giovane rispetto agli imperi millenari in Europa, per cui è un nostro dovere entrare nel vivo del palcoscenico continentale tramite amicizie da costruire con gli altri governi.

Sarebbe impensabile riuscire a sopravvivere senza aiuti da altre nazioni; creando una folta linea commerciale possiamo alimentare la nostra economia ed evitare di incappare in Crisi Finanziarie.”

L’Onorevole ha speso anche alcune parole riguardo gli Italiani del Trentino e del Friuli:

“Come ha detto il Nostro Re durante il discorso d’inizio anno, è importante mantenere unita la penisola costruendo ponti anziché muri. Certo la volontà di abbracciare i nostri Fratelli al di là del confine Austriaco è molta, ma al momento non possiamo permetterci di risultare ostili agli occhi delle Grandi d’Europa.”

”Aiutiamo il Mezzogiorno”

-Da quando Giuseppe Garibaldi con i suoi prodi Mille consegnò il Sud Italia, allora chiamato Regno delle Due Sicilie, al Re Vittorio Emanuele II tutte le ricchezze dello stato Borbonico furono trasferite nelle casse del Regno di Piemonte causando portando ad uno stato di povertà le famiglie del Sud.

Il processo di Piemontesizzazione dell’Italia ha portato le regioni del nord enormi ricchezze, basti pensare alla creazione del Triangolo Industriale, al porto di Genova il più importante del Regno e alle imprese nate in Romagna, ma nel Sud qualcosa è andato storto. Il blocco per cui il processo economico non dà i suoi frutti è dovuto alla mancanza di collaborazione dei cittadini, che si ostinano di non riconoscere il Regno di Italia come loro nuova casa. In quest’ultimo anno di Governo, Giolitti si impegnerà nell’Aiutare il Mezzogiorno e riportare allo splendore le città di Napoli e Palermo.

L’Opposizione attacca il Ministro Giolitti definendo l’operazione “Aiutare il Mezzogiorno” un futile atto di propaganda per ricevere voti a suo favore per le prossime elezioni.

Giolitti smentisce le accuse ribadendo che Il sud come il nord deve essere aiutato senza un secondo fine.

Politica Estera

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(I Diplomatici Italiani si uniscono al popolo libico)



-Colonizzazione dell’Africa.

L’Onorevole Ministro degli Esteri Antonino Paternò ha partecipato ad una riunione con il Primo ministro Giolitti per discutere sul Continente Nero.

La presa della Libia,ai danni dei Turchi ottomani, ha aperto le porte dell’Africa agli Italiani con l’obiettivo di creare nuove colonie nel caldo continente, come i colleghi Europei.

Rimasti in disparte per molto tempo, il Governo di Roma ha osservato in silenzio mentre il Continente venne diviso tra le principali potenze europee, ma ora tutto cambia è il momento di agire.

Giolitti, un uomo con dei principi, ripudia ogni tentativo sanguinoso di colonizzare le terre Africane bensì cercherà di instaurare un rapporto amichevole ed inizierà con il Bey Tunisino Muhammad V.

Sono partiti dal Porto di Genova un gruppo di diplomatici italiani che sbarcheranno in Libia ove con l’aiuto dei Libici cercheranno di aprire dei contatti con il Signore di Tunisi.

”Guerra del Tè”

-Arrivano buffe notizie da Londra, il principale Quotidiano Inglese ha riportato nero su bianco quanto è successo nelle camere del Parlamento, divenuto lo scenario di una faida tra politici a causa di una pianta di Tè.

La Coalizione dell’Onorevole Asquith si è divisa a seguito di un battibecco fra i suoi membri su quale era il Tè più pregiato creando due nuovi Partiti: Il Partito de Té Nero e del Tè Bianco.

Ciò potrebbe farci ridere quasi come fosse una commedia comica, ma per gli Inglesi il Tè è un dogma quasi una Religione intoccabile per cui si arriva anche a smembrare Partiti Politici.

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Incidente di Giannina

-Da Costantinopoli arrivano notizie orrende riguardo un gruppo di Greci indipendentisti intenti ad assalire il Municipio della Città.

Non è tardato l’arrivo dell’esercito ottomano il quale si è cimentato in una battaglia sanguinosa con i rivoltosi con l’ovvia vittoria Ottomana, ma ad un duro prezzo.

Le morti registrate sono circa 87 tutti civili innocenti e 25 feriti, mentre solo 15 dei rivoltosi si sono intelligentemente arresi e portati in Prigione con l’intento di essere interrogati per scoprire la vera mente dietro la rivolta.

Economia e Commercio

-Parla il Ministro Luigi Facta

Il Ministro della Finanza Luigi Facta i primi di Gennaio si è espresso riguardo la situazione economica del Regno:

“E’ evidente come il nostro Governo abbia aiutato la crescita economica del Regno cercando di stare al passo con le potenze del continente, ma è anche vero che abbiamo gli stessi problemi che ha un Regno Giovane. Non abbiamo ancora il controllo pieno del territorio, soprattutto riguardo le regioni remote del Sud, i confini regionali sono ancora quelli dei vecchi Regni e la Lira deve ancora imporsi nel mercato. Per cui invito il mio successore a lavorare duramente nel rendere la nostra moneta all’altezza del panorama Europeo.

Per quanto riguarda il Commercio estero ritengo che sia un punto fondamentale su cui il nostro stato deve puntare per far crescere l’economia del Regno.

Molti oppositori sostengono che aprirsi al mercato continentale danneggerà la nostra economia interna, ma, personalmente, ritengo che avere rapporti con i nostri vicini possa portare benefici ad entrambi oltre ad instaurare dei buoni rapporti diplomatici, per cui dobbiamo dare fiducia al Primo Ministro Giolitti e alla Sinistra.”



[ CONTINUA ... ]


[ ... CONTINUA] (Von Moltke il Vecchio)



[Propaganda Socialista]

-Un Ideologia che Prende Forza.

2c-1-labor.900x600.jpg(Un gruppo di Lavoratori in attesa di entrare in fabbrica)

L’inizio del Nuovo Anno porta con sé venti di speranza per

tutti i lavoratori che si “spaccano” la schiena giorno dopo giorno, chi nei campi a coltivare e chi in fabbrica a spalare carbone, per un deplorevole salario che non risarcisce il lavoratore dei suoi sforzi.

Noi lavoratori siamo costretti a lavorare per i cosiddetti Padroni, che come cani ci tengono al guinzaglio, dandoci ordini fino allo strenuo per vedere la loro attività fiorire sulle nostre spalle consumate e rovinate dal peso dei carichi che, come muli, portiamo su di esso.

Per cui, miei compagni, il 1914 potrà essere per voi l’anno del cambiamento, l’anno in cui i contadini e gli operai saranno valorizzati come giusto che sia: il motore di questo Paese.

Alle prossime elezioni votate per il Partito Socialista Italiano, un partito formato da Lavoratori come voi.





Cronaca Nera

-Capodanno di Fuoco.

Sono le 00:17 del 31 Dicembre 1913, tutte le famiglie del Regno festeggiano l’arrivo del nuovo anno mangiando insieme con i loro cari e assaporando il meraviglioso spettacolo dei fuochi pirotecnici, che hanno invaso di colori il timido cielo notturno.

Proprio in quel momento in cui gli ignari cittadini di Palermo, con il naso all’insù ammirarono il cielo assumere colori di ogni tipo, si spengono le vite di 3 giovani palermitani per mano di un brutale assassino.

I Giovani tre colpevoli di tornare a casa dopo aver passato la serata a ballare in uno dei locali della città, sono stati presi alla sprovvista da un malavitoso con l’intento di derubare i ragazzi dei loro beni.

I corpi deceduti sono stati ritrovati la mattina seguente in un vicolo della città: due corpi si trovarono uno sopra l’altro, mentre il terzo era posizionato qualche metro più lontano, questo fa intuire che la vittima abbia cercato di scappare, ma invano.

Il suono della diabolica arma da fuoco sono stati coperti dal suono dei fuochi d’artificio per questo motivo nessuno nelle vicinanze si è accorto dell’omicidio. Il losco individuo non è stato ancora identificato e la Polizia invita i cittadini di non cadere nel panico ed invita chi abbia visto, o sentito, qualcosa ad informare le autorità.

Il Nuovo Anno inizia nei peggiori dei modi per le famiglie delle vittime e per la cittadina del Sud Italia.



=== ^^=== Berliner Herold === ^^====

Marz 1914

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{Politik des Reiches}

|Wilhelm II assassinato brutalmente a Brema|

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Alla mezzanotte in punto del 29 Gennaio 1914, il nostro corrispondente dalla Bassa Sassonia ci ha confermato la notizia che ha lasciato il popolo tedesco esterrefatto, inorridito, e che increduli alle nostre stesse orecchie, vi annunciamo: alle ore 21, l’Imperatore Wilhelm II, 53 anni, ha spirato, vittima di una cospirazione.

Il Kaiser si trovava da quella mattina in visita speciale a Brema, una cittadina della Bassa Sassonia, non mancando dell’occasione di supervisionare alcuni reparti militari; la sera, per l’onore dei cittadini, il nostro Imperatore aveva deciso di concedersi alla folla, sfilando per le strade della città a bordo di un carro meccanico, una di quelle diavolerie moderne trainate da un motore, senza cavalli. Poi, mentre attraversava placido il quartiere di Schnoor, il più ricco e bel centro urbano di Brema, tre colpi di rivoltella trapassarono le sue spalle e il petto, spezzando le grida di gioia dei sudditi.

Inorridita e incredula di fronte al delitto che in un attimo era stato consumato, la folla ha individuato e trattenuto il criminoso individuo, che se ne stava acquattato dietro un albero, aspettando con freddezza il momento per colpire; le autorità che si trovavano sul posto hanno arrestato e sequestrato il mostro. "Qualcuno salvi l’Imperatore!" Incitato da queste grida, nel caos generale il cancelliere von Bethmann, raggiunta la carrozza, ha portato il Kaiser, agonizzante, sulle spalle: "la marina, le armi, i neri…" sono state le ultime parole, prima che spirasse sulla schiena del suo cancelliere.

Gabriel Prinzip, il mostro di Brema, macchiatosi dell’efferato crimine, non si dice pentito, si è dichiarato fiero "di aver servito la causa anarchica". L’attentatore ha dunque ammazzato brutalmente il nostro Imperatore senza alcun evidente motivo, se non per la follia psicotica di certi ambienti dell’estrema sinistra.

Il nostro amato Imperatore, si era recentemente dedicato ad accrescere la fama militare della Grandiosa Germania, con la costruzione di una potente Flotta capace di competere con quella Britannica.In politica estera si era distinto difendendo con i denti i diritti naturali del popolo tedesco dalle grinfie inglesi, a lui si deve l’amicizia con gli Austriaci.

Prinzip è stato processato dai più alti tribunali militari del Reich, che l’hanno infine condannato a morte per il turpe delitto.É stato impiccato a Berlino, il cappio era tale che per soffocare ci sono voluti cinque minuti, poi, dopo poche ore, nella stessa città si sono svolti i funerali Imperiali.

Erano presenti tutti i più alti funzionari dell’Impero, la famiglia imperiale, e la moglie Augusta.Anche Enrico, in viaggio a bordo di una crociera, ha raggiunto la salma del fratello, accarezzandone tristemente la fronte; senza dimenticare gli altri due giovani eredi morti di difterite a 2 e 11 anni.



|Alberto Enrico, Re di Prussia e Imperatore di Germania|

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Sebbene l’Imperatore fosse morto, il fatto che lo stato restasse saldo, dimostra quanto solido e resistente sia il nostro potente Reich, inflessibile anche di fronte alla morte di un uomo della stazza di Wilhelm.I socialdemocratici, temendo ripercussioni, hanno subito preso le distanze dall’attentato, dicendosi falsamente rattristati per la morte di "un rispettabile Imperatore".

I figli di Guglielmo non sono stati in grado di assumersi il gravoso incarico.

E tra le quattro principesse sorelle dell’Imperatore, la scelta non poteva non ricadere sull’unico erede, il fratello Enrico, richiamato a Berlino dal Cancelliere von Bethmann, dove accompagnato dalla moglie "Irina d’Assia" è stato incoronato nel Duomo di Schlossplatz.

Enrico I di Prussia, Imperatore di Germania, con tutto il rispetto verso il caro Wilhelm, è universalmente considerato più intelligente, sereno e calmo di suo fratello, molto più amato dai cittadini e dai soldati, conosce l’America ed è stato persino in Giappone.

Il nuovo Imperatore, Enrico I di Germania, ha rimosso Theobald von Bethmann, il burattino di Wilhelm, dai suoi incarichi, proclamando invece suo cancelliere Bernhard von Bulow: un liberale e sostenitore dell’equilibrio tra le potenze europee.

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{Schachbrett-Politik}

|Enrico di Prussia e l’Europa|

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Il Governo Germanico ha rilasciato alla stampa estera il tristissimo comunicato che annuncia la morte del lodatissimo e amatissimo Imperatore, e l’incoronazione del nuovo sovrano; nella fiduciosa speranza che i paesi stranieri si mostrino vicini e solidali in un tale momento di sconforto.

E se, mentre nonostante la morte dell’Imperatore, il popolo tedesco resta con ferrezza ancorato ai valori dell’ordine e della disciplina, e lo stato teutonico, non si flette né si piega di fronte alla sfortuna, le altre nazioni europee non possono vantare altrettanto: sia il caso del potente Impero Britannico, politicamente diviso tra due ridicole fazioni per una puerile lite sul thé, dovuto ad un atteggiamento certamente non germanico dei deputati inglesi, di sentimento instabile tanto quanto i popoli latini.

O ancora, il caso dell’Impero Ottomano, il malato d’Europa, che a lungo tempo si affligge nel suo lettino d’ospedale, volgendosi inquieto da una parte all’altra, incapace di gestire i tumulti dei popoli dei balcani; in ginocchio di fronte all’assedio dei costituzionalisti turchi, che rabbiosi si accampano alle porte del Palazzo del Sultano.Lo stato tedesco, fortunatamente è uno stato etnicamente omogeneo, e al contrario di crogiuoli multietnici non patirà il grido di libertà lanciato con vigore da popoli nuovi.

Tuttavia la Germania riconosce che la caotica situazione ottomana potrebbe provocare una crisi nei Balcani, e, nel nome dell’equilibrio tra le potenze, non si escluderà un qualche intervento affinché la situazione non degeneri.

Diversa, più lieve e meno travagliata è la condizione dell’Italia, che, riuscitasi a guadagnare un posto al sole in Libia, sotto la guida di un Giolitti spera di poter risolvere le vicende economiche e sociali che riguardano il mezzogiorno. Il nuovo kaiser ha preferito non ratificare ancora l’alleanza del 1882 in attesa di nuovi sviluppi per una politica estera tedesca che sarà improntata sul diplomaticissimo modello bismarckiano della Realpolitik.

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Luigi Albertini


*Prima Pagina*

-Incidente Fabbrica Automobilistica

Politica Interna

-Il Meridione tra Malavita e Povertà

--Torino è Rossa

Politica Estera

-Soppressa Rivolta in Libia

--Inviati Doni al Bey di Tunisi

---Morto il Kaiser Guglielmo II

Economia e Commercio

-Pompei e i Suoi Scavi

Cronaca Nera

-Assassino di Firenze

*Prima Pagina*

-Incidente Fabbrica Automobilistica



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(Nella foto sono immortalati gli operai feriti; sulla sinistra una povera madre in lacrime per la morte del figlio).



Torino Febbraio 1914,

la tranquilla cittadina italiana è stata teatro di un incidente terribile, un incendio di proporzioni abnormi è scoppiato in una fabbrica di automobili nei primi minuti del mezzogiorno, l’orario di punta in cui tutti gli operai erano presenti a lavoro.

Il quartiere borghese ove affacciava la fabbrica della Fiat è stato inondato da una nube nera altamente tossica che ha costretto molte famiglie ad evacuare le loro abitazioni per evitare di ammalarsi a causa del fumo.

Nonostante l’arrivo dei Vigili del Fuoco le fiamme hanno padroneggiato per tutta la fabbrica mangiando ogni parete, macchinari e persone al suo interno. Sembrava che l’inferno fosse arrivato sulla terra, le famiglie nei dintorni hanno avvertito un calore surreale quasi come se fosse estate.

Gli impavidi Vigili sono entrati all’interno della fabbrica nonostante le fiamme per cercare di salvare quante più persone possibili mettendo in pericolo la loro stessa vita.

Nessun uomo rinchiuso in quella gabbia di fuoco la mattina appena sveglio si sarebbe immaginato cosa gli avrebbe riservato il destino.

Molti di loro sono padri di famiglia che per portare un po di pane a casa hanno perso la vita per colpa di un brutto scherzo del destino tanti Bambini non hanno più il loro amato padre.

Al momento non sappiamo quanti operai sono sopravvissuti e quanti sono passati a miglior vita, i membri del Partito Socialista hanno scatenato la loro ira nelle camere del parlamento denunciando Giolitti e il suo governo di aver lasciato morire gli operai.

Dopo l’incendio alla Fabbrica numerosi lavoratori Romani hanno protestato dinanzi la residenza del Primo Ministro, mentre Costantino lazzari, esponente del PSI, ha organizzato incontri con gli operai della Fiat per parlare con loro e magari cercare di aggiudicarsi il proprio voto alle prossime elezioni.

Politica Interna

-Il Meridione tra Malavita e Povertà

Il Regno d’Italia è unito soltanto sulle cartine geografiche poiché a livello sociale è diviso in cittadini del Nord, famiglie borghesi modestamente ricche, e del Sud, famiglie devote al lavoro della terra principalmente povere, questa distinzione sociale è come un coltello che pian piano trafigge il cuore dell’Italia.

Il Mezzogiorno oltre ad essere caratterizzato da un’involuzione tecnologica è anche assediata da un enorme presenza di Gruppi sovversivi che commettono danni allo stato quali: Borseggiamenti, Rapine e Omicidi.

Tali gruppi molto spesso sono comandate da delle famiglie locali che hanno come scopo quello di tenere nelle proprie mani tutto il potere con l’ausilio della paura e del terrore.

Lo stato non è mai intervenuto direttamente per cercare di fermare queste azioni criminali, per paura di istigare questi Gruppi alla violenza contro delle persone innocenti, ma quest’oggi tutto finisce.

L’Onorevole Giolitti con il progetto “Aiutiamo il Mezzogiorno” ha come punto principale quello di perseguitare i membri di questi gruppi criminali per liberare il Sud da questa Piaga.

Non sarà semplice per Giolitti liberare il Sud dai criminali poiché egli ricevono aiuto dai cittadini alcuni per paura, altri per soldi, aiutano i banditi a nascondersi e fuggire dalla Polizia.

Torino Rossa

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(Una manifestazione organizzata dal PSI dopo l'incidente della fabbrica)

-Con l’incidente della Fabbrica ove sono morti molti operai il Partito Socialista, quasi lucrando su questo evento, ha iniziato ad affiggere per la città dei volantini di propaganda per invogliare le famiglie operaie ad unirsi alla causa Socialista.

Il candidato del Partito sarà di nuovo Costantino Lazzari, un uomo di famiglia umile è molto stimato dai suoi compagni del Partito.

In poche settimane si stima che numerose famiglie hanno “giurato fedeltà” al drappo Rosso fuoco, molti dei quali alle precedenti elezioni hanno votato per la Sinistra di Giolitti.

I Socialisti fino a qualche mese fa erano rannicchiati ai margini della politica Italiana mentre oggi hanno una schiera di operai pronti a votare per loro grazie ad un incendio appiccato per puro caso.

Giolitti in sua difesa accusa con parole molto taglienti l’opposizione socialista in parlamento:

“Onorevoli membri del Parlamento, non vi sembra strano che in una fabbrica controllata notte e giorno casualmente viene inondata da fuoco e fiamme ? e che da questo evento gli unici a trarne beneficio è il PSI ? Non voglio insinuare nulla però qualche domanda me la farei.”



[ CONTINUA ... ]

[ ... CONTINUA ] (Von Moltke il Vecchio)



Politica Estera

Rivolta Libica



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(L'auto con i doni per il Bey di Tunisi)

-Arriva da Tripoli un Rapporto del Governatore della cittadina Libica, in cui avvisa di una possibile sommossa generale dei cittadini verso il Governo di Roma e chiede aiuti militare per impedire di perdere il controllo della città e che la piaga indipendentista si amplifichi in tutto il territorio.

In data 12 Febbraio un Gruppo di contadini Libici violenti sono entrati nel mercato della città, posto nella piazza di fianco al municipio, ed hanno incominciato ad urlare frasi intraducibili interrompendo il lavoro dei mercanti.

Quando 2 Bersaglieri Italiani si sono avvicinati ai rivoltosi, erano 5 uomini sulla mezza età armati di utensili per la coltivazione, egli hanno iniziato ad innalzare gli strumenti al cielo e puntare il dito verso i bersaglieri.

Una situazione anomala per i giovani Bersaglieri che a stento capivano cosa stessero dicendo, dopo pochi minuti di grida il gruppetto di rivoltosi hanno iniziato a aggredire le ... rovesciando per terra frutta e i vasi di un artigiano.

I Bersaglieri senza paura hanno imbracciato i Fucili e puntandogli contro i Bifolchi hanno ordinato loro di smetterla e di seguirli in Questura.

I Rivoltosi sentendosi minacciati dalle armi puntate si sono abbattuti sui soldati costretti ad aprire il fuoco per difendersi, uccidendone 3 e arrestando i restanti 2.

Riportiamo un pezzo della lettera giunta a Roma:

“...per evitare che tali azioni indipendentiste avvengano nuovamente, con il pericolo di aizzare contro la Corona Italica l’intero popolo libico, chiediamo a lei Onorevole Giolitti il permesso di usare la forza contro chiunque assuma un comportamento irredentista...“

La Risposta di Giolitti è stato un secco “No” nell’uso della forza per risolvere i problemi, soprattutto se riguarda una colonia Africana:

“Rispondere con la violenza contro altra violenza, alimenterà di conseguenza le azioni irredentiste e macchierà l’immagine Italiana di Rosso Sangue”

Queste sono state le Parole dell’Onorevole che ha ordinato ai diplomatici Italiani presenti in Libia di trovare un modo pacifico di cessare le rivolte in Libia.

Mentre la risposta dell’opposizione in parlamento non è tardata ad arrivare, ma questa volta per mano dei Nazionalisti che chiedono a Giolitti di avere più polso verso le Colonie e di dimostrare la forza Italiana.



Doni al Bey di Tunisi

-La Squadra di Diplomatici inviata due mesi fa in Libia con l’intento di aprire rapporti diplomatici con il Signore di Tunisi ha funzionato riuscendo nel loro intento.

Grazie soprattutto all’aiuto dei nobili Libici i Missionari Italiani sono riusciti ad avere un contatto con il Bey che fino ad ora mai ha comunicato direttamente con un Paese Europeo.

Una volta giunti al confine con la Tunisia gli Uomini di Giolitti hanno consegnato ad un gruppo di Soldati del Bey dei Doni per il loro Signore, in segno di amicizia e per addolcire il cuore della Fenicia Cartaginese.

Questa mossa ovviamente non è stata presa molto bene da alcuni politici italiani, aventi il timore di risultare, agli occhi del Vecchio Continente, un Regno fragile al tal punto di dover fare Regali agli Africani, ma Giolitti non è di quest’idea anzi ritiene che ciò è segno di abile diplomazia e carisma trattare i popoli Africani normalmente senza sterminarli come barbari.



Morto il Kaiser Guglielmo II


-Berlino Marzo 1914, giungono brutte notizie dall’Impero Tedesco il Kaiser Guglielmo II è stato brutalmente assassinato a Brema per mano di un Anarchico.

Il Kaiser in visita a Brema per un incontro militare decise di sfilare per le strade della città sulla sua Automobile; proprio in quei momenti di gioia le grida di felicità furono zittite dal suono dell’Arma da Fuoco di Gabriel Prinzip, che posto dietro un albero ha sparato a sangue freddo l’Imperatore.

Il funerale del povero Guglielmo è avvenuto lo stesso mese pochi giorni dopo l’attentato ed il suo successore al trono è il fratello Enrico I di Prussia, che come primo atto da Imperatore ha assolto il Cancelliere Von Bethmann ed ha proclamato nuovo Cancelliere Von Bulow di ideologia Liberale e sostenitore della Realpolitik.




Economia e Commercio

-Pompei e i Suoi Scavi



Per avviare l’economia del meridione sono stati inviati fondi alle regioni con l’intendo di creare nuovi lavori e abbassare il tasso di disoccupazione e povertà del Sud Italia.

L’iniziativa della Regione Campania di portare alla luce gli antichi resti della città di Pompei colpita millenni fa dall’Eruzione del Vesuvio.

L’idea di continuare gli scavi è arrivata grazie ad una missiva inviata dal Governo britannico in cui propose di inviare un gruppo di Archeologi inglesi e di prendersi il merito di ciò che verrà ritrovato.

Una richiesta inaccettabile che avrebbe minato il sentimento patriottico degli Italiani; degli inglesi che si prendono il merito di monumenti costruiti dai nostri predecessori Romani ? Fantascienza.

Il Politico Giovanni Giurato in Parlamento ha elogiato il Ministro Giolitti nel non aver accettato la richiesta Inglese.

Giurato si è reso protagonista in questi mesi grazie ad alcune voci di corridoio che affermano che Giurato abbia intenzione di fondare un nuovo Partito Politico per fronteggiare la Sinistra Giolittiana e i sempre più forti Socialisti di Lazzari.



Cronaca Nera

-L’assassino di Firenze



7 sono le vittime assassinate da un Uomo che in questi due mesi tormenta la Città di Firenze riuscendo sempre a fuggire senza lasciare tracce sulla scena del delitto.

Quando il sole cala e le tenebre ingoiano le stradine della città Toscana la Belva, così chiamato dai Fiorentini, esce dalla sua tana per cacciare le sue prede: tutte donne giovani.

Non si sa chi sia e perché lo faccia, alcuni sostengono che sia un Pazzo, altri la reincarnazione del male che si diverte nel uccidere delle innocenti donzelle.
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:27 pm

Articolo di Nikolay Lenin -



LE FIGARO


Prima Edizione
1 Marzo 1914

POLITICA INTERNA

- Crisi interna: il generale Nivelle è nominato Primo Ministro

In questi mesi sono accaduti molti fatti in Francia; il nostro quotidiano, Le Figaro, da sempre la più autorevole fonte d'informazioni sugli avvenimenti concernenti la Repubblica Francese sia in patria sia all'estero si sforzerà in queste pagine di ricostruire gli eventi.

Da parecchio tempo, la Francia vive una situazione politica caotica: i bisticci parlamentari si sono intensificati, le opposizioni ai governi si sono fatte sempre più accese e l'ostruzionismo nei confronti dei governi stava impedendo ogni programma politico. A ciò si è aggiunto un saltuario ma significativo blocco della legislazione a causa della mancanza di sostegno alle reciproche proposte di legge.

Dal gennaio di quest'anno la situazione è peggiorata: i rappresentanti di due dei tre principali partiti della Repubblica, la Sezione Francese dell'Internazionale Operaia (SFIO), di orientamento socialista e l'Alleanza Repubblicana Democratica (ARD), liberale, hanno richiesto a gran voce le dimissioni del Primo Ministro Gaston Doumergue, del Partito Radicale, e l'indizione immediata di nuove elezioni. Di fronte alle richieste di una tal grande forza parlamentare, il Presidente Raymond Poincaré si è visto costretto a concedere elezioni anticipate, sperando così di poter calmare il clima di tensione ma si è rifiutato di licenziare Doumergue - che però ha comunque deciso di sua volontà di dimettersi, lo scorso 7 febbraio, forse stanco della sfiducia al suo esecutivo.

Non potendo tuttavia lo Stato andare avanti senza un governo, il Presidente Poincaré ha deciso di nominare un nuovo Primo Ministro ad interim, che regga le redini del parlamento in vista delle votazioni - stabilite per il 9 novembre - e provveda a prepararne il campo, individuando questa figura nel famoso e stimato generale - nonché, dal 10 gennaio, Capo di Stato Maggiore dell'esercito in seguito al ritiro del maresciallo Joseph Joffre - Robert Nivelle, che il 9 febbraio ha accettato l'incarico di formare un esecutivo temporaneo in vista delle elezioni di novembre.

C'è stata subito polemica sulla nomina di un militare alla carica politica - in particolare dalla SFIO e dalla ARD, ma il presidente Poincaré ha questa volta preso in mano la situazione e zittito le voci, gelando le opposizioni:



«Il generale Nivelle è una figura autorevole, seria, capace, razionale. Ho assoluta fiducia in lui e sono convinto che riuscirà a dare alla Repubblica Francese un governo stabile che possa porre fine a mesi e mesi di inutili battibecchi politici affinché la vita politica possa recuperare il suo corso naturale e liberarsi dal pantano in cui è si trova da ormai troppo tempo».



Lo stesso neo-Primo Ministro Nivelle ha tenuto quello stesso giorno l'usuale discorso di apertura dell'esecutivo al Palais Bourbon, davanti alla riunitasi Assemblea Nazionale, nel quale ha rassicurato le fazioni ed esposto il suo programma:



«Giuro sulla Costituzione della Repubblica che mi adopererò con tutto me stesso al ritrovamento della stabilità, della pace e dell'ordine nel Paese a qualunque costo. Mi impegnerò a garantire al popolo francese un impianto politico la cui prima direttiva sia prendersi cura dei cittadini e assicurare alla Francia solidità economica, diplomatica e amministrativa».



Nivelle ha poi proseguito a elencare i ministri da lui scelti fra i vari partiti che formeranno il Consiglio del governo, che riportiamo di seguito:



Robert Nivelle - Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro della Guerra

Léon Bourgeois - Ministro degli Affari Esteri

Théophile Delcassé - Ministro della Giustizia

Paul Peytral - Ministro dell'Interno

Étienne Clémentel - Ministro della Finanza

Jean-Baptiste Abel - Ministro del Lavoro e della Sicurezza Sociale

Émile Chautemps - Ministro della Marina

Arthur Dessoye - Ministro dell'Istruzione Pubblica e delle Belle Arti

Adrien Dariac - Ministro dell'Agricoltura

Maurice Maunoury - Ministro delle Colonie

Jean Dupuy - Ministro delle Opere Pubbliche

Marc Réville - Ministro delle Poste e dei Telegrafi e Ministro del Commercio e dell'Industria



Nonostante la diffidenza dei politici, la popolazione sembra approvare e sostenere la nomina di Nivelle, cosa che fa ben sperare per la riuscita di questo esecutivo provvisorio.



[ CONTINUA ... ]

[ CONTINUA ... ] (Nikolay Lenin)



POLITICA ESTERA



- Italia


Arrivano notizie dall'Italia, dove il pacifico e fruttuoso governo di Giovanni Giolitti sta giungendo al termine. Il Primo Ministro Nivelle ha speso parole felici nei confronti del Presidente del Consiglio italiano, augurandosi che questi o chi gli succederà nel giusto cammino parlamentare possa continuare l'opera di rafforzamento dello stato italiano.

Reazioni meno liete hanno avuto invece i cittadini francesi in merito ai grandi disastri che sono capitati negli ultimi mesi: a Palermo dei folli si sono resi responsabili di ben tre omicidi, a Torino una fabbrica si è incendiata portando alla morte di molti operai padri di famiglia mentre a Firenze un misterioso assassino semina il panico; data la gravità dei fatti, Nivelle ha espresso solidarietà con il popolo e il governo italiani, mentre nelle regioni francesi vicine all'Italia la stessa popolazione ha istituito giornate di lutto per i vicini italiani.

Sempre brutte notizie arrivano dal fronte politico: pare infatti che il Partito Socialista, guidato da un certo Costantino Lazzari, si stia facendo sempre più forte, a tal punto da aver guadagnato abbastanza sostenitori da tentare azioni direttamente contro il governo e i partiti al potere. Nivelle non si è espresso in merito, limitandosi a esprimere il desiderio che l'Italia non debba attraversare una crisi parlamentare come quella attualmente in atto in Francia.



Infine, pare che in Libia, colonia italiana, sia scoppiata un'accesa protesta contro il controllo la madrepatria. La possibile rivolta è stata infine sedata, ma l'evento sta facendo dubitare le parti politiche della solidità militare dello Stato. Nivelle ha brevemente affermato il sostegno all'autorità italiana.

Il Primo Ministro vorrebbe inoltre stabilire nuovamente contatti con il governo di Roma, da lungo tempo legato all'Italia da cultura affine e storia diplomatica, ricostituendo la vecchia amicizia.

«È importante che queste due nazioni grandi per storia e peso internazionale possano ritrovare gli antichi legami che le hanno unite per secoli».

- Germania

Orribili notizie arrivano dall'Impero Tedesco. Il Kaiser Guglielmo II è stato infatti assassinato da uno squilibrato anarchico nella città di Brema, che senza ritegno ha compiuto il gesto fatale. Al suo posto è salito al trono il fratello Aberto Enrico - ora Enrico I di Germania -, la cui prima mossa è stata il licenziamento del debole Cancelliere Bethmann e la nomina del liberale Bernhard von Bülow. Tra Francia e Germania, è risaputo, non scorre buon sangue da molto tempo, ma il Primo Ministro Nivelle ha sconvolto tutto il Paese quando ha dimostrato il suo rammarico per l'assassinio del Kaiser in una seduta pubblica della Camera dei Deputati e ha augurato il mantenimento della stabilità in Germania. Ancora più sconvolgente è stato il proclama che il Primo Ministro ha tenuto in chiusura della seduta, nel quale si recita:


«È mia volontà iniziare un progetto sì tortuoso e difficile ma necessario alla prosperità della Francia e dell'Europa: è mia intenzione, la rivelo qui, di incominciare un programma di riavvicinamento diplomatico con l'Impero Tedesco. Per troppo tempo la Francia si è crogiolata in un nazionalismo sfrenato che l'ha portata all'isolamento diplomatico e tutto a causa di una mostruosa e indecorosa sete di vendetta e rivalsa. Questo atteggiamento, fin troppo tollerato da qualunque capo di governo che avesse capacità di giudizio, deve cessare ora e per sempre. Non permetterò mai che un'irrazionale ira possa prendere il controllo della nazione e portarla alla distruzione!»

Il proclama ha destato sgomento, enormi proteste da quasi tutte le forze politiche, che solo a pochi mesi dalla nomina di Nivelle già ne chiedono le dimissioni. Si è espresso indignato il partito nazionalista monarchico Action Française (AF), accusando il Primo Ministro di tradimento e debolezza. Nivelle d'altro canto ha negato di star agendo contro gli interessi della Francia e ha bollato l'AF come «l'ennesimo esempio della follia dei monarchici, che cercano ogni pretesto per riportare la Francia all'assolutismo, sfruttando ragioni di onore nazionale che non hanno motivo di esistere».

Non arrivano, per ora, notizie di reazioni da parte della popolazione, ma pare che negli ambienti più radicali si stia generando parecchio malcontento in seguito a questa iniziativa.

Continuando, Nivelle ha annunciato che contatti col governo tedesco saranno presi al più presto.

- Impero Ottomano

Anche nel vecchio e moribondo Impero Ottomano la situazione interna non è rosea: indipendentisti Greci hanno preso d'assalto la città di Giannina. Nonostante la rivolta sia stata puntualmente sedata dalle forze dell'ordine turche, pare chiaro come la faccenda diplomatica fra Atene e Costantinopoli non possa altro che peggiorare. Nello stesso periodo infiammano le proteste dei costituzionalisti del gruppo dei Giovani Turchi, che reclamano la modernizzazione politica ed economica dell'Impero.

Nivelle non ha preso nessuna posizione ufficiale in merito, preferendo aspettare eventuali maggiori rivolgimenti.

- Gran Bretagna

Notizie a dir poco esilaranti arrivano dal Regno Unito: il partito a sostegno dell'attuale Primo Ministro Asquith si è infatti spaccato, pare, per una controversia su quale fosse il tè più gustoso. L'accaduto ha fatto sgranare gli occhi del Primo Ministro Nivelle, che ha deciso di non esprimersi su una vicenda tanto strana. Il Ministro degli Esteri Bourgeois ha però fatto trapelare la sua idea che la "Guerra del Tè" possa in realtà non essere una facezia anglosassone, ma una questione che ha una reale corrispondenza in conflitti economico-politici nei rapporti fra la Gran Bretagna e i paesi esportatori di tè, interpretazione che ha fatto pensare il governo nei riguardi delle politiche commerciali internazionali.

Il Primo Ministro Nivelle si è invece lamentato delle frecciatine sarcastiche lanciate alla Nazione Francese dal quotidiano britannico London Times, che ironizza sul valore diplomatico della Repubblica e sulla sua capacità militare, oltre che satireggiare sulla sua cultura. Pur non volendo creare una caso mediatico, Nivelle si è detto dispiaciuto per un simile atteggiamento sostanzialmente irrispettoso, ma ha presto sorvolato la questione, definendola «non poi così importante per le relazioni diplomatiche».

Con questo stesso spirito, il Primo Ministro ha affermato che la Francia continuerà nella sua politica di amichevole neutralità nei confronti della Gran Bretagna, dimostrandosi aperto alla risoluzione pacifica della rivalità storica fra i due Stati in materia coloniale.

- Marocco: primi contatti con il sultanato di Fez

Il nuovo anno è cominciato anche con una proposta ambiziosa del Primo Ministro, approvata dal governo e dal parlamento: allo scopo di rafforzare l'economia in calo, il governo della Repubblica Francese comincerà a stabilire contatti diplomatici con il Sultanato del Marocco, da sempre rimasto isolato sul campo internazionale. L'obbiettivo è ottenere dal sultano Yusuf il permesso di stabilire una rotta commerciale che dai territori francesi in Africa Occidentale possa raggiungere il Mar Mediterraneo passando attraverso i deserti dell'Algeria. Nivelle ha affermato che il prima possibile sarà inviata a Fez, la capitale marocchina, una delegazione di ambasciatori che avrà lo scopo di iniziare il processo diplomatico. Il sultanato marocchino è uno stato notoriamente arretrato, isolato e povero, ma il Ministro del Commercio Réville ne ha elogiato invece il suo valore strategico sulla carta geografica, convinto che introdurre il paese africano nelle relazioni estere possa giovare all'economia europea.

Nuove notizie in merito all'andamento del progetto saranno fornite in seguito quando si avranno comunicazioni dagli ambasciatori una volta che questi arriveranno sul suolo marocchino.

ECONOMIA

- Calo economico e controllo statale

Dalla tensione politica degli ultimi tempi non si è generato nulla di buono anche sul lato economico. L'immobilità dei governi nel riformare l'apparato industriale bisognoso di un continuo rinnovamento sta producendo effetti negativi sulla produzione e l'esportazione. Altre avvisagli di crisi del lavoro arrivano dai sindacati, che nell'ultimo periodo hanno ottenuto importanza schierandosi a favore dei lavoratori nelle fabbriche. Essi, sostenuti dalla SFIO, hanno iniziato a pretendere sempre di più condizioni di lavoro migliori per gli operai e l'attuazione delle direttive di governo sulla previdenza sociale approvate durante l'esecutivo Doumergue e rimaste bloccate per le ragioni succitate. Il Primo Ministro Nivelle ha annunciato che le direttive saranno presto messe seriamente in funzione e ha incaricato il Ministro del Lavoro Abel di sovrintendere ai provvedimenti amministrativi. Per prima cosa, il Ministro ha proclamato che lo Stato si prenderà responsabilità diretta della risoluzione del problema e che sarà iniziato un progetto a tappe che dovrebbe portare soprattutto le imprese industriali private ad una coordinazione più forte con l'apparato statale, sperando così di regolamentare il processo economico e di riportare stabilità.



Nei giorni successivi si avranno altre notizie.





FINE


Articolo di PresidenteVladimir -



Sankt-Peterburgskie Vedomosti

*Politica Interna*



Oggi accesa discussione nella Duma di stato, crescono gli attriti interni fra le varie fazioni politiche, i socialisti sono i primi ad indignarsi sentendo del volere dello Zar Nicola II di annettere nuovamente i territori della Polonia socialista che con lacrime e sangue era riuscita ad ottenere la sua indipendenza, ad appoggiare lo Zar sono i partiti di minoranza nazionalisti e ultranazionalisti che condividono con il sovrano il desiderio di ricreare i sacri confini della Madre Russia.

Il supporto popolare non si schiera da nessun lato, il popolo non ha la capacità di decidere, non ha la capacità di ritenere una scelta giusta e sbagliata, ciò è dovuto alla povertà che impedisce la maggior parte delle famiglie della santa terra di mandare i loro figli a scuola rendendo il paese fra i più ignoranti d'europa. L'economia agricola ed arretrata e una diplomazia chiusa nell'ultimo periodo non favorisce il benessere del paese ma alimenta lo spirito socialista nelle persone che incapaci di leggere e di conoscere la storia possono apprendere solo quello che i socialisti le raccontano essendo gli unici a spingersi fino ai confini della siberia per parlare al popolo affamato.



Lo Zar Nicola II teme per la propria testa, deciso ad accaparrasi il consenso popolare ha speso quasi tutti i soldi dello stato nel finanziare la costruzione di alcuni porti impiegando tutta la manodopera possibile tentando di diminuire l'enorme disoccupazione che albera nell'Impero Russo. Lo spirito dei lavoratori russi è gigante e si prevede che con soli tre giorni venga costruito un nuovo e moderno porto a Pietrogrado, il sovrano approfitta dell'approvazione collettiva per rivolgere alcune parole al popolo "Come potete vedere è possibile riuscire a creare un economia solida e un paese migliore, Ma per fare ciò serve l'aiuto dello stato, ora Io e la Duma non possiamo aiutare il nostro glorioso paese senza riconquistare i nostri legittimi territori ora appartenenti al nuovo governo polacco, difatti le riserve carbonifere e ferrose di quei territori sono ciò che permetterebbero un ammodernamento del paese senza doverlo svendere alla grandi potenze europee" Il discorso dello Zar sollevò un enorme brusio generale mentre nella duma si avvertiva nuovamente una fitta tensione fra gli schieramenti politici



*Politica Estera*

Giungono molte voci allo Zar e ai diplomatici della Duma di stato, alcune riguardano eventi tragicomici in inghilterra, dove il té riesce a spezzare l'unità di un partito, altre di orribili omicidi nella giovane Italia ma a preoccupare di più gli esponenti politici del grande orso sono crude notizie che coinvolgono francia, italia e sopratutto germania.

In francia c'è un instabilità nel governo, lo Zar ha espresso che ciò che accade nelle altre nazioni non è loro competenza ma che pregherà Dio affinché non ci siano inutili spargimenti di sangue fra fratelli Cristiani, nessuna parola sull'incidente di Torino, il sovrano era rimasto sconvolto dagli avvenimenti, non trovava le parole per esprimere quanto dolore possa aver causato quell'incidente pensando a tutte quelle famiglie ora ridotte allo stremo, la notizia del rafforzamento della sinistra italiana però lo ha reso irrequieto difatti ha ordinato alle truppe di controllare tutte le fabbriche russe per evitare incidenti simili.



Giunta la notizia della rivolta in libia lo Zar ha nuovamente ripetuto che l'impero russo non deve immischiarsi nella politica degli altri paesi e che deve limitarsi ad osservare, stesse parole vengono proferite anche in seguito agli eventi di Giannina nell'Impero ottomano .

Infine la notizia che ha maggiormente sconvolto la Duma, ovvero la morte del Kaiser tedesco, nonostante si trattasse di una persona estranea all'impero le sue capacità di risollevare il popolo tedesco e di trasformare la Germania in una grande economia gli hanno fatto guadagnare il rispetto di molti diplomatici russi, compreso lo Zar che alla sua morte ha dichiarato necessario contattare il nuovo sovrano al fine di mantenere una convivenza pacifica delle due nazioni

Articolo di falco1994 -



::: ::: London Times ::: :::

{Best British Newspaper} May 1914 {by Anthon P.}



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[Internal Affairs & British Policy]


-British Tea Election - Elezioni Britanniche del Thé

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Fino a iersera, i cittadini britannici hanno eletto la loro "tazza di thé preferita", tra l’aromatico thé nero, e il profumatissimo e candido thé bianco; la "Guerra del Thé" fulmineamente esplosa a inizio anno, ha causato la rottura della debole Coalizione Asquith, che dal 1906 teneva uniti dentro di se Liberali, ed alcuni membri Conservatori: tuttavia, a casa dell’incompetenza di Asquith, parecchi liberali avevano abbandonato il partito ed erano stati rimpiazzati da deputati conservatori. Il Governo Asquith non ha potuto tenere, quando, alle prime luci dell’anno nuovo, i deputati, inizialmente riunitisi per discutere di protezionismo e altre difficili questioni scoprirono di non condividere le stesse preferenze in materia di thé; la scissione aveva portato alla nascita di due nuovi partiti, e la promessa di elezioni anticipate.

Se i nostri concittadini hanno reagito con buon spirito alla crisi, comprendendo del resto l’importanza che il thé ha, soprattutto in politica come nei rapporti interpersonali, la stampa estera ha nascosto una sottintesa ironia, sfociando in un esplicita ilarità, verso una crisi definita "assurda" o "esilarante"; ma l’animo straniero non potrà mai capire cosa rappresenti per noi il thé, nettare dell’uomo coloniale, profumato focolare di una nostra raffreddata esistenza: non capiranno le emozioni che prova un inglese qualsiasi, quando svegliatosi intorpidito al mattino, magari infreddolito dopo una lunga e gelida nottata, recandosi in cucina, si abbevera del thé, che riscalda amorevolmente le sue mani poggiate sulla tazza, e da lì divampa in tutto il corpo la fiamma.

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Poco prima delle elezioni, Sir Edward Grey, che assieme all’ex premier H.H. Asquith mantiene il Partito del Thé Nero, di tradizione prettamente liberale, ha acquistato alcune società di thé, importando le erbe turche, e riempendo numerose tazzine, che ha poi distribuito tra i deputati, oppure offerto, a spese e fatica d’altri, in beneficenza ai poveri.Questo avrebbe portato senza dubbio molti voti a Sir Grey, tuttavia l’intenso profumo dell’opaca bevanda turca non poteva arrivare troppo lontano, che dalla piazza principale di Londra, e quindi non tutti quanti hanno potuto "annusare il profumo della Giustizia" (come definito da Sir Grey). Pertanto, allo scrutinio, tra 8 milioni di cittadini censiti al voto, soltanto 2,5 milioni di essi hanno votato per Grey: vince invece con ben 4 milioni di voti il radicale John Burns, l’uomo che rodeva fissando rabbioso il fondo della sua tazzina.

Giudicato da molti un puritano, il Partito Bianco, che è un amalgama di tutto e di più tra nazionalisti, liberali, conservatori, sionisti, fanatici, etc etc (parti dunque anche contrapposte tra loro), sale al potere, e brindano festosi i suoi deputati, che fanno cincin, non tanto cauti a rovesciare a terra il prezioso thé.



[ CONTINUA ... ]

[ ... CONTINUA ] (falco 1994)



[European Chessboard & British Colonial Affairs]

-Shock as rock oil was just found - Clamore alla scoperta dell’olio di pietra



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Petrolio: ecco cosa nascondevano le sabbie del Marocco, il Sultanato ottuso e chiuso alle potenze d’Europa; la scoperta si deve proprio alla squadra di studiosi arrivata a Fez nei mesi scorsi, la quale scavando nel deserto nei pressi di Casablanca, tra le antiche rovine di una cittadina romana, hanno casualmente portato alla luce il viscoso oro nero. Gli studiosi, accampati sotto una tenda, protetti dal torrido sole, bevendo del thé fresco monitoravano con attenzione l’operato dei lavoratori berberi, che spalando la sabbia, liberavano le antiche mura e le antiche domus, prodotto di una civiltà, di un popolo, e di una cultura, andata in rovina col passare del tempo, e che non ha alcun contatto con i berberi, miseri alieni, estranei rispetto a quelle rovine, testimoni di una potenza inestimabile ormai perduta nel tempo, quale era quella di Roma.

E mentre i beduini scavavano, uno studioso posando la tazza di thé si alzava di scatto, puntando il dito in una direzione: in effetti, laddove si era posata una pala, zampillava una piccola fontanella di liquido nero. Gli scavatori berberi arretrarono intimoriti, ma lo studioso li intimò di continuare a scavare, sicché da quella piccola fontanella partirono numerosi rivoli di olio di pietra. A questo punto, terrorizzati, e non capendo cosa stesse accadendo, i beduini scapparono intimoriti, rifiutandosi di lavorare; ma lo studioso sbruffando corse in quella direzione, prese la pala, e si mise a scavare. In un sol boato, dalla terra si iettò copioso verso l’alto un imponente fiume di petrolio, che fece volare di cento metri indietro l’esploratore, atterrato col sedere a terra e tutto sporco di petrolio.

Gioiva in volto con uno smanioso sorriso, sebbene fosse tutto nero e non riuscisse a liberarsi da quel viscoso catrame, « Olio di Pietra! Oro! Oro nero! Oro nero, thé del Marocco! » esclamava, mentre zampillava di fronte a tutti un fiume di sterline, dal quale partivano implacabili torrenti di danaro in piena. « Oro! Oro! Succoso Oro! » si sarebbe quasi leccato le labbra se non fosse stato fermato in tempo.

Il Sultano Moulay in persona si era recato di fronte a quel «"miracolo di Allah"», ritenendola un occasione per arricchire e far prosperare il Marocco prostrandosi e inchinandosi, « Allahu akbar! ». Giunta a Londra, la notizia ha provocato tumulti in tutto il Parlamento.

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Era palese che Londra doveva far avverare i desideri del Moulay, aiutando il suo stato a crescere florido e potente, per questo, il nuovo primo ministro non ha esitato a contattare il Sultano; il quale ha concesso, in preda all’euforia, diritti estrattivi alle corporazioni britanniche; la British Petroleum ha costruito un piccolo impianto estrattivo vicino Casablanca, ma la scelta ha causato non poche polemiche: infatti, i fumi tossici avrebbero oscurato la città provocando l’ira della plebe, che protesta contro le decisioni del Moulay. Inoltre si accusa la British Petroleum, di star perforando la Terra, provocando la furia di Allah, che si vendicherà con terremoti ed altro ancora: la superstizione di certi barbari non finisce mai di stupirci!

Tuttavia, in barba a cosa ne pensano i marocchini, la British Petroleum ha annunciato di voler estendere i suoi impianti, mentre il Moulay ha promesso ulteriori ricerche. Il futuro promette bene per le tasche di Londra.

-Deals & Continental Stuffs - Accordi e Fatti Continentali



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Il Governo Britannico si dichiara altamente preoccupato per la situazione dell’Impero Ottomano, il malato d’Europa, la cui situazione, se si dovesse protrarre per troppo tempo, rischierebbe di trascinare l’Europa in una Terza Guerra Balcanica; a preoccupare le nostre ambascerie sono innanzitutto le rappresaglie che hanno avuto luogo a Giannina, e che minano alle già delicate relazioni tra Grecia e Turchia; la Gran Bretagna non tollererà alcun tipo di aggressione nei confronti della Grecia. Arthur Balfour, ministro degli esteri del signor Burns, si è detto abbastanza sicuro che l’Impero Ottomano non sia altrettanto forte da gestire la situazione, ma non nasconde tuttavia il desiderio di cogliere nella tale situazione, l’opportunità di discutere con la Sublime Porta della questione giudaica, aprendo le porte dell’Impero agli ebrei. Gli ottomani hanno bisogno di una mano, e non possiamo nascondere l’evidenza dietro un mignolo: basti ricordare gli esiti della guerra Italo-turca nel 1911, e le recenti vicissitudini nei Balcani. Pertanto l’Inghilterra, assieme alla Germania, offrirà qualsivoglia sostegno al Sultano Maometto V al fine di proteggere gli equilibri continentali.

Giacché, la "British Iron Company", dopo aver trattato con lo stato ottomano, ha ottenuto da questi larghe concessioni minerarie nella regione di Smirne. La compagnia ha già pagato 1/3 dei suoi diritti, con l’intenzione di ottenere entro il prossimo anno ben 7931 tonnellate di ferro.I lavori procedono rigorosamente e senza alcuna interruzione.

Sconvolgenti notizie giungono dalla Germania, dove l’Imperatore Wilhelm II ha trapassato il mondo terreno pervenendo nel regno dei cieli. Tra Gran Bretagna e Impero Tedesco non scorreva di certo del buon sangue, soprattutto in relazione al kaiser Guglielmo, impulsivo e certamente poco germanico in materia di politica estera, ma l’Inghilterra non può non porgere le proprie sentite condoglianze al popolo tedesco. Sincere, quanto quelle del Re Giorgio, cugino di Guglielmo, che non ha nascosto di aver pianto per l’improvvisa perdita, causata dalla follia anarchica. Gli anarchici devono essere perseguitati senza pietà in tutta Europa, perché le loro mani sono sporche del sangue di nobili sovrani e imperatori, basti pensare qualche anno fa all’assassinio di re Umberto in Italia, sempre ad opera di un anarchico.

Oppure, nel 1793, allo scandaloso agghigliottinamento di Luigi XVI in Francia.

In Francia, paese perennemente scosso dall’instabilità e macchiato da rivoluzioni come tutti quelli di razza latina, dopo numerose vicissitudini, alla caduta del Governo Poinçaré, sale Robert Nivelle, un uomo ritenuto "molto strano". Infatti Nivelle ha suscitato l’ira dei nazionalisti e dei monarchici, riunitisi nel partito French Action, per aver stretto la mano ai tedeschi, chiudendo un occhio, forse due, sull’Alsazia-Lorena. Inoltre la Francia ha chiesto scusa per la faccenda di Fascioda, invitando i nostri paesi a non lasciarsi coinvolgere troppo dalle rivalità coloniali.Arthur Balfour ha virtualmente stretto la mano a Nivelle, accogliendo il suo appello, tuttavia, prima di procedere bisogna sempre attendere futuri sviluppi.

