L'angolo delle storie - L'angolo dei ruolisti
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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

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Messaggio Da Falco Mar Feb 08, 2022 9:46 pm

La ribellione dei Boxer, o rivolta dei Boxer o anche guerra dei Boxer, fu una ribellione sollevata in Cina da un grande numero di organizzazioni cinesi popolari, contro l'influenza straniera colonialista, riunite sotto il nome di Yihetuan (cioè Gruppi di autodifesa dei villaggi della giustizia e della concordia).

La rivolta ebbe come base sociale molte scuole di kung fu (identificate come «scuole di pugilato»), che inizialmente utilizzarono il nome di «pugili della giustizia e della concordia», che i missionari nei loro racconti resero solamente come «boxer».



Boxer-tianjing-left.jpeg Forze Boxer a Tientsin.
Data 2 novembre 1899 - 7 settembre 1901




Anno 1899 1 Gennaio il crescente interesse delle nazioni straniere per il controllo del mercato dell'oppio e della via della seta spinge la Cina a fare alleanze su alleanze patti su patti estremamente svantagiosi per la Cina e le potenze asiatiche di quel tempo tra le quali anche la corea.



Ben presto i cinesi avvertiranno una certa minaccia richiamando alle armi tra i 100.000 - 300.000 mila boxer e circa 70.000 soldati dell'imperatrice di allora per scacciare le delegazioni straniere nella cina settentrionale.



Interpreteremo queste nazioni ed eventuali muovimenti futuri per cambiare o meno quella che fu la storia rimanendo tuttavia sempre sul idealismo di allora di quella nazione scelta.
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Yihetuan flag.pngSocietà di giustizia e concordia (Boxer) (Cina del Sud): falco1994


Flag of China (1889–1912).svgImpero Qing (Manciuria) Astrid I

«questi missionari stranieri, i cattolici soprattutto, mentre facevano costruire chiese si impadronivano di terre, minacciavano i funzionari locali, s'inserivano nell'amministrazione, intervenivano nello svolgimento dei processi, raccoglievano vagabondi e ne facevano dei «convertiti», di cui si servivano per opprimere le masse. Un tal modo di agire non poteva che provocare l'indignazione del popolo cinese.»
C. Po-tsan, S. Hsun-cheng e H. Hua,
Alleanza delle otto nazioni (ordine di contribuzione):
Flag of Japan (1870–1999).svg Giappone (Giappone): Mussulmanopazzo
Russia Russia(Mongolia): Dark II
Impero britannico Impero britannico(Birmania):HEINZ GUDERIAN90
Flag of France (1794–1815, 1830–1958).svg Francia(Indocina Francese): Von Moltke il Vecchio
Stati Uniti Stati Uniti (Filippine)
Germania Germania IA
Italia Italia IA
Austria-Ungheria Austria-Ungheria IA


Supporto da:

Flag of the Netherlands.svg Paesi Bassi (Indie orientali Olandesi)

Belgio Belgio

Spagna Spagna

Flag of China (1889–1912).svg Numerosi governanti Qing


Questo è tutto gli altri stati rimasti se ce ne sono saranno considerati IA autonome e conserveranno il loro nome.
Ho collegato tutte le nazioni a relativi interessi, sull'italia ho notato solo che imposero il trattato italo-coreano nel 1884 ma non so di cosa parli visto che i link non dicono molto quindi ho piazzato ogni stato in quei punti.
Regole:

(- Dovremo interpretare la colonia o lo stato occupatore? )
Questo è a vostra scelta se volete ruolare uno stato che sta occupando fate giornali sulla colonia parlandone con favore di quella data nazione

(- Si possono fare guerre? )
Si che si possono fare guerre ma che abbiano un minimo di senso e che siano commentate bene e che rispettino le regole in basso.

(-Quanto equivale un giorno nel tempo di gioco?)
1 giorno equivale ad un mese nei primi 7 giorni dopo diché un giorno diventera 1 anno e sarebbe bene anche adattare il tipo di scrittura.

(-In caso di vittoria devo invadere totalmente la nazione del mio avversario? )
è consentita l'invasione completa delle IA, mentre per quanto riguarda gli altri giocatori, uno stato invasore non potrà annettere più di tre province. Se invece lo stato sconfitto aveva conquistato delle province da alcune IA, allora potranno essergli sequestrate Dopo essere stato sconfitto (Dipenderà dai trattati che si vorranno fare a discrezione dei due player), i due stati belligeranti non dovranno più entrare in conflitto tra di loro per almeno 5 giorni. E in ogni caso, uno stato che ha 7 province non può subire ulteriori perdite territoriali (Almenoché questo stato non dichiari guerra di sua volontà)

Visto che inevitabilmente andremo a modificare il corso degli eventi realmente esistiti vorrei che la gente si rendesse conto dell'effettivo tempo che passa all'interno del gioco sopratutto in tempo di guerra, se ad esempio scoppia una guerra e dura più di 3 giorni li saranno passati 3 anni e per fare il giornale non si può certo parlare di una singola vittoria o sconfitta sarebbe bene ampliare il proprio spettro grazie.
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per ora non ho null'altro da aggiungere se le regole vengono infrante automaticamente questo segnerebbe la fine della GDR.
Per questo sarò molto scrupoloso con la scelta dei giocatori, ricordiamoci che questo è un raduto di vecchi playerd ella land che vogliono solo divertirsi un po.




Rovesciare i Qing, Spazzare via gli Stranieri!

Incisione dell'Anno 1899 del calendario demoniaco,

Gennaio



Yihequan. Yi come Giustizia, He come Armonia, Quan come pugno.

Yi-he-quan: noi siamo la società dei pugni giusti ed armoniosi. La nostra scuola nasce sulle ceneri dei magici eroi del Taiping, siamo cresciuti nel fango come lombrichi e siamo stati temprati dall’alma terra per combattere e per lottare.

Noi non siamo nati per essere soggiogati. I Boxers non sono stati messi al mondo come vigliacchi, per essere servi e cibo dei demoni. No. Il Tao ci ha messi al mondo per resistere forti alla discesa dei grandi demoni bianchi, e noi non li guarderemo inerti passare, noi resisteremo, così come resistono imperturbate le canne di bambù contro l’impeto vorticoso del vento.

Il bambù non si piega, né si spezza.

Le sue mazze colpiscono con una foga inenarrabile gli stranieri e i loro lacché,

le ossa dei vili cedono e si spezzano contro il granitico fusto.



Lao-Tzu sosteneva che l’universo era regolato dall’azione di tre forze: Il Tao, il De ed il Qi.

Il Tao si concretizza nell’uomo manifestandosi come De, che corrisponde allo spirito individuale.

Ogni uomo è artefice del proprio De, ma quando un uomo tradisce il proprio popolo non è degno di fregiarsi del nome di uomo. Non è degno di essere chiamato uomo chi infanga la sua storia, la memoria degli antenati, gli usi e i costumi dei propri padri.

Il De che si concretizza nei vigliacchi, nei pusillanimi è quindi uno spirito fragile.

Il codardo teme la caoticità della vita, e trema di fronte agli irascibili percuotimenti del Qi. Spirito universale.

Il De dell’uomo coraggioso invece è una forza invincibile, che non può essere abbattuta né dalle ingiustizie né dalle avversità della vita. L’uomo che ha coraggio quindi non teme il Qi, ma anzi si lascia assorbire in esso fondendosi con lo spirito cosmico dell'universo.

Sono trascorsi migliaia di anni ma gli insegnamenti di Lao-Tzu sono eterni e ancora guidano le nostre azioni come può la costellazione del Piccolo Drago Azzurro guidare i nomadi del deserto nelle loro lunghe cieche traversate. Nessun demone bianco riuscirà ad uccidere il pensiero del Veglio Saggio, perché se nel cielo brillano inamovibili le stelle sulla terra è il verbo di Lao-Tzu a luccicare.

Le stelle non sono chicchi di riso sparse nel cielo, e non possono essere rimosse da mano umana. Anche Lao-Tzu non è un chicco di riso, e non potrà essere rimosso da mano superba.



Il secolo superbo e sciocco ci ha fatto dono di individui, (e tali li chiameremo, perché né sono uomini né puri esemplari della razza Han) che hanno rinunciato a Lao-Tzu per Cristo; alla Cina per l’Occidente; agli spiriti ancestrali pei demoni del grande naso.

Ma Lao-Tzu non è un chicco di riso. Il Tao non è un invenzione e non potrà essere rimosso da chi ha sdegnato il suo sangue. Chi crede di poter ignorare il Qi ne sarà irrimediabilmente travolto. Chi volterà le spalle al proprio popolo sarà sconfitto. Gli uomini, quelli veri, quelli che hanno dignità e coraggio dal mondo stanno scomparendo.

Ma Noi daremo loro guerra nei quattro angoli del Regno di Mezzo.

Noi useremo il fuoco per purgare i vigliacchi e i traditori.

Noi useremo le fiamme per annientare i malefici Qing, evocheremo gli spiriti degli antichi defunti e distruggeremo la serva dinastia. Noi useremo la magia e le arti marziali per scacciare via dalle nostre terre i demoni bianchi.

Evocheremo coi turbinii di spade il Gran Dragone Shangdì, che dei nostri nemici il suo ventre sfamerà. E nel Purpureo Regno non vi farà ritorno finché satollo.

Noi siamo i Boxers, ed il nostro grido stormito nel vento scioglierà le vostre ginocchia;

adoratori di Cristo che vi siete convertiti alla religione dei demoni: voi cadrete sulla nuda terra e striscerete cercando la salvezza.

Ma soltanto la morte potrà risanare infine a voi il vostro disonore.



Le Petit Journal


Gennaio 1899 - Indice:

[Prima Pagina]

-“Le Petit Journal sbarca in Asia”.



[Amministrazione Interna]

-Riconfermato Paul Doumer.

-Avviato Processo di “Francesizzazione”.



[Società]

-Costruzione di Nuove Infrastrutture.



[Economia]

-Privatizzazione del Territorio.



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[Prima Pagina - “Le Petit Journal Sbarca in Asia”.]

-Il celeberrimo quotidiano: “Le Petite Journal” conosciuto in tutta la Francia, e in Europa, sbarca, finalmente, anche nelle colonie lontane dell’Asia con l’obiettivo di dare informazioni ai cittadini Francesi lontani da Parigi e, cosa assai importante, cercare di diventare il principale quotidiano dei cittadini dell’Indocina Francese.

Ogni singola copio verrà scritta in francese, ovviamente, ma anche nelle lingue: Vietnamiti, in Khmer (Cambogiano) e in Laosiano. L’obiettivo ultimo è quello di far imparare il Francese, attraverso i quotidiani, ai popoli appartenenti alle nostre colonie così da poter dare loro l’opportunità di avere “una voce”: forte e vera che risuona di libertà e diritti!



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[Amministrazione Interna – Riconfermato Paul Doumer.]

-L’importante politico conservatore della scena francese, Paul Doumer, nonché Governatore Generale delle colonie francesi in Asia continentale, anche chiamata brevemente “Indocina Francese”, è stato riconfermato nel suo ruolo di Governatore dal Presidente della Repubblica Emile Loubet a seguito di una ridistribuzione delle cariche governative che hanno interessato tutte le colonie Francesi.

Questa riconferma è arrivata grazie al buon lavoro del Governatore Doumer il quale in questi anni ha ottenuto grandi successi politici, manifestando, inoltre, grande dedizione nello svolgere le sue mansioni tant'è che, a differenza dei passati Governatori, ha deciso di stabilirsi con la propria famiglia qui nella colonia Francese di Cocincina a Saigon.

Doumer ha inoltre ribadito che nei prossimi due anni, al termine dei quali finirà il suo mandato, si impegnerà per costruire un’infrastruttura solida su tutto il territorio “Indocinese” con collegamenti stradali e la costruzione di una ferrovia che percorrerà il territorio Vietnamite. Oltre alle infrastrutture, anche l’economia delle colonie cambierà poiché entreranno in scena numerose aziende francesi, ma anche terze, pronte ad investire capitali sul territorio in particolar modo quello industriale.



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[Amministrazione Interna – Avviato Processo di “Francesizzazione”.]

-Una legge, quasi imposizione si potrebbe dire, è arrivata sempre da Parigi la quale, oltre alla riconferma di Doumer, chiede di iniziare un processo di “Francesizzazione”, così chiamato, che avrà come obiettivo quello di aumentare l’influenza francese sulle proprie colonie fino al punto di sostituire: la lingua, la scrittura, le tradizioni, dei popoli colonizzati, seppur comunque preservati no eliminati, con la lingua Francese e le tradizioni francesi qualora fosse possibile.

Ciò può essere interpretata come un’azione di eccessiva tirannia da parte di Parigi verso le suo colonie, ma non deve essere letta esclusivamente in questo modo: l’inserimento del Francese, seppur in modo aggressivo e obbligato, nella vita di popoli non modernizzati può aiutare il processo di sviluppo. Saper parlare francese, ma in realtà una qualsiasi lingua europea, è di grandissimo aiuto nel mondo del lavoro soprattutto ora che molte società costruiranno fabbriche, botteghe, biblioteche… e tutto sarà esclusivamente in francese.



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[Società - Costruzione di Nuove Infrastrutture.]

-Buone notizie arrivano da Parigi dove il Governo Centrale ha accolto la richiesta di nuovi capitali per costruire nuove infrastrutture, o modernizzare quelle già esistenti, su tutto il territorio “Indocinese”. Saranno stanziati più di 200.000 marchi francesi per la costruzione di strade statali, ospedali all'avanguardia, complessi industriali, ma anche biblioteche pubbliche, ponti, abbellimenti per le città. Insomma tanti soldi per rendere più bello ed efficiente il territorio, combattere l’ignoranza creando scuole, avere una sanità dignitosa e aprire il territorio al commercio internazionale con la creazione di un porto. Ebbene sì, una parte del denaro sarà affidato ad una ditta navale, francese ovviamente, la quale si occuperà della creazione di un porto internazionale collocato nel Golfo del Tonchino. I lavori saranno affidati a degli esperti che arrivarono direttamente da Marsiglia, mentre la mano d’opera sarà affidata esclusivamente ai cittadini locali i quali saranno capaci di effettuare tali lavori ovviamente.

Il porto oltre a diventare una importante base commerciale sarà anche utilizzato come base militare per l’esercito francese, quindi, determinate aree saranno rese impossibile l’accesso ai cittadini anche agli stessi lavoratori.

Le scuole per ora, e il Governatore ci tiene a sottolineare che sarà questione di tempo, non rientrano in questo Budget poiché ci saranno dei fondi dedicati esclusivamente all'istruzione. Mentre un ingente quantità di danaro sarà dedicata alla costruzione della ferrovia che collegherà tutto il territorio vietnamita, e prenderà in considerazione anche il nuovo porto, tale progetto non è ancora stato affidato a nessuna compagnia francese, ma è in atto un bando.



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[Economia-Privatizzazione del Territorio.]

-Figlio del voluto processo di “Francesizzazione” voluto aspramente dal Governo Centrale è: La Privatizzazione del Territorio, ovvero nei prossimi anni molti pezzi di territorio verranno acquistati dallo stato, qualora ci fosse un proprietario, il quale ci costruirà sopra nuove infrastrutture oppure affiderà tale territorio ad una società francese. Che sia chiaro, questo non vuol dire che nei prossimi giorni voi umili contadini verrete privati della vostra terra, per una buona somma di denaro, ma questo “pericolo” esiste e comunque ciò avverrà per far sì che ne benefici la comunità.

Oltre al territorio, saranno resi privati anche molte attività come quella dell’artigiano, dell’agricoltura, la pesca, la ricerca di minerali preziosi, ciò significa che grandi società potrebbero decidere di acquistare le vostre terre, o la vostra attività, e diventare dei dipendenti pagati. In questo modo la produzione potrà avvenire in modo migliore grazie all'utilizzo di nuovi macchinari, e tecniche moderne, e voi lavoratori sarete costantemente pagati.



Le poche aziende, se cosi possiamo definirle, che attualmente esistono sul territorio verranno acquistate dallo stato, il valore verrà deciso in seguito ad alcuni esami, e qualora queste aziende si rifiutassero di essere assorbite saranno smantellate.



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Fine.



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Kuni-Ho
1899 - Gennaio / 32° anno dell'Era Meiji

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L'ultimo giorno dell'anno in giappone viene chiamato Ōmisoka (大晦日) mentre la festa tradizionale per l'inzio del nuovo anno è chiamata Shōgatsu (正月) e si festeggia il 1 gennaio di ogni anno secondo il calendario gregoriano.


Negli anni precedenti l'era Meiji il capodanno giapponese veniva festeggiato basandosi sul calendairo cinese. Si festeggiava quindi in concomitanza con a Cina, la Corea ed il Vietnam.


Successivamente all'adozione del calendario gregoriano, dal 1873, la festa venne spostata al 1º gennaio ed il giappone prese a festeggiarlo con la maggior parte delle nazioni al mondo.



Sua altezza imperiale l'imperatore meiji Tenno il 31 Dicembre 1898 ha dato ufficialmente il via alla cerimonia del Joyanokane suonando la prima campana del tempio di Tokyo dando il via alla lunga successione di tintinni per tutto il paese per ben 108 volte augurando a tutti insieme alla famiglia imperiale che questo sia un anno di fine secolo prospero per tutti i Giapponesi.


♔ ::: | Sankt-Peterburgskie Vedomosti | ::: ♔



- Yanvar' 1900 -

- Gennaio 1900 -



◇ С Новым Годом! ◇

◇ [Felice anno nuovo!] ◇



Circa venti secoli orsono il tolemaico Sosigene di Alessandria, in nome del primo e più sommo tra i Cesari, elaborava il calendario che oggi regola la quotidiana vita del nostro Impero, guadagnandosi addirittura menzione in quell'erudito e variegato trattato che è il Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.

Così, sulla base di quanto stabilito in tempi così lontani, il 14 del corrente mese il nostro popolo ha accolto con gioia e gaudio il nuovo anno.

Un anno, quello entrante, che sentenzierà la fine di un secolo sì tormentato, ma che tante glorie ha accreditato alla Madre Russia.



Magistrali giochi pirotecnici, trionfanti campane e celestiali cori hanno ornato la fatidica notte, dalla Città del Grande Pietro fino alla Dominatrice d'Oriente, passando per la Terza Roma, per le rive del Volga, gli Urali e l'Impero siberiano.

Tutto la Nazione ripone la propria speme in un nuovo anno di felicità e prosperità, sotto l'alta guida di Sua Maestà Imperiale lo Zar Nicola.



|-| |-| Memorie di un’Imperatrice |-| |-|



[-] Diario Pubblico dell’Imperatrice Cixi Tài-Heò [-]



{-} Febbraio 1899,

Mese dell’Albicocca ed Anno del Toro nel Calendario Tradizionale Cinese {-}



All’alba di questo nuovo giorno ho guardato dalla finestra ed ho contemplato il cielo porporino bagnato dal sole che sorgeva all’orizzonte. La luce violetta rimbalzando sui tetti del palazzo di Gugong creava insieme alla nebbia un atmosfera estatica. Sorseggiavo il mio samshu con dolci petali di caprifoglio, e guardando quel lontano orizzonte mi sono tornate alla mente le immagini perdute della Cina che conobbi sui libri di storia, ed i volti di quegli eroi che morirono per scriverla. L’era dei cinque imperatori, l’era dei venti autunni e dei dieci inverni, l’era dei sedici regni combattenti. L’ascesa e il declino dei Ming. In ogni pagina di storia c’era una primavera e seguiva un inverno, ad un età dell’oro seguiva l’età del sangue e della distruzione. Ma nella sua storia millenaria la Cina ha sempre tornato a rifiorire, per quanto i suoi inverni potessero essere freddi e per quanto le primavere sembrare lontane. Anche questo lungo inverno dei Qing passerà, e la dinastia conoscerà la sua primavera.



Avevo finito di bere il mio samshu, la vita di una regina è piena di affanni, e sospirando afferrai dei biscotti allo zucchero, quando all’ora del serpente si introdusse nella grande stanza e con passo incerto il consigliere Hangzu, che inchinandosi in segno di rispetto chiese il permesso di proferire.

Permesso che ebbe solo quando finii la mia regale colazione. ““Le nazioni occidentali accerchiano il nostro impero mia signora. Se non ci decidiamo ad adottare i loro metodi, la nostra rovina è ineluttabile, venerabile Figlia del Cielo.””

“Cosa hanno portato i nuovi popoli in Cina che noi dovremmo adottare? Quali benefici hanno portato i barbari con i loro doni pericolosi? Gli Inglesi ci hanno venduto la loro droga, che loro chiamano oppio. E quando ci siamo rifiutati, rendendoci conto degli effetti che questa aveva sui giovani cinesi, ci hanno portato guerra e ci hanno costretto ad acquistarla. Giapponesi, Russi e Tedeschi hanno profanato la Città Proibita, mentre i Francesi hanno annientato la nostra flotta a Tonchino 15 anni fa per avere il predominio commerciale.” dissi, e poi ribadii, “”A questi metodi dovremmo adattarci? Dovremmo portare in Cina quelle diavolerie che i barbari hanno inventato? Doni falsi, doni cattivi che servono ad allontanare i sudditi dalla tradizione, noi non ci modernizzeremo mai.””



“”Capisco le vostre ragioni mia regina, e rinnovo i miei umili elogi nei vostri regali confronti per aver impedito che le riforme passassero; ma la fiducia enorme che ripongo nelle vostre sagge mani non può sconfiggere la paura di vedere la dinastia cadere in rovina.

Accettiamo malvolentieri, ma pur sempre accettiamo, gli umilianti trattati che gli europei ci hanno imposto, ma i barbari non sono la più grande minaccia per la tenuta del trono. La più grande minaccia è il malcontento dei vostri sudditi mia signora, gli Han credono che i Qing li abbiano abbandonati, e si fa sempre più vicino il rischio di una guerra sociale. Per mantenere l’integrità Impero dobbiamo tenere calmi i barbari: gli stranieri potrebbero sollevare polemiche per la nostra inerzia nella gestione del fenomeno Boxers. Essi odiano gli europei, ma odiano anche i Qing. Massacrano i cristiani, ma massacrerebbero anche voi, saggia Figlia del Cielo.””



Ascoltai le parole di Hangzu con dovuta attenzione, poi aprii un libro: il “Si Shu”, in antico mandarino. “”I boxers sono persone del popolo, sono ignoranti, non sono state istruite ai classici e la loro conoscenza del mondo si ferma allo sciamanesimo ed al taoismo, ma questo è naturale. Sono nati umili e possiamo facilmente riportarli su una strada giusta.

Lei invece, Hangzu, è un uomo di piccola aristocrazia””, sentendosi a disagio il consigliere deglutì, “”Sà cosa diceva Confucio?””.
“Che non si possono usare arco e freccia per uccidere una zanzara. I boxers sono la zanzara, l’arco è la Cina, e la freccia sono gli stranieri.””

“”Perdonami mia signora, ma non riesco a capirvi.””

“”Confucio diceva anche: “studiare senza riflettere è vano, riflettere senza studiare è pericoloso””. Lasciai la stanza con un sorriso altero. “”Ci rifletta Hangzu, ci rifletta...””



Le Petit Journal


Febbraio 1899 - Indice:

[Prima Pagina]

-Problemi dal Vietnam! Nuovi Movimenti Anti Francesi.



[Amministrazione Interna]

-Arrivati Nuovi Fondi da Parigi.



[Esercito]

-Costruita Nuova Linea Difensiva.

-Presenza Militare sul Territorio.



[Società]

-Libri Gratis!



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[Prima Pagina - Problemi dal Vietnam! Nuovi Movimenti Anti Francesi.]

-Un nuovo movimento rivoluzionario, assolutamente anti francese, ha preso vita sul territorio Vietnamita, nulla di nuovo molti penseranno ne esistono già tanti, ma questi rivoluzionari sono diversi dai piccoli criminali che sfruttano gli ideali di libertà solo per arricchire loro stessi. Questi individui sono un gruppo formato dell'élite della società vietnamita, i quali hanno l’appoggio dell’Imperatore Vietnamite Ham Nghi ormai divenuto adulto e ha preso nelle sue mani le redini del su regno. Costui, però, dovrebbe ricordare il patto, il sacro accordo, fatto anni orsono con il Governo Francese il quale prevedeva che: il Regno Vietnamita sarebbe rimasto sotto il controllo parziale della sua Dinastia, ma sia il popolo che la corona vietnamita di fatto sarebbero diventati una colonia francese a tutti gli effetti. Una simile accusa, ovvero quella di appoggiare un movimento anti francese che mina alla stabilità della colonia vietnamite, ma anche dell’Intera Indocina, comporta una reazione forte da parte in primis del Governatore Doumer e in secundis del Governo Francese in persona.



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[Amministrazione Interna - Arrivati Nuovi Fondi da Parigi.]

-Le casse dello Stato si aprono di nuovo direzione Asia, nuovamente, come il mese scorso per incorrere alle necessità militari e difensive delle colonie francesi. Sono stati stanziati circa 100.000 marchi francesi destinati alla costruzione di strutture militari, ma anche, e soprattutto, installazione di avamposti lungo il confine a nord con lo stato Cinese ovviamente tutto a scopo difensivo senza minare le relazioni diplomatici fra i due paesi. Il governatore ha ordinato subito la nascita di nuovi centri di reclutamento in tutte le colonie in cui chiunque, o meglio chi entra in determinati canoni, può presentare domanda per richiedere un fucile, una divisa e sparare ai cattivi. Quindi chi si arruola entra nell'Esercito Francese? No, ovviamente, non ci troviamo in Francia quindi è stata ordinata la creazione di una nuova divisione militare che opererà esclusivamente in Asia, la quale avrà come principali obiettivi quelli di difendere le colonie e, all'occasione, mandati al fronte per combattere contro il nemico sempre se ce ne sarà mai qualcuno.

Per ora queste strutture sono semplici uffici di reclutamento, non è in vigore nessun obbligo di partecipazione al momento, quindi nulla di particolarmente professionale. I nuovi soldati riceveranno un addestramento base, almeno sapere come si spara, ma nulla di più quindi si tratteranno principalmente di volontari affiancati ad alcuni importanti ufficiali dell’esercito che in queste settimane sono giunte qui in Indocina. La paga sarà giusta e potrà avere delle variazioni a seconda del contesto in cui saranno adoperati i soldati, purtroppo, non è previsto nessun tipo di assicurazione qualora i volontari riceveranno brutte ferite, ma in caso di morte un piccolo risarcimento alle famiglie verrà dato. Doumer assicura che in futuro ci saranno nuove riforme militari che porteranno alla nascita di caserme e strutture più moderne sul nostro territorio.



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[Esercito - Costruita Nuova Linea Difensiva.]

-Assieme al denaro, arrivato in Asia su di una nave, anche degli ingegneri militari hanno soggiornato sull'imbarcazione, dormire accanto a dei soldi il sogno di ogni uomo, mandati su queste belle terre dal Governo Centrale con il compito di creare una linea difensiva nel nord delle nostre colonie. Doumer ha stanziato circa 30.000 Marchi Francesi, dei 100.000 totali, per costruire basi militari nelle province settentrionali, una cifra in realtà misera, che avranno come uni scopo quello di proteggere le colonie in caso di un attacco nemico, sempre se ci sarà, con nessun doppio fine. I lavori sono già iniziati, alcuni sono già terminati, alla difesa di queste posizioni sono stati stanziati molteplici soldati dell’Esercito Francese, no semplici volontari, e molti di questi avamposti sono stati costruiti su delle colline, al fianco di fiume, nascosti tra le piante di una foresta, insomma non in bella vista.

Il confine settentrionale con la Cina non è stato scelto per caso, anzi, il motivo principale che ha scaturito enorme preoccupazione è la presenza di movimenti ostili all'interno dei territori cinesi chiamati: “Boxer”. Questi uomini li accomuna, oltre la passione per le arti marziali, anche lo smisurato odio nei confronti delle nazioni europee, disprezzano le nostre invenzioni del “demonio” e, per di più, si massacrano anche tra di loro massacrando i cinesi che praticano il cristianesimo. Insomma qualcuno li chiamerebbe animali, ma in verità sono solo persone normali in preda alla paura, giustificata, poiché di colpo si vedono attanagliati dalle nazioni europee che vogliono ad ogni costo costringerli ad usare tecnologie a loro sconosciute e, cosa ancora più importante, i missionari cristiani cercano di convertire i cittadini cinesi non curandosi della loro religione o delle loro tradizioni. Questo però non giustifica la persecuzione dei cristiani, fa troppo antico come cosa, quindi per precauzione il Governo Centrale ha deciso di difendere i propri confini ed evitare inutili noie.



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[Esercito - Presenza Militare sul Territorio.]

-Sempre su quella grande nave, stracolma di denaro e menti ingegnose, vi erano anche delle divisioni di fanteria con tanto di divisa ed elmetto scintillante venuti direttamente dalla caserma di Marsiglia. Questi giovanotti, alti, belli e sbarbati, che ne sono all'incirca 20.000 o 30.000, non li abbiamo contati uno ad uno, i quali si uniranno ai soldati già presenti sul territorio, e ai volontari, tutti guidati dal diplomatico Auguste Pavie divenuto famoso in Asia per la conquista del Laos e della Cambogia. L’Onorevole Pavie seppur non essendo un militare, o quanto meno non ha ricevuto tali addestramenti, ha dimostrato di avere un importante mente bellica capace di aggirare le linee nemiche e colpire in modo violento, guadagnandosi cosi il rispetto dei soldati. La presenza sul territorio di una figura cosi importante fa scaturire molte domane: costui si trova qui per difendere le colonie o ci sono altre ragioni che le alte sfere non vogliono dirci?



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[Società - Libri Gratis!]

-È nata una nuova iniziativa da parte di alcuni funzionari francesi, appartenenti alla classe alta della società, i quali hanno preso a cuore la lotta contro l’ignoranza e hanno fatto della “francesizzazione” un nuovo culto. Quindi hanno deciso di regalare libri, tanti libri dei bei libri succosi, ai cittadini del Vietnam, della Cambogia, del Laos, ovunque ci sia una mente affamata di conoscenza li arriva il braccio armato della letteratura. Ovviamente questi libri sono tutti scritti in francese, ma per abbattere questa barriera linguistica sono stati aperti piccoli centri educativi dove viene insegnato il francese, insomma, una piccola soluzione in attesa dell’apertura delle nuove scuole.



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Fine.



Kuni-Ho
Marzo 1899 - 32° anno dell'era Meiji.-

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Notizie dal Giappone.-

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hokusai1.jpg?w=900



Haiku del mese :

Antico stagno.

Una rana si tuffa.
Suono d’acqua.
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Il Grande Giappone.. Il Grande giappone non è solo una parola miei cari lettori Il Grande Giappone è un sogno, ed in quanto tale va onorato e perseguito, l'impero ha bisogno di terre, le terre che da secoli ci appartengono ma dalle quali i nostri antenati furono costretti a fuggire sono oltre l'oceano ben più ampie delle piccole ma perfette isole sulle quali viviamo.
E' ormai da trent'anni che il Giappone non fa altro che crescere e industrializzarsi al pari con le potenze Europee ed è ovvio che il nostro popolo oltre che superiore mentalmente e fisicamente ha anche un ascendente divina.
Pertanto miei onorevoli lettori la parola d'ordine è!.. Più terra per il giappone!

Sua maesta il grande Meiji Tenno imperatore del cielo e della terra, acclama e promuove il movimento per il Grande Giappone e asseconda l'idealismo dei giovani Giapponesi! L'idea secondo la quale il Giapponese è una razza superiore e più pura dei Coreani banale miscuglio tra Mongoli e Cinesi di fatto è stata dimostrata dalle più inlustri università del Giappone ed anche di alcuni paesi Europei.
L'immagine del Super Giapponese viene tutt'ora promosa tra le strade della capitale di Tokyo tramite manifestazioni pacifiche e striscioni allegorici, l'esercito sfila e acclama a gran voce, "Giovani Nipponici unitevi alle forze armate imperiali!" marciando con suono di Tamburello e tromboni, in prossimità di quella che pare secondo detta di molti una giusta conquista.

Lo stesso popolo di Corea dovrebbe attendere e sperare a finché il giorno della riunione avvenga il prima possibile in quanto sotto la bandiera del Giappone ogni lavorate ha pari dignità per quanto esso possa essere inferiore. Di certo farebbero tutti una vita migliore senza ombra di dubbio; Dunque fatti avanti e sottomettiti popolo della Corea sia fatta la volontà del grande Tenno!.

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Cronologia degli eventi nel Sol levante:
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Il servizio telefonico si estende ed inizia tra Tokyo e Osaka dal 1° Febbraio di questo mese.
La nuova azienda di centralinizazione verrà diretta dalla squadra delle comunicazioni privata di stato, ed i dipendenti saranno spartiti tra 100 abitanti di Tokyo ed Osaka.
L'industria telefonica prende piede nel Giappone sempre più avanti con i tempi e le teconologie del mondo.
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Dal 7 Femmbra Keio e Waseda due scuole originariamente allestite nel vecchio regno dello Shogun come Scuole adibite alla nobiltà ora diventano le prime due università private dell'Impero corrispettivamente Keio di Osaka e Waseda della prefettura di Tokyo, l'istituzione delle due prime grandi università nel paese attira giovani talentuosi da ogni provincia e richiama all'attenzione la generosità del grande Tenno. All'interno delle due scuole verrà insegnata l'etichetta e la tradizione oltre che l'arte della guerra e della katana.
E per la prima volta nella storia verranno insegnate le scenze dell'Occidente insieme alle sue belle arti cosi da ampliare lo spettro visivo dei Giapponesi del futuro.
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Dal 4 marzo la camera ha approverà la prima legge sul Copyright in Giappone. Questa parola Copyright viene dall'occidente ed il suo significato sta a proteggere l'identità e l'origine di un prodotto o di un marchio proveniente da un paese, in quanto giapponesi abbiamo il diritto a proteggere e promuovere la nostra cultura ed identità.
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Il 21 Gennaio il famoso Statista e ingegnere navale Katsu Kaishu è stato ritrovato deceduto all'interno della sua umile dimora nella prefettura di Hiroshima, l'onorevole ingegnere nato nell'ononima prefettura nel 1823 ha inziato a lavorare a soli 22 anni durante i primi inizi del periodo del rinnovo prima dell'ascesa dell'onorevole Tenno, servendo con dedizione e orgoglio il proprio paese poggiando i primi gradini di un grande e glorioso futuro. La redazione è vicina alla sfortunata famiglia e augura prosperità e felicità per la progenie Katsu che ora dovrà portare avanti il cognome della famiglia.

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Onorevoli lettori per oggi è tutto. Auguriamo Felicitazioni e Prosperità affinché il mese prossimo possiate godere del nostro giornale, un sentito ringraziamento e buona vita.


Rovesciare i Qing, Spazzare via gli Stranieri!



APUSH Period 7 Timeline (1890-1945) | Timetoast timelines



Incisione dell’Anno 1899 del calendario demoniaco,

Marzo



Svegliatevi fratelli spenti dai vizi, assopiti dall’oppio, impigriti dalla vostra viltà. Svegliatevi, ancor prima che la morte stessa possa risvegliare voi dal lungo sonno del quale avete fatto le vostre vite.

Svegliatevi! O sarà la lama fulgida della spada che staccherà la testa dal vostro corpo a risvegliarvi, e in quell’attimo che vi separerà tra la vita e la morte un battito fuggente del vostro cuore scandirà forse ancora l’ultimo respiro. Fate in modo che in quel vostro ultimo umore si possa sentire lontano cento miglia il sapore della vostra vergogna, del vostro pentimento.

Se la vostra vigliaccheria vi impedisce di accettare la morte, come se la vostra vita fosse davvero così importante da meritare un attaccamento così forte, allora fuggite. Fuggite a gambe levate, perché chi ha già tradito tradirà ancora.

Fuggite, perché le vostre teste saranno appese sulle mura e sulle case di ogni villaggio, sicché nessuno dimentichi qual’è la faccia d’un fedigrafo, sicché i vostri genitori vedendovi potranno solo provare disgusto e i vostri amici d’infanzia cancellarvi per sempre dalla memoria.



Giunge voce che anche i Qing vogliano redimersi. L’imminente vittoria della società dei pugni giusti ed armoniosi sull’ingiustizia e sulla disarmonia delle forze del male angustia chi in vita peccò di viltà, chi prostituì il sangue per la propria pelle. Il terrore si fa strada lungo tutto il Regno e come un ariete d’assedio rompe le porte penetrando nella corrotta corte di Pechino.

Mai avranno la redenzione che essi sperano. Mai sarà perdonato chi ha lasciato che i demoni profanassero la Città Proibita mettendovi piede solo dopo che Gengis Khan vi mise piede. Mai sarà perdonato chi ha venduto la Cina al demonio. Mai sarà perdonato chi ha infangato l’orgoglio del Dragone Giallo.

Mai il movimento Yi-he-quan verrà cooptato ed assorbito con l’inganno dai malefici Qing. Non nasciamo per servire, ma per combattere, e giammai ci lasceremo sottomettere da una dinastia che per giunta non è neanche cinese Han, ma manciuriana, cioé mongola! Costoro non discendono, come sperano di farci credere dall’azzurro Huangdì, il Figlio del Cielo che dominò il Grande Dragone Azzurro con il magico tuono; ma sono anzi discendenti da quelle barbare orde tartaro-mongoliche, che sazie di conquista decisero di soggiornare nel nostro mondo e di governarci come loro schiavi. Noi siamo i Pugili, ed i nostri colpi sferzaranno i Qing e tutti gli stranieri, la nostra volontà è imperativa, indiscutibile, insostituibile, inamovibile. Nessun trattato di pace, nessuna intesa, nessuna stretta di mano. Mai coi Qing!



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Direste, fratelli pugili, che il mondo in cui noi viviamo è un mondo buio dominato dalla lussuria, dall’impudicizia. Direste che abitiamo il mondo del serpente, il mondo delle tenebre dove i demoni ridono e si fanno beffa del nostro dolore. E non sareste affatto nel torto. Ma Lao-Tzu diceva: “Invece di maledire il buio, accendi una candela.”

E’ quello che noi abbiamo fatto. Siccome noi lottiamo, siccome le nostre donne lottano al nostro fianco mentre allattano i loro bambini, siccome nel nostro cuore il dolore non lascia spazio alla paura, noi non ci fermiamo alle inutili parole, alla vuota retorica. E’ l’azione che contraddistingue il nostro movimento.

“Fratelli!” parla un pugile, tenendo in mano la testa mozza di un uomo.

“Vi racconto oggi le nostre gesta”, il sangue ancora scorreva dal collo mozzo di quell’uomo mentre il pugile parlava. “Ci trovavamo tra lo Shaanxi ed il Sichuan e ci siamo imbattuti in un villaggio dove si adoravano i demoni e si insultavano i nostri antenati. C’era chi tenendo in mano un rosario idolatrava un crocifisso, c’era chi si vestiva all’occidentale.”

“Abbiamo provato solo disgusto, e nessuna pietà. I nostri pugni sono volati come proiettili, le mandibole e le ossa di quelle persone scricchiolavano come giunchi sotto le nostre nocche.”

“Donne, bambini, vecchi: non abbiamo risparmiato nessuno. E dopo averli massacrati restituendo onore ai nostri antenati, li abbiamo decorticati, e abbiamo impalato le loro teste sulle canne dei nostri bambù.”

“Eravamo sazi di combattimenti, stavamo per ritirarci, quando scorgemmo poi una oppieria. Allora con unno di noi seguendo gli insegnamenti sciamanici cominciò a volare verso la locanda e con un calcio rotante riuscì a sfondare la porta d’ingresso. L’odore era nauseabondo, e vedevi questi giovani stesi a terra nelle pose più degradanti. Chi praticava atti impuri. Chi delirava.”

“A quel punto ci apparve dinnanzi a noi un Dragone, e disse -Figli miei, siete tra tanti i più graditi ospiti-. Restammo senza parole”.

“Quei giovani erano inerti, non opposero nessuna resistenza quando cominciammo a mozzare i loro codini. Un lieve sussulto si levò quando cominciammo a cavare i loro occhi e darli in pasto al Dragone. Ma tra coloro che fumavano, nessuno era nelle condizioni di combattere.” “Sputammo provando vergogna per il nostro stesso sangue, e li legammo a gruppi di tre.” “Poi li abbiamo cosparsi di olio e li abbiamo accesi nella notte come torce umane.”

“Anzicché maledire il buio, accendete una candela cari fratelli.”



Finì il suo discorso e cominciò a levitare nell'aria, volò via sparendo tra le nuvole con la sua testa di mozzo.
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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 1:57 pm

♔ ::: | Sankt-Peterburgskie Vedomosti | ::: ♔



- Marsh 1899 -

- Marzo 1899 -



◇ Studencheskiye besporyadki ◇

\|/ [Sommosse studentesche] \|/



Quello del regime scolastico è un tema da che da decenni infiamma la vita sociale e politica della nostra Nazione.

Fin dai moti del '48, che hanno sconvolto l'equilibrio d'Europa, il mondo accademico ed universitario russo è stato riformato, sotto l'egida della buon'anima di Nicola I, al fine di impedire l'insorgenza e la diffusione epidemica di idee repubblicane e rivoluzionarie.

Negli anni sono stati diversi gli episodi di attrito fra le comunità universitarie ed il Governo, prima fra tutte la nascita di un editoriale e di un'associazione studentesca presso l'ateneo di San Pietroburgo. L'istituzione di una tale congregazione aldilà del controllo governativo ha rappresentato già di per sè una grave violazione dello Statuto varato nel 1863, portando quindi ad un'ulteriore irrigidimento di questo nel 1884, arrivando a stabilire che fosse il Ministro dell'Educazione in persona a nominare il Rettore ed il Curatore dell'Università.



Ma neanche questo fu sufficiente e placare gli animi dei discenti, sempre più determinati nella ricerca di maggiore libertà accademica, tutela e diritti, tant'è che un primo scontro fidico si consumò tra un drappello di studenti ed alcuni bidelli davanti al ristorante Palkin, all'angolo tra Nevsky e Vladimirsky Avenue.

Passa qualche mese e circa 500 allievi bloccano l'ingresso all'Università e chiedono un incontro con il Rettore, cosa che sarà possibile solo mediante l'intervento del Capo della Gendarmeria cittadina, Vasily Fedorovich Novitsky, pur senza risultati significativi.



Ora, il Ministero dell'Educazione ha ritenuto opportuno bandire ogni assembramento di protesta in vista della ricorrenza del 4 Febbraio scorso, 80° anniversario della fondazione dell'Università di San Pietroburgo.

Intanto, il Rettore Vasily Ivanovich Sergeevich metteva in guardia, con toni austeri e minacciosi, gli studenti dal creare disordini.

Ma a nulla è servito: il solenne discorso cerimoniale di Sergeevich è così finito per essere accompagnato da un incessante sottofondo di fischi, cori e rumori e scoppiettii, costringendolo quindi a lasciare l'Aula Magna dopo circa un quarto d'ora.



Quindi gli allievi hanno iniziato a dilagare nell'edificio in piccoli gruppi, per poi irrompere in strada e tentare di superare il Ponte del Palazzo per attraversare la Neva, incontrando però il ferreo schieramento della Gendarmeria.

Impossibilitata a proseguire, la folla in protesta ha proseguito lungo l'argine del fiume fino a Piazza Rumyantsevsky, dove si è scontrata con diverse squadre di gendarmi montati a cavallo che hanno efficacemente disperso i manifestanti.



La notizia delle sommosse si diffonde ben presto in altri poli universitari, come Mosca, Kiev, Kharkov, Odessa, Tomsk e Varsavia, arrivando anche a coinvolgere altre Istituzioni educative, quali Istituti di medicina, di ingegneria ferroviaria, il Genio civile, le Accademie militari, artistiche e teologiche.

In pochi giorni più di 25.000 studenti animano vigorose proteste in tutto il Paese.



Il 10 Febbraio gli universitari pietroburghesi votano per la sospensione delle lezioni, costituendo inoltre un Comitato per la gestione dello sciopero attraverso la selezione di alcuni attivisti della Cassa di mutua assistenza.

Dopo un'ulteriore settimana di scontri e riunioni inconcludenti, durante i quali si contano diversi feriti e circa 78 arresti fra le fila studentesche, anche il Consiglio scolastico opta per la sospensione formale di ogni attività educativa.



Il 17 Febbraio due insegnanti, Andrei Beketov ed Andrei Famintsyn, ottengono un'udienza ufficiale al cosetto di Sua Maestà l'Imperatore, persuadendo quest'ultimo alla costituzione di una Commissione d'inchiesta straordinaria, guidata dall'ex-Ministro della Guerra Vannovsky, per fare luce su quanto accaduto presso l'ateneo pietroburghese.



La benevole apertura da parte dello Zar spinge gli studenti a votare per il ritorno nelle aule.

Tuttavia, nel frattempo, a Mosca (su invito di un emissario del Comitato organizzazione pietroburghese) alcuni discenti organizzano un piccolo incontro presso la Sala di anatomia, dove si stabilisce la convocazione di un'assemblea generale dell'Università per il 15 di Febbraio.

Informato di ciò, il Dipartimento di Sicurezza ha richiesto i nomi dei partecipanti alla riunione, elenco però negato dal Rettore dell'ateneo, Zernov.

Ciò costringe la Gendarmeria ad eseguire numerosi arresti sommari esclusivamente in base alle poche informazione disponibili.

Nonostante ciò lo sciopero avviene e gli studenti reclamano a gran voce la liberazione dei compagni arrestati e deportati.

Il Ministero dell'Educazione decide così la sospensione delle lezioni fino al 3 Marzo, mentre il Rettore Zernov, accusato di simpatizzare per i protestanti, è rimosso e sostituito da Alexander Tikhomirov.

Scaduta la sospensione, riprendono gli scioperi e con essi gli scontri e gli arresti.



La notizia giunge nella Capitale, ove il Comitato organizzatore opta per riprendere le proteste in solidarietà dei compagni moscoviti.

Ad oggi, 24 marzo, tra gli Atenei di Pietroburgo e Mosca, risultano essere 1300 gli studenti espulsi e/o arrestati, a cui bisogna aggiungerne diverse altre centinaia tra gli Istituti di tutta la Nazione.



La situazione è più calda che mai e se fino ad ora i Dipartimenti locali hanno optato per la repressione ferrea dei moti, tra i corridoi del Palazzo Imperiale serpeggia silente, ma sempre più autorevole, una calda e comprensiva corrente che punterebbe ad organizzare un vertice tra i vertici dello Stato e dei rappresentanti designati dei Comitati studenteschi, così da poter porre fine ai disordini.

Lo stesso Granduca Nikolaj, pare, starebbe operando pressioni in tal senso su suo cugino l'Imperatore.


[di Ferdinand-Foch]
Le Petit Journal


Marzo 1899 - Indice:

[Prima Pagina]

-L’Equipe di Doumer si Allarga.



[Amministrazione Interna]

-Rivoluzionata la Struttura Governativa.

-Pirati Nel Golfo Di Tonkin.



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[Prima Pagina - L’Equipe di Doumer si Allarga.]

- In questo mese sono giunti qui a Saigon, la capitale de facto della federazione Indocinese, i rinforzi richiesti dal Governatore Doumer i quali aiuteranno ad amministrare con determinazione, grande volontà, ma anche con il pungo di ferro se servirà, le colonie indocinesi. Questo rinforzo della struttura governativa è stato possibile grazie agli appoggi di Doumer nel Governo attuale, quello di Parigi, il quale ha approvato le richieste del nostro Governatore, ma non solo, questo progetto è piaciuto cosi tanto che verrà applicato in tutte le colonie francesi sparse nel mondo. Il nuovo disegno governativo prevede l’introduzione di nuove figure all’interno dell’amministrazione del territorio, ad ognuno verrà affidato un settore specifico, cosi da formare un Equipe di esperienza, ma anche da volti giovani che si sono fatti “vedere” in ambito politico, economico o militare. Tra questi uomini vi è un nome molto importante, conosciuto nell’esercito francese, arrivato qui in Asia sotto richiesta di Doumer e quindi i seguenti nomi sono:

Auguste Pavie, un nome già sentito qui nelle colonie Asiatiche poiché è stato il condottiero della Guerra Franco-Siamese vinta dal nostro popolo, ma non solo, Pavie è anche un uomo di politica il quale ha lavorato come mediatore con molte nazioni estere. Detto ciò è facile pensare che si occuperà della Politica Estera e sarà il principale rappresentate all’estero delle colonie Indocinesi.

Charles Abrial, nome completo Jean-Marie Charles Abrial, è un volto giovane nell’esercito francese il quale si occupa unicamente del settore navale e in poco tempo si è distinto dai suoi coetanei grazie alla sua intelligenza bellica. È stato “raccomandato” dal Generale, di cui presto vi diremo il nome, come un astro nascente nell’esercito francese e quindi lo ha voluto sotto la sua ala protettrice. Le operazioni navali saranno di competenza sua nonché lo sviluppo degli armamenti marittimi.

Ferdinand Foch, è lui il Generale che guiderà i nostri soldati in Asia. Un membro cosi importante dell’Esercito rilegato in una piccola colonia, potreste pensare, il che è vero una mente della sua caratura merita scenari bellici molto più importanti, ma visto che nel vecchio continente i fucili non sparano da tempo il Governo Centrale ha deciso di mandare uno dei suoi uomini migliori per allargare i confini delle nostre colonie. È inutile dire che rivestirà il ruolo più alto nella scala gerarchica qui in Indocina: tutti i soldati, ufficiali, colonnelli, ammiragli, forse anche lo stesso Governatore, prenderanno ordini da lui. Siamo in buone mani.



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[Amministrazione Interna - Rivoluzionata la Struttura Governativa.]

-Entrando più nel dettaglio la struttura governativa dell’Indocina cambierà in modo radicale passando da essere un organo monocratico, ovvero con un solo capo al comando, ora avremmo più uomini che avranno le mani in pasta in singoli settori e, di solito almeno, quando il potere è diviso tra più uomini la nazione, le colonie in questo caso, ne ha vantaggio, mentre se il potere è un bene esclusivo di un singolo uomo potrebbero esserci delle complicanze. Il nome di questa riforma, che appunto va a riformare completamente gli interi apparati coloniali, prende il nome dal nostro Governatore, quindi: “Riforma Doumer” per noi dovrebbe essere un onore essere avere costui come nostra guida. Non è finita qui, poiché sono previsti nuovi innesti che andranno ad interessare il settore economico, dell’educazione e della sanità, ma per ora non si conoscono i nomi né tanto meno quando arriveranno.



[Amministrazione Interna – Pirati nel Golfo di Tonkin.]