Il Governo Britannico non ha preso particolari posizioni verso l’Italia, la quale ha "rubato" i progetti inglesi per gli scavi di Pompei, rifiutando tuttavia in maniera ottusa il nostro sostegno tecnico e finanziario; né sono state prese posizioni ufficiali rispetto ai disastri avvenuti in alcune fabbriche italiane, o agli omicidi di Firenze (per i quali tra l’altro, si registra un leggero calo di turisti). Tuttavia Balfour ha espresso preoccupazione per la crescita improvvisa del movimento socialista in Italia: l’Inghilterra impedirà una vittoria operaia in Italia.

In ultimo, sono iniziati i colloqui con il governo russo, voglioso di gloria e grandezza, per riaffermare l’alleanza tra i due paesi, ma i ministri non hanno voluto lasciar trapelare troppe informazioni a riguardo.

Articolo di Mussulmanopazzo -



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Yüce kapidan haberler

Efendinin yili - 1292/1914

1 Maz/Maggio

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-.Sultan abdicates.-

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Dopo la fine di un acceso e discutibile dibattito con i generali al palasso Topkapi il Sultano in fine accettò di scendere a compromessi con il partito dei Giovani Turchi cosi da ottenere l'appoggio totale delle forze militanti.

Inanzitutto fù chiarito immediatamente che il suo posto nella sublime porta è sacro ed intoccabile ed egli si sarebbe impegnerà come già prestato nel giuramente durante la sua investitura a proteggere e far proliferare l'impero garantendo per la prima volta dalla nascita dell'impero diritti fondamentali per i lavoratori e riforme progressiste mirate allo sviluppo industriale del paese.



La lieta notizia non venne tuttavia presa bene da tutti come può sembrare, difatti i piccoli partiti tra i quali per lo più socialisti e indipendentisti si sono sentiti ignorati dalle scelte sagge del Sultano continuando a protestare ovviamente in minor numero alle porte del palazzo, ed il Sultano di tutta risposta ha emanato l'ordine ai suoi generali di far fare fuoco sulla folla, una carneficina spietata che ha portato con se la bellezza di 820 sovvervisi tra i quali 220 feriti.

Lentamente le strade fronte il palazzo Topkapi si sono tinte di rosso del sangue dei 600 rivoltosi (edit:numero approssimativo).

Come se ciò non bastasse l'intento principale delle forze dell'ordine il quale fù quello di arrestare le proteste altro non ha fatto che aumentarle ed intensificarne di violenza costringendo nuovamente in tutto l'impero ad adoperare le armi da fuoco contro la folla.

I Giornali Esteri hanno definito Morente e fragile l'Impero Ottomano e la nostra redazione non può far altro che dar loro retta, sono trascorsi otto giorni dalla strage delle piazze rosse, chiamata cosi dai cittadini di Istambul.



Dopo continui intrighi di sangue e minacce all'intera famiglia del Sultano, Mhemedh V si è ritrovato costretto ad abdicare in favore di suo fratello minore Mhemedh VI il quale è divenuto a tutti gli effetti Sultano dopo la cerimonia di iniziazione e Califfo dell'Islam custode delle due Sacre Moschee

Qaysar-i Rum e della sublime porta.

Come primo editto saggiamente il nuovo sultano vi è andato cauto ed ha ridotto le tassazioni di una discreta percentuale sulle aziende e sulle proprietà terriere senza tuttavia alterare la scelta del fratello di aumentarle dalle precedenti cosi da dimostrare la sua magnanimità al popolo ma sena trapalire debolezza.

Successivamente ha ordinato in via strardinaria il coprifuoco obbligatorio alle città macchiatesi dell'onta della rivolta come Istambul, Giannina, Ankara, e Smirme.

Circa 2700 arresti sono stati contati nei confini cittadini della sola capitale 820 ad Ankara 120 a Giannina, e 87 a Smirme.



Attualmente gli arrestati sono tenuti sotto sequestro da parte delle forze dell'ordine che tengono in scacco le città marciando lungo le strade facendo si che si rispetti il coprifuoco, è stato abrogato il diritto alle manifestazioni pubbliche e i partiti socialisti e indipendentisti sono stati messi al bando con pena l'esecuzione pubblica.

Ancora è incerto il estino dei rivoltosi arrestati, c'è chi dice che saranno deportati sulle isole costretti ai lavori forzati e chi invece spera in un esecuzione pubblica tanta è stata la rabbia per lo scempio causato per le loro sciocche rivolte.

Mentre il partito dei Giovani Turchi pare essersi spezzato letteralmente a metà, tra i giovani militanti che sostengono ancora l'accordo stipulato con il Sultano precedente e chi lo considera totalmente nullo di fatto divenendo a tutti gli effetti nemico dell'ordine pubblico e traditore dell'Impero.

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-.Yunanlılar iddialarını geri çekiyor.-

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E dalla terra del sole e degli ulivi che giungono finalmente dopo lungo tempo buone notizie il Vasillias Greco Costantino resosi conto dell'increscioso aumento di tensione al confine e delle reazioni negative riscosse in tutta Europa ha deciso di contattare il Neo eletto Sultano Mhemhed VI concordando con lui della necessità di stipulare un patto di non belligeranza reciproca valido per i prossimi 20 anni.

Un grande successo diplomatico da parte dell'Impero che fa valere la penna più della spada, la Grecia si impegna a bloccare le rivendicazioni delle province a Nord dell'Impero ed il contrabbando di armi ai sovversivi di Giannina e delle altre province e l'Impero si impegna a smilitarizzare il confine.



Tratto dal dispaccio inviato alla camera degli eletti durante la riunione diplomatica:

<< Il Rischio di una nuova guerra balcanica va completamente bloccato, questi sono tempi complessi e bisogna far valere sempre di più la diplomazia che ci differenzia dagli animali..>>

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-.İngiliz ve burjuva işi.-

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Gli anni passano e con essi passano i barbari modi di commerciare dell'Impero ormai surclassati e modernizzati grazie all'aiuto delle nuove industrie straniere che puntano gli occhi sulle coste rocciose di ferro di Smirme e le risorse più importanti sulle quali il Governo ha imposto un tasso particolarmente basso cosi da convincere maggiori acquirenti ad investire nel paese.

Circa 2500 ettari di terreno sono stati venduti ad una modica somma alla British Iron Company firmando un contratto valido per i prossimi 12 mesi (ancora) per l'estrazione di circa 7931t. di Ferro grezzo che viete tutt'ora trasportato dalle grandi navi percorrendo tutto il mediterraneo fino a giungere alle coste della cornovaglia arricchendo i già grassocci portafogli dei Borghesi di Londra.



Ma non si fermano le grandi ambizioni Inglesi nei confronti del nostro paese, giunge voce dal quotidiano Inglese "London Times" di una particolare lite avvenuta durante il periodo di elezioni nella camera dei deputati, una guerra del Thè, ci duole il cuore leggere nei successivi numeri che il povero e discriminato Thè nero Turco ha perso contro un inaffidabile e grezzo Thè Bianco di origini Cinesi,

la ditta agricola Senin için çay di cui il Pasha Hali-Khasha Salahadh è il proprietario si è offerta come pegno d'amicizia nei confronti delle idee liberali di Sir. Grey ha inviato in dono un pacco omaggio del Thè più raffinato coltivato nelle terre meridionali tra Damasco e Gerusalemme con un piccolo biglietto scritto in Inglese sul quale il proprietario afferma:



<<"Una vera disgrazia che il Thè Turco sia stato sottovalutato in tale modo, la prossima volta le consigliamo di farlo scaldare di più prima di lanciarlo a dosso agli altri deputati sir. Grey, con tutti i rispetti le auguriamo una rilassante e aromatica pausa con il nostro Thè di prima scelta..">>



E non mancano gli emulatori nella città di Damasco dove pare esserci stata una specie di guerra del Thè organizzata come un gioco, la gente pare essere scesa per strada lanciandosi a dosso acqua bollente tinta dalle erbe pregiate per poi scappare dopo aver causare solamente danni, il tutto a discapito dei poveri ed ignari passanti che non volevano far altro che una passeggiata.

Questo non ha fatto altro che creare un putiferio inutile ed un numero incalcolato di feriti per ustioni di primo grado, uno stupido scherzo da parte di qualche idiota con seri problemi mentali evidentemente, i colpevoli non sono ancora stati arrestati.
Falco
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:28 pm

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Direttore Luigi Albertino
°Indice

*Prima Pagina*

-Aperte le Porte di Tunisi ai Diplomatici Italiani

Politica Interna

-Nuovo Partito:Associazione Nazionalista Italiana!

--Elezioni Anticipate

Politica Estera

-Il Potere dei Soldi

--Povera Polonia

Cronaca Nera

-Aggrediti Sostenitori della Sinistra

*Prima Pagina*

[Aperte le Porte di Tunisi ai Diplomatici Italiani]

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(Una Foto in cui viene immortalata la città di Tunisi; In Primo piano ci sono dei soldati che torturano dei servi disobbedienti)

-La Squadra degli abili diplomatici Bergamaschi esausti di aspettare una missiva del Signore di Tunisi, erano ormai reclusi nelle stanze del,Palazzo del Governatore di Tripoli, passando il tempo mangiando il non buonissimo cibo libico, anzi avvertendo la mancanza della gustosa cucina italiana, e la notte divertendosi con delle Donne del posto.

Giunti ormai allo stremo, a causa della noia, finalmente un barlume di luce appare sul fondo di quel tunnel di cibo e perversione che erano diventato le loro camere, era un cameriere che aprì la finestra e diede loro la tanto attesa lettera.

Uno dei Bergamaschi, preso dalla felicità, taglio la busta della lettera con un taglierino d’argento con forza, riuscendo anche a tagliare lievemente la mano, ma quasi non avverti il dolore in quel momento tanto dell’adrenalina nel suo corpo.

Inizio a leggere mormorando in silenzio sotto i suoi baffi mentre i suoi compagni aspettarono sulle spine di sapere se il Bey ebbe accettato di incontrarli.

Finito di leggere l’uomo con la camicia sporca di sangue e pollo, inizio ad esultare saltellando come un folle per tutta la stanza assieme ai suoi compagni che capirono il contenuto della lettera dalla sua felicità.

L’incontro era fissato per i primi giorni di Aprile dove una pattuglia di soldati Tunisini, posti al confine con la Libia, avrebbe scortato per le strade sabbiose della Tunisia i Diplomatici fino al Palazzo del Bey.

Giunti a Tunisi, una grande e bellissima città dell’Africa del Nord erede di Cartagine, gli uomini sovrappeso rimasero stupiti dai bellissimi palazzi di un colore bianco puro e in cima le cupole d’oro splendente.

Mentre camminavano scortati dai Soldati, i cittadini berberi osservavano con timore gli abiti occidentali degli Italiani, forse urtati dalla puzza di carne che emanavano.

Attraversato le strade di Tunisi i nostri Eroi si trovarono finalmente all’interno del Palazzo Reale, giunti dinanzi Al Bey in segno di rispetto si inchinarono ed iniziarono a parlare grazie all’ausilio di un traduttore libico.

Da una lettera inviata da uno dei Bergamaschi ci confessa che la prima chiacchierata con il Bey è stata molto imbarazzante, poiché mentre loro cercavano di parlare di “affari” il Sovrano si faceva imboccare dell’Uva da un suo servo, colpito dai semi che il Bey gli sputava addosso, e dalle tante Donne, dire che fossero vestite è da ciechi, che lo Stuzzicavano.

I primi mesi non hanno portato i frutti sperati, ma gli incontri con i consiglieri del Bey aumentano di settimana in settimana, presto o tardi, si spera, di creare un legame con Tunisi.

Politica Interna

[Nuovo Partito: Associazione Nazionalista Italiana]

-Un Nuovo Partito Politico entra con prepotenza sul palcoscenico italiano in questi ultimi mesi ed è l’Associazione Nazionalista Italiana, che tanto nuova non è poiché la sua fondazione risale al 1910 da Enrico Corradini.

Questa nuova proposta, così si definiscono i suoi sostenitori, di stampo Nazionalistico e Patriottico basano la loro campagna elettorale sullo spirito,appunto, patriottico e sul voler diventare una potenza continentale.

Molto spesso durante le manifestazioni, o sui volantini propagandistici, vengono usate e fatti riferimenti all’Antico Impero Romano con frasi in latino esaltando i nostri predecessori esaltando le loro gesta.

Il Grande successo di questo Partito, sconosciuto fino ad ora, è scaturito grazie ai suoi nuovi due membri di fama nazionale: Gabriele d’Annunzio e Giovanni Verga.

I due famosi poeti sono riusciti a convincere molte famiglie a concedere il loro voto alle prossime elezioni, rappresentando il candidato Giovanni Giurato come l’uomo giusto, abile e forte, da rappresentare gli italiani.

La reazione socialista è avvenuta tempestivo definendo con parole velenose il nuovo partito inadatto nel poter governare con queste ideologie violente portando l’Italia alla rovina.

Più delicata è stata l’opinione della Sinistra che non si è sbilanciata con le parole semplicemente dicendo che i Nazionalisti non saranno un problema.

Il fattore che dovrebbe “preoccupare” gli avversari politici è il grande appoggio ricevuto dai cittadini del Sud,anche dalle famiglie malavitose, che ammaliati dalle parole di D’annunzio hanno abbracciato la causa dell'Associazione.

[Elezioni Anticipate]

-Nelle aule del parlamento il Socialista Costantino Lazzari ha contestato pubblicamente il Ministro Giolitti sfidandolo alle prossime elezioni, chiedendo di anticipare l’avvenuta del voto sicuro della vittoria finale.

L’Onorevole Giolitti, in carica fino a Novembre 1914, stanco dei numerosi attacchi verbali costretto a subire da parte dell’opposizione Rossa è sceso a patti con Lazzari.

Le elezioni verranno anticipate a Luglio, precisamente il 17, a patto che fino ad allora il Partito Socialista non attaccherà più verbalmente la Sinistra ed in caso di vittoria di quest’ultima, durante il nuovo mandato il PSI non farà parte dell’opposizione.

Il Candidato Socialista Lazzari, sicurissimo della sua vittoria, accetta il patto con Giolitti uscendo dal Parlamento con un ghigno soddisfatto e pronto ad organizzare il programma elettorale.

Al vertice delle elezioni sono presenti i principali Partiti d’Italia: il sempre presente partito di Giolitti, la Sinistra, che confermerà nuovamente il Primo Ministro come candidato del partito; Il Partito Socialista di Costantino Lazzari ed il Partito Radicale attualmente senza nessun candidato ufficiale.

Tra i movimenti politici minori spicca L’Associazione Nazionalista Italiana guidata da Giovanni Giurato, il quale molti sostengono sarà la sorpresa delle elezioni.

Politica Estera

[Il Potere dei Soldi]

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(Un Immagine satirica che rappresenta l'Inghilterra come una Piovra che con i suoi tentacoli stritola le sue colonie)

-La tragica, violenta e sanguinosa Guerra del Thé è per fortuna giunta al termine; una guerra terribile che ha condannato migliaia di famiglie inglesi alla dura, e importante, scelta che come un dubbio amletico ha rappresentato un calvario senza fine: Thé Nero o Thé Bianco.

Un enorme affluenza di cittadini inglesi, si stimano quasi 6 milioni, alle votazione ha consegnato la vittoria al Radicale John Burns ed il suo Partito del Thé bianco di stampo nazinalista, liberale, conservatore, sionista e fanatico, insomma un mix di ideali anche in contrapposizione tra loro.

Oltre alla fine della, temuta Guerra del Thé, il quotidiano inglese riporta anche dei prodigiosi ritrovamenti di Petrolio nel sottosuolo Marocchino, grazie a degli scavi di archeologi inglesi.

Subito Londra ha messo gli occhi sul prezioso Oro Nero trattando con il Sultano Marocchino di permettere l’estrazione dell’Olio dalla British Petroleum.

I soldi sono i veri padroni dell’Inghilterra ci da conferma come i tentacoli inglesi siano arrivati a strangolare anche l’economia ottomana comprando 1/3 dei diritti minerari della Regione di Smirne.

Voci di corridoio affermano che il Governo Italiano in questi mesi abbia contattato il Sultano Ottomano per promuovere degli accordi commerciali tra i Due Regni, ma ancora nulla è stato confermato.

Un notizia confermata dallo stesso Ministro Luigi Facta è l’avvicinamento diplomatico tra Roma e Parigi con l’apertura di un'ambasciata in entrambe le capitali; gli accordi stilati fino ad ora sono incentrati sul commercio che vede lo scambio di materiali edili per combustibili fossili.

[Povera Polonia]




-Il Gigante Dormiente dell’Europa dell’Est si è finalmente svegliato dal suo lungo letargo e come un orso selvaggio è ora alla ricerca di cibo.

Il gustoso stato Polacco è il cibo preferito dello Zar Nicola II che ha confermato il suo volere di espandere i confini Russi ai danni dei Polacchi.

La Povera Repubblica di Polonia, un piccolo stato martoriato da lungo tempo rinchiuso tra i due giganti Russi e Tedeschi.

Il Primo ministro Giolitti dichiara di non essere stupefatto dalla volontà Russa di aggredire la Polonia, la sua posizione è di disaccordo e spera in un intervento diplomatico di Berlino per far ragionare L’Orso Russo.

Cronaca Nera

[Aggrediti Sostenitori della Sinistra]

-Con la conferma delle elezioni anticipate i vari partiti si sono messi all’opera per promuovere le proprie campagne elettorali in tutte le regioni italiane.

In Sicilia è avvenuto una grave aggressione da parte di un Gruppo di Banditi che hanno violentemente pestato dei sostenitori della Sinistra Giolittiana aggredendoli con bastoni e spranghe di metallo.

Questo, purtroppo, non è stato un caso isolato bensì una serie di aggressioni pianificati con attenzione con lo scopo di sabotare la Sinistra in Sicilia.

Sono comparse durante la notte dell’aggressione dei volantini intimidatori verso le famiglie italiane minacciando loro di subire gravi conseguenze se voteranno per la Sinistra.

La Polizia è alla ricerca del Gruppo di Criminali, ma come sempre è quasi impossibile visto che questi ignobili banditi hanno il supporto del popolo siciliano.

L’unico a giovare di queste aggressioni sono i Socialisti e L’Associazione Nazionalista, gli inquirenti sostengono che tali gruppi criminali siano affiliati a questi Partiti Politici, ad incentivare tale ipotesi è la lettera minatoria ricevuta dal Commissario di Polizia Francesco Grasso in cui viene “gentilmente” invitato ad abbandonare il caso.

Articolo di PresidenteVladimir -



Sankt-Peterburgskie Vedomosti


*Politica Interna*

Istituito un concorso per premiare il gatto più bello di tutte le Russie.

All'alba del giorno precedente a questo articolo la moglie dello Zar Nicola II ha annunciato di voler tenere un concorso volto a premiare il felino più aggraziato e leggiadro del vastissimo continente, la Zarina ha permesso anche alle famiglie più povere di partecipare all'evento fornendo a loro un piccolo budget in modo tale da permettere di curare il loro piccolo batuffolo a quattro zampe. L'azione ha riscontrato molto consenso per la famiglia reale la quale ha dimostrato che sa coinvolgere anche i più poveri in eventi più o meno importanti.

Notizie meno piacevoli giungono dalle forze dell'ordine nel quale hanno scoperto diverse cellule socialiste intente a sabotare alcune industrie a Smolensk, le autorità suppongono che sia stato un tentativo di replicare quanto avvenuto in Italia, fortunatamente la decisione dello Zar ha impedito il peggio ma la sorte degli uomini arrestati, un centinaio in tutto deve essere ancora decisa. Il popolo chiede la misericordia mentre gli aristocratici e i grandi imprenditori vogliono la loro testa, le tensioni aumentano quando si nomina la faccenda polacca, dopo l'annuncio dell'intenzione di riannessione del territorio alla madre patria e il successivo incidente in cui il quattro per cento dei criminali arrestati aveva origini polacche o anarchiche lasciano spazio al dubbio che la Polonia abbia finanziato questi terroristi, di fatti la cellula di smolensk che ha dato il via agli assalti coordinati era ben armata principalmente con un vecchio armamento polacco.

Il sovrano dopo ore di discussione alla duma di stato ha assegnato l'ordine di mobilitare i soldati presentando poi la dichiarazione di guerra.



*** Dichiarazione di guerra allo stato Polacco ***


In seguito agli avvenimenti della notte di Novembre

Io, Nicola II Zar di tutte le Russie proclamo lo stato

Più aspro con i fratelli polacchi macchiati dal disonore

Di aver tradito la Madre Patria separandosi da essa e di

Aver attentato alla vita dei loro fratelli nella notte precedente

A questo annuncio. Sporcarci le mani di sangue fraterno

Non è nelle nostre intenzioni, pertanto invito i cittadini

Polacchi a collaborare con le forze della vera madre

Patria e di ribellarsi alle follie di chi è disposto

Ad uccidere dei fratelli pur di mantenere il proprio potere.


Lo Zar ha inoltre concesso un giorno di tempo alla popolazione polacca per poter fare la loro scelta, in alternativa le truppe imperiali russe riprenderanno il controllo delle città polacche.

Ad addolcire la giornata è l'economia in crescita, difatti i porti son già in parte funzionanti e permettono di intraprendere migliori scambi commerciali, difatti per poter migliorare le condizioni di vita del popolo la Duma ha deciso di intraprendere relazioni economiche con la corona inglese cercando di rafforzare l'industrializzazione del orso russo, amicizia favorita anche dalla parentela con Re Giorgio infatti tramite le moderne tecniche di produzione agricola degli inglesi il raccolto nei campi dell'impero Russo è aumentato notevolmente riuscendo a portare in tavola ad ogni abitante del gigante dell'est una busta di pane in più.

Ma non è ancora abbastanza sono incorso le trattative per migliorare anche l'efficienza del commercio marittimo russo in modo tale da poter espandere la nostra rete di scambi e di rafforzare le nostre competenze navali nel mar del giappone per prevenire un eventuale nuova disfatta marittima dopo la guerra degli anni passati.



*Politica Estera*

Indaffarata con la quasi certa guerra in Polonia, la Duma non ha seguito molto attentamente le vicende estere, alcuni diplomatici però hanno rivelato il parere del governo riguardo ai recenti avvenimenti del vecchio continente.

Inanzi a tutto la Duma ha subito contattato il nuovo imperatore di Germania porgendo le condoglianze per la morte di Guglielmo, precedente Kaiser di Germania e cugino dello Zar Nicola II in una lettera che parlava di futuri rapporti pacifici con la Germania nonostante la situazione polacca.

La situazione nei Balcani preoccupa lo Zar, in veste di protettore della fede ortodossa non può permettere che scoppi un nuovo conflitto in cui migliaia di credenti verranno massacrati dalla superiorità ottomana, pertanto è stato lieto di sentire che il sovrano turco ha utilizzato il potere della diplomazia piuttosto che quello della forza, ma come istituzione pubblica comprende che in certi casi anche se non lo si vuole si è costretti ad effettuare scelte difficili.

Difficile la situazione della Francia coinvolta in una crisi economica e politica, la nostra nazione al seguito di diverse ore di dibattito ha deciso di mantenere l'attuale politica del non immischiarsi negli affari interni degli altri paesi com'è giusto che sia, nonostante ciò il governo ha espresso la sua disponibilità ad intraprendere relazioni di tipo commerciali con il governo francese al termine della crisi in cui sta sprofondando

Giungono notizie di nuove fonti di petrolio in Marocco da parte degli archeologi inglesi, la notizia ha lievemente inquietato i produttori russi di petrolio che per protesta hanno deciso di nazionalizzare la maggior parte del greggio fornendo e di finanziare il partito socialista che scaltro ha approfittato della notizia per rafforzare la sua influenza nel settore dell'industria petrolifera. Nonostante ciò lo Zar ha espresso parole dolci verso l'attuale situazione marocchina convinto che ora grazie all'intervento della corona inglese si riesca finalmente a civilizzare quelle lande di terra desolate dimenticate da Dio.

In risposta a Giovanni Giolitti Nicola II ha dichiarato che il sentimento patriottico non va mai perduto, invitando il presidente italiano a ricercare nel suo animo quel patriottismo necessario per guidare un paese porgendogli i migliori degli auguri in vista delle elezioni anticipate in Italia

Articolo di HerbertBacke -



''Wiener Bilder''

01 Mai 1914

{https://www.youtube.com/watch?v=xujCXp9IDf0)



Nome: 150px-Emperor_Frederick_III_Arms.svg (1).png<br>Visite: 39<br>Dimensione: 28.7 KB



~ Preambolo storico ~



Durante il precedente scenario storico che investì l'Europa, tra le fiamme che avamparono sobillate dai moti rivoluzionari, e lo zampillare di fiumi di sangue, causati dagli innumerevoli conflitti bellici a cui l'Impero Austro-ungarico dovette sopperire, portarono sul trono l'ormai venerando Joseph Franz I d'Austria, della casa Asburgo-Lorena, fine politico ed intransigente imperatore per usi e costumi. Il ''Kaiser Austriaco'' ha dichiarato più volte durante il succedersi degli anni d'essere uno strenuo difensore della supremazia Asburgica e del conservatismo imperiale, che a detta sua avrebbe dovuto riflettersi nell'esistenza dell'Impero stesso, tuttavia, nonostante il venerabile imperatore Franz Joseph detestate la modernità dell'innovazione, preferendo all'automobile le sontuose carrozze, ritenne, in secondo luogo che l'austerità imperiale avrebbe dovuto esulare dall'applicarsi sulla società austro-ungarica, ormai divenuta dinamica ed armonica, e di cui Vienna ne rappresentava il fulcro centrale delle attività artistico-culturali dei primi anni del Novecento, prospettando così un mecenatismo propedeutico ai fini sociali, economici, e talvolta politici per garantire longevità e prosperità all'Impero asburgico.

La posizione dell'Austria Ungheria durante il secondo conflitto balcanico vide l'imperatore Franz Joseph schierarsi a favore della Bulgaria, a discapito però della Serbia, divenuta ormai oggetto d'una accesa disputa politica negli ambienti imperiali. Inoltre, l'Impero Austro-ungarico troncò ogni rapporto bilaterale con la Romania, che a causa della discriminazione razziala perpetrata in Ungheria nei confronti di tutte le etnie non era ''magiare'', sviluppò un sentimento anti-asburgico ed irredentistico, non dissimile a quello che animava la Serbia con la formulazione d'un disegno statale ''panslavico'', che avrebbe minato, nel bene o nel male, la quiete dell'Impero Asburgico.



{Fatti di politica interna}

{


}
Oggi, 01 Marzo 1914, l'Imperatore, in linea con le sue regali facoltà, ha ufficialmente sancito l'abrogazione dell'Editto denominato '' Ausgleich'', che prevedeva la scissione amministrativa dell'Impero in due parti distinte, quella Cisletana, propria dell'Austria, e quella Transletana, propria dell'Ungheria. Difatti, l'Országház, il parlamento Transletano, è stato sciolto, a favore del Reichsrat, il parlamento Cisletano che si sarebbe configurato come istituzione legislativa unica per l'Impero.

L'esecutivo di Karl von Stürgkh, del partito Conservatore, si è dimostrato capace di conciliare il dissidio politico tra le due etnie, che apparentemente non manifestano alcun atto eversivo e/o sovversivo nei confronti dello sciolgimento dell'Ausgleich, così sua Maestà Franz Joseph I, Imperatore d'Austria e re d'Ungheria dichiara in merito al provvedimento attuato:

« [...] E' doveroso, ritengo, placare ogni animo che si possa accendere con tanta veemenza ed astio da poter risultare controproducente per le attività dell'Impero Austro-ungarico. Coloro che discendono dal regno di Santo Stefano non dovranno temere alcuna discriminazione, tanto meno il sangue tedesco, proprio dell'Impero Asburgico, dovranno prevaricare i propri fratelli ungheresi. Non c'è alcun favoritismo, pregiudizio o supremazia razziale nei termini del proscioglimento d'un Editto che avrebbe, a lungo termine, logorato il sistema imperiale Austro-Ungarico, e Dio Onnipotente, in questa sacrosanta giornata, sa di quanto sia stato legittimo ed improrogabile l'azione operata da me medesimo, suo vassallo degli Asburgo-Lorena. Un unico parlamento gioverà sia in termini di tempistica amministrativa, che di potere legislativo, che avrebbero rischiato di perdersi se la scissione burocratica delle due parti dell'Impero avrebbero continuato ad esistere.




Indivisibiliter ac inseparabiliter,

Franz Joseph I, imperatore d'Austria e Re d'Ungheria.»

L'intervento dell'Imperatore, che con la propria lungimiranza ed eloquenza ha placato ogni spirito nazionalistico è stato celere ed indispensabile. L'Impero Austro-ungarico inaugura così il volgere d'una nuova epoca, il 1914, apritosi con il massimo del lustro e del prestigio che il volgo austriaco ed ungherese poteva prospettarsi.












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{Fatti di politica estera}


E' stato recentemente annunciato dai giornali tedeschi l'uccisione del Kaiser Wilhelm II von Hohenzhollern, una gravosa perdita.

La famiglia imperiale ed il governo austro-ungarico, appreso la nefasta notizia, si aggiungono al cordoglio funebre per onorare la famiglia imperiale tedesca con le proprie riverentissime condoglianze, si esprime così il governo di Stürgkh in un'epistole diretta alla corte imperiale tedesca:

« - Indirizzata alla corte del Kaiser tedesco;

Io Karl von Stürgkh, con la presente scrivo in nome dell'Impero Austro-ungarico, del suo volgo e della sua famiglia imperiale. Siamo costernati di apprendere la turpe dipartita di Wihlhelm II, astro del Reich tedesco, per colpa delle scelleratezze d'un inetto ebbro di follia, e scevro d'ogni raziocinio umano.

Inoltre, auguriamo al nuovo Kaiser Enrico I di poter adempiere ai propri compiti nella maniera più consona per omaggiare il titolo ed il fardello, così gravoso, di ''Kaiser''.

Il mio governo sta preparando il dovuto materiale per suggellare una memorabile alleanza tra i nostri imperi gemelli, al fine di continuare il lignaggio amichevole che già ci legava nei termini dell'Alleanza precedente.




Sentiti saluti,

la cancelleria del Reichsrat.»

Dalle contrade meridionali, verso l'Impero Ottomano, apprendiamo mediante l'autorevole voce dei giornali delle tensioni sociali circa la propria convivenza nei Balcani, con particolare riguardo alle ostilità reazionarie di talune personalità greche. La presenza d'un nuovo Sultano, inoltre, sembra abbia interessato l'opinione pubblica austro-ungarica, forte di poter trovare un utile alleato nell'Impero Ottomano per far fronte all'irredentismo balcanico e i nazionalismi panslavici.

Dall'estremo Est lo scenario non sembra migliorare, anzi, l'Impero dello zar Nicola II ha manifestato già precedentemente l'interesse ad egemonizzare la Repubblica polacca, effimera e vacillante nella propria autodeterminazione, schiacciata tra l'Impero Austro-ungarico, il Reich tedesco e l'Impero Zarista. La dichiarazione di guerra proposta dallo Zar è stata causa di sussulti tra il volgo Austro-ungarico ed i vertici politici ed imperiale, di conseguenza, lo stesso Franz Joseph I, nonostante non abbia interesse nell'incriminare i rapporti con l'impero Zarista, prenderà delle misure precauzionali, fino a quando l'intento dello Zar non avrà trovato riscontro legittimo in una tenzone con il Kaiser d'Austria.

Volgendo, invece, un occhio verso la Francia, i giornali parlando d'un nuovo esecutivo, diretto da una figura proveniente dagli ambienti militari, tale governo pare sia sorvolato sopra la questione dell'Alsazia-Lorena, instaurando un amichevole rapporto con la Germania.

La situazione britannica sembra aver scaturito un dibattito politico generato da una schermaglia dialettica di ilare concezione, tuttavia essa ha contribuito ad anticipare le elezioni a Maggio. La coalizione di Asquith si è scissa in due partiti differenti, denominati ''del tè bianco'' e ''del tè nero'', il dibattito per cui tale scissione si è manifestata è dovuta alle differenti provenienze del tè britannico, una di importazione cinese mentre l'altra di importazione ottomana. Inoltre, alcuni studiosi ed accademici britannici, recatosi in Marocco, hanno rinvenuto la presenza di ''pozzi petroliferi'', ed il Sultano ha acconsentito ad alcune ditte britanniche alla trivellazione, costruendo un apposito impianto.

Articolo di Nikolay Lenin -



LE FIGARO



Seconda Edizione



1 luglio 1914



POLITICA INTERNA



- Crisi interna: Nivelle incontra i rappresentanti del Partito Radicale



Nonostante la creazione del governo del Primo Ministro Nivelle, pare ancora lontano l'obbiettivo di ricompattare la politica della Repubblica. Desiderando di creare una base parlamentare stabile ed importante, il Primo Ministro ha deciso di prendere i contatti con Joseph Caillaux, leader del Partito Radicale e in passato capo del governo fra il 1911 e il 1912. Il Partito Radicale pare la fazione politica più aperta e favorevole al governo di Nivelle e lo stesso leader Caillaux ne ha lodato le azioni degli ultimi mesi, che stanno permettendo alla Francia di risollevarsi lentamente dalla stasi. Egli ha assicurato, d'accordo con il suo partito, il sostegno al governo e Nivelle ha in cambio affermato che il leader dei radicali diverrà uno dei suoi più stretti collaboratori.

Caillaux ha così parlato:



«Ritengo che l'operato del Primo Ministro sia giusto e che nel lungo periodo saranno registrati i tanto sperati buoni risultati. Vi è controversia, non lo nego, ma ritengo sia importante concedere al Primo Ministro il sostegno necessario per tentare le sue opere di riforma».



- Contatti con l'Alleanza Repubblicana Democratica



Ancora grigie sono le relazioni con l'Alleanza Repubblicana Democratica, il cui capolista, Émile Loubet, continua a mantenere la sua sfiducia nei confronti del Primo Ministro; trattandosi tuttavia di una forza politica che è impossibile da ignorare, Nivelle ha chiesto l'intercessione con l'ARD del Presidente Raymond Poincaré, di cui è membro, affinché possa affiancarlo nel tentativo di siglare un accordo di collaborazione parlamentare. La chiamata alla collaborazione pare sia stata accolta da uno dei leader minori del partito, Alexandre Ribot, il quale sarebbe interessato ad avvicinarsi alla linea politica del Primo Ministro senza tuttavia aver ancora redatto comunicati ufficiali.



- Riforme del lavoro e rapporti con i Socialisti



In alto mare in rapporti con i socialisti della SFIO. Essi lamentano la lentezza con cui stanno venendo attuati i provvedimenti in materia di lavoro e di condizioni degli operai in fabbrica annunciati due mesi fa. In molte città della Francia, fra le principali Limoges, Nantes e Bordeaux, gli operai vivono ancora in condizioni proibitive per una vita tranquilla; sono stati inoltre scoperti una serie di difetti nelle infrastrutture industriali a Reims, che dovranno essere subito messe in sicurezza; infine, a Lione si registra un preoccupante incremento della povertà.

Léon Blum, alto rappresentante della SFIO ha espresso delusione e ha sollecitato gli operai a protestare contro il governo. Nella stessa Lione una folla di manifestanti ha invaso le strade e ha figurativamente assediato il palazzo municipale, attorno al quale erano già state disposte le necessarie difese rappresentate dai gendarmi. La manifestazione ha fortunatamente avuto natura pacifica, ma la popolazione era visibilmente eccitata e pareva a stento trattenersi. Alla fine, la fragile situazione è stata risolta in seguito all'arrivo di una missiva del Primo Ministro che annunciava immediate direttive in città per l'aumento della ricchezza media: Nivelle ha annunciato l'acquisto da parte dello Stato di alcuni ettari di terreno fertile che saranno il prima possibile incamerati in un'azienda speciale sotto controllo statale nella quale saranno assunti i cittadini più poveri. Stessa cosa è avvenuta per le aziende industriali, alcune delle quali sono state inglobate in associazioni gestiste dagli imprenditori, monitorate dai sindacati e dalle organizzazioni aziendali e coordinate dallo Stato. Lione si è dimostrata dunque un terreno di prova ideale per le riforme economiche ideate dal Primo Ministro e si annuncia che simili azioni saranno condotte in tutti i principali centri urbani della Repubblica.



- Sommosse nazionaliste



La notizia che la Francia avrebbe intrapreso rapporti più cordiali con la vicina Germania non poteva provocare reazioni limitate ad una semplice disapprovazione. L'ostilità del partito Action Française al governo Nivelle cresce di settimana in settimana contemporaneamente al sentimento estremista e nazionalista da esso professato. Questa ostilità ha trovato attuazione in fervide campagne politiche volte a screditare il Primo Ministro, con frequente distribuzione di volantini e immagini propagandistiche. Nonostante ancora non ci siano state ripercussioni a livello nazionale, si registrano tremende notizie nelle regioni al confine con la Germania, dove pare che cittadini di origine tedesca siano stati nei giorni scorsi oggetto di violenza verbale e in casi isolati fisica da parte di membri dell'AF. Il caso più eclatante si è verificato a Nancy, dove il sindaco, di origini lorenesi, è stato assaltato all'uscita dal municipio e ha quasi rischiato di rimanere ferito. Gli aguzzini, che non hanno tentato la fuga, sono stati prontamente arrestati dalle forze dell'ordine e condannati a scontare alcuni mesi di prigione per aggressione a funzionario comunale.

Lo stesso parlamento è divenuto terreno fertile per insulti e minacce rivolte al Primo Ministro. Alla Camera dei Deputati, il principale esponente dell'AF, Charles Maurras, ha inveito contro il capo dell'esecutivo, attorniato da altri che hanno fatto lo stesso. Il deputato è stato quindi allontanato dalla riunione dell'Assemblea Nazionale dallo stesso Nivelle, che ha così parlato degli accaduti:



«È ignominioso come una nazione grande come la Francia si sia nel tempo fatta campo di battaglia per caotiche, irrazionali e folli lotte politiche senza alcun freno. I miei pensieri sono rivolti al popolo e dubito fortemente che il conflitto armato con la Germania avrebbe portato ad un qualche miglioramento delle condizioni nazionali. Ormai questi folli sono fuori controllo! È necessario pertanto riportare l'ordine il prima possibile, prima che la pazzia si espanda ad ogni individuo ancora dotato di raziocinio!»



Con queste parole, Nivelle ha annunciato che eventi come quelli di Nancy non saranno più tollerati e ha richiesto l'inasprimento delle leggi per la sicurezza e la pace sociale, disponendo per un ampliamento del numero dei reparti di polizia.



ECONOMIA



- Potenziamento delle infrastrutture commerciali sulla Manica



Già da qualche tempo è stato avviato un progetto che ha come scopo il rafforzamento delle strutture di commercio sulla Manica come porti e scali marittimi. Il Ministro del Commercio Réville è il principale ideatore del progetto, che dovrebbe garantire una significativa velocizzazione degli scambi con le vicine nazioni di Belgio, Paesi Bassi e Gran Bretagna, oltre che con i Paesi del Mare del Nord.

Attualmente il progetto si trova in fase di ideazione e non è ancora stato incominciato; si attendono le approvazioni delle compagnie economiche e delle autorità municipali della principali città sullo Stretto.



«Viviamo in un epoca moderna, dove il commercio è di vitale importanza per lo sviluppo di una nazione. È importante cercare di rimanere al passo, affinché possiamo essere sempre competitivi e continuare il progresso dell'economia»



Così si è espresso il Ministro Réville.

POLITICA ESTERA







- Italia







La situazione nel Regno d'Italia si fa sempre più preoccupante. Prende piede l'Associazione Nazionalista Italiana, la quale con violenza ed estremismo minaccia il governo di Giovanni Giolitti, accusandolo di debolezza nella risoluzione delle questioni coloniali.



Pare infatti che l'Italia stia stringendo rapporti sempre più stretti con il Beilicato di Tunisi del Bey Muhammad V e che una stretta collaborazione si stia creando fra il piccolo Paese africano e la Penisola.



Vera preoccupazione sono i socialisti di Costantino Lazzari, che ottengono sempre più potere esplicato in grandi manifestazioni e proteste e adesso anche in attacchi verbali diretti al Presidente del Consiglio.



Il Primo Ministro si rammarica che la situazione italiana non si avvii ad un miglioramento.



Buone notizie arrivano invece per quanto riguarda i rapporti internazionali. In giornata è stato infatti siglato un accordo diplomatico-economico fra la Repubblica Francese e il Regno d'Italia che ha portato alla creazione di ambasciate fisse reciprocamente a Roma e a Parigi. L'accordo di natura economica invece garantirà all'Italia legname da costruzione in cambio del prezioso combustibile fossile siciliano.



Nivelle, seguito dal Ministro degli Esteri Bourgeois, si è detto assolutamente soddisfatto delle rinnovate relazioni fra i due Stati e confida che la collaborazione possa farsi più stretta.

- Germania



Buone nuove arrivano anche dal vicino Impero Tedesco. I canali diplomatici fra Parigi e Berlino si sono finalmente riaperti quando il Cancelliere del Reich Bernhard von Bülow ha risposto con un "sì" alla proposta formulata da Nivelle per una riconciliazione fra le due Nazioni. il Primo Ministro si dice eccezionalmente lieto, contento di vedere che anche in Germania gli spiriti nazionalistici stiano venendo messi da parte in favore della pace.

«Questo è un giorno storico per l'Europa tutta, il giorno i cui due grandi Nazioni da tempo rivali sono riusciti con razionalità, intelletto e coraggio a rompere il muro ideologico che le separava e a ritrovare un senso di amicizia che si sarebbe creduto ormai scomparso»

Queste le parole del Ministro degli Esteri Bourgeois.

Le relazioni sono tuttavia andate oltre e hanno portato i due Stati a stabilire ambasciate permanenti nelle rispettive capitali e a stipulare un accordo economico per uno scambio fra prodotti della pesca da parte francese e combustibili da parte tedesca.


Il Primo Ministro esprime il suo orgoglio per l'aver ottenuto un simile risultato e proclama, alla faccia di chi lo accusava di tradimento e debolezza, che la pace con la Germania sarà senza dubbio indirizzata anche a chiarire una volta per tutte la questione irrisolta dell'Alsazia-Lorena, con la sua volontà di indire al più presto una riunione in merito «per il bene dei popoli sia francese sia tedesco».




- Impero Ottomano



Il progresso di modernizzazione dell'Impero Ottomano pare aver raggiunto una sua prima tappa fondamentale. Sul lato economico, Costantinopoli si apre all'Occidente, stabilendo relazioni commerciali con la Gran Bretagna, che ha acquistato molti diritti economici su importanti regioni turche ricche di risorse in cambio di un potenziamento dell'apparato industriale. Sul lato politico si è assistito alla vittoria del movimento dei Giovani Turchi, che ha portato alla redazione di una nuova costituzione moderna, a costo però dell'abdicazione del Sultano Mehmed V in favore del fratello, ora Mehmed VI. Getta però sconforto udire che la situazione interna ottomana pare non essersi affatto calmata e che sommosse popolari, per di più aizzate da socialisti e anarchici, stiano ancora attraversando il territorio turco.

Sta attualmente venendo discussa una proposta parlamentare per l'apertura diplomatica ed economica con Costantinopoli, voluta dai suoi fautori soprattutto in memoria della storica alleanza secolare fra Francia e Turchia.



- Gran Bretagna



È terminata due mesi fa la cosiddetta "Guerra del Tè" che ha visto la coalizione del Tè Bianco cinese trionfare su quella del Tè Nero turco. La "Guerra", che aveva portato alla spaccatura della fazione a sostegno del Primo Ministro Asquith, ha visto quindi la vittoria di Lord John Burns, che è stato dunque nominato nuovo Primo Ministro del Regno Unito. La nomina di Lord Burns ha destato curiosità fra i politici francesi, dal momento che il suo governo e movimento pare aver racchiuso in sé esponenti dei più diversi pensieri politici. Il Primo Ministro Nivelle non si è espresso in merito alla questione, preferendo non immischiarsi troppo in questioni prettamente di politica interna britannica.

Stupefacenti invece le notizie sulla scoperta in Marocco di enormi pozzi petroliferi. Nessuno avrebbe potuto immaginare che una tale ricchezza fosse nascosta sotto le sabbie dell'Africa del Nord. La scoperta sembra poter favorire finalmente l'entrata del Sultanato di Fez nel mercato internazionale, garantendo magari una modernizzazione culturale dello stesso paese, da troppi decenni arretrato rispetto alle potenze europee.

Parole strane arrivano dal quotidiano inglese in merito alla nostra Nazione: esso ha affermato che il Primo Ministro Nivelle avrebbe posto delle scuse per la resistenza francese all'espansione inglese in merito alla crisi di Fascioda. Nivelle afferma che l'intento del governo francese non era di certo porre delle scuse - questioni d'interessi, d'altra parte, non hanno mai un lato nel giusto e uno nel torto - ma non rinnega l'idea di voler stabilire relazioni il più possibile cordiali con la Gran Bretagna. In merito a questo conferma di aver effettivamente "allungato virtualmente la mano" al Ministro Balfour - come riportato dai quotidiani inglesi - e si ritiene lieto che questi abbia ricambiato il gesto. Il Primo Ministro ha espresso dunque l'idea di entrare direttamente in contatto con Londra il prima possibile.



- Russia



Notizie contrastanti giungono invece dalla Russia. Il Primo Ministro Nivelle si rallegra che lo Zar Nicola II si sia espresso affinché la Francia possa ritrovare la sua stabilità e ringrazia il sovrano di tutte le Russie per la sua preoccupazione. Tuttavia desta angoscia la crisi sviluppatasi negli ultimi mesi fra l'Impero Russo e la Repubblica Polacca, che da qualche decennio aveva ottenuto la sua indipendenza. Il desiderio russo di ristabilire gli antichi confini dell'Impero si sono scontrati con i nazionalisti e indipendentisti polacchi, che pare abbiano reagito finanziando con armamenti e risorse taluni rivoltosi e terroristi anarchici nelle regioni occidentali. La situazione ha dunque subito un escalation quando lo stesso governo polacco è stato immischiato nella faccenda e l'Imperatore Nicola ha spedito a Varsavia un ultimatum. Nivelle si dice molto sconvolto da come la faccenda si sia ingigantita in poco tempo e non può che osteggiare una campagna aggressiva russa nei confronti della Polonia e ha annunciato:



«Russi e Polacchi sono popoli fratelli, essi dovrebbero trovare la loro unità con la pace e la diplomazia, non con la guerra e la violenza! Mi addolora vedere quelle terre ancora una volta nel rischio di essere macchiate di sangue»



Accodandosi alle opinioni dell'Italia, il Primo Ministro ha chiamato affinché la Germania possa fare da mediatrice nella questione, così da evitare una guerra disastrosa per il già martoriato popolo polacco.

Nonostante ciò, Nivelle si è detto comunque disponibile a intrattenere relazioni diplomatiche ed economiche con San Pietroburgo, convinto che l'amicizia con le potenze estere non sia mai da rifiutarsi.



- Impero Austriaco



Buonissime notizie da Vienna. Il perennemente instabile Impero Austro-Ungarico si è alla fine sorprendentemente ripreso: nel tempo, pare che la figura dell'Imperatore Francesco Giuseppe I sia infine riuscita ad ottenere quel consenso popolare che aveva sperato e che, forte della fiducia di tutti i popoli dell'Impero, abbia deciso di sciogliere il trattato dell'Ausgleich, che definiva la divisione interna fra Austria e Ungheria, in favore dell'unità dello Stato. Il Primo Ministro Nivelle si è detto soddisfatto che un'altra potenza europea stia ritrovando unità, pace stabilità e augura una serena continuazione dell'opera di riunificazione.

Nello spirito di apertura generale che la Francia sta tenendo, il Ministro degli Esteri Bourgeois esprime il desiderio di allacciare nuovi rapporti anche con la nazione danubiana.



- Marocco: accordato il corridoio algerino



I diplomatici francesi arrivati due mesi fa a Fez riportano notizie che fanno ben sperare per l'economia del Paese. Essi hanno infatti incontrato il Sultano del Marocco Yusuf e hanno provveduto immediatamente a comunicare le ragioni della visita. Yusuf si è dimostrato sorpreso ma lieto che un'altra potenza - dopo la Gran Bretagna - abbia intenzione di stabilire col paese africano rapporti diplomatici ed economici. Dopo molti giorni di trattative, rese possibili da diversi traduttori arabi provenienti dalla colonie arabofone della Repubblica, si è infine giunti ad un accordo. La Repubblica Francese riconosce il Sultanato del Marocco come Stato sovrano e accorda la creazione di rapporti permanenti. Il Marocco garantisce invece l'Algeria come libera zona di passaggio, nella quale il governo francese ottiene l'utilizzo delle rotte commerciali del deserto per l'attraversamento delle merci dalle colonie dell'Africa Occidentale al Mar Mediterraneo e quindi in Francia. Il Ministro del Commercio Réville e il Ministro degli Esteri Bourgeois comunicano che il trattato ha natura prettamente economica e che l'integrità dello Stato marocchino non sarà toccata. Tuttavia, in cambio del permesso di attraversare il territorio algerino, la Francia ha offerto al Sultano l'invio di aiuti volti alla modernizzazione della stessa economia interna marocchina. Periti economici, rappresentanti di importanti società industriali francesi e rappresentanti del governo sono partiti dunque dalla Francia alla volta dell'Algeria, dove passo passo assisteranno i Marocchini al miglioramento dell'economia.



- Belgio, Olanda e Svizzera



Il Ministro degli Esteri Bourgeois ha comunicato in un piccolo intervento stampa che sarebbe sua intenzione stabilire relazioni pacifiche anche con le nazioni più vicine alla Repubblica, in particolare la Confederazione Svizzera, il Regno del Belgio e il Regno dei Paesi bassi. La proposta è ancora nella sua fase embrionale, ma è certa la volontà del governo di mantenere rapporti amichevoli con questi piccoli ma importanti Paesi.
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:30 pm

Articolo di Astrid -



=== ^^=== Berliner Herold === ^^====
Juli 1914

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{Politik des Reiches}
|Processo all’Anarchismo|


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Sono trascorsi quattro onerosi mesi dal delittuoso assassinio del santo Imperatore Wilhelm II, avvenuto a Brema da parte dello scellerato ventenne anarchico Gabriel Prinzip, il quale senza mostrare alcun rimorso venne processato dall’alta corte del Reich e impiccato di fronte ad un accanito pubblico berlinese, venne adoperato per l’occasione un cappio particolare, spinoso e stretto in maniera tale da soffocare la vittima in cinque interminabili minuti; la folla si compiacque poco prima di assistere alla cerimonia di incoronazione del re Enrico I e della consorte Irene nel Duomo di Berlino. Il nuovo Imperatore, popolarissimo tra i soldati e tra il popolo, non ha avuto alcun problema nel farsi acclamare tale dall’intero popolo tedesco, inclusi i socialisti: che in qualche modo dovevano pur sempre prendere le distanze dalle azioni criminose del mostro anarchico, offrendo reverenziali parole di rispetto al sovrano; a eccezione di alcuni estremisti che non si sono inchinati.

Il Cancelliere e l’Imperatore hanno nominato i ministri, formando un cabinetto esclusivamente nazionalista e liberale, estromettendo il Zentrum Cattolico e la SPD Socialdemocratica. Sebbene Enrico non si fosse spinto oltre nelle recenti invettive contro l’anarchismo, i suoi ministri, i Liberali e tutto il Partito del Zentrum hanno votato a pieni voti per l’abolizione e la proibizione di tutti i partiti e movimenti anarchici, colpevoli di aver cospirato, o comunque di aver partecipato, responsabilmente, all’attentato di Gennaio. Gli anarchici, li avevamo erroneamente considerati filosofi, idealisti: avevamo lasciato che pullulassero nei sindacati, e che avessero il loro partito politico: "Freie Arbeiterunion Deutschland" (FAUD); invece si tratta di una severa forma di malattia mentale: il rifiuto dell’autorità, della disciplina, dei valori, la testa cede lo scettro al cuore.

« Potevamo imparare dalla storia ed evitare la morte dell’innocente Hohenzollern: 1884, l’anarchico francese Louis Chavet uccise una povera badessa; 1892, alcuni anarchici francesi assassinarono il proprietario di una caffetteria assieme a quattro poliziotti, mentre del 1893 a teatro uccisero 20 spettatori. Assassinarono con freddezza l’innocentissima Elisabetta di Baviera detta "Sissi", dolce sorella del kaiser e Imperatrice Austriaca, non si placarono assassinando il re Umberto in Italia e il presidente McKinley in America.Era forse arrivato il fatidico turno di Wilhelm II? Chi ancora dovrà perdere la vita a causa di questi fanatici senza patria e senza spirito, che hanno irrecuperabilmente perduto il senno da qualche parte sulla Luna? »

Con questo breve discorso, pronunciato solennemente da uno dei ministri, la Germania bandisce per sempre la FAUD e qualunque partito anarchico. Gli adepti saranno, e sono stati, preventivamente arrestati, le sedi di partito date alle fiamme (sebbene non ci fosse stato alcun esplicito ordine, forse testimonia la collera dei tedeschi). Gli anarchici che non si sono ancora macchiati di delitti, compresi intellettuali e scrittori, saranno internati nei manicomi, dove medici e infermieri si prenderanno cura di loro. Saranno multati tassativamente tutti coloro che si pronunzieranno in favore di idee anarchiche o simili.

Successivamente, dopo i mandati d’arresto e le rapide perquisizioni, il popolo tedesco di tutta la Germania ha levato un sospiro di sollievo.Gli occhi del Reich fissano ora serrati la SPD, contro i quali non sono stati ancora presi seri provvedimenti.