-La costruzione del nuovo porto internazionale stabilito nella città portuale di “Da Nang”, di cui vi abbiamo parlato 2 mesi fa, è quasi ultimato manca solo la costruzione di alcuni settori che interessano la parte militare del porto, mentre il settore commerciale è operativo al 100% infatti giorno e notte sbarcano costantemente navi francesi, ma anche estere, e scaricano la merce. La costruzione di questo porto, battezzato Porto Doumer in onore al Governatore, ha dato l’opportunità a molti cittadini di avere un posto di lavoro abbandonare la vita da contadini, o da artigiani, e intraprendere una nuova avventura a contato con il mare anche se molto faticoso. La paga è dignitosa, come richiesto da Doumer, varia in base alle ore di lavoro e al tipo di compiti effettuati, e in caso di incidenti sul luogo di lavoro il contratto, da loro firmato, prevede un piccolo rimborso il quale sarà uguale per qualsiasi danno fisico, mentre per morte sul luogo di lavoro alla famiglia, qualora ci sarà, riceveranno ogni mese, per un anno, lo stipendio del defunto più un piccolo aumento.

Ma, come ci insegna la vita, il mondo non è sempre rose e fiori, non è mai colorato, non gira sempre a tuo favore e anche questa volta la vita, il destino o Dio come volete interpetrarla, ha sferrato un brutto schiaffo alla cittadina di Da Nang, ma in generale a tutta l’Indocina, riportandoci alla realtà. Abbiamo detto che molte navi vanno e vengono dal nuovo porto, vero, ma alcune di queste, per la precisione 3 di cui 2 con bandiera francese, sono state attaccate da quelli che sembrano dei pirati all’entrata del Golfo di Tonkin a pochi passi dall’isola di Hainan. Dei pirati, beh non avevano l’uncino e la benda sull’occhio ma lo erano, che hanno volutamente attaccare queste navi per depredare l’intera merce, ma fortunatamente solo una di queste, la nave straniera, non aveva nessun carico poiché già aveva scaricato il “bottino” a Da Nang. Le due navi francesi contenevano all’interno della stiva risorse destinate alla costruzione edile, risorse non molto importanti per capirci, e fortunatamente l’equipaggio, formato solo da marinai, non ha cercato in nessun modo di ostacolare i perfidi pirati. Destino diverso per la nave straniera che batteva bandiera Olandese appena uscita dal porto per ritornare in Indonesia, nota colonia olandese, poiché la ciurma decise di fronteggiare il nemico, perdendo. Tre membri dell’equipaggio sono stati feriti e subito portati all’ospedale di Saigon, mentre la nave è stanziata nel porto presidiato dai soldati a protezione della stessa.

Questo evento ha fatto infuriare le alte sfere olandesi che hanno giudicato il nostro porto un posto pericoloso e, come mazzata finale, hanno deciso di chiudere ogni rapporto commerciale con le colonie in Indocina, almeno finché non sarà costruito un nuovo porto o reso più sicuro quello attuale. Dopo una riunione fatta tra Doumer, il Generale Foch e il giovane Abrial, è stato deciso di optare per la seconda soluzione: eliminare gli elementi pericolosi che minano la stabilità della colonia, cosa però molto difficile, poiché la situazione sull’Isola di Hainan, da dove provengono i pirati, è sotto il controllo non meglio definito di un Governatore Cinese: Chen Jiongming il quale ha rifiutato qualsiasi apertura diplomatica.



Con il consenso, quasi felice, della Madre Patria Doumer ha incaricato il generale Foch di eliminare i pirati nel golfo ed occupare l’isola di Hainan per evitare futuri problemi, ovviamente l’occupazione militare può essere evitata se il Governatore dell’Isola si decida ad aprire una linea diplomatica.



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Fine.




|-| |-| Memorie di un’Imperatrice |-| |-|



[-] Diario Pubblico dell’Imperatrice Cixi Tài-Heò [-]



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{-} Maggio 1899,

Mese del Melograno ed Anno del Toro secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



Il serpente mordeva il topo, e la capra stava seduta nel suo ovile mentre il dragone entrato durante la notte dalla finestra, sussurrando poche parole provava a svegliarmi. I sogni sono un grande mezzo per esplorare il mondo degli spiriti; gli imperatori della dinastia Shang avevano dei funzionari privati specializzati nell’interpretazione dei sogni, per diventare un interprete dei sogni bisognava studiare nelle più grandi accademie del regno, ma solo dopo aver conseguito la laurea potevi essere annoverato tra i servi di corte. Zhuang Zu credeva che non fossimo noi a sognare, ma che fossero i nostri sogni a sognare noi: per questo motivo i sogni potevano predire la nostra vita, perché essi stessi erano la nostra vera vita. Mille e cinquecento anni sono passati, e tutte le scuole oniriche sono purtroppo cadute in rovina: di quei maestri del passato non restano che poche nozioni su pagine ingiallite. Insegnamenti preziosi di cui fare tesoro.

Impiegai gran parte della giornata sperando di riuscire a trovare il messaggio che si nascondeva in quel sogno. Il serpente mordeva il topo, ed una capra guardava in silenzio, debole ed indecisa; il dragone riuscì a passare attraverso il vetro come fosse un fantasma, e prima di svegliarmi disse “Il sole sorge ad oriente, e cala ad occidente.” Inizialmente non capivo, ma poco più tardi riuscii ad afferrare quello che il saggio dragone dai lunghi baffi voleva dirmi.



“”I Giapponesi hanno incominciato ad invadere la penisola coreana, mia padrona. L’Imperatore di Joseon, Gwangmu non chiede il vostro aiuto, ma chiede asilo.”” La notizia non turbò il mio animo, da tempo avevo previsto una simile mossa. I cinesi conoscono molto bene quel piccolo agglomerato di isole che emergono ad oriente; e conoscono molto bene anche gli abitanti di quelle isole, che i nostri sudditi disprezzano chiamandoli nei modi più disparati: xiao (nanerottoli), gou (cani), Ye-ren (uomini-scimmia). E’ risaputo come essi abbiano rinunciato volontariamente alla propria indipendenza per diventare la copia-carbone dell’Occidente. Per non parlare di come acconciano i loro capelli.

Dall’altra parte ci sono i coreani: un popolo infedele nato per essere schiavo, e pronto a tradire la vostra fiducia appena cambia il vento; un popolo meticcio che non ha mai combattuto per la propria libertà, e che se sono riusciti a creare un Impero è stato solo per la benevolenza della Cina e del Giappone.

“”Se il Giappone invade la Corea, lasciate che la invada. Se il serpente morde il topo, lasciate che il topo muoia.”” Risposi con la freddezza di una Qing. “”E per quanto riguarda il re Gwangmu: tenetelo fuori dalla Cina. Lasciate che il serpente mangi la sua preda. Le potenze occidentali non devono avere nessuna ragione per vederci come un loro nemico.””

“”Ma mia signora, con la scomparsa del regno di Corea i giapponesi saranno alle porte del vostro Impero!” esclamò preoccupato Hangzu. Sospirai senza rispondere. Est ed ovest, la tenaglia si stringeva sempre più.



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Provai a rilassarmi, ma Hangzu tornò poco dopo con una nuova notizia. “”Mia signora, ho una lettera dalla Francia: un telegramma.”” Ho sempre detestato di ricevere telegrammi, come tutte le – diavolerie – inventate dai barbari; lo squillo di quell’aggeggio… il telegrafo... penetra nella tua testa come un chiodo.

“”E’ la lettera di un certo Auguste Pavillon. Vuole portarvi una delegazione francese a Pechino”” chiarì Hangzu. Risposi a quel telegramma ed ordinari ad Hangzu di preparare delle capanne per ospitare i francesi fuori le mura della Città Proibita. “”Legno di bambù ed amache riempite con piume di pavone.””



Convocai in tarda serata Hangzu, Yuan Shikai, i consiglieri e i generali dell’Impero Qing; urgeva al più presto una riunione. Gli invitati si sedettero tutti a terra con la testa rivolta verso il pavimento, osservando la tradizione buddista: nessuno può sedere più in alto dell’Imperatore, che viene adorato come Figlio del Cielo, cioé come un dio sceso in terra.

“”Dobbiamo tendere una mano alla Società dei Pugni. Dobbiamo trasformarli nei nostri più fedeli alleati e neutralizzarli dall’interno, come fecero i Ming con la Società degli Otto Trigrammi.”” dissi. “”Ci odiano perché odiavano i miei predecessori. Ma se sapranno che anche alla loro Regina non piacciono gli stranieri, vedrete che riusciremo a trasformarli nelle più fedeli guardie della dinastia.””

“”Hangzu.” sentendosi chiamato per nome, il consigliere deglutì. “Sarai tu. Dovrai andare tu nella Cina meridionale e parlare con i ribelli.”

Hangzu annuì terrorizzato, era giunta voce che i boxers fossero dei pericolosi tagliatori di teste, e che provassero gusto nel torturare i propri nemici.


Le Petit Journal
Giugno 1899 - Indice:

[Prima Pagina]

-“Guerra del Golfo!”.



[Amministrazione Interna]

-L’Isola di Hainan Nuova Colonia Francese.

-L’Esercito Reprime Rivolte.



[Affari Esteri]

-Delegazione Francese a Pechino.

-Guerra di Corea.



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[Prima Pagina - “Guerra del Golfo!”.]

-Nel mese di marzo abbiamo portato alla luce nero su bianco la crisi diplomatica scoppiata tra il Governo Francese e il Governatorato di Hainan a causa si alcuni pirati, scoperto in seguito molto collegati al governo dell’Isola, che hanno attaccato e saccheggiato 3 navi mercantili lungo il Golfo di Tonkin. In seguito agli attacchi il Governatore Doumer, assieme ad Auguste Pavie, hanno cercato di mettersi in contatto con il governatore Chen il quale ha rifiutato più e più volte di aprire un colloquio civile. Settimane dopo la situazione non è cambiata per cui Doumer, infastidito, ha chiesto il via libera al Governo Centrale il quale ha ritenuto giusto punire le azioni vigliacche e disonorevoli fatte alla Repubblica Francese. Quindi con il via libera di Parigi, Doumer ha inviato la dichiarazione di guerra e designato il Generale Foch per guidare i soldati alla conquista dell’Isoletta.

Per conquistare l’isola ed eliminare la presenza ostile al suo interno sono stati dispiegati 50.000 uomini, più che altro semplici volontari, divisi in vari gruppi ognuno con un compito ben preciso, tra loro vi era la divisione navale guidata dall’Ammiraglio Abrial il quale è riuscito ad eliminare i pirati che infestavano il Golfo senza nessuna perdita. Una volta sbarcati sull’isola i soldati hanno avviato l’occupazione conquistando un villaggio dopo l’altro senza troppa resistenza, fino ad arrivare alle due città principali: Yulin e Haikou, quest’ultima la capitale. Entrambe le città sono state messe a ferro e fuoco dalla milizia locale, la quale si è difesa con dedizione senza ripiegare neanche di un centimetro e con onore sono morti sotto il fuoco dei fucili francesi.

La conquista dell’Isola, e l’inevitabile fine della guerra, è giunta con l’assedio del palazzo governativo, menzione d’onore: il governatore Chen non è scappato prima dell’arrivo dei soldati, come spesso accade, ma è rimasto nel suo palazzo difendendolo assieme ai suoi uomini come un normale soldato. La salma è stata consegnata alla famiglia la quale potrà decidere se fare il funerale sull’Isola o altrove, per poi abbandonare il territorio per sempre senza più possibilità di ritorno, esclusa la visita alla tomba qualora ci sarebbe questa eventualità.

Alla fine della guerra le stime riguardo le perdite sono molto aspre: per quanto riguarda l’esercito nemico le perdite sono all’incirca di 25.000, mentre le nostre perdite sono all’incirca 20.000. Molti uomini, semplici contadini o artigiani, sono morti combattendo forse non per un ideale, o un pensiero nobile, ma per del denaro forse neanche per soddisfare i loro bisogni ma quelli della loro famiglia… voi tutti non verrete dimenticati.



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[Amministrazione Interna - L’Isola di Hainan Nuova Colonia Francese.]

-il Governo Centrale si congratula con Doumer, e la sua squadra, per il successo ottenuto grazie al quale i confini francesi si sono allargati e nuove ricchezze ora sono di proprietà francese. L’Isola di Hainan entrerà a far parte dell’Indocina Francese quindi sarà governata da Doumer per i prossimi 2 anni finché non scadrà il mandato. Dal punto di vista amministrativo non ci saranno cambiamento il territorio sarà diviso in due regioni con capoluogo Yulin e Haikou, per ora il territorio sarà sottoposto al controllo dell’esercito per evitare possibili ribellioni mentre sarà vietato entrare ed uscire dall’isola senza autorizzazione. Con il passare dei mesi, quando i cittadini avranno capito di far parte di un nuovo stato, l’isola avrà gli stessi benefici delle altre colonie: sviluppo delle infrastrutture, privatizzazione dei terreni e la “francesizzazione” come sta avvenendo in Indocina.



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[Amministrazione Interna – L’Esercito Reprime le Rivolte.]

-Come di consueto quando un territorio viene occupato da una potenza straniera nascono dei movimenti ribelli, la cosiddetta “resistenza”, gruppi formati da semplici uomini, ma anche donne, che armati di zappe, picconi e altri arnesi simili, cercano di cacciare dalla loro casa il bruto straniero. Tutto invano, poiché come sempre le rivolte sono state represse con la forza dall’esercito il quale è stato costretto ad aprire il fuoco contro i cittadini di Hainan, ma, per fortuna, non tutti i cittadini hanno opposto resistenza, anzi molti sembrava quasi non gli importasse: semplice disinteresse, poco spirito nazionale, non lo sappiamo…

In contemporanea alle operazioni bellicose nel nord est del nostro territorio, nel Vietnam il movimento indipendentista ha di nuovo alzato la voce, approfittando della situazione complicata e dalla poca presenza di soldati francesi sul territorio, hanno consegnato volantini, e appeso manifesti, per i villaggi che incitano all’odio verso “l’oppressore francese”. Questo movimento sta riscuotendo molto successo negli ultimi mesi per cui è stato deciso di aumentare la presenza di soldati e avviare delle ricerche per scovare i sostenitori del movimento e condannarli alla morte.



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[Affari Esteri - Delegazione Francese a Pechino.]

-In questi due mesi un gruppo di diplomatici francesi è stato inviato nella capitale cinese, Pechino, per via mare raggiungendo la loro destinazione solo poche settimane fa. Un viaggio molto lungo, affascinante per certi versi, durato più del previsto principalmente per lo scetticismo dell’Imperatrice Cinese la quale non voleva ricevere la delegazione. Dopo molti giorni fermi sulla nave, posta vicino le rive dell’Impero Cinese, la flotta ha avuto il consenso di attraccare e la delegazione ha potuto raggiungere Pechino. Tutto ciò è stato reso possibile dall’intervento di Auguste Pavie il quale si è mosso in prima persona inviando un telegramma all’Imperatrice esortandola ad accettare i diplomatici nella sua umile dimora. Sebbene ciò è avvenuto da ciò che si legge dai quotidiani cinesi, e dalle lettere dei diplomatici, la loro presenza non è gradita, come le altre delegazioni europee, e vengono costantemente maltrattati. Per il momento il Governo Francese vuole continuare a percorrere la strada per un avvicinamento pacifico verso lo stato cinese, ma se in futuro troveremo solo muri e un comportamento indisponente verranno tagliati i ponti con l’Imperatrice e il suo popolo.



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[Affari Esteri – Guerra di Corea.]

-Il continente Asiatico è stato lo scenario di un’altra guerra, oltre a quella Francese/Hainan, che ha visto opporsi l’esercito imperiale giapponese contro la resistenza coreana con la sconfitta finale di quest’ultima. Una vittoria quella giapponese che ha portato all’annessione assoluta della penisola coreana dopo, però, una serie di battaglie logorati che hanno portato alla morte, stime non sicure al 100%, circa 100.000 soldati, e civili, in ambo gli schieramenti. Il leader coreano, fuggito dalla capitale in fiamme, ha chiesto asilo politico all’Imperatrice Cinese, la quale non ha esitato un attimo nel chiudergli i cancelli in faccia lasciandolo al suo destino. Il Governo Francese non avendo alcun interesse per quell'area geografica non si è opposto in alcun modo, anzi, si congratula con il governo giapponese che in questi anni ha dimostrato grande forza di volontà nell'abbandonare, seppur in modo parziale, il passato e le loro usanze per accogliere le idee di sviluppo e modernizzazione di stampo occidentale, a differenza dei "vicini" cinesi i quali tuttora sono restii nei confronti degli occidentali e delle nostre idee.



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Fine.



Sostenere i Qing, Spazzare via gli Stranieri!



Incisione di Fine 1899, anno del calendario demoniaco,

Giugno



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Venne al villaggio un omuncolo fragile e bianco, dall’espressione che mostrava sul volto era chiaramente in preda al terrore, e a malapena riusciva a tenersi in piedi sebbene cercasse di nascondere il suo stato d’animo dietro una posa aristocratica. I capelli erano raccolti dietro la nuca in un lungo codino mancese, segno che appartenesse ai Qing.

Come videro quel ridicolo codino, gli abitanti del villaggio cominciarono a mormorare a bassa voce; qualcuno rise facendo scherno del suo terrore, qualcun altro invece incominciò a fare versi animaleschi per intimidirlo.

“Ti strapperemo quel codino e te lo ficcheremo in bocca”, minacciò un uomo.

“Si! Huh!-Huh!-Huh! E poi ti strapperemo via la lingua! Hu-Hu-Hu!” D’un tratto il villaggio sembrava essersi popolato di scimmie sanguinarie ululanti.

Era un emissario dei Qing, ed il suo sangue stava gelandosi nelle vene. Tremava come se facesse freddo in piena estate, mentre si facevano a lui sempre più vicine quelle belve umane e lo circondavano famelici. “Huh-Huh-Huh!”, cominciarono a battere i pugni sul petto. Poteva sentire il loro respiro sul suo collo, la bava faceva il capolinea; inciampò su un ramo e per poco rischiò di cadere indignitosamente alla presenza di tutti.

“Cosa ti porta qui, lurido Qing?” domandò a testa alta il gran maestro della società dei pugni giusti ed armoniosi; e la sua voce fu seguita da un lungo coro di odio. “A morte i Qing, A morte i Qing!” intonavano sanguinari.

“Sono Hangzu, servo e consigliere di vostra altezza la Regina Cixi”, rispose avanzando con passo incerto” E’ stata lei, l’Adorabile Figlia del Cielo, ad avermi portato fin quì”.



“La Regina?” replicò il pugile storcendo gli occhi, e alla sua incredulità seguì un silenzio assordante, e poi un brusio.

Vivendo nelle più lontane e dimenticate terre della Cina meridionale, ai Pugili non erano ancora arrivate molte delle notizie che avevano invece fatto da tempo il giro dei quattro angoli del regno: da oltre un anno il Drago Xianfeng era morto, e regnava in Cina sua moglie, la diva Cixi. La quale era riuscita a bloccare la Riforma dei Cento Giorni e a mettere fine alle insulse politiche filo-europee del marito, riaffermando sui cinesi un potere autoritario e tradizionalista, proprio quel potere che piace ai boxers.

Il Pugile e Hangzu parlarono per ore. Hangzu dovette abbassare il livello del suo linguaggio per essere compreso da quella massa di volgari plebei e riuscì infine a smuovere quegli animi che tanto ci tenevano a descriversi come inamovibili.

L’umile schiavo della Figlia del Cielo venne trascinato per mano al cospetto di Cao Futian; uno dei massimi esponenti della Società Yi-he-Quan. Il gran maestro ascoltò tutto quello che il messaggere aveva da riferire, massaggiò la spigola barba e poi parlò.

“Così sia!”; suonarono i tamburi e vibrarono canti gutturali; dalla plebe si levarono immediatamente gridi di gioia ed energici sussulti: “Viva i Qing!”, “Lunga vita ai Qing!”. I draghi svolazzarono nel cielo e si misero a cantare. Alcuni energumeri sollevarono festosi Hangzu, ed evocando antiche arti magiche lo rispedirono al mittente volando nel ciel oltre l’orizzonte visibile.



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L’appoggio dei Qing esaltò nell’odio i boxers e la grande insurrezione ebbe inizio; quella notte, dopo che Hangzu ebbe parlato, i pugili di tutta la Cina cominciarono ad assaltare le residenze e le ambascerie di tutte le delegazioni europee: inglesi, tedeschi, russi, francesi. Nessuna nazione occupante venne risparmiata dalla furia funesta dei pugili cinesi; che riservarono agli europei quelle macabre, orride torture che avevano riserbato tempo prima ai cristiani ed ai fumatori d’oppio. Era giunto il tempo che gli europei venissero massacrati. Era giunto il tempo che il Dragone Giallo si ridestasse e spazzasse via gli stranieri.

Gli inglesi furono inghiottiti dalle fiamme dopo essere stati costretti a mangiare il loro oppio; risultò che l’odore che i loro corpi emanavano drogò i boxers scatenando potenti immagini oniriche. Si videro draghetti ballare e fare l’amore con le loro controparti femminili in un orgia di colori; alberi che prendevano vita e cominciavano a camminare.

Ai tedeschi venne riservato un trattamento particolare: vennero legati a dei pali, ed i boxers cominciarono ad estrarre le loro budella dall’intestino; mentre questi erano ancora in vita, cucinarono ed arrostirono le loro interiora.

Ai russi fu riserbato il trattamento meno macabro: i boxers cavarono via gli occhi e la lingua, poi li lasciarono liberi di vagare nel deserto tartarico.

I francesi furono scorticati vivi e fatti a pezzi, chi con colpi di macete; chi sfilettati con le spade.

Dopo aver portato a termine la macabra carneficina i pugili festeggiarono danzando sotto la luna piena, giocando con le budella e i lembi di carne delle proprie vittime; ulularono come forsennati e accendendo un grande fuoco credettero di evocare gli spiriti degli antenati.



I Qing erano ben lungi dal voler fomentare il carattere bellicoso e rivoluzionario del movimento dei Boxers; Hangzu non aveva mai incitato alla guerra contro i barbari, e la Regina non immaginava che le violenze potessero avere un simile esito; ella credeva di poter trasformare i Pugili in guardiani della dinastia come fecero i Ming durante la Rivoluzione dei Taiping, quando assorbirono la Società degli Otto Trigrammi e neutralizzarono la rivolta. I Qing speravano quindi che l’alleanza siglata tra Pechino e i Boxers avrebbe rinsaldato i rapporti tra la corte ed il popolo.

Invece non fu così.

Così facendo i Boxers avrebbbero trascinato i Qing in una crisi diplomatica dalla quale difficilmente sarebbero usciti fuori intatti. Ma è ancora troppo presto per poter tirare le somme. La storia parlerà, nel 1900.


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- Iyun' 1889 -

- Giugno 1889 -







◇ Imperiya protsvetayet v Mongolii ◇

\|/ [L'Impero dilaga in Mongolia] \|/



Con estrema gioia la Nazione accoglie la notizia che le nostre truppe, al comando del Maggior Generale Nikolai Petrovich Linevich, hanno fatto ingresso nella località di Hohhot, la città che, coronata dalle Grandi Montagne Azzurre, dominava la bandiera di Guiha Tümed.

Ventitre giorni, tanto è bastato ai nostri vessilli per posarsi lì ove secoli fa spirò Temüjuin, il temibile Grande Khan artefice della pax mongolica.



Alla base dell'improvviso intervento vi sono le ripetute incursioni, ai danni dell'integrità russa in Mongolia, portate avanti dai Khalkha in seguito allo sciopero indetto dai minatori del Dornogov'. Questi, in protesta alla terza mancata retribuzione consecutiva, hanno gettato in terra i picconi ed abbandonando i siti carboniferi di Zamyn-Uüd ed Ulaanbadrakh, facendo ritorno ognuno alle proprie dimore. L'area, di interesse anche per la possibile presenza di petrolio, è sempre stata oggetto di interesse per diversi clan tribali nomadi e semi-nomadi in cerca di redditizio mercantaggio, così non ci è voluto molto prima che gli inanimati giacimenti fossero occupati da orde di mongoli.



Il clan in questione, quello dei Khalkha, secondo la tradizione deve i suoi natali a Jo'chi, uno dei tre fratelli di Temüjuin, meglio conosciuto come Khasar o, in virtù delle sue leggendarie doti di arciere, Habutu Hasar.



A distanza di due settimane dall'occupazione, un raggiunto accordo fra il comitato sindacale dei minatori e la Società gestore dei siti permette la ripresa delle attività di estrazione, ma all'arrivo delle camionette i lavoratori sono brutalmente aggrediti e respinti dagli ormai insediatisi khalakha.

Questi proclamano le zone giacimentarie quali Beni lascivi di Qasan, reclamandone il controllo e la gestione.



Immediatamente le autorità imperiali sono avvisate dei fatti, così che il Comandante del Distretto militare dell'Estremo Oriente, Gen. Kasperskyi, opta per un approccio inizialmente morbido con l'invio di alcuni emissari dipartimentali per mediare la riconsegna dei siti.

Tuttavia, di buona risposta il Khan tribale, tale Cakahpüpu, fa recapitare le teste dei tre malcapitati presso la caserma di Tengkou.



Constatato l'inaccettabile affronto, Sua Maestà l'Imperatore ha ordinato la mobilitazione delle Armate zariste.

I gloriosi Reggimenti Izmajlovskij e Semënovskij, le lame di Ussari, Ulani e Cosacchi, nonchè i calibri dell'Artiglieria della Guardia, inquadrati tutti in una Divisione mista di 80.000 unità, marciano lesti sul confinare del Dornogov', costringendo i khalkha ad una fuga verso le Grande Montagne Azzurre.