Enrico I ha invitato i deputati a non eccellere e mantenere la calma, quanto ai cittadini, essi confidano sereni nelle autorità imperiali affinché non solo i socialdemocratici, ma anche i cattolici (nemici dello stato), siano estromessi dalla politica tedesca.



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{Schachbrett-Politik}


|Equilibri Europei e Danze Austriache|
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Il Cancelliere Bernhard von Bulow ha aperto e letto con entusiasmo le lettere di tutti i plenipotenziari europei, che hanno tutti quanti espresso sentite vicinanze al nuovo Imperatore Enrico I per la perdita del fratello. Gli unici a non essersi espressi, sono stati i Turchi: la stampa tedesca non può esprimere la sensazione provata dalla Germania. Il popolo tedesco ha sempre simpatizzato per il sultano, lo stesso Wilhelm II ne finanziava l’esercito, lo stesso Enrico aveva rivolto un appello all’ex Sultano affinché la pace e l’ordine ritornassero sovrani in Turchia, dichiarando la disponibilità tedesca ad offrire aiuto; e quei Turchi irrispettosamente se ne stanno muti, insensibili di fronte alla morte di un uomo che tanto ha dato al loro paese.« Siamo rimasti indescrivibilmente stizziti di fronte alla mancanza di buone maniere provata da certi "arabi", mentre l’intero continente ha dato una pacca sulle spalle alla nostra Germania affranta. »

In questa ottica di amicizia, la Germania e la Francia si incamminano verso il sentiero della pace: sebbene paia una cosa impossibile sta per accadere. In Francia lo stimato Presidente Nivelle, soprannominato il "politikersoldat", incontra l’opposizione dei monarchici di "Franzaktion", e dei socialisti; da noi in Germania non si sono levate particolari polemiche, ma il popolo tedesco non osa anche solo minimamente pensare di restituire l’Alsazia-Lorena ai Francesi o di proporre altri strani accordi; per il resto, il Governo Tedesco spera che la Francia riesca a risolvere i diverbi interni, e a reprimere il dissenso socialista. Alcuni ridono di fronte a quei francesi che vorrebbero la Guerra: in quel caso la Francia diventerebbe una provincia del Reich in meno di due settimane: il tempo di marciare nella loro capitale.

Quanto a Londra, sembra che le relazioni si stiano placando, sebbene essi restino ancora formalmente ostili al nostro paese. Inoltre pare che questi bevitori di thé (preferiscono quello bianco!), abbiano trovato quasi per caso del petrolio in Marocco, definendolo appunto "thé nero del Marocco", e senza esitare ci si sono fiondati e hanno iniziato a trivellare i pozzi, provocando tumulto tra la popolazione. Anche la Francia sta calpestando il terreno nordafricano: la Germania, che potrebbe del resto beneficiare dei pozzi petrolifici, rinuncia al momento qualunque vana ambizione, anche diplomatica in terra marocchina, che potrebbe esser causa di inutili attriti internazionali. Gli occhi di Berlino sono rivolti altrove.

Infine: veniamo ai meridionali. In Italia il Governo Giolitti rischia di crollare, preda sia di nazionalisti come Corradini, che di socialisti come Lazzari. « È proprio vero quello che si dice sui popoli latini. » ha commentato con freddezza l’Imperatore Enrico: la Germania spera che l’Italia sia forte abbastanza da reprimere e contrastare la feccia socialista. Queste notizie infatti, sono arrivate alle orecchie dello stato proprio mentre la Germania stava per comunicare all’Italia la decisione di ratificare l’alleanza del 1882, ma sembra che dovremmo attendere lo stabilizzarsi della situazione: inevitabilmente dal risultato, speriamo che in Italia siano sconfitti i socialisti, e vincano o il nazionalista Corradini, o lo stesso Giolitti.

Gli austriaci invece, cioé i nostri disprezzati fratelli del sud, danzando come loro solito tra un popolo e un altro, son riusciti a reimpostare un valzer puramente austriaco, ripristinando il potere di una corona sola. Sebbene la Germania non nasconda naturale oltraggio verso quei tedeschi definiti "balcanici, indisciplinati, cattolici, disordinati, mescolati e irrazionali", la politica estera non può fondarsi sui sentimenti, e in attesa di futuri sviluppi non possiamo escludere un alleanza con Vienna.



|Il Famelico Orso Slavico|


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Gli italiani sono bravi con le parole, meno con i fatti; hanno descritto in maniera perfetta il carattere della Russia: come un orso famelico che vuol far colazione, addentando soffici animaletti di prateria. Sia l’Italia che la Francia, si sono appellate alla Grande Germania, nascondendosi timidamente alle sue spalle affinché risolva la questione polacca, ed eviti che la piccola nazione possa cadere nelle avide mani di Nicola II; la stampa russa ha accusato la Polonia di aver sostenuto attacchi di matrice anarcosocialista, tuttavia pare evidente che questo non sia altro che un "coronamento" di un accusa ben più ampia: "di essersi separati e aver tradito la madrepatria." come dichiara la stampa russa. Grava sul popolo tedesco una difficilissima questione: non è che ci sia amore tra polacchi e tedeschi, tuttavia nell’esistenza della Polonia ci sono in ballo alcuni interessi che non possiamo trascurare. Innanzitutto la Polonia serve da stato cuscinetto, poiché il popolo tedesco percepirebbe l’avanzata russa come una minaccia. C’è di mezzo il prestigio di un nuovo sovrano. E poi ci sono in ballo i rapporti di forza.

Ricordiamo inoltre, che circa cinquant’anni fa, quando nacque la Polonia (e l’Impero Tedesco non esisteva ancora), furono presto stabilite relazioni di amicizia e concordia con la Francia, una tradizione che potrebbe risalire ai tempi di Napoleone Bonaparte.Pertanto, sebbene parte del popolo tedesco grida "Guerra!", nel nome dell’equilibrio e dello status quo, lo stato tedesco ha l’indiscusso dovere di opporsi all’invasione russa della Polonia.« Qualora non riuscissimo a prevenire uno sconfinamento russo in Polonia, conclamando all’ordine le varie potenze europee, la Germania sarà costretta ad occupare militarmente la Polonia per arrestare l’avanzata russa, e perlomeno tracciare un confine equo e strategicamente conveniente. Invieremo una bozza allo stato maggiore francese. » ha dichiarato l’Imperatore Enrico poco prima di mobilitare l'esercito verso oriente. La situazione in realtà non preoccupa molto la Germania, che confidando nella lungimiranza degli uomini politici, può dirsi certo che non scoppierà alcuna guerra.

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Direttore Luigi Albertini


*Prima Pagina*

-Assassinati i Diplomatici a Tunisi

Politica Interna

-Nuovo Governo!

--Sangue Chiama Sangue

Politica Estera

-Crisi Interna Francese

--Resuscita l’Aquila Austriaca

---Abdica il Sultano Ottomano

Economia e Commercio

-Scambi Commerciali con Parigi

Cronaca Nera

-Teso un Agguato ad un Gruppo Criminale



*Prima Pagina*



[Assassinati I Diplomatici a Tunisi]

-La Redazione del Corriere della Sera si è fatta carico, tramite questa esclusiva, di informare il popolo italiano dell’orribile accaduto al Gruppo di Diplomatici a Tunisi.

Sembrava andare tutto bene, finalmente dopo mesi di attesa gli illustri Bergamaschi erano riusciti ad ottenere il permesso di vedere, e parlare, con il Bey per cercare di creare un legame tra l’Italia e la Tunisia.

Le ultime notizie riguardo i Bergamaschi risalgono a 2 mesi fa, quando in una lettera informarono il capo di Governo di essere ospiti nel Palazzo del Bey e che il loro compito procedeva bene.

Dopo quella lettera il vuoto, il nulla assoluto, fino ad ora quando lungo le coste della Sicilia una Pattuglia della Regia Marina non ha fermato una piccola Barca di Legno proveniente della Tunisia.

La Barca di un legno scuro inquietante senza bandiera ed equipaggio è stata portata nel porto di Sicilia e confiscata dall’Esercito per essere perquisita.

All’interno della Stiva c’era un baule molto grande decorato con disegni esotici e colori molto chiari, tutto fece sperare fosse un Dono del Bey in segno d’amicizia per cui il baule fu portato dal Re Vittorio Emanuele III.

Il Re chiamò a sé il Primo ministro Giolitti per assistere assieme all’apertura del Baule e congratularsi con egli per il buon lavoro svolto; con un cenno di mano ordinò ad una damigella di corte di aprire il Baule.

La Damigella porge le sue mani sul Baule e lentamente lo apre tra la curiosità dei presenti ed il silenzio che rumoreggiava nella sala, che venne spezzato da un grido della Donna appena vide il contenuto del Baule.

Il contenuto del Baule non erano fiori o gioielli come il Re pensava bensì un qualcosa di più orribile e spaventoso da far gridare a squarcia gola la povera Donna.

All’interno del Baule c’erano le Tre Teste dei diplomatici ricoperte del loro sangue ed in bocca ad uno dei tre vi era un foglio di carta con su scritta una frase in arabo.

Subito venne chiamato un traduttore per decifrare gli incomprensibili scarabocchi africani:

“Un Dono da parte del Bey”

Una piccola ed insignificante frase nella bocca di una testa mozzata, era questo il significato di “Dono” per il Bey Tunisino che non solo ha ucciso 3 nostro connazionali senza motivo, ma si è anche preso la briga di infamare l’onore del Re con quel Baule.

L’Ira del Re era incontenibile, la riverso verbalmente a Giolitti rinfacciando di essere un inetto che la morte dei tre diplomatici ricade sulla sua testa rimuovendolo dall’incarico di Primo Ministro un mese prima delle elezioni anticipate.

Il povero Giolitti rimase con il capo calato in silenzio senza giustamente controbattere alle velenose parole del Re, il quale tramite un discorso in Parlamento ha informato i partiti politici dell’orribile accaduto e delle dimissioni di Giolitti.

La città di Bergamo il giorno della scoperta della morte, il 6 Giugno, ha proclamato lutto cittadino.



Politica Interna

[Nuovo Governo]

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-La morte dei Diplomatici è ricaduta sull’incoscienza di Giolitti, della Sinistra, nel saper gestire la politica estera del Regno perdendo tantissimi voti alle elezioni.

Nessun Partito dichiarò nessuna parola di conforto o di giustizia riguardo l’orribile assassinio preferendo rimanere in silenzio e rimanere impassibili, come se la morte dei poveri uomini non sia stata considerata.

Tutti tranne l’Associazione Nazionalista Italiana che durante una manifestazione a Milano ha denunciato l’accaduto definendo la Sinistra, e i Socialisti, uomini ignobili e innadati per governare.

Una serie di discorsi hanno acceso gli animi patriottici nei cuori degli italiani che giustamente chiedono giustizia e che l’immagine italiana non venga più calpestata.

Il Poeta Gabriele d’Annunzio si è fatto carico di “convertire” gli elettori grazie al suo carisma scrivendo versi e con la sua abile parlantina, creando uno slogan che ha riscosso molta popolarità:

“Sangue Chiama Sangue.”

Il Giorno delle Elezioni molti già sapevano l’esito finale delle votazione: molti sostenevano la vittoria dell’Associazione che grazie a quel tragico evento è riuscito a conquistare il cuore di chi brama vendetta e gloria della sua patria; mentre altri speravano ad una vittoria dei Socialisti che pur sempre avevano il sostegno dei lavoratori.

Nulla era scritto tranne una cosa la fine della Sinistra che dopo essersi macchiata del sangue di innocenti ha perso popolarità ed è in via di estinzione; Giolitti, e la sua famiglia, da quel giorno non fu più visto uscire dalla sua casa privata a Roma dalla vergogna e dalla consapevolezza che una brillante carriera politica è stata macchiata per sempre.

Dopo qualche giorno sono stati contati tutti i voti ed il risultato finale vede vincitore l’Associazione Nazionalista Italiana con un consenso pari al 86% dei voti contro il 12% dei Socialisti e il restante 2% dei piccoli partiti.

Il Candidato Giovanni Giurato ha stilato la lista del suo nuovo Governo:



Gabinetto Giurato

Ministro degli Interni: Giovanni Giurato

Ministro degli Esteri: Luigi Federzoni

Ministro dell’Economia e Commercio: Luigi Rava

Ministro della Guerra: Luigi Cadorna

Ministro delle Colonie Italiane: Luigi Cadorna

Ministro della Giustizia: Alfredo Rocco



L’Onorevole Primo Ministro Giurato dopo aver tenuto il Giuramento in Parlamento e dinanzi al re Vittorio Emanuele III ha tenuto un ulteriore discorso alla Radio Nazionale:

“Miei cari connazionali vorrei ringraziare tutti coloro che hanno concesso il loro voto all’Associazione Nazionale e di aver riposto la vostra fiducia sulla mia persona, Invece coloro che hanno votato diversamente li ringrazio lo stesso e spero che nei prossimi 4 anni riesca a farvi cambiare opinione.

Molti politici prima delle elezioni mi accusavano di aver lucrato sulla morte dei 3 giovani diplomatici per avere più voti… beh se chiedere giustizia per la morte dei nostri fratelli è lucrare, allora si l’ho fatto!

Ovviamente non baseremo questi 4 anni di governo sulla vendetta verso i barbari tunisini, ma abbiamo moltissime idee per rendere il Regno d’Italia grande e potente…”



Politica Estera

[Crisi Interna Francese]

-In Francia, come riportato dal quotidiano nazionale, la vita politica è molto turbolenta a causa delle divergenze all’interno dell’Assemblea Nazionale e dalla forte Opposizione creatasi contro il Premier Neville.

La situazione francese è simile a quella italiana, anche se la nostra situazione si è calmata grazie alle elezioni, ed il Primo Ministro Neville negli ultimi due mesi ha cercato di aprire un dialogo con i vari partiti dell’opposizione, riuscendo ad ottenere un discreto successo.

L’intervento del Presidente Raymond Poincaré ha permesso un avvicinamente tra Neville ed il Partito Radicale, di cui è membro il Presidente, riuscendo a trovare un appoggio all’interno del Partito.

Divers è stato l’approccio con i Socialisti, che per natura sempre insoddisfatti, sono delusi della lentezza con la quale il Premier non promuove leggi per la tutela dei lavoratori, rispondendo a tale “lentezza” con l’arma preferita dai Socialisti: Gli Scioperi.

I Nazionalisti Francesi anch'essi delusi, e furiosi, per la Politica Pacifica di Neville verso l’Impero Tedesco, i quali, ancora feriti dalla perdita dell’Alsazia Lorena, chiedono a gran voce un trattamento più duro verso i tedeschi e non farci amicizia.



[L’Aquila Austriaca Resuscita]

-Buone Novelle arrivano da Vienna, la prestigiosa Capitale dell’Impero Austro-Ungarico, dove sul quotidiano nazionale riporta come il secolare Impero Austriaco sia “resuscitato” grazie all’Imperatore Francesco Giuseppe I riuscendo ha instaurato una stabilità interna.

La divisione tra popolo Austriaco e Ungherese è stato sciolto definitivamente senza causare caos tra i molti popoli dell’impero, anzi esso ha consolidato le strutture sociali donando al Kaiser enorme prestigio ed ammirazione.

[Abdica il Sultano Ottomano]

-Il dolce Vento dell’Oriente porta con sé, altre a raffreddore e malanni estivi, la notizia dell’Abdicazione del Sultano ottomano Mehmed V a favore del Fratello Mehmed VI, causata dal Partito dei Giovani Turchi i quali, dopo dure lotte, hanno chiesto ed ottenuto una Costituzione più Moderna.

Il Nuovo Sultano come primo Ordine ha proclamato l’inizio dell’industrializzazione dell’Impero che si trova ancora in condizioni quasi medievali, andando in contrasto con i nobili puristi ed i Socialisti i quali promuovono sommosse popolari per minare la stabilità interna.



Cronaca Nera

[Teso un Agguato ad un Gruppo Criminale]

-In Campania è stato fatto un passo avanti nel combattimento contro la criminalità organizzata riuscendo a tendere una trappola ad uno Gruppo di Malavitosi.

L'agguato è stato diretto dal Commissario Di Polizia di Napoli, decorato con una medaglia al termine dell’operazione, il piano è andato liscio senza causare morti da entrambi gli schieramenti, anzi riuscendo a catturare 10 criminali in uno dei tantissimi covi in un Palazzo nel centro di Piazza Dante.

10 semplici arresti non è ovviamente sufficiente per fermare l’intera organizzazione, ma è comunque un avvertimento ai capi di tali movimenti da non prendere alla leggera.


Articolo di Nikolay Lenin -



LE FIGARO



Terza Edizione



1 settembre 1914



POLITICA INTERNA



- Crisi politica: socialisti e nazionalisti alla rimonta; Nivelle fonda il suo partito; nasce il Fronte di Salvezza Nazionale



Il tempo corre veloce e in due mesi molto è accaduto in Francia. Cresce il potere dei Socialisti della SFIO e dei Nazionalisti dell'AF, che in poco meno di un anno hanno raddoppiato i propri rispettivi consensi, surclassando altri partiti ora considerati minori. La coesione che il Primo Ministro Nivelle sta riuscendo a creare attorno a sé pare non aver intaccato questi due movimenti, che si mantengono ancora fermamente all'opposizione. Se questi movimenti attaccano principalmente la figura, l'autorità e le idee del Primo Ministro, un terzo partito ha espresso invece critiche alla stessa struttura del suo governo: l'Alleanza Repubblicana Democratica, retta da Émile Loubet, ha per bocca di questi attaccato Nivelle con l'accusa di guidare un governo senza alcun legame di rappresentanza con i cittadini, la cui fiducia ha invece sostenuto essere rivolta alla sua fazione. Nivelle è stato accusato di rappresentare un potere di passaggio, illegittimo, a cui fin troppo è stato concesso dal parlamento e dallo stesso Presidente Poincaré, tutto questo con una sonora tuonata da parte del capolista Loubet che ha per l'ennesima volta richiesto le dimissioni e le elezioni anticipate.

Il Primo Ministro Nivelle, fino a questo momento dimostratosi sempre pacato accettando placidamente le aspre critiche che già gli erano state rivolte, ha deciso di reagire. Durante la stessa riunione dell'Assemblea Nazionale, si è alzato in piedi e ha duramente ripreso il deputato dell'ARD:



«Ne ho avuto abbastanza delle vostre inconcludenti sfuriate! È per colpa di gente come voi, incapace di pensare ad altro se non al potere proprio e del proprio partito che la Repubblica è sprofondata nella terribile condizione in cui si trova. Ma a me è stato affidato il compito di riportare ordine, coesione e pace e ho giurato solennemente sulla Costituzione della nostra amata Repubblica che è quello che farò! Non permetterò a forze irrazionali e folli di prendere il controllo di questo Paese!»



Alle parole sono presto seguiti i fatti: Nivelle ha annunciato la creazione di un suo partito che ha denominato Fronte di Salvezza Nazionale (FSN), proclamando contemporaneamente la sua candidatura alle elezioni programmate per il prossimo novembre. La notizia ha sconvolto tutto il paese, che non si aspettava una mossa simile da parte del Primo Ministro.

Nivelle, durante il proclama ufficiale, ha affermato il suo intento di non lasciare da sola la Francia, dicendo anche che adesso considera sua personale missione il salvare lo Stato da un'altra crisi.



- Fronte di Salvezza Nazionale: fra consenso e opposizione



La notizia che il Primo Ministro Nivelle ha fondato il suo partito ha prevedibilmente riscontrato reazioni diverse: socialisti e nazionalisti sono ancora più infuriati, percependo adesso un rivale dichiarato, mentre l'ARD di Loubet ha sbeffeggiato la nuova fazione, convinto del potere della sua su ogni altra.

Il capolista si è però dovuto ricredere quando Joseph Caillaux, leader del Partito Radicale, ha annunciato, d'accordo con gli altri deputati del suo collegio, la fusione del partito con il FSN. Loubet ha gridato allo scandalo, accusando Caillaux di servilismo, ma è stato nuovamente zittito dall'interno del suo stesso partito: In una riunione dello stesso, Alexandre Ribot e i suoi sostenitori hanno dichiarato la loro uscita dall'ARD per unirsi alla fazione di Nivelle. Loubet era furente per la piega che gli eventi avevano preso, ma ha comunque ribadito la sfiducia che il FSN rappresenti un potere politico dalla lunga durata e ha approvato senza protestare la fuoriuscita di Ribot e dei suoi. l'ARD rimane dunque all'opposizione.

Si intensifica invece la propaganda socialista e nazionalista: le riunioni di partito si sono fatte sempre più frequenti e, a giudicare dall'affluenza popolare alle sessioni pubbliche, pare che il sostegno dei cittadini si stia sempre di più solidificando.

Tuttavia, anche l'influenza del Primo Ministro è salita enormemente e molti votanti dell'ex-Partito Radicale o sostenitori di Ribot nell'ARD hanno confermato le decisioni dei rispettivi capifazione, dimostrando il loro favore al capo del governo.



- Scioperi e sommosse nelle fabbriche: istituito corpo di polizia speciale



Come da programma, le associazioni congiunte di sindacati, organizzazioni aziendali e commissariati statali che in tutta la Francia si stanno occupando di sovrintendere alla gestione di imprese principalmente industriali e agricole sono aumentate sensibilmente e portano già i loro frutti. A Brest e a Lille si registra una maggiore produttività, frutto della coordinazione effetto delle associazioni, mentre a Tolosa e Marsiglia la condizione degli operai pare essersi migliorata.

Tuttavia certe questioni rimangono in stato problematico: i sindacati dei lavoratori, gestiti in larga parte da Socialisti, stanno opponendo un serio ostruzionismo al progresso del progetto. I recenti risvolti politici hanno inasprito le opinioni verso il Primo Ministro e il suo governo e così sono ricominciati in dimensione ancora maggiore gli scioperi e le proteste.

A Reims, divenuto una delle roccaforti della SFIO, la manifestazione ha raggiunto il livello di sommossa. Gli operai hanno protestato contro il sempre più stretto controllo statale sui sindacati e hanno quindi assaltati gli uffici dell'amministrazione comunale. I gendarmi della Repubblica sono subito arrivati a fermare la popolazione. Si è dunque svolta una breve ma intensa lotta che per fortuna non ha visto alcun morto, solo qualche ferito grave a causa della calca.

Il Primo Ministro si è detto assai dispiaciuto che i provvedimenti presi non stiano dando i loro frutti e ha indetto una sessione straordinaria del parlamento per discutere la questione. Dopo essersi consultato con il suo esecutivo al completo e con i suoi sostenitori, ha perciò assicurato, su consiglio di questi, un ancora maggiore intervento dello Stato nella gestione delle fabbriche. Per garantire quindi agli operai la sicurezza necessaria è stato istituito un corpo di polizia speciale stanziato nei complessi industriali: avranno il compito di supervisionare gli operai e porre loro i soccorsi in caso di necessità.

Questa mossa ha mandato la SFIO su tutte le furie: il leader Léon Blum ha gridato all'oltraggio e ha accusato il Primo Ministro di autoritarismo. Alle ire di Blum si sono uniti i rappresentanti dei sindacati di tutta la Francia, che hanno minacciato serie ripercussioni in caso il decreto non venga ritirato al più presto.

Effettivamente, benché alcuni risultati già comincino a farsi vedere, questo non ha permesso ai lavoratori di spostare i loro consenso altrove che dalla SFIO, a cui rimangono legati. Essi, attraverso le parole dei sindacati e della SFIO, ritengono che il miglioramento dell'economia stia venendo messo prima delle loro rivendicazioni e che i provvedimenti previdenziali mascherino interessi economici e perciò rifiutano il proprio sostegno al progetto di Nivelle.



- I Nazionalisti infiammano Parigi



Nello stesso tempo si è avuto un aumento dei consensi all'AF, che dalle sue sezioni regionali si è espansa fino alla capitale della Repubblica, Parigi. Qui i Nazionalisti hanno pensato di trovare terreno fertile per le loro rivendicazioni: bandiere tricolori vengono appese in tutta la città, manifesti e volantini hanno invaso le strade che mostrano immagini del passato glorioso della Francia, a cui è virtualmente contrapposto il presente.

Molti cittadini parigini di origine tedesca si dicono in spaventati e in pericolo per il crescente riversarsi nelle strade di veri e propri banditori che con veemenza attaccano il governo del Primo Ministro e continuano ad accusarlo di tradimento e inazione. Dal canto suo, Nivelle si è detto stanco anche delle fanatiche rivendicazioni dell'AF e ha ordinato, sostenuto dal suo esecutivo, che d'ora in avanti i reparti di polizia dovranno troncare sul nascere dibattiti pubblici troppo accesi che potrebbero costituire un pericolo per la sicurezza pubblica. Tale ordinanza è stata subito attuata quando a Parigi un "banditore" nazionalista ha aizzato la folla contro i germano-francesi, additandoli come invasori. Dalla popolazione in ascolto, imbarazzata, non vi è stata risposta, che è invece arrivata dalle forze dell'ordine le quali hanno condotto in arresto l'aizzatore e i suoi collaboratori che si trovavano insieme a lui per proteggerlo, quasi costituissero una sorta di "milizia del partito"; questi "militanti di partito" - i cui membri sono rintracciabili negli stessi votanti il partito in questione che hanno deciso di sostenere in prima persona - si erano già resi responsabili di violenze in certe città vicino al confine e si erano già scontrati con la polizia. Nivelle, saputo dell'arresto, ha espresso la sua volontà di impedire ulteriori peggioramenti.

Charles Maurras dell'AF ha riso alla resistenza del governo ed è stato nuovamente allontanato dalla riunione del parlamento per i suoi eccessivamente sentiti interventi. Ha comunicato fuori dal Palais Bourbon che «la vittoria finale di questa campagna elettorale dovrà essere del vero popolo francese e del vero popolo francese soltanto!».

Di recente, il numero di aderenti a questa "milizia" è cresciuto esponenzialmente in concomitanza al consenso verso l'AF e rappresenta ormai una forza non trascurabile.

- In vista delle elezioni: un analisi


Previste fra soli due mesi le elezioni parlamentari dell'Assemblea Nazionale, programmate per il 9 novembre.
Attualmente vi sono quattro forze politiche che si contendono la vittoria.

L'Alleanza Repubblicana Democratica guidata da Émile Loubet ha stampo liberal-conservatore e propone di mantenere un sostanziale status quo nell'amministrazione della Repubblica, sulla quale ritiene si debba intervenire solo quando è necessario; è stato il movimento più influente nella scorsa legislatura e raccoglie i consensi della classe medio-alta.

La Sezione Francese dell'Internazionale Operaia guidata da Léon Blum ha ispirazione socialista e comunista e chiama per una sostanziale rivoluzione del sistema politico-economico a favore dei lavoratori e degli operai delle fabbriche. Trova il suo principale consenso nella classi basse, povere e nel proletariato industriale, che gli è rimasto fedele nel tempo.



L'Action Française di Charles Maurras è un partito nazionalista e filomonarchico e incentra i suoi obbiettivi sull'introdurre in Francia una politica di potenza, la rottura dei legami con la Germania e l'espansionismo aggressivo. È sostenuta da parte di diverse classi sociali, raccogliendo membri sia dai più poveri che dai più ricchi ma in maniera disomogenea.



Infine, il Fronte di Salvezza Nazionale è il partito del Primo Ministro Robert Nivelle fondato di recente. La sua politica non ha una collocazione ben definita e si allinea con i programmi governativi del Primo Ministro e dei suoi alleati ed è perciò volto ad una politica razionale, pragmatica e materiale, rifiutando idealismo e sentimentalismo irrazionale. Trae il suo consenso da parti di tutto il popolo francese che condividono le opinioni del Primo Ministro e può contare sui voti dell'ormai disciolto Partito Radicale, di cui ha incorporato la politica, appunto, di risoluzione radicale delle problematiche, e di quella parte dell'ARD distaccatasi dal partito principale, da cui ha preso elementi liberali.



POLITICA ESTERA

- Germania


Le relazioni economiche e diplomatiche con la Germania si sono stabilizzate in un rapporto amichevole e positivo: il trattato commerciale fra Parigi e Berlino sta dando i suoi frutti e ci si aspetta un lento ma continuo progresso. Un accordo è stato raggiunto anche in merito all'Alsazia-Lorena: in cambio del riconoscimento degli attuali confini tedeschi e la caduta di ogni rivendicazione territoriale da parte francese, la Germania ha rispolverato il Trattato di Francoforte del 1871, nel quale si assicurava la possibilità per i cittadini francesi della regione di trasferirsi in Francia se lo avessero desiderato; la conferma che l'operazione è in effetti avvenuta per ogni cittadino ha rincuorato l'animo del Primo Ministro, che ha interpretato il gesto come una prova da parte tedesca di voler assicurare il bene dei francesi, così come egli si è premuto del bene dei tedeschi.

Buone notizie arrivano anche dal fronte interno all'Impero Tedesco, dove l'Imperatore Enrico e il Cancelliere Bülow hanno preso serissimi provvedimenti nei confronti degli anarchici che hanno assassinato Guglielmo II: il partito anarchico FAUD è stato bandito e gli anarchici estremisti condannati a morte oppure a lunghi periodi di incarcerazione.

Il Primo Ministro non si è espresso sui decreti punitivi, ma pare comunque approvare una dura presa di posizione per tutti gli attentatori all'ordine e alla pace.

Sempre dalla Germania assistiamo all'inasprirsi dei rapporti con l'Impero Russo, che da due mesi minaccia l'invasione della vicina Polonia. Nivelle, che aveva fin dall'inizio chiamato in causa la mediazione tedesca, ha però fatto un passo indietro, annunciando che «la Francia interverrà nell'eventuale conflitto solo in caso di aggressione diretta da parte della Russia. È mia premura che sia prima tentata la via diplomatica e in caso di attacco od occupazione preventiva da parte tedesca, la Francia dovrà mantenere la sua neutralità. La Polonia è da sempre amica della nazione francese e preferiamo in ogni caso una risoluzione pacifica della tensione qualunque essa sia, per il bene del popolo polacco».


- Impero Austriaco


Buone nuove arrivano dalle relazioni con Vienna. Nello spirito di collaborazione e reciproco aiuto fra le due potenze, Francia e Austria hanno siglato un accordo diplomatico-economico a tempo indeterminato. Delle ambasciate permanenti sono state stabilite nelle capitali e sono già iniziati i primi fruttuosi scambi.


«I provvedimenti fra i due stati assicureranno - dice il Ministro degli Affari Esteri Bourgeois - relazioni sempre più strette e, si spera, sempre più cordiali».

- Italia

Notizie contrastanti arrivano dall'Italia. I rappresentanti italiani a Tunisi sono stati brutalmente assassinati, a quanto pare, per ordine del Bey Muhammad V, che ne ha spedito le teste mozzate a Roma. Questo gesto ha provocato la caduta repentina e immediata di ogni sostegno al governo del Presidente del Consiglio Giolitti, sfiduciato addirittura dal Re Vittorio Emanuele III che ha acconsentito alle richieste dei partiti all'opposizione di indire elezioni anticipate. Le votazioni hanno visto il trionfo, indiscusso con un 86%, dell'Associazione Nazionalista Italiana e del suo candidato Giovanni Giurato, che è stato quindi nominato Presidente del Consiglio. Il disastroso episodio dell'assassinio pare abbia avuto l'effetto di coalizzare l'opinione pubblica intorno ai Nazionalisti, di fatto assicurando, a quanto sembra, stabilità e consenso al nuovo esecutivo.


Il Primo Ministro Nivelle esprime il suo orrore per gli avvenimenti di Tunisi e ha tuonato contro un gesto tanto violento, irrazionale e assolutamente ingiustificato se non da volontà di aggressione e ha assicurato il supporto diplomatico francese per le sicure azioni di vendetta italiane nei confronti di Tunisi.

«Questo è uno dei momenti in cui la pace, calpestata e rifiutata vergognosamente, non può essere assicurata, purtroppo, se non con un intervento diretto» ha affermato il Ministro degli Esteri Bourgeois, accodandosi al Primo Ministro.

Nivelle, seppur abbattuto per la caduta di Giolitti, con il quale governo era entrato in contatto all'inizio, ha affermato che «la volontà del popolo è sacra» e ha riconosciuto con piacere il nuovo Presidente del Consiglio Giurato, sperando che questi voglia mantenere e riconfermare gli accordi con Parigi, che intende fare lo stesso, e augurandosi un futuro positivo per la Nazione italiana.


- Gran Bretagna

Favorevoli obbiettivi diplomatici sono stati raggiunti con il Regno Unito. In seguito ad uno scambio di dispacci fra il Primo Ministro Nivelle e il Primo Ministro Burns, i due Stati avviano un processo di neutralizzazione delle ostilità reciproche. La faccenda marocchina ha favorito la messa in campo di questo scongelamento e ha visto la creazione prima di tutto di un'ambasciata tripla Anglo-Franco-Marocchina a Fez per il coordinamento congiunto fra le due potenze e il Paese africano e in seguito alla definizione e alla spartizione di precise zone di competenza in materia economica, per evitare di creare anche in Nordafrica nuovi attriti: alla Gran Bretagna è stato assicurato l'aiuto economico al Marocco nella parte occidentale, mentre la Francia nella parte orientale. L'accordo permetterà alle due nazioni europee di non competere fra loro nei loro rispettivi interessi e garantiranno al Marocco adeguata modernizzazione assistita dalle due potenze insieme.

Il Primo Ministro si dice soddisfatto del traguardo raggiunto e ha definito in parlamento il trattato come «la prova che anche due nazioni per lungo tempo ostili possono trovare un'occasione per appianare le loro divergenze nel perseguire obbiettivi di comune vantaggio».

Articolo di Presidente Vladimir -



Sankt-Peterburgskie Vedomost

(Edizione Speciale)




|Decretato il felino più bello di tutte le russie |



Allo scoccare delle 15:00 nella più grande piazza di Pietrogrado è stato concesso il tanto ambito premio del concorso che ha tenuto sulle spine l'intera popolazione russa. Il concorso sul felino più bello, intelligente e aggraziato di tutte le russie è terminato con la vittoria del gatto siberiano della contadina Nikita Sokolovsky. La piccola gattina di nome Ekaterina ha subito conquistato i cuori e i voti della giuria con il suo manto candido e soffice come la prima nevicata siberiana e i suoi occhi azzurri come il lago di Bajkal. La zarina ha avuto il privilegio di incoronare la piccola Ekaterina, cucciola che non supera i due anni d'età come vincitrice del concorso, in preda all'euforia del momento ha anche chiesto cordialmente alla padrona Nikita se fosse stata disponibile a concederle alcuni cuccioli della piccola Ekaterina quando essa li partorirà, l'anziana contadina ha sorriso di cuore annuendo poi con il capo. Di seguito è stata riportata attraverso i più tecnologici strumenti del mondo un'immagine della vincitrice.

Nome: Il-Gatto-Siberiano.jpg<br>Visite: 34<br>Dimensione: 24.5 KB
| Crescono gli attriti interni |

Nonostante l'Incremento estremo della sorveglianza presso le fabbriche è accaduto l'impensabile, una potente esplosione si è verificata alle porte di un complesso industriale situatosi a Mosca, cinque soldati erano posizionati a fare la guardia, quattro sono morti e l'ultimo possedeva gravi ferite, è riuscito solamente a narrare ai soccorritori la vicenda per poi esalare il suo ultimo respiro. Di sotto vi riportiamo le sue parole, si pregano i nostri lettori più sensibili ed emozionabili di non leggere quanto riportato onde evitare problemi con la vostra salute.

Era notte fonda, circa le tre di notte in fabbrica ovviamente non era più presente nessuno, l'orario di chiusura era previsto per le otto di sera. Ad un tratto una figura si avvicinò a noi, ha mormorato qualcosa ma non sono riuscito a comprendere perfettamente cosa, aveva un accento lievemente differente da quello nostrano. Fu un attimo in cui riuscimmo ad intravedere le bombe a mano che teneva nascoste sotto il suo grande giubbotto, sfortunatamente per i miei colleghi i quali sospettosi si erano diretti verso l'individuo per perquisirlo sono esplosi violentemente difronte ai miei occhi mentre anche io venivo investito da quell'onda d'urto. Poco dopo essersi liberati di noi ho sentito diverse esplosioni provenire dall'interno della fabbrica fin quando il portone non è esploso riducendomi come potete ben vedere senza un braccio e con un infinità di detriti conficcati nella carne. Alcuni minuti dopo l'esplosione una figura grande e grossa ha posizionato una bandiera polacca sopra la fabbrica. Ora che voi sapete ditelo alla gente, il mondo deve sapere cosa è accaduto qui, io son riuscito a servire il mio paese fino alla fine ed è giunto il momento per me di riunirmi a Dio.

Furono le sue ultime parole prima che il suo cuore smettesse di battere.

La vicenda ha scatenato l'esplosione del popolo e dei partiti nazionalisti ed ultranazionalisti condannando l'evento e chiedendo allo Zar di onorare la memoria di chi è caduto sotto un cosi vile tranello causa di una disonorevole morte mentre i partiti social-comunisti più grandi si scontrano per contendersi l'attentato.

|Lo Zar e la crisi Polacca|

Affranto da quanto accaduto all'alba del nuovo giorno Nicola II deve scontrarsi con il popolo che condanna l'avvenimento e con le critiche degli aristocratici che lo accusano di non avere il coraggio di invadere i territori polacchi. Mezzogiorno. Questa è l'ora nella quale il sovrano ha intenzione di tenere un discorso all'intera popolazione della Russia e a quella dell'Europa

Ai miei cari sudditi e a tutte voi rispettabili persone d'Europa. Suppongo che sia chiaro per tutti che ciò che è avvenuto questa notte è intollerabile da parte di qualsiasi sovrano o di qualsiasi governo indipendentemente da quale sia il suo allineamento politico. So che in Europa mi temete, alcuni sono arrivati a definirmi "Famelico orso dell'Est" ma ora chiedo a voi, se accadesse la stessa cosa nel vostro paese, se a morire fosse un vostro familiare che cosa fareste? Terreste ancora le difese del macellaio di un vostro parente?!



Il silenzio più totale era calato, nessuno riusciva a dire nulla riguardo a quel tragico evento. Ci fu una pausa che ad alcuni sembrò interminabile, in molti stavano già pensando d'andarsene quando lo Zar ricominciò a parlare

Se fossi come voi mi descrivete, una famelica ed avida bestia, a quest'ora sarebbe già scoppiato un conflitto che come potete ben vedere non c'è, io come voi sono dotato della facoltà di ragionare, di discutere, d'accordarmi e nel caso in cui commetta errori anche di tornare sui miei passi. Questo significa essere un Uomo ed è quello che sono.



Dei timidi applausi iniziarono a provenire dalla folla, in pochi attimi divenne un enorme ruggito segno dell'approvazione dei sudditi verso il loro sovrano, al termine di quel scrosciante fiume d'applausi lo Zar terminò il suo discorso.

Difatti ho scelto la penna alla spada, ho inviato una lettera alle principali potenze europee in modo da istituire un congresso sulla vicenda polacca nel quale tramite due mediatori neutrali vedremo se il nostro patriottico desiderio è legittimo o meno oppure se si scenderà a compromessi. Qualunque sarà il verdetto so che voi insieme a me da Uomini civili accetteranno questa risoluzione democratica del problema. Politicamente la Francia ha concesso la sua approvazione nell'istituire questa seduta mediatica fra noi grandi paesi d'Europa a mediare in tale incontro saranno i nostri vicini dell'impero austro-ungarico essendo i primi a sentirsi minacciati in seguito ad un'espansione dei due imperi e la neutra Gran Bretagna che nulla ha detto sulla vicenda e pertanto ha ricevuto l'invito per essere il secondo mediatore di tale congresso. Ho scritto all'Imperatore Enrico per vedere se anche lui accetterà questa democratica risoluzione del problema. La riunione sul dibattito della questione avverrà non appena il nuovo imperatore tedesco accetterà l'invito e quando anch'esso come me giurerà d'accettare il verdetto qualunque esso sia. Sul luogo dell'incontro sarà presente anche una delegazione francese in vista di puro osservatore la quale non potrà in alcun modo interferire con le decisioni dei mediatori. Riguardo l'Italia anch'essa ha ricevuto l'invito ma si attende ancora una risposta del nuovo governo instauratosi.


| Lieve miglioramento nell'economia imperiale|


Nonostante la profonda crisi politica che esponenzialmente sta lievitando nel paese l'economia sembra stia aumentando se pur sensibilmente, la quasi ultimazione dei porti è motivo di festa nella grande capitale in cui è stato anche istituito un banchetto d'inaugurazione in onore di tutti quei lavoratori che con il sudore e la fatica sono riusciti nell'impresa titanica di costruire un funzionale e splendido sistema portuale nella capitale di San Pietroburgo in meno di quattro giorni, attuale record nazionale dell'Impero, i lavoratori oltre al banchetto riceveranno un riconoscimento dalla Duma di Stato. Nuove occasioni di lavoro vengono create con l'intenzione di modernizzare il complesso di ferrovie imperiali grazie ai commerci con il Giappone che dopo i primi attriti del dopoguerra si è dimostrato disponibile ed aperto con il suo ex rivale e ora hanno intrapreso un lungo e tortuoso cammino per una convivenza il più pacifica possibile nella zona dell'estremo est asiatico.

| giunti al termine dell'edizione speciale del "Sankt-Peterburgskie Vedomost" |

In veste di edizione speciale nell'articolo non vi è presente la politica estera

con il termine del congresso sulla situazione polacca la nostra redazione si

impegna a portare una nuova edizione speciale contenenti tutti gli svolgimenti esteri.


Articolo di falco1994 -



::: ::: London Times ::: :::
{Best British Newspaper} September 1914 {by Anthon P.}







[Internal Affairs & British Policy]


-Stuffs happen in White Tea Britain - Cose che succedono nella Britannia del thé Bianco
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Sono trascorsi quattro mesi da quando vinsero alle elezioni anticipate i sostenitori del thé Bianco, inebriati dall’aromatico profumo delle erbe cinesi, ma dal naso tappato nei confronti del thé nero di Turchia, che con caritatevolezza venne offerto da Grey a mezza Londra. Il partito vincitore, ritenuto inusuale dalla stampa estera, non ha una direzione ben specifica; alcuni deputati addirittura arrivano da ambienti tradizionalmente non politici. Sembra che l’unica cosa che unisca i deputati di quel partito sia il preferire il thé bianco a quello nero. Se Arthur Balfour si pronuncia a favore di una bozza da spedire al Sultano Ottomano, perché il paese diventi un porto sicuro per Ebrei, diversi altri bianchi sono dei ben noti puritani, e dei ben noti nazionalisti.

Poche settimane fa, a causa di una ennesima rissa sul thé, alcuni estremisti del Bianco si decisero, vestiti in camice bianco, a recarsi nel Porto di Londra e bloccare una volta per tutte il traffico di thé nero. Salirono in quattro sulle imbarcazioni mercantili battenti bandiera ottomana, buttando in mare o dando fuoco ai carichi d’erba: un fumo nerastro verdastro si levò da quei carichi, e fu sospinto dal vento verso il centro londinese, dove, come uno spirito iracondo entrò nelle case di coloro che stavano assaporando ben più saporite varietà di tisane. Pare che un turco dormisse nudo nella sua stiva, e che le sue vesti erano andate in fiamme con il resto della nave: disperato, corse via per avere salva la vita, prese una tazzina di thé e saltò da quella nave di fuoco, sgattaiolando ignudo per le viuzze di Londra, coprendosi le parti intime con il vasetto di porcellana.

[European Chessboard & British Colonial Affairs]


-Riots break out in Casablanca - Infiammano le rivolte a Casablanca

th?id=OIP.s5OwLRh8UjPe5uU5_-5CowHaFZIl popolo marocchino di Casablanca si oppone alle incuranti trivellazioni portate avanti senza nessuno scrupolo dalla British Oil Company, che ricevette dal Sultano marocchino Yusuf, i permessi per sfruttare l’arida terra della sua desertica nazione; in seguito all’esplosione accidentale di una trivella, causata da un semplicissimo e apparentemente innocuo sigaro fumato da un addetto alle manutenzioni, gli abitanti della regione, indignati e sconvolti per la civile penetrazione inglese nelle loro terre, si sono radunati di fronte alle trivelle e le avrebbero distrutte se non fosse intervenuto prontamente l’esercito beduino del Sultano. La compagnia ha chiesto al Marocco di proteggere le strutture petrolifere, elargendo immense somme di danaro al poverissimo capo di stato arabo. Inoltre, con la scoperta di nuovi giacimenti nelle regioni occidentali del Marocco, fortunatamente assegnate alla corona inglese, si prospettano nuovi giganteschi profitti. Ma se la British Oil Company sarà minacciata ancora dalla pretenziosa popolazione "civile", allora il governo inglese chiederà personalmente al Sultano l’intervento delle forze armate coloniali di Re Giorgio.

-Polish Crisis breaks out in European Adjustment - Irrompe la Crisi Polacca nella Sistemazione Europea

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La nuova sistemazione continentale sta iniziando a delinearsi attorno alle recenti vicende che hanno coinvolto l’Europa: mentre il nostro paese sembra soffrire di un certo tipo di schizofrenia legata al thé, Francia e Italia, nazioni latine e quindi unite nel destino, trovano se stesse unite e compatte sotto forme nazionaliste grazie alla gratuita polarizzazione offerta dai socialista; inoltre la Gran Bretagna ha trovato riplorevole il barbaro e macabro assassinio "regalato" all’Italia dai tunisini, tuttavia si ritiene impensabile che un paese come l’Italia possa disporre di Tunisi come colonia, anzicché popoli più responsabili come la Francia, la Germania al limite, o anche meglio la stessa Inghilterra.

L’Austria, contrariamente al resto d’Europa si incammina verso un sentiero stabile e progressivo, mentre tra Germania e Russia si decide il destino del minuscolo stato Polacco, entro il quale non si giocano fortunatamente significativi interessi inglesi.

L’Inghilterra ha accettato di offrirsi mediatrice al Congresso di Danzica dove si terranno le risoluzioni diplomatiche della questione che attanaglia l’Europa Orientale e spaventa più i continentali che gli inglesi stessi, i quali ritengono quella polacca, essere una questione puramente Europea, che non riguardi l’Impero Britannico.Re Giorgio in persona si recherà a Danzica, dove presenterà i suoi progetti e darà veto alla loro attuazione.

Articolo di HerbertBacke -



''Wiener Zeitung''

01 September 1914

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{ Interne politische Fakten- Fatti di Politica Interna}







La restaurazione d'un unico vessillo, comune ed incontrovertibile per l'Austria-Ungheria aveva riaccesso la fiamma della speranza nei cuori dei propri cittadini, delle classi operaie, dei capitani d'industria, e dei più ferventi nazionalisti.

La situazione politica era solida, il governo di von Stürgkh, della storica destra conservatrice, aveva l'unanime appoggio del Reichsrat e delle sue due camere. L'unica ''opposizione'', che tuttavia non si annoverava all'interno degli ambienti della politica viennese, ma che sobillava le classi proletarie, e quelle più indigenti, alla manifestazione dei propri dissapori politici, erano i socialisti di stampo anarchico, che trovavano adito tra le fila della società rurale, di provincia, e quindi distanti dai centri urbani di Vienna, per l'Austria, e di Buda, per l'Ungheria. Inutile delineare il parere che il sua maestà, il Kaiser austriaco Franz Joseph I, aveva di loro:

'''Non è al momento la socialdemocrazia austro-ungarica a minare la quiescenza dell'Impero, ma le loro falangi più rivoluzionarie, gli anarchici e gli individui anarcoidi.

Se questi individui, che s'imbrattarono lautamente le mani di sangue, non confesseranno la loro inclinazione sovversiva e reazionarie ai danni della società imperiale, sarà la gogna che lo farà per Loro. Non transigerò, i giornali che vertono sull'anarchismo sociale, utopico e annichilente, saranno chiusi, ed i loro redattori imprigionati e sentenziati secondo gli Editti vigenti, gli intellettuali inclini alla celebrazione del loro idealismo subiranno le medesime conseguenze, così come chiunque osi assumere i costumi propri d'una concezione politica assolutamente scevra di discernimento e coscienza.''


Lo stesso governo di von Stürgkh aveva già provveduto a monitorare ogni attività legata al giornalismo e all'editoria Austro-Ungarica, utilizzando come mezzi principali per la lotta al socialismo anarchico la censura e la vessazione legale, configurandosi, agli occhi della comune visione come un ''governo risolutamente forte'', austero, e talvolta dispotico nei mezzi che legittimano il proprio fine, la concezione machiavellica degli strumenti di ''controllo propagandistici'' fu una peculiarità dell'esecutivo di von Surtgkh e dei propri ministri.

Attorno alla cttà di Vienna, capitale dell'Impero Austro-Ungarico, gravitava qualsivoglia entità intellettuale, tra pittori, scultori, letterati, filosofi, musicisti e attori, l'Impero di Franz Joseph I sembrava essere tornato indietro di secoli, dal punto di vista culturale, quando ancora Vienna era la capitale europea del prestigio culturale, operato dai mecenati della casata degli Asburgo.

Il ministro degli interni il conte Leopold Sigismund Berchtold ha esposto quest'oggi al concilio ministeriale, il proprio ''piano di sviluppo urbano-economico'', che prevede la costruzione di porti e in un futuro, ormai prossimo, di ferrovie, come vie di comunicazione per coadivudare gli scambi economici che altrimenti avrebbero impiegato troppo tempo a raggiungere l’itinerario previsto via mare. Inoltre, ciò consentirà alle forze militari di diminuire i temi di imbarco-sbarco fin ora stimate, aumentando le percentuali di probabilità di battere in tempo ipotetici nemici, e consentendo la costruzione di equipaggiamento per la k.u.k. Kriegsmarine. Intanto il disegno di sviluppo è stato varato e modificato secondo le esigente dell'Esecutivo, e passerò presto sotto la visione dell'Imperatore e dei suoi consulenti.

[ ... CONTINUA ] (HerbertBacke)



~ Memoriale d'una tragedia inaudita





Se lo sviluppo economico-industriale, e le conquiste sociali oculate dell'Impero Austriaco di allora prospettando un nuovo esordio nella scena Europea, per quanto concerne le conquiste ottenute dalla politica Asburgica, la litania di nequizie che investì la casa Asburgo-Lorena non cessò, difatti, dopo anni dal suicidio di Rodolfo d'Asburgo, avvenuto nel 1889 a Mayerling, erede al trono austriaco, l'amata imperatrice Elisabetta I, consorte di Franz Joseph I, era solita adornarsi di nero, simbolo del lutto profondo che la dipartita dal proprio figlio segnò nell'animo della principessa Sissi di Baviera. In quell'anno l'imperatrice Elisabetta I, accompagnata dalla contessa Irma Sztáray, doveva imbarcarsi in incognito sul battello verso Montreux, quando un folle anarchico, - di cui momentaneamente non verranno pubblicate le credenziali, anche se si mormorò fosse italiano -, che aveva ricevuto notizie sulla falsa identità dell'Imperatrice da ignote fonti, e del momento dell'imbarco, si appostò dietro un ippocastano, sul quai du Mont-Blanc, armato d'una lima appositamente occultatati in un mazzo di fiori. Al passaggio dell'Imperatrice l'ignobile delinquente corse verso di lei, pugnandola al petto violentemente, tentando poi la vana fuga, interdetto dalla pattuglia di guarnigione locale. L'Imperatrice s'accasciò a terra per l'urto violento, tuttavia si rialzò e corse verso il battello che stava per salpare, quando, una volta salito su esso, impallidì e svenne tra le braccia della contessa Sztàray, comunicato il fatto al capitano e all'equipaggio il battello che era appena salpato tornò indietro, attraccando nuovamente, permettendo così di riportare Elisabetta I di Baviera nelle proprie camera d'albergo. Dopo un'intera ora d'inconscienza la morta sopraggiunge per emorragia interna, così fu riferito dal medico che all'ora condusse l'autopsia.

Sebbene Franz Joseph sembra essere ormai stato temperato dalle nefastità che la vita ha riservato alla casa Asburgo-Lorena, oggi, sembra più risoluto che mai ad intraprendere misure coercive contro l'anarchia e l'anarchismo ideologico all'interno dell'Impero Austro-Ungarico, che l'omicidio dell'ex imperatrice Elisabetta di Baviera abbia contribuito, fino ad oggi, ad influenzare le scelte politiche del nostro sacrosanto imperatore Franz Joseph I?

Assolutamente sì, nonostante la risolutezza, la compostezza e l'immagine austera d'un imperatore che non farà mai trapelare alcun segno di ''debolezza'', la sofferenza sembra aver segnato anche Lui.





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{Außenpolitische Fakten- Fatti di Politica Estera}





~ Germania: Nuove novelle giungono dalla corte imperiale del Kaiser Enrico I di Prussia, dopo che il l'esecutivo si è impegnato a proporre all'Impero tedesco la ratificazione dell'Alleanza, già suggellata nell'ormai lontano 1882, sua Maestà Enrico I ha accolto la richiesta. Inoltre, nuovi piani di scambi reciprochi sono stati prefissati, aprendo i mercati Berlino-Vienna. Non mancano, tuttavia, le tensioni tedesche a causa dalla ''crisi polacca'' e del suo scontro diplomatico-politico.