Linevich, approfittando della situazione, decide di partire all'inseguimento consapevole di come lo stivale dello Zar aneli da tempo di posare l'augusto tacco sulla Mongolia orientale, testa di ponte necessaria al consolidamento dell'Estremo Oriente russo.



È il 20 maggio quando l'Esercito Imperiale varca l'Ordos e penetra nella pianura di Hetao, ponendo sotto assedio l'Azzurra Città di Hohhot.

Fino a non molto tempo fa su di essa sventolavano le insegne della bandiera manciù di Guiha Tümed, che la governava per conto dei Qing, tuttavia all'ingresso del 9° Ussari non un cinese, nè un vessillo dell'Imperatrice, erano più presenti. Fra le abitazioni martoriate dai bombardamenti, i magazzini depredati o dati alle fiamme ed i cadaveri che ornavano le strade, non era possibile scorgere neanche un corpo di qualche appartenente alla soldataglia cinese che solitamente pattugliava la regione.

La città sembrava esser stata abbandonata e lasciata deliberatamente nelle mani del clan di Cakahpüpu.



Quest'ultimo intanto si era asserragliato, insieme agli ultimi ranghi dei suoi fedelissimi, nel forte di Yinchuan, nel cuore della pianura del Ningxia e, per mezzo dei Monti Helan, al riparo dalle sabbie del Gobi.

All'alba del 9 giugno l'Artiglieria della Guardia apre il fuoco sulle fortificazioni, anch'esse fino a poco tempo fa presidiate dall'Esercito dello Stendardo Verde.



L'ingresso in città è più duro del previsto e si prolunga per 6 giorni, quando l'ala Nord-Ovest delle mura esterne collassa, permettendo ai nostri di seguire senza ostacoli il corso del Fiume Giallo per entrare e prendere il forte, bastione dopo bastione, fino alla cittadella alta, lasciandosi dietro una scia di sangue khalkha.



Si giunge infine alla piazza d'arme che si erge in una zona sopraelevata che dà direttamente, a strapiombo, sul bastione sottostante.

Qu, dall'irruzione di una squadra di fucilieri dell'Egerskij, viene arrestato Cakahpüpu.

Avvisato di ciò, giunge rapidamente sul posto il Generale Linevich che, accertata l'identità del soggetto, lo condanna alla fucilazione sommaria.

Tuttavia, prima che la sentenza fosse eseguita, Linevich si avvicinò al prigioniero ...



"Le facce gialle che erano qui ...che fine hanno fatto?"



Cakahpüpu accennò un sorriso:



"Fuggiti, ci hanno lasciato tutto.

Ma eravamo qui per conto loro, quindi si potrebbe dire che non se ne sono mai andati ..."



Linevich ordinò quindi che il condannato venisse spinto fin sull'orlo dello strapiombo della piazza d'arme e concesse a lui 30 secondi per saltare giù e porre autonomamente fine alle propria esistenza o, in alternativa, subire il piombo russo.



L'orologio da taschino del Generale ticchettià ... tick tack tick tack ... 28, 29, 30 ... Linevich solleva lo sguardo e sorride, Cakahpüpu ricambia, si sporge e si lascia cadere nel vuoto proprio nell'istante in cui il Generale, con tono imperioso, dà ordine di fare fuoco.

Non è dato sapere se il Khan sia morto per la caduta o per il piombo, ma in ogni caso il suo cadavere è stato gettato nelle acque del Fiume Giallo.



L'intero territorio mongolo è ora sotto il controllo dello Zar, ma i festeggiamenti non possono occultare la consapevolezza che, ancor più ad Oriente, si stia destando una delle più grandi insidie per il nostro Impero dai tempi dell'avvento del Bonaparte.


Oceano impervio <-- Click

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Luglio 1899 - 32° Meiji

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Ebrezza del mattino

Un Airone sbatte le ali

Stormi in cielo.

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// Gruppo di fanteria Giapponese nelle periferie di Kwangju//
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Alle ore 16:20 del 1 maggio 1899 i gruppi di fanteria scelta dell'esercito imperiale hanno gloriosamente approdato senza resistenza alcuna nelle coste dell'onima provincia di Kwangju dirigendosi in marcia spedita verso le città del nemico annientando le loro difese in pochissimo tempo fino a sovraggiungere fino alla città di Busan in attesa di rinforzi.

Se in un primo momento le truppe giapponesi valorose e tecnologicamente meglio armate ed avanzate hanno fatto ciò che più ci si aspetterebbe con uno scontro contro dei coreani in un secondo momento le truppe guidate dal principe ereditario Sujong figlio di Gojong hanno saccheggiato e barbaramente ucciso centinaia di migliaia di soldati dell'Impero Giapponese costringendo le truppe a ritirarsi verso le periferie di Kawangju per riorganizzare l'esercito e far sopraggiungere l'esercito prima di spingere nuovamente il nemico fino alle porte di Seul città conquistata in successione raggiungendo anche Pyongjang dove il nemico in fine ha ceduto alle armate giapponesi arrendendosi e dichiarandosi nazione sconfitta.

L'esercito dell'armata ha eseguito la sua classica marcia di vittoria reggistrate per la prima volta con l'ausilio di una macchina occidentale inventata dai fratelli Lumier due Francesi di notevole rilievo che circa 7 anni orsono rilasciarono questa invenzione giunta da cosi lontano fino a noi per omaggiarci.
Il filmato di tre minuti e quattordici secondi è visibile nelle sale del nuovo Cinematografo di Tokyo : Cinematografo di Tokyo Marcia di Pyongjang (lasciate perdere il nome del video)

Il primo minostro dichiara ora parte delle province dell'Impero la penisola coreana concedendo oltre 4 miglioni di cittadinanze acquisite, oltre 120.000 prigionieri di guerra sono ora detenuti nelle carceri militari di Osaka addette ai lavori forzati per le prossime 4 generazioni.


La guerra ha mietuto 54.000 vite di soldati Giapponesi, che il cielo li accolga e li prepari per la prossima vita dove avranno prosperità e ricchezza.
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[Assedio alle delegazioni straniere in Cina del Sud]

Già da tempo gli infedeli Cinesi del Sud insoddisfatti della loro libertà e capacità di trattativa minacciavano le delegazioni straniere in tutta la Cina ma solo nello scorso mese quest'ultime si sono rivelate minacce fondate.
Pare che il gruppo di rivoltosi chiamati Boxer abbia messo a ferro e fuoco le ambasciate di fari stati tra queste manca quella Giapponese unicamente situata a Pechino ma dalla quale ora vista l'instabilità di questa nazione è stata ritirata in via da definire.
Il Governo al momento non si è espresso ancora assuefatto dalla grande vittoria in Corea.

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La Russia si espande in Mongolia, la morsa straniere si fa sempre più vicina al Giappone. I Rapporti tra i nostri paese al momento non sono dei miglior anche per svariate rivendicazioni territoriali nel Nord della Manciuria e delle isole di Sakhalin a nord di Sapporo.
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Rapporti con la Francia in via di miglioramente, grande nazione alleata negli ultimi 50 anni si è dimostrata un abile alleata ed un ottima partner commerciale.
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Le Petit Journal


Luglio 1899 - Indice:

[Prima Pagina]

-“Guerra Dichiarata!”



[Amministrazione Interna]

-Stato di Guerra.



[Economia]

-Tassa di Guerra



[Affari Esteri]

-Connazionali Assassinati tra atroci sofferenze.



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[Prima Pagina – “Guerra Dichiarata!”]

-In Data 17 Luglio 1899 è stata recapitata al Governatore Doumer una lettera proveniente dalle provincie meridionali di quel che era un tempo il suntuoso Impero Cinese, ormai in stato di decadenza. Proprio quei territori sono stati la culla del movimento estremista di Cao Futian il quale, con le use pazze idee anti europee, ha reclutato abbastanza uomini da equivalere il potere imperiale e che ora minaccia la sicurezza della colonia Indocinese. La lettera era in condizioni umilianti: scritta in maniera indecifrabile ed emanava un odore raccapricciante, le uniche parole scritte in modo chiaro sono le seguenti:

“ Schifosi demoni della Flancia, non cledete che pace avlete molto a lunco. Guella vi famelo in qualunque momento, non dolmilete ciorni tlanquilli.

Potlebbe essele occi, potlebbe essele tomani, potlebbe essere tla un mese o tla un anno. Ma noi guella vi giulammo e guella vi falemo.

Non chiudelete occhio, non stalete seleni.”

Una dichiarazione di guerra di certo strana e molto ambigua, al tal punto da far pensare si trattasse di un semplice scherzo di un annoiato contadino, ma questa frenule speranza è stata spezzata con un rapporto, inviato da alcuni soldati lungo il confine settentrionale, il quale avverte di movimenti pericolosi: “Il nemico ammassa soldati su tutto il fronte, ne saranno in centinaia se non in migliaia”.

La pace e la tranquillità di quella serena giornata fu spezzata dal arrivo di un corvo porta sciagure: presto molto sangue sgorgherà e la terra di rosso si dipingerà, nella notte oscura le urla di sgomento e di dolore riecheggeranno nelle orecchie dei poveri pargoli.



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[Amministrazione Interna – Stato di Guerra.]

-“Di cosa hai paura?” domanda un nobiluomo suduto ad un cafè di Saigon: “La guerra qui non arriverà siamo troppo lontani e poi l’ultima l’abbiamo vinta. Stai calmo.” Nelle città a sud l’atmosfera è calma, quasi soave, tutto procede normalmente poiché essi vivono con la consapevolezza che non guarderanno mai con i loro occhi gli orrori della guerra. Ma cosa da loro cosi tanta convinzione?

Lo Stato di Emergenza è stato emanato alle 15:23 del 17 Luglio, poche ore dopo l’arrivo del messaggio maligno, in seguito ad una riunione straordinaria tenutasi nella residenza di Doumer, alla quale hanno partecipato i principali vertici del governo, si è giunta alla conclusione di non poter essere passivi dinanzi all’arroganza e alla crudeltà di Futian e i suoi sgherri. Ad alimentare questa convinzione fu la chiamata del Presidente della Repubblica Francese il quale ha ribadito di usare il pugno di ferro e di schiacciare i nemici della Repubblica. I Generale Ferdinand Foch guiderà l’esercito in questa guerra, l’ennesima della sua lunga carriera.

Mentre l’alta classe sorseggia caffè e vive la vita in tranquillità, a nord nelle città più vicine al confine la paura ha invaso le strade e terrorizzato i poveri cittadini, i quali hanno trovato un senso di sollievo solo nel vedere arrivare in marcia i soldati francesi inviati a difendere il confine. Per l’occasioni sono stati dispiegate tutte le principali divisioni di fanteria e il reclutamento di volontari è stato accelerato: chiunque voglia difendere la propria casa e la propria famiglia si iscriva come volontario.



(https://www.youtube.com/watch?v=Jla4iOiptp0)



Oltre alle parole di sostegno il la Repubblica Francese, nonostante la distanza infinta che ci separa, ha inviato numerose navi stracolme di materiali, alimenti e soldati, ma no dei semplici soldati: la “Legione Straniera” il fiore all’occhiello dell’Esercito Francese conosciuta in tutto il mondo per la loro forza. Da queste fatiscenti navi militari, costruite in ferro resistente e colorate di rosso e oro, scendono questi uomini con la divisa scintillante e il cappello piumato, si muovono leggiadri a suon di marcia intonando il loro Inno. Tra lo stupore dei cittadini i soldati marciano per le strade delle città fino ad arrivare nelle provincie settentrionali, in cui con il sudore e il sangue difenderanno ogni singolo centimetro e mai si fermeranno se non per perire con onore. Non lo fanno per gloria personale, per i cittadini dell’Indocina o per la loro famiglia in Francia, ma per un’entità astratta: quella sensazione di patriottismo che li lega incondizionatamente alla Repubblica Francese e per lei sono pronti a morire.



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[Economia - Tassa di Guerra.]

-In vista di una possibile guerra duratura è necessario che ogni singola risorsa contenuta nei magazzini dello stato e il denaro ricavato dalle varie tasse venga utilizzato esclusivamente per la difesa del territorio, oltre ovviamente a garantire i servizi primari per tutti i cittadini. Secondo gli strateghi è probabile che questo conflitto possa perdurare per un periodo molto lungo: con il passare dei giorni, dei mesi, forse anni, l’infrastruttura economica delle colonie potrebbe distruggersi completamente, ma prima che ciò accada il Governatore Doumer aprirà il rubinetto del denaro e farà il possibile per far risalire le colonie. Prima che ciò accada, ovviamente non è detto la guerra potrebbe anche finire in tempi brevi, è di necessaria vitalità che ogni singolo cittadino paghi una tassa aggiuntiva: “Tassa di Guerra” ovvero un incentivo per supportare il proprio paese e accompagnarlo a mano a mano verso la vittoria. Per sostenere l’economia Indocinese la madre patria ha ridotto al minimo le richieste di risorse e denaro.



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[Affari Esteri - Connazionali Assassinati tra atroci sofferenze.]

-In Indocina è avvenuto il primo caso di censura nei confronti di uno pseudo quotidiano, o qualcosa che cerca di essere simile ad un quotidiano, divulgato dal movimento barbarico a sud dell’Impero Cinese. In queste pagine vengono descritti nei modi più precisi come sono stati torturati ed assassinati i diplomatici europei, noi della redazione abbiamo avuto l’opportunità spiacevole di leggerli e vi assicuriamo che sono drammatici. Morti brutali alla pari degli antichi barbari germanici, se non forse ancora più atroci, questi “uomini” si divertono nell’uccidere altre persone senza fare distinzioni di sesso, razza o religione, ciò smette in risalto la loro natura, barbara sicuramente, quasi demoniaca mai vista prima. I testi antichi parlavano della Cina, e in generale dell’Asia, come un luogo ricco di nuove scoperte con popoli intelligenti dalle tradizioni diverse dalle nostre, ma mai ci saremmo aspettati una cosa simile dal popolo Cinese. Non bisogna fare di tutta un’erba un fascio, questo è vero, le azioni di poche persone non possono condannare un popolo intero, ma qualora l’Imperatrice sostenga gli atti terribili accaduto… beh il mondo intero saprà cos’è veramente il popolo cinese: dei barbari e chi vorrebbe mai allearsi o semplicemente parlare con dei barbari? Nessuno. Questo porterà quasi sicuramente ad un’isolazione di massa nei confronti dell’Impero Cinese. Non ci resta che aspettare: dalla decisione di una singola donna dipenderà il giudizio di un popolo intero e il suo futuro.



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Fine.




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{ВНЕОЧЕРЕДНОЕ ИЗДАНИЕ}

{EDIZIONE STRAORDINARIA}



- Iyul' 1899 -

- Luglio 1899 -



◇ Smert' zheltyye mordy! ◇

\|/ - A morte i musi gialli! - \|/







// Reggimenti dell'Imperatorskaja Armija in mobilitazione generale nei pressi dei confini manciù //



Improvvise e funeste giungono dalla Cina notizie di un tremendo assalto alle Ambasciate delle principali Potenze europee.

Gli insorti si riconoscono nella Yihetuan, ossia una fittizia "Società di Giustizia e Concordia", che pare aver trovato terreno fertile nella miriade di scuole di pugilato sparse per il Paese.

Scopo di tale società sarebbe quello di rompere le catene che cingono il Regno Qing al giogo degli Imperi occidentali.



Ebbene, sul tramontar di Giugno, queste bestie che non hanno mai fatto segreto delle proprie perversioni e deviazioni, si sono macchiate del sangue di dozzine di diplomatici, funzionari e militari europei, ponendo sotto assedio le Legazioni di Russia, Francia, Regno Unito, Italia, Germania, Spagna ed Austria-Ungheria.

Fameliche e barbare orde di musi gialli hanno materialmente seviziato e giustiziato uomini e donne con la sola colpa di non essere cinesi e dunque, alla luce di quanto accaduto, di essere dal lato giusto della Storia.

Perchè ora più che mai è di questo che si parla: della Storia! Ma soprattutto di come, non oltre il prossimo anno, essa non avrà più traccia dei Qing, di questi infami Boxer e di tutto ciò che ha a che fare con la Cina.

Quest'ultima ormai si è palesata come un vero e proprio pericolo per l'Umanità sarà definitivamente eradicato dalla faccia della Terra.



Rivoltante, scandaloso, disumano il trattamento che, tra gli altri, è stato riservato ai nostri legati, i quali sono stati brutalmente privati di occhi e lingua per essere quindi condannati ad una lenta morte per dissanguamento tra le sabbie del Gobi, tormentati fino ai loro ultimi istanti di vita da lancinanti ed inimmaginabili dolori.



Come se non bastasse, la Yihetuan ha proclamato l'inizio delle ostilità con la colonia francese dell'Indocina e, conseguentemente, con la Repubblica Francese.

In virtù del vigente Accordo di mutua difesa e collaborazione tra Parigi e San Pietroburgo, recentemente ratificato ed ulteriormente consolidato, Sua Maesta l'Imperatore ha ritenuto opportuno disporre l'attivazione dell'Art. 2 dell'Intesa.

Per effetto di ciò, da questo momento, l'Impero Russo si considera ufficialmente in guerra con i Gruppi della Giustizia e dell'Armonia cinesi.

Nel caso in cui la Corte dell'Imperatrice Cixi non condanni e persegua, immediatamente e senza sconto alcuno, le azioni perpetrate dai rivoltosi, la dichiarazione di Guerra sarà estesa per direttissima all'Impero Qing nella sua interezza.







// Raffigurazione allegorica della Duplice Intesa: la Marianna francese ed il virile Orso russo amoreggiano appassionatamente in attesa di falcidiare il comune nemico giallo //



Come effetto immediato di quanto sopra enunciato, l'Imperatore ha disposto la mobilitazione presso i confini manciù della Gosudarstvennoye Opolcheniye, la milizia popolare volontaria forgiata più di un ventennio fa da Alessandro III.

Allo stesso tempo diverse colonne dell'Esercito Imperiale si sono mosse in direzione della frontiera cinese, pronte per valicarla ed inaggiare il bruto avversario.



"Che il vate Bojan,

quando voleva comporre un canto a qualcuno,

balzava in pensiero sugli alberi,

o sul suolo a guisa di lupo grigio, o sotto

le nuvole a guisa d'aquila azzurra.

Poiché, come diceva, al ricordarsi

delle contese dei tempi andati, lanciava

dieci falchi su uno stuolo di cigni:

chi ne coglieva,

quello per primo intonava il canto.

Però, fratelli, Bojan non lanciava

dieci falchi su uno stuolo di cigni;

posava invece le dita stregate

sopra le corde viventi, e quelle da sole

intonavano l'inno alla gloria dei principi…"




|-| |-| Memorie di un’Imperatrice |-| |-|



[-] Diario Pubblico dell’Imperatrice Cixi Tài-Heò [-]



康宁 雄鸡图 北京荣宝2008秋 | Rooster Painting @ China Online ...s375



{-} Agosto 1899,

Mese del Pollo ed Anno del Toro secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



Tutte le cose che accadono sotto la luce del sole sono predette dalla notte; incise nel firmamento luminoso e raccontate dai demoni che ci fanno visita mentre dormiamo. Pertanto solo il Cielo conosce davvero il futuro, mentre chi vive sotto questo immenso oceano d’acqua può solo provare ad interpretare il verbo celeste. I vari Imperatori delle varie dinastie che col passare dei millenni si sono succedute al trono di Cina, furono fin dalla prima dinastia considerati delle manifestazioni semi-divine del “Grande Cielo”. La verità è che neanche una Figlia del Cielo è in grado di cogliere i messaggi nascosti tra le stelle, poiché molte delle cose che accadono sotto il nostro sguardo sono ignote a tutti quanti i mortali. Di Imperatori che non hanno fatto buon uso del loro mandato celeste ne è piena la storia, in loro ha prevalso più l’uomo che il serpente. L’unico dono celeste che può rendere immortale il nome di un Imperatore è la saggezza, virtù di tutti quanti i Dragoni. Eppure i segni nel cielo c’erano: lo zodiaco indicava che ci trovavamo nel mese del Pollo, animale testardo ma destinato all’alimentazione; mentre l’anno zodiacale era quello del Toro, altro animale testardo. Ogni cosa era scritta.



“”I Boxers con i quali abbiamo appena stretto un’alleanza hanno trucidato i barbari, mia padrona! I Francesi ed i Russi sono prossimi ad un ultimatum, mentre i Giapponesi sono stati visti muoversi in maniera furtiva oltre il Golfo Coreano”” venne preoccupato Hangzu, da poco era tornato dalla Cina meridionale ed era bastata una semplice notizia a vanificare per intero la sua missione, aveva rischiato la vita per nulla; “”I Francesi hanno ammonito che qualora voi, O Regina non vi occuperete dei Boxers come un problema interno alla Cina, saranno direttamente loro ad agire nel territorio del Regno, e in più considereranno i Qing alla stregua di un nemico da stritolare e da abbattere.””

“”Allora dì agli europei che i Qing sono rimasti disgustati dai metodi con cui i boxers hanno trucidato le loro delegazioni, e dì loro che ce ne occuperemo come se si trattasse di una minaccia per la sopravvivenza stessa della dinastia.”” Risposi.

“”Ma mia signora, se il popolo vi vedrà assecondare nuovamente gli stranieri succederanno cose orribili.”” Hangzu palpitava.

La mia risposta fu gelida: “”Formiche. Formiche da calpestare sotto i nostri piedi.””, la sopravvivenza della dinastia valeva più della vita di qualche volgare pugile da strada. Una dinastia sopravvive ai secoli. La vita dell’uomo comune è insignificante, destinata a tramutarsi polvere, può essere sacrificata a vantaggio di un entità maggiore.



Guardavo dall’alto delle mura della Città Proibita cominciare a lottare tra loro i Boxers, da una parte, e le nazioni europee dall’altra. L’oriente costretto ad ammettere le proprie colpe verso l’occidente. Le truppe imperiali cinesi costrette a sfilare in una ridicola dimostrazione di forza accanto a quelle europee. Gli europei disponevano di armi potentissime ma si battevano senza alcun onore, mentre i cinesi lottavano valorosamente ancora con la spada in duelli corpo a corpo; nessuna paura di venire trafitti. La polvere da sparo ed il cannone erano una nostra antica invenzione, ma quei furbi occidentali riuscirono in qualche modo a rubare le nostre scoperte e perfezionarle nei secoli.

I ribelli dall’altra parte invece neppure le spade per combattere avevano. Molti di loro si limitavano a combattere lanciando calci e praticando arti marziali. Si dice che tra i boxers vi sia chi crede di poter volare, o ancora chi crede di poter evocare un intero esercito di spiriti. Personalmente non credo che queste credenze siano infondate: nei testi antichi non sono mai mancati eroi dai poteri straordinari.

Il cielo cominciava a tramontare, e mi ritirai in un sonno profondo, ben consapevole che i boxers non avrebbero dormito con la luna piena, ma avrebbero continuato a lottare fino a che l'ultimo di loro non fosse morto.
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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 1:58 pm

Il Fumatore d’oppio della Domenica Sera



Gazzettino Indipendente Firmato dai Giovani Intellettuali Cinesi,

Anno Domini 1899, Mese Cristiano Settembre



[Analisi Rivoluzionaria di un Movimento Controrivoluzionario]

El_hombre_3: abril 2012

Il movimento dei boxers richiede una precisa ed attenta riflessione storico-politico-culturale-economica-scientifica; come i padri del socialismo europeo hanno analizzato e studiato la storia del loro continente, anche in Cina deve svilupparsi un movimento occidentalista che faccia scoprire ai cinesi il pensiero europeo.

Marx, Feuerbach, Voltaire, Bacone e Saint-Simone non hanno ancora messo piede nella nostra vecchia, vetusta e puzzolente Cina. Ancora i nostri riferimenti culturali si fermano ad uomini vissuti sulla Terra migliaia di anni fa: Lao-Tzu, Sun-Tzu, Zhong Zu, Tze-Zhong, Ping Pong. La Cina ha bisogno di vera cultura, di innovazione. Quei cinesi benestanti che hanno avuto la fortuna di studiare nelle università europee tornano in Cina e sputano sulla propria terra, non perché risiede dentro di loro un animo cattivo, ma perché si rendono conto dell’immenso divario che c’è tra il nostro oriente ed il loro occidente: le persone si spostano su mezzi automatici che lasciano dietro di se una scia di vapore.

Grandi serpenti d’acciaio alimentati a carbone attraversano mastodontiche città di ferro. La musica viene riprodotta azionando una manovella, e l’arte non ha più senso di esistere quando basta scattare “una foto”. Esiste addirittura una cosa chiamata “cinema”, che cattura i movimenti e li riproduce su tela.

Queste, e molte altre cose, assurde per noi, ma che sono invece la normalità in Europa.

Cosa offre di nuovo la Cina che l’Europa invece offre? La malaria? Il riso? Misere capanne, febbre, fame, freddo, miseria? La Cina merita di essere umiliata, calpestata dall’Europa, perché a differenza del Giappone noi cinesi siamo apparsi come un popolo di primitivi; un popolo di tecnofobi. Addirittura davamo fuoco ai violini e ai pianoforti perché producevano una musica che si pensava potesse evocare demoni occidentali. Sciocchi!



La rivolta dei boxers deve essere vista con due lenti: una lente strutturale ed una lente sovrastrutturale. Possiamo dire che i boxers furono una forza rivoluzionaria perché vollero liberare le forze produttive cinesi dal dominio imperialistico dell’occidente, ma furono controrivoluzionari perché non vollero che il proletariato rurale cinese fosse cacciato dalle risaie e spedito dritto a lavorare nelle fabbriche!