~ Russia: La situazione che avvolge l’intricata vicenda della ‘’crisi polacca’’ vede il coinvolgimento, da una parte, degli spiriti nazionalistici, che secondo un disegno d’annessione, a pro della fratellanza etnico-ancestrale polacca-russa, gioverebbe economicamente all’Impero russo quanto in termini politici alla Repubblica di Polonia. Più di tutti, il nostro sacrosanto impero Austro-Ungarico, fondato dal dualismo etnico, principalmente, austriaco-ungherese, comprende la legittimità dell’annessione della Polonia sotto l’egida dello Zar, pur comprendendo i tumulti delle potenze europee alla promulgazione d’una dichiarazione di guerra. L’attentato d’un malavitoso, ribelle, polacco, ai danni dei soldati posti a guardi d’un complesso industriale, che con un’esplosione ha riportato quattro morti ed un ferito grave è divenuta faccenda di sdegno per i russi quanto per il popolo austro-ungarico. Un simile affronto, nonostante le difficoltà che legano l’Impero dello zar Nicola II alla ‘’crisi polacca’’, è categoricamente incriminante, un gesto scellerato quanto inconsulto come quello perpetrato dal delinquente polacco è da condannare con i mezzi più coercitivi. Lo stesso zar, nel suo discorso pronunciato a San Pietroburgo davanti all'ingente folla accalcatasi per udire le parole dell’imperatore, ha difeso la propria volontà circa la risoluzione della ‘’crisi polacca’’ con mezzi diplomatici, anziché imbracciando le armi, redimendosi dalla ‘’demonizzazione’’ operata da taluni quotidiani europei, che lo raffiguravano come un orso, indomito e veemente, che avrebbe voluto schiacciare la Polonia. Lo zar, inoltre, invita le principali potenze europee a prendere parte alla ‘’conferenza di Danzica’’, dove la delegazione imperiale austro-ungarica si recherà per mediare, assieme alle altre nazioni consultive, tra le diatribe che vedono l’Impero tedesco e l’Impero russo come protagonisti della ‘’questione di Polonia’’.

~ Italia: E’ stato annunciato che i rapporti bilaterali Italia-Tunisia sono degenerati, difatti, gli ambasciatori italiani dislocati nella capitale Tunisi sono stati uccisi, ed il Bey Muhammad V, ha pensato bene di inviarne le teste all’interno di un baule, su una nave diretta verso le sponde italiane, una volta individuata la nave dalla Regia marina, il carico è stato indirizzato verso la corte reale a Roma, scoprendone l’orripilante visione. La negligenza della politica estera del governo Giolitti ha così determinato la sua celere caduta, con l’avvento delle elezioni anticipate, il partito nazionalista italiano - Associazione Nazionalista Italiana – ha ottenuto una vittoria schiacciante, pari ad una percentuale di voti, che si attesta all’incirca all’86% , tutti favorevoli all’istituzione del nuovo esecutivo sotto la guida del neo Primo ministro Giovanni Giurato. Il presidente von Stürgkh ha espresso la sua opinione riguardo il tragico evento che ha investito l’Italia:

-« Episodi turpi come questi sono il motivo per cui un governo forte, risoluto e austero è sempre una valida scelta per il ''vox populi’’. La fragilità della politica estera giolittiana ha palesato la sua inettitudine nei rapporti con le barbariche nazioni che popolano i deserti nordafricani, scevri d’ogni civiltà. Auguriamo al nuovo governo Giurato di poter riportare l’Italia all'ordine e all'equilibrio socio-politico che ne conviene.»





~ Francia: E’ stato recentemente siglato, tra il nostro Impero, e la Repubblica francese un duraturo trattato di scambi economici e di attività diplomatiche, sottoscrivendo un apporto mensile di materie prime tra Parigi e Vienna, e la fondazione, nelle rispettive capitali, d’ambasciate propense ad interagire politicamente. Ci è inoltre pervenuta la notizia, che dopo l’ostruzionismo e la strenua opposizione dei nazionalisti e dei socialisti francesi, il Primo ministro Nivelle ha fondato un proprio partito, il FSN, letteralmente il ‘’fronte d salvezza nazionale’’. Si incrementano, poi, gli episodi di vilipendio nei confronti dei cittadini franco-tedeschi a confine con il Reich, i quali si sentono minacciati dall’astio dei militanti dell’AF, il sobillatore del nazionalismo francese, che inveiva contro i francesi di origine tedesca, - additati come ‘’invasori’’ -, è stato arrestato, così come la falange di uomini che l’accompagnavano. Le prossime elezioni, in Francia, vedono contrapposte quttro forze politiche principali, i liberal-conservatori di Emile Loubet, con l’Alleanza Repubblicana Democratica, i social-comunisti della Sezione Francese dell'Internazionale Operaia, sotto la guida di Lèon Blum, i filo-monarchici e nazionalisti dell’Action Française di Charles Murras, ed infine il Fronte di Salvezza Nazionale, forza politica costituita dal Primo ministro Nivelle e dai suoi sostenitori.

~ Gran Bretagna: La Gran Bretagna, stato che esula dal quadro delle tensione europee, ha precedentemente ottenuto dal Sultano del Marocco Yusuf i diritti per la trivellazione dell’oro nero, rinvenuto in un sito archeologico a cui alcuni accademici britannici stavano lavorando.

Tuttavia, la British Oil Company, incurante dei sussulti popolari a causa delle trivellazioni incuranti del malcontento popolare, ha causato, a causa della negligenza d’un addetto alla manutenzione, dell’esplosione di una trivella. I costi relativi alla reintegrazione del sistema di trivellazione danneggiato sarà interamente elargito al Sultano Yusuf dalle casse statali britanniche, al fine di tutelare e di mantenere i propri diritti relativi all’estrazione dell’olio nero. Non si placa la follia britannica circa l’inebriamento verso il tè bianco, ed il disprezzo per il tè nero ottomano, difatti, alcuni fanatici del tè cinese si sono recati su una nave ottomana, attraccata al molo di Londra, dove hanno dato fuoco al carico di tè nero stanziatovi sopra.


Articolo di Dark II -



LA BENEDIZIONE



Infuriava la bufera per le lande di Prussia, il soave reame erede dell'Impero unto da Dio e consacrato dalla Trinità che sotto l'illuminata guida dell'Augusto risorgette dalla ceneri.

Così, al tocco dell'Angelo della Morte, succedeva Enrico, nuovo figlio della Germania che bramava gloria e vittoria.

Alla nuova Corona teutonica veniva in sogno, nella notte che precedeva l'incontro dei Grandi del Continente, la Vergine priva d'ogni peccato.

Volava al di sopra delle nubi, Enrico, stringendo le mani ad una sublime figura angelica che lo accompagnava verso l'intensa e radiosa luce che irraggiava l'immensità in cui si ritrovava a galleggiare.

Nel contempo la consorte Irina, brillante stella d'Assia-Kassel, sognava invece che crollava la sommità di una casa stroncando una rapace aquila argentea, madre dei famigerati Ussari di Polonia poi, d'un tratto, le porte della camera da letto si aprirono da sole ed Enrico, svegliatosi, veniva richiamato fuori dal Palazzo.

Affacciatosi ad una balconata, la tempesta si dissolse, il vento si placò e le campane di
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:32 pm

Articolo di Mussulmanopazzo -



Yüce kapidan haberler

Efendinin yili - 1292/1914

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1 Eylül/Settembre

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-.Anayasa ve popüler zafer.-

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L'intensificata e ingiusta rivolta mossa nei confronti della tirannia del Sultano placa il suo animo ritrovando la fiducia nel casato dei Vahdettin con il suo ultimo esponente che annuncia a grande voce dalla Sublime porta la nuova e giusta costituzione del Grande Impero Ottomano che sancisce la fine dell'era dello sfruttamento e dell'ingiustizia.

Il partito liberale dei Giovani Turchi in tutto questo ha ritrovato l'unita e tra le piazze di Istambul il veto del coprifuoco è stato eliminato cosi da concedere ai cittadini di festeggiare in parate protrattesi anche fino a Notte Tarda.

I Piccoli e nascenti partiti democratici la considerano la più grande vittoria mai ottenuta pagata a caro prezzo con le vite dei rivoluzionari a cui le forze dell'ordine hanno sparato per sopprimere la libertà di parola e di pensiero;

Lentamente anche i coprifuoco delle città ribellatesi negli ultimi mesi verrà abrogato non appena ci sarà la certezza che movimenti sovversivi non si ripeteranno più.



Nel frattempo nelle sale del palazzo Topkapi vi è un furioso via vai per i preparativi delle elezioni della nascente camera dei ministri, per la prima volta nlla storia dell'Impero saranno chiamati tutti gli uomini di ogni classe sociale di età compresa o superiore ai 20 anni per eleggere chi dovrà rappresentarli d'ora in avanti.



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-.Ingiliz Gizemleri ve çayin çilginligi.-

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Strani avvenimenti si verificano nell'ultimo periodo nelle periferie di Damasco dove pare che la pazzia del Thè Nero che per tanto tempo si è discussa a Londra si dilaga come un morbo portando la gente a colpirsi con tazze di thè bollente in pieno volto senza un apparente motivo.

Nello stesso periodo di attività di questi folli assalitori del Thè vari archeologi internazionali hanno confermato la scomparsa di parecchi reperti storici tra i quali per lo più vasi in ceramica del periodo sumero e tavolette scritte del medesimo periodo insieme a statuette di pietra Egiziane.

Le autorità della zona hanno di conseguenza iniziato a interrogare i vari custodi delle tombe e dei siti dando il via a delle vere e proprie indagini;



I Più superstiziosi pensano che si tratti di un qualche tipo di maledizione o piaga portata dai Jin malefici per via delle pessime scelte del Sultano di aprire l'Impero al commercio internazionale.

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Nello stesso frangente di tempo gli Inglesi vestono strane vestaglie bianche e danno fuoco ai carghi di Thè importato sulle grandi navi mettendo al rischio l'intero equipaggio causando danni per miglioni di Lire.

Il Sultano non si è espresso al momento ma il Pasha Hali-Khasha Salahadh ha affermato che il governo dovrebbe prendere provvedimenti disciplinari molto seri contro chi ha causato danni all'economia dell'impero e alla sua ditta in particolare:

<< Questi Inglesi parlano e parlano ancora, ci dicono di aprire le porte ai Judei e poi nel convincerci danno fuoco ad interi carichi di Thè causando una falla nella nostra già fragile economia.. alle elezioni vorrei richiamare l'attezione popolare nel scegliere un rappresentante deciso e forte che tenga le porte sbarrate agli ebrei e che faccia rispettare il nome dell'Impero..Io voterò Mustafa Kemal Atatürk come primo ministro ed ogni vero Turco dovrebbe sceglierlo per la sua politica giusta e impassibile.>>



La maggioranza della popolazione di fatti si trova in accordo con le parole del Pasha Salahadh favorendo un governo liberale e democratico piuttosto che dare l'appoggio a socialisti e conservatori, ma sopratutto si trovano in accordo con un unica grande verità i Judei dovranno stare fuori dalla nostra grande terra senza infettarla come hanno sempre fatto emigrando e distruggendo come sciami di locuste.



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ITALIA

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Non è certa la situazione politica Italiana, pare che il politico Giovanni Giolitti baluardo dei partiti di sinistra sia stato colpevolizato a parere del popolo delle innumerevoli e costanti morti che avvengono del paese.

Il Corano ci insegna: “…chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l'umanità.” (Surah al-Maaida, 5:32)

Atti di violenza e torrore dilagano nei quartieri dei centri urbani Italiani, c'è chi colpevolizza il decadente partito di Giolitti ormai allo sbaraglio per le imminenti elezioni e chi (in minor numero) lo difende perché probabilmente corrotto.

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Si lasciano alle spalle i vecchi rancori della guerra Italo/Turca avvenuta tre anni orsono, seppellire l'ascia di guerra con un vecchio rivale e portarlo dalla propria parte è un passo fondamentale per lo sviluppo, ed è per questo che sono stati promossi dal governo vari accordi con le industrie italiane di Sicilia produttrici di petrolio provenienti dalla ormai strappata Libia.

Ma l'Impero non porta rancore, si guarda ormai al futuro ed a una profigua collaborazione.



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RUSSIA

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Scoppia la Crisi Polacca, pare che lo Zar Nicola II sia stato sfidato dall'aristocrazia terriera e marchiato come codardo e che per tale scempio si sia sollevato un immane polverone, l'Impero si è tenuto indisparte confermando che non parteciperà alla conferenza che ha richiamato l'attenzione della maggior parte die paesi d'europa.

La buona dialettica e le parole di conforto da parte dello Zar hanno invano tentato di portare l'ordine ma sembra che anche il solo nominare sui giornali un ipotetica guerra fantasma sia inaccettabile.


Articolo di Astrid I -



=== ^^=== Berliner Herold === ^^====


November 1914

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{Schachbrett-Politik}

|Sfrenata violenza anti-tedesca in Francia|
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Destano forte rabbia le intollerabili notizie di violenze e di massacri perpetrati contro dei nostri connazionali, riportate con naturalezza sulla stampa francese; la Francia, che da pochi mesi si stava incamminando verso un retto e incriticabile sentiero di pace e di concordia con la Germania, rischia in tal modo di compromettere quel giusto cammino e incendiare quel ponte ligneo che la lega oltre il Reno alla superpotenza tedesca. Il tanto stimato "Politikersoldat" Nivelle, incapace di sopravvivere all’assalto dell’opposizione dello stolto popolo di Francia, tenta un ultima disperata resistenza democratica, nel Fronte di Salvezza, nella quale sono riposte le ultime deboli speranze di una introvabile intesa tra il Paese Latino e la Potenza Germanica. Gli eventi che citiamo, si sarebbero svolti al confine, nelle vicinanze dell’Alsazia-Lorena, dove i francesi iscritti a partiti monarchici e nazionalisti, vivendo nell’irrealizzabile utopia e nell’incoerente idealismo, si sono lasciati andare ad incommentabili atti di violenza ai danni dei nostri compatrioti. La stampa nostrana controbatte.

Gli esperti sono convinti che la stessa polizia francese, incaricata ad arrestare i rei, fosse in realtà dalla parte della folla, e che sia stata in molteplici casi "morbida" con i detenuti: la Germania chiede Giustizia; se poi, la stampa francese, non ha osato riportare il numero delle vittime di queste "violenze" sfociate in un massacro, allora riteniamo che la cifra dei morti possa addirittura sfiorare il centinaio, se non oltre. Inoltre, diversi banditori, parlano continuamente alla nazione francese incitandola alla Guerra contro la Germania, per la quale il popolo tedesco, pronto a rispondere con compattezza, ha la certezza di vincere. Gli esperti sono d’accordo: senza un aiuto, il Governo Nivelle probabilmente cadrà, e la Francia ritornerà nel profondo baratro, dalla quale era per un momento fuoriuscita, addossandosi alle spalle del Politikersoldat, che scalava con muscolose braccia l'altura: un uomo stimato, che ha cercato di dare lustro e dignità alla propria nazione.

In Alsazia-Lorena non sono scoppiate violenze fisiche, a riprova della tempra del popolo tedesco, tuttavia mentiremo se non specificassimo, che la popolazione francofona ancora residente nel Reichsland, ha avuto a che fare con insulti, e sputi: reazioni pressocché comprensibili e accettabili di fronte a dei massacri, quali quelli perpetrati in Francia. « [..] la Francia deve rispondere alle proprie azioni con fermezza e risarcire i danni causati ai tedescofoni, deve inoltre assicurare la vita dei tedeschi residenti nel paese. In assenza di queste condizioni, non possiamo parlare di pace. [..] » ha commentato il Cancelliere Bernhard von Bulow, irritato come qualunque altro tedesco; ad aver poi preso personalmente a cuore la faccenda, ormai un caso pubblico, di risonanza mediatica nazionale, forse internazionale, è stato l’Imperatore Enrico I, che ha tenuto calmi i frenetici cuori del Reich, con parole di pace e tolleranza. « Grava senz’altro sulla Francia la responsabilità di quanto accaduto, e i francesi saranno chiamati al rispetto, tuttavia non conosciamo la reale stima delle vittime. Fosse anche un solo tedesco morto, o vessato, sarebbe atroce. Siamo convinti tuttavia che l’autentico popolo di Francia ripudi questi massacri, e che non desideri affatto un conflitto con la Germania. »



|Conferenza di Danzica|

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I plenipotenziari di tutta Europa, si sono trovati d’accordo, in merito alla Questione Polacca, nel trovare una risoluzione diplomatica alla crisi, che non disaccontentasse né la Germania, né la Russia, principalmente coinvolte nella faccenda. I diplomatici tedeschi hanno proposto Danzica come sede della Conferenza: sia per la vicinanza con la Russia che per la posizione settentrionalmente dominante sulla Polonia. Il Cancelliere Bernhard von Bulow ha incontrato e trattato personalmente con tutte le onorevoli personalità coinvolte, le quali hanno avuto anche modo di apprezzare la bellezza artistica di Danzica. Ecco come, von Bulow seduto comodamente sul sedile d’un treno di ritorno a Berlino ha commentato soddisfatto la Conferenza di Danzica.

« Questa conferenza ha conferito lustro sia alla Germania che alla Russia, e personalmente posso ritenerla un successo: si sia anche trattata della più interessante conferenza alla quale ho avuto l'onore di partecipare dopo quella di Berlino del 1878. Avevo come l’impressione che tutti i plenipotenziari si intendessero e fossero d’accordo: tralasciando la posizione italiana, non ho riscontrato una particolare preoccupazione verso la soppressione dello stato polacco, né per il destino dei polacchi. Sono stata sorpresa dallo zar Nicola, che ha dimostrato di essere un uomo di audace diplomazia, e neppure avido come si dice.

C’era un posto vacante, che spettava ad un ipotetico rappresentante turco, ma l’Impero Ottomano è un paese instabile, chiuso al mondo e prossimo al baratro...

Il sovrano britannico ha offerto una sufficiente mediazione neutrale, suggerendo i principali punti d'intesa, ed era pronto, in assenza di reali interessi, ad accettare qualsiasi risoluzione che accontentasse ambedue le potenze, non ha avuto molto da aggiungere, ed in seguito, re Giorgio si è anche alzato per..."impegni improrogabili" complimentandosi al suo ritorno per il decoro dei servizi igienici.



Il rappresentante francese ha rappresentato un ostica opposizione ai piani del Reich, e all’interesse del popolo tedesco: appellandosi a cliché idealistici, soltanto l’apertura russa ha convinto il francese ad accettare le modeste richieste tedesche; e mentre l’onorevole discuteva, me e l’Imperatore trattavamo sottovoce ignorandolo.

E se l’Austria ci ha dimostrato simpatia e offerto supporto, non mancando tuttavia di proporre un modello irrealizzabile e comunque inappetente (concedere ai russi le città russofone di Polonia ridimensionando ulteriormente il territorio polacco, rendendo de facto inutile l’esistenza dello stato stesso), il rappresentante italiano pareva essere venuto più per sedersi e sfumacchiare che per parlare; la posizione Italiana è rimasta inascoltata un po' da tutti: sono stati i soli a schierarsi dalla parte del popolo polacco: del resto i due popoli sono legati da una comprensibile amicizia dal lontano 1848.



In fine si è deciso per la spartizione della Polonia, l’annessione della Prussia Meridionale all’Impero Tedesco e la demilitarizzazione dei territori occupati, e che inoltre le miniere di Łodz siano concesse alla Russia; tutti i plenipotenziari si sono stretti la mano, ad eccezione dell’austriaco, che ha dovuto lasciare la sala perché "fatti terribili erano accaduti in Austria"; per cui spero non sia nulla di Grave. Ho stracciato la cartina della Polonia per sugellare gli accordi, che si sono conclusi soddisfacentemente. »

In suddetta maniera si è conclusa la Conferenza di Danzica, donando lustro al Cancelliere e all’Imperatore, che con una penna al calamaio e con una stretta di mano hanno conferito alla patria una nuovo territorio: la Sudpreußen, perduta al tempo di Napoleone: l’Impero Tedesco include un nuovo popolo di tedeschi costumi e si rafforza il senso di nazione e l’amore verso la patria. Stamane 7 novembre, l’Imperatore Enrico e l’Imperatrice Irina d’Assia, benedetti da Dio, hanno ricevuto in sogno una premonizione divina, e hanno spedito a Varsavia la formale Dichiarazione di Guerra. Circa 89mila soldati e 3mila tra ussari e blindati marciano con fierezza e senza timore verso Łodz, desiderosi di regalare alla madrepatria un pezzo di Polonia.

Se i dissapori tra Germania e Russia sembrano essersi al momento placati, anche i rapporti tra i tedeschi e austriaci possono, almeno nell’ambito politico, stabilizzarsi, con la ratifica della Triplice Alleanza del 1882 che prevede collaborazione economica, e cooperazione militare difensiva tra Italia, Austria, Germania. E se dovesse mai scoppiare una nuova crisi internazionale tra Germania e Russia, possiamo scherzosamente intuire che essa avrà come pretesto la "Questione Felina": poiché la nostra adorabile Imperatrice Irina, appena vedute le foto della Gatta "Ekaterina" ha strillato commossa, e il suo cuore si è sciolto per quel felino, bramando come minimo i suoi cuccioli.

[ ... CONTINUA ] (Astrid I)



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{Politik des Reiches}

|Espulsione della SPD dal Parlamento|


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Gioia e furore per la vittoria hanno atteso del tempo prima di placarsi: l’Imperatore Enrico, entrato e sedutosi alla cattedra parlamentale, è stato riempito di calorosi applausi, mentre l’abilissimo Cancelliere von Bulow è stato accolto con inchini e strette di mano. Dopodiché calò il silenzio, e tutti i deputati presenti seduti, fermi, e attenti ascoltarono la lettura della lettera di un deputato di Zentrum, che proponeva la rimessa in atto dei decreti anti-socialisti del 1882; tutti i presenti si voltarono verso l’ala sinistra del Reichsrat: fatte eccezioni, i membri del partito socialista si ritrassero timidamente. Continuando la lettura, diverse dita vennero puntate con tono accusatorio verso la SPD, "complice" in un certo qual modo, dell’attentato di Gennaio. "Sobillatori, pericolosi attentatori dell’ordine sociale. Come l’anarchico, anche il socialista soffre di una psicopatia." si lesse, mentre nello stesso momento Vienna, dopo l’appello di Enrico, vendicava il barbaro assassinio della Sissy (Elisabetta di Baviera) con la persecuzione dei partiti anarchici.



« Zum Tode!(a morte!) » Gridarono tutti i deputati, rivolti verso l’ala sinistra, che sempre più timidamente si ritraeva nascondendosi e facendosi piccola e minuta. Enrico, sospirando, accolse la proposta del Zentrum pur facendo si presente, che la Germania non processerà a morte i socialisti senza una valida motivazione: "i socialisti saranno privati della cittadinanza tedesca, saranno sciolti tutti i partiti, siano essi rivoluzionari o moderati, poiché anche le fazioni moderate nascondono invece posizioni estremiste, saranno pesantemente multati tutti coloro che intendono diffondere idee socialiste o simpatizzare, saranno banditi tutti i libri che promuovono tali idee atte a destabilizzare l’ordine sociale."

Il Partito Liberale, nazionalista, ha votato a pieni voti la proposta, mentre del Zentrum, cattolico, se molti hanno votato favorevoli, altri sono stati contro, poiché temono che questo sia solo un passo successivo per bandire anche i cattolici; la SPD ha votato contro, ma alla fine la bozza è stata approvata.



Il Reich ha requisito la cittadinanza a un milione e mezzo di tedeschi. La SPD è stata sciolta, mentre i suoi deputati sono stati cacciati dal Parlamento, le sedi di partito sono state date alle fiamme, e i capi politici sono stati arrestati, la corte ha condannato a 79,01 anni di carcere "Karl Liebknecht" e "Rosa Luxembourg"; altri fanatici comunisti sono stati giudicati malati di mente e rinchiusi negli istituti psichiatrici assieme agli anarchici.

Il Reichsrat, appare ora come un posto spettrale, silenzioso, 1/3 del parlamento è scomparso e la pace e la quiete dominano sovrane, ed echeggiano sottili le voci dei cattolici, mentre rimbombano orgogliose quelle dei nazional-liberali.

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Direttore Luigi Albertini


*Prima Pagina*

-Ultimatum al Bey di Tunisi

Politica Interna

-Aperto il Ministero della Propaganda

--Dissoluzione della Sinistra

Politica Estera

-Conferenza di Danzica

--[Confermata la Triplice alleanza e Asse Parigi-Roma]



*Prima Pagina*

[Ultimatum al Bey di Tunisi]



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-“Sangue Chiama Sangue” era, ed è tutt’ora, il motto con il quale l’Associazione Nazionalistica ha vinto le elezioni di Luglio ed è giunto il momento di metterlo in atto.

Il Primo Ministro Giurato,dopo due mesi dal giorno della votazione, ha organizzato il suo Governo assegnando ad ogni ministero un rappresentante facente parte dell’Associazione, ed ai primo di settembre in Parlamento, dinanzi ai rappresentanti Nazionalisti, Socialisti e della Sinistra,

L’annuncio è stato riportato, ovviamente sui quotidiani nazionali, ma anche in radio in modo che le famiglie italiane vengano a conoscenza dell’imminente Guerra, se così sarà, in modo diretto:

“Onorevoli Membri del Parlamento, compagni di partito e “avversari” politici dell’Opposizione; vi comunico che stamani in una riunione con il nostro Re Vittorio Emanuele III ed i miei Ministri, abbiamo raggiunto la decisione, unanime, di pretendere giustizia verso coloro che hanno massacrato i Diplomatici Bergamaschi ed infangato il buon nome della Corona Sabauda con quell'orrendo “Dono”.



Sono qui dunque in qualità di Capo del Governo, eletto democraticamente dal popolo Italiano, per rendere giustizia ai nostri connazionali, rivolgendomi direttamente al Bey di Tunisi con le seguenti parole, che poi verranno trascritte ed inviate tramite telegrafo al Sovrano Africano:

-Signore di Tunisi il popolo Italiano chiedo a gran voce che sia fatta giustizia per gli atti immondi da lei commessi verso il nostro Regno, per cui le informiamo che tra il Regno d’Italia ed il Belicato di Tunisi saranno aperte le ostilità.

Essendo noi un popolo Europeo discendente dai nobili Romani, le proponiamo di arrendersi e consegnarsi al Regio Esercito per essere processato per i suoi peccati, il suo popolo non ha colpe per le scelte orribili da lei commesse; in caso contrario l’Esercito Italiano sbarcherà sulle vostre coste ed inizierà la conquista del vostro stato.

L’Ultimatum scadrà tra due mesi, alle prime luci di Dicembre le navi del Regio Esercito sbarcheranno.-”

Il Discorso del Primo Ministro fini e l’intera stanza del Parlamento cade in un silenzio abissale, nessuno osò ribattere o almeno fare qualche domanda al Premier, l’unico che riuscì a rompere il fastidioso silenzio era Lazzari del Partito Socialista dicendo:

“Ovviamente.. il Partito Socialista non resterà con le mani in mano mentre lei manderà alla morte dei soldati italiani..” per poi alzarsi e uscire dalla Camera assieme ai suoi fedelissimi.



Politica Interna

[Apertura del Ministero della Propaganda]



-Come secondo atto del Governo Giurati, il primo è l’Ultimatum alla Tunisi, è stato fondato un nuovo Ministero: Il Ministero Della Cultura Popolare, semplicemente Ministero della Propaganda e una pertinente Testata giornalistica chiamata “L’Idea Nazionale” con sede in Via Orso, Roma.

La propaganda è un attività vecchia quanto l’uomo, poiché fin dalla nascita della politica sempre si è cercato di strumentalizzare i desideri o i sentimenti del popolo, ed indurli a votare per una determinata persona o partito politico.

Lo scopo principale di questo Ministero è proprio quello di “convertire” coloro che si oppongono all’Associazione e, tramite manifesti, pubblicità, o altri strumenti, conquistare nuovi voti tra i cittadini.

Ciò non danneggia assolutamente la libertà di stampa delle varie testate giornalistiche le quali possono scrivere articoli, riservare sezioni apposite ad alcuni Partiti o altro, senza nessuna censura da parte dell'Attuale Governo.

Il Giornale “L’Idea Nazionale” sarà l’unico quotidiano ad essere soggetto all’influenza del nuovo Ministero il cui primo Ministro è il poeta, membro dell’Associazione, Gabriele D’Annunzio ritenuto ideale, grazie alla sua conoscenza letteraria, di poter gestire la propaganda nazionale.



[Dissoluzione della Sinistra]



-La Sinistra italiana dopo le elezioni di luglio è ufficialmente disintegrata, i vari membri del partito si sono riuniti in piccolissimi gruppi autonomi colmi di vergogna e odio verso Giolitti e chi continua a sostenerlo.

L’Ex Primo Ministro non ha ancora fatto nessuna apparizione pubblica dal giorno della Sfiducia, pare che egli voglia abbandonare la Vita Politica, ma alcuni suoi fedelissimi continuano a dirigere il partito a nome suo per evitare la dissoluzione completa.

L’opinione pubblica italiana è indignata dalla mancanza di polso e l’inettitudine della Sinistra che ha portato il nostro Regno ad essere disonorato da un piccolo popolo africano.



Politica Estera

[Conferenza di Danzica]



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-Le dichiarazioni Russe di voler annettere la Repubblica Polacca all’Impero Zarista ha attirato l’attenzione di tutti i Governi Europei, sfociata nella creazione di una Conferenza tra le principali potenze continentali tenutasi a Danzica, Germania anche essa pretendente di alcune regioni polacche.

Alla Conferenza ha partecipato anche l’Italia che ha mandato come rappresentante della penisola il Ministro deglI Esteri Luigi Federonzi, il quale non era molto entusiasta di allontanarsi così tanto dalla sua casa, ma una scorta di Sigari e Liquori hanno accompagnato il Ministro in questa sua avventura.

Lo Scopo della delegazione italiana era neutrale visto che non ci sono interessi italiani nelle lontane terre dell’Est, quindi avevano il semplice compito di osservatori che potevano comunque intervenire nella questione.

Al suo ritorno, Federonzi, ha confessato che in alcuni momenti si è fatto trascinare dal suo carattere comico con frasi del tipo “Perché nessuno pensa ai Bambini ?” bambini di qua, bambini di là per poi spegnere violentemente il sigaro sulla cartina geografica della Polonia a riunione conclusa.



In conclusione è stato deciso che per il povero popolo Polacco è giunta la fine della loro indipendenza e che presto i territori della Repubblica Polacca verranno ripartiti tra Russia e Impero Tedesco.

Un fatto divertente ci è stato raccontato dallo stesso Ministro, il quale confessa che a riunione finita tutti abbandonarono la camera tranne lui indaffarato ad ordinare le sue cose e proprio in quel momento la servitù, non accorgendosi di lui, chiusero le porte della stanza.

In preda alla rabbia iniziò ad urlare imprecazioni varie finché una delle cameriere non aprì la porta per liberarlo.



[Confermata la Triplice Alleanza e l’Asse Parigi-Roma]



-Con la vittoria del Nazionalista Giurati il Cancelliere di Berlino, tramite un telegramma, ha rinnovato il trattato della Triplice Alleanza tra Berlino, Roma e Vienna.

L’alleanza unisce le tre Nazioni ripromettendosi di aiutarsi economicamente tramite scambi commerciali e inviare aiuti militari solo con lo scopo difensivo.

Negli ultimi mesi oltre alla triplice Intesa, è stata ampliata l’alleanza con il governo di Parigi, che oltre ad aiuti economici, entrambe le nazioni si impegnano ad aiutarsi in caso di aggressioni subite.

Articolo di Dark II -





LA BENEDIZIONE { II }



Si conludeva l'ennisimo gala di corte per il saggio Francesco Giuseppe, che ormai da vedovo, reggeva le redini dell'eminente potenza d'Austria in animo degli Asburgo-Lorenza, l'aurea dimora del leone rosso rampante, armato, lampassato e coronato d'azzurro e nido sicuro dei tre alerioni d'argento.

Al cospetto dell'ombra imperiale, siedevano aristocratici e chierici provenienti da tutto il Reame che veracemente s'ingozzavano, discutevano d'affari e favori, per poi tornare ad ingozzarsi delle pietanze partorite dalla fine cucina austriaca.

Il vecchio Sovrano, stanco ma retto, in ricordo del suo amore perduto, apriva le membra ed il rugoso palato al Kaiserschmarrn, la stracciata imperiale tanto cara alla compianta Elisabetta.

Non concluse il piatto, che fu colto da un'improvviso dolore, che lo spinse ad abbandonare la cena prima del preventivato.

Posatosi sul pregiato baldacchino che trovava posto nella sua camera ed ingurgitato a fatica del laudano, l'Imperatore prese a dormire.

D'improvviso però si alzò il vento ed alla bianca luce della Luna, si sostituirono dei rossi e sanguigni raggi, porte e finestre di spalancarono così come i cassetti e gli armadi:

Franz fu svegliato dal violento frastuono e fece appena in tempo a vedere dinanzi a lui, materializzarsi la figura della sua defunta consorte, l'Apostola d'Ungheria, che presa forma in polvere d'argento, si avvicinava al marito ancora in terra ed accarezzandolo gli sussurrava all'orecchio:

"Dio è con noi!".



Poi svanì, lasciando il frastornato Sovrano in balia di una voce, dall'ignota provenienza, che si proclamava essere Carlo V colui che aveva compiuto il suo mortale cammino nella misura delle sue forze, ma con la più assoluta dedizione: pur sempre uomo mortale, e per ciò soggetto ad errare nella vita quotidiana, debole nel cedere alle sue propensioni e ai suoi capricci, ma tuttavia personaggio storico per gli alti tratti della volontà e della valorosa condotta, nonchè cardine attorno al quale il futuro è andato plasmatosi.

Il leggendario Imperatore, si rivolse quindi al suo discendente e con impeto gli diceva:



"Nessuno serrerà più nel pugno, in Europa, potenza uguale a quella che tu assommerai nella tua figura e nella tua persona.
L'Impero su cui il Sole non tramonta mai, finalmente, risorgerà!"



Così, anche la voce si estinse, lasciando Francesco Giuseppe insonne fino al mattino successivo ...


Articolo di Nikolay Lenin -



LE FIGARO



Quarta edizione



1 novembre 1914



POLITICA INTERNA



- A pochi giorni dalle elezioni; si compatta di il Fronte di Salvezza Nazionale; possibile blocco SFIO-AF?



Manca ormai poco più di una settimana alle elezioni parlamentari, fissate per il 9 novembre. In questi due mesi, le fazioni in campagna elettorale si sono solidificate e compattate: da una parte abbiamo il Fronte di Salvezza Nazionale di Robert Nivelle, dall'altra la Sezione Francese dell'Internazionale Operaia, l'Action Française e l'Alleanza Repubblicana Democratica.

Situazione ambigua si sta creando in merito all'opposizione: pare che le relazioni fra SFIO e AF, da sempre tese per ovvie ragioni ideologiche e politiche, si stiano informalmente appianando. Nei mesi passati, non era inusuale vedere rappresentanti di una o dell'altra fazione scontrarsi con veemenza in parlamento sulle più ampie questioni, ma adesso tutto sembra cambiato: non vi sono quasi più scontri diretti, i due partiti paiono ignorarsi l'un l'altro e nessuna dichiarazione arriva dai rispettivi leader in merito. Molti politologi credono che potrebbe crearsi un inusuale blocco socialista-nazionalista per far fronte al ben più grande consenso che è cresciuto sempre di più verso il partito del Primo Ministro, ma ancora nulla si sa di certo.

Voce fuori dal coro è quella di Émile Loubet dell'ARD, che, nonostante la situazione volga decisamente a suo sfavore, è convinto che «i cittadini sceglieranno un partito su cui hanno potuto sempre contare, non di certo un movimentucolo nato in così poco tempo!». Se però queste provocazioni paiono sempre di più parole al vento, Nivelle non ha ribattuto, attendendo che «le elezioni decretino il vero rappresentante del popolo francese».



- Scioperi: brusco calo delle manifestazioni



Se la calma informale creatasi fra SFIO e AF può sconvolgere, ancora di più può farlo la notizia che nell'ultimo periodo le grandi manifestazioni e proteste operaie si sono considerevolmente ridotte.

In tutta la Francia, i lavoratori sorvegliati dai corpi di guardia speciali tacciono le loro voci e svolgono senza intoppi il loro compiti in fabbrica. Non sono chiare le ragioni di questo repentino abbassamento del numero di scioperi, divenuti negli ultimi tempi la norma per certi grandi centri industriali, ma molti cittadini, intervistati, l'hanno ricondotto alla buona azione del governo del Primo Ministro Nivelle che, sul lato prettamente economico-amministrativo pare aver registrato grandi progressi: le condizioni dei lavoratori sembrano farsi migliori e le infrastrutture industriali sono state potenziate e lavorano a pieno regime.

Il Primo Ministro non ha nascosto la sua personale soddisfazione per la quasi totale riuscita del piano economico e il Ministro del Lavoro Abel, anch'egli soddisfatto, ha annunciato che, se dovesse vincere il FSN, la riforma economica entrerà in una seconda fase che dovrebbe contemporaneamente risolvere gli ultimi problemi, che comunque sono rimasti, e ampliare il sistema ad ogni azienda e qualunque ambito economico-lavorativo del Paese.

In accordo con gli operai tacciono anche i sindacati e la SFIO che li dirige. Alcuni politici hanno ricondotto il comportamento ad una presa di coscienza dei Socialisti, anche se questi non hanno letteralmente diramato nulla.



- Rappresaglie nazionaliste: fraintendimenti in Germania e cessazione delle violenze



Ha gettato scompiglio la notizia della percezione che in Germania si è avuta dell'attuale "problema nazionalista". I quotidiani tedeschi, riportando l'opinione di alcuni, potremmo dire, "esperti", hanno infatti accusato la stampa francese di non riportare le reali notizie, affermando che invece le violenze dell'Action Française siano ben più numerose e che abbiano portato addirittura alla morte di centinaia di migliaia di germano-francesi sostenuti dalla folla e, terribilmente, anche dalla stessa polizia.

Il Primo Ministro Nivelle, chiamato in causa in quanto capo del governo della Repubblica Francese, ha negato ogni affermazione dei quotidiani e degli "esperti".

Data la gravità della questione nei rapporti internazionali, il Primo Ministro ha tenuto una conferenza stampa indirizzata all'estero nella quale ha affermato:



«Giuro sulla nostra amata Repubblica che nessun cittadino francese di origine tedesca è stato ucciso, che gli episodi di attacco sono stati sì numerosi ed ampi ma si sono limitati alla violenza verbale e all'insulto e solo in casi sporadici all'attacco fisico. I colpevoli di aggressione sono stati fin da subito arrestati e chi ancora è latitante sta venendo ricercato, secondo le nuove direttive, dalle forze dell'ordine, delle quali assicuro la completa e totale fedeltà all'autorità statale, allontanando allo stesso tempo la responsabilità dalla popolazione civile della Repubblica; i colpevoli appartengono infatti ad un gruppo politico ben definito che per sua spontanea decisione ha costituito dei corpi militanti, i quali hanno orientamento politico per niente condiviso dalla popolazione tantomeno dal governo. Come ho sempre affermato, la Francia si impegna a rintracciare e ad arrestare i membri di questa milizia che abbiano compiuto certi crimini e ad allontanare ferventi "banditori" e propagatori di violenza».



Una lettera è stata inviata quindi allo stesso Imperatore di Germania Enrico I, il quale si è, con raziocinio e lungimiranza, espresso diffidente nei confronti delle parole degli "esperti". Nivelle ne ha lodato la capacità di giudizio nel discutere sulla questione e ha fatto dei dovuti apprezzamenti per gli elogi che questi ha rivolto a sé, «contento che anche a Berlino il clima di amicizia si stia facendo largo fra la nuvola nera dell'ostilità».



Nello stesso periodo in cui ha preso importanza questa controversia, si è registrata anche la, pare, totale cessazione delle violenze e degli attacchi da parte dei nazionalisti. Al confine, da ormai due mesi i cittadini tedeschi non vengono presi di mira, nessun militante dell'AF è stato avvistato. A Parigi, che era divenuto il bersaglio dei nazionalisti, le strade sono tranquille, prive di sostenitori dell'AF e di banditori, solo manifesti e volantini affissi a muri, steccati ed alberi sono quello che è rimasto della violenza e dell'estremismo. Molti cittadini non sanno come spiegare questa immediata inversione di rotta, di cui i più ottimisti cercano l'origine nei provvedimenti adottati dal Primo Ministro Nivelle. In seguito agli accadimenti di Parigi, Nivelle ha disposto l'impiego dei corpi della Gendarmeria Nazionale, non solo dei semplici poliziotti, nel pattugliare costantemente, giorno e notte, le strade di città e paesi e ciò ha portato in due mesi all'arresto e alla condanna alla reclusione di diversi militanti nazionalisti in tutta la Francia e in special modo nella capitale. Non si sa ancora se questa sia le reale ragione per la cessazione del disordine, ma il Primo Ministro è soddisfatto della situazione e ha confermato che il governo si impegnerà a mantenerla tale.

POLITICA ESTERA







- Germania e Austria: repressione di anarchici e socialisti







Notizie simili provengono dalle due altrettanto simili per storia e cultura nazioni di Germania e Austria. In queste nazioni da ormai molti mesi hanno preso piede fazioni e partiti anarchici, socialisti e anarco-socialisti che, contrariamente a quanto avviene in Francia, hanno preferito propagandare le loro idee con attacchi e violenze dirette alla cittadinanza e allo Stato, non limitandosi - come in Francia - al solo aizzare proteste operaie.



In Austria, che si è accodata alle decisioni già prese in Germania quattro mesi fa, i partiti e l'ideologia anarchica sono stati messi al bando e i rappresentanti di questi stanno venendo ricercati, scelta influenzata dall'evento orribile dell'assassinio della adorata Imperatrice Elisabetta "Sissy" di Baviera, consorte dell'ancora vivo Imperatore Francesco Giuseppe.



In Germania, la situazione è andata ben oltre: pare che non solo gli anarchici, ma anche i Socialdemocratici del SPD fossero in parte dietro agli attentati e ai tumulti che hanno scosso l'Impero Tedesco, a quanto sembra fin dall'assassinio del Kaiser Guglielmo a gennaio. Per salvaguardare la stabilità nazionale, questo partito è stato bandito e i rispettivi deputati scacciati dal Reichstag, che resta adesso un posto mezzo vuoto.



Il Primo Ministro Nivelle è rimasto scioccato dalle notizie e si è detto mortificato che sia stato necessario adottare simili provvedimenti a Berlino e a Vienna, dispiaciuto che anche sul suolo degli amici tedesco e austriaco vi siano così tanti individui estranei all'idea di pace e concordia.







- Italia: ultimatum a Tunisi e questioni politiche







Era inevitabile che la brutale uccisione degli ambasciatori italiani inviati a Tunisi per trattare con il Bey Muhammad V avrebbe avuto tali conclusioni. Il Presidente del Consiglio nazionalista Giovanni Giurati ha infatti disposto un ultimatum al signore dello Stato africano, intimandogli di arrendersi e in caso contrario di prepararsi alla guerra. La decisione è stata ovviamente approvata dalla cittadinanza e dal Re Vittorio Emanuele, che pretendono risarcimento per il disonore recato.



Il Primo Ministro Nivelle assicura tutto il supporto alla parte italiana, lodando allo stesso tempo che il conflitto ormai certo sia stato preceduto da un formale ultimatum.







«Esso dimostra la buona fede dell'Italia nella sua originale intenzione di avere buoni rapporti con il Bey, il quale ha invece sputato sopra alla pace. Possa l'Italia riacquistare l'onore violato» ha commentato in merito alla vicenda.







Sul lato politico, assistiamo al consolidarsi dell'Associazione Nazionalista Italiana, che ormai controlla, secondo il giusto voto popolare, quasi la totalità del parlamento. È stato inoltre stabilito il Ministero della Cultura Popolare, che dovrebbe coalizzare all'ANI l'opinione pubblica. La mossa ha fatto storcere il naso a molti francesi, ma Nivelle ha rassicurato che l'Italia sta solo compiendo il bene per la sua popolazione.



In ultimo, si è dissolto il partito della Sinistra, di cui un tempo era leader l'ex-Presidente del Consiglio Giolitti, che pare voglia ritirarsi dalla politica. Il quasi totale calo dei consensi alla Sinistra ha portato alla sua spaccatura e alla sua de facto perdita di ogni peso politico in Italia, nonostante esso continui ad esistere formalmente.







Dal punto di vista delle relazioni franco-italiane, è stata siglata una storica alleanza militare fra Roma e Parigi, che consentirà ai due stati la mutua difesa in caso di attacco. I rapporti tra Francia e Italia sono più forti e amichevoli che mai e molti cittadini sperano che questo possa permettere alla Repubblica di avvicinarsi in questo senso anche a Germania ed Austria, con le quali nazioni il Regno d'Italia ha ricostituito la storica Triplice Alleanza del 1882.







- Russia: i socialisti infiammano il paese







Anche la lontana Russia non è potuta sfuggire alle sommosse dei socialisti. I rivoltosi hanno preso di mira importanti centri industriali dell'Impero Russo, ma la fermezza delle forze dell'ordine dello Zar sta riuscendo a limitare i danni e l'espansione della rivolta.



Il Primo Ministro si augura che le tensioni possano essere bloccate su nascere, per la stabilità dello Stato e dell'economia interna di San Pietroburgo.







- Crisi Polacca: terminata la Conferenza di Danzica







Si è risolta fortunatamente in poco tempo la Crisi Polacca, che ha visto il desiderio russo di ricostituire gli antichi confini dell'Impero annettendo la Repubblica Polacca da 50 anni indipendente scontrarsi contro le paure tedesche dell'espansionismo dello stato imperiale di San Pietroburgo.



Ciò che doveva provocare un conflitto su vasta scala russo-tedesco è stato però risolto grazie alla repentina decisione dello Zar Nicola II di tentare la via diplomatica, proponendo una riunione delle principali potenze europee per discutere il da farsi. La Conferenza avvenuta nella città tedesca di Danzica, ha visto la partecipazione di Germania e Russia, Gran Bretagna e Austria - questi in qualità di mediatori decisionali - e di Italia e Francia - in qualità di osservatori senza diritto di voto.



Dopo molte ore di discussione, nelle quali Jules Cambon, ambasciatore francese in Germania e rappresentante di Parigi, ha ribadito l'importanza della salvaguardia dell'integrità del popolo, della cultura e della lingua della Polonia, da sempre amica della Francia, e il Ministro degli Esteri italiano Luigi Federonzi ha posto l'accento - condiviso da Cambon - sulle condizioni della popolazione civile, le due potenze in contrasto hanno raggiunto un accordo favorevole.



È stata decisa la spartizione della Repubblica Polacca fra Berlino e San Pietroburgo: alla prima andranno le regioni di Varsavia e Lodz, alla seconda quelle di Kovna e Lublino. Inoltre è stata disposta la neutralizzazione militare delle zone occupate, ovvero la completa demilitarizzazione, il divieto di produzione industriale di natura militare e il divieto di reclutamento forzato della popolazione locale. La cultura polacca sarà inoltre preservata e protetta.



Nonostante il Primo Ministro Nivelle avesse preferito il mantenimento dell'unità della Repubblica Polacca, egli si è detto contento che la situazione non sia degenerata in un conflitto armato e confida nel buon senso dei monarchi di Germania e Russa per il buon trattamento della nuova popolazione.







- Gran Bretagna e Marocco: sommosse popolari a Casablanca; misteriosi attacchi in Algeria







Cattive notizie dal Marocco, dove, in seguito alla spartizione delle influenze economiche fra Londra e Parigi, la British Oil Company ha potuto iniziare l'opera di un più completo miglioramento degli impianti di trivellazione nelle regioni occidentali del Sultanato del Marocco. Ma pare che la popolazione locale, forse spronata da superstizione o diffidenza verso l'uomo bianco che vede per la prima volta, ha preso d'assalto i complessi estrattivi nella regione di Casablanca: essa si oppone alla penetrazione economica nelle loro terre della Gran Bretagna. Fortunatamente, l'intervento dell'esercito del Sultano Yusuf ha posto fine alla protesta, ma Londra si è detta preoccupata e ha richiesto maggiore collaborazione di questi nel tenere sotto controllo i cittadini, minacciando l'intervento delle truppe britanniche.







La Repubblica Francese condivide le preoccupazioni della vicina Gran Bretagna, in quanto anche nelle regioni orientali dell'Algeria si stanno verificando eventi simili. Per qualche mese, le nuove rotte commerciali francesi attraverso il deserto algerino sono avvenute senza ostacolo. Per poter spostare meglio le risorse in viaggio, sono state costruire nelle zone in cui era possibile delle strade, dei complessi di stoccaggio e delle basi commerciali permanenti, gestite da rappresentanti di Parigi; contemporaneamente, in seguito ad un ulteriore accordo con il Sultano Yusuf, è stato possibile assumere diversi abitanti delle città interessate nei complessi di magazzini e centri di smistamento merci, ai quali è stato concesso un lauto pagamento per i servizi offerti, così da far aumentare la ricchezza media di quelle povere regioni.



Tuttavia, da due mesi a questa parte è sempre più frequente la testimonianza che certi importanti convogli stiano venendo presi di mira da ignoti attaccanti che, armati di scimitarra e coltelli affilati, aggrediscono la carovane e i mezzi di spostamento, depredandone il contenuto per poi andarsene con il bottino. I criminali in questione sembrano ben organizzati, ma le loro tattiche hanno allontanato i sospetti da un possibile coinvolgimento del Sultanato. Yusuf ha infatti disposto che fosse data immediatamente la caccia a tali individui con un discorso davanti alla sua corte. Le sue parole, non del tutto comprese dai rappresentanti francesi presenti, sembravano però terribilmente preoccupate. Ulteriori domande ad alcuni membri della corte hanno portato alla luce che in passato esisteva una pericolosa setta di persone addestrate nella arti belliche che detestava morbosamente i popoli stranieri e che si è resa responsabile della rottura di ogni possibile relazione fra il Marocco e altri paesi, dichiarandolo il motivo di tale isolazionismo secolare. I rappresentanti di Parigi non hanno preso molto sul serio l'esistenza di sette misteriose e sovversive, preferendo concentrarsi sul rintracciare i colpevoli che stanno minando la stabilità economica della Francia.
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Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:33 pm

Articolo di Dark II -





IL FUNESTO PRESAGIO



Chiara, lugubre e fatale si manifestò la Falce del Mietitore per degli emissari diplomatici di Roma in terra araba.

Gli ingrati figli dell'Umanità corrotta trovarono la giusta morte, sotto volere di Allah, per mano di Azrael, l'arcangelo dal Terzo Cielo dalle quattro facce e dalle quattrocento ali.

Il fatal tocco dell'emissario celeste fu chiaro monito per gli infedeli, i quali però accecati dal male che imperversa nell'anima dei miscredenti, dimostrarono la loro ottusità minacciando il Regno di Dio in Terra e preparandosi ad attaccarlo.

Non si fece però attendere l'intervento del Grande Allah che a difesa del proprio popolo e dei suoi figli, scatenò un tremendo anatema sulla vile Flotta d'invasione preparata dal nemico:



"Disgrazie e sventure, dolori e sofferenze, ogni male toccherà chi con assassine intenzioni metterà piede sul sacro suolo della Sharia.
Che possano le vostre membra offuscarsi, la vostra pelle bruciare, i vostri occhi sciogliersi, la vostra lingua essiccarsi e le vostre interiora esplodere.
Che possano spezzarsi le vostre navi, piegarsi i vostri moschetti, frantumarsi le vostre baionette, disintegrarsi i vostri cannoni.
Che possano spegnersi le vostre vite all'impetuoso squillo di tromba di Isrāfīl!"



Subito dopo, orde di Jinn e ʿIfrīt fedeli al Trono celeste furono inviate su tutta la terra degenerata, casa per casa, torturando e maledicendo uomini, donne, bambini, bestiame e raccolti ...

Articolo di PresidenteVladimir -



Pravada

| A morte lo Zar! |



Durante il rimpatrio dello Zar Nicola II dalla conferenza di Danzica, conferenza con l'obiettivo di trovare un accordo fra tedeschi e russi sulla questione Polonia, la delegazione dell'imperatore è stata assaltata da un gruppo di contadini che da tempo avevano abbracciato la fede comunista. Nicola, spogliato dei suoi titoli nobiliari è stato con suo grande stupore condotto alla città di San Pietroburgo ribattezzata Censura della Bytro in nome dell'uomo che si è opposto ai risultati della scandalosa conferenza di Danzica il cui verdetto enunciava che alcuni fratelli polacchi sarebbero finiti in mano ai tedeschi, scandalosa conferenza nata per una questione etnica e risolta con gli interessi economici. Quell'uomo porta il nome di Censura della Bytro o censuura della Bytro nominato a gran voce dal popolo russo stremato dalla povertà e dalla fame capo indiscusso del comunismo. Nicola condotto di fronte alla folla radunatasi nella grande piazza di Censura della Bytro assiste al discorso del nuovo capo dello stato sentendo che la sua sentenza sarà affidata al popolo il quale concede all'ex sovrano di vivere in una piccola fattoria della Siberia in modo da provare sulla pelle le difficoltà che per anni hanno afflitto i cittadini.



| Racconto sull'uomo censurato dalla bytro |



Censura della Bytro prima di venir considerato dal popolo capo dello stato, con un potere superiore alla Duma e allo Zar era un comune uomo del partito socialdemocratico, ma ancor più addietro nella sua giovinezza era un semplice bambino nato nella regione della Georgia, di umili origini e di gran cuore, abbraccia la causa comunista e dedica anima e corpo allo scopo di migliorare la vita di tutti coloro che come lui hanno vissuto e continuano a vivere una dura vita in cui una delle principali sofferenza è la fame. Punta di diamante della rivoluzione nata dopo lo scandalo della conferenza voluta da Nicola II e presa l'ex San Pietroburgo Censura della Bytro ha dichiarato

Popoli che vivono in Russia, da sempre siete stati oppressi e denigrati a cittadini di un unico paese, paese che per molti di voi non era nemmeno proprio. Ma oggi siamo tutti qui riuniti sotto un unico pensiero, sotto un unica idea. Siamo qui uniti sotto l'ideologia comunista, Bielorussi, Russi, Ucraini e tutti voi abitanti di questa sconfinata nazione. Io pertanto, con la vostra approvazione cancello l'esistenza dell'impero e dalle sue ceneri risorge una rossa fenice nata dall'unione di tutti noi popoli che uniscono anima e corpo nel comunismo, d'ora in poi noi saremo l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).

Dopo il discorso di quell'uomo che infiammava i cuori della gente e donava loro la speranza che da secoli era svanita si levarono dalla folla un numero infinito d'applausi, un ovazione dalla durata di ben novantadue minuti.



| Si insedia il capo supremo dell'Unione Sovietica |



Ottenuta la massima carica mai posseduta da qualsiasi altro, l'uomo d'acciaio inizia la sua entrata nella politica mondiale, ha difatti dichiarato di aver mandato una comunicazione a tutti gli stati europei compreso l'impero ottomano scusandosi con esso dell'oltraggio fattogli dalle altre potenze europee che lo avevano tagliato fuori dalla conferenza che avrebbe rimescolato gli equilibri europei.

Ha inoltre dichiarato che i risultati di tale seduta son ormai completamente vani, difatti il capo dell'Unione ha fatto sapere che gli accordi presi con l'ex regnante e dei corrotti diplomatici della Duma non è niente più di un semplice pezzetto di carta e chiacchiere fatte intorno ad un tavolino. Inviata inoltre una lettera di scuse allo stato polacco per il rischio che ha corso di venir cancellato dalla storia europea senza che nemmeno potesse essere presente nel momento della sua sentenza. In segno di scuse Censura della Bytro ha dichiarato che l'Unione Sovietica garantirà l'indipendenza dello stato polacco e che insieme ad esso si avvierà in una collaborazione economica.

Cambiamenti di tutti i tipi sono avvenuti da quando è cambiato il governo, si stima difatti che le incredibili ricchezze dei Romanov confiscate dal popolo durante la rivoluzione e donate al capo dello stato abbiano permesso ad ogni singolo cittadino dell'Unione di diventare dieci volte più ricco rispetto a quando erano presenti gli Zar. Stabilite relazioni d'amicizia con il Sultano marocchino il quale negli ultimi tempi sta entrando nella politica europea l'Unione si avvia in un florido processo d'industrializzazione.



[Ritratto del capo supremo dello stato]



| Cambiamenti in Turchia |



La regione turca sembra finalmente ritrovare la sua stabilità dopo una serie di sanguinose e violente rivolte che hanno portato il paese sul terrore di una violenta crisi civile, a breve avverranno le elezioni dei ministri, evento mai avvenuto nel governo turco. Censura della Bytro, capo supremo dell'Unione Sovietica ha espresso la sua felicità riguardo i miglioramenti della situazione nell'Impero Ottomano considerato dal leader un rispettabile paese e con il quale sono state aperte, dopo la caduta dei Romanov numerose trattative economiche e anche una collaborazione militare navale nel mar nero.



| Rapporti con la Germania |



Per il popolo tedesco sfortunatamente le vicende sono aspre, difatti sul confine con la vicina Francia con la quale stavano avanzando pacifiche relazioni ed era in corso un approccio di riconciliazione fra i due paesi. A detta degli esperti tedeschi la stessa polizia francese era da parte della folla che conduceva quelle barbarie gesta. Riguardo ai rapporti fra Germania ed URSS il sommo ha dichiarato di voler intraprendere nuove relazioni economiche.



| Vicende dall'Austria |



Giungono dalla vicina Austria-Ungheria voci riguardo le persecuzioni degli anarchici, l'attuale capo dello stato non si è espresso riguardo la vicenda esponendo comunque il suo pensiero sull'anarchia definendola la regina delle barbarie, il male peggiore che possa essere fatto ad un paese ovvero privarlo di un identità, di un governo, un ideologia che lentamente porta nel baratro la nazione e i suoi abitanti.



| La Francia si incammina presso le elezioni |



I recenti scontri politici in Francia permettono una chiara idea della situazione del paese, il primo ministro a breve affronterà le elezioni le quali gli proporranno ardui avversari quale il partito filo-monarchico e quello socialista. La redazione augura il meglio per la nazione francese e invita il popolo a non temere di prendere le decisioni per il proprio paese, la volontà del popolo può molto e la giovane unione sovietica ne è un perfetto esempio.



| Nuove guerre sul fronte africano |



Dopo il massacro dei diplomatici italiani in Tunisia e la fuoriuscita di un Giovanni Giolitti colpevole di non essere riuscito ad assicurare la sicurezza dei suoi subordinati il nuovo governo italiano ha prontamente indetto un ultimatum verso il governo tunisino il quale completamente isolato dal resto del mondo non sembra aver dichiarato nulla sull'accaduto


Articolo di falco1994 -



::: ::: London Times ::: :::

{Best British Newspaper} January 1915 {by Anthon P.}


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[Internal Affairs & British Policy]


-IRA new strikes wave - Nuova ondata di attentati dell’IRA



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Il nuovo anno non si apre con festose piazze né con lauti entusiasmi, ma con luttuose cerimonie e collerose lacrime per le vittime di ben tre attacchi terroristici. Almeno tre bombe sono esplose durante la notte nel Centro di Londra, annunciando l’inizio di una nuova e sofisticata ondata di attacchi da parte dell’IRA (Irish Republican Army). L’attacco ha preceduto di poche ore il capodanno, e centinaia di poliziotti si sono recati immediatamente nei posti attentati, riuscendo a portare in salvo alcuni feriti. Sono state utilizzate dinamiti, nascoste accuratamente sotto il pavimento, o dietro alcuni telai: un quarto attentato è stato evitato, poiché una donna anziana, rovistando alla ricerca di thé ha scovato casualmente il pacco esplosivo lasciando che altri lo disinnescassero. Gli altri tre attentati si sono svolti nell’ordine: in una Chiesa Protestante, in un Officio Pubblico, in un Teatro, attentando alla fede, alla politica, e alle istituzioni del Regno Unito.

Scotland Yard ha immediatamente accusato l’IRA dell’attacco senza ulteriori indagini, prove convincenti sono delle tracce indubbiamente irlandesi: una pinta di birra Guinness, un quadrifoglio e un tricolore; sembra inoltre che uno degli attentatori abbia avuto il tempo di disegnare un Leprechaun sul palcoscenico teatrale. Il popolo Inglese è rimasto traumatizzato di fronte alle scene di orrore e carneficina propugnate dall’IRA, che ha lasciato una scia di sangue e di terrore tra le strade di Londra, con un bilancio di 70 morti e 240 feriti. Almeno 50 feriti sono stati portati in ospedale, mentre gli altri, abbandonati nei luoghi del disastro, hanno aspettato che la morte sopraggiungesse e sono stati giudicati dal Signore.Il premier John Burns ha tenuto un rassicurante discorso alla nazione, nel quale annuncia che saranno presi nei prossimi mesi seri provvedimenti contro l’IRA e contro il popolo irlandese, responsabile degli efferati attentati di inizio anno. « Il problema irlandese sarà risolto con l’estinzione del popolo irlandese. » ha dichiarato un puritano del thé bianco, il quale ha addirittura mosso accuse contro gli scozzesi, giudicati indecenti poiché indossano gonne troppo succinte.



[European Chessboard & British Colonial Affairs]
-Oil Company suffers from further Losses - Società Petrolifera soffre ulteriori Perdite

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Il 1914 aveva visto lo stato arabo del Marocco aprire finalmente le proprie frontiere alle potenze occidentali, e la scoperta del tutto casuale di diversi pozzi petroliferi nell’area di Casablanca, e quindi all’installazione di trivelle da parte della British Oil Company, che non ha esitato a prendere contatti con un Yusuf entusiasmato senz’altro dalla scoperta di un oro che avrebbe potuto portare una florida epoca al suo sultanato. Anche la Francia colse l’occasione per ottenere il permesso di sfruttare, o comunque amministrare, sempre nel nome del civile sviluppo, la parte orientale del paese. A causa di un accidente, che ha solleticato in malo modo la superstizione dei barbari popolani, terrorizzati per l’uomo bianco con il quale non avevano numerosi contatti, la folla di cittadini aveva assaltato le trivelle della British Oil. Intimiditi dalla "misteriosa" esplosione, da un incendio durato diverse lune, da una nube di fumo tossico che ricopriva e asfissiava la loro bella cittadella.

Gli ammonimenti preventivi della British Oil diretti a Yusuf verso la protezione delle trivelle e la repressione delle sommosse, non sono bastati. Il reparto beduino che avrebbe dovuto difendere le ultime installazioni di Casablanca ha disertato in favore dei ribelli, che si radunano in cerchio attorno ai fiumiciattoli di petrolio e danzano in catene in esotici riti tribali. Gli inglesi nostri concittadini sono stati fatti prigionieri dai barbari, ma in seguito messi in salvo da Yusuf che ha subito ristabilito l’ordine e scongiurato una crisi diplomatica. Questi, di ritorno, hanno espresso dichiarazioni, che combaciano similmente a quanto riportano i quotidiani francesi: infatti non pochi beduini hanno ammesso l’esistenza di una setta, che tra le tante dottrine professate, prevede l’alienazione dello straniero. Si tratterebbe di un ramo a se stante, dell’Islam sciita, e la tradizione farebbe risalire questa "xenofobia" ad un ipotetico brano del Corano, rimosso dai califfi successivi. « Non vedrai altro uomo, che non fosse stato partorito da tua madre. » Poiché considerano tutte le donne marocchine come "la madre".

I beduini si dispiacevano sentirci definirla setta, poiché il culto sembra essere ben radicato in tutto il paese, e si dice che addirittura anche la concubina preferita del Sultano fosse un adepta. Gli esploratori britannici hanno dichiarato di aver avvertito tremori e palpitazioni per tutto il tempo di permanenza, avendo fatto simili orridi incubi in cui venivano catturati per strani rituali, nei quali venivano spellati vivi e lasciati ardere sotto il sole mentre le concubine del Sultano danzavano in cerchio, imitando il volo dei rapaci.Fortunatamente sono stati risparmiati, ma il mistero che si cela dietro questo strano culto affascina i Londinesi, come i Francesi.



-Italy war on Tunisi Belicate - Italia nella Guerra al Belicato di Tunisi



Il nuovo Governo Giurati, che ha conquistato democraticamente il potere in Italia battendo alle elezioni sia i socialisti che la sinistra storica di Giolitti, e che ha anche in una certa misura conquistato le simpatie di Lord Burns, che dichiara « Il popolo italiano, si incammina verso un sentiero finalmente stabile e parallelo alle vie intraprese dalle altre nazioni europee. », ha deciso di vendicare, al motto, la barbarie perpetrata a Tunisi contro tre inermi cittadini Italiani: una barbarie che ha scandalizzato non solo l’Italia ma l’intera Europa, che ha subito l’offesa di un popolo incivile nei confronti di uno civile; sebbene fosse trapelata la falsa notizia che ci avrebbe voluti contrari ad una colonizzazione italica della Tunisia, recenti dichiarazioni si complimentano con il premier Giovanni Giurati per l’esemplare e istruttiva punizione offerta al popolo tunisino. Arthur Balfour ha chiamato il ministro italiano Federonzi nella speranza di allacciare amichevoli relazioni diplomatiche con il nuovo stato italiano e ricevere alcune concessioni in terra Tunisina. Ci sarebbero infatti, nella poltica italiana "alcuni uomini potenti", entrati in società con il nostro Governo.



-Russian Disaster - Disastro in Russia

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Gli stati di tutto il mondo avevano sottovalutato la minaccia rappresentata dal socialismo: era fino ad ora impensabile che uno stato potesse cadere e ridursi vittima di una plebe incolta e rozza: la Russia, Grande Impero che da appena un anno stava ritrovando la via che l’avrebbe riportata sui passi dell’occidente, non ha saputo essere forte abbastanza da schiacciare un colpo di stato messo in atto da un manipolo di contadini. Facevano bene i Governi di Germania e di Austria, a mettere al bando i Partiti Socialisti, che rischiano altrimenti di prendere il controllo dello stato, e di trascinare il mondo verso un oscuro baratro, senza classi sociali e senza danaro; l’Italia rischiava lo stesso destino della Russia, ma Grazie ai lodevoli sforzi di Giurati, il peggio è stato scongiurato; ci si augura che anche la Francia riesca a seguire le orme italiane e trovare un governo forte e stabile che non sia succube dei socialisti.

Ha suscitato forte indignazione la lettera ricevuta da Lord Burns dal "capo supremo" della Russia Sovietica: « Come osano anche solo credere, che la Gran Bretagna sia corrotta a tal punto da commerciare e avere relazioni diplomatiche con uno stato canaglia governato dalla plebaglia ignorante delle contrade, e che ha per di più, imprigionato il nobile cugino di Russia, Nicola II, in un angusto casolare di campagna sperduto in Siberia? » ha affermato visibilmente iracondo il premier Lord Burns, che ha annunciato la cessazione di ogni rapporto con la nuova Russia Sovietica, e star prendendo le dovute misure, in termini di sanzioni etc, per scongiurare che l’indicibile potere rosso perduri nel tempo macchiando di disonore la sacra e santa Russia.


Articolo di HerbertBacke -



''Wiener Zeitung''

01 Januar 1915

{https://www.youtube.com/watch?v=rx6t4uw4WxE}

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{ Interne politische Fakten- Fatti di Politica Interna}



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(Franz Joseph I che si genuflette, in orazione per la benedizione divina concessa).





La Conferenza di Danzica si era chiusa, determinando la spartizione della Polonia tra il Reich di Enrico I di Prussia e l'Impero russo di Nicola II Romanov.

Il primo ministro von Stürgkh tuttavia dovette lasciare la conferenza prima che essa terminasse con il proprio responso, un emissario informò durante la conferenza di alcuni preoccupanti fatti, quanto esorbitanti. Il primo ministro si congedò salutando quegli illustri figuri che dibattevano sulla ''crisi polacca'', partendo immediatamente alla volta di Vienna con i propri collaboratori che l'avevano accompagnato. Una volta giunto presso il palazzo imperiale del Kaiser austriaco, gli fu fatto presente la situazione di Franz Joseph I, egli, durante la serata di gala indetta all'insegna dei festeggiamenti più lieti, dove le prelibatezze delle cucine imperiali allietavano i palati dell'aristocrazia austro-ungarica, fu colto da un malore. Il Kaiser si ritirò nelle proprie stanze, la causa poteva essere ricondotta alla veneranda età dell'imperatore, che si coricò sul letto della sontuosa camera privata per riposare le stanche e dolenti membra dagli affanni della vita mondana di corte. Durante quello stato di ''dormi-veglia'', tuttavia, l'imperatore fu colto da una visione, onirica od ultraterrena, della propria defunta consorte, Elisabetta I di Baviera. Contemporaneamente alla manifestazione seppur lugubre della donna amata, ma defunta, insoliti fatti capitavano all'interno delle camere dell'imperatore, porte e finestre sembravano spalancarsi senza alcun motivo, come in balia d'un siderale vento funesto, e la taumaturgica visione della donna lasciò spazio a quella del proprio ascendente, l'imperatore Carlo V d'Asburgo, il quale, riferendosi a Franz Joseph, con tono solenne gli riferì che l'impero sul quale mai tramonta il sole, - chiaro riferimento al passato impero della casa d'Asburgo -, sarebbe ritornato, sotto l'egida aristocratica dell'Imperatore. Successivamente, Franz Joseph crollò esanime, e poiché il proprio cuore, debole ed affaticato dagli anni, era stato sottoposto ad un tripudio promiscuo d'emozioni più disparate, si assopì, quasi in uno stato comatoso.

La mattina seguente, tuttavia, l'imperatore si sveglio prestissimo, come suo solito, verso le 6:30 del mattino, in punto. Ed egli riferì l'accaduto ai suoi collaboratori e alla nobiltà di corte, che rimasero sbigottiti sull'avvenimento, taluni inservienti e qualche valletta avevano percepito rumori sinistri venire dalla camera dell'imperatore, o comunque sul piano riservato alla famiglia d'Asburgo, ma nessuno avrebbe mai concepito un'idea di tale portata, difatti, la maggior parte dei sudditi dell'Impero, compreso lo stesso Primo ministro ed il proprio esecutivo, erano maggiormente preoccupati della salute del proprio imperatore, che di quella divina visione, che comunque, sembrava aver ridato all'Imperatore Franz Joseph l'adeguato spirito ed un rinnovato temperamento, celato forse nei meandri più ermetici del suo passato.

La famiglia reale si sarebbe recata presso la propria cappella privata, allo scopo di orare l'Onnipotente ed Onnipresente Signore, ringraziandolo per la propria sacrosanta visione, inoltre, per esplicito desiderio dello stesso imperatore, vennero stanziati circa 500.000 corone austro-ungariche dalla cassa privata della famiglia imperiale presso l'arcidiocesi di Vienna, da spartire equamente, con l'episcopato di Budapest, al fine di edificare ed erigere monumentali cattedrali che avrebbero indicato il prestigio della casa d'Asburgo, e la magnificenza gloriosa dell'altissimo Signore. L'ingente baule stanziato per le alte sfere ecclesiastiche, tuttavia, non serviranno solamente per l'edificazione di nuovi edifici di culto, ma anche alle ristrutturazioni di chiese, battisteri e basiliche dislocate in tutta la provincia di Vienna e di Budapest.

~ Tensioni con la Serbia: disegno panslavico ed ultimatum.





Volgendo un lungimirante occhio verso i confini meridionali dell'Impero Austro-Ungarico, non era difficile prevedere l'esodo delle continue tensioni tra gli ambienti politici serbi e l'istituto imperiale dei d'Asburgo, infatti, il disegno ''panslavico'' della Serbia sembrava arruolare tutti gli individui filo-anarchici repressi dal rigido sistema politico austro-ungarico, che, costretti all'abiurazione delle proprie politiche mediante l'uso del minaccioso patibolo, preferirono emigrare verso lo stato serbo, annoverandosi tra le fila più reazionarie dei partiti panslavici. L'Imperatore, quest'oggi, presso un discorso tenutosi in piazza Stephansplatz a Vienna, ha pronunciato la propria linea d'azione, in accordo a quanto l'esecutivo del conte von Stürgkh aveva in mente d'attuare:

'« Il tempo della superflua retorica e dei vacui sofismi sono terminati. L'ultimatum che invieremo alla Serbia tra non molto provvederà all'estradizione di tutte le personalità anarchico-comuniste rigettate dall'Impero Austro-Ungarico e dalla risoluta linea politica del Primo Ministro Karl von Stürgkh.




Non accetteremo alcuna riluttanza da parte di Belgrado, ecco perché abbiamo ammassato al confine con la capitale Serba ingenti contingenti di truppe austro-ungariche, tra autoblindi ed unità di cavalleria. L'utopico progetto panslavico non è altro che un mitomane prospetto di migliorare il precario ordine ottenuto nei Balcani con anni di guerriglie e conflitti impetuosi, onde non calpestare la memoria dei caduti richiederemo a breve alla Serbia di attenersi alla linea politica predisposta dalle principali forze politiche d'Europa, la condanna all'anarchia socialista.




Imbracceremo le armi se necessario, e con il consenso dell'Altissimo, schiacceremo chiunque rigetterà la doverosa persecuzione ai crimini anarchici, in Europa, e nel mondo intero!»

La folla, sobillata dalla legittima propaganda anti-anarchica e filo-nazionalista, esultò, e sotto uno scroscianti applausi, svettavano come lance verso il cielo gli stendardi dell'Impero e gli araldi della casa d'Asburgo.

~ Sviluppo urbano-economico.




Il progetto presentato giorni fa dal ministro degli interni Leopold Sigismund Berchtold, dell’Esecutivo di Karl von Stürgkh, è stato varato ed accettato dall’Istituto imperiale, la costruzione di porti e nuove ferrovie che collegheranno le principali città dell’impero Austro-Ungarico sono già state affidate all'attività delle compagnie edili specializzate nei settori della comunicazione via terra e via mare.

Inoltre, si attendono disposizioni sulla creazione di complessi industriali nella città di Vienna e di Budapest, fabbriche che potranno garantire un maggior apporto in termini di risorse utili, e aumentare il prestigio nazionale a livello economico.


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(La folla radunata in piazza a seguito del discorso del Kaiser, e della marcia militare)


{Außenpolitische Fakten- Fatti di Politica Estera}



~ Germania: La politica intrapresa dalla nostra sorella germanica non si discostava molto dalla linea politica a cui l'Impero si era attenuto, la rimozione della cittadinanza, l'esilio, - in certi casi, al di fuori dei confini nazionali, la reclusione massiccia presso le prigioni ed ovviamente la repressione mediante censura e la chiusura dei giornali affini.



~ Russia: Dopo l’esito della ‘’Conferenza di Danzica’’ un gruppo di contadini indigenti, sobillati dalla dottrina ideologica comunista, hanno assaltato lo Zar Nicola II e la sua delegazione di ritorno a San Pietroburgo, l’imperatore, spogliato dei suoi oneri e privilegi aristocratici, fu condotto presso la capitale, innanzi al nuovo leader del neo stato comunista, l’URSS, che una volta obbligato ad ascoltare il discorso di Alexander Kerenskij, fu sentenziato dall'unanime voto plebiscitario, con una sentenzia d’esilio presso una fattoria siberiana. Infausti sembrano le vicende che ruotano attorno all’Impero Zarista, ormai decaduto, tuttavia si aspettano notizie dal confine russo, sperando che nuove trattative giungano dall’Unione Sovietica.


~ Italia: L’Italia, dopo l’invio dell’ultimatum alla Tunisia, è pronta a vendicare i tragici fatti inflitti all’ambasciata italiana a Tunisi. Le truppe italiane sono, oggi, penetrate in territorio tunisino, annientando la propria capitale, e schiacciando anche Kairwan. La Tunisia, quindi, da oggi è da considerarsi ‘’fuori’’ dal novero delle nazioni autodeterminanti.


~ Francia: La Francia si avvicina al giorno delle elezioni, nella quale i quattro maggiori partiti si scontreranno tra loro per l'insediamento d'un nuovo governo, dettato dalle esigenze del ''vox populi''. Le recenti vicende che hanno visto l'eversione dei nazionalisti di alcuni individui, e dell'AF, probabilmente influenzeranno la scelta politica dell'opinione pubblica, nei rapporti Franco-Tedeschi, e nel ruolo della Repubblica francese in Europa. Ci auspichiamo una votazione che rispecchi le reali esigenze del popolo francese, sperando che la Repubblica si discosti dall'onda filo-comunista.


~ Gran Bretagna: Le difficili dinamiche che legano Gran Bretagna e il nuovo stato, l'URSS, stanno per culminare in una nuova crisi, difatti, il cugino di Re Giorgio V è stato esiliato in Siberia, questione che ha sollevato non poche polemiche, ed anche l'ira del furente primo ministro Burns, che ha indetto la mobilitazione di seri provvedimenti ai danni del neo stato comunista. Inoltre, l'anno nuovo, a Londra si apre con l'esplosione di tre ordigni durante i festeggiamenti di capodanno, fatti risalire all'azione sovversiva dell'IRA. L'esecutivo di Lord Burns assicura provvedimenti mediante mezzi coercitivi ai danni del popolo irlandese e dell'IRA.

~ Impero Ottomano: E’ stato appurato da alcuni giornalisti inviati al confine meridionale, che la situazione del sultanato di Mehmed VI si sta avviando verso l’equilibrio prospero e doveroso, per un paese che ha vissuto recentemente tutti i tumulti legati alla ‘’crisi del tè’’. Una delegazione del ministero degli esteri si recherà ben presto presso Instanbul, con il compito di instaurare rapporti diplomatico-economici con l’Impero Ottomano, e l’insediamento di reciproche ambasciate presso le rispettive capitali.

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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:38 pm

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Direttore Luigi Albertini

*Prima Pagina*

-Un Posto al Sole

Politica Interna

-La Risposta Socialista

--Periodo di Cambiamento

Politica Estera

-Profondo Rosso

--Irlandesi Dinamitardi

Economia e Commercio

-Legge sui Beni Italiani



*Prima Pagina*

[Un posto al Sole]



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-”Anno nuovo, confini nuovi.”

E’ uno dei tanti slogan che sono comparsi per i muri delle strade italiane poco dopo l’annuncio dell’Ultimatum, manifesti sfornati dal nuovo Ministero di D’Annunzio, come se l'Associazione già sapesse che il Bey di Tunisi non si sarebbe mai arreso, ma d'altronde per tutti sembrava scontata l’imminente guerra.

Il Primo Gennaio del 1915 il Primo Ministro ha annunciato in Parlamento la mancata risposta di Tunisi, per cui l’inizio delle ostilità nei confronti del paese Africano e la movimentazione del Regio Esercito.

Il Ministro della Guerra Luigi Cadorna non ha ritenuto necessario la leva militare ed il reclutamento dei semplici cittadini, comunicando che le forze attuali del Regio Esercito possono soddisfare i requisiti di questa Guerra.

I prodi soldati sono stati divisi in due Reparti di Fanteria comandati da Cadorna in persona, ma di fatto gestito dai suoi sottoposti sul campo, che dispone di circa 69.000 Uomini addestrati ed armati per conquistare lo stato Africano.

Il reparto di fanteria “D2” è stato imbarcato su di una nave militare dal porto di Cagliari con l’obiettivo di sbarcare sulle coste Nord di Tunisi; mentre il reparto di fanteria “D1” è in partenza verso il Porto di Palermo verso le coste Libiche per poi attaccare il confine desertico a Sud.

Si prospetta che in meno di 3, forse 4, mesi i soldati italiani avranno occupato le città tunisine ed eliminato qualsiasi resistenza ostile alla colonizzazione della nazione.

Ovviamente il Primo Ministro in parlamento ha annunciato l’inizio della guerra con un suo solito discorso:

“Miei cari colleghi, e membri del Parlamento, innanzitutto vi auguro buon anno e spero abbiate passato un buon natale con le vostre famiglie.

Detto ciò, vi comunico che in questo momento migliaia di uomini sono partiti dai porti della Sicilia, e della Sardegna, alla volta delle coste Tunisine pronti ad invaderle secondo un Piano escogitato dal Ministro Cadorna, ma non sono qui per illustrarvi i dettagli strategici che sicuramente non capireste, in realtà neanche io li capisco. -ridacchia assieme ad alcuni parlamentari- Vorrei soffermarmi su questi uomini che sono pronti a sacrificare la propria vita per il loro Regno, non è grandioso ?

Io li reputo Eroi, amanti della loro terra pronti a morire per essa.

Per anni non è stato dato il giusto peso all’Esercito Italiano, non uno dei migliori d’europa ovviamente, ma non per questo inutile, anzi da quest’anno verrà varata una Legge sull’Esercito per tutelare i soldati ed onorarli dei loro servizi al Regno.

Concludo col dire, con molto ottimismo, che la prossima estate potremmo farci il bagno nelle splendide spiagge Tunisine.”

Politica Interna

[La Risposta Socialista]

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-Dall’inizio della Guerra contro la Tunisia il Partito Socialista si è opposto duramente, protestando tramite scioperi nelle fabbriche e manifestazioni pacifiche, ma comunque fastidiose, nelle piazze delle città.

Gli Scioperi hanno rallentato, anche se solo per pochi giorni, le fabbriche del Nord causando un delicato crollo nella produzione di beni, soprattutto alimentari ed automobili.

Proprio queste ultime industrie sono state le più colpite dagli scioperi, e molto spesso anche da atti vandalici causati da qualche estremista Socialista, poiché, prima dello scoppio della guerra, è stato stipulato un Patto tra Giurati ed il Principale Azionista della Fiat, appartenente alla Famiglia Agnelli, i quali si sono accordati che durante periodi di Guerra le Fabbriche Fiat costruiranno mezzi bellici, come autoblindi o artiglierie, abbandonando la produzione di mezzi civili ed alla fine delle ostilità lo stato pagherà ingenti somme di denaro alla Fiat per i servizi resi allo stato.

Costantino Lazzari lo definisce “Il Patto col Diavolo” in cui i semplici operai saranno trasformati in servitori della morte; la Fiat ha annunciato che gli operai in sciopero saranno licenziati se non riprenderanno il loro lavoro, ovviamente molti per paura di perdere la loro unica fonte di guadagno si sono arresi ed abbandonato le manifestazioni.

[Periodo di Cambiamento]

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-Il nuovo Governo Nazionalista, il primo del suo genere, è appena entrato nella sua fase più impegnativa ricca di cambiamenti per il Regno d’Italia tutto volto a rafforzare il senso di Patriottismo e orgoglio verso la nostra Terra.

Per creare uno stato Forte, con menti brillanti e braccia robuste, bisogna agire subito sulle generazioni più piccole: i bambini futuro di questo Regno.

Un cambiamento Radicale è avvenuto agli inizi di Marzo quando nella camera del Parlamento è stato votato per accettare, o declinare, la Legge “Perasso” in riferimento al patriota Genovese Giovan Battista Perasso, il quale prevede la Creazione di un Ente Autonomo per l’Educazione Fisica e Morale della Gioventù Italiana.

La Legge è stata approvata con grande successo in Parlamento solo i Socialisti si sono opposti, ma non avendo molti seggi in Parlamento non hanno abbastanza potere decisionale.

Oltre alla creazione di un nuovo Ente completamente autonomo, la cui guida sarà data all’Ex Ardito Renato Ricci, sono stati sciolti qualsiasi organizzazione giovanile come ad esempio: Il Corpo Nazionale Giovani Esploratori Nazionali; Associazione Scoutistica Cattolica e l’Associazione Giovani pionieri Italiani.

I ragazzi verranno divisi a seconda dell’età in vari gruppi ognuno di esso insegnerà loro varie discipline fino alla Maggiore età dove poi possono entrare nel Regio Esercito e Servire il proprio Regno.

E’ stato curato ogni aspetto nei minimi dettagli ed anche l’abbigliamento ha avuto un ruolo importante, poiché la divisa dovrà essere indossata con orgoglio e presto sarà il simbolo di una generazione forte: la Divisa è formata da una classica Camicia Nera, Fazzoletto blu, Pantalone grigio verde, una fascia nera ed infine delle scarpe marroni.

Economia e Commercio

[Legge sui Beni Italiani]

-Oltre alla Legge “Perasso” è stata varata anche la Legge sui Beni Italiani che prevede la vendita, quasi esclusiva, di prodotti alimentari coltivati e raccolti nei campi italiani, ostacolando la libera concorrenza degli stati esteri.

Lo scopo di questa di tale mossa è quello aumentare il valore degli alimenti Italiani aiutando le piccole industrie alimentari anzichè comprare prodotti all’estero che possiamo benissimo ottenere dalla nostra terra.

In Occasione è stata fondata l’Associazione sulla Sicurezza dei Prodotti Italiani il quale si occuperà di tutelare i piccoli produttori Italiani e si assicurerà che nei mercati, e negozi italiani, non venga venduti alimenti esteri.

Politica Estera

[Profondo Rosso]

-Giungono Orrende notizie dalla Fredda Russia dove il quotidiano nazionale riporta la cattura del Convoglio Reale che ritornava dalla Conferenza di Danzica.

Le guardie dello Zar sono state brutalmente assassinate da dei contadini armati di forconi; lo Stesso Zar è stato catturato e portato nella città di San Pietroburgo probabilmente per essere torturato insieme alla sua famiglia dai porci Comunisti.

La piaga comunista è stata aizzata da un uomo, il cui nome è ancora sconosciuto, il quale si è autoproclamato “Capo Supremo” della Russia Sovietica, avviamento stato non riconosciuto da Roma e dall’intero continente.

Il Regno d’Italia si augura che presto lo Zar riprenda il potere e scacci la piaga Rossa dalle sue terre, mentre l’opinione pubblica italiana inizia ad avere paura che il colpo di stato Comunista venga emulato dai Socialisti Italiani.

In difesa della sua Ideologia Costantino Lazzari ha espresso il suo disdegno accusando i Comunisti russi di essere dei falsi e barbari.

[Irlandesi Dinamitardi]

-Come in Russia anche il Regno Unito ha accolto il nuovo anno con il terrore dei criminali Irlandesi che hanno piazzato degli ordigni con l’intento di recare più danni possibili al Governo di Londra.

Alcuni di questi criminali sono stati catturati dalle forze dell’ordine inglesi che sono riusciti anche a sventare un quarto attentato, grazie anche all’aiuto di un eroica vecchiata in astinenza da Thè.

Articolo di Mussulmanopazzo -



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CONFERENZA DI SOFIA

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Grandi rivolte e disordini politici scombussolano l'equilibrio d'Europa, tra i molteplici problemi che insorgono uno in particolare turba maggiormente i grandi imperi.

In Russia lo Zar è stato spodestato ed i Rossi sovversivi sono capitanati al comando della decaduta St.Pietrogrado, nello stesso istante L'Impero Austriaco viene travolto da una rabbia funesta causatagli dalle pessime scelte Serbe e si rischia l'inizio di una fatidica e distruttiva Guerra,

ma grazie alla buona dialettica ed alla comprensione Berlino riporta l'ordine annunciando la Conferenza di Sofia che non mira solamente alla risoluzione dei presunti conflitti Austriaci/Serbi ma anche alla creazione di un'armata bianca che spodesti i bifolchi contadini al potere nella nuova città di Bytro.

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L'alba è sorta ancora una volta nelle nebbiose montagne dei Balcani, ancora una volta le maggiori potenze d'Europa si richiudono a concilio tra le porte del palazzo Reale di ferdinando I il quale attende al fianco del Cancelliere Bernhard von Bulow e del Primo ministro Austriaco Karl von Stürgkh.

L'Aria è palesemente tesa tale da por essere percepita e soffocante, le stanze sono rivestite di ermellino e decori dorati sul grande tavolo oblungo vi sono serviti vini pregiati e vivande indispendabili insieme alla documentazione necessaria.



Sarà Il Neo Eletto primo ministro dell'Impero Ottomano Mustafa Kemal Atatürk a solcare le porte annunciato dai paggi dello Zar Ferdinando. Il Primo ministro prima di recarsi li non ha sdegnato una visita alla Moschea di Banya bashi dove ha pregato Allah e glorificato il suo nome perchè tutto potesse andare al meglio.

Successivamente a lui il ministro degli Esteri dell'Impero Britannico seguito dal ministro degli esteri dell'Impero italiano, Sir Arthur Balfour e Luigi Federonzi i quali rispettivamente sorseggerano una tazza di tè ed una di caffè accompagnata da un buon sigaro che infesterà la sala e le narici di tutti i presenti.



<<"Auchtung signori!.. ">>



Il primo a parlare sarà il Cancelliere Bernhard, un uomo dall'aria saccente il cui volto ormai a superatoo il fior fiore degli anni ma di cui non ha mai perzo la compostezza e fierezza, mostrandosi adeguato ad ogni suo ruolo impostogli dal Grande Impero Tedesco.



<<" Saremo veloci e sbrigativi, cosi che tutto possa risolversi per il meglio e con efficenza... inanzi tutto se leggerete sui vostri documenti troverete la certezza delle dichiarazioni del governo di Vienna sui sovversivi difesi dal Kralj Pietro di Serbia che rifiuta in tutti i modi possibili di arrestare e restituire i fuggiaschi cosi che possano essere condannati..

Ciò che chiediamo non è troppo ne troppo complicato, la Serbia dovrà arrestare gli Anarchici ritenuti colpevoli di innumerevoli crimini contro l'impero Austriaco e dovrà dunque estradarli fino al confine effettuando un cambio della guardia con i reparti dell'Impero..">>



Il Ministro Karl von si limiterà a mostrare la sua più abile e affascinante faccia da poker sena aggiungere altro cosi da non compromettere la credibilità del suo collega ed emissario politico alleato.

Tutto pare effettivamente filare per il meglio.. il ministro Inglese alterna un sorso di Thè bianco ed una fumata di sigaro di tanto in tanto senza dire nulla mostrandosi parecchio annoiato per il discorso.

Il Ministro degli Esteri Italiano pare intento a effettuare quella che pare una pulizia del naso particolarmente accurata che lo estrania dal discorso, ed il nuovo eletto primo ministro Turco guarda malamente la povera tazzina del Ministro Inglese, come se anche per lui valesse lo stesso morbo del Thè.



Alché il Cancelliere batterà la mano sulla tavolata richiamando all'attenzione i presenti.



<<"Signori.. siate più diligenti.. qui si parla del futuro di una nazione..eh..">>



<<" Sir. La prego..">>



Imemdiatamente il ministro Inglese interromperà con un eleganza sopraffina ed un atteggiamento puramente aristocratico e snob agitando la mano con il sigaro a mezzaria disegnando con i fiotti fumanti delle ceneri un ipotetica curva.



<<" Queste sciocchezze si risolvono in maniera facile.. basterà che noi tutti impostiamo una firma.. ed il povero Pietro di Serbia si ritroverà dasolo e costretto a sottostare a tale decisione.. purché non si muovano manovre di guerra nei loro confronti siamo perfettamente d'accordo con voi.. ma oggi e qui noi tutti siamo riuniti per parlare di ciò che in Russia avviene.. e ciò che a urgh">>

Storcie il naso l'inglesotto.



<<" Città di Bytro, i sovversivi compiono per pianificare delle rivolte in scala globale... è risaputo dopotutto che i Socialisti sono avidi e meschini e che non puntano ad infestare un unico paese ma ad espandersi come una malattia..">>



Il Cancelliere rimarrà sbigottito dalle parole saccenti del ministro Inglese e non potrà far altro che ascoltarlo anche per non perdere quella compostezza che pian piano gli scivola tra le mani per il modo cosi poco professionale di agire dei rappresentanti esteri.



<<"Ja... bene.. allora parliamo del problema dei Russi..">>



E cosi interminabili ore passano tra molteplici ed astrusi versi e miscugli di lingue si intrecciano, il Tedesco la fa da padrone nelle stanze della riunione e pare che tutti gli ideali coincidano verso un unica direzione.

La Russia va liberata e gli interessi di ogni stato salvagardati.

Ormai è notte tarda a Sofia, il sole è tramontato ancora una volta e la carta che segna il destino del decadente impero degli Zar calcata con inchiostro nero seguita da varie firme.

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Intrigo.-



Irappresentanti sono a letto e riposano o si divertono a loro modo, solo il ministro Ataturk e Federonzi sorseggiano le loro bevande predilette fronte il focolae di una delle molteplici stanze.



<<" E cosi.. è deciso?.. un proiettile schivato mio caro amico..">>



Dirà sorridendo il ministro Mustafa.



<<" Oh oh.. solo uno.. ma bisogna fare attenzione caro collega.. c'è ancora un caricatore pieno nelle loro beretta..">>



Oscilla pian piano il calice di vino il ministro Federozzi mentre con la mancina liscia i propri baffi ridacchiando.



<<" Molto presto Roma e Istambul faranno la loro mossa e non si sa mai che Londra voglia agregarsi.. ma per ora godetevi il vostor Thè Mustafà.. la notte è giovane.. ed i tempi promisqui..">>



Un Alone di mistero che non farà altro che intensificarsi in quella riunione cosi bizzarra e sbrigativa.

Il Nuovo ordine delle principali potenze Europee ben presto cambieranno, ma solo il padre eterno sà cosa avverà.


Articolo di Nikolay Lenin -



LE FIGARO

Quinta Edizione
1 Gennaio 1915


POLITICA INTERNA

- Elezioni parlamentari: trionfa il Fronte di Salvezza Nazionale; cade l'Alleanza Repubblicana Democratica; si crea il Blocco Nazionale Socialista

Si sono tenute lo scorso 9 novembre le elezioni parlamentari in tutta la Francia, che hanno decretato il partito che sarebbe andato al governo per una nuova legislatura ufficiale dopo l'anno di reggenza temporanea del generale Robert Nivelle, chiamato alla carica di guida dell'esecutivo dal Presidente Raymond Poincaré.

Nella giornata del 9 novembre si sono svolte le votazioni, mentre il giorno dopo si è svolta la conta dei voti e la comunicazione ufficiale dei risultati da parte del capo dello Stato Poincaré.

Le elezioni hanno visto il trionfo, con uno schiacciante 56% dei voti, del Fronte di Salvezza Nazionale di Robert Nivelle, che dunque si conferma - e si riconferma - Primo Ministro della Repubblica Francese, questa volta per un intero mandato. L'investitura ufficiale è stata data dal Presidente quello stesso giorno: il Primo Ministro ha giurato sulla Costituzione della Repubblica di proteggere il popolo francese di operare sempre e solo per il bene della Francia. Durante il discorso di nomina e di apertura definitiva della legislatura, il Primo Ministro ha così parlato:

«Ringrazio ogni cittadino della nostra amata Repubblica che ha deciso anche questa volta di riporre la sua fiducia per il futuro suo e del suo paese nelle mie mani. È in onore di tutti queste persone che io giuro qui ed ora d continuare con fermezza e sicurezza nella mia opera, che nell'anno passato ha visto soltanto la punta dell'iceberg. Il vostro sostegno mi da forza e ispira la mia volontà a compiere il bene per questo grande Paese nonostante qualunque pericolo o minaccia possa presentarsi alle mie porte. Prometto a voi, popolo di Francia, che la nostra nazione d'ora in poi ritrova il suo ordine e la sua stabilità una volta per tutte!».

Il proclama è stato salutato dalla folla festante dei sostenitori di Nivelle, che invaso le strade e si è letteralmente ammucchiata sotto l'impalcatura di legno allestita per il discorso, sulla quale si trovavano il neo-Primo Ministro e i suoi due principali sostenitori, Joseph Caillaux dell'ex Partito Radicale e Alexandre Ribot dei fuoriusciti dell'ARD. Nivelle ha in seguito confermato le sue parole al popolo e ha dichiarato che intende mantenere la precedente disposizione dei ministeri con i rispettivi ministri, lodandone il grande aiuto offertogli e la grande abilità nell'occuparsi dei rispettivi compiti. Assistiamo inoltre a una svolta storica, in quanto tutti i ministri del precedente governo che appartenessero ad altri partiti o si fossero dichiarati indipendenti hanno deciso di unirsi al FSN; è la prima volta che si forma un governo compatto retto da membri dello stesso partito.

Il Primo Ministro Nivelle, nella più grande sicurezza e soddisfazione, ha annunciato il definitivo tramonto dell'era della crisi e l'inizio di una nuova era per tutta la Repubblica Francese.

«Oggi la Francia rinasce a nuova vita. Possa il nostro grande Paese prosperare di nuovo!» ha affermato in privato.

Se il FSN festeggia la vittoria e Nivelle si prepara di già alle azioni del suo nuovo, fresco mandato, la più grande delusione è stata quella riportata dall'Alleanza Repubblicana Democratica. Il partito, retto da Émile Loubet, da sempre stato avverso a Nivelle e ai suoi programmi, ha visto la sua percentuale di consenso scendere al 6%, risultando nella completa disfatta dl metodo di resistenza serrata del capopartito. Non soltanto i suoi sostenitori, saputi i risultati, lo hanno pubblicamente rinnegato, ma durante una riunione di partito, i segretari e altri membri influenti hanno votato all'unanimità per l'espulsione di Loubet dallo stesso e per il ricongiungimento con la fazione di Alexandre Ribot, di fatto fondendo l'ARD al FSN, che raggiunge a questo punto la soglia del 62% dei voti collettivi.

Loubet, depauperato di tutto il suo potere, ha deciso di ritirarsi dalla politica.

Migliore la situazione per la SFIO e l'AF, che hanno ottenuto rispettivamente il 17% e il 16%, collocandosi, come era prevedibile, come due principali forze di opposizione al nuovo governo. Ovviamente, singolarmente i due partiti hanno ottenuto un numero esiguo di consensi rispetto al FSN, ma ciò potrebbe non essere un problema per l'opposizione. È stata annunciata, con grande sorpresa di tutta la Francia, la creazione del così chiamato Blocco Nazionale Socialista (BNS), un'alleanza parlamentare fra la Sezione Francese dell'Internazionale Operaia e l'Action Française, proclamata rispettivamente da Léon Blum e Charles Maurras, leader delle fazioni. Non sbagliavano dunque certi politologi ha prospettare un accordo fra i due principali ostacoli al partito del Primo Ministro, anche la notizia ha senza dubbio sconvolto il Paese: i due partiti hanno ideologie molto diverse e diametralmente opposte e nessuno riesce a dare una spiegazione soddisfacente a certe mosse ambigue dei leader. L'unica certezza è che questi hanno appianato le loro divergenze e si sono uniti nella lotta parlamentare contro il FSN.

Le prime azioni dell'opposizione sono state, in verità, molto poche e si sono limitate alla presa di accordi con parti sostenitrici e alla propaganda visiva con manifesti e volantini. I sindacati e i militanti tacciono, creando una strana quiete nella politica francese. Molti hanno espresso disagio per la situazione attuale e temono che, con l'inizio fattuale delle azioni di governo, la tensione sopita possa riemergere.

Per ricapitolare, le elezioni si sono concluse con un 56% a favore del Fronte di Salvezza Nazionale, a cui si aggiunge il 6% dell'Alleanza Repubblicana Democratica fusasi con esso - per un totale di 62% -, un 17% alla SFIO e un 16% all'AF - che, uniti nel Blocco Nazionale Socialista, formano un 33% - e un 5% a partiti minori.

La nuova legislatura è iniziata l'11 novembre 1914 e si concluderà l'11 novembre 1918.


POLITICA ESTERA



- Crisi Serba: la Confederenza di Sofia risolve la questione



Mentre la Repubblica Francese doveva affrontare la situazione delle nuove elezioni, una nuova crisi ha catturato l'Europa.



Tutto è nato dalle indagini condotte dalla polizia austriaca che hanno ricondotto l'origine di alcuni terribili attentati anarchici a folli criminali da poco tempo rifugiatisi nei confini del Regno di Serbia di Pietro I. La crisi è entrata in gioco in seguito all'ultimatum spedito al sovrano di Belgrado dall'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, nel quale, in caso non si fosse accordato per un rimpatrio dei sospetti, ci sarebbe stata la guerra. Nel tentativo di scongiurare un nuovo conflitto, le potenze europee - esclusa ovviamente la Francia, al momento indisponibile - si sono riunite nella capitale del Regno di Bulgaria Sofia. Qui, le potenze si sono accordate per non concedere supporto alla reticenza di Pietro I: la perdita di una possibilità di supporto estero ha dunque costretto il piccolo Stato serbo ad accettare le richieste di Vienna, ponendo fine alla possibile catastrofe.



- Italia: invasione della Tunisia e riforme sociali



Buone notizie arrivano da Roma. L'Italia ha, dopo la mancata risposta del Bey Muhammad V all'ultimatum di alcuni mesi fa, dato inizio all'inevitabile invasione dello Stato africano. Ampi contingenti militari sono subito partiti verso il territorio del beilicato sia dalle isole italiane di Sardegna e Sicilia sia dai territori coloniali libici, con lo scopo di congiungersi in Tunisia per un potente attacco.

Il Primo Ministro Nivelle ha elogiato la fermezza d'animo del premier Giovanni Giurati e ha posto tutto il suo supporto alla causa italiana, augurando una veloce conclusione dell'attacco.

Nello stesso tempo, il governo italiano retto dall'Associazione Nazionalista Italiana ha avviato una serie di riforme concernenti l'istruzione, la società, l'economia e l'amministrazione statale con lo scopo di creare più coesione nazionale sotto tutti i punti di vista; la politica più protezionista adotta nei confronti dei beni primari dovrebbe favorire lo sviluppo dell'economia interna.



Infine, torna alla ribalta l'opposizione socialista, che ha accusato il governo di accordi con le compagnie industriali sfruttatrici dei lavoratori.

Nivelle non si è espresso sulla politica interna italiana, ribadendo però il suo supporto alla politica di ordine e stabilità di Giurati.



- Germania: accordi di pattugliamento reciproco



Dalle difficoltà in cui le due nazioni di Francia e Germania si trovano nascono nuovi amichevoli accordi. In seguito ad una più che cordiali discussione telegrafica, i capi di governo dei due Stati si sono trovati d'accordo nell'impiegare le rispettive pattuglie di polizia nel controllo sempre più stretto dei reciproci confini. In particolare, la Repubblica Francese ha accettato la proposta di aiuto dell'Impero Tedesco, il quale si impegnerà nei tempi futuri a rintracciare ogni militante violento dell'Action Française e in cambio la Repubblica Francese ha offerto le sue forze dell'ordine per la cattura e il rimpatrio di possibili anarchici tedeschi sconfinati.



Le operazioni stanno procedendo con successo e il Primo Ministro confida che ogni singolo accordo possa alla fine essere la strada per la cementazione di una vera alleanza.



- Gran Bretagna e Marocco: sommosse irlandesi e attacchi della Setta



Nuovo caos infiamma il Regno Unito: negli ultimi mesi, alcuni indipendentisti irlandesi si sono uniti nell'Esercito Irlandese Repubblicano (IRA) e hanno iniziato a compiere attentati dinamitardi in luoghi simbolo della cultura anglosassone. Il Primo Ministro Nivelle non può che condannare gli attentati avvenuti su suolo britannico e si dice lieto che le forze dell'ordine siano riuscite a portare alla giustizia molti dei colpevoli.



Sul suolo marocchino, ha generato nuova preoccupazione la notizia che la "Setta" di cui i rappresentanti francesi a Fez avevano sentito parlare nei mesi scorsi pare esistere realmente e che inoltre si sia resa responsabile nel tempo di terrificanti, inquietanti e macabre azioni, spesso in strani riti. Le notizie ci sono arrivate dai quotidiani britannici, i quali riportano di averne avuto conoscenza direttamente dalla corte del sultano Yusuf, proprio in seguito ad attacchi della stessa Setta anche agli impianti petroliferi inglesi. Cresce dunque la preoccupazione nei complessi economici francesi in Algeria, dove si teme per la sicurezza prima degli abitanti e degli inviati da Parigi, avendo la questione adesso superato il semplice pericolo economico. Il Primo Ministro ha annunciato che provvedimenti dovranno essere presi in merito alla questione e per questo, volendo accodarsi alle decisioni britanniche, ha richiesto il contributo dell'esercito del Sultano, che sarà prontamente rifornito di migliori armamenti francesi, all'uso dei quali saranno addestrati i soldati marocchini.



- Russia: cade l'Impero di Nicola II; il comunismo prende il potere; l'opinione internazionale condanna il "Capo Supremo dell'URSS"



Sconcertanti notizie giungono dalla lontana terra russa. Pare che, di ritorno dalla Conferenza di Danzica, lo Zar di Russia Nicola II sia stato preso d'assalto da contadini che avevano abbracciato l'ideologia comunista. Nell'ultimo periodo sembra che un uomo, il cui nome non è ancora noto, abbia fatto accrescere il proprio peso nella scena nazionale e in particolar modo sulle schiere povere della popolazione. Questi, legato al movimento comunista russo, avrebbe compiuto una vera e propria rivoluzione su suolo russo, portando all'abolizione nello stato del sistema imperiale, sostituendolo con il sistema socialista e proclamando la caduta dell'Impero Russo e la nascita dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), decretando uguaglianza e autonomia per tutte le genti dell'Impero, insieme alla sua nomina a "Capo Supremo" del nuovo Stato. Lo Zar sarebbe stato poi condotto a San Pietroburgo, che sembra essere stata rinominata per l'occasione, per essere giudicato da un tribunale popolare che ha deciso per la privazione di ogni suo titolo nobiliare e il suo confinamento in una fattoria in Siberia. Avrebbe quindi sorprendentemente annunciato il ritiro dell'annessione delle province polacche accordate alla Russia.



Tuttavia, la sua decisione di riallacciare i rapporti con le altre potenze europee hanno riscontrato una decisa opposizione. Nessuna nazione europea ha infatti riconosciuto il cambiamento di ordinamento politico e quasi tutti i capi di Stato e di governo hanno condannato la rivoluzione e chiamato per la restaurazione dello Zar Nicola.



Il Primo Ministro Nivelle, in rappresentanza della Francia, ha invece dato una risposta alternativa: non ha apertamente riconosciuto la nuova "Unione Sovietica", ma la sua attenzione è stata posta sula necessità di evitare che un simile spirito rivoluzionario e caotico possa espandersi nel resto dell'Europa.



«Non sono avverso al Socialismo» ha affermato, «ma non accetterò mai che simili idee rivoluzionarie possano in qualche modo trovare applicazione e portare al disordine nelle nazioni europee».



In seguito a tale dichiarazione, Nivelle ha ritenuto giusto annunciare alle altre potenze europee la sua intenzione di prendere parte attivamente a qualunque discussione sarà aperta in merito alla risoluzione della questione, la quale sembra gettare nuova ombra sulla fragile stabilità che si era finalmente creata in Europa.



- Impero Ottomano: prime elezioni democratiche; eletto il Primo Ministro Mustafa Kemal



Notizie più rassicuranti arrivano alla Turchia, dove per la prima volta si sono tenute le elezioni parlamentari per la creazione della prima vera legislatura democratica dell'Impero Ottomano. Dopo la campagna elettorale, a spuntarla è stato il membro del liberale partito dei Giovani Turchi Mustafa Kemal, che ha assunto il ruolo di Primo Ministro.



Nivelle ha espresso grande gioia per i grandi progressi portati avanti a Costantinopoli e ha espresso il suo desiderio di condurre il prima possibile la Francia ad un avvicinamento diplomatico anche con la Turchia, finora congelato per cause di forza maggiore.

Tuttavia, le sommosse dei socialisti non sembrano ancora essersi placate e in Turchia vige ancora, pare, un clima di profonda lotta ideologica.