In Cina c’erano le condizioni per una rivoluzione economica, ma non c’era una classe di veri rivoluzionari: se i boxers avessero vinto la Cina sarebbe stata ancora più primitiva di quanto fosse. Vicina più al Borneo e all’Africa Equatoriale che al mondo dell’homo civilis.

In quanto cinesi e in quanto rivoluzionari, siamo contenti che l’occidente capitalista abbia trionfato sulla Cina medievale e feudale, dando finalmente avvio ad un processo di modernizzazione tanto inarrestabile quanto inarrestabili saranno le urla di dolore dell’Imperatrice Cixi. Finalmente lei e tutti i reazionari cadranno dall’albicocco, e la Cina diventerà un paese moderno rivolto verso il futuro.

Mai più risaie, solo fabbriche dove spaccarsi la schiena! Mai più sciamani, soltanto scienziati a cui dar retta! Mai più vuota retorica spiritualista, solo filosofia occidentale! Mai più morte per fame, solo avvelenamento da metalli pesanti!

Mai più tradizione, soltanto innovazione!



[Prove Tecniche di Democrazia]

Tim the Enchanter – Arthurian Legends

Tutti scrivono e scriveranno male dei boxers, ma noi non ci accodiamo a questo coro: questo movimento ebbe l’onore di opporsi a 9 potenze. Ebbe l’incoscienza di fare la rivoluzione senza rivoluzionari, e di combatterle con le spade le pietre i bastoni, e di credere nel volo e in altre idiozie sciamaniche; ma ebbero la forza di volere volontà senza voler potere. Credettero di volare perché volevano volare, ma non ebbero il potere di volare.

Lottarono fino all’ultimo uomo a Pechino dove le trattative erano in corso, mentre lottarono finché poterono nella Cina meridionale. Cao Futian si arrese, ma non da perdente, da uomo libero. Si dice che mentre la regina firmava i cosiddetti trattati ineguali, egli fosse fuggito in un resort situato sulla cima della più alta montagna del Buthan, dove ancora oggi insegnerebbe le arti marziali ed evocherebbe dal cielo grandi palle di fuoco, scagliate contro le rocce per passatempo.



Se la Cina Imperiale resta l’Impero reazionario, arretrato e decadente che sempre è stato; le venerabili potenze europee ci hanno permesso di sperimentare quella che loro chiamano “democrazia”. La Cina meridionale infatti può, secondo i trattati di pace, ambire ad un potere esecutivo diverso da quello mancese; pur continuando a fare ufficialmente parte dell’Impero Pechinese. Yuan Shikai, nominato Governatore e Presidente ad interim della Cina meridionale; uomo dell’Impero ma abituato a travasi politici di tutti i tipi, darà avvio a questo primo tentativo di trasformare la Cina, almeno istituzionalmente e a livello locale, in uno stato democratico ed occidentale. Riaprono finalmente le oppierie, e le persone tornano a respirare due bocconi di felicità. Tornano i missionari cristiani, torna l’azzurro e torna il sereno.


♔ ::: | Sankt-Peterburgskie Vedomosti | ::: ♔



- Sentyabr 1899 -

- Settembre 1899 -



◇ ~ | Ten' Korolya | ~ ◇

\|/ - L'Ombra dello Zar - \|/



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// Truppe russe in combattimento fra le strade di Pechino //



Era alto il Sole di Luglio quando le armate di Otto Nazioni (Russia, Giappone, Regno Unito, Francia, Italia, Stati Uniti, Germania ed Austria-Ungheria) congiunte dall'onore, dal coraggio e dal comune interesse di vendicare l'onta subita, partirono alla volta di Pechino.



Mentre circa 200mila uomini varcavano la frontiera ed entravano in Tibet, in 15.000 tra guardie finlandesi e lituane, dragoni, granatieri, guardie Chevalier ed Egerskij, Ussari, Ulani, Cosacchi, nonchè Corazzieri ed artiglieri, supportati da 1000 uomini ed un gruppo da battaglia di 10 unità navali della Voenno-morskoj flot, prendevano la via per la Cina.

E così Sua Maestà l'Imperatore li arringava alla guerra:



"Quando vi troverete faccia a faccia con il nemico, sappiate batterlo. Nessuna grazia! Nessun prigioniero! Tenete in pugno chi vi capita sotto le mani. Mille anni fa, gli Unni di Attila si sono fatti un nome che con potenza è entrato nella storia e nella leggenda. Allo stesso modo voi dovete imporre in Cina, per mille anni, il nome «russo», di modo che mai più in avvenire un cinese osi anche solo guardare di traverso un russo."



Cinquantacinque giorni, tanto è bastato per sbaragliare le fila avversarie.

Cinquantacinque giorni durante i quali gli uomini di Otto Nazioni hanno combattuto fianco a fianco, ognuno per la sua bandiera, contro le familiche belve della Yihetuan.



Una forza complessiva di oltre 56.000 unità e 54 navi da guerra sbarcava a Tianjin, gettando la testa di ponte dell'invasione e sopprimendo le sacche della resistenza ribelle.

Quindi prese a marciare in direzione di Pechino, per cingerla in assedio e rompere l'assalto alle Legazioni.

Alla guida della Spedizione un quadriumvirato composto da un Comandante russo (il Feldmaresciallo Kornilov), uno giapponese, uno statunitense ed uno inglese.



A questo punto, le diplomazie degli Otto si attivarono per consegnare un'ultimatum all'Imperatrice Cixi: prendere le parti degli Occidentali e sopprimere i Boxer oppure essere considerata ostile e subirne le devastanti conseguenze.

Non ci volle molto e la Sovrana, illuminata dalla ragione, optò con saggezza per prendere le parti degli Alleati così da avere salva la sua Dinastia, altrimenti condannata a morte certa.



Prima Peitsang, poi Yangtsun, quindi Tomgzhou, uno dopo l'altro cadevano i distretti ed i villaggi così che il 13 agosto la strada era ormai spianata verso le imponenti mura pechinesi, colossi che cingevano la Città lungo un perimetro di 34 chilometri.

Giunti in prossimità di queste, assordanti erano i rumori delle esplosioni e delle raffiche di mitraglia che provenivano dall'interno.

Oltre la muraglia, infatti, ad essere assediati non erano solo i 900 compatrioti delle Legazioni, ma anche una variegata comunità di circa 3400 cattolici asserragliati nella Cattedrale del Salvatore, insieme a 28 tra preti e suore, difesi da 24 soldati italiani e 19 francesi.



Intanto ad ogni Comandante fu assegnata una Porta da assaltare: a Kornilov la più settentrionale (Dongzhi), al giapponese la successiva (Chaoyang), all'americano quella più prossima al quartiere delle Legazioni (Dongbien) ed all'inglese la più meridionale (Guangqui).

Tuttavia, il giorno dell'attacco, sorte ha voluto che fosse il 3° Rgt. Granatieri del corpo Preobraženskij ad arrivare per primo alla Dongbien, massacrando la guarnigione cinese ed aprendo una breccia nelle mura.







// Truppe russe sfondano la Porta pechinese di Dongbien //



Poco dopo anche le altre Porte assaltate cedettero e le forze dell'Alleanza dilagarono nella Città Esterna, ingaggiando i ribelli e schiacciandoli, strada per strada, quartiere per quartiere, fiumi di sangue scorrevano e la punizione coglieva le bestie.

Tramontò il Sole, il fuoco cessò.

La Battaglia era vinta!

Le forze alleate si accamparono appena fuori dalle mura interne.



Ed è proprio durante questa notte che, come racconta nel suo diario di guerra da lui appena reso pubblico, Kornilov ha una curiosa esperienza onirica.

Nel bel mezzo della notte, il Feldmaresciallo si è visto immerso in una sgargiante divisa bianca, mentre seduto ad un balcone osservava un tramonto.

A poca distanza, nel bel mezzo della pianura che dinnanzi si apriva, da un lato vide Alessandro III venir pugnalato insieme alla sua famiglia da non meglio identificate ombre, dall'altro un uomo con indosso una divisa da Sergente dell'Esercito Imperiale che colpiva in testa con un'ascia quel che sembrava essere niente po po di meno che il Dalai Lama del Tibet.

Improvvisamente la scena cambia ed ora Kornilov veste una tunica da monaco tibetano. Dapprima piange, poi scoppia a ridere e ingurgita un bicchiere di vodka, tanto voracemente da sporcarsi le vesti.

Quindi ride nuovamente e sbraita "Ahahahahaha! Onore al Mikado! ...Bel posto il Buthan".

La scena cambia per una terza volta e Kornilov si vede scendere da un treno proprio dinnanzi ad una sontuosa villa fra quelli che sembravano essere i Monti Thimpu. Il Feldmaresciallo, con sempre indosso il saio monacale, prima sospira, poi emette un urlo liberatorio stampandosi un sorriso in viso.

L'esperienza si conclude bruscamente qui e lo stesso protagonista non è riuscito a dare una qualche spiegazione.



Comunque sia all'alba le truppe dell'Alleanza entrano e sfilano trionfalmente nella Città Proibita.











// Contingenti dell'Alleanza delle Otto dinnanzi al Palazzo Imperiale, nella Città Proibita. Si riconoscono i vessilli di Russia, Francia, Italia, Germania e Giappone //



Era dunque il momento di placare la baionetta in favore delle carte di Pace.

Le trattative furono rapide ed il documento venne redatto in mezza giornata:



• L'Impero Qing verserà 715 milioni di tael d'argento, equivalenti a 500,5 milioni di dollari d'oro o 985,9 milioni di rubli, all'Alleanza. (Al nostro Impero spetteranno 295,7 milioni di rubli).

• Concessione a favore delle Potenze alleate di una quota non superiore al 20%, per un tempo massimo di 14 mesi, di un qualsiasi prodotto industriale dell'Impero Qing;

• Divieto di sviluppo, per 10 mesi, di qualsiasi impianto industriale a fini bellici;

• Imposizione di un protettorato russo sul territorio del Tibet;

• Imposizione di un protettorato giapponese sulle province costiere della Cina centrale;

• Cessione delle province di Xichou, Nanning e Lizhou alla colonia francese dell'Indocina;

• Cessione della provincia di Ya'An all'Impero Russo;

• Cessione della provincia di Anshar all'Impero del Giappone;

• Scuse ufficiali dell'Imperatrice a tutti i Governi delle Potenze alleate coinvolte nella crisi;

• Condanna a morte per i ribelli arrestati;

• Erezione di un monumento a Pechino in suffragio dei legati uccisi;

• Concessioni territoriali a ciascuna Potenza alleata vincitrice nel quartiere delle Ambasciate di Pechino.

Proibito l'accesso ai sudditi cinesi senza previa autorizzazione;

• Sostituzione dei membri del Consiglio Imperiale;

• Istituzione della Provincia autonoma della Cina del Sud.



Si conclude così, nel modo più crudo possibile, l'esperienza reazionaria e terroristica della Yihetuan.

La pace e la concordia tornano a splendere sull'Oriente incantato ...



Lunga vita all'Imperatore!

Viva la Russia!



Le Petit Journal


Settembre 1899 - Indice:

[Prima Pagina]

-“Occidente contro Oriente”



[Amministrazione Interna]

-Guangxi, Diventa Francese.

-Continuano le Insurrezioni in Vietnam.



[Affari Esteri]

-Disgregazione dell’Impero Cinese.



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[Prima Pagina – “Occidente contro Oriente”.]

-Il continente Asiatico per noi europei è sempre stata una terra affascinante, che suscita dentro di noi interesse, leggiamo dei testi antichi, come il Milione di Marco Polo, di terre meravigliose popolate da persone fisicamente come noi, ma che in realtà sono quasi il nostro opposto e per questo ne siamo attratti. Il desiderio di fare nostro questo mondo fantastico, di fate e creature magiche, è diventata realtà in questi ultimi decenni, quando noi europei abbiamo iniziato a metter piede, e ad interessarci veramente, in Asia entrando direttamente in contatto con i suoi popoli, ma le aspettative non sono state rispettate. Quei popoli sviluppati di grandi inventori e di menti brillanti ormai non esiste più, sempre se veramente sono esistite, anzi sembra che il tempo in queste terre non sia man andati avanti fermi in un limbo medievale. Noi europei abbiamo dunque deciso di condividere le nostre conoscenze, le nostre grandi invenzioni, con questi nostri “cugini” se possiamo definirli cosi, ma non tutti hanno apprezzato. Solo il popolo Giapponese ha accolto con entusiasmo l’occidente tanto da “occidentalizzarsi” a differenza del popolo cinese il quale ci ha sempre odiato, ci ha sempre visto come dei popoli invasori, il che forse può essere vero, ma l’odio non è mai stato reciproco, anzi, ci stava molta stima in precedenza. L’intero continente è stato assoggettato a noi Europei: gli amici inglesi con l’India, gli Olandesi con le grandi Isole del pacifico, la Russia con le sue lande ghiacciate e noi Francesi in quel che chiamiamo Indocina Francese. I paesi indipendenti ne sono pochi: il Siam, Il Giappone e l’impero Cinese, tre paesi che per motivi differenti hanno resistito all’arrivo degli “invasori” chi li ha accolti con felicità, vedi il Giappone come detto poco fa, chi per paura è sceso a patti per mantenere la propria indipendenza, vedi il Siam, e poi c’è una Cina maschista che ha sempre cercato di farsi del male. L’ultimo tentativo spregevole di far del male all’Occidente è arrivato con la Rivoluzione dei Boxer questi fantomatici lottatori da strada che con coraggio hanno affrontato le potenze europee trascinando l’intera Cina verso la completa estinzione. Questi barbari hanno ammazzato nei modi più spregevoli i diplomatici occidentali sul territorio cinese, ma non solo: anche i cinesi, persone con il loro stesso sangue, che professavano la religione cristiana… Atti disumani che non sono stati lasciati impuniti. L’Impero secolare avrebbe barcollato agonizzante verso la sua fine se non fosse stato per l’Imperatrice Cixi, la quale ha preso le distanze dai barbari boxer e ha aiutato l’Occidente ad eliminarli. La punizione per i Boxer è stata pagata con il sangue, ma anche per l’Imperatrice la punizione non è mancata: da mandante dei barbari ha dovuto accettare di perdere territori, ricchezze e l’onore.



--- --- ---



[Amministrazione Interna – Guangxi Diventa Francese.]

-La guerra contro i Boxer agli albori, meno di 2 mesi fa, appariva come una battaglia lunga e dolorosa caratterizzata dalla paura e dall’attesa più che una classica guerra lampo: i pugili cinesi nonostante non fossero un esercito addestrato e con armi all’avanguardia avevano come principale punto di forza il fatto che volassero… no scherziamo, la loro potenza derivava dal numero. Erano cosi tanti che riuscirono a controllare tutto il confine e capaci di spostarsi rapidamente tra una regione e l’altra per difenderla. Vi è stata una sola battaglia, fortunatamente, che ha interessato la regione di Lai Chau, una regione settentrionale del Laos, ove erano posizionati circa 30.000 soldati con due divisioni di auto blindi i quali sono stati attaccati alle prime luci del mattino del 21 Agosto da un numero sproporzionato di Boxer. Al termine della battaglia, durata molte ore, le linee difensive francesi sono cadute e ciò ha decretato la morte dei 30.000 soldati, ma, tra le fila nemiche, sono stati registrati 37.000 morti. Ciò che sembrava la prima di una lunga serie di battaglie è stata persa dalla Francia, ma proprio in quelle ore sono venute in soccorso le altre potenze Occidentali, disgustate dai barbari cinesi, hanno fatto pressione sull’imperatrice Cixi minacciandola di una possibile invasione se non avesse fermato i Boxer. Le nazioni che si sono mosse per prime sono: la Grande Russia che da nord era pronta a dare supporto alla Francia con i suoi prodi Cosacchi e il Giappone che come già detto è ormai un paese occidentale che gode di grande stima da parte nostra.

Grazie all’intervento dell’Imperatrice Cixi i Boxer sono stati distrutti dall’interno e quelli ancora vivi sono perseguitati, purtroppo fra coloro che sono scappati vi è il Fondatore dei Boxer il quale è scappato sulle montagne del Buthan. L’Impero Cinese ha quindi accettato una serie di richieste fatte dal mondo occidentale tra cui quella di rendere il territorio meridionale della Cine una provincia autonoma, con un proprio governo, ma comunque legata all’Impero Cinese; un risarcimento monetario per le vite spente e per i danni alle infrastrutture delle città interessate; la perdita di alcuni territori a favore delle potenze vincitrici tra cui la regione del Guangxi, che comprende le province di Xichou, Nanning e Liuzhou, divenuto territorio Francese. I soldati francesi sono entrati nelle città sventolando la bandiera Francese sostituendo tutti i simboli collegati all’Impero Cinese e al momento non si sono verificati atti di ribellione da parte del popolo.



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[Amministrazione Interna - Continuano le Insurrezioni in Vietnam.]

-In questo periodo di confusione generale l’esercito francese ha allentato la presa verso i rivoluzionari vietnamiti, perseguitati e condannati alla morte, i quali alla prima occasione di indebolimento sono usciti fuori dalle loro sporche tane ed hanno intonato canti alla rivoluzione. Il loro obiettivo, o meglio sogno proibito, è quello di far diventare il Vietnam una nazione indipendente senza nessuna oppressione da parte di potenze straniere e, inizialmente, vedevano nei vicini Cinesi una fonte di aiuto per raggiungere tale scopo, ma con la loro sconfitta i rivoluzionari sono rimasti da soli contro un avversario troppo più forte di loro. Quel che in origine era un semplice movimento popolare oggi è si è trasformato prendendo il nome di: “Fronte Nazionale Vietnamite” i cui capi fondatori sono tutt’ora sconosciuti, ma hanno già riscosso molto successo fra i vietnamiti. Per il momento Doumer non considera il F.N.V. una minaccia per l’Indocina e di comune accordo con il Governo Francese si è deciso di non perseguire più i vietnamiti “rivoluzionari” e di lasciar correre per osservare come si evolve la situazione.



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[Affari Esteri - Disgregazione dell’Impero Cinese.]

-Come da trattato l’Impero Cinese è costretto a dare ingenti porzioni del proprio Impero alle nazioni vincitrici e ne abbiamo parlato prima analizzando i territori divenuti ora Francesi, ma non sono solo questi i possedimenti persi dalla Cina: il Tibet, la grande distesa montuosa sede del Dalai Lama, è divenuto protettorato della Grande Russia, mentre al Giappone, oltre alla regione di Anshan al confine con la penisola coreana, lungo le coste dell’oceano pacifico batte la bandiera del Sol Levante. Non solo, anche gli Inglesi hanno preso la loro fetta di torta cinese: risalendo la Birmania, regione dell’India Britannica, i soldati si sono insinuati nell’entroterra a nord dell’Impero. La Cina Imperiale della Dinastia Qing ormai è limitata ad una porzione di territorio piccola, in confronto al passato, e ormai considerarlo un Impero è inutile, quasi un insulto ai veri imperi.

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Fine.



Kuni-Ho
- -
1899 Ottobre - 32° Era Meijin.-

-
STORIA UNIVERSALE - L'ITALIA COMBATTENTE IN CINA E COREA -

//Soldati Giapponesi marciano su Anshan Trionfanti.//
- -
(Musica di sfondo).
- -
GRANDE VITTORIA DI PECHINO
- -

L'albra del luglio del 1899, l'alba di un nuovo inizio per il glorioso Impero del Giappone. L'era Meijin ha portato grandi cambiamenti nella terra del sol levante. Più di ogni altro imperatore Meijin Tenno merita il titolo di Padre della Patria del quale verrà investito a partire dal 1° Ottobre.
Il Popolo Giapponese gioisce alla nascita della nostra grande potenza nell'Asia fiore all'occhiello per Arte,Cultura e ingegno, la tanto odiata nemica Cinese dopo un attacco del tutto infame da parte del gruppo dei ribelli Boxer superiori per numero e mezzi a Pechino ed a Sud del paese ha capitolato in meno di un mese, dichiarando la resa sotto la pesante pressione delle armate di ben 8 nazioni.
Delegazioni provenienti da Francia,Russia,Giappone,Germania,AustroUngeria,Italia,Stati Uniti d'America, Impero Britannico ed il supporto non poco importante di Spagna ed Olanda unite nella lotta contro il nemico hanno resistito ad un assedio di ben 70.000 Boxer nella sola Pechino con un numero di soldati poco inferiore al migliaio insieme ad altre 2000 unità dell'Imperatrice Chixi la quale alla fine decise di volgere supporto alle nazioni alleate contro la piaga dei ribelli che imeprversava a Sud.

La Cina è stata sconfitta migliaia di migliaia di Bioxer hanno trovato alla fine la morte sotto le pallottole dei nostri soldati e lo stato della Cina cosi si disgrega.
Alla fine del Conflitto erano morti centinaia di migliaia di Boxer e Civili con una perdita di poco inferioere alle 80 unità in totale per le forze alleate. Yamagutchi Motomi Comandante della 8° armata di fanteria Giapponese Hikikomori alla testa di 200 soldati Giapponesi è tornato trionfante a Tokyo ed il glorioso impero non ha subito alcuna perdita dallo scontro.
Riportando tra le braccia della patria terre rivendicate da secoli dai nostri antenati.
L'intera costa della Cina Orientale e parte della Manciria del Nord con Anshan ora passano inevitabilmente sotto il dominio della bandiera Giapponese, L'armata di 64.000 uomini marcia ora verso Quingdao pronta a prepararsi a sopprimere eventuali ribellioni, al suo fianco ha il supporto dell'Imperatrice Chinxi la quale manterrà il suo status e dominio se non per piccole variazioni.
La Cina Settentrionale sul confine Russo passerà tra le mani dell'orda.
Le province di Liuhuzou e nanning passerrano sotto dominio Francese.
Mentre La provincia della Cina del Sud diventerà uno stato semi indipendente o meglio una provincia autonoma ma sempre sotto dominiuo dei Chizi e ciò che resta della Cina sarà inglobato sotto l'influenza della Manciuria.

Oltre a ciò la Cina dovrà pagare una cifra complessiva tra i 500 milioni di dollari d'oro ed i 600 alle potenze vincitrici ed il Giappone ha già ricevuto un compenso di 45.Milioni di questi resteranno nei prossimi anni ancora 105 milioni che in Yen hanno un valore complessivo due volte maggiore circa.
- - -
[parte del Trattato]



• Concessione a favore delle Potenze alleate di una quota non superiore al 20%, per un tempo massimo di 14 mesi, di un qualsiasi prodotto industriale dell'Impero Qing;

• Divieto di sviluppo, per 10 mesi, di qualsiasi impianto industriale a fini bellici;

• Imposizione di un protettorato russo sul territorio del Tibet;

• Imposizione di un protettorato giapponese sulle province costiere della Cina centrale;

• Cessione delle province di Xichou, Nanning e Lizhou alla colonia francese dell'Indocina;

• Cessione della provincia di Ya'An all'Impero Russo;

• Cessione della provincia di Anshar all'Impero del Giappone;

• Scuse ufficiali dell'Imperatrice a tutti i Governi delle Potenze alleate coinvolte nella crisi;

• Condanna a morte per i ribelli arrestati;

• Erenzione di un monunto a Pechino in suffragio dei legati uccisi;

• Concessioni territoriali a ciascuna Potenza alleata vincitrice nel quartiere delle Ambasciate di Pechino.

Proibito l'accesso ai sudditi cinesi senza previa autorizzazione;

• Sostituzione dei membri del Consiglio Imperiale;

• Istituzione della Provincia autonoma della Cina del Sud.
- - -
Il partito dei giovani patrioti Giapponesi eccheggia al cielo chiamando a gran voce il nome del nostroamato imperatore e l'inizio dell'epoca d'oro dell'Impero.






|-| |-| Memorie di un’Imperatrice |-| |-|



[-] Diario Pubblico dell’Imperatrice Cixi Tài-Heò [-]



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{-} Novembre 1899,

Mese della Rugiada ed Anno del Toro secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}





“”Fa più rumore un albero che cade, che un’intera foresta che cresce.”” Queste parole di Confucio descrivono perfettamente la situazione odierna. L’apparente sconfitta della Cina, la perdita di reputazione e le umilianti trattative, fanno molto rumore ma sono poca cosa di fronte alla foresta di peonie, che lentamente crescono nel sottobosco incendiato dall’uomo.

Vidi con svilimento l’elevazione dell’obelisco eretto alle vittime dei boxers. Il massiccio monumento di pietra denaturava la bellezza estetica di Pechino, stonava tra i rossi tetti spiovento della tradizione architettonica asiatica.

Il Tibet e la provincia mineraria di Anshan svanirono dinnanzi ai miei occhi dopo secoli di dominazione. La fascia costiera meridionale venduta ai Giapponesi. Lo Shaanxi ed il Sichuan trasformati in una provincia autonoma, rivolta all’occidente. Debiti su debiti si accumulavano sottraendo fondi utili all’erario dello stato.

Tutto questo faceva rumore, e voleva stordire il mio udito. Ma le letture dei classici mi salvarono dall’enorme tristezza che mi assaliva. I pasticcini di riso e il té verde zuccherato addolcirono quelle giornate.



“”Venerabile Imperatrice, la dinastia è in pericolo. Il popolo non crede nella vostra corona, i ribelli capitanati da Sun Yat-sen stanno scompaginando l’Hubei andando a predicare la Repubblica, mentre i mussulmani del Gansu stanno mettendo a dura prova i nostri eserciti dislocati nel deserto del Gobi. I mussulmani non tollerano la cristianizzazione del sud, e credono che voi li abbiate traditi, O Grande e Magnifica Cixi.”” a parlare era Ho Lee Fuk, mio nuovo consigliere, avevo licenziato Hangzu dopo aver fallito e lo feci assumere come lavapiatti.

Due servi mi fecero vento sventolando un paio di code di pavone, e risposi “”La lanterna dell’esperienza illumina solo chi la porta, diceva Confucio. Si ribellano non perché la monarchia ha fallito, ma perché credono che l’Impero sia debole, sono smarriti e vogliono che qualcuno li domini, perciò vogliono saggiare la nostra forza e credono di potersi imporre sulla nostra legge. Ma sarà breve il loro miraggio. Torneranno presto ad obbedire, e non con le buone parole, ma con il bastone. Dimostreremo loro che i Qing possono ancora regnare. Presto si accorgeranno che le loro vite sono insignificanti, quanto quelle delle formiche che sovente calpesto senza che me ne renda conto.

Inutili quali sono, torneranno a venerare la mia persona per cercare di dare un senso all’esistenza.

Non ho mai conosciuto persone, che vedendo i propri errori, sapessero dare la colpa a loro stessi. Il popolo non sa che il male che si abbatte su di loro, è il male che essi stessi hanno inferto””.

Ho Lee Fuk restò in silenzio per un minuto, poi disse “”Contiamo l’esercito più numeroso di tutto il continente mia padrona, ma non sappiamo se le nostre truppe riusciranno a contenere l’ira popolare, venerabile Figlia del Cielo.””

“”Marciate. Come vi ho detto, il popolo sta solamente mettendo alla prova la nostra autorità, perché sono disorientati e hanno bisogno che qualcuno regni su di loro. Quando vedranno che il potere imperiale è ancora in grado di reggere, si calmeranno.

Marciate, e schiacciate il dissenso.””



imagesCAK06GH1.jpgDopo quell’ordine provai giacendo sulla lettiga imperiale, a ritrovare la pace; ma fui nuovamente disturbata da notizie d’altro genere, notizie di corte. I nemici non siedono soltanto all’estero o tra il popolo, ci sono nemici che congiurano contro il trono all’interno della stessa Città Proibita.

Esiste una corrente riformista sotto l’influenza del filosofo Youwei, che vorrebbe trasformare la Cina in una monarchia costituzionale, come lo è il Giappone, sul modello tedesco.


“”Non potete condannare a morte Youwei, zia!”” entrò piagnucolando il Principe Chun, che disturbò il mio riposo.

“”Come mai vi preoccupa tanto il destino di quell’uomo? Siete forse anche voi un riformista, nipote?””

“”No, non di certo… ma non potete condannare a morte Youwei, che a differenza di Sun Yat-sen perlomeno non desidera la distruzione dell’Impero e non brama la Repubblica. Youwei è anche un uomo religioso, lui sostiene che il cristianesimo sia una religione spiritualmente inferiore rispetto al taoismo o all'induismo è che essa è destinata a soccombere. Youwei è una persona di tutto rispetto, egli ama la Cina e non merita la morte.”” Rispose.

Sospettavo da molto tempo che il Principe Chun, mio nipote, facesse parte della congiura riformista. Se avessi avuto le prove del suo coinvolgimento, sarei stata costretta a decretare anche la sua di condanna a morte.

“”Non preoccuparti Chun, Youwei non ha sofferto molto.

Aveva bevuto fin troppo veleno stasera.””

Le mie labbra si aprirono in un sorriso crudele, e vidi Chun lasciare la stanza impietrito. Youwei era morto.
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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 2:00 pm

Yangon Guardian
Dicembre 1899
L'ora dei bilanci





A tre anni dall'insediamento di Sir Frederic William Richards Fryer nelle colonie birmane il bilancio che si presenta è abbastanza positivo



L'ammutinamento indiano degli anni precedenti ha dimostrato al governo di Londra che era necessario un approccio più comprensivo alla gestione delle diverse popolazioni del vasto sub-continente indiano; in particolare, sarebbero stati fatti tentativi attivi per portare i membri istruiti della comunità nella gestione, nella legge e nell'amministrazione di infrastrutture come le ferrovie ecc., e questo approccio sembrava adattarsi alle capacità di uomini come Frederic Fryer.



Voluto fortemente dalla regina Vittoria, è riuscito insieme a una squadra di abili funzionari pubblici ad acquietare le tensioni tra Londra, Calcutta e Rangoon ed è riuscito a raggiungere un certo livello di rapporto con la popolazione birmana. Il primo risultato raggiunto fu una maggiore autonomia dall'India britannica sebbene risultasse una sua provincia.



Solidale con la tradizione buddista ha messo in atto un piano di istituzione di un arcivescovado buddista per l'Alta Birmania mentre la raccolta fondi per la costruzione di un ospedale per lebbrosi a Mandalay ha avuto un tale successo che si prevede la conclusione dei lavori nel 1901.







Se da un lato la situazione sembra abbastanza tranquilla, dall'altro sono in arrivo del capoluogo diversi contingenti e addestratori per le nuove leve locali. Ufficialmente si punta all'istituzione di un vero e proprio servizio di leva,e contestualmente, si cerca di rinforzare le difese dei confini coloniali sopratutto dopo le ultime vicende belliche regionali che ha portato diverse modifiche geopolitiche all'interno del continente asiatico.

Il Fumatore d’oppio della Domenica Sera

Gazzettino di Stato della Provincia della Cina Meridionale,

Anno Domini 1899, Mese Cristiano Dicembre



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[alcuni stranieri, francesi, si sollazzano in una fumeria d'oppio]



[Il Partito di Yuan Shikai vince le Elezioni]

Prima di procedere vorremmo fare una breve introduzione. Il Gazzettino “Il Fumatore d’oppio della Domenica Sera” diventa adesso una testata ufficiale riconosciuta dallo stato e dalla provincia della Cina meridionale. Tuttavia una circolare imperiale ha estromesso dal Gazzettino i loro originali firmatari, e cioé proprio quei "giovani intellettuali cinesi", accusati di diffondere idee repubblicane, socialiste, o comunque nocive per la tenuta dell’Impero. Specie di fronte alle recentissime rivolte che stanno facendo tremare il cuore del Continente Giallo: la cosiddetta “Rivoluzione Xinhai” che avremo modo di approfondire nella parte finale di questa edizione.

Nella prima parte di questa pubblicazione parleremo invece dei risultati elettorali delle prime elezioni democratiche tenutesi in Cina, ovviamente provinciali e non nazionali: ricordiamo che il titolo di Governatore spetta all’uomo scelto dai Qing come simbolo del potere imperiale, mentre il titolo di Presidente spetta a quel tale che ha il compito di amministrare la Provincia; che viene democraticamente eletto dai suoi cittadini. Yuan Shikai fino a questo momento ha potuto ricoprire ad interim entrambe le cariche, poiché la Provincia doveva ancora risistemare transitoriamente il proprio apparato burocratico. Innanzitutto Shikai ha dovuto ridefinire i rapporti tra lo Stato Centrale, e lo Shaanxi; (la politica estera e militare non sono autonome, mentre la politica interna e la giustizia sono di competenza della provincia); poi il Governatore ha dovuto preparare i cittadini all’imminenza del voto, e quindi redarre le tessere elettorali e sistemare altre scartoffie giuridiche. Poi bisognava attendere la costituzione dei partiti, etc. Unitamente ai debiti e agli altri problemi il processo di transizione democratica è stato giustamente lento.



Le urne erano aperte soltanto nelle città più importanti, quindi gli abitanti dei villaggi ed i coltivatori di riso sono stati automaticamente esclusi dal suffraggio elettorale. Su un totale di 450 milioni di cinesi, soltanto 20 mila sono stati ammessi al voto; uomini ad alto reddito, ma anche donne, perché la Provincia deve brillare come un faro di progresso. La cadeva in uno spettro abbastanza ristretto di partiti politici: Il Partito Repubblicano, Il Partito Socialista, il Movimento dei Missionari di Cristo ed il Partito Istituzionalista di Yuan Shikai.

Si comprende molto bene come il Partito Istituzionalista di Yuan Shikai abbia potuto facilmente vincere le elezioni, quando una vittoria dei partiti come quello Repubblicano o come quello Socialista avrebbero inevitabilmente portato ad una rottura tra lo Shaanxi e Pechino e segnato l'inizio di una nuova guerra. L’80% delle schede indicava il nome di Yuan Shikai, mentre il 15% quello dei Missionari di Cristo, e solo il 5% delle preferenze si dividevano tra repubblicani e socialisti. C’era poi un quinto partito, quello della “Società del Tao Nero”, reduci dell’esperienza boxers, che ha ottenuto un umiliante 0% con sole 3 schede.

Il Partito di Yuan Shikai vince le elezioni, ed il Governatore riconferma quindi democraticamente la sua nomina di Presidente della Provincia Cinese Meridionale. Il popolo della Cina Meridionale (oltre 16 mila anime su 450 milioni), hanno deciso: Viva l’Impero! Viva la Cina Unita! Viva la Democrazia!



[Estinzione del Debito]

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Il Governatore Presidente Yuan Shikai ha annunciato di aver finalmente estinto il debito con due paesi: il Giappone e la Francia; tuttavia corre voce che molti di questi soldi siano stati ottenuti in modo illecito con il traffico di oppio e la prostituzione, o ancora, che il debito con la Francia non sia stato ancora realmente saldato, e che quindi Shikai abbia mentito al popolo. E’ invece confermato che l’Impero Russo abbia voluto scontare la pena sino-meridionale sottraendo un valore pari al peso di 500 milioni di wén. Sia lodato lo Tsar di Russia. Lo sconto è stato ottenuto in cambio di Gonjo: un territorio arido situato nella parte tibetana del deserto del Gobi. Sia ancora lodato lo Tsar Nicholas II.



A fronte alle carestie che hanno travolto la Provincia dello Shaanxi nei mesi passati, il Giappone, la Francia e le nazioni europee hanno offerto il loro aiuto dando via tanto cibo e tanto olio; morivano di fame i bambini, i vecchi e le donne. Adesso nessuno più soffre, e i nuovi nati potranno crescere sani e forti, nel numero.

Sempre con l’aiuto nipponico sono in corso i lavori per una linea ferroviaria che attraversi trasversalmente tutto il territorio provinciale. Tuttavia non sono arrivate risorse in tal senso, ma solamente indicazioni. Sia lodato anche il Giappone, e il Mikado.



Il Trattato prevedeva poi la cristianizzazione della Provincia: Yuan Shikai ha ottemperato anche a questo punto come abbiamo visto, concedendo la nascita del Movimento dei Missionari di Cristo, e permettendo l’edificazione di immense chiese con le tasse dello stato. Il popolo sarà sicuramente contento di poter recarsi in preghiera all’interno di sontuosi ediici creati grazie ai loro contributi e quasi dimenticheranno di aver patito gli stenti, la fame dello stomaco sarà placata dalle deliziose parole dei parroci occidentali.

L’avanzata dell’esercito provinciale nel deserto del Gobi ha provocato non pochi problemi in tal senso: la popolazione mussulmana turcica di etnia Gansu rifiuta l’arrivo di missionari cristiani dall’Europa, e non mancano episodi di violenza contro vescovi, prelati e convertiti, spesso trucidati con le stesse modalità con le quali i boxers trucidarono gli europei. Yuan Shikai non ha ancora preso una posizione chiara, e quei territori restano quindi in via momentanea ancora sotto il caotico controllo delle milizie mussulmane.



[Sun Yat-sen riceve Asilo Politico]



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Yuan Shikai, ché è stato designato Governatore dalla regina in persona, ed è quindi un uomo dell’Impero, è in realtà una persona molto navigata in politica: di estrazione militare, prima appoggia i boxers come una forza rivoluzionarie e poi si adopera per sopprimerli; sono ben note le sue frequentazioni con ambienti repubblicani o comunque socialisti, come ben note sono le numerose proteste popolari che lui stesso ha contribuito a reprimere nel sangue. Il nostro amato Presidente è un uomo, che con perfetto spirito democratico, non ha nemici, ma ha solo avversari. E’ un uomo di idee concrete ma labili, facili a mutare nel tempo.

Pertanto, siccome la giustizia dello Shaanxi è autonoma rispetto a Pechino, egli ha potuto offrire asilo politico a Sun Yat-sen e a tutti i repubblicani, salvandolo da morte certa e da atroce persecuzione. Accolto a braccia tese a Guyang, Sun Yat-sen è stato accolto nella più prestigiosa oppieria della città, dove ha potuto distrarre la sua mente da pensieri malvagi.



La rivoluzione del maiale di ferro (Xinhai) è durata poco più di tre mesi. Il popolo insorto per un idea di libertà, per la repubblica, e per una democrazia è stato schiacciato dalla violenta repressione imperiale. L’idea di una Cina nuova rinnovata nello spirito, rivolta verso il futuro e non più schiava dei Demoni Celesti, è morta. La speranza di sconfiggere la grande dragonessa Cixi muore poco a poco, a mano a mano che le truppe Qing avanzano sulla nuda terra, pestando umili Han e vecchi sognatori. Non essendo militarmente slegati da Pechino, anche i soldati dello Shaanxi sono stati costretti a combattere i loro fratelli.

Abbiamo vinto, ma la vittoria è stata una sconfitta. Fratello ha ucciso fratello. Il disonore che ci ha macchiati non sarà mai lavato via dalle nostre carni. La dragonessa di Pechino mangia avidamente col nostro vergognoso silenzio i nostri figli, masticandoli tra le sue fauci massicce e bevendo il loro sangue.

Offriamo umili sacrifici alla Dea del Cielo, per avere salva la nostra vita, e non la nostra libertà.


Le Petit Journal



Dicembre 1899 - Indice:



[Prima Pagina]

-”Doumer Abbandonerà la Carica di Governatore!”





[Amministrazione Interna]

-I Successori di Doumer.





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[Prima Pagina - ”Doumer Abbandonerà la Carica di Governatore!”]



-Il Governatore Paul Doumer verrà sollevato dalla sua carica di “Governatore Generale” delle Colonie Asiatiche Francesi al termine dell’anno in corso, sotto esplicita richiesta, ed insistenza, del suo partito d’appartenenza: il Partito Radicale. Le motivazioni non sono state rese note ufficialmente, ma si ipotizza che il Signor Doumer diventerà il Segretario del Partito Radicale a seguito delle elezioni interne imminenti. Nonostante l’elezione non è ancora stata effettuata, avrà luogo a Parigi nel “Place de Valois”, tutti danno come vincitore Doumer il quale si è distinto all’interno del Partito per la sua devozione al lavoro e agli ottimi risultati raggiunti qui in Asia. Con estremo dispiacere ci vediamo costretti a salutare il nostro amato Governatore, partirà la seconda settimana di dicembre per passare le festività con la famiglia in Francia, e ci congratuliamo con la vittoria, sempre se ci sarà, augurandole il meglio.



Il Governo centrale ha quindi deciso che il potere amministrativo passerà alle mani del Generale Foch, il quale ha chiarito esplicitamente di non avere interesse in questo “titolo” e farà da sostituto per non arrecare disturbi al Governo. Lo stesso Foch al termine del mandato provvisorio ritornerà in Francia poiché la sua presenza in Indocina era legata esclusivamente al Governatore Doumer, senza di lui non ha alcun motivo di restare, da ciò ipotizziamo potrà esserci un cambiamento di figure che riguarderà anche Auguste Flavie e l’Ammiraglio Charles. Mentre tra i piani alti della politica avvengono cambiamenti importanti l’intera colonia entra in uno stato di paralisi che durerà fino all’arrivo di un nuovo rappresentante.




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[Amministrazione Interna - “I Successori di Doumer.”]



-Le notizie che giungono da Parigi sono abbastanza chiare il nome del sostituto che rileverà la carica di Governatore Generale non è stato ancora deciso, ma il duello si gioca all’interno dell’ala Moderata del Parlamento in cui: Paul Beau e Antony Klobukowski sono i principali indiziati per amministrare le colonie Indocinesi. La vittoria sicura dei Moderati deriva dal fatto che: i Radicali si sono esclusi dai giochi autonomamente, i socialisti non si sono espressi riguardo la faccenda, mentre i Democratici, occupati con il Governo, hanno espresso il loro disinteresse al momento. Per esclusione, dunque, i Moderati hanno il pallino del gioco nelle mani devono solo decidere un nome da portare sul podio e quel nome è proprio uno fra Beau e Klobukowski.

Il primo, Paul Beau, è un uomo da molti descritto molto calmo e pacato, mai arrabbiato, un tipo molto solare che ama il suo lavoro non a caso ha investito ruoli importanti all’interno del suo Partito e la laurea in giurisprudenza conferma le sue doti diplomatiche. Le idee, i pensieri, che vuole portare in Asia lo rispecchiano molto: vorrebbe attuare una politica di isolamento entrando in contatto con le altre nazioni unicamente per scambi economici, lui odia la guerra e non la sente sua, ma ciò va in contrasto con il Ministro delle Colonie l’attuale Edouard Barbey Tenente della Marina Militare, il quale è nettamente favorevole a usare le maniere forti in ogni circostanza. Inoltre, Beau, vede nella Cina e nel Giappone degli ottimi partner commerciali, molto più affidabili dei colleghi europei e promuove l’apertura della Francia verso questi nuovi orizzonti.

Il secondo candidato al “trono” è il Francese Antony Klobukowski il quale ha origini Polacche: il padre Romain ha prestato servizio nell’esercito polacco durante la “Rivolta del 1831” e in seguito alla sconfitta polacca Lui, assieme ad altri polacchi, hanno trovato asilo nella nostra Nazione. Antony non è di certo un elemento con doti particolari all’interno del Partito, ma il suo carattere forte e deciso, come ogni uomo dell'est Europa, si rispecchiano nelle sue idee e nel suo modo di fare politica, i suoi cavalli di battaglia sono: attuare una forte politica di colonialismo espandendo i confini dell’Indocina a discapito del Siam rivendicando alcuni territori appartenenti geograficamente al Laos e alla Cambogia; ha il desiderio di espandere la potenza commerciale francese in Asia abbattendo le rivali Inglesi e Olandesi, le quali controllano la maggior parte dei mari, senza però entrare in un conflitto militare diretto, ovviamente. Non simpatizza per nessuno stato straniero, ne europeo o asiatico, ma l’unica nota negativa è la sua piccola ostilità verso l’Impero Russo, sempre in riferimento alle Rivolte del 1831.

Fra il Ministro Barbey vede in Klobukowski la figura con cui più si rispecchia e sicuramente farà di tutto per portarlo in Indocina, anche se l’ultima parola spetta sempre al Partito e ad una votazione che decreterà il vincitore.



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Fine.



♔ ::: | Sankt-Peterburgskie Vedomosti | ::: ♔



- Yanvar' 1900 -

- Gennaio 1900 -



◇ ~ Rossiyskaya polyarnaya ekspeditsiya nachinayetsya ~ ◇

\|/ - Al via la Spedizione Polare Russa - \|/







// Illustrazione della Terra di Sannikov, l'isola che non c'è (o forse si?) //



Era il 1886 quando il barone Eduard Gustav von Toll, insieme ad Aleksandr Bunge, prendeva parte all'esplorazione della Nuova Siberia e delle coste artiche comprese fra le foci del Lena e dello Jana. Rinveniva, tra le altre cose, ossa di mammut sull'isola di Kotel'nyj e di Bol'šoj Ljachovskij, nonchè presenza di carbone su tutto l'arcipelago.

Ma una cosa in particolare lo colpì a tal punto da influenzare quasi ogni aspetto della sua vita ventura: una visione, durante una limpida giornata polare, che gli palesò i vaghi contorni di un'isola collocata a circa 100 km a Nord-Est dalla Nuova Siberia.

Che fosse la mitica Terra avvistata per la prima volta, quasi un secolo fa, dall'esploratore Jakov Sannikov (e che da lui prende il nome), ma su cui nessuno è ancora riuscito a posare il piede?



Ebbene, presto avremo modo di conoscere cosa davvero si cela tra le acque ghiacciate dell'Artico!

Nella giornata di ieri, dal porto di San Pietroburgo, è infatti salpata la Zarja, inaugurando così ufficialmente la nuova Spedizione Polare Russa.

La missione di durata biennale (la conclusione è prevista per la primavera del 1902) è stata finanziata dall'Accademia delle Scienze, per volontà del barone von Toll, con l'obiettivo di esplorare la zona ad Est dell'isola di Tajmyr e la potenziale via marittima verso lo Stretto di Bering.



Sulla base di studi effettuati da precedenti spedizioni, si pensa che i giacimenti carboniferi della Nuova Siberia si estendano fino all'isola di Bennett, oltre la tanto ambita Terra di Sannikov. Se ciò fosse vero sarebbe un'incredibile leva strategica per il commercio marittimo dell'Impero, nonchè per le vie di comunicaizoni navali civili e militari.

Infatti le navi dirette da Arcangelo a Vladistovok, lungo la rotta del Mare del Nord, potrebbero rifornirsi di carbone nel bel mezzo del proprio viaggio, superare la penisola di Ciukci e raggiungere la propria destinazione senza dover circumnavigare l'Africa e valicare l'Oceano Indiano, un viaggio paragonabile all'odissea di Ulisse.







// La nave polare Zarya //



La nave della spedizione nasce norvegese e viene utilizzata presso le coste groenlandesi per la caccia alle foche, sotto il nome di Harald Harger.

Su raccomandazione di Fridtjof Nansen in persona è acquistata dall'Accademia delle Scienze per 60.000 rubli e viene rinominata Zarja.

Presso i cantieri di Larvik, quindi, ha subito una serie di lavori atti a renderla capace di navigare fra i ghiacci dell'Artico.

L'esecuzione degli stessi è stata affidata all'illustre costruttore scandinavo Colin Archer, già progettista della Fram, nave sopravvissuta ad una deriva di 3 anni fra le insidie del Polo Nord.

Salpato da Larvik, il vascello ha fatto tappa prima a Kristiania per poi gettare l'ancora a San Pietroburgo agli inizi di Dicembre.



Ieri infine, con la visita di Sua Maestà l'Imperatore e la benedizione di Sua Altezza Reale il Granduca Konstantin, già Presidente dell'Accademia delle Scienze, la Zarya ha preso il largo con a bordo i coraggiosi componenti dell'unità scientifica:



• Barone von Toll (Capospedizione, geologo e zoologo);

• Luogotenente Nikolaj Kolomejcev (Comandante della nave, esperto navigatore artico);

• Tenente Fëdor Matisen (Vice-comandante, cartografo, minerologista, meteorologo e fotografo);

• Luogotenete Aleksandr Kolčak (Secondo ufficiale, idrografo, idrologo, topografo e cartografo);

• Aleksej Bjalynickij-Birulja (zoologo e fotografo);

• Friedrich Seeberg (astronomo e magnetologo);

• Hermann von Walter (medico, batteriologo e zoologo);

• O.F. Ciongliski (studente);

• Michail Brusnev (ingegnere).



Il governo della nave è invece affidato a 13 uomini: Nikifor Begičev (nostromo), Vasilij Železnikov (timoniere), Eduard Červinskij (secondo pilota), Alexej Semyaškin, Ivan Malygin, Ivan Klug, Gavriil Puzyrëv e Trifon Nosov (fuochisti), Eduard Ogrin, Semën Evstifeev, Nikolaj Bezborodov, Sergej Tolstov e Foma Jaskevič (cuoco).



Proprio in questo momento la Zarja sta facendo rotta verso Kronštadt ed entro i prossimi 30 giorni, salvo imprevisti, supererà Capo Nord.

Non resta che augurare buona fortuna e vento in poppa all'equipaggio!

Tutta la Russia è con loro!



♤ ~ Tibetskoye umirotvoreniye ~ ♤

\|/ - Pacificazione Tibetana - \|/







In seguito a quanto decretato dai Trattati di pace post-insurrezione cinese, sul territorio del Tibet è calata l'istituzione del protettorato russo.

Ora, da San Pietroburgo, si leva soave la volontà di annettere formalmente la regione all'Impero.

È così stato avviato un processo di militarizzazione, colonizzazione ed integrazione del territorio, al fine di poter organizzare la più efficace convivenza nel più breve tempo possibile.



Sventola il nostro vessillo sul Tetto del Mondo, il Paese delle Nevi, crogiolo di alti picchi perlacei, valli incantate ed imponenti templi di pace e beatitudine.


|-| |-| Memorie di un’Imperatrice |-| |-|



"" L’Avvelenamento ""



[-] Diario Pubblico dell’Imperatrice Cixi Tài-Heò [-]





{-} Giugno 1900,

Mese della Capra ed Anno del Topo secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



L’anno del Toro scorazza via nella lontana pianura lasciandosi alle spalle disonore e sventura; subentra l’anno del Topo nell’oroscopo cinese.

Animale ambivalente associato al fascino, alla ricchezza, e all’ordine, ma anche alla morte, all’occulto, alla peste e a tutte le cose atroci di questo mondo. Chi ha letto le stelle afferma che quest’anno, il 1900, sarà un anno nel quale il metallo predominerà sui cinque elementi.

Finisce un secolo, e se ne apre uno nuovo: un anno fa, nel 1899 la carica bestiale del Toro aveva travolto con violenza la Cina, umiliata e smembrata da quelle dure corna avorine; vidi il mio Impero soccombere, il tempo sbriciolarsi, nemici dappertutto, e poi l’onore di Pechino, sacrificato per la salvezza della dinastia. Il mantenimento del trono. Tanti morti, tanto sangue versato, e tante ingiustizie perpetrate, tutto questo pur di non passare alla storia come l’ultima Imperatrice.