=== ^^=== Berliner Herold === ^^====


Marz 1915

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{Politik des Reiches}
|Kulturkampf & Kirchenkampf|


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I poeti della letteratura tedeca recente, uomini dell’altezza di Ernst Stadler, hanno celebrato nei loro testi la liberazione della Germania dalla minaccia dell’anarchismo e del socialismo: idee pericolose, e quindi bandite in un paese civile e ordinato. Senza la SPD e con l’arresto, in alcuni casi il ricovero in psichiatria, dei politici socialisti, il milione e mezzo di operai iscritti al partito, avendo perso la cittadinanza e dunque tutti i diritti ad essa connessi, hanno iniziato a redimersi, chiedendo umilmente allo stato di assolverli. Tuttavia, l’inflessibile politica tedesca, non ammette morbidezza: i redenti riavranno la cittadinanza, ma non potranno partecipare in alcun modo alla vita politica. Infine, l’alta corte del Reich, ha ritenuto "troppo dolce", la condanna offerta a Karl Liebknecht e ad altri estremisti della SPD: quelli che dovevano essere 70,01 anni di carcere, saranno prolungati a 150 anni e 6 mesi, abbastanza, secondo gli "esperti", perché non sopravvivano.

Secondo dovute stime, il numero dei simpatizzanti socialisti nel paese non supererebbe il milione, e starebbe diminuendo.Con l’espulsione della SPD, l’intera ala sinistra del Reichsrat era rimasta vuota: restava il Centro Cattolico al centro, e i Liberali a destra, ma la situazione era destinata presto a cambiare con il nuovo anno. Se nel 1914, dopo l’atroce assassinio dell’ex Imperatore Wilhelm II, era stata rimossa la feccia rossonera, il 1915 sarebbe stato l’anno del clero. Con una nuova mozione, promossa da estremisti liberali di destra, erano rimesse in atto le speranze verso una nuova "Kulturkampf" bismarckiana, con la quale si voleva rimuovere l’influenza malsana della Chiesa Cattolica dalla politica tedesca. Sarebbe stato il terzo tentativo, e stavolta ci si poteva affidare al basso numero di parlamentari presenti. Inoltre, la mozione, proponeva una lotta addizionale: la "Kirchenkampf" (la lotta alla Chiesa): cioé la dissoluzione di tutti i movimenti cattolici.

Enrico I, riprendendo le vesti del vecchio cancelliere Bismarck ha dichiarato: « Rispetto il Papa perché egli è un grande politico, che impera su trecentomilioni di anime, ma è dovere dello stato tedesco muovere Guerra al Papa per assicurare "l’indipendenza" spirituale della Germania: l’esercito dei preti e dei chierici, sudditi di papa Benedetto XV, deve essere finalmente respinto dalla Baviera, dalla Slesia e dall’Alsazia-Lorena. » Il Zentrum ha controbattuto levandosi in piedi osando criticare le sacre e inviolabili parole dell’Imperatore. « Venerabile Imperatore, questa è una follia! Come osate sfidare Dio? Non potete vincere una Guerra contro Dio! »; ma in quel momento, Enrico, con lo stesso vigore e con la stessa energia di Martin Lutero si levò in alto risoluto e rispose con solennità: « l’Imperatore viene scelto da Dio! ».

Il voto del Zentrum si oppose chiaramente e totalmente alla mozione, mentre quello dei Liberali era alquanto incerto: ma il numero fece la differenza, e quasi per miracolo, per un sol voto, la mozione fu approvata. I cattolici sussultarono increduli, spalancando occhi e bocca, e non accettando lo sfavorevole ma decisivo risultato sollevarono polemiche contro la destra, che in parte rideva soddisfatta, e in parte condivideva la preoccupazione dei centristi. Enrico conclamò al silenzio i parlamentari, ma la situazione doveva essere alquanto complicata, infatti solo un abbondante parte della destra liberale era favorevole. Gli altri deputati protestavano. I Cavalieri Imperiali a Guardia del Parlamento furono chiamati a ripristinare l’ordine, facendo risedere ciascun parlamentare al proprio posto. Enrico I ebbe modo di calmare lo spirito dell’assemblea.

Dissolto il Zentrum, furono anche dissolte tutte le organizzazioni cattoliche: comprese le diocesi e le parrocchie, la nuova Kulturkampf doveva essere spietata perché vincesse contro il clero, un vero e proprio parassita, che al contrario della SPD era riuscito a insidiarsi sottocutaneo in duemila anni, e che nessuno era riuscito a debellare da allora. Il Cancelliere Bernhard von Bulow commenta l’atmosfera e il silenzio che si respirano in Parlamento: « Si ode il canto dei Grilli, qualche penna che scrive, e null’altro. » Alfred von Tirpiz, Großadmiral della Flotta ed estremista di destra, dichiara invece con soddisfazione: « per la prima volta non si ascoltano i rosari o le futili chiacchiere da oratorio dei centristi, le nostre orecchie divorano con ammirazione le parole del kaiser. »

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Con la "Kirchenkampf", non si riconoscono i diritti politici concessi a preti, sacerdoti, frati, arcifrati, etc; si instituisce un "Ministero della Fede", con a capo Ludovico Muller, che faccia rispettare i nuovi decreti e che sfiduci la fede cattolica. Inoltre, le messe nelle Chiese Cattoliche della Baviera, della Slesia e dell’Alsazia-Lorena, saranno dirette da pastori protestanti, che convertiranno man mano la plebe. I beni ecclesiastici confiscati sono stati spesi per il benessere dello Stato nello sviluppo industriale e tecnico-scientifico. Muller invita i clericali a lasciare il paese, occupandosi personalmente delle spese per il trasloco. Inoltre i quotidiani e le riviste cattoliche intitolate "Gesù torna tra noi" o "Madonna salvaci tu" saranno soppresse; risoluzioni di questo tipo hanno naturalmente incontrato l’opposizione di alcuni fanatici, come l’arcivescovo di Monaco, che ha urlato « Brucerete tutti tra le fiamme dell’inferno! »; persone ridotte nelle stesse condizioni sono state internate in un istituto di cura manicomiale, accuditi da medici di buon cuore.

« Voi non seguite il Libro!!! » ha urlato l’arcivescovo divincolandosi mentre veniva trattenuto in camicia di forza e gettato in una stanza, dove continua ancora a dimenarsi tra un materasso e un altro.

{Schachbrett-Politik}



|Elezioni Francesi & Accordi di Confine|


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Stupefacenti notizie arrivano dalla Francia, dove, contrariamente a tutte le stime riposte, il Fronte di Salvezza Nazionale ha trionfato, dando uno schiacciante 62% alle elezioni politiche. Il "Politikersoldat" Robert Nivelle, uomo stimatissimo, di fama internazionale: l’unico francese che la Germania rispetti, ha confermato il suo mandato. L’opposizione, che rode per la sconfitta, ha fuso due mostruose creature, il socialismo, e il nazionalismo filo-monarchico della Franzaktion, in una sola demoniaca entità: il Blocco Nazionale Socialista. Il popolo tedesco sogghigna a crepapelle: soltanto la Francia potrebbe concepire una cosa come questa: « Il "Socialnazionalismo", un altra delirante trovata dei francesi; una cosa simile non sarebbe mai potuta accadere in un paese serio quale la Germania.» ha dichiarato sprezzante il Großadmiral Alfred von Tirpitz.

« Siamo entusiasti della vittoria di Nivelle. Ora che la Francia possiede un Governo Stabile e Affidabile, siamo pronti a valutare accordi di qualsiasi tipo con il nostro vicino. I Generali Tedeschi sembrano propensi ad accettare accordi di tipo militare, tuttavia una ristretta ma importante cerchia ancora diffida qualunque accordo preso con la Francia. » ha dichiarato l’Imperatore Enrico alla lieta notizia ricevuta stamattina sulla stampa francese. Gli accordi presi l’anno scorso sono stati onorati: la Germania ha ricevuto e processato i suoi anarchici.Tuttavia, per ovvi motivi, nessun violento "socialnazionalista" ha osato oltrepassare il confine franco-tedesco, purtroppo non sono mancate occasioni, nelle quali la polizia tedesca ha arrestato e spedito oltre il confine francofoni innocenti, pur di onorare l’accordo. Bulow ha sistemato personalmente la faccenda con la polizia alsaziana, ma almeno una decina di francesi sono rimasti bloccati all’estero.





|Baratro Russo e Salvezza Polacca|





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"« Non sono avverso al Socialismo, ma non accetterò mai che simili idee rivoluzionarie possano in qualche modo trovare applicazione e portare al disordine nelle nazioni europee » " tali, le dichiarazioni di Nivelle su stampa francese. Enrico non ha voluto esprimersi, la Francia ha il diritto di schierarsi come preferisce, ma persone come von Tirpitz hanno colto l’occasione per criticare nuovamente i francesi, accusando la Francia di non voler partecipare alla costituzione dell’Armata Bianca per timore di perdere la Guerra, poiché la Francia sarebbe militarmente incapace di affrontare il freddo della Russia.

« Essi sono una Repubblica, non hanno familiarità con Nicola di Russia, a loro non importa se lo zar si trovi da qualche parte in Siberia...e la zarina, Dio solo sa cosa ne è di lei; con queste dichiarazioni, lo stato francese diventa complice dei socialisti. Essi, stanno sostenendo indirettamente i socialisti: la Germania, assieme al mondo intero, non resterà ferma, non lasceremo che dei contadini rozzi e stolti possano pranzare nel Cremlino, infestando il mondo con ideali assurdi. Carissimi francesi: se non stronchiamo ora i sovietici, il socialismo potrebbe diffondersi a macchia d’olio in tutto il Continente. E inoltre, la Russia potrebbe essere irrecuperabilmente perduta. » ha affermato Alfred von Tirpitz di fronte al Reichsrat.

« Come abbiamo potuto permettere che tutto questo accadesse? Come abbiamo potuto lasciare che, da due mesi ormai, Nicola, e la sacra corona russa, patisca il Gelo della Siberia, e zappi l’arida terra come un contadino qualsiasi? » ha drammatizzato. La Germania, dopo aver frenato l’Austria, e partecipato alla Conferenza di Sofia, dove la Serbia ha accettato, senza problemi, di estradare la feccia anarchica, ha proposto la costituzione di un Armata Bianca, che attraverso sanzioni e eroici atti bellici, dovrebbe far tornar lo zar al trono. Ancora nessun esercito si è mosso, nell’attesa di una decisione suprema.

Comunque sia, con le recenti, drammatiche, vicissitudini russe, e con il ritiro delle pretese sulla Polonia, l’Impero Tedesco non ha interessi nell’annessione dello Stato Polacco, che continua a servire da cuscinetto contro una Russia ormai sprofondata nel baratro rosso. Dunque le truppe imperiali si sono ritirate e con una lettera a Varsavia, si vuole rassicurare il Presidente Polacco Piłsudski, che la Germania non ha interessi nell’invadere la Polonia, e inoltre si chiede all’esercito polacco di rafforzare il confine con la Russia.

|Attentati dell’IRA & "Crisi" di Fez|





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Il Governo dell’Impero Tedesco ha espresso condolio per le vittime dei tre attacchi di Londra, ad opera di fanatici irlandesi aderenti all’IRA. « l’Indipendenza di un popolo non può essere ottenuta in questi mezzi, non con l’assassinio di cittadini innocenti. » ha commentato von Bulow. « Crediamo che Londra debba risolvere la questione irlandese, arrivando a compromessi con essi, tuttavia condanniamo atti terroristici come questi. » ha dichiarato Enrico « che l’Irlanda sia cattolica in un momento in cui la Germania sta conducendo la sua lotta al cattolicesimo non esclude il nostro supporto verso una risoluzione pacifica della questione irlandese, che non si traduca nel massacro di questi, ma che non vuol dire "separazione". » le parole del kaiser sono parole di pace, rivolta sia alle vittime dei vili attentati, sia al Governo di Londra, che dovrebbe prendere a cura la questione, per evitare che possa scoppiare una nuova Guerra Civile nell’Isola "dei folletti verdi."

Quanto alla situazione che si sta delineando in Marocco, Bernhard von Bulow ha iniziato a parlare di "Crisi di Fez", deviando dalla linea politica neutrale fino ad ora mantenuta sulla questione marocchina. « Vorremmo che Casablanca fosse un porto internazionale perché non solo Londra si arricchisca con i fondi petroliferi, e vorremmo inoltre schierarci dalla parte dei cittadini riottosi del marocco, chiedendo che la British Oil ammorbidisca la propria condotta verso i locali. Riconosciamo la spartizione di interessi tra Londra e Francia approvata dal Sultano Yusuf, contatteremo tuttavia il Sultano per ottenere alcune concessioni: in cambio di fondi, saranno aperte scuole, caserme ed ospedali tedeschi nella parte occidentale del paese; dove a differenza della zona orientale filo-francese, Londra non ha ancora pensato "ai bambini". In tale modo, garantiremo la presenza di una cospicua influenza tedesca nella regione. Riteniamo giusto che anche la Germania, dopo l’Italia, abbia diritto ad "un posto al sole". »

Articolo di Mussulmanopazzo -



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Yüce kapidan haberler

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Efendinin yili - 1293/1915

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1 Ocack/Gennaio

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[PREFAZIONE/ Narrazione di un evento]

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(OFF: Piccola Nota per tutti questo è un incontro tra Mustafà e il primo ministro Italiano, l'ho aggiunta al giornale per dare un certo tocco di classe, non fare Metagame visto che non saprete nulla di questo se non in OFF.

Evitiamo gli Sherlock Homeles con sospetti partiti da nulla ok?)

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M:<<“Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita“ [Sura 8:12]>>

Cosi parlava recitando un versetto il Ministro Ataturk nel palazzo del Quirinale di Roma mentre fuori dalle finestre gocce battenti rompevano quei brevi ma intensi attimi di silenzio che cerano tra lui ed il Primo ministro Giurati.

G:<<" Il Corano certo è una bel libro signor Mustafà.. ma prediligo per lo più la santa e sacra bibbia..">>

M:<<"Sciocchezze.. la religione non serve a nient'altro che ad abbindolare una manica di contadini.. nessuno può sapere veramente cosa avviene oltre la morte.. ">>

Una sonora e minuta risata fuoriesce dalle labbra del paffuto Italiano mentre il Turco sorseggia con fare elegante la sua tazzina di Tè nero.

Un Aroma celestiale per i miscugli di erbe adoperati nelle periferie di Damasco, un gusto sublime non paragonabile al Tè Italiano poco ricco di sapore e ben meno pregiato.

M:<<" E Dunque il nostro piano per quanto riguarda la Grecia?.. Come intendiamo procedere?..">>

G:<<" Oh non si preoccupi ho personalmente scelto le persone giuste per questo... si travestiranno da Milizie Greche e assaliranno i villaggi a Sud di Giannina come pianificato.. qualche centinaio di morti dovrebbero bastare per avere una scusante per invaderli.. Nessuno sospetterà nulla dopotutto sono impegnati con i problemi in Russia. Che dio ci aiuti come ci ha aiutati con quelle scimmie in Tunisia.. ahah">>

Uno sguardo affilato severo e poco divertito si punta su quello del ministro che rabbrividisce facendosi con un piccolo scato del capo indietro come se avesse notato di aver parlato troppo.

Un evidente umorismo adatto a quel genere di Europei che crede nella propria superiorità, tipico degli Italiani o dei bianchi in generale, ma Mustafà sapeva bene quanto fosse crudele quel genere di discriminazione, ma sapeva anche che in una valle di iene l'unica possibilità per sopravvivere è quella di mostrare i denti il più possibile e di apparire il più minacciosi possibile.

M:<<" Sarebbe utile che anche qualche Italiano perdesse la vita.. magari qualche terrorista Ellenico impazzito delle isole del Dodecaneso sa comè la prudenza non è mai troppa e poi quelle isole ce le avete strappate nella scorsa guerra insieme alla Libia.. avreste la scusa adatta per appoggiare il nostro operato..">>

G:<<" Suvvia.. il passato è passato mio caro.. indubbiamente ci sarà del lavoro da fare.. gente da corrompere, ogniuno dovrà fare la sua parte mi pare giusto.. lasci che le sveli un segreto.. noi Italiani siamo i più abili in questo genere di cose e glie lo dimostreremo molto presto">>

Un Sorrido piuttosto sadico si dipinge sul volto di Mustafà mentre il collega Italiano versa lentamente dalla teiera difianco il tavolino altro tè nella sua tazzina.

Una notte gelida e buai, le strade di Roma sono desertiche e non vi è uno straccio di vita se non quelle dei topi che scappano dalle fogne per non morire annegati.

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[Rusya çöker]

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L'Impero degli Zar è al collasso, venti gelidi soffiano dal profondo Est degli urali portando sventura e disordine, i Socialisti capitanati da un certo leader contadino di nome Bytro cosi dicono i giornali Sovietici, distruggono il creato degli Zar aizzando le masse a combattere per dei diritti che non gli appartengono creando vittime e morti in ogni dove.

L'Impero Ottomano insieme alle principali potenze Europee si è unita sotto il vessillo dell'armata bianca predisponendo un contingente di centomila unità di fanteria e svariati autocarri in nome di Allah per combattere nell'imminente Jihad contro i Rossi sovversivi.

Il Sultano si è espresso sconvolto in merito agli accaduti di St.Pietroburgo ora rinominata Città di Bytro.

<<"Dobbiamo costringere il nemico alla carestia e alla fame, dobbiamo annientare alla radice tale calugna impedendo alle serpi di pungerci con il loro veleno, per tantio io ed il consiglio dei ministri stiamo elaborando una serie di nuove leggi che metteranno definitivamente fine a questa storia quantomeno nel nostro sacro impero..">>

Parole dure costrette da uno sfogo di rabbia, visti i precedenti tentativi del Sultano di instaurare un rapporto commerciale proficuo con il decaduto governo degli Zar, un piano economico mandato all'aria che avrebbe portato al paese una cospiqua ricompensa di miglioni di Lire ed un facile accesso al Gregge la cui richiesta non fa altro che aumentare nel tempo.

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[Yanya köyleri saldırı altında]

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// Milizie Ottomane in marcia verso le vette dei monti Ellenici.//

Nonostante i tentativi di mantenere il più a lungo possibile la pace tra Grecia ed Impero pare che la testardagine Ellenica abbia avuto la meglio, un gruppo di milizie provenienti da Larissa pare aver sorpassato il confine tra la provincia di Giannina e la medesima del capoluogo greco, andando ad attaccare i villaggi dei contadini Ottomani causando un incessante numero di vittime per danni d'arma da fuoco.

Purtroppo non sono stati rinvenuti superstiti e le forze dell'ordine sul confine erano state smobilizate per il patto stipulato con i Greci nel marzo dell'anno scorso.

Questo tentativo di ribellione e di conquista da parte degli indipendentisti e reclamatori non ha effetto sul nostro grande sistema politico.

Il Primo ministro Mustafà Ataturk ha immediatamente dichiarato lo stato d'emergenza inviando innumerevoli missive ad Athene per avere spiegazioni, ma di tutta risposta i Greci non hanno fatto altro che mentire dichiarandosi innocenti ed inconsci di tale scempio.

Stufi delle menzogne Greche le forze armate sono state mobilitate in direzione delle province del Sud con l'intento di bloccare eventuali mosse del nemico in anticipo.

Una guerra aperta e dichiarata, Istambul non accetterà altre provocazioni o menzogne da nessuno stato presente in Europa.

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Articolo di Von Moltke il Vecchio -



Corriere della Sera

Direttore Luigi Albertini

*Prima Pagina*

-Conferenza di Sofia

Politica Interna

-Fine della Guerra!

--Bye Bye, Bey

---Fondata “Aeronautica Italiana”
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:38 pm

Politica Estera

-Elezioni Francesi

--Asse Roma-Costantinopoli

---Guerra Greco-Ottomana

Economia e Commercio

-La “Terza Via”



*Prima Pagina*

[Conferenza di Sofia]

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-Il 1915 è iniziato con i fiocchi grazie alla notizia trapelata dal Quotidiano Austriaco che lo stato Asburgico ha intenzione di dichiarare guerra al Regno di Serbia, accusato di accogliere nei propri confini Anarchici pericolosi, che hanno causato disastri e violenze nelle città Austriache.

L’annuncio dell’Ultimatum Asburgico ha subito allertato Costantinopoli,e tutto il popolo turco, fermamente deciso a proteggere il popolo Serbo, no per fratellanza bensì per questioni strategiche, pronti anche ad imbracciare le armi ed iniziare un’ennesima guerra contro nei balcani contro Vienna.

Lo scoppio di una guerra nei balcani tra Ottomani e Austriaci causerebbe ingenti danni all’Equilibrio del continente e per evitare ciò è stata indetta una Conferenza a Sofia, la capitale Bulgara.

La conferenza è durata prevalentemente poco; la Serbia ha acconsentito al rilascio degli Anarchici consegnandoli alle Autorità Austriache e di conseguenza Vienna annulla l’Ultimatum sventando l'ennesima Guerra.

L’attenzione dei presenti poi si è volta alla lontana Russia ove lo Zar Nicola II è stato imprigionato dai porci Comunisti nelle fredde lande siberiane, creando uno stato fantoccio, ovviamente non riconosciuto da nessuna potenza europea, governata dal “Capo Supremo di tutte le Russie”.

La volontà di tutti i presenti è stata la creazione di un armata di liberazione, chiamata Armata Bianca, composta dagli eserciti di ogni nazione della Conferenza, con lo scopo di espellere la piaga rossa dalla Russia e far risalire al trono lo Zar Nicola II.



Politica Interna

[Fine della Guerra!]

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-In meno di 2 mesi, come pronosticato dal Generale Cadorna, i soldati del Regio Esercito sono penetrati nel territorio Tunisino conquistando ogni città lungo il loro cammino, riscontrando una leggera resistenza nei villaggi lontani dai centri urbani principali.

La prima città a cadere è stata Tunisi assediata dal Reparto di fanteria D2, che dal porto di Cagliari sono giunti sulle coste tunisine per poi risalire l’entroterra africano; con un'audace manovra a tenaglia i soldati italiani hanno isolato la Capitale Tunisina per poi penetrare nella cittadina eliminando le forze ostili.

Mentre nel nord dello stato africano Tunisi è assediata, nel Sud il Reparto di Fanteria D1, giunto da Palermo, ha avuto il compito di conquistare la città di Kaiwan con i suoi preziosi giacimenti di petrolio riscontrando però un audace resistenza da parte delle milizie del Bey.

Le perdite si aggirano sui 31.000 soldati morti durante l’assedio delle due città africane, una perdita necessaria per la vittoria finale, le parole di Cadorna che ha poi onorificato i soldati ancora in vita ed i feriti.

Giovanni Giurati si complimenta dell’operato fatto da Cadorna e dai soldati Italiani, dichiarando di aver dato prova della loro potenza e orgoglio patriottico.

Nei prossimi mesi quando le ultime resistenze tunisine verranno eliminate verrà fondata una nuova colonia amministrata da un Governatore, fino ad allora le terre occupate saranno sotto il controllo dei Soldati i quali rappresenteranno la massima autorità, avendo a disposizione l’utilizzo letale della forza verso coloro che si opporranno agli ordini; rappresenteranno dunque i Giudici, la Giuria e i Boia.

[Bye Bye, Bey.]

-Il Bey, da oggi è inutile definirlo Signore visto che non possiede più nessuna terra, è stato catturato nel suo Palazzo mentre preparava la fuga assieme alla sua famiglia nella vicina Algeria.

Sfortunatamente per lui i soldati italiani sono arrivati giusto in tempo per fermarlo ed arrestarlo assieme ad altri prigionieri di guerra, ovviamente secondo gli ordini di Giurati, la famiglia reale è stata mandata in esilio in Algeria privati dei loro beni materiali e dei loro titoli nobiliari così da non poter più rivendicare il territorio.

Il Bey verrà portato in Italia a Bergamo dove una corte di Giudici giudicherà i suoi peccati e verrà decisa la sua sanzione; questo sarà la prima volta nella storia in cui un capo di stato africano sarà processato in un paese europeo.

[Fondata Aeronautica Italiana]

-In Parlamento è stata varata la legge che scinde L'Aeronautica Italiana dal Regio Esercito creando dunque un Reparto Autonomo, ma pur sempre sotto il comando del Capo di Stato Maggiore Pier Ruggero Piccio Asso dell’Aviazione specializzato nell’uso dei Caccia.

Il nuovo Reparto dell’Esercito Italiano avrà sede a Firenze dove verrà costruito nei prossimi mesi un Aeroporto militare ed una fabbrica specializzata nella costruzione di Caccia e Bombardieri.



Politica Estera

[Elezioni Francesi]

-In Francia lo scorso novembre si sono tenute le elezioni governative in cui ha trionfato il Primo Ministro Neville ed il suo partito con uno schiacciante 68% dei voti a favore.

Le conseguenze sono state devastanti per i Partiti perdenti soprattutto per l’Alleanza repubblicana Democratica dissolta subito dopo le elezioni; i Socialisti francesi hanno visto il bisogno di riunirsi per creare il Blocco Nazionale Socialista per cercare di ostacolare il Governo Nazionalista di Neville.

Il Primo Ministro Giurati si complimenta con Neville per la vittoria ottenuta alle elezioni e rinnova l’aiuto italiano verso i fratelli francesi in qualsiasi ambito che sia Economico o Militare.

[Asse Roma-Costantinopoli]

-Il Ministro Degli Esteri Federonzi in un intervista fatta all’Idea Nazionale, il quotidiano di proprietà del Governo, ha “confessato” che negli ultimi mesi i rapporti tra Roma e Costantinopoli si sono intensificati con lo scambio di Telegrammi ed incontri tra Ministri.

Gli incontri, alcuni anche segreti, hanno avuto scopi pressoché economici e lo confermano gli scambi avvenuti in questi mesi tra i due Stati, Petrolio e Pesce in cambio di Legno, ma molti sostengono che siano stati fatti patti segreti, perché vedersi di nascosto per un po di petrolio e qualche pesce ?

[Guerra Greco-Ottomana]

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-E’stato comunicato dal Quotidiano Ottomano che un gruppo di sovversivi greci, provenienti dalla vicina Larissa, hanno attaccato i cittadini ottomani lungo il confine causando la dura risposta del Sultano il quale ha ufficialmente aperto le ostilità verso lo stato Ellenico.

La furia ellenica pare abbia colpito anche i nostri domini nel dodecaneso, piccole isole sotto giurisdizione italiana dopo la guerra Italo-Turca, notizia riportata dal ”Idea Nazionale” denunciando un attacco da parte di criminali incappucciati sventolando una bandiera del Regno di Grecia.

Il Ministro degli Esteri ha dichiarato il suo sdegno riguardo questo ignobile attacco da parte del popolo greco verso l’Italia, popolo molto simile al loro.

L’attacco dei criminali ellenici hanno causato la morte di 20 uomini ammazzati senza motivo per le strade della piccola città di Rodi.

L’attuale politica estera italiana, e il suo ormai famoso slogan “Sangue Chiama Sangue”, impone il Governo di intervenire in difesa del popolo Italiano aprendo le ostilità verso il Regno Ellenico.

Il Generale Cadorna si è recato a Costantinopoli per creare assieme all’esercito turco un piano di invasione della Grecia, ed infine si è raggiunto un accordo: l’Esercito Ottomano conquisterà la penisola Greca mentre l’Italia avrà la sua vendetta prendendo l’Isola di Creta e le piccole isole dell’Egeo.

Cadorna ritornato in Italia ha ordinato l’invio del Reparto di Fanteria D10 alla volta dell’Isola Greca.

Ovviamente l’opposizione Socialista si è ribellata all’intervento in Grecia causando rallentamenti nelle fabbriche, ma l'opinione pubblica non è stata scalpita dalla notizia anzi molti sono favorevoli alla scelta del Primo ministro.

La veridicità di questa notizia non è sicura al 100% poiché essendo uscita sul quotidiano manipolato dal Governo Giurati potrebbe essere manipolata, a sostegno di questa tesi è il fatto che il corriere della sera, il quotidiano più informato del Regno, non è venuta a conoscenza di tale notizia.

Articolo di HerbertBacke -



''Wiener Zeitung''

01 Mai 1915

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Nome: 150px-Emperor_Frederick_III_Arms.svg (1) (1).png<br>Visite: 53<br>Dimensione: 28.7 KB


{ Interne politische Fakten- Fatti di Politica Interna}





Nome: m.3210_radetzky-march-joseph-roth.jpg<br>Visite: 23<br>Dimensione: 49.0 KB

La Conferenza di Sofia, indetta con lo scopo risolutivo della ''questione di Serbia'', si è conclusa con l'annullamento di ogni provvedimento bellico nei confronti dello stato serbo, difatti, Pietro I ha ragionevolmente accettato le condizioni ed i termini dell'ultimatum inviatogli dall'esecutivo di Von Sturtgk, concedendo l'estradizione di massa dei criminali filo-anarchici d'origine austro-ungarica, che sono stati deportati in modo massiccio presso le principali prigioni adibite per contenere i criminali politici, i processi e le sentenze emesse dai tribunali speciali, in conformità con gli editti dell'istituto imperiale, hanno emesso la reclusione a vita di taluni individui, - quelli ritenuti, secondo la propria ''storia di vita', meno eversivi -, mentre l'impiccagione, od in alcuni casi la fucilazione fu la sentenza di condanna definitiva emessa per i principali oratori degli ambienti anarchici e comunisti, oltre che ai leader dei movimenti terroristici di stampo estremista socialista.

La conferenza, inoltre, deliberò, secondo unanime proposta, alla costituzione d'una ''armata bianca'', che potesse sconfinare presso lo stato canaglia denominato URSS, e rimettere sul seggio imperiale il legittimo imperatore Nicola II Romanov.

Il sacrosanto imperatore Franz Joseph I, e l'alto comando austro-ungarico si è messo in contatto con l'avamposto degli ufficiali del Reich di Enrico I di Prussia, decidendo di riorganizzare le proprie forze, con lo scopo di fare breccia ai confini con l'URSS, schiacciando definitivamente l'incombente minaccia sovietica del leader Kerenskij, ristabilendo le istituzioni imperiali, e consegnando il popolo russo in mano ad una Duma di stampo monarchico.

~ Nemici interni, ed il ''Gesetz über Ghettoisierung'',

Nome: 1917Jew.jpg<br>Visite: 22<br>Dimensione: 117.3 KB
(Illustrazione propagandistica antisemita, dove un soldato austro-ungarico lede i privilegi ebraici).

L'Impero Austro-Ungarico copriva certamente una quantità d'ingenti terre, che si estendevano dai naturali confini austriaci, fino ai Balcani, e all'estremo est, ai confini con la Romania e il neonato stato URSS. La questione etnica, in tempi più antichi fu sempre motivo di dissapori e di insurrezioni da parte degli ungheresi, dei cechi, degli slavi, delle popolazioni rom e delle comunità ebraiche.Tuttavia, al momento, tedeschi austriaci, cechi ed ungheresi, le etnie preponderanti dell'impero condividevano benessere e solidità sociale, ed anche le popolazioni slave si stavano allineando al benessere che l'impero austro-ungarico instaurava con i propri provvedimenti, mentre le popolazioni rom ed ebraiche rimanevano fonte di innumerevoli ''capri espiatori'' e cospirazioni social-economiche. Il governo di Karl von Stürgkh, estremamente conservatore e nazionalista non dimenticò di prestare attenzione alla ''questione ebraica'', quanto all'importanza marginale degli zingari, sebbene le popolazioni rom stavano radunando i propri indigenti beni, - molto spesso la sola prole -, per sconfinare in Romania, in Bulgaria ed in Serbia, gli ebrei sembravano essere radicati quanto gli austriaci, i cechi e gli ungheresi, amministrando grandi patrimoni, ingenti e ampollosi beni di ogni tipo, tuttavia, le comunità ebraiche non godevano di stima e di affermato rispetto presso la famiglia imperiale e gli organi governativi dell'Impero austro-ungarico, tanto che, oggi, lo stesso Primo Ministro von Stürgkh, su esplicita volontà dell'Imperatore promulgò, con l'appoggio unanime del Reichsrat, promulgò il ‘’Gesetz über Ghettoisierung’’, una legge con la quale si prevede la reclusione di ogni individuo, famiglia, comunità o attività ebraica in ''quartieri speciali'', dei ghetti costruiti ai margini delle città in cui le ‘’comunità giudee’’ vivevano, impossibilitando qualsiasi uscita senza ''regolare e motivato permesso'', concesso solamente dall'amministrazione locale. L'Editto ha trovato acclamazione dal volgo austro-ungarico, dovuto anche ai termini secondari della legge varata, entrata in vigore con effetto immediato, che prevedono la tassazione mensile del 25% calcolata su ogni patrimonio ''ad personam'', qual ora ve ne fosse, degli individui ebraici, oppure, calcolati sui fondi delle società e/o imprese condotte e patrocinate dai giudei.

Sebbene, dunque, i serbi fossero stati fin ora una minaccia estera, era preponderante utilizzare qualsiasi mezzo purché la minaccia interna, ben più gravosa, venisse sedata immediatamente, con strenua determinazione.



~ La questione greca e le insidie ottomane.




L’Impero Austro-Ungarico non nasconde che, effettivamente, durante la seconda guerra balcanica scendette a difesa dell’Impero ottomano per mantenere i territori dei balcani che la ''coalizione balcanica’’ si prefiggeva di strappargli, tuttavia la questione, oggi, è ben diversa.

La Grecia, e la sua capitale, Atene, fanno parte del ‘’patrimonio culturale paneuropeo’’, e solo un'intellettuale sensibilità, tipica degli europei, può mostrare parvenze di stupore e magnificenza dinnanzi alla cultura classico-ellenica, tuttavia, il violento Islam e le sure del suo Corano non ammettono alcuna intransigenza, alcun rapporto amichevole con i vicini ‘’kefirun’’, così come il loro testo ‘’sacro’’, si possono instaurare a lungo termine. Il governo von Stürgkh ha accolto l’appello del primo ministro Lord Elliot Burns indirizzato a tutte le potenze europee, affinché Atene possa essere salvata, lo stesso imperatore Franz Joseph I ha commentato la partecipazione dell’Austria-Ungheria come ‘’necessaria e doverosa, per ristabilire i confini del quieto vivere, e sbrogliare dalla barbarie ottomana l’apogeo della cultura greca’’. E’ quindi ufficiale l’adesione completa all'appello paneuropeo della Gran Bretagna, al fine di ridimensionare l'egemone dell’araldo della mezzaluna nelle proprie impervie lande.



Articolo di Mussulmanopazzo -



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Yüce kapidan haberler

Efendinin yili - 1293/1915

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[Kurtuluş savaşı]

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Sono trascorsi 2 mesi dallo scoppio del conflitto Ellenico/Ottomano tra le fila dei caduti dell'Impero i contano circa 33.000 caduti tra i quali giovani soldati arruolati nel 19° Corpo di fanteria.

Larissa è caduta insieme alle pretese Greche di reclamare il Nord dell'Egeo, l'Europa insiste nel tentativo di placare l'anico furente dei Turchi acclamando Atene come la culla della cultura Europea infischiandosene delle vittime che hanno causato lo scoppio del conflitto.

La Stessa Inghilterra ha affermato di voler sanzionare Costantinopoli tramite Embarghi o simili appoggiata da una piccola parte d'europa tra le quali, L'Austro-Ungaria e l'Impero Tedesco, ma il Sultano Mhemhed VI si è categoricamente rifiutato di scendere a patti contro coloro che hanno alzato le mani per primi.



Insulti raziali sono all'ordine del giorno come anche complotti mirati al nostro declino, il fronte nazionale si è opposto ad ogni decisione che miri a trovare una soluzione pacifica stanco ormai dell'oppressione straniera.

Gli affari vanno a rilento e gli operai da prima dipendenti delle ditte Inglesi si trovano senza lavoro, il primo ministro Ataturk acclamato come un eroe questa mattina insieme al consiglio dei ministir ha emanato una serie di leggi ed editti commerciali che monopolizzano i giacimenti minerari delle coste di Smirme dando ordine poi di trasferire gli operai nelle nascenti fabbriche di Akara.

Oltre il Mare del mediterraneo l'unico baluardo d'alleanza rimasto con l'Impero l'Italia persiste nel difendere il diritto principale dei Turchi di difendersi da un male continuo che non avrebbe fatto altro che causare il declino dello stato, le truppe di fanteria del regno d'Italia ora si preparano allo sbarco nelle isole di Cipro pronte al fianco delle truppe scelte ottomane a difendere i propri interessi per vendicare gli attentati delle isole del dodecanesimo.



Sono stati presi provvedimenti riguardo la pressante presenza straniera, Costantinopoli ha emanato la bellezza di 3 embarghi commerciali diretti a Londra, Berlino e Vienna inviando tale missiva alle corrispettive autorità Europee:



<<L'Impero Ottomano si erge da oriente fino ad occidente seguendo il tragitto sacro dei credenti del sommo profeta. Non sarà di certo quella che secondo occidentali interessati allo sterco del demonio più che al benessere di un popolo afferma la necessità di chiarire con penna e carta più che con la spada una situazione definita complessa a fermare le armate dell'Impero.



123 civili la cui unica colpa fu quella di coltivare la terra sotto i loro piedi dalla parte sbagliata di una linea giacciono ora sotto di essa a causa di un mancato rispetto da parte Ellenica di un trattato scritto sulla carta come quello che intendete farci firmare. La Grecia da molto tempo confabulava di reclamare le terre al nord dell'Egeo una dimostrazione è la perdita di reparti scelti di uomini sacrificatisi per il più nobile degli ideali, difendere e proteggere la patria.

Chissà cosa sarebbe avvenuto e se saremmo stati difesi da chi si definisce nostro alleato se avessimo lasciato correre attendendo oltre per la nostra decisione di mettere fine al popolo più infame e codardo di sempre.



In Nome di Allah noi difenderemo il diritto alla vita e al benessere dei nostri cittadini. In nome di Allah noi invaderemo Atene e libereremo dall'oppressione degli Anarchici e Separatisti il popolo.



Primo ministro Mustafà Ataturk .

Sultano Mehmed VI Califfo dell'Islam e protettore delle sacre moschee padrone della sublime porta protettore del popolo figlio della luna e del sole. >>



Intanto sul fronte le truppe senza timore ma con solo rabbia e senso di giustizia marciano verso le porte di Atene ove per le strade molti Greci convertitisi all'Islam si prostrano ai loro piedi in segno di rispetto.

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Quando Le truppe entrarono a Larissa, vi fu lo scempio baionette e colpi di fucile dalle case e dai porciti colpivano senza ritegno le nostre armate causando gravi perdite ai soldati, fortunatamente il preventivo intervento del generale Ismail Enver forte della sua esperienza diede l'ordine di sparpagliare le unità appiccando incendi e esplosioni con la TNT facendo crollare gli edifici insieme a tutte le truppe al loro interno, il forte che difendeva la città ora disintegrato è sotto riparazione pronto ad essere modernizzato e utilizzato per difendere la patria.

Si racconta anche di soldati Ellenici intenti a dar fuoco a documentazioni importati lungo la piazza cittadina, probabilmente un ultimo tentativo di parte dei soldati di nascondere il misfatto e la sciocca decisione di attaccare la nostrag rande nazione agli occhi dell'Europa che non fa altro che vederli come cuccioli indifesi alla portata di una Iena famelica.



Il Corano ci insegna: – Un musulmano deve “combattere per la causa di Allah con la devozione a Lui dovuta” [Sura 22:78]



Il Sultano e Califfo Mhemhed VI ha questa mattina al fianco del primo ministro Ataturk pregato nelle sacre moschee compiendo un viaggio di pellegrinaggio da Costantinopoli alla Mecca e Medina.

Sono stati imposti a seguito poi delle sanzioni Europee delle tassazioni per la nuova regione Ottomana, cosi che siano gli stessi infedeli a pagare per ciò che gli infedeli pretendono.



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[kesin seçim]

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In Fine una scelta è sata presa, l'armata bianca altro non è che un tentativo da parte degli Europei di coinvolgere ulteriormente i figli di Allah in un conflitto sanguinoso contro l'URSS per i loro sciocchi intenti,

non vi è interesse per il Sultano a partecipare a tale scempio, dunque la firma del trattato di Sofia è stata automaticamente abrogata ed il Sultano ha dichiarato la creazione di una armata mirata allal iberazione dei Mussulmani del Caucaso da tempi antichi soggetti alla tirannia degli Zar.

Non prenderemo parte alle manovre Londinesi per impadronirsi del mondo, sarà l'Impero a prevalere su ogni cosa come è vero che il sole sorge ogni giorno noi difenderemo ciò che di più caro ci appartiene riunendo il popolo prescelto sotto un unico vessillo quello Ottomano,

ricostruiremo nuovamente dacapo la nostra grande terra rendendola ancora più grande e maestosa dei suoi tempi d'oro.



Truppe marciano verso Oriente pronte ad imbracciare i loro fucili intonando una sola preghiera ed un solo canto.



"Allah è Grande Allah è generoso, non c'è altro dio all'infuori di Allah, solo Allah può giudicarmi"



E il rumore della marcia si ode a stadi di distanza grande sarà il fervore che le truppe prescelte compiranno nella grande Jihad che li attende.



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[Büyük ticari anlaşmalar]

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Grandi accordi si compiono tra Roma e Costantinopoli, le sanzioni Europee hanno causato un abbassamento dei costi di produzione insieme a quelli di vendita garantendo all'italia un facile accesso alle risorse più pregiate dell'Impero fatturando migliardi di Lire in Ferro e Legname.

Le casse dello stato nonostante tutto traboccano d'oro arrivando a segnare un record mai segnato prima d'ora, Costantinopoli nei dati internazionali è la città più ricca al mondo, ed i Pasha navigano tra le scintillanti monete riducendo maggiormente il Salario dei contadini e degli Operai che al contrario muoiono di fame mendicando per le strade.



L'Esercito al contrario garantisce loro la più grande risorsa del paese, con uno stipendio che supera quello dei lavoratori di ben 20 volte, il paese lentamente si sta puntando sulla produzione militare e industriale abbandonando gradualmente le terre dei proprietari terrieri.

Si acalcola che nel giro di 10 o 20 anni il paese avrà il più alto tasso di industrializzazione d'Europa arrivando a rivaleggiare con le grandi capitali, come già fa per numero.

Ma lo squilibrio porta disapprovazione, disapprovazione e rancore che i contadini manifestano rifiutandosi di lavorare abbandonando la Zappa lasciandosi morire addirittura nei cigli delle strade.



Attualmente il consiglio dei Ministri si sta mettendo all'opera per avere un quadro di bilancio decente, la burocrazia fa i salti mortali mentre le forze delle associazioni statali distibuiscono i viveri agli abitanti più poveri nei bassi fondi cittadini della capitale.

Articolo di Dark II -



L'IRA DI DIO



Tremende si destavano le nubi all'orizzonte d'Europa, il Continente corrotto da Iblis.

A Costantinopoli l'ombra del Dio sorgeva possente e oscurava l'infida terra dei miscredenti che sputavano dall'alto della loro ipocrisia e malafede sui figli di Allah, i discepoli del Sigillo

I greci, la fanghiglia che attanaglia il piede divino, così come bracciante si ribella al padrone che lo sfama e gli da un tetto, ora si volgono vilmente contro la Grande Porta chiamando a se i fratelli dell'entroterra che come belve di branco rispondono ora alla chiamata e invocano a gran voce la guerra.

I segni dell'Occulto sono però ora chiari ed inequivocabili ...

Su Atene l'ira divina si scatena sotto forma di tempesta, che violenta e funesta si abbatte sul cuore del cancro.

Costantino I dorme sogni tranquilli mentre per sua mano orde di greci compiono ogni tipo di violenza e crudeltà a danni di indifesi paesani, colpevoli solamente di vivere dalla parte sbagliata di un confine, una flebile e futile linea la cui stessa esistenza rappresenta un errore.

Ifrit fa la sua comparsa nella tuonante oscurità e con roboante ferocia scatena una fragorosa saetta sulla dimora dell'infame burattinaio: il Palazzo Reale è in fiamme ...

Sgherri e reietti di corte accorrono su e giù per il Palazzo confusi e disorientati mentre la guardia personale del Vassilias cerca di entrare nella stanza del vecchio per farne salva la vita dalle fiamme che avanzano.

Le porte però non si aprono, Ifrit è arrivato prima ...

Il vecchio suda e sobbalza sotto la crudele influenza del potente Jinn, che giocondo lo tortura con sempre maggiore intensità.

Urla strazianti si sollevano dalle stanze reali, mentre i soldati tentano disperatamente di penetrare nel vano in cui il Sovrano sta penando il volere del divino.

Ritenuta sufficiente la punizione perpetrata, Ifrit libera il vecchio dalle incandescenti catene del Jahannam e con un esplosione d'aria e luce apre le porte della stanza, sbalzando via il personale militare al di fuori, che seppur frastornato e indolenzito, prende di peso il Vassilias e lo porta in salvo fuori dall'ala del Palazzo ormai divorata dalle fiamme.

Giunti fuori, Costantino riprese conoscenza ed ebbe modo di vedere sul suo corpo i segni del Jinn: bruciature, lividi, tagli sul corpo e un'inquietante mezzaluna dietro la nuca.

Il vecchio Re viene così portato nella Clinica della Famiglia Reale, mentre le fiamme divorano buona parte della sua dimora ...

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



||--[L’Idea Nazionale]--||

Direttore Gabriele D’Annunzio Ministro della Propaganda.

Edizione: Settembre/Ottobre 1915

Costo: 5.000 Lire

[Prima Pagina]

//Fallita la Conferenza di Taranto\\



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-La Conferenza di Taranto tanto desiderata ed ambita dai Governi Europei, è durata molto poco a causa dei contrasti avvenuti tra i due schieramenti: i Turchi hanno stilato una serie di richieste in cambio del rilascio di Atene, mentre i rappresentanti Anglo-Tedeschi hanno rifiutato di pagare i danni economici, causati dagli embarghi da loro imposti, dell’Impero Ottomano.

Il Primo Ministro Giurati era lì in veste di Mediatore per cercare di trovare un punto d’incontro con le due parti, ma ogni tentativo è stato inutile; l’avarizia dei Governi Europei hanno accecato gli occhi dei rappresentanti, mentre, giustamente, il Ministro Turco non voleva scendere a patti con loro.

La piccola cittadina ha guadagnato molto da questa conferenza grazie all’enorme pubblicità fatta dai giornali esteri, e quelli nazionali, la presenza di tante figure politiche importanti ha riempito le strade della città di curiosi e esperti di politica, che hanno speso fior di quattrini nei negozi per cibo e souvenir; alla fine della fiera la situazione europea è tesa con gli Ottomani che risalgono dall’abisso, grazie anche all’aiuto Italiano, e un Regno Unito, appoggiato dall’Impero tedesco, pronti a fermare l’avanzata Turca, ma gli unici contenti di ciò sono i piccoli tarantini con le tasche piene di Lire.

[Politica Interna]

//Scissione dell’Associazione Nazionalistica Italiana\\



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-Il sole cocente finalmente abbandona le nostre terre lasciando spazio ai nuvoloni grigi carichi di pioggia, la dolce brezza calda si trasforma in un vento gelido decretando la fine dell’estate e l’inizio dell’Autunno, che per molti Italiani vuol dire la fine delle vacanze. Molte famiglie sono ritornati dai luoghi di vacanza lasciando desertiche le spiagge una volta affolatte, ritornando alla loro vita quotidiana: c’è chi ritorna a lavorare e chi ha studiare, tranne per L’Associazione Nazionalistica loro non si sono mai fermati, anche quando il caldo era soffocante ed un bagno freddo avrebbe alleviato il loro dolore.

Il Primo Ministro Giurati, in un gesto sadico, ha indetto una riunione del partito ad Agosto, il 15 Agosto, nel periodo più caldo dell’estate. La Riunione si è tenuta nel Palazzo Pitti, di Firenze, una delle tante residenze dei Savoia gentilmente concessa a Giurati per la sua riunione; l’assemblea aveva come scopo quello di stilare un bilancio tra entrate e perdite delle casse nazioanli, leggere alcune statistiche, parlare del più e del meno, ma forse il caldo soffocante ha annebbiato la mente di alcuni membri del movimento creando discussioni tra i presenti.

L’acceso dibattito è nato quando l’Onorevole Cesare Maria De Vecchi, ha chiesto, non in maniere molto diplomatiche, al Primo Ministro Giurati cosa avrebbe fatto riguardo la questione Trieste e Trento, ancora sotto il dominio Austriaco, ricordandogli che l’obiettivo principale di questo partito era quello di completare l’Unità d’Italia. La Riposta di Giurati è stata secca e decisa, ribadendo come un possibile conflitto con il vicino Austriaco danneggerà l’economia interna che dopo sacrifici ha raggiunto la tanto attesa stabilità; l’Esercito Italiano non è attualmente pronto per supportare una guerra così ampia, e sicuramente molto duratura, come quella contro l’Impero Asburgico.

Purtroppo De Vecchi è riuscito a convincere molti membri del partito a seguire la sua causa creando un piccolo gruppo politico all’interno dell’Associazione chiamato Partito dei Combattimenti, i cui membri sono uniti dall’odio verso gli Asburgo e dalla delusione verso il Governo Giurati.

Il P.C guidato da De Vecchi rappresenterà la nuova opposizione in Parlamento, che ha differenza dei Socialisti, rappresenta un vero problema grazie all’influenza in grado di esercitare De Vecchi sui membri del parlamento inclini a completare l’Unità della Penisola.



//Avanzata Italiana nel Corno d’Africa\\



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-Negli scorsi mesi, tra le tensioni Greco-Ottomane e la Conferenza di Taranta, degli esploratori italiani sono stati inviati in Eritrea per ispezionare i territori Abissini appartenente all’omonimo Regno, con lo scopo di poter ampliare i confini coloniali del Regno a discapito dell unico stato Africano ancora indipendente, ancora per poco poiché l’obiettivo di Giurati è quello di abbattere il Regno d’Etiopia e creare “L’Impero Coloniale Italiano” che comprenderà le colonie di Libia, Tunisia, Eritrea, Somalia ed Etiopia, un progetto che molti considerano utopico fino a poco tempo fa, ma grazie al progresso militare attualmente è un'idea fattibile.

GlI esploratori partiti dalla Sicilia 4 mesi fa, hanno salutato i loro familiari prima di imbarcarsi sulla Nave della Regia Marina in una missione patriottica. Il gruppo di esploratori ha finalmente fatto recapitare al Primo Ministro una lettera che annuncia l’esito positivo della missione: il territorio a nord della Somalia, appartenente al Re dell’Abissinia, è un territorio perfetto per creare un insediamento italiano, ed un possibile avamposto per la possibile invasione dell'Etiopia, ricco di bacini acquiferi importanti per una zona desertica come quella e pianure facilmente difendibili.

L’insediamento chiamato “Nuova Roma” è protetto da 400 Dubat, soldati somali, consiste in un fortino trincerato, a forma circolare, protetta da ronchi di piante all’interno delle quali vi erano delle semplice capanne abitate dai Dubat oltre a due costruzioni più importanti erette per ospitare i soldati italiani in arrivo. La richiesta di nuove truppe è dovuta ad una possibile offensiva da parte degli Abissini, poiché gli unici bacini acquiferi della zona sono ora sotto il controllo del Regno d’Italia, già sono stati abbattuti dei ricognitori Abissini che cercavano di avvicinarsi all’insediamento.

Il Primo ministro Giurati si è dichiarato soddisfatto della missione esplorativa in Africa ed ha ordinato la spedizione di cibo ed acqua per gli abitanti dell’insediamento “Nuova Roma” e che presto verrà fargli visita.

[Politica Estera]

//Integrazione Greca\\



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-L’occupazione della Penisola Greca è finalmente finita per mano ottomana decretando così la fine dell’ultimo Regno Ellenico indipendente, causando così un flusso migratorio di cittadini greci verso il nostro paese, stando ad una stima sono più di 80.000, precisamente in Puglia il punto più vicino, ma anche a Canea l’isola greca sotto amministrazione Italiana; chi non scappa dalla sua patria combatte ogni giorno contro la fame a causa della situazione di povertà che attraversa i territori Greci, ma grazie all’aiuto del misericordioso Sultano Mehmed VI tramite dei volantini, scritti in greco così da rappresentare la vicinanza con il popolo ellenico, richiama la pace ed invita coloro che non vogliono essere succubi dell’Impero Ottomano ad abbandonare la loro terra, come già detto molti già l’hanno fatto.

La propaganda attuata tramite i volantini ha dato i frutti sperati, infatti circa 33.000 ribelli greci si sono costituiti e, essendo un Grande Sultano, Mehmed VI ha perdonato i ribelli rendendoli liberi.



//Guerra Patriottica Russa\\



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-Dopo mesi di silenzio stampa da parte dei quotidiani russi, probabilmente molti giornalisti sono morti a causa della guerra, è stata pubblicata un'edizione di un Giornale Russo che narra le gesta di una Grande Guerra Patriottica da parte dei poveri cittadini russi contro la piaga comunista, che appesta le nobili città Russe simbolo della grande potenza Zarista della Casata Romanov.

L’Impero Russo ormai decadente, viene paragonato ad una Madre dai contadini che la proteggono dal mostro Rosso: padri e figli imbracciano le armi per proteggere la propria madre, testuali parole del Quotidiano Russo ciò a testimonianza di quanto sia grande l'orgoglio patriottico dei cittadini Russi, pronti a proteggere la propria Madre anche a costo di morire, mentre la notizia che lo Zar Nicola II non sia stato giustiziato ma è nascosto da qualche parte nelle fredde terre russe, aiuta i cittadini a combattere.

Il Primo ministro Giurati ha dichiarato molta ammirazione verso il popolo Russo augurando che possano presto liberarsi dei Socialisti e di ritornare una grande nazione.

Fine Edizione;

Viva il Re,Viva il Regno,Viva il Popolo.