Il cuore si appesantiva dentro di me, chi crede nel bene deve pur fare del male.



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I simboli del predominio europeo sulla Cina si erano insinuati anche a Yiheyuan (Palazzo d’Estate), tra i nobili qualcuno amava i cavalli di razza irlandese, altri apprezzavano il violino ed il pianoforte, altri si dedicavano alla fotografia. “”Questa essere colazione per lei, divina Imperatrice madre””, disse un’umile serva depositando il piattino con rispetto, “”dolci che lei amare tanto padrona.”” un sorriso remissivo, che non seppi decifrare.

“”Porti via quelle diavolerie, e si sbarazzi di quel mostro.”” ordinai. L’umile schiava si inchinò con devozione, portò via quegli aggeggi maligni e chiamò un macellaio che si occupasse del cavallo.

L’aria profumava d’incenso, i bombi volavano di fiore in fiore sui peschi maturi, mi chiedevo come potesse essere la vita di questi tempi per il volgo in città. Nuvole di oppio, e cumuli di fumo invadevano le strade di Pechino. Il popolo cinese veniva svezzato nell’oppio delle fumerie, ed esalava il suo ultimo respiro nell’oppio.

Non v’era dubbio che gli inglesi conoscessero gli effetti negativi che la loro droga avrebbe avuto sulla Cina quando ci costrinsero ad acquistarla: le giovani generazioni crescevano deboli, stupide, pigre, violente, irascibili.

I figli inveivano contro i genitori, i servi contro i padroni, i sudditi contro i re. La Cina era narcotizzata dai mercanti di morte dell’ovest.



Finii di bere il samshui, e mi alzai quando d’un tratto sentii un dolore lancinante. Caddi a terra, e i piattini di ceramica si ruppero con me in mille pezzi; il petto faticava a respirare, la gola era paralizzata, come se una mano invisibile mi stesse strozzando. L’ultima cosa che vidi fu la serva tenere in mano un coltello, ma la sua mano tremava: era incerta, e cadde a terra in un mare di lacrime tra i tanti cocci di ceramica.

“”Zia.”” Il Principe Chun era sorpreso di vedermi ancora in vita. “”Ho richiamato i medici europei, dovrebbero essere di ritorno tra un mese, ma vedo che siete in buone condizioni. O Potente Dragone! Sia ringraziato il cielo!””

“”La medicina tradizionale ha curato Sun-Tzu, perché non potrebbe curare anche me? Come vedi, la tradizione mi ha mantenuta in vita, caro nipote. Le sanguisughe stanno succhiando tutto il veleno rimanente, il té mi disinfetta le vene. - Sono protetta dal Cielo, e non mi avranno morta, principe Chun.””

“”Avete idea di chi ha potuto ordire alle vostre spalle?”” domandò preoccupato.

“”Sleali sono quelle persone che ti abbandonano quando la strada si fa scura, caro nipote. Sicuramente chi ha provato ad uccidermi era stato insidiato dalle idee di Youwei. Tanti bramano un trono, per questo il titolo imperiale deve essere ereditario, principe Chun: per tenere lontane le persone ambiziose.””



La schiava che impugnava quel coltello fu trovata morta e non poté rivelare alcunché, avevo intenzione di risparmiarle la vita: la poveretta non era riuscita ad uccidermi, segno che era innocente e che fosse stata plagiata da qualcuno.

Furono rinvenuti pacchi di lettere nella cassetta della schiava, il mittente era un amico e stretto collaboratore di Yuan Shikai, nella rete cospirazionista furono trovati invischiati altri 30 funzionari imperiali. Yuan Shikai, estraneo ai fatti ed innocente fino a prova contraria, è stato estromesso dalla carica di Governatore della Cina Meridionale e rimpiazzato con un uomo fedele alla dinastia.

Nubi nere oscuravano il cielo estivo, un tuono annunciava un temporale pronto ad abbattersi su Pechino. Tutti tremavano, tutti erano sospettabili fino a prova contraria. Tutti potevano essere accusati, vilipendiati, e uccisi. Ma non volevo che sulla terra si spargesse altro sangue.


Kuni-Ho

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1900 Giugno - 33° Era Meijin.-

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L'IMPERO SI ESPANDE IN OCEANIA.-

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All'alba del 1900 Il Giappone svetta fiera la sua bandiera sulla testa di oltre 84.000.000 di cittadini tra colonie e territori conquistati. I Fratelli della Cina sono stati i penultimi dallo scorso anno a venire liberati dalla tirannia della dinastia Cinese che li ha sottomessi da millenni.
Gioisci costa orientale! Oltre a voi anche la bellezza di 208 isole sparse nell'oceano sono state rivendicate dal Giappone insieme agli arcipelaghi ed i mari circostanti, le tribù indigene dell'isola usufruiranno ora sottomesse senza guerre ne conflitti della teconologia del nostro glorioso impero che si espande di giorno in giorno e svetta come la prima super potenza dell'Asia superando persino le colonie Britanniche e Francesi.

Al 33° Anno dell'Era Meiji il Giappone raggiunge l'espansione massima dei suoi territori fin'ora.
La vittoria in Cina e le tasse imposte sui vinti hanno permesso inoltre una più veloce ed affrettata industrializazione delle città nelle isole principali con l'aggiunta di oltre 6000 nuovi edifici di proprietà dello stato atti alla produzione bellica e civile.

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Ma quale grande stato saremo se non permettessimo anche ai vinti di avere una vita dignitosa? Parte dei fondi ottenuti dalla Cina Settentrionale sono stati scontati e investiti nella provincia della Cina del Sud semi-autonoma a statuto speciale oper la costruzione della grande linea ferroviaria che collega l'intero Sud del paese.
Oltre a ciò numerose tonnellate di prodotti ittici inraggiungibili oggi alla Cina del Sud se non dopo giorni di trasporti sono stati donati a costo di produzione per permettere ai cittadini Cinesi di non morire di fame insieme a numerose varietà di frumento con le quali potranno coltivare i vasti campi fertili del Sud.

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MEGA INDUSTRIALIZAZIONE DEL PAESE.-
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Un Piano di super industrializazione del paese è stato varato quest'oggi 1 Giugno 1900 dalla camera dei consiglieri che prevede un investimento di più di 200 miliardi di yen in tutto il paese e territori annessi per i prossimi 10 anni il qualep revede la costruzione di altri 8000 edifici pubblici per l'amministrazione e circa 12.000 fabbriche civili e militari insieme ad una cospiqua somma per l'espansione militare atta a difendere gli interessi dell'Impero e delle terre d'oltre mare.
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Yangon Guardian
Giugno 1900


Piano di sviluppo industriale (Febbraio 1900)



Il nuovo secolo si apre all'insegna delle parole modernità e velocità. Nel febbraio di quest'anno un importante incontro tra il Primo Ministro Robert Gascoyne-Cecil e il Governatore delle colonie birmane Sir Frederic William Richards Fryer ha raggiunto diversi obiettivi. Si è convenuti sul fatto che la regione per poter progredire necessitasse di un intervento forte da parte del governo centrale e di pesanti investimenti per la costruzione di infrastrutture che facilitassero i trasporti oltre ad iniziative che favorissero la nascita di centri industriali in loco volti a favorire la piena occupabilità. Il progetto nel suo complesso prevede la costruzione di tre centri industriali in province strategiche dove si lavorano i metalli pesanti dei quali una parte saranno destinati all'industria bellica, la costruzione del porto commerciale nel capoluogo Yangon e l'ampliamento della rete stradale oltre che la creazione di una prima rete di strade ferrate.



Se per le industrie l'effetto è stato immediato anche grazie all'intervento della famiglia Darby per le ferrovie si dovranno attendere gli stanziamenti governativi che avverranno solo negli anni successivi. Molto dipenderà anche del rinnovo del Parlamento che avverrà il prossimo Maggio perché una vittoria del Partito Liberale potrebbe compromettere l'accordo raggiunto oggi.

Cambio della guardia (Marzo 1900)
Con gli accordi di Febbraio il Primo Ministro ha imposto che i progetti intrapresi venissero supervisionati da un uomo di fiducia della Corona. E chi se non il Generale Francis Davies. Prima inviato in Sudafrica prestò servizio durante la Seconda guerra boera in cui ricoprì la carica di responsabile della dell'intelligence del quartier generale dell'esercito inglese. Successivamente fu nominato a comandante della polizia di Città del Capo dove fu congedato con tutti gli onori nel 1898.



Ritornato in patria gli fu affidato l'incarico prestigioso di dirigere il War office fungendo da coordinamento tra il Capo di stato maggiore e il Ministro della guerra. Ora si appresta a prendere il comando delle forze militari di Yangon e della commissione di sorveglianza creata appositamente dal Ministero del Tesoro britannico.


Il Fumatore d’oppio della Domenica Sera

Gazzettino di Stato della Provincia della Cina Meridionale,

Anno Domini Gennaio 1901



[Zao Erxun violenta la Democrazia]



Zhao Erxun - Wikipedia



Il vile attentato ai danni dell’Imperatrice non passa certo inosservato, e ci lascia inorriditi; per fortuna il veleno non ha leso alla vita della Divina ed ella può ancora regnare saggiamente su di noi. Il tentato assassinio ha lasciato col fiato sospeso i cittadini della libera provincia della Cina Meridionale, in ansia continua per le condizioni dell’amatassima Cixi, che sembra aver ripreso rapidamente coscienza grazie alle cure tradizionali.



In risposta al codardo attacco alla corona, Yuan Shikai ha perduto la propria posizione di Governatore, dopo essere stato accusato di frequentare quei 30 funzionari che hanno cospirato contro l’Imperatrice, tra i quali un suo stretto collaboratore. Shikai non è certo un traditore e se ha perso il titolo di Governatore ha invece mantenuto il suo ruolo di Presidente democraticamente eletto. Fin quì tutto lecito,

finché il nuovo Governatore nominato dalla Regina, e cioé Zao Erxun, ha rimosso, come primo atto amministrativo, il presidente democraticamente eletto Yuan Shikai sollevandolo dal suo incarico.

Si sono levati moti di protesta da tutti gli ambienti politici e giornalistici, i deputati dell’aula da poco costituita hanno disertato il parlamento gridando a gran voce: “quì si uccide la democrazia!” “dovevamo essere il fiore all’occhiello d’oriente, invece questa fumosa libertà l’abbiamo già bruciata, come si fà con le erbe in oppieria! Gran bel miraggio la democrazia!”.



Yuan Shikai ha abbandonato silenziosamente il palazzo senza rilasciare dichiarazioni, ritirandosi nella sua villa privata con il repubblicano Sun Yat-sen e il nazionalista Kai-Shek. Il cielo solo sa di cosa i tre abbiano discusso.

Lisciandosi la lunga barba, il vecchio Erxun ha cercato di calmare le acque promettendo nuove elezioni; con rauca voce l’anziano Governatore ha giustificato il motivo del suo gesto sostenendo che Shikai non era stato eletto nelle ottimali condizioni democratiche, la provincia non era ancora pronta al voto, e meno dell’1% della cittadinanza hanno votato per Shikai.



Nelle strade invece tutto tace. Lontano dalle incomprensibili polemiche politiche la vita sembra scorrere tranquilla, e i cittadini si sollazzano tra una fumeria d’oppio ed un’altra dimenticando i loro problemi quotidiani.



[Nasce Il Fronte Nazionale per la Democrazia]



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Mentre Erxun promette nuove elezioni e smentisce di voler smantellare l’autonomia dello Shaanxi, i partiti politici ribollono come un profumato minestrone di riso e scimpanzé cercando di ricompattarsi contro il potere imperiale e contro il diktat del Governatore, descrivendolo come un “vaso di terracotta riempito di escrementi”.

Zao Erxun infatti avrebbe chiesto l’arresto di Sun Yat-sen, e vorrebbe privare dell’asilo politico tutti i repubblicani rifugiatisi nella libera provincia dello Shaanxi; una ignominia degna delle peggiori dinastie Shan. “Un draghetto dalla testa di pollo”.

Il Partito Socialista ha manifestato assieme a quello Repubblicano contro l’arresto di Sun Yat-sen, e in sua difesa Chiang Kai-Shek ha costituito un nuovo blocco politico: il Fronte Nazionale, ispirato alle idee repubblicane e democratiche del filosofo Liang Qichao.

Tuttavia i socialisti hanno rifiutato di aderire al Blocco Nazionale per dissidi interni, costituendo a parte un’altro movimento: il Partito Sociale Popolare, ispirato al populismo russo e al socialismo europeo.



I due blocchi hanno deciso di cooperare contro il Governatore Erxun, per “un rinascimento democratico della Cina”.



[Missionari Cristiani Brutalmente Massacrati nel Gansu]



New Painting, New Brushes, New Paint Colors! – Susan Fox



La crisi della Provincia Cinese Meridionale mette in serio dubbio l’idea che la democrazia possa essere veramente attuabile anche nel nostro Continente, e che forse sia davvero necessario abolire definitivamente l’autonomia locale per rafforzare il potere imperiale e dunque la Cina. “Gli stranieri non vi hanno fatto credere di essere liberi per una qualche bontà, ma per indebolire lo stato ed affermare la loro potenza.” avrebbe detto Zao Erxun, cercando di difendersi dalle accuse dell’opposizione repubblicano-socialista.

Effettivamente i frutti di questa debolezza sono evidenti, la Provincia non riesce da sola ad affrontare i problemi che le competono. Bande armate prendono il controllo di intere regioni, e impongono su di esse le loro leggi senza che nessuno se ne preoccupi; come se a Guyiang non ci fosse alcun governo. Ci sono villaggi che obbediscono ancora ai Qing e fanno ancora rispettare la legge mancese. Mentre nel deserto del Gobi regnano sovrani, da ormai oltre un anno i mussulmani del Gansu, che reclamano la propria autorità su tutta la regione, comprese quelle sabbie che fanno ormai parte del territorio russo zarista.



Già galoppano allegri e spensierati sui loro cammelli tra le immense dune del nord.



I mussulmani avrebbero fondato un loro Emirato, “l’Emirato di Yettishar”, autonomo, indipendente, e dominato dal supremo Chebab al-Shipoll. I mussulmani di Al-Shipoll avrebbero massacrato brutalmente i missionari cristiani nel Gansu, rifiutando la fede in Dio e la conversione alla Sacra Bibbia; denuncia il Movimento dei Missionari di Cristo, che ha ottenuto dal Governatore Zao Erxun il via libera per operazioni militari nel deserto del Gobi.

Il pastore protestante Theo von Pippen dapprima molto fiducioso nelle sue forze, avendo ricevuto la notizia che i missionari cristiani avrebbero dovuto condurre con le proprie armi la guerra contro i mussulmani ha cambiato idea, affermando che la via di Cristo non può essere imposta e che bisogna solamente confidare nel Signore.


Kuni-Ho
Gennaio 1901 34° Anno dell'Era Meiji.-

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//L'Imperatore vestito a festa per la cerimonia dell'anno nuovo.//

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[Crisi del Carbone]
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E già da un po che nelle miniere di carbone imperiali un certo coro eccheggia tra i tunnel, "Ròdo-sha no tame no yori òku no chingin"(Più paga per gli operai).
In quella che si dovrebbe poter definire l'era ineguagliabile non tutto è rosa e fiori come ci si vuol far credere, no signori perché è ormai da 6 mesi che il movimento per i diritti dei lavoratori ha convinto più di 1000 miniere sparse per le province delle isole principali e quelle coreane a chiudere con scioperi annessi ed occupazioni da parte degli operai
Si fanno chiamare Nihon no akai kao e sono un partito politico non ufficiale fuori governo non si conosce esattamente il numero complessivo ne quali siano le loro intenzioni all'infuori di quella che secondo il primo ministro e marchese Ito Hirobumi sono definibili atti terroristici veri e propri.
Fin'ora il gruppo ha rivendicato il possesso delle miniere per i cittadini dei rispettivi capoluoghi.

Attualmente il governo sta prendendo misure di sicurezza e movimentando anche parte dell'esercito in tutte le grandi città in caso di rivolte.
I Danni dei Nihon no akai kao si manifestano anche sul valore del carbone nel mercato rendendolo una necessità estremamente costosa. Centinaia di fabbriche rischiano la chiusura se non si trova alla svelta una soluzione.
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[Hong kong città d'oppio]
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Se vi capitasse di girare per Hong Kong occhio a quali vicoli prendete, la grande città Hong Kong, città di ladri, tentazioni, e lussuria. Oltre 2.220 casse d'oppio in arrivo direttamente dalla Cina meridionale ogni mese, è questo il quantitativo d'oppio che viene consumato da quasi il 75% della città la quale con il passare del tempo e nonostante la restaurazione post-bellica è riuscita a divenire nuovamente una bettola piena di senza tetto e persone assueffatte d'oppio e di altre droghe dall'occidente.

Il Governo non se ne cura, parlano di un problema da poco dicendo che ciò che viene dalla Cina del Sud ormai sono solo buone intenzioni per ricominciare da capo ed a testimoniarlo dovrebbero esserci numerosi investimenti in quest'ultima.
Ma C'è risentimento nell'aria quello che si dice in giro sopratutto nelle province settentrionali della cina costiera giapponese, si parla di insurrezione come per il movimento socialista in corea e nel Sud del paese.

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Ultime 24 ore.-
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[Chiamata alle armi]

Chiamata alle armi generica da parte del consiglio di stato, il problema dei socialisti a Sud del paese va placato.
Pronte le truppe a marciare e a liberare con la forza le miniere, se necessario anche con esplosivi.

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[Crollo del prototipo della tokyo tower ]

"Un enorme spreco di denaro pubblico" Cosi commenta il primo ministro uscente e marchese Ito Hirobumi.
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[Candidature annunciate a Giugno 1901]

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Elezion imminenti per il nuovo primo ministro ito Hirobumi fiducioso di un secondo mandato il suo avversario, Saionji Kinmochi del partito Rikken Seiyuka il movimento socialista ufficiale del governo.
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Per questa edizione è tutto un felice giorno a tutti voi.

Le Petit Journal



II Semestre 1901 - Indice:



[Prima Pagina]

-”Il Nuovo Governatore Parla Polacco!”



[Amministrazione Interna]

-Prima Riforma Klobukowski.

--Tolleranza 0.



[Economia]

-Fabbriche Private



[Affari Esteri]

-Aperta Crisi Franco-Siamese.



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[Prima Pagina - ”Il Nuovo Governatore Parla Polacco!”]



-L’Ala Moderata ha emanato il proprio verdetto, importante è stata l’influenza del Ministro Barbey, il quale annuncia la vittoria, seppur minima di pochi voti, di Antony Klobukowski.

Il nuovo Governatore si è subito trasferito a Saigon nel Palazzo del Governatore assieme alla sua famiglia e come prima apparizione pubblica ha tenuto un discorso, trasmesso anche via radio, in cui si presente ai cittadini e promette giorni prosperi e brillanti. La risposta dei cittadini è stata altamente passiva, come sempre del resto, solo l'alta società formata da ricchi francesi o alti borghesi locali hanno festeggiato l’arrivo di Klobukowski, questo perché al semplice contadino non importa della politica o di chi li comanda. Una risposta è arrivata dal Vietnam, non molto gradita del resto, dove i cittadini appartenenti al “Fronte Nazionale Vietnamite” hanno protestato bruciando i simboli della Repubblica Francese.



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[Amministrazione Interna - Prima Riforma “K”.]



-Non appena divenuto formalmente Governatore Generale, Klobukowski, ha emanato una sua prima riforma che rivoluzionerà la gestione amministrativa dell’Indocina: disgregando l’apparato governativo creato da Doumer e crearne uno nuovo. Con Doumer la struttura organizzativa era molto semplice: la gestione del territorio era diviso in vari settori a cui era affidata una figura di rilievo, ma con il nuovo apparato il ruolo di queste figure sono state eclissate riunendo tutti i poteri nelle mani del Governatore. Parlando francamente ciò avviene in tutte le colonie, francesi e non, nelle quali il Governatore detiene tutti i poteri, ma ciò che stava facendo Doumer era portare un po di “civiltà” e “democrazia” anche se un minimo in una colonia. Ciò ne fa onore, ma era ovvio ed inevitabile che prima o poi sarebbe finita questa favola. La “Riforma K” è stata denominata, la prima di una lunga seri probabilmente, che un’ennesima volta rivoluziona la colonia Indocinese in una nuova “salsa” più dittatoriale per certi aspetti. Non essendoci rappresentanti politici che possono creare un'opposizione o un popolo che si ribelli, tralasciando quello vietnamite, Klobukowski può fare quel che vuole poiché gode anche dell’appoggio del Ministro Barbey.



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[Amministrazione Interna - Tolleranza 0.]



-Le parole del Governatore sono queste: “Tolleranza 0 verso i Rivoluzionari” il che sembra un semplice slogan politico fatto su misura per accaparrarsi dei voti o dei favori, ma in questo caso è diverso. Durante questo breve periodo di inattività generale dovuta alla non presenza della figura del Governatore, il governatore foch si limitò a pochi semplici atti quotidiani, il popolo Vietnamite in particolare ha guadagnato maggior autonomia, senza l’opprimente presenza militare hanno avuto vita facile, grazie al “Fronte Nazionale Vietnamita” i cui membri si sono armati e hanno preso il controllo di alcuni villaggi e città di rilievo. Il come sia possibile che costoro si siano armati è attualmente un mistero, si ipotizza abbiano dei contatti al di fuori dell’Indocina, ma ciò non ha importanza. E’ stato nuovamente dispiegato l’esercito presso la regione Vietnamita con il compito di abbattere chiunque possa essere considerato un nemico.



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[Economia - Fabbriche Private.]



-Sbarcano dalle navi i potenti uomini d’affari con la loro distinta uniforma: giacca, cravatta e valigetta, alla volta del denaro e degli investimenti. In quest’ultimo anno molte società francesi sono giunte dalla Madre Patria qui in Indocina: per creare e costruire sogni, investire e guadagnare denaro, così sono nate società che trattano il lavoro dei metalli, aziende agricole con fabbriche in grado di produrre pane in quantità inimmaginabili e, ovviamente, il braccio armato dell’esercito ha preso la sua fetta di torta costruendo fabbriche belliche per la produzione di armamenti mortali. I marchingegni della morte non dovranno venire più da Parigi, ma saranno costruiti direttamente qui nelle nostre case e per consacrare tale meraviglia dell’industria il Governatore ha rotto una bottiglia di champagne contro la bocca della prima Artiglieria di fattura Indocinese.




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[Affari Esteri - Crisi Franco-Siamese.]



-In periodo di “elezioni” se così possiamo possono essere definite, Klobukowski affermò chiaramente che avrebbe puntato tutte le sue forze in una politica coloniale espansionistica prendendo di mira, ovviamente, il Regno del Siam già negli anni precedenti in contrasto con la Repubblica Francese.

L’intenzione principale è quella di rivendicare i territori, attualmente sotto il dominio di Rama VI, che appartengono geograficamente al Laos scatenando di conseguenza le ostilità fra i nostri due paesi. Lo status attuale del Siam è molto semplice: è un Regno rimasto quasi illeso dalla feroce macchina imperialista europea, rivestendo così un ruolo da “Stato Cuscinetto” tra le colonie Indocinesi Francesi e l’India Britannica. “Quasi Illesa” perché negli anni precedenti il Regno è stato mangiucchiato in piccole dosi sia noi francesi che dagli inglesi. Gli obiettivi sono due: prendere i terreni adiacenti al confine con il Laos, ricomponendo così il passato regno distrutto, e le regioni di: Kedah, Kelantan, Perlis e Terengganu (le attuali regioni siamesi chiamate: Sonkhal e Pukhet).

Quale possa essere la reazione britannica al momento è sconosciuta, ma il Governatore è stato chiaro a riguardo ribadendo che la Francia non si farà fermare nuovamente dalla Gran Bretagna come avvenuto in Africa con Fascioda.




--- --- ---




Fine.

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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 2:01 pm

|-| |-| Memorie di un’Imperatrice |-| |-|



"" L’Esilio ""



[-] Diario Pubblico dell’Imperatrice Cixi Tài-Heò [-]



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{-} Gennaio 1902,

Mese della Tigre ed Anno della Tigre d’Acqua secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



““L’anno del topo (1900) fuggì presto via, squittendo il topolino timido se la svignò dai suoi errori, venne poi l’anno del bue d’acciaio, (1901) che promise onore e riscatto.

Dormiva tra i picchi di roccia nel sonno una tigre, sovrastava il piano e lo dominava maestoso. Correva nel suo sangue di nobile stirpe acqua più limpida di un fiume. L’Anno della Tigre d’Acqua (1902) si era svegliato, e sbadigliando alle prime luci dell’alba cominciò a esaudire mille promesse.

Il ruggito della tigre smascherò la vera codardia del bue d’acciaio, che fuggì vigliaccamente ingoiando il suo orgoglio e le sue false promesse, sparirono con i serpenti gli uomini cattivi. Il Sole salutò la Tigre. Gli indicò una terra oltre i monti di neve, dimora dell’ultimo re. Lì egli avrebbe regnato, nel cielo tra le stelle, la durata di un anno.”” -

Leggevo le gesta eroiche incise nelle stelle, prigioniera sulla Terra. Figlia del Cielo, anche io appartenevo a quel mondo celeste e sarei dovuta essere una di quelle tante costellazioni, ma per qualche ragione uno Ying malvagio mi ha fatta nascere sulla sudicia Terra, contaminata dagli uomini e dai loro problemi.



Sedevo su una morbida poltrona di velluto, riposando i piedi su un tavolino; ma spesso per i sovrani non c'è riposo e nemmeno il potere può riempirti; la vita di un’Imperatrice è ardua e stressante, troppi sono i problemi di un regno.

Non feci a tempo di prendere sonno, che entrarono precipitosamente e senza alcun rispetto nella stanza una decina di Guardie Imperiali, le loro mani pronte ad estrarre le spade dalle fodere al primo ordine, e sguardi di pietra. Credetti che fossimo sotto assedio, ma non potevamo esserlo.

“”Che succede?”” domandai impaurita, e al tempo stesso anche indignata per il fatto che non si fossero inginocchiati prima di entrare in ossequio alle usanze religiose. I soldati non risposero, non mi misero le loro sudicie mani addosso, ma mi invitarono a seguirli alla svelta. Cosa poteva mai essere successo?

Il Principe Chun sedeva adesso sul mio trono imperiale. “”Zia, sono io il vostro Imperatore adesso.”” Feci un profondo sospiro, provai ad opporre resistenza, ma ero circondata, ed ero ormai stanca di tutto quel potere. Avevo perduto i miei figli, avevo perduto mio marito, avevo perduto la mia guerra.

Consegnai pigramente la corona delle 12 perle a mio nipote, e le insegne del sacro dragone imperiale da quel momento furono intestate tutte a suo nome.

Mi inchinai all’ombra dell’ora Imperatore Chun, i suoi capelli neri come le piume di un corvo. “”Come intendete comportarvi, nipote?””

Feci quella domanda, perché mi ero voluta illudere fino all’ultimo che Chun non facesse parte della congiura, e invece la sua risposta confermò i miei sospetti. Chun simpatizzava per il filosofo Youwei, ed avrebbe modernizzato la Cina.



Accettai la sconfitta come uno scacco matto nei miei confronti.

Mi confortava sapere che presto anche Chun avrebbe capito che significa portare una corona sulla testa. “”Essere capaci di sorridere dopo una sconfitta è la vittoria finale.”” diceva Confucio.



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Sono in esilio. Fu una scelta personale, Chun avrebbe dovuto imparare da solo l’arte della politica. Gli anni per me passavano troppo velocemente, la bellezza sfioriva e i capelli imbiancavano. I miei occhi a mandorla videro per l’ultima volta le verdi vetrate del Palazzo di Gugong.

Ora Chun proclama i suoi editti, e modernizza la Cina; estirpa le radici e trasforma il nostro antico Impero in un qualcosa di occidentale, di mostruoso, di triste e desolante.



“”Proclamo, per mio sommo e divino decreto, la trasformazione della Cina in una monarchia costituzionale, sul modello dell’Impero Tedesco e del Giappone. Daremo alla Cina un suo Parlamento ed una sua Costituzione. Ci saranno libere elezioni, e nomineremo un cancelliere, con i suoi 12 ministri. Svecchieremo la Cina. Parola di Chun.””

Sospirai, quella non fu l’unica dichiarazione che il nuovo Imperatore fece. Gli fu chiesto cosa ne pensasse dei tumulti nella Provincia della Cina Meridionale e rispose che l’autonomia poteva essere ridiscussa, ma che non era nelle sue intenzioni farlo ora, che il popolo cinese era diviso.

Gli fu chiesto cosa ne pensasse della crisi siamense tra Francia e Regno Unito, e lui rispose che non intendeva mettersi in mezzo a questioni internazionali, ma che intendeva cooperare con entrambi per lo sviluppo industriale della Cina e per il rimodernamento della sua flotta navale.



“”Nipote, nipote...” sospirai scuotendo bassa la testa, mentre passeggiavo tra i fiori e tra i ruscelli della mia pensione, il cinguettio degli uccellini. “”Ora queste ansie sono tutte tue.””


YANGON GUARDIAN Gennaio 1902
The Queen is dead, long live the King!


Dopo un regno di 63 anni, 7 mesi e 2 giorni la regina Vittoroia è morta. La regina Vittoria fu il primo monarca britannico moderno. I precedenti sovrani avevano avuto un ruolo molto più attivo di lei nel governo del Paese. Una serie di riforme videro l'aumento del potere della Camera dei Comuni a scapito della Camera dei Lord e della Corona stessa, con il ruolo del monarca sempre più simbolico dell'unione del Paese. Dal regno di Vittoria in avanti il monarca avrà, usando le parole di Walter Bagehot, "il diritto di essere consultato, il diritto di consigliare e il diritto di avvisare.



La monarchia di Vittoria fu più simbolica che politica, con forte enfasi sulla moralità e sui valori della famiglia vittoriana, in contrasto con gli scandali sessuali, finanziari e personali legati ai precedenti membri della famiglia degli Hannover che portarono discredito alla monarchia. Il regno di Vittoria creò per i britannici il concetto di 'monarchia di famiglia' in cui anche la crescente classe media può identificarsi.



Il suo regno fu più lungo della storia del Regno Unito e si passerà alla storia come epoca vittoriana; fu un periodo di sviluppo industriale, culturale, politico, scientifico e militare nel Regno Unito e fu segnato dall'espansione dell'Impero britannico. I funerali si terranno il 2 febbraio accompagnate da due giorni di lutto nazionale.





Succede al trono il figlio Principe del Galles Edoardo appartenente al casato Sassonia-Coburgo-Gotha, prenderà il nome di Edoardo VII e la sua incoronazione avverrà il prossimo 9 agosto



POLITICA ESTERA
Crisi di Dhaka


Negli ultimi mesi nelle province bengalesi la tensione si taglia a fette. Il Viceré e governatore generale d'India George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston in carica solo dal 1899 ha perso il controllo dei territori amministrati. Il suo viceregno si basa infatti sull'ordine gerarchico e sull'applicazione in India di quello che era stato il trascorso feudale della Gran Bretagna. I cosiddetti “principati”, in cui i Maharaja sono formalmente sovrani, consistono in circa un terzo dell'India britannica; e anche nelle zone governate direttamente dagli inglesi molti distretti erano governati da aristocratici indiani. Tutto ciò se poteva apparire come un'armonizzazione tra i poteri da una parte portò presto a rivendicazioni indipendentiste da parte delle tribù locali. La situazione è subito precipitata tanto che il ministro delle colonie dopo un primo colloquio col Primo Ministro ha deciso di inviare un corpo di spedizione in loco. La vera sorpresa è costituita dal fatto che le truppe non arriveranno in India ma a Yangon, Sir Frederic William Richards Fryer diviene nei fatti l'incaricato ufficiale per dirimere la questione. Potrebbe anche trattarsi di un passaggio di amministrazione dal vicereame alla regione autonoma birmana.Negli ultimi due mesi intanto si registra un nutrito gruppo di profughi in fuga verso la Birmania a causa della scarsità di cibo derivante dai disordini bengalesi.



Crisi franco - siamese


A netto di ciò che sta avvenendo nei territori siamesi ci limiteremo solo a riportare il comunicato ufficiale di Sua Maestà Britannica Edoardo VII:



Accogliamo con ansia e preoccupazione per gli eventi che hanno portato alla crisi franco - siamese. Dopo anni di pace l'unica nazione indipendente del sud est asiatico rischia di scomparire. Il Regno Unito non può restare inerme poiché gli interessi britannici sono in pericolo, in particolare la fornitura annuale di legname e metalli sono indispensabili alla nostra sopravvivenza economica nell'area. Dopo vari colloqui col Primo Ministro il Ministro della Guerra e quello delle Colonie si è giunti ad una conclusione. Nel caso di un rapido precipitarsi degli eventi che non sipossa risolvere diplomaticamente sfoci in un'eventuale conflitto le truppe inglesi avranno l'ordine di formare un protettorato britannico nelle province nord occidentali che saranno sotto la diretta amministrazione del Governatore dei possedimenti Birmani. Gli interessi inglesi dovranno essere tutelati in qualsiasi modo e maniera, ripone anche fiducia nella Repubblica Francese, con la quale intercorrono sentimenti di reciproco rispetto, che mantenga in ogni caso l'inviolabilità della capitale siamese. Infine invita la repubblica Francese a prendere in considerazione un'eventuale sottoscrizione di Entente cordiale nei prossimi mesi, l'ambasciatore inglese a Parigi è a vostra completa disposizione



Sua Maestà Britannica il Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e dei Dominion britannici d'oltremare, Imperatore d'India Edoardo VII






L'alba di un nuovo Impero
Accogliamo con favore quanto è avvenuto nel glorioso Impero cinese. Una grande nazione aveva bisogno dell'uomo giusto al posto giusto. Da anni ormai l'Imperatrice ormai decaduta aveva una percezione distolta della realtà e aveva condannato il suo glorioso popolo all'arretratezza. Vediamo nella figura dell'Imperatore Chun un faro di speranza anche per le nuove relazioni diplomatiche che intercorreranno tra le nostre nazioni. Francis Henry May sarà il nostro delegato che invieremo a Pechino al fine di raggiungere presto un accordo commerciale.


Le Petit Journal


I Semestre 1902 - Indice:



[Prima Pagina]

-”La Marcia dei Legionari!”



[Economia]

-Maxi Investimento in Cina.



[Affari Esteri]

-La Cina Imperiale Tende una Mano all’Occidente.

--Collaborazione Involontaria Franco-Inglese.



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[Prima Pagina - ”La Marcia dei Legionari!”]



-La pace e la tranquillità sembrano ormai aver abbandonato da tempo queste povere terre del continente Asiatico: un susseguirsi di guerre, battaglie e conflitti si sono abbattute come una maledizione senza fine. Tra l’oppressione e il terrore vivono gli uomini, e le donne, dagli occhi a mandorla costretti a subire passivamente il braccio armato della morte che, incontrastata, ruba le anime dei mal capitati riducendo i loro corpi in semplici involucri vuoti. L'ennesima guerra sembra imminente, voluta e bramata, dai potenti di Parigi, e Saigon, i quali già assaporando il dolce sapore della vittoria con un leggero retrogusto ferroso provocato dal sangue dei soldati caduti. Nei prossimi mesi i coloni lungo il confine ovest con il Siam saranno svegliati, se riusciranno a dormire, dai colpi dei mortai e dell’artiglieria, e con la paura vivranno con il pensiero fisso di avere la morte in persona come vicina di casa.



Una pioggia di fiamme e piombo presto si abbatterà sulle città, sui villaggi, del Siam colpevole di nulla, ma comunque condannato alla morte. La fieri soldati della Legione Straniera varcheranno cantando il loro Inno, subito dopo la pioggia di fuoco e calpesteranno le ceneri di ciò era e ciò che mai più sarà. Con il cuore ricolmo di orgoglio, la mente libera dalla paura, verrà issata la bandiera tricolore sulle città che troveremo sul nostro cammino, annientando il nemico della nostra patria. Le operazioni militari sono state affidate al Generale Francese Auguste Dubail, il quale si è ripromesso di terminare le ostilità nel breve tempo possibile e di accusare il minor numero di morti. Non montatevi la testa, non pensate ad una vittoria semplice, non siate felici quando finirà la battaglia perché nulla è bello dinanzi alla morte.



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[Economia- Maxi Investimento in Cina.]



-La Finanza Francese negli ultimi mesi ha avuto numerosi contatti con i funzionari diplomatici Cinesi, i quali tramite la colonia Indocinese si sono messi in contatto con Parigi ed il Governo Centrale per discutere di Economia. Un argomento molto importante, dogma imprescindibile delle nazioni moderne, tant'è che nella storia sono state fatte guerre, forse tutte, solo per il denaro, ma questa volta invece di dividere la moneta metallica farà da collante ed unirà l’Impero Cinese in via di sviluppo e la Repubblica Francese. Un Maxi Investimento di 60.000 Franchi sono stati versati alla Tesoreria Cinese con un indice degli interessi purtroppo sconosciuto. Questa somma enorme di danaro sarà usato dal nuovo governo Cinese per: Chi lo sà. Il Governo Francese non ha chiesto questi soldi in cosa sarebbero servito, semplicemente è irrilevante, l’importante è ciò che tornerà nelle casse della Repubblica e, ancor più importante, che la Cina abbia finalmente aperto gli occhi ed abbia accolto lo sviluppo occidentale chiedendo aiuto proprio alla Francia.



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[Affari Esteri - La Cina Tende una Mano all’Occidente.]



-Come abbiamo già scritto, anche se non in maniera diretta, ma sicuramente avrete capito e senza troppi indugi riportiamo la seguente notizia: l’Imperatrice, ormai Ex, Cixi è stata spodestata dallo stesso nipote Chun divenuto dunque Sovrano. Il quale come primo atto da sovrano ha aperto i cancelli della Cina allo sviluppo occidentale e, inoltre, la monarchia assoluta che persiste da secoli è stata annullata in favore di una monarchia costituzionale di stampo Tedesco. Ciò rappresenta una vittoria grandiosa per l’Occidente che è riuscito finalmente ad abbattere le barriere “medievali” che avevano issato i precedenti sovrani cinesi.



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[Affari Esteri - Collaborazione Involontaria Franco-Inglese.]



-Ritornando a parlare dell’imminente conflitto Franco-Siamese vi informiamo che negli ultimi giorni i contatti fra Londra e Parigi si sono intensificati. Il contenuto dei numerosi messaggi è ovviamente segreto e quindi è facile pensare che probabilmente la Gran Bretagna avesse intenzione di difendere il Regno Siamese, fantoccio Britannico, al punto di andare contro una stessa nazione Europea quale è la Francia e con il Governatore Klobukowski che ribadì: “non ci sarà un’altra Fascioda.” il conflitto sarebbe stato inevitabile. Però, per fortuna direbbero i più, dal quotidiano britannico pubblicato nella vicina India si parla di tutt’altro: lo stesso Re Eduardo, divenuto tale dopo la morte della Regina Vittoria, ha semplicemente voluto chiarire che in caso di conflitto Franco-Siamese gli Inglesi avrebbero preso il controllo di alcune regioni del Regno per tutelare i loro interessi. Quindi è nata una specie di collaborazione non voluta, anzi, lo stesso Klobukowski si aspettava ostilità da Londra, la quale però ha deciso, come sempre, di tutelare si i suoi interessi, ma anche approfittarne e espandere i suoi confini immensi.



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Fine.



Il Fumatore d’oppio della Domenica Sera

Gazzettino di Stato della Provincia della Cina Meridionale,

Anno Domini Gennaio 1903



Меч-бабочка — ВикиВоины — энциклопедия о военной истории

[In copertina un temibile Socievole della Spada Nera]



[Elezioni. Vince il Fronte Nazionale]



Il Governatore Zao Erxun era stato messo in minoranza, dopo essere stato accusato, anche ingiustamente, di voler annientare la democrazia concludendo l’esperimento democratico con la soppressione di ogni autonomia regionale. Il vecchio Zao, lisciandosi la sua lunga barbetta pelosa aveva più volte ribadito che le sue intenzioni non erano malvagie, e che anzi presto sarebbero state indette nuove elezioni. Il vecchio Zao ha mantenuto la sua parola, un uomo dell’Impero e saggio gran maestro iniziato all’ordine del drago verde non poteva certo essere un ciarlatano.



Il Fronte Nazionale, il Fronte Popolare, il Movimento dei Missionari di Cristo, la Società della Spada Nera ed il Partito Imperialista si sono sfidati in una sanguinosa tornata elettorale fatta a colpi di grafite e carta di bambù. La sfida si faceva intensa e decisiva. Se solo 20 mila furono gli elettori che votarono nelle elezioni del 1900, quelle che videro vittorioso Yuan Shikai per intenderci, adesso il numero degli elettori quintuplicava raggiungendo la cifra di 100 mila anime: ancora poco rispetto ai 400 milioni abitanti dell’Impero ma decisamente assai per una democrazia appena nata.

Si sfidarono da una parte i vecchiguardisti, dall’altra i progressisti. Da una parte chi prometteva pace ma schiavitù, dall’altra chi prometteva guerra ma libertà. Da una parte chi offriva leccornie per addolcire il popolo, dall’altra chi invece chiedeva un tributo di sangue e di morti.



I primi a marciare combattivi furono i Socievoli della Spada Nera, reduci dell’esperienza funesta dei Boxers, balzarono con un triplo salto mortale al 10%, i loro leader erano ancora convinti di poter fluttuare nell’etere come piume d’oca al vento. Poi venne la volta dei social-popolari, che sulle note dei maggiori compositori europei viaggiarono attorno all’11%, stonando le rime con passi di Marx quà e versetti di Bakunin là.

Dall’altra parte, sull’arida sponda dei vecchiguardisti, se ne stavano imbambolati Zao Erxun e i suoi funzionari. Il loro partito era fermo al 15%, un risultato penoso se confrontato con quello dei cattolici. Le spade di Cristo avevano sfoderato un bel 20%. Assieme, tuttavia, non avrebbero mai potuto controbilanciare le numerosissime forze dell’opposizione.

Le urne erano dei veri e propri campi di battaglia, e come tali vennero viste da un popolo abituato a combattere ancora a colpi di mazze di legno e kungfu. Le ombre dei boxers terrorizzarono tutti i votanti: i loro occhi sembravano volare sopra l’urne e spiare le mani degli elettori, un fiato freddo e pesante dietro la nuca.

Fu allora che fecero il capolinea i nazionalisti del Fronte Nazionale, agitando il sogno della Repubblica bandirono per sempre le ombre nelle tenebre, e si imposero su quelle pallide schede elettorali conquistando il 44% dei battenti cuori.

Sun Yat-sen allora disse, col petto pieno di orgoglio: “Vittoria! Vittoria! Ha vinto la Cina Indomita e Indomabile!”.



Sparì nel nulla, in una coltre di fumo d’oppio; svolazzavano nell’aria i draghetti e si videro tante fantastiche creature.



[Il Fronte Popolare non accetta la Sconfitta]



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[L'unione degli opposti]



“La democrazia è un inganno!”, “democrazia è un nome in codice per dittatura della borghesia!”, “abbasso il voto popolare! Il popolo non era pronto!”, “ci sono state delle irregolarità!”. Il Fronte Popolare tuonava parole di protesta, un coro di rabbia e sconforto incominciarono ad agitare l’aria, come nell’ombelico un reflusso gastro-esofageo: non era possibile che avessero perso.

“Il 10% dei cinesi crede ancora nei vecchi e ormai passati boxers. Rendiamoci conto di quanto siano arretrate le masse, rimaste a cinque anni fa!”, “E’ nostro compito educarle.” Le discussioni proseguirono per due settimane, Zao Erxun ed i suoi avevano ormai fatto le valigie per Pechino, ma il nuovo Governo Sun Yat-sen aveva seri problemi ad insediarsi in una Cina Meridionale sull’orlo dell’anarchia. Tra l’altro l’Imperatrice era stata spodestata con un colpo di stato, ed il Principe Chun aveva preso il suo posto. Il panorama asiatico cambiava troppo in fretta, e sebbene i nazionalisti del Fronte simpatizzassero per le riforme di Chun, non mollavano certo l’idea di una Cina “Repubblicana e Indipendente”. Francia e Regno Unito distraevano i loro eserciti contro il Siam, la Russia aveva problemi con il Tibet.



“Carissimo Sun Yat-sen, per voi un mandato di arresto.” Le squadre rosse avevano rotto la porta principale, afferrarono il neo-eletto Governatore per le braccia e lo chiusero dietro due fila di sbarre. Sun Yat-sen oppose resistenza, non c’era nessun motivo veramente valido per il suo arresto: il leader del Fronte Popolare voleva semplicemente occupare il suo posto di potere.

Fu di fatto, un colpo di stato.

Il Fronte Popolare prometteva tre cose: una repubblica sociale, popolare e nazionale, la distruzione dell’Impero, e la riconquista di tutti quei territori che erano stati strappati alla Cina dai trattati del 1899. Kai-Shek e Qichao fuggirono a Pechino fondando il Kuomintag; Aderirono alla causa rivoluzionaria anche membri del Fronte Nazionale, alcuni Socievoli della Spada Nera, e i mussulmani del Gansu, guidati dal potente Emiro Chebab al-Shipoll. La lotta rivoluzionaria chiedeva una lotta di popolo.

Il Dragone, Marx, ed Allah, avrebbero lottato insieme per la libertà del popolo cinese.


♔ ::: | Sankt-Peterburgskie Vedomosti | ::: ♔



- Yanvar' 1903 -

- Gennaio 1903 -



◇ ~ Tibet govorit po russki! ~ ◇

\|/ - Il Tibet parla russo! - \|/



Ad ormai 2 anni dall'inizio dell'integrazione del Tibet all'Impero Russo, il processo può dirsi ormai ultimato.

In ogni angolo della bianca regione posa saldo l'augusto stivale dello Zar.



Complessa è stata la penetrazione delle nostre truppe nel territorio, soprattutto dopo che il Dalai Lama, Thubten Gyatso, ha chiamato all'insurrezione tutti gli abitanti ed i clan del Paese, scatenando una vera e propria guerra santa in nome del Buddha.

Una durissima guerriglia all'ultimo sangue attendeva le nostre truppe, che alla fine però sono riuscite nell'intento di piegare l'avversario e portare il vessillo Imperiale sul Tetto del Mondo.



Il Dalai Lama, catturato dopo l'ingresso della Divisione "Pietro il Grande" nella città di Lhasa, per grazia di Sua Maestà l'Imperatore ha avuto salva la vita.

Egli sarà esiliato, con una sovvenzione di 1000 rubli l'anno, sull'isola birmana del Piccolo Coco, nel Golfo del Bengala, in virtù di un accordo ad hoc della Corona russa con la Maestà britannica.



Intanto l'Imperatore ha optato per il rimpiazzo della massima autorità tibetana con una personalità più affidabile e da selezionata da lui personalmente.

Oyun Enkhe, così si chiama colui che è stato designato come nuovo Dalai Lama del Tibet e che ha giurato fedeltà direttamente a Nicola II, che acquisisce la facoltà di destituirlo in qualsiasi momento qualora fosse necessario.



Viva il Tibet russo!



♤ ~ Rossiyskaya polyarnaya ekspeditsiya zakonchilas ~ ♤

\|/ - Conclusa la Spedizione Polare Russa - \|/







Si è finalmente conclusa presso Vladistovok la Spedizione Polare Russa del barone von Toll, a circa 2 anni di distanza dalla partenza della Zarja e del suo equipaggio di valorosi.



Salpati da San Pietroburgo, dopo aver raggiunto e superato l'isola di Kolguev, diretti verso Capo Čeljuskin, furono costretti a deviare verso la penisola di Jamal a causa delle avverse condizioni meteo. Qui sostarono per pulire le caldaie e rimpinguare le scorte di carne d'orso polare, dunque ripartirono alla volta del Tajmyr, ove però la Zarja rimase bloccata dal ghiaccio, proprio nello stesso luogo e nello stesso modo della norvegese Fram nel 1893.



Posizionata una stazione meteorologica con connessione telefonica sulla banchisa, dopo alcuni falliti tentativi di raggiungere Čeljuskin, von Toll optò per attendere lo svernamento.

Nel mentre l'equipaggio intraprese diverse opere di cartografia dell'area, permettendo la sostanziale correzione della mappa del Tajmyr e l'iscrizione di due nuove isole dell'arcipelago di Nordenskiöld.

Ritiratosi il ghiaccio, la spedizione individuò inoltre la foce del fiume Tajmyra a circa 100 chilometri più a Nord rispetto a quanto mostrato nelle mappe.



A marzo 1902, doppiato finalmente Čeljuskin, il punto più settentrionale dell'Eurasia, la spedizione si rivolse alla ricerca della Terra di Sannikov, con il risultato però si imbattersi in una terribile tempesta che li costrinse a ripararsi sulle isole della Nuova Siberia.

Qui ne approfittarono per esplorare la parte centrale di Kotel'nyj, l'isola di Bennet e fissare una rotta sicura verso Vladistovok.



Il tempo passava, nuove isole venivano mappate, nuove rotte scoperte e numerose modifiche apportate alle mappe preesistenti.

Meritevoli di menzione gli studi sui sedimenti quaternari nella Nuova Siberia, che permetteranno la costruzione di siti di rifornimento ed estrazione di carbone ed altri minerali.



Finalmente lo scorso 8 Dicembre la Zarja avvista la penisola di Ciukci, aprendo una rotta attraverso le acque di Bering in grado di superare la penisola di Kamčatka e raggiungere la Dominatrice d'Oriente.



Gli eroi dei ghiacci hanno così compiuto un'impresa degna dei più epici romanzi d'avventura, raccogliendo un enorme mole di informazioni riguardanti la meteorologia, l'oceanografia, il magnetismo terrestre, la glaciologia, la geografia fisica, la botanica, la geologia, la paleontologia, l'etnologia e le osservazioni dell'aurora boreale.

Informazioni che richiederanno anni per essere pienamente elaborati dall'Accademia delle Scienze, ma che concederanno alla nostra Nazione un'invidibiale ed inestimabile conoscenza del Polo Nord!



♡ ~ Anglo-Russkoye ponimaniye dlya Azii ~ ♡

\|/ - Intesa Anglo-Russa per l'Asia - \|/







// L'Orso russo (Yoghi) ed il Leone inglese (Alex) lavorano ad una proficua intesa //



Siglato a San Pietroburgo un accordo tra le Corone di Russia e Gran Bretagna per la pacifica coesistenza nel continente asiatico e la costruzione di una solida alleanza, sulla base di quanto già fatto con la Duplice intesa franco-russa.



Di seguito i termini dell'accordo:



• L'Impero Britannico riconosce la sovranità russa sul Tibet.

• L'Impero Russo riconosce la sovranità britannica