Articolo di falco1994 -



::: ::: London Times ::: :::

{Best British Newspaper} September 1915 {by Anthon P.}



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[Internal Affairs & British Policy]


-Irish Expulsion - Espulsione Irlandese

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Siamo ormai a settembre, ma il clima d’odio e paura lasciato dai tre attentati di inizio anno non si è dissipato, e le sobillazioni anti-irlandesi in piazza non hanno fatto altro che alimentare l’avversione degli inglesi verso i verdi abitanti dell’isola di Irlanda, la cui esistenza tra l’altro resta ancora da dimostrare per molti i studiosi e antropologi che hanno chiesto al governo del Regno Unito di decretare l’inesistenza degli Irlandesi, rendendo di dominio pubblico la teoria per la quale costoro non sarebbero altro che nientedimeno un invenzione dei cattolici, per altri degli esemplari di gorilla bianchi, ma Lord Burns ha del tutto ignorato tali tesi, incontrando delle opposizioni all’interno del suo partito, che erano invece favorevoli alla proposta degli studiosi.

Se tali proposte sono state ignorate, le misure promesse dal governo inglese non si sono fatte attendere: sono stati espulsi con la forza dall’Inghilterra e dal Galles tutti i cittadini originari dell’Irlanda, fatta eccezione per coloro che lavorano nelle fabbriche. Gli operai irlandesi infatti possono restare, a patto che non si allontanino dai luoghi di lavoro. Sarà compito dei colleghi portare loro del buon porridge da mangiare e del buon thé da bere. Il Governo ha fatto sapere che entro il prossimo anno saranno emanate nuove leggi contro gli irlandesi; l’Arcivescovo di Canterboury ha proposto una severa "kulturkampf" sul modello tedesco per riportare gli infedeli cattolici sulla retta via dell’anglicanesimo, ma il governo Burns ha risposto che non ce ne sarà bisogno: i futuri provvedimenti che annienteranno per sempre i discutibili costumi irlandesi; governo Burns che ha poi criticato le politiche anti-semite dell'Austria giudicandole barbare e immotivate.

[European Chessboard & British Colonial Affairs]

-Taranto Fail - Il Fallimento di Taranto

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Deludenti notizie per la Conferenza di Taranto che si è spiacevolmente conclusa in un fallimento. L’incontro, sminuito come "inutile" dal primo ministro Ataturk, che ha dimostrato di non possedere un vocabolario ricco e acculturato come ci si aspetterebbe invece da un uomo politico: un carattere estremamente pretenzioso e chiuso, non ha rivisto le proprie posizioni di fronte a richieste minime. La riunione avrebbe potuto essere di beneficio sia all’Europa, che all’Impero Ottomano, che naturalmente al popolo Greco, e i capi di stato di tutto il mondo ponevano fiduciosi in essa le speranze per un fattibile accordo. La testarda e irremovibile posizione dell’Impero Ottomano ha tuttavia reso qualsiasi trattativa vana. Infatti pare che il ricco Sultano Mehmet VI, che tanto ostenta i propri averi, si lamenti della miseria nella quale riversa il suo popolo e accusi per questo le potenze sanzionatrici, richiedendo risarcimenti per i danni e minacciando, altrimenti, di tassare i Greci.

E proprio poco dopo, l’Impero Ottomano, facendo fucilare centinaia di indipendentisti ellenici e insinuando strambe idee, per i quali questi, dopo secoli e secoli di occupazione e depredazione turca, e dopo aver inermi assistito alla distruzione del loro stato potrebbero mai perdonare il Sultano, dichiara che le sanzioni non provocheranno la loro caduta, né li indeboliranno. Ad un certo punto della conferenza, il rappresentante dell’Impero Ottomano ha dichiarato, improponibilmente, che, per far si che Mehmet VI fosse d’accordo con le trattative (costituire un Governatorato Italoturco in Grecia) non solo l’Europa avrebbe dovuto sborsare dei risarcimenti per le sanzioni, ma addirittura avrebbe dovuto "mantenere" con sussidi di proprie spese, i turchi miserabondi e affamati. Con quale pretese l’Impero Ottomano chiede tanto? Perché dovremmo permettere ad un popolo come questo di riprodursi a nostre spese? Che il Sultano sborsi di tasca sua per la sua avarizia e per i danni provocati dalla sua condotta politica: un Impero sul lastrico, attraversato fino ad un anno fa da moti indipendentisti, osa sfidare le Grandi Economie Europee. Il tempo sfida le tasche di Costantinopoli.

E prima ancora che l’incontro di Taranto potesse concludersi con diplomatici saluti, il primo ministro turco lascia la sala, mancando totalmente di buone maniere: ma da un capo di stato arabo altro non ci si potrebbe attendere. Se la Conferenza di Danzica al contrario era filata liscia, era merito della presenza di diplomatici di buoncostume. Il nuovo Sultano Mehmet VI, miope, crede illudendosi che il suo Impero sia fermo nel tempo e prospero e potente come nell’idilliaco 1683, ma presto i fatti smentiranno le assurde ambizioni della Sublime Porta, che ha pur subito perdite sproporzionate dall’eroica resistenza montanara Greca. Siamo sicuri che Roma, che pur ha ucciso ma erroneamente il re Costantino I, il quale combatteva con eroismo tra i suoi soldati, e che ha trattato con rispetto i Greci, non intende mantenere per altro tempo una amichevole linea politica con una nazione di questo tipo.

-Tsar’s shadow returns into his body - L’ombra dello zar torna nel suo corpo

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Sollievo, dopo l’irrisolta Crisi Greca, la quale rappresenta senz’altro una sconfitta diplomatica britannica, che non ha potuto soccorrere un suo alleato, ma anche un capolinea per il Governo Ottomano, mostratosi come un branco di mussulmani scostumati incapaci di mantenere un certo contatto con la realtà in cui si ritrovano, l’Europa potrebbe tornare a sorridere, con le buone notizie provenienti dalla Russia. Abbiamo appreso dalla stampa russa infatti, dopo sei mesi di censura socialista, che l’Imperatore Nicola II ha evaso il suo "carcere" siberiano, e con l’aiuto del popolo ha fatto ritorno al trono restaurando la monarchia ad occidente, repellendo i rossi ad oriente, dove continua la Guerra Civile. Il nostro re ha mandato le truppe coloniali canadesi in aiuto dei russi in Siberia, mentre sono state normalizzate le relazioni tra i due paesi, e sono state inviate sia richieste di forniture d’olio che pareri sulla vicenda Greca dal momento che il paese ortodosso era un alleato anche della Russia nei Balcani.

Sembra intanto, che a causa del Governo Socialista, abbiano ottenuto automaticamente l’indipendenza repubbliche in Europa Orientale: dal Baltico la Lettonia, l’Estonia e la Lituania, poi la Bielorussia e l’Ucraina. Londra non ha voluto riconoscere queste nuove nazioni, finché non si avranno abbastanza informazioni, anche al fine di tutelare i rapporti diplomatici con lo zar, che potrebbe essere interessato a riappropriarsi delle suddette. In questo caso, Londra lascerebbe che Nicola II recuperi le terre che spettano per titolo di suo diritto, senza intromettersi. « Riteniamo importante, nell’interesse della pace in Europa, assicurarci che ci sia una Russia forte, stabile, e abbastanza potente da controbilanciare i movimenti continentali. » ha affermato il primo ministro Lord Burns confidando in una stretta alleanza tra le due superpotenze, per poi continuare « offriremo il supporto economico, politico e militare necessario perché la Russia si rimetta in piedi e ripari i danni provocati dalla follia di un uomo, e dalla pericolosità di un movimento politico. »

-Sultan Youssef was murdered - L’assassinio del Sultano Youssef

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Grida di dolore provenivano d’un tratto in tutto il palazzo dalla sua stanza da letto estiva, ma quando le concubine e i servi corsero rapidi sul posto, era troppo tardi: il corpo esanime e senza vita del Sultano Youssef era disteso nudo sul suo sfarzoso letto, ricamato di preziosi fili d’oro, mentre la sua testa era di qualche metro rotolata, nella folta barba si nascondevano labbra serene socchiuse di chi ancora non ha idea di quello che sta per accadere, mentre le due palle dell’occhio erano fortemente dilatate, come se anch’esse, accortesi troppo tardi del tranello avessero in vano cercato di fuoriuscire dalle orbite e sgattaiolare in giro per il palazzo. La donna era riuscita a correre via, l’arma del delitto: una scimitarra, era stata lasciata accanto a quel corpo sanguinante, come un cimelio da portare con se dopo la morte. Si riunirono e piansero attorno al corpo ignudo e senzatesta del Sultano Youssef, tradito dalla sua concubina preferita, che partecipando ad una congiura lo ha decapitato, dopo averlo ubriacato con del vino e "pensato al resto". Il Palazzo è stato poi assaltato dalla plebe che ha incoronato il figlio Mohammed V Sultano, chiudendo ogni relazione diplomatica instaurata fino ad adesso con gli altri popoli del mondo.

Il racconto del romanzesco assassinio del Sultano, colto in un momento di debolezza, vinto dai vapori del vino e dalle "sollecitazioni libidiche" ha presto fatto il giro dell’Inghilterra, raggiungendo il governo di Londra, che reagito con forte preoccupazione di fronte alla morte di un uomo « con cui si poteva trattare ». Questa congiura, si crede, è stata organizzata dall’ormai arcinota Setta, che controlla il paese arabo dietro le quinte, e che professa dogmi esotici e occulti di fronte ai quali si rimane affascinati e spaventati al tempo stesso. « Non lasceremo che la famigerata "Setta" si impadronisca del Marocco. È compito dell’Inghilterra proteggere gli interessi della British Oil Company in Marocco, ora che il nuovo Sultano ha chiuso ogni porto. » ha dichiarato furibondo Lord Burns, sollecitando la Royal Navy a partire verso il nordafrica per salvaguardare sia la libertà dei cittadini marocchini e la prosperità del paese che gli interessi inglesi nella regione; ci si aspetta del resto che anche francesi e tedeschi accorrano a salvaguardare i propri interessi.
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Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:40 pm

Articolo di Nikolay Lenin -



LE FIGARO



Settima Edizione



1 Settembre 1915



POLITICA INTERNA



- Caccia ai socialisti del Fronte Rosso; ripristinata la Guardia Nazionale



Nonostante la SFIO e i socialisti siano stati banditi dalla scena politica e civile, sembra che questi si siano riorganizzati in un'associazione clandestina denominata Fronte Rosso. Questa si colloca come un'organizzazione militante, col preciso scopo ormai manifesto di stabilizzare in ogni modo il governo del Primo Ministro Nivelle. Per il momento i militanti del Fronte Rosso si sono limitati a piccoli atti di sabotaggio nelle fabbriche e alle infrastrutture pubbliche, a indire scioperi non programmati - prontamente evitati dalla presenza dei corpi di guardia -, alla propaganda intensa e pesante, con manifesti e volantini a letteralmente tappezzare la città e sollecitare alla rivolta e alla sommossa contro lo Stato ad ogni occasione, non è da escludere che ciò possa assumere nuovamente carattere violento verso i cittadini

Poiché il pericolo che questo comportamento si espanda non è affatto poco, il Primo Ministro Nivelle ha deciso di impiegare nuovamente i sui poteri speciali concessigli mesi fa dal Presidente Poincaré e ha dunque fieramente annunciato la ricreazione della Garde Nationale, la Guarda Nazionale - soppressa per decreto nel 1872 subito dopo la fondazione della Terza Repubblica - che assumerà il ruolo di corpo di polizia di sicurezza d'élite con autorità su tutti gli altri rami delle forze dell'ordine. Il suo impiego sarà fin da subito e già vari reparti sono già stati inviati in tutto il territorio nazionale. I membri della Guardia avranno autorità governativa a porre sotto perquisizione e controllo totale i cittadini sospettati di collaborare con i criminali, richiedendo documenti e qualunque cose possa contribuire a rintracciare i sovversivi.

Il Ministro dell'Interno Paul Peytral, a cui è stata assegnata la supervisione generale della Guardia Nazionale ha espresso tutta la sua lealtà al progetto di Nivelle, assicurando di «portare alla giustizia quegli sporchi socialisti!».



POLITICA ESTERA



- Germania: tragedia nella Schwarzwald; provvedimenti politici e religiosi; svolta storica in Alsazia-Lorena



È tempo di lutto nell'Impero Tedesco: il Duca di Brunswick Ernesto Augusto e sua moglie la Principessa Vittoria Luisa di Prussia sono rimasti vittime di un incidente automobilistico nei pressi della Foresta Nera. La Principessa si è salvata per miracolo, ma il marito ha perso la vita sul colpo. Mentre tutta la Germania si strugge per la perdita di un amato duca e la Principessa si chiude, sconvolta, nelle sue stanze con i figli piccoli, anche la Francia ha voluto far sentire la sua voce di cordoglio. Essendo l'incidente avvenuto in territorio Alsaziano, lo Stato francese ha voluto inviare dei fiori alla famiglia dell'Imperatore Enrico, volendo far sentire la propria vicinanza. Nei paesi francesi a grande presenza di germanofoni, i sindaci hanno indetto dei minuti di silenzio per la morte del loro connazionale.



Nel frattempo, per decreto imperiale, viene riorganizzata la divisione del Reichstag, composto adesso dei soli Liberali, con lo scopo di meglio rappresentare la popolazione. Il Partito Nazionale Liberale, guidato dal Cancelliere in carica Bernhard von Bülow, si è infatti diviso in tre partiti: il nucleo ha formato un nuovo Partito Nazionale Liberale (DNLP), sempre retto da Bülow, che rappresenterà la Sinistra Liberale; i più moderati e neutrali hanno fondato il Partito Popolare (DVP), retto da Gustav Stresemann, che forma adesso il Centro Liberale; i più conservatori hanno creato il Partito della Patria (DVLP), guidato da Alfred von Tirpitz, che incarna dunque la Destra Liberale. Pare inoltre che presto il Kaiser sarà chiamato a nominare un nuovo Cancelliere.



Continuano inoltre le resistenze al governo imperiale dei socialisti e degli anarchici a cui si sono uniti, dopo la Kirchenkampf, anche i cattolici, che infiammano le città. Misure di sicurezza sono state prese, portando a numerosi arresti. Oltre a ciò, pare che la cultura cattolica stai venendo a mano a mano rimossa dal tessuto sociale tedesco, con la trasformazione di chiese cattoliche in musei e l'allontanamento dei clericali.

Alcuni di essi hanno chiesto asilo in Francia e il Primo Ministro Nivelle si è detto disposto ad accogliere gli esiliati. Egli ha affermato che la Francia, in quanto paese cattolico da secoli, ha il dovere di aiutare gli appartenenti alla stessa religione, ma ha tuttavia rivelato che non è sua intenzione fornire aiuto o supporto alle campagne antigovernative cattoliche della Germania, ma bensì semplicemente quello di fornire una casa agli sfollati.



Ma la notizia che ha più riempito di gioia i cuori dei francesi è quella delle strabilianti azioni che il governo tedesco a preso in Alsazia-Lorena. Francesi e tedeschi brindano e festeggiano insieme la ritrovata amicizia fra le due nazioni, l'amministrazione ha aperto le porte delle proprie organizzazioni ai francofoni e in alcune scuole addirittura è stato permesso lo studio della lingua francese. Nelle regioni di confine anche i francesi hanno esultato e hanno chiamato i cittadini di origine tedesca a celebrare il meraviglioso evento del'avvenuta riconciliazione.

Perfino l'animo dei più radicali, come l'ammiraglio Tirpitz è stato scosso ed egli pare ora approvare l'alleanza Franco-Tedesca. Il Primo Ministro Nivelle non ha perso tempo a dichiarare la sua gioia per gli eventi degli scorsi mesi, «prova sincera e vera che nell'uomo c'è sempre posto per l'amicizia e la concordia». Nivelle ha quindi espresso il suo desiderio di compiere al più presto un viaggio diplomatico a Berlino, per poter incontrare di persona l'Imperatore Enrico e il Cancelliere Bülow, con i quali vuole stringere la mano per la prima volta.



- Italia: bandito il Partito Socialista; spaccatura dell'Associazione Nazionalista



In Italia, il governo del Presidente del Consiglio Giovanni Giurati risponde alla violenta aggressione perpetrata da membri del Partito Socialista ai danni di alcuni poveri contadini della Puglia e ai loro terreni avente lo scopo di indebolire la stabilità del governo nazionalista. I colpevoli del misfatto sono stati infatti scoperti e hanno rivelato il loro mandante nella figura del leader del partito Costantino Lazzari. Interpretando come inammissibile questo gesto, il Presidente del Consiglio ha sciolto e messo al bando il Partito Socialista Italiano, dichiarando l'arresto per chiunque sia scoperto ad avere legami con i pensieri socialista o comunista e ha quindi fatto arrestare Lazzari, portato davanti alla folla infuriata che ha votato per la sua condanna a morte al posto di un brigante.



La crisi politica in Italia si riapre con la scissione dell'Associazione Nazionalista Italiana, finora unica vera forza parlamentare: Cesare De Vecchi si è infatti posto in contrasto con Giurati in merito alla questione di Trento e Trieste, da tempo oggetto delle mire irredentiste dei più fieri nazionalisti interessati alla riunificazione dell'Italia. Quando Giurati ha però rifiutato una politica più ostile nei confronti dell'Austria-Ungheria, vedendola come un inutile rischio per la stabilità economica, De Vecchi ha dichiarato la sua scissione dall'Associazione, fondando quindi il Partito di Combattimento, che si è subito posto all'opposizione.

Nivelle si è detto preoccupato per una tale sicura presa di posizione della corrente anti-austriaca, temendo che una sua eventuale presa di consenso potrebbe minare l'equilibrio trovato in Europa centrale.



- Russia: lo Zar Nicola II torna in Paese; inizia la Grande Guerra Patriottica



Sconvolgenti notizie dalla Russia: a quanto pare, tutta propaganda erano gli accadimenti riportati su "Pravda", il quotidiano dell'Unione Sovietica, stato canaglia fondato in seguito ad una violenta sommossa popolare contro lo Zar Nicola II e l'Impero Russo. Pare che essi fossero frutto della propaganda dello sconosciuto "Capo Supremo", che si è dunque rivelato come nient'altro che un dittatore assetato di potere e ricchezza personali. Giungono notizie dalle zone meno soggette al controllo dittatoriale che lo zar Nicola II non è infatti stato giustiziato e non è nemmeno stato esiliato in Siberia, ma si è anzi messo in salvo ed è adesso tornato in Russia in seguito alle violente sommosse che hanno scosso lo Stato socialista, portando all'indipendenza e alla liberazione dal controllo sovietico delle regioni del Baltico, della Bielorussia e dell'Ucraina, dove si sono costituite delle repubbliche autonome. I cittadini anti-comunisti e i sostenitori di questi stati autonomi autoproclamati combattono adesso le truppe sovietiche nella Russia europea orientale in quella che è stata chiamata "Grande Guerra Patriottica".

Il Primo Ministro Nivelle, volendo accordarsi con la posizione del Primo Ministro inglese Lord Burns, ha deciso di non riconoscere l'indipendenza di questi stati, optando invece per riconoscere in queste regioni il ricostituito potere dello Zar Nicola, il quale deve «essere ripristinato al più presto per ricostituire l'unità dello Stato russo e ricacciare indietro quei maledetti sovversivi, infami e schifosi assassini!».

In tale clima di speranza per la Russia, Nivelle ha ribadito il suo supporto al popolo impegnato nella "Guerra Patriottica" e la sua approvazione alla creazione dell'Armata Bianca avvenuta da ormai molti mesi ma rimasta inattiva, dichiarandosi pronto ad un intervento congiunto con le altre grandi potenze.


- Gran Bretagna: allontanati dall'Inghilterra i cittadini irlandesi

L'ostilità fra Inglesi e Irlandesi ha raggiunto i massimi storici e in tutto il territorio inglese i cittadini di origine irlandese stanno venendo ricondotti sulla vicina isola, mentre un'intesa campagna contro i costumi irlandesi sta venendo portata avanti dal governo.

Nonostante le misure dure e repressive, il Primo Ministro Burns si è dimostrato più saggio di molti altri suoi collaboratori, compiendo un'azione che pare volta alla semplice salvaguardia dell'identità nazionale, preferendo discostarsi da certe tendenze e credenze di odio razziale e biologico.


- Austria-Ungheria: siglata alleanza militare

Le relazioni diplomatiche della Francia si allargano ancora di più. In giornata è stato siglato un accordo di alleanza militare controassicurativa non impegnativa fra la Repubblica Francese e l'Impero Austro-Ungarico. I due stati stabiliscono un accordo di cooperazione militare non impegnativo, col quale è possibile invocare il trattato di alleanza senza però la necessità, se non ritenuto opportuno, di rispondere all'appello, assicurando comunque l'una potenza all'altra la totale neutralità in caso di conflitto con terzi.
L'alleanza fra Francia e Austria-Ungheria, unita alle rispettive alleanze con la Germania chiude dunque il primo cerchio per la creazione di un blocco continentale europeo che possa difendere e garantire la pace nell'Europa centrale e occidentale.

Il Primo Ministro Nivelle si dice assai soddisfatto per tale raggiunta situazione e invita gli Stati alleati alla formalizzazione finale di una coalizione a tre e possibilmente a quattro, esprimendo il desiderio di porre anche il Regno d'Italia, primo alleato della Francia, nel blocco continentale da egli immaginato, affinché l'accordo di pace possa estendersi dunque anche all'Europa meridionale.

- Questione Greca: fallimento della Conferenza di Taranto; nuova situazione nella Grecia conquistata; morto il Re Costantino I

È giunto al suo termine il periodo della Crisi Greca: le truppe ottomane e italiane, dopo i successi iniziali, hanno fatto il loro ingresso rispettivamente a Pyrgos e a Nicosia e a Canea, sull'isola di Creta, ponendo fine all'esistenza del Regno di Grecia.
Nello stesso periodo si è tenuta la fallimentare Conferenza di Taranto, alla quale hanno partecipato le principali potenze europee con lo scopo di trovare la giusta collocazione del nuovo assetto territoriale del Mediterraneo Orientale.
Arthur Balfour, Ministro degli Esteri del Regno Unito, nazione leader dell'opposizione alla Turchia, aveva proposto la creazione di un governatorato/protettorato congiunto italiano e turco, promuovendo una demilitarizzazione completa del territorio greco occupato e l'assicurazione che il popolo, la cultura, la lingua e la storia greca sarebbero stati salvaguardati. La proposta ha riscontrato i favori di tutti i presenti, della Germania, della Francia e dell'Italia, che fungeva da mediatore assoluto e pure dalla Turchia.

Tuttavia, quando il Primo Ministro turco Atatürk ha chiamato le potenze aderenti all'embargo commerciale per un risarcimento dei danni, i rappresentanti britannico e tedesco si sono rifiutati. Atatürk ha quindi accusato tali nazioni di aver impoverito e affamato il popolo turco attraverso le sanzioni, ha dichiarato che mai l'Impero Ottomano avrebbe accettato altre soluzioni e ha lasciato la riunione seduta stante, di fatto portando al fallimento del tentativo di pace.
Il Ministro degli Esteri Bourgeois, rappresentante francese a Taranto ma che purtroppo si è visto costretto a lasciare la riunione a causa di problemi in patria, ha così commentato l'esito della Conferenza:

«Devo dirmi molto deluso dal chiuso e per niente diplomatico comportamento del ministro ottomano. Io sono accorso a tale conferenza con la speranza di trovare nel Primo Ministro turco una figura ragionevole e più cordiale. La pace poteva essere raggiunta e non intendo mettere in discussione il decisivo avvicinamento compiuto dal Primo Ministro in merito alla richieste europee, che ha appunto accettato. Tuttavia ha dimostrato testardaggine pretendendo risarcimenti illegittimi dalle potenze europee, che fino a prova contraria hanno risposto all'invasione di una nazione. Io ho fin da subito chiarito di aver compreso le motivazioni ottomane, non intendendo metterle affatto in discussione, ma non posso che condannare il Primo Ministro Atatürk per aver così testardamente abbandonato la conferenza. Un accordo era vicino, sarebbe bastata della comprensione anche dall'altra parte. Non provo alcuna rabbia, sono solo infinitamente dispiaciuto che questa volta la diplomazia abbia fallito».

Nonostante tali dichiarazioni siano state proferite dal Ministro Bourgeois, di diverso avviso si è detto il Primo Ministro Nivelle, che ha redarguito il Ministro:«Sono d'accordo con voi che il discorso sui risarcimenti sia stato illegittimo, ma non è questo il campo che concerne la Francia, che non ha partecipato all'embargo collettivo. Preferisco che sia chi di dovere ad occuparsi di questioni private, offrendogli comunque la sicura assistenza di Parigi».

Subito dopo la fine della Conferenza, però, sono giunte buone notizie dai quotidiani ottomani: i fanatici nazionalisti sono stati catturati e processati ma sorprendentemente la popolazione civile non è stata toccata. Il Sultano ha permesso ai criminali che si sarebbero costituiti la grazia e ha poi disposto per il riconoscimento e la tutela dell'identità nazionale greca, della sua cultura, lingua e religione, invitando il popolo ad accettare di nuovo il controllo turco con la promessa del mantenimento del loro paese. Fondi speciali sono stati destinati alla ricostruzione del territorio greco e dei decreti specifici hanno diminuito la pressione fiscale sui cittadini che hanno appena attraversato la guerra. L'Impero Ottomano pare dunque starsi adoperando per un'integrazione più pacifica del popolo greco nel rispetto della libertà religiosa e individuale, permettendo a chi lo desideri di lasciare la Grecia ora ottomana.

Nivelle si è espresso in modo estremamente positivo in merito, lodando l'operato del Sultano Mehmed, il quale pare forse «essersi davvero aperto alle motivazioni europee e soprattutto della Francia. La Repubblica Francese non avrebbe potuto richiedere altro dallo Stato ottomano in merito al trattamento del popolo greco e devo ritenermi assai soddisfatto dalle decisioni illuminate del Sultano, forse più saggio del capo del governo Atatürk. Ad ogni modo, nonostante la conferenza avrebbe potuto risolversi in modo migliore, ritengo che il popolo greco sia adesso in mani migliori di quanto sperato e sollecito lo spettabile Sultano a continuare su questa via, potendo contare, almeno su questo, sull'appoggio francese».

La situazione internazionale di crisi pare dunque essersi al momento acquietata e il Primo Ministro ha concluso augurandosi che la situazione diplomatica fra le parti in conflitto possa ricostituirsi neutrale il prima possibile.

Notizie ben più brutte invece giungono dai quotidiani italiani. Pare che il Re di Grecia Costantino I sia stato ucciso a Canea da soldati italiani che, essendosi questi travestito per mettersi in salvo da Atene assediata, non l'hanno riconosciuto durante la sparatoria alla quale il monarca stava partecipando.

L'uccisione del Re si tratterebbe quindi di uno sfortunatissimo incidente e da conforto sapere del comune cordoglio della Nazione italiana, il cui governo ha provveduto a restituirne la salma alla moglie vedova, la Principessa Sofia di Prussia, salvatasi in Germania prima dell'arrivo dei Turchi. Nivelle ha espresso le sue condoglianze per la perdita di un Re che si era dimostrato tanto coraggioso da scendere in battaglia.

Il comportamento delle truppe italiane a Creta fa ben sperare per il trattamento della sua popolazione: nessun edificio è stato toccato, non ci sono state ritorsioni da parte dei soldati e ogni convenzione bellica è stata pienamente rispettata; attualmente, l'isola si trova ancora sotto amministrazione militare italiana e si attendono ulteriori sviluppi. Il Primo Ministro Nivelle ha comunque espresso fiducia verso l'operato del governo italiano in merito.


- Marocco: assassinato il Sultano Yusuf

Terrificanti notizie arrivano direttamente da Fez: i quotidiano britannici hanno riportato la terribile notizia dell'assassinio durante la notte del Sultano del Marocco Yusuf, trovato morto nel suo letto con la testa tagliata via da una scimitarra. Dopo delle brevi analisi, le forze britanniche sono risalite agli autori dell'atto criminoso: si tratta della Setta di fanatici berberi xenofobi che da mesi ormai terrorizza il Paese nordafricano compiendo macabri rituali, assaltando gli impianti petroliferi britannici e terrorizzando gli abitanti dei piccoli villaggi algerini posti sotto la sorveglianza economica francese.

Nel momento in cui la congiura probabilmente prendeva forma, a Djelfa gli attentati e gli assalti sono aumentati a dismisura e da lì hanno cominciato a crescere nei territori vicini. Si sono registrati alcuni punti di scalo strategici che sono stati occupati da membri di questa Setta, i quali hanno fatto massacro di chi aveva rifiutato di arrendersi. A Djelfa, nulla le milizie locali hanno potuto contro la follia omicida di questi guerrieri che come avvoltoi si sono gettati sui soldati marocchini, i più salvati dall'intervento repentino di recupero effettuato dalle poche truppe coloniali francesi. Il piano per riprendere la città era già in atto, ma poi lo stesso porto generale di Algeri è stato assaltato: qui la resistenza e il numero di miliziani è considerevolmente più alto e i guerrieri sono stati respinti.

Tuttavia, la notizia che il Sultano Yusuf sia stato sostituito dal figlio, ora Mohammed V, per opera della Setta e che questi avrebbe perciò dichiarato la cancellazione dei trattati internazionali e una nuova chiusura del paese è stata percepita a Parigi come una dichiarazione di ostilità. La Setta ha dunque da sempre guidato il Marocco da dietro le quinte e per questa ragione il governo francese non può più contare sulla fedeltà dei miliziani marocchini in Algeria. In risposta alla chiamata inglese, anche la Francia ha iniziato la mobilitazione delle truppe coloniali che avranno il compito di riportare l'ordine e di difendere gli interessi economici in Nordafrica che faticosamente le potenze europee hanno guadagnato con lo stesso giovamento per il popolo marocchino; il Capo di Stato Maggiore Philippe Pétain, promotore principale della decisione di rispondere all'ostilità del nuovo governo marocchino, ha annunciato che saranno presto presi contatti militari con Londra e Berlino, affinché «tali folli canaglie siano riportate all'ordine attraverso una cooperazione efficace e che sappia stroncare la resistenza in un sol colpo!».


FINE DELLA SETTIMA EDIZIONE


=== ^^=== Berliner Herold === ^^====


November 1915

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{Politik des Reiches}
|Stresemann nominato Cancelliere|


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Il Parlamento, dopo le elezioni indette per redistribuire la solitaria componente liberale nelle sue principali fazioni, avrebbe dovuto vedere la nomina di un nuovo cancelliere, da parte dell’Imperatore di Germania Enrico I, che rispecchiasse i nascenti rapporti di forza tra i nuovi partiti. In silenzio, sono stati chiamati in una sala a parte alcuni "prescelti" del kaiser, al quale hanno dovuto presentare se stessi e le loro idee politiche; poi, risedutisi in Parlamento, l’Imperatore, avrebbe dichiarato la sua scelta. I deputati erano composti sulle loro sedie in atteso silenzio, mentre l’Imperatore annunciava solenne: « Io, Enrico I di Germania, con i poteri conferitimi da Dio e dalla costituzione tedesca, nomino Cancelliere... » in quel breve frangente, si incrociarono gli sguardi ambiziosi dei tre principali capi politici, il sinistro Bernhard von Bulow sicuro di riconfermare la carica, il centrista Stresemann che lanciava frecciatine a destra e a sinistra, e il patriota di mare Alfred von Tirpitz, che in quel momento fumacchiava una pipa. « ...Gustav Stresemann, del Partito Popolare Tedesco. »

Si levarono rumorosi applausi dal centro che poi si diramarono anche nelle ale sinistre e destre del Reichsrat, mentre Stresemann, onoratissimo, si alza e si incammina verso la cattedra dell’Imperatore, che dimette von Bulow, incaricando il centrista dell’importante ruolo di Cancelliere. La nomina di Gustav Stresemann non ha messo in cattiva luce né la Sinistra Liberale, né il Partito Imperiale della Patria Tedesca, ma si inquadra in un ottica di bilanciamento tra le due forze politiche: la posizione del Partito Popolare Tedesco infatti, sintetizza le due linee parlamentari, e non dispiace affatto, né a von Tirpitz, né a von Bulow, pur sempre amareggiato per aver perduto le chiavi dello stato. Gli applausi terminarono quando il Cancelliere e l’Imperatore lasciarono la sala per colloquiare in privato sulla nomina dei ministri. Facendo ritorno, l’assemblea ristabilì un religioso silenzio.

Il Cancelliere, con le braccia conserte dietro le schiena, lasciava la parola all’Imperatore, che annunciava il nuovo cabinetto. Gli affari esteri, che spettavano inizialmente a Bernhard von Bulow, sono stati affidati a un terzo, poiché le sue posizioni pacifiste non sono state ben giudicate da Stresemann rispetto a questo momento storico. Il Großadmiral Alfred von Tirpitz invece, diventa ministro della Guerra e della Giustizia. Gli affari interni sono stati affidati sempre a lui, detentore di ben tre ministeri, quattro se includiamo la nomina di vicecancelliere. Quanto a Bulow, Enrico I, rimembrando la sua amicizia, lo ha affidato per pura clemenza alle Poste Statali: si tratta di un cabinetto dunque, che esclude la Sinistra Liberale, e ripone massima fiducia nelle soluzioni della Destra.



|Ebrei, Protestanti & Chiesa Germanica|


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Il Governo Imperiale ha espresso soddisfazione verso la Kirchenkampf (Guerra alla Chiesa), che ha avuto successo nel rimuovere la feccia cattolica clericale dalla Germania, facendo in modo che "le pecorelle di Benedetto XV" non venissero sbranate da lupi travestiti da preti, e che ritrovassero col tempo i veri pastori. In Baviera e nella Slesia la dura repressione aveva portato all’arresto e all’espulsione dei fanatici cattolici, e all’ammansimento della popolazione, che ha tentato altre due proteste, schiacciate sul nascere dalla polizia imperiale. Il papa Benedetto XV non ha ancora proferito nulla contro la Germania, tanto quanto le nazioni cattoliche, che hanno tacciuto con disinteresse e accolto i clericali tedeschi espulsi. In Alsazia-Lorena, il Reichsland cimelio della ritrovata amicizia franco-tedesca, molti francofoni sono fortunatamente calvinisti, ramo protestante tollerato in Germania, e non hanno quindi subito ripercussioni di alcun tipo. Sembra che quindi, senza il clero e senza le chiese, il cattolicesimo sia stato praticamente sconfitto: neppure movimenti clandestini esisterebbero, dal momento che tutti i preti sono stati espulsi e nessuno celebrerebbe messe.

Appreso che in Francia i socialisti, banditi, hanno ripreso clandestinamente le loro attività, il ministro della Giustizia Alfred von Tirpitz ha convinto il Parlamento che un rischio minimo che la SPD faccia lo stesso in Germania esista, e che quindi si deve intervenire ora per prevenire la rinascita di un "Fronte Rosso”. Si ritiene tuttavia che il rischio reale non sussista dal momento che i capi socialisti sono stati incarcerati, e i molti operai hanno ormai abbandonato quella fede politica, e che quindi tale manovra possa solo essere un modo di von Tirpitz per "fare i primi passi" nella politica tedesca. « Il rischio esiste. A differenza dei preti cattolici, che devono studiare prima di farsi tali, i capi politici socialisti possono provenire da ambienti umili, e non devono essere necessariamente istruiti. Possono sbucare fuori in qualsiasi momento. » Tutti e tre i partiti hanno votato unanime la proposta di von Tirpitz: in ciascuna fabbrica, alcuni operai faranno da "talpe", informando sospette simpatie socialiste. Saranno presenti nei sindacati, dove i rossoneri amano nascondersi, come zecche sotto il manto di un gatto.

Il Governo ha infine voluto prendere spunto dall’Austria, che ha ricordato alla Germania della minaccia storica e sociale dell’ebraismo: la Kirchenkampf dunque, ha preso il nome di "Judenkampf", i provvedimenti applicati contro i cattolici sono stati applicati contro i rabbini, catturati ed espulsi dall’Impero Tedesco. Sono state abbattute le sinagoghe e chiuse le scuole ebraiche, trasformate in licei e scuole pubbliche per tutti i cittadini tedeschi. « Inammissibile che esista in Germania una razza esclusivista, che discrimini i tedeschi escludendoli da certe istituzioni. » ha commentato von Tirpitz, che ha indetto un censimento della popolazione ebraica: sarebbero 617 mila, una crescita allarmante rispetto al 1871, quando ne vennero contati circa 450 mila. Al momento non sono state prese delle vere e proprie misure: la definizione di "popolo eletto" viene proibita perché offensiva verso i tedeschi e presume che gli ebrei siano in qualche modo superiori alle altre nazioni; si incentiva inoltre l’espatrio con un aumento delle imposte fiscali, gli ebrei dovranno pagare una tassa aggiuntiva di residenza.

« Abbiamo creato l’Impero Tedesco perché i popoli tedeschi fossero riuniti in una sola e potente patria, non perché vi abitasse una razza di ebrei razzisti che credono di essere "eletti da Dio" e di meritare istituzioni a parte. » ha commentato Alfred von Tirpitz. Intanto, la Chiesa Protestante ha fatto un appello al Reich, puntando il dito contro la neonata "Chiesa Germanica" l’organizzazione culturale pagana promossa dagli ambienti nazionalisti per riscoprire il glorioso passato dei Germani, tacciandola di satanismo e occultismo. Inutile dire che l’appello è rimasto inascoltato: l’organizzazione "non venera il demonio" né tantomeno opera contro lo stato tedesco, ma è nata proprio per proteggere l’identità tedesca. Anzi, alcuni pastori protestanti sono stati accostati al vescovo di Berlino, e ritenuti "mentalmente infermi" proprio per le posizioni fanatiche prese, e quindi spediti in istituti sanitari perché potessero essere curati. « Persone malate di cristianesimo » le definirebbe il filosofo Friedrich Nietzsche, che ci ha purtroppo lasciati a inizio secolo. Pare che la "Chiesa Germanica" stia anzi crescendo e prosperi di nuovi membri, le adesioni sarebbero state incentivate dal fallimento della contropropaganda protestante.

{Schachbrett-Politik}
|Conferenza di Taranto & Asse Europeo|


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Sono ormai trascorsi tre mesi dalla fallimentare Conferenza di Taranto che se lascia Londra ottimista (le sanzioni provocheranno la caduta dell’Impero Ottomano)ha invece lasciato altamente insoddisfatto il popolo tedesco che sperava di ottenere almeno che la Grecia fosse coodominata dall’Italia. L’ottusa mancanza di spirito diplomatico da parte del rappresentante turco, e l’assenza del supporto austriaco, hanno fatto si che la riunione si concludesse in un nulla di fatto: la Germania non avrebbe risarcito un "Sultano da operetta", per un invasione iniziata da loro sulla base di un preteso palesemente fabbricato quale dimostrato dalla stessa Sofia di Prussia, moglie del defunto re di Grecia Costantino I, sulla quale salma lei e i bambini hanno pianto lacrime amare. Speriamo che anche Russia e Francia si uniscano alle sanzioni, e che l’Italia rinunci alla sua alleanza con Costantinopoli e a rifornirla di vitale petrolio. Gli italiani stanno trattando umanamente la popolazione cretese e non hanno sparso colline di vittime come hanno fatto i turchi: i quali hanno incontrato una tenace resistenza subendo perdite militari enormi. Sofia ha pianto un ultima volta di fronte alla salma dell’eroico marito, che non ha abbandonato Creta e ha preferito morire combattendo assieme ai suoi soldati, prima che la bara si richiudesse.

Chiaramente la Germania non teme l’Impero Turco, un "Impero da operetta", un teatrino melodrammatico, che fonde l’illusione di poter ritrovare l’ormai perduto splendore e l’avara follia del Sultano Mehmed VI: la solida alleanza con la Francia e l’Austria assicura alla Germania due perfetti e fedeli alleati. I Francesi hanno iniziato a parlare di Blocco Europeo: mai prima d’ora nella storia recente i paesi dell’Europa continentale sono stati tanto uniti e in pace tra loro. Tuttavia, se la Francia vorrebbe includere in questo ipotetico Asse anche l’Italia, i Generali Germanici diffidano: sarebbe senz’altro proficuo se anche l’Italia partecipasse, ma il suo supporto all’Impero Ottomano non consente di considerarla parte dell’inframmentabile Asse. Le relazioni diplomatiche con la Francia (che ospita la principessa Vittoria Luisa di Prussia che ha voluto incontrare di persona Nivelle) sono tanto buone tanto quanto quelle con l'italia, l’Italia partecipa nella Triplice Alleanza, ma perché possa essere considerata nel futuro Blocco Europeo, dobbiamo attendere nuovi sviluppi: se i rapporti con Costantinopoli non verranno troncati, non lo riterremo plausibile.



|Repubbliche dell’Europa Orientale|


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Anche la Germania, assieme alle altre potenze europee ha espresso entusiasmo per il ritorno dello zar Nicola II sul trono: i nostri diplomatici sono stati i primi a riprendere i contatti con l’Imperatore. La Germania partecipa all’Armata Bianca, combattendo i rossi in Siberia al fianco dei russo-canadesi. Come la Francia, Enrico I ha avuto a che fare con la questione delle Repubbliche dell’Europa Orientale, distaccatesi dalla Russia. Dopo un attento colloquio, l’Imperatore ha preferito non esprimersi, ma il Cancelliere Stresemann ha dichiarato: « Siamo pronti a riconoscere l’indipendenza di queste nuove repubbliche qualora la stampa chiarisse che non si tratti né di social-comunisti, né di paesi ostili. Tuttavia non vorremmo che questa posizione rovinasse le relazioni russo-tedesche, e dunque attenderemo sviluppi prima di procedere. »



|Il Sultano assassinato a Fez|


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La stampa britannica ci ha informato di terribili notizie: Youssef, sultano del Marocco, è stato trovato senza testa nel suo letto, decapitato "in un momento di debolezza" dalla sua concubina con una scimitarra. Gli adepti della setta congiurante avrebbero poi incoronato Mohammed V come nuovo sultano di Fez, e avrebbe chiuso tutti i contatti con il mondo esterno. La cospirazione sarebbe stata ordita "dietro le quinte", dalla setta occulta che stando alle parole dei beduini sarebbe nient'altro che un radicatissimo ramo dell’Islam sciita.

La barbarie e la violenza della setta si sono scatenate non solo contro i Francesi, che si trovavano lì per dare aiuti economici, o contro le trivelle della British Oil, che hanno permesso al Marocco di prosperare e al vecchio Sultano di profittare, ma anche contro le strutture sanitarie costruite dai tedeschi per scopi umanitari. Gli assalti sono stati violentissimi, e l’ospedale di Casablanca è stato inghiottito dalle fiamme assieme ai pazienti. Non si hanno notizie dei 30 tedeschi che lavoravano in tali strutture: l’Impero Tedesco si accoda quindi a Gran Bretagna e Francia e ha fatto partire la flotta, per tutelare la libertà degli africani, proteggere gli interessi tedeschi in Marocco e assicurare l’immunità dei nostri cittadini, rimasti bloccati in un paese ostile governato da una setta xenofoba malvagia, enigmatica e pericolosa che esegue quotidianamente strani rituali tribali: e si dice, pratichi anche il cannibalismo, "arrostendo i prigionieri vivi nel petrolio bollente per poi cibarsi delle carni dell'uomo bianco".

Articolo di Von Moltke il Vecchio -



||--[L’Idea Nazionale]--||

Direttore Gabriele D’Annunzio Ministro della Propaganda.


Edizione: Novembre/Dicembre 1915

Costo: 5.000 Lire

[Prima Pagina]

-Lettera Del Re Vittorio Emanuele III

[Politica Interna]

-Padroni Del Mediterraneo

--Aumenta l’influenza di Cesare De Vecchi

[Economia e Commercio]

-La Fiat acquista le fabbriche Ottomane

--Dazi per le navi Inglesi



[Politica Estera]

-Assassinato il Sultano Youssef

--Irlandesi Vs Inglesi

[Prima Pagina]

//Lettera Del Re Vittorio Emanuele III\\



-Era uno dei tanti giorni di freddo inverno: il cielo coperto per intero da feroci nuvoloni neri, carichi di pioggia e grandine, per le strade di Roma pochi erano coloro che passeggiavano per le splendide strade della Capitale, anche con il rischio di farsi un bagno gelato, nella camera da letto del Re, il Nostro Re, egli seduto vicino la sua scrivania prese in mano una penna d’oro e attingendo all’inchiostro, inizio a scrivere con una piccola candela al suo fianco che emanava la giusta luce per poter scrivere, ma no per illuminare tutta la camera.

Sua Maestà mentre scriveva ripeteva ad alta voce, forse per non fare errori oppure per convincersi di ciò che scriveva, fuori la porta piccoli rumori si udivano erano le guardie reali che cercavano di origliare, la curiosità umana è infinita, avendo capito della presenza il Re abbasso la voce, no per paura, ma per dispetto verso gli origliatori indesiderati.

Il contenuto della lettera era alquanto importante: la scrisse tutta di colpo senza sbagliare una parola o doverla riscrivere, forse aveva preparato le parole prima di scrivere, la lettera era ornamentata da un delizioso odore di nardo, un'erba profumata usata in antichità e ripresa dal Re, alla fine del foglio un piccolo disegno alla destra rubava la scena anche all'inchiostro delle parole: era lo stemma Sabaudo bello nella sua semplicità segno dell’Unità e della fratellanza tra gli italiani.

La lettera era indirizzata all’Imperatore d’Austria, Sua Maestà Francesco Giuseppe I, che per ovvi motivi non scorre buon sangue tra le due Casate per anni protagonisti di aspre guerre per la riconquista dell’Italia, ma l’intento della Missiva era benevola certamente non presagiva l’inizio di un nuovo, ed inutile, conflitto che porterebbe solo alla distruzione di entrambi i Regni.

Il Re Sabaudo, nero su bianco, fa appello alla saggezza dell’Imperatore riguardo la questione Trieste e Trento, che fino alla fine della Terza Guerra d'Indipendenza sono chiodi fissi nella mente di alcuni italiani, chiedendo di poter completare la tanto attesa Unità e di poter abbracciare i Fratelli Italiani separati da una linea, seppur immaginaria, che come un muro impedisce di riunirci.

Sua Maestà riconosce l’importanza della provincia Triestina per l’Austria ricca di miniere di carbone e, pur di Unire l’Italia, è disposto a rifornire l’Aquila Asburgica di carbone ogni mese, finché egli non raggiungono l’autonomia mineralia; si è offerto di pagare con denaro, le casse italiane non straripano d’oro, ma il popolo capirà, con l’oro nero tanto ambito e voluto da tutti, ciò fa capire quanto sia importante per tutti noi poter completare quell’opera che per decenni ha portato alla morte Italiani ed Austriaci, terminare no con un altrettanto conflitto ma con un patto sancito dalla diplomazia e della pace.

L’ultima parola fu scritta, il re posò la penna e chiuse la lettera in una busta bianca, semplice senza scritte o altro, chiamo il messaggero di corte e gliela diede:

“Proteggi questa lettera come fosse tuo figlio, ora vai e prega il buon Dio.”

La porta si chiude ed Il Re resta immobile sulla sedia di legno guardando un punto fisso, immerso nei suoi pensieri, mentre la piccola fiamma della candela man mano si spegne facendo cadere la stanza nel buio totale, ingoiando la figura di quell'uomo nell'oscurità senza fine.



[Politica Interna]
//Padroni Del Mediterraneo\\


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-Il Mediterraneo per millenni ha visto la nascita, e la morte, di numerosi popolo alcuni di essi sono spariti in pochi anni, mentre altri hanno costruito il loro immenso impero sulle sponde di questo Mare, l’esempio più lampante è il nostro “nonno” Impero Romano il quale ha basato la sua economia tramite gli scambi commerciali via mare, combattendo contro Cartaginesi, Fenici ed Egiziani per il controllo totale di questa grande pozza d’acqua salata e noi come i grandi Romani abbiamo conquistato il controllo di questa pozza, assieme all’alleato Ottomano discendente anche loro, seppur non in modo diretto, del grande Impero Bizantino.

Grazie al buon rapporto consolidato negli ultimi anni, raggiungendo l'apice con la Crisi Greca, con l’Impero Ottomano, nel quale è stato identificato come l’alleato perfetto per Roma, ad oggi i due Regni hanno il pieno controllo del Mediterraneo sponda Orientale: le navi mercantili, e militari, sventolano il tricolore italiano e la mezzaluna islamica navigano padrone nelle fredde acque senza timori o paura, coscienti del fatto che grazie a quelle bandiere nessuno oserà toccare tale imbarcazione.

I principali nodi commerciali sono controllati dai Governi Italo-Turchi, basti pensare al Vicino Oriente, nei secoli antichi principale nodo commerciale con l’Asia, è sotto il controllo Ottomano; l’accesso via terra con l’Oriente è sorvegliato dai soldati Turchi come il Mar Egeo, lo stretto del Bosforo ed il Mar Nero; L’Italia grazie alle Colonie in Africa possiede il totale controllo dello Stretto di Sicilia, Messina, Taranto assieme agli Ottomani, e Grazie all’Isola di Creta, situata in una posizione strategica, sorveglia il Mar Egeo e punta gli occhi anche sullo Stretto di Suez.

Voi tutti che siete nati tra le montagne del nord, nelle pianure dell’Emilia, vicino al bellissimo Mare del Sud o in una semplice casetta immersa nella natura dovete esser orgogliosi di essere Italiani, di appartenere ad un popolo oppresso per anni che ha combattuto per avere un'identità autonoma, un popolo di abili commercianti, le Grandi Repubbliche Marinare di Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi, di illustri esploratori come Colombo, di inventori come Antonio Meucci o Guglielmo Marconi; la patria dei poeti: Dante, Petrarca, Manzoni o Leopardi, di luminari della scienza: Galileo, Da Vinci, Machiavelli...

Si potrebbero scrivere pagine, e pagine, del perché essere Italiani è un privilegio, siate orgogliosi del vostro sangue e del luogo in cui vivete, amatelo come la vostra moglie e proteggetelo come vostro figlio: Viva l’italia, Il Re e gli Italiani.



//Aumentata l’Influenza di Cesare De Vecchi\\

-La lettera scritta da Sua Maestà, richiesta soprattutto da Giurati, aveva l’intento di placare gli animi degli Irredentisti, ma ciò ha causato l’inverso: la Lettera è stata vista come un segno iniziale nel recupero delle città Italiane, una sorta di chiamata alle Armi indiretta enfatizzata da Cesare De Vecchi, abile persuasore di menti, ha convinto molti Nazionalisti ad unirsi a lui, unirsi alla causa Italiana quella buona e giusta.

Una buona fetta di Parlamento è ora unita al Partito di Combattimento, ovviamente fino alle prossime elezioni De Vecchi non potrà entrare in parlamento, ma riuscendo ad ottenere il consenso del popolo, e quello della maggioranza in parlamento, potrebbe far pressione su Giurati per indire un Referendum per avviare le ostilità contro l’Austria o meno, oppure, cosa più difficile, rivolgersi direttamente alla massima autorità del Regno: il Re che stando allo Statuto Albertino è il detentore del Potere Esecutivo, che esercita tramite il Governo, e può sciogliere il parlamento e dare inizio a nuove votazioni; un’altro scenario forse il più plausibile è quello di assoggettare al suo Partito la maggioranza del parlamento e questi ultimi indire una “Mozione di Sfiducia” verso l’attuale governo condannandolo alla fine.

Il futuro del Regno è incerto, ma l’Economia non sembra esser danneggiata dalla crisi politica, anzi grazie al Governo Giurati ogni mese fiorisce sempre di più ed un possibile cambio di Governo non cambierà praticamente nulla poiché le ideologie di base, di Giurati e De Vecchi, sono le stesse con l’unica differenza dell’odio verso l’Austria di quest’ultimo.

Articolo di Mussulmanopazzo -



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Yüce kapidan haberler

Efendinin yili 1 Novembre/Dicembre - 1293/1915

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[Il Nuovo grande inizio]

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La fine del 1915 segna anche la fine dei grandi problemi e della carestia nel nostro paese, dopo mediazioni economiche tra i più alti rappresentanti e proprietari delle industri nazionali, Italia e Turchia ritrovano una grande amicizia tra i nostri stati superando l'odio dell'ormai lontana guerra che ci separò per tre anni.
La Fiat una delle maggiori industrie di autovetture sul suolo Italiano ha investito insieme ad altre piccole industrie nelle fabbriche in disuso di Smirme e del resto dell'Impero ampliando cosi i guadagni non solo per se stessi ma anche per gli operai che ritrovano felicemente lavoro ed un più facile accesso ad uno stile di vita migliore.

Stesso risultato è quello degli operai che sul suolo Ellenico ora lavorano senza sosta per urbanizzare il paese, scuole, ospedali e ferrovie sono argomenti all'ordine del giorno sopratutto per il capo luogo della nuova regione Ateniese.
Come ribadito dai giornali Francesi il sultano Mhemhed VI è l'ideatore di tale prosperità, un segno di lungimiranza e di grande benevolenza che garantisce integrità culturale e religiosa alla regione Greca come viene garantita in tutto l'impero per la più vasta plurietnia d'europa, tutto un evidente contrario da quella descritta dai giornali Londinesi e Berlinesi.

Ma non vi è nulla di cui sorprendersi anche perché prendendo esempio dalle orribili descrizioni Inglesi del verde paese d'irlanda non ci si potrebbe aspettare di meno;

Il Professore dell'università di psicanalisi Aladin Sabahd di Costantinopoli afferma:

<< Gli Inglesi sono un paese puramente razzista con una superbia innata racchiusa nei loro geni, è naturale che essi si vedano come padroni del mondo vista la vastita delle loro colonie schiavizzate e che vogliano prendere parte ad ogni singolo argomento che si manifesti e faccia scalpore in Europa o nel mondo..

non ci si può far nulla se non quella di spiegare loro con calma che ciò che avviene nei paesi stranieri non è di loro competenza, nella speranza che prima o poi essi comprendano anziché mettersi a urlare e insultare a caso i rappresentanti di tali paesi dando loro dei barbari e volgari scostumati.

L'arroganza inglese è tale da far loro credere di poter descrivere un popolo addirittura Gorilla bianchi come nel caso degli Irlandesi e di far manovrare tale popolo come un branco di animali da pascolo espellendoli addirittura dal resto del regno unito fatta eccezione per quei lavoratori sottopagati e costretti ai domiciliari se non per muoversi nelle fabbriche.
Uno scempio del genere non solo dimostra che ogni dichirazione Inglese non può essere presa seriamente ma che le dichiarazioni mediatiche fatte sulla barbaria Ottomana in Grecia sono puramente false..>>

Per non parlare in successione dei media Tedeschi, un grappolo di pappagali che ripetono a propulsione il suono dell'ignoranza Inglese, mastini alla loro mercè si può dire.

Effettivamente se una nazione accusa un'altra di genocidi di massa quando le esecuzioni si sono fermate alle sole 87 persone colpevoli di altrettanto omicidio evidentemente qualcosa non quadra,
ed è quel qualcosa che preoccupa l'Impero Ottomano.

Il ministro degli esteri Shakur dichiara:

<< Se ad una nazione viene concesso di diffamare l'operato di un'altra senza prove o senza fondamenti, cosa le impedirebbe di dichiararci guerra basandosi su tali diffamazioni?.. c'è da preoccuparsi non solo per l'ignoranza ma anche per via della politica che l'accompagna..>>

Parole dure ma ben mirate a far riflettere i paesi d'europa, le menzogne vengono smentite ogni giorno dai continui ribelli che chiedono la grazia al Sultano costituendosi e rinunciando alla lotta inutile che li vedrebbe solo come carne morta in una causa persa in partenza.
I lavoratori guadagnano più di quanto non avrebbero fatto all'epoca del tiranno Costantino I° e la sanità e l'istruzione non fanno altro che aumentare con una complessiva diminuzione degli analfabeti.

- - - -


Articolo di HerbertBacke -



''Wiener Zeitung''

01 November 1915

{https://www.youtube.com/watch?v=eab_eFtTKFs}

attachment.php?attachmentid=25245&d=1531680643&thumb=1&stc=1








{ Interne politische Fakten- Fatti di Politica Interna}


Sebbene il ''governo forte'' di Karl von Stürgkh sia stato fin ora il più grande governo di coalizione conservatrice della storia d’Austria-Ungheria, avrebbe comunque dovuto confrontarsi con le ormai prossime elezioni, nonostante le previsioni indichino una rinnovato incarico per von Stürgkh ed i suoi collaboratori.

Gli eversivi anarchici, e le minacce socialista, sono state represse con forza e fermezza, evitando lo scontro con la Serbia panslavica, mentre il vox populi si esprimeva sempre più a favore delle restrizioni riguardo i diritti legati alla ‘’questione ebraica’’, il nemico interno attualmente radicato sebbene non integrato nell’Impero. Il Reichsrat e le sue due camere, l'Herrenhaus (''camera dei signori'') e l'Abgeordnetenhaus (''camera dei deputati''), hanno promulgato degli editti aggiuntivi da integrare nel Gesetz über Ghettoisierung (''editto di ghetizzazione''), esposta su volere dell’Imperatore Franz Joseph I d’Austria, così,oltre alla ghettizazione delle masse ebraiche, della tassazione sul patrimonio individuale o comunitario dei giudei, è stato introdotta una norma aggiuntiva, che determina la privazione della‘’cittadinanza austro-ungarica’’ a tutti gli individui ebraici o della medesima origine, a favore d’una carta di soggiorno permanente o rinnovabile, a seconda dell’individuo e del proprio soggiorno, inoltre, sono stati approvati i progetti di costruzione di molteplici ‘’arbeitslager’’, campi di lavoro forzati ove i fondamentalisti ebraico-ortodossi ed ultra ortodossi, assieme agli esponenti più intransigenti e sovversivi delle comunità giudee,rappresentati dalla casta dei ‘’rabbini’’ e dei ‘’coahim’’.

Lo stesso imperatore Franz Joseph I ha inoltre espresso il proprio lungimirante parere sulla politica del vicino Reich Tedesco, riguardo le precauzioni ed i provvedimenti presi ai danni del fervente ebraismo:

« Le coscienze degli Imperi d’Europa si sono risvegliate, mai più l’identità dei paesi germanofoni e di cultura germanica, e per estensione tutti quei popoli sotto la propria egida, dovranno sentirsi osteggiati e minacciati dall’infiltrazione giudea, mi compiaccio con il kaiser Enrico I di Prussia, che ha ben visto la situazione che lega gli ebrei ai propri lucrosi interessi in Europa, ed in particolare a Vienna come a Berlino. Spezzeremo ogni sopruso ed ogni vacuo tentativo di radicalizzazione dell’ebraismo in Europa, usi e costumi differenti dai nostri, che non hanno niente da cui spartire con i vostri Popoli e quelli dell’Europa intera, l’invasione d’Israele finisce ivi. Mi congratulo con i nostri fratelli di Germania e m’augurò che sempre di più la linea politica impartita dagli esecutivi tedeschi ed austriaci s’attestino sul medesimo piano.»

Le posizioni sul piano di ''fede'' e di identità nazionale hanno sollecitato un gruppo di accaniti accademici e militanti della destra conservatrice alla formazione d'un movimento religioso-politico di stampo etenista germanico, allineandosi con ciò che la ''Chiesa Germanica'' stava operando nel Reich tedesco, con le proprie posizioni pagano-ancestrali, viene così fondato ufficialmente il ''Tempio di Wotan'', centro politico-spirituale del movimento ''Wotansvolk'', un gruppo di ferventi puristi della razza germanica e degli antichi germani, che individuano nella ''supremazia della razza bianca'' l'unico vessillo in grado di combattere l'avanzata egemonica dell'ebraismo e dell'islam, e parallelamente, osteggiare il cristianesimo come imposizione straniera, in quanto religione abramitica e non propria dell'Europa antica.






Nome: Netherlands_Teutonic_Tribes.jpg<br>Visite: 39<br>Dimensione: 121.7 KB

~ La mancata presenza alla Conferenza di Taranto.

Il seggio vacante dell’Austria-Ungheria presso la conferenza di Taranto ha permesso chele dinamiche che intercorressero tra l’Impero ottomano e le potenze europee rimanessero inerti, alcun provvedimenti militare fu accolto,e alcuna mediazione fu instaurata con il sultanato ottomano, che ha preferito lasciare la conferenza senza alcun ritegno e discernimento.Tuttavia, severe sanzioni, attraverso lauti embarghi, sono stati immessi sul mercato ai danni dell’economia dell’Impero ottomano,e così anche l’Impero Austro-Ungarico si è allineato con gli stati europei, ritenendo che solo mediante il collasso dell’economia ottomana egli possa ritornare sui propri passi, ed accettare di buongrado mediazioni diplomatiche, mettendo fine all'oltraggiosa invasione della Grecia, che sempre rimarrà autodeterminante e libera per l’Impero Austro-Ungarico.




{Außenpolitische Fakten- Fatti di Politica Estera}


~ Germania:



E’ stato appurato attraverso il quotidiano più autorevole del Reich tedesco che le linee politiche antisemite sono state applicate anche sul suolo germanico, un trionfo dei nazionalismi europei ai danni delle minacce ebraiche. Dopo il decreto che sanciva il distacco di Berlino dall’influenza spirituale di Roma e del cattolicesimo, una schiera di prelati ed ecclesiastici hanno richiesto asilo entro il suolo austriaco, che è stato loro concesso,tuttavia, l’arcivescovo di Vienna ha proibito loro,momentaneamente, di svolgere le proprie funzioni; anche l'Austria-Ungheria si dibatte sul tema spirituale dell’Impero,difatti, cavalcando l’onda della Chiesa Germanica, alcuni militanti dell’elité germano-pagana, che sostengono il primato e l’identità ancestrale del paganesimo in Europa ed in Austria-Ungheria, hanno fondato il ‘’Tempio di Wotàn’’, una congrega spirituale ed un movimento politico che entrerà, secondo alcune previsioni, nel novero dei partiti politici le prossime elezioni.



~ Francia:

I rapporti bilaterali, basati sull'apporto di risorse economiche tra Vienna e Parigi, è stato ufficialmente trasmutato in un’alleanza propriamente detta, i rapporti politico-diplomatici tra la Repubblica francese e l’impero Austro-Ungarico si sono notevolmente incrementati, aggiungendo ai termini dell’alleanza, l’ausilio bellico – in condizioni necessarie – ed il tema della belligeranza e della neutralità. Volge un nuovo e prosperoso eone per la storia tra Parigi e Vienna, ed i risvolti saranno positivi;l’imperatore volge oltretutto un augurio al presidente Nivelle, che con strenua resistenza si è attestato nuovamente come primo ministro.



~ Italia:

Recenti rapporti si sono instaurati con la vicina Italia, il cui governo Giurato ha accettato la proposta di scambi mensili su risorse necessarie ad entrambi, inoltre, recentemente è stato inviato un’epistole relativa alla questione ‘’irredentistica’’, che esprimerebbe la volontà da parte del governo italiano e della monarchia sabauda di acquisire la città di Trieste e la regione del Trentino.

La proposta è ancora sotto il vaglio del Reichsrat, ma la risposta dovrebbe essere inviata tra poco tempo, ovviamente, in ottemperanza alle promesse avanzate dall’Italia in termini economici, che risulterebbero fruttosi ed allettanti.
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Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018] Empty Re: Partita GDR | Resurrezione [di Ferdinand Foch 18/06/2018]

Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:43 pm

Articolo di Dark II -



IL MORBO DEL DIO



Le ombre sono ancora deste su Fez, da poco insaguinata dalla vile congiura dell'adultera e traditrice concubina del defunto Youssef.

L'usurpatore, un tale che si fa chiamare Mohammed V, viene ora meno a tutti i pilastri Coranici e dopo aver proclamato l'isolamento del fantoccio Califfo Magrebino, ramo corrotto dell'Albero di Allah, minaccia la secessione religiosa e una guerra santa contro i propri fratelli.

Così si macchia di tradimento e infedeltà il viscido reticolaio marocchino, che si ribella ai prescritti del Profeta e sputando sul Sacro Sigillo volge la scimitarra alla sorella gola della Sublime Porta.

Un fetido e pericoloso cancro è nato nelle aride dune del Maghreb, un male da troncare per rendere nuovamente monda la pianta del Divino.

Allah iracondo, invia ora Isrāfīl e il suo Corno del Giudizio per volgere la propria giustizia sui miscredenti delle sabbie.

Squilla, possente e roboante, il fiato dell'Angelo nel sacro strumento che a tempo debito preannuncerà il Giudizio Universale.

Per tutto il Mondo si diffuse la soave melodia di morte e non sorse la seconda Luna che una tremenda piaga fulminò il depravato Califfato.

Imam, emiri e califfi, tutti i degeneri profeti che falsamente professavano in Allah secondo le calunnie di Mohammed, furono colti dalla lama di Azrael ed inghiottiti dal fuoco infernale di Mālik rei di aver aborrito la verità quando la verità è stata portata loro e di aver perseguito una condotta vile e corrotta.

Sputavano sangue e si contorcevano dal dolore, i loro occhi esplodevano mentre la lingua di liquefaceva, orrende pustole comparivano sui loro corpi: il morbo divino aveva reso giustizia.

Ora, la Sacra Porta di Costantinopoli era pronta a spalancarsi per abbracciare nel suo grembo, il rinato Maghreb ...


Articolo di Von Moltke il Vecchio -



||--[L’Idea Nazionale]--||

Direttore Gabriele D’Annunzio Ministro della Propaganda.

220px-Coat_of_arms_of_the_Kingdom_of_Italy_%281890%29.svg.png


Edizione: Gennaio/Febbraio 1916

Costo: Gratis!

[Prima Pagina]

-L’Unità D’Italia!



[Politica Interna]

-Riforma Scolastica

--Bloccato l’esodo verso le Americhe

[Economia e Commercio]

-Imposti Dazi alle Navi Italiane

[Politica Estera]

-Nuovo Governo tedesco

--La Divisione della Russia

[Prima Pagina]

//L’Unità d’Italia\\


risorgimento.JPG



-Un altro anno è passato lasciandosi dietro sanguinose guerre, ma anche grandi cambiamenti prodigiosi, diamo dunque il benvenuto al 1916 con le tradizionali celebrazioni italiane: tutte le famiglie dal nord al sud si sono riuniti intorno ad grande tavolo, assieme ai parenti, per grandi pranzi dalla durata infinita; i più piccoli giocano dinanzi all’albero di natale con i giochi ricevuti a Natale attendendo la tanto ambita Calza della Befana ricca di dolci e prelibatezze, ma mentre tutto questo avveniva un evento assai importante, che avrebbe cambiato il futuro del Regno, si stava realizzando all’insaputa di chiunque!

Il Re Vittorio Emanuele III il giorno dell’epifania ricevette la visita di un messaggero corso da Sua Maestà, affannato e sudato nonostante il freddo, interruppe la famiglia reale durante il pranzo e ciò fece ribollire il sangue del Re, conosciuto per il suo comportamento molto irritabile, e prima che Egli potesse saltargli addosso l'accaldato messaggero con l’ultima riserva d’aria nei polmoni esclamò: “Vienna!”

Di colpo il silenzio incombe nella sala da pranzo del Palazzo, tutti i presenti guardarono la faccia senza emozioni del Re fermo immobile al centro della sala, non si udì nulla solo il respiro affannoso del Messaggero e il dolce fruscio delle foglie fuori la finestra; dopo un lungo minuto di silenzio Sua Maestà di ricompone prende la lettera ed invita il Messaggero a nutrirsi al posto suo e senza dire altro abbandona la camera per dirigersi nel suo studio privato.

Entro dentro, chiuse la porta a chiave e abbasso le tende delle finestre facendo cadere la camera nel buio profondo, tranne per un piccolo spicchio di luce emanata da una candela sulla scrivania nella stessa posizione dove mesi fa scrisse la lettera all’Imperatore d’Austria; Sua Maestà era invaso dalla curiosità, ma anche dall’ansia, cosa avrà risposto, sicuramente non avrà accettato, forse adesso ci dichiarerà guerra, erano alcune delle domande che si pose mentre lentamente taglia la busta contenente la lettera.

La apri e leccandosi le labbra secche dall’ansia inizio a leggere ad alta voce incredulo di ciò che stava leggendo: Egli era lì seduto su una sedia di legno, appoggiato coi gomiti sopra la scrivania, la timida luce della candela illuminava a malapena il suo volto bagnato da alcune lacrime scese dai suoi occhi lucidi, le mani tremavano forse per l’emozione, da quando diventò Re non ha mai pianto solo quando la sua povera madre se ne andò, ma quello era un momento speciale troppo importante tanto quanto inaspettato.

Il Nobile Imperatore Francesco Giuseppe I ha accettato la richiesta Sabauda di acquisire la città di Trieste e la Regione del Trento, gli ultimi tasselli di un mosaico iniziato nel lontano 1861 bagnato dal sangue e dal sudore di molti uomini e donne, finalmente si era concluso grazie a lui in un modo inaspettato del tutto pacifico mai nessuno ci riuscì, ma lui Si.

La Notizia venne comunicata ovunque dalle grandi città fino ai piccoli paesini sperduti tra le montagne, ogni italiano appresa la notizia scoppio di gioia e orgoglioso del suo paese per le strade delle città vennero appesi i tricolori: a Roma, da Milano fino a Palermo, tutto si fermò le fabbriche non aprirono i negozi erano chiusi tranne venditori di giornali per vendere i quotidiani gratuitamente, per le piazze divampava un senso di unione e felicità mai visto tutti cantavano e ballavano, in quelle ore di follia tutto era concesso non esisteva più distinzione fra Nord o Sud, Ricco o Povero eravamo tutti fratelli, Fratelli d’Italia.

La Novella venne comunicato in Parlamento da Giurati che in lacrime, anche egli perché infondo anche lui ha merito, comunica ai membri del parlamento la notizia; in pochi secondi, come per strada i comuni cittadini cantavano e ballavano, per non profanare l’umiltà dell’aula parlamentare all’unisono si alzarono posarono le sedie e uscirono per strada e di colpo si spogliarono di quell’alone di superiorità tipico dei politici e divennero “normali” anche loro.

Fu una giornata, quella del 7 Gennaio 1916, strana forse la più strana che il Regno abbia mai visto erano tutti felici l’odio, la paura, era magicamente sparito, ma una volta giunta l’alba del nuovo giorno Il Re accompagnato dal Primo Ministro Giurati, e i suoi compagni Ministri, si recarono in Veneto lungo il confine con l’Austria accompagnati ovviamente da un Reparto di Fanteria, ma i soldati erano consapevoli che non c’era nessun rischio, alcuni Brigadieri Austriaci posti al confine attendevano l’arrivo degli Italiani e con un gesto con il braccio invitarono i presenti a superare quella linea che ormai non esisteva più, il primo a superare la “Linea” fu il nostro Re e quell'orma impressa sul secco terreno veneto sancì l’inizio di un nuovo periodo florido e all’insegna della pace fra Italia e Austria.

I cittadini Triestini, informati della buona notizia, hanno accolto l’arrivo del Re con una festa acclamato da una grande folla, Sua Maestà in groppa al suo destriero percorse le strade della città salutando i Triestini che sventolavano le Bandiere del Regno, urlando “Lode al Re” o altre ovazioni agli italiani.

Parlando dell’aspetto tecnico di come effettivamente il Governo di Vienna abbia accettato la richiesta italiana, poiché è stato tutto determinato dalle proposte fatte dal Primo Ministro Giurati ed infine si è raggiunto un accordo:

Trattato di Trieste

L’Impero d’Austria concede la Provincia di Trieste, la costa della Dalmazia e la regione del Trento al Regno d’Italia a titolo definitivo solo se vengono rispettati i seguenti punti, la mancanza di uno dei seguenti punti annullerà il trattato:

A)La Provincia di Trieste è stata modernizzata con la costruzione di porti e fabbriche militari dal Governo Austriaco, per non perdere i fondi impiegati per tali infrastrutture, verrà costruito un Incrociatore dagli operai Italiani e poi concesso all’Impero Austriaco;

B)La Provincia Triestina dovrà essere completamente demilitarizzata, non ci dovrà esser presenza dell’Esercito Italiano fatta eccezione per le forze dell’ordine, sarà però concesso un piccolo spazio per una guarnigione austriaca per precauzione;

C)Il Governo Italiano concede una quota dei giacimenti di petrolio tunisino al Governo viennese finché quest’ultimo non raggiungere una completa autonomia.

Ciò che Mazzini e Garibaldi iniziarono, il Re Vittorio Emanuele III e Giurati hanno concluso: i primi con una guerra, gli ultimi con un Trattato.

Tutti coloro che hanno partecipato all’Unità d’Italia, da i semplici contadini fino ai politici e i Re, saranno ricordati nel giorno dell’Unità il 17 Marzo festa nazionale in cui tutto il popolo italiano è invitato a commemorare, non solo i defunti, ma anche coloro che ancora sono vivi.

Oggi più che mai:

Viva il Re, Viva il Regno e Viva il Popolo.

Articolo di Mussulmanopazzo -



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Yüce kapidan haberler

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Efendinin yili 1 Marzo/Aprile - 1294/1916

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[Morte del Sultano tensione al confine Rumeno.]

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<<"E' con estrema tristezza e rammarico.. che annuncio oggi 1 Marzo 1916 la morte del Sultano Mhemed VI della dinastia dei Vadhettin centesimo Califfo dell'Islam e trentaseiesimo Sultano del glorioso impero Ottomano.. a seguito di colpi d'arma da fuoco di un sovversivo di origini Rumene durante la raccolta della preghiera nella moschea Blu a Costantinopoli, in occasione dell'aniversario della vittoria contro i sovversivi Greci e nella preghiera di ringraziamento al sommo Allah..

Oggi qui viene annunciato lo stato di massima allerta in tutto il paese e la dichiarazione di Embargo verso Bucarest.

Sono tutt'ora in marcia le truppe di contenimento verso i confini terrestri Ottomani per evitare la fuga di eventuali complici l'intera città è dichiarata chiusa e torna in vigore il coprifuoco legale fino a nuovo ordine.. per il momento la camera dei ministri acquisisce tutti i poteri temporali e spirituali ad interim.">>

- Primo ministro Mustafà Kemal Ataturk. -

E' avvenuto durante i festeggiamenti della vittoria contro l'esercito Ellenico quando i fedeli racconti in preghiera nella Moschea Blu si sono accorti che qualcosa non andava fermando la preghiera collettiva per da via allo scempio ed alle urla di terrore.

Il Sultano che in quel momento aveva le vesti del Califfo e conduceva la sacra messa ha iniziato a sanguinare subito dopo il singolo rumore di uno sparo, davanti a lui 4 individui tra i quali il Rumeno Vasile Ion originario della provinca di Bucarest teneva stretto tra le mani una calibro 33 e nel suo volto si dipingeva un sorriso inquietante e malefico.

Non vi è stato il tempo di rezione da parte di nessuno o quasi se non delle guardie del corpo del Sultano che si sono fiondate sull'uomo armato non riuescendo tuttavia a bloccare i tre complici i quali facendosi largo tra la folla sono riusciti a scappare da una delle entrate secondarie della Moschea.

Attualmente Vasile è in stato di fermo nei sotterranei del palazo Topkapi, e viene interrogato giorno e notte arrivando non solo a confessare i suoi crimini dei quali sono stati testimoni un migliaio di fedeli ma rivelando anche di piani ben precisi per il suo assasigno insieme ai nomi e la provenienza dei tre uomini al suo fianco.

Immediatamente il Sultano è stato condotto al sicuro ed i medici di corte hanno tentato in tutti i modi di salvargli la vita senza successo, un colpo ben mirato al torace che gli ha perforato un polmone lasciandolo morire agonizzante nelle sua stanza da letto, le sue ultime parole sono state secondo quanto dichiarato dal primo ministro:

<< Ma alla fine ne valeva la pena? Dio santo come è cambiata la mia vita, è sempre l'ultimo giorno d'estate e io sono rimasto fuori al freddo senza una porta per rientrare, lo ammetto ho avuto una buona dose di momenti intensi, molti fanno grandi progetti ma la vita gli sfugge dalle mani, nel corso della mia vita ho lasciato brandelli di cuore qui e la, e ormai non me ne rimasto abbastanza per tenermi in vita, ma Mi sforzo di sorridere, sapendo che la mia ambizione a superato di gran lunga il mio talento, ormai non trovo più cavalli bianchi o belle donne alla mia porta.>>

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Secondo quanto dichiarato dalle forze dell'ordine i tre complici sono di origine mista, un Judeo sulla quarantina dalla lunga barba con una cicatrice orizontale che percorre tutta la fronte alto sul metro e sessanta, un Serbo sulla ventina pelato e con un pizzetto di colore rossastro alto sul metro e settanta , ed un Bulgaro sempre sulla ventina il quale durante l'avvenimento aveva il volto coperto da una bandana scura alto sul metro e sessantacinque, al momento si hanno dubbi solo sull'Etnia del terzo uomo.

Il colpevole pare aver dichiarato dopo indicibili torture che il complotto per l'assasigno del Sultano è stato progettato dall'anno precedente a seguito dell'invasione Ottomana della Grecia pare che la loro organizazione sia ben più vasta di cosi e che abbia delle reti che si estendono per tutti i Balcani, si fanno chiamare "La mano della Liberazione" ed il loro intento è bloccare quella che secondo questo gruppo di estremisti xenofobi è l'espansione dell'Impero in Europa.

Fandonie ideate da delle menti malate, per ora si svolgono indagini lungo i perimetri dei confini gran parte dell'esercito è stata mobilizzata al fine di scovare e rintracciare quanti più sovversivi possibile.

Nel mentre Bucarest risponde alle missive di Costantinopoli affermando di non aver nulla a che fare con tale scempio e che la Romania non intende aiutare in alcun modo l'Impero nella sua caccia all'uomo, nonostante qesto secondo alcune dichiarazioni di Vasile pare che il tutto sia collegato non solo alla singola Romania ma a tutti i governi dei balcani compresi Serbia,Bulgaria ed alcuni volontari di origine Ebraica.

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[Genocidio dei quartieri Ebraici]

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La notizia della morte del Sultano e dell'appartenenza in particolare di uno dei complici di Vasile ha in poco tempo traversato tutti i territori dell'Impero giungendo alle porte di Gerusalemme dove la popolazione in un lapsus di rabbia feroce si è diretta verso quelli che sarebbero dovuti divenire i quartieri ebraici ove per il momento e fortunatamente solo una piccola parte degli emigranti accettati dal Sultano vivevano,

forconi e torce insieme a scimitarre e mazze si sono sollevate causando quello che è secondo alcuni " Il massacro dei Judei più scellerato di tutti i tempi" Donne, bambini, anziani nessuno è stato risparmiato chiunque fosse ritenuto di appartenenza a quel popolo è stato da prima malmenato e poi torturato e in fine ucciso a suondi lapidazioni e colpi di armi contundenti, i corpi poi sono stati portati nella piazza pubblica ammassati in una piramide di cadaveri alla quale è stato dato fuoco per impedire ad eventuali parenti o alle stesse forze dell'ordine di recuperare le salme per darne una degna sepoltura.

Gli Imam hanno predicato odio verso quel popolo fino all'arrivo dell'esercito che ha in qualche modo allontanato la folla rabbiosa, ma ormai era troppo tardi e si contano ben milleduecento perdite civili con l'impossibilità di recuperare le salme visto il rogo finale.

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[Dichiarazioni degli Embarghi nei Balcani]

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Come se non bastasse l'intera coalizione balcanica ha seguito delle persistenti domande e delle rivolte popolari che in quel frangente avvenivano nel paese ha scelto di chiudere i confini con degli Embarghi ai quali l'Impero in qualche modo ha tentato di opporsi ma senza successo.

Sarà però la scelta del primo ministro Ataturk di mobilizzare un contingente di soldati e d'artigliera verso la Bulgaria ad impedire al paese che viene tutt'ora considerato parte dell'Impero di agire come meglio crede.

<<" Non è accettabile che dei paesi civili dopo l'assasigno di un Leader politico anziché fornire spiegazioni dettagliate, vada sul vago e ci isoli con una motivazione banale quali delle rivolte nel medio-oriente!.. L'Europa ha versato una goccia di troppo nella giara già stracolma, da adesso im poi saremo noi a dettare leggere assoluta con chiunque intenda ostacolarci e causare il nostro declino!..">>


Articolo di Dark II -



L'EUROPA SOTTO ATTACCO



Dall'alta possenza del Celeste Trono, il Padre di tutto osservava la sua ingrata prole degenerare nell'irriconoscenza e nella corruzione spirituale.

A migliaia perivano fra le sabbie dopo che le purghe divine avevano prostato i flebili Califfi del Marocco e dell'Algeria: inglesi, francesi, italiani e tedeschi come belve rabbiose assaltavano voracemente la terra toccata dalla punizione divina, mentre il rombo dei loro infidi cannoni ne minavano la tranquilla melodia naturale

Di grazie, favori e belle parole le bocche d'Europa si sono per molto tempo riempite, mai però seguiro atti di sincera gratitudine o di intelligente sviluppo morale.

La dilanga depravazione doveva esser arginata ...

Una notte, tanto bastò per scatenare la furia celeste: gli accampamenti europei in terra d'Africa furono colti dal massiccio avvento di tanto irritanti quanto insignificanti zanzare, che banchettarono piacevolmente col sangue dei migliaia di baldi giovani coloni in armi.

Nessuno poteva immaginare quale terribile ed atroce male poteva si sarebbe destato nel breve futuro...

Merci, viveri ed uomini andavano e venivano dall'Africa all'Europa, dall'Europa all'Africa, fu allora che il morbo si manifestò:

In Francia, Gran Bretagna e Germani la manna malata ricadde come Colera, la già ben nota e temuta indispozione che falciò nei secoli passati centinaia di migliaia di vittime in Europa e non solo.

Tante furono le genti colpite nei paesi macchiatisi di comportamenti peccaminosi.

Fredda, viscida e raggrinzita divenne la loro pelle, mentre insorgevano la perenne sete e debolezza.

In breve tempo, i disgraziati erano portati allo stremo dalle ingenti perdite di liquidi, con frequenti ed innaturali scariche di maleodoranti feci infette.

Le sofferenze trovavano fine solo quando, ormai completamente debilitato, il malcapitato schiattava violentemente in un'improvviso soffocamento ...

Intanto, neanche l'Italia fu risparmaita e lì dove i monti incontrano il mare si scatenò un morbo diverso, ma ugualmente devastante, la malaria...

I popolani della Penisola dapprima ebbero modo di assaporare bruschi balzi della temperatura del loro condannato corpo.

Penetranti brividi si alternavano ad un soffocante caldo.

Alcuni venivano presi dal delirio e dalla tachicardia, ad altri il ventre s'ingrossava a vista d'occhio.

Febbre ed allucinazione completavano l'opera, portando rapidamente i colpiti dal morbo alla morte, alcuni per esplosione dello stanco cuore, ad altri per violente crisi nevrotiche.

Centinaia di migliaia furono le vittime in tutto il Continente, mentre taluni malati che casualmente varcavano il confine Alpino, furono oggetto di un fenomeno tanto strano quanto surreale: i malati di colera provenienti dalla Francia, una volta giunti in Italia guarivano del morbo, per ammalarsi poco dopo di malaria.

Viceversa per i malati di malaria che trapassavano le Alpi verso la Francia.

La precisa volontà divina trovava, come sempre, compimento...

Articolo di Astrid I -



=== ^^=== Berliner Herold === ^^====


Juli 1916

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{Politik des Reiches}
|Protesta di Rosenstrasse|

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Fallisce la Lotta all’Ebraismo. Soltanto una manciata di Giudei, messi sotto pressione dall’esponenziale politica finanziaria tedesca hanno abbandonato la Germania, o anche solo pensato di farlo, trasferendosi in Francia. Sono 617mila i residenti ebrei secondo il censimento fatto nel novembre dell’anno scorso: le misure hanno previsto, oltre alla tassazione addizionale, l’espulsione forzata dei rabbini e la chiusura delle scuole ebraiche nell’Impero. Sebbene questi provvedimenti imitassero quelli presi con successo contro la Chiesa Cattolica, non hanno portato allo stesso risultato. Estirpare anche l’ebraismo dal suolo tedesco non sembra per niente concretizzabile: le proteste sono scoppiate a Rosenstrasse, dove i manifestanti, fomentati dalla stampa ebraica, hanno sfilato per la strada di Berlino sostenuti dai politici e dai commercianti ebrei. Lo stesso Cancelliere Gustav Stresemann ha espresso simpatie per questi manifestanti, criticando le eccessive misure proposte da von Tirpitz: Stresemann prese la mano di un ebrea nel 1903.

Il Cancelliere Stresemann in persona ha quindi evitato che la manifestazione pacifica venisse repressa con la forza. Il Parlamento quindi ha deciso di depennare il Decreto von Tirpitz con la firma dell’Imperatore Enrico I, incline senza ombra di dubbio ad una forma moderata di antisemitismo. Parallelamente in Baviera i politici del "Partito Imperiale della Patria Tedesca" hanno tenuto per ore comizi nei quali venivano riproposte le interessanti teorie del filosofo e politico Heinrich von Treitschke: « Gli ebrei sono per loro natura alieni alla società tedesca, non sono assimilabili. Se, come tutti noi sappiamo, i valori scaturiscono dalla comune appartenenza ad una patria, a una razza: lordore ebraico e buoncostume non possono condividere la stessa terra. La vita dell’autoctono, spesa nella sua terra, vissuta in armonia con i suoi conterranei viene insozzata da quella dell’internazionalista cosmopolita. Gli ebrei, ma anche i proletari e i capitalisti, fanno parte di una cultura estranea che inquina quella dei sacri valori, che forgiarono il nostro popolo tedesco. »



Il comizio ha interessato soprattutto i ceti rurali dei contadini e dell’aristocrazia terriera tedesca, che sia in Baviera che nella Prussia e nella Sassonia ancora rappresentano un forte strato economico e sociale che si oppone alle pretese del folle mondo moderno, che non conosce patria e valori. Il movimento di protesta non ha tuttavia toccato il Cancelliere Stresemann, che anzi, era stato tentato dalla moglie ebrea di schiacciare la rivolta nazionalista. Il pronto intervento dell’Imperatore ha fatto si che la manifestazione della destra continuasse indisturbata. In alcune contee della Bassa Sassonia sono stati affissi dei volantini a muro intitolati a caratteri cubitali: "Stresemann, burattino dell’ebrea." Il Partito della Patria ha preso le distanze per evitare le accuse di diffamazione, tuttavia il Cancelliere, furibondo, ha portato in tribunale i destristi, che se la sono cavata difendendosi bene. Le manifestazioni antisemite sono continuate per mesi, mentre quelle "filosemite" di Rosenstrasse sono state un semplice caso isolato, ma un successo dal punto di vista politico.



|Processo alla Chiesa Germanica|

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I Protestanti non si placano nella loro irrefrenabile crociata contro la "Chiesa Germanica", l’organizzazione neopagana accusata sin dalla sua fondazione di venerare il demonio, la violenza e di istigare gli adepti a rinnegare Cristo stipulando con essi un vero e proprio patto con Satana per la vendita dell’anima, condannati a bruciare in eterno tra le inestinguibili fiamme infernali, le loro ossa maciullate e ricomposte nelle fameliche fauci di Lucifero, il dio dell’oscurità e della falsità. Aggregatisi nell’Unione delle Chiese Protestanti (UEK), i più prestigiosi pastori dell’Impero hanno impuntato un ennesimo processo contro la pacifica associazione culturale di estrema destra. « L’inferno attende coloro che si allontanano da Dio... » ha iniziato con testuali ammonimenti il pastore che ha puntato il dito contro la fondazione. Il tribunale di Berlino ha dovuto gestire con estrema pazienza l’antiquata contesa, e il giudice ha dovuto più e più volte battere il martello sul tavolo perché gli intrepidi pastori fossero riportati all’ordine: « ...è inammissibile che in un paese civile come la Germania si permetta l’esistenza di un gruppo che arringhi gli uomini ad allontanarsi dalle parole del Signore e rigettare le Sacre Scritture. » continuò « Bisogna seguire il Libro!!! » concluse battendo diverse volte il palmo della mano sulla Bibbia che teneva stretta in petto prima di risedersi al posto. Annuirono con lui tutti gli altri pastori, accompagnando al borbottio il sì-con-la-testa, e ripetendo nel sottofondo « Il Libro!! ».



Battuto sul tavolo il laico martello della giustizia, venne emanato il verdetto. « Dichiaro questi uomini incapaci di intendere e di volere. » sentenziò, con grande sdegno dei pastori che si misero a pronunciare versetti dell’Apocalisse mentre venivano portati via con forza dal sacro tempio della legge, che avevano profanato con fare inquisitorio. « Lei ha il marchio del Demonio! » con profetica ammonizione e con gelidi occhi privi di pupille ha gridato al giudice un pastore prima che la porta si chiudesse. L’uomo della legge ha scosso il capo guardando in basso, per quanto profondo possa essere il baratro della miseria umana.



La sconfitta dei protestanti al processo e l’internamento dei pastori in manicomio hanno generato incredulità e sdegno verso il giudice berlinese che si è difeso sostenendo di essere egli stesso un protestante, ma che le accuse di quei pastori erano giuridicamente improponibili. L’UEK (Unione delle Chiese Protestanti), ha chiamato i fedeli a manifestare, e i più fanatici li hanno seguiti sfilando riottosi per le strade di Magdeburgo. Simbolica la totale assenza dei destristi a tali manifestazioni, dal momento che la Chiesa Germanica è una fondazione del Partito della Patria. L’Imperatore Enrico, protestante tanto quanto la stragrande maggioranza dei tedeschi, non si è tuttavia espresso dello stesso parere di quei pastori, condannandone l’integralismo e l’assurdità del portare a processo dei neopagani ricostruzionisti. Il capo del movimento "Jakob Wilhelm Hauer" ha reagito positivamente, rispetto a quanto si potrebbe pensare, annunciando che le barbinate e i vani tentativi della Chiesa di distruggere l’organizzazione stanno enfatizzando il "Movimento della Fede Germanica", che registra un vertiginoso aumento delle iscrizioni, ai danni dell’UEK, che invece registra un ripido calo nel numero dei fedeli.

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{Schachbrett-Politik}
|Trento e Candia|

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Grazie alla taciuta mediazione diplomatica tedesca del Cancelliere Stresemann a Vienna, Trento e Trieste, assieme all'Istria e alla Dalmazia sono state cedute pacificamente all'Italia dopo un non troppo complicato tavolo di trattative, sul quale erano presenti inespresse carte tedesche: l'importantissimo snodo commerciale e industriale di Trieste infatti, è stato demilitarizzato sul modello dei vecchi e ormai sepolti piani per la spartizione della Polonia del 1914. Gli italiani non recluteranno soldati tra i locali, né tanto meno adibiranno le industrie triestine alla produzione bellica, ma in compenso potranno fare largo sfoggio del tricolore tra le strade Istriane. Gli austriaci conserveranno una piccola guarnigione e saranno ricompensati della perdita della regione con forniture mensili di greggio tunisino: una vittoria quindi anche per l'economia tedesca, che può fare affidamento su ciò evitando di dover spendere in Austria il prezioso petrolio amburghese, consumato a pieno ritmo nelle inarrestabili catene di montaggio. Che una guarnigione austriaca sia ancora presente in territorio Istriano-Dalmato rassicura gli animi tedeschi che i connazionali che lì vi abitano non saranno in alcun modo perseguitati o discriminati e che possano seguire l'austera legge austriaca tanto quanto quella italiana.

Non hanno generato disdegno le notizie che vedrebbero l'intitolamento di re Vittorio Emanuele II come re di Candia e la nascita del regno di Candia: se si fosse proclamato re di Grecia tuttavia, avrebbe oppugnato la titolatura di Sofia di Prussia, leggittima regina dei Greci scatenando non poche polemiche all'interno degli ambienti dinastici degli Hohenzollern.



Hanno invece destato sia sorpresa che scalpore la notizie che anche la regione di Trento fosse inclusa nel "Trattato di Trieste", e le genti dell'Impero Tedesco si erano mostrate altamente preoccupate per il destino che avrebbe potuto attendere i perduti cugini germanici residenti in quella porzione del Südtirol che gli italiani chiamano Trentino. Fortunatamente, con innecessaria sollecitazione il governo Italiano aveva già provveduto alla salvaguardia dei costumi degli abitanti tedeschi del Trentino, scongiurando l'italianizzazione che invece attende Sloveni, Ladini e Croati, piccoli e miserabili popoli privi di patria che al contrario dei cimbri e dei mocheni non godono di alcun appoggio estero. I Germani invece, razza Gloriosa, autrice di due Imperi contemporanei, quello d'avanguardia di Berlino, e quello della vecchia Austria, in ogni dove, nelle Alpi o nelle Americhe, troveranno nei loro frutti l'egida che li tutelerà da ogni minaccia e da ogni insidia. Il popolo tedesco, lieto che il Trentino sia un posto sicuro, ma pur sempre amareggiato per un evitabile cessione territoriale, non si compiangerà ulteriormente con il governo italiano, finché i diritti fondamentali della nazione e dei popoli germanici saranno rispettati.

|Socialisti in Francia|


La Francia sotto l'illuminatissimo politikersoldat Robert Nivelle non si ferma nel tortuoso ma retto cammino che le attende, in pochi anni sono stati fatti molti passi, ma lungo quel cammino si sono ripresentate più e più volte le stesse belve antropomorfe, che indossano il satanico manto rosso o le sfarzose pellicce azzurre intarsiate dai gigli dorati degli Orléans, che puntualmente scappano via terrorizzate dalle fiamme della giustizia che divampano dal caduceo tenuto in mano dal primo ministro: un governo amichevole che ha dimostrato a più riprese di adoperarsi al bene del popolo francesi, mettendo a disposizione baglianti riforme che assicurano la prosperità economica e la stabilità politica della nazione. Le riforme corporativiste del ministro francese Abel hanno interessato i politici tedeschi, che tuttavia suggeriscono alla Francia di schiacciare i sindacati: terreno fangoso dove amano sguazzare i vermi socialisti, che rallentano il progredire di una nazione succhiando via la disponibilità degli operai al lavoro. E' dai sindacati, che è riemerso dalla melma il socialista Léon Blum, che non ha sdegnato a quanto pare, l'idea di abbandonare gli allora alleati monarchici, provocando la rottura di quello che era definito "il Blocco Socialnazionalista", e che tanto aveva suscitato sarcasmi in Germania, paese serio che mai e poi mai avrebbe partorito miscugli politici di questo tipo: proprio come l'olio e l'acqua non possono amalgamarsi.



Léon Blum, secondo attendibili fonti francesi, si nasconde dalla luce del sole, che potrebbe svergognarlo, e confabula all'oscuro la disgregazione dello stato, lanciando ridicoli appelli socialdemocratici nei quali definisce negativamente il Governo Nivelle, una "dittatura", non possedendo altri mezzi che far leva sui sentimenti di un popolo francese, che in effetti delle emozioni ne è storicamente succube. La Guardia Nazionale francese ha ammirabilmente represso sul nascere ogni rivolta operaia scoppiata ad opera di facinorosi, ma non è riuscita a frenare l'insurrezione di Tolosa, che tuttora resta nelle mani dei socialisti, desiderosi di realizzare in Francia quello che il malvagio tiranno "Bytro" realizzò in Russia prima dell'evasione dello zar. Ma il risolutissimo Nivelle ha prontamente affidato i necessari poteri al maresciallo Philippe Pétain che si occuperà della sedizione di Tolosa. « L'autentico popolo di Francia, sta combattendo con risolutezza il morbo socialista, allo stesso modo di un individuo che si sforza di controllare i propri sentimenti per vivere saggiamente. » ha commentato Alfred von Tirpitz applaudendo il "collega d'oltrereno" Pétain, non nascondendo commozione verso "l'atteggiamento tedesco" dei Francesi, che non potremmo ironicamente non far risalire all'influenza della principessa Vittoria Luisa, ancora affranta dal lutto, in storica e indispensabile visita a Parigi, ove risiederà.



|Repubblica Federale Turca|


In Turchia, proprio in un momento in cui anche nell'Impero Russo viene riformato l'ordinamento statale consentendo una più libera democrazia con libere elezioni sia ad uomini che donne, si assiste all'improvvisa caduta della secolare, quasi millenaria dinastia ottomana che venuta dall'oriente fece conquista dell'antica Anatolia Bizantina. Il crollo così improvviso della monarchia turca, assieme a tante altre brusche vicende che interessano quella regione del mondo, si potrebbe spiegare con l'estrema volubilità delle genti mediterranee, che nei mediorientali, lontani mille miglia dal rigido ordine del nord, si presenza in maniera ancora più forte e vistosa. Il nuovo governo turco è una repubblica federale costituita da molte altre repubbliche minoritarie. Pare tuttavia che i Greci non siano ancora tanto entusiasti dei turchi e sdegnerebbe di collaborare con la federazione. Non sorprende: essi sono ancora sudditi di Sofia!. Il governo tedesco aveva inviato una bozza per la fine degli embarghi, senza ulteriori digressioni diplomatiche, lasciando intuire che con la caduta dell'Impero Ottomano si presupponesse la caduta delle precedenti rivendicazioni che hanno portato agli embarghi; tuttavia tale bozza è rimasta inaccettata dagli ottomani che giustamente hanno chiesto delle trattative prima di poter ricominciare a normalizzare i rapporti diplomatici; ma il governo tedesco non sente ancora di poter prendere contatti con Costantinopoli quindi la situazione resta alquanto inalterata per i prossimi futuri sviluppi.


|Casablanca Liberata|


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Waldemar Henrici, generale della Hochseeflotte ha ricevuto con entusiasmo l'incarico di condurre la spedizione navale in Marocco.

IL pluripremiato si dice onorato e disposto a servire con impegno la missione affidatagli dallo stesso Grandammiraglio von Tirpitz.

Kiel ha subito l'invasione di una clamorosa folla, allegra, festevole nell'assistere alla partenza della prodigiosa flotta imperiale.

A dare il segnale della partenza, alle madri e alle mogli, che i figli e i mariti salutavano, il fischio della sirena delle navi di porto.

I minuti che scorsero lenti perché i pesanti natanti militari lasciassero il porto fecero si che la folla non si dileguò dapprincipio.

Sventolavano ancora i fazzoletti verso le sempre più lontane imbarcazioni, salutando l'ormai punteggianti sagome di quei marinai.

E ancora restarono a salutare, anche quando le navi militari avevano ormai lasciato l'orizzonte, e il sole stesso cadeva in mare.

Remavano i motori, per quanto veloci potevano, attraversando i mari del nord, sfiorando le correnti atlantiche, verso la rotta d'Africa.



Il Generale Waldemar ha con estremo successo bombardato le postazioni dei ribelli in Marocco, coadiuvando le forze navali britanniche, che in un primo momento si trovavano in una situazione di forte svantaggio: l'aiuto tedesco ha velocizzato rapidamente le sorti della guerra, consentendo uno sbarco congiunto in terra africana, mentre lo stato maggiore francese ancora doveva ottenere dall'Italia di poter sbarcare a Tunisi, e quindi di penetrare su terra entro i confini marocchini. La Hochseeflotte non disponeva di un gran numero di fanti e quindi rispetto all'esito dello sbarco britannico, quello germanico ha incontrato alcune difficoltà e un maggior numero di perdite: causate soprattutto da un ignoto e misterioso "nemico invisibile" che avrebbe mietuto molteplici vittime tra i soldati tedeschi durante l'assedio di Rabat. Non c'erano soldati ribelli a difendere la città, ma per una qualche strana ragione, essi morivano come se colpiti da proiettili fantasma. Il panico era sorto tra gli stessi uomini di Waldemar che credevano che la setta avesse compiuto una qualche sorta di maleficio e che uno spirito maligno si stesse vendicando contro di loro.



Passata la notte, il "nemico invisibile" scomparve nelle tenebre, e le forze anglo-tedesche furono capaci di espugnare la roccaforte di Casablanca: i soldati nemici, carichi di fanatismo erano disposti a tutto pur di combattere lo straniero per paura di esso, anche raggiungere a nuoto le navi, senza ovviamente alcuna possibilità di successo. Le truppe coloniali si fermarono di fronte alle famose trivelle e lì vi piazzarono il vessillo imperiale: la regione sarà colonia dell'Impero d'ora in avanti. Ma l'orrore ancora doveva mostrarsi, si celava sotto dieci centimetri di sabbia un orrore simile a quello provato dai britannici a Ceuta: una decina di cadaveri europei privi di pelle erano sepolti sotto le sabbie, mentre negli ospedali tedeschi della città, erano stati rinvenuti i corpi carbonizzati dei medici. Un altra fossa di sabbia nascondeva i resti degli archeologi russi denunciati dalla stampa Sanpietroburghese: "degli scheletri" riconosciuti soltanto dal loro abbigliamento. Sia gli uomini di Waldemar che i tedeschi hanno sussultato dal terrore e dallo sgomento di fronte alle raccapriccianti notizie: ecco cosa succede a degli uomini bianchi catturati in paesi incivili e caduti preda delle enigmatiche superstizioni di sette selvagge.

Articolo di HerbertBacke -



''Wiener Zeitung''

Juli 1916

{https://www.youtube.com/watch?v=sQxJgQVUL-Q}


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{ Interne politische Fakten- Fatti di Politica Interna}


La situazione dell'Impero Austro Ungarico volgeva a favore della coesione sociale, dopo i decreti antisemiti, la loro ghettizzazione,e l'istituzione degli ''arbeitslager'', il malcontento sociale fu sedato, così come ogni minaccia interna, sebbene non finirono di palesarsi delle dinamiche di politica estera che avrebbero potuto destare minaccia.

Il bilancio di morti ebraiche negli ''arbeitslager'', rilevati complessivamente su tutto il territorio imperiale, ammontava a circa 500.000 mila morti dichiarate, momentaneamente, ma ben presto sarebbero sopraggiunte atroci morti sia per la malnutrizione, sia perle precarie condizioni igieniche di detenzione.

Come pubblicato nelle edizioni precedenti, il sentimento ''panslavico'' di Serbia, Bulgaria e Romania, rendeva tali ''nazioni'' bersaglio delle mire espansionistiche, non solo dell'esecutivo di von Sturghk, leader d'un governo indissolubile, ma anche dell'istituto imperiale, che avrebbe lietamente messo mano sui possedimenti Balcanici.

Per quanto la Serbia fu per anni il bersaglio principale, esso concedeva all'impero Austro-Ungarico la presenza d'uno stato cuscino dall'Impero ottomano, tuttavia, la Romania, si rendeva un altrettanto ottimo bersaglio per l'egemonizzazione balcanica sotto l'egida asburgica, difatti, non solo l'imperatore Franz Joseph I dichiarò che il petrolio rumeno sarebbe stata la salvezza sui bilanci economici di risorse energetiche dell'Impero, ma lo stesso Impero Ottomano, a seguito della tragedia che ha visto il sultano perire permano d'un delinquente rumeno, dichiara esplicitamente la propria inimicizia con le sfere politiche della Romania. Tuttavia,l'invasione di Romania e Bulgaria non saranno mai perpetuate, per via dei ''trattati internazionali'' che sanciscono l'autodeterminazione ad entrambi i popoli.



~ La cessione italiana.



A seguito della volontà esplicita del governo italiano Giurati di compiere la tanto voluta ''unità d'Italia'', richiedendo l'attenzione all'Imperatore Franz Joseph I in persone, e ai suoi collaboratori, venne inviata un'epistole contenete l'importanza perla monarchia sabauda, di annettere Trieste e le province legate all'irredentismo italiano, inizialmente, i nazionalisti austriaci ripudiarono ogni tipo di cessione, tuttavia, per intervento dell'esecutivo di Von Sturgkh, i termini del ''trattato di cessione''vennero rimodellati, in favore di alcuni punti sostanziali.

~Completa demilitarizzazione di Trieste, con la sola coopresenza d'un piccolo contingente austriaco a difesa.

~Scambi commerciali per l'apporto di petrolio, gratuiti fino alla completa ''autosufficienza'' dell'impero.

~La possibilità di commissionare all'industrie e al porto triestino,progettato dal ministero dello sviluppo austro-ungarico, unità belliche di mare.

La richiesta di cessione fu accettata, in vista dei nuovi termini proposti, che si sono attuati con effetto immediato. I rapporti bilaterali Austria-Italia si sono notevolmente intrecciati,all'insegna dell'amicizia e del collaborazionismo, già sancito con la ratificazione della Triplice Alleanza del 1882.



~ Rapporti germanici.

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Inutile scrivere di quanto l'Austria dei D'Asburgico e il Reich Tedesco degli Hohenzhollern siano completamente allineati sul medesimo piano politico, tuttavia, per le reciproche ''carenze'' di risorse di alcuni materie prime, gli scambi economici si sono triplicati.

L'Impero Asburgico, difatti, ha sovvenzionato la creazioni di alcune corazzate della Kaiserliche marine tedesca, aumentandone il prestigio e la forza, unità belliche utilizzate nella ''longeva'' e sanguinosa''campagna di Marocco''.

Inoltre, il movimento per la supremazia germanica, nato a Vienna, il ''Wotansvolk'' (''il popolo di Wotan'', nome germanico di Odino), ha dichiarato di voler incontrare i vertici della ''Chiesa Germanica'' e del proprio movimento, una probabile affiliazione tra ''Il Tempio di Wotan'', - istituto religioso del Wotansvolk'' -, e la ''Chiesa Germanica'', potrebbero reintrodurre sul tavolo delle trattative il riconoscimento dei movimenti pagano-etenisti dell'epoca degli antichi Germani.



~ La Minaccia panslavica.

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Torna a manifestarsi la minaccia incombente dell’ideologismo utopico e reazionario del ‘’panslavismo’’, una concezione politica comune all’opinione pubblica serba, che prevede la costituzione d’un macrostato imperiale nel quale debbano convergere tutte le etnie d’origine slave. Il concetto politico di panslavismo minacciala solidità e la quieta dell’Impero Austro-Ungarico, in quanto, le lande più meridionale della corona asburgica troverebbero adito per l’insurrezione all’istituto imperiale di Franz Joseph I,sovvertendo l’ordine generale per aderire ad un cospicuo novero di criminali senza discernimento, annoverandosi tra i militanti d’una politica reazionaria ed anarcoide, ai danni dell’Impero d’Austria.

L’Alto comando austro-ungarico, riunitosi a Vienna, ha deliberato la necessità di preparare provvedimenti concreti e bellici contro la Serbia, dichiarando quali saranno i generali che condurranno, in modo celere, un ‘’blitzkrieg’’ contro Belgrado ed il suo stato canaglia:

~Il Feldmarshal ‘’FranzConrad von Hötzendorf’’

~Il Generale ‘’ArthurArz von Straussenburg‘’

~Il Generale ‘’AlfredKrauß‘’

Le forze che saranno utilizzate sul campo di battaglia saranno saranno le seguenti, come riporta il responso verbalizzato dell’Alto Comando:


~Cavalleria:

-Dragoni,

-Ussari,

-Ulani,


~Artiglieria:

-artiglieria da campo.


~Ingenti reparti di fanteria.

La risoluzione di tale questione non sarà contemplata tramite alcun mezzo diplomatico, sia l’istituto imperiale, sia i signori generali si dicono fermi e risoluti sulla propria linea d’azione, ormai imminente. Un ultimatum, infatti, raggiungerà Belgrado nelle prossime ore, il trattamento riservato sarà dei più nefasti.
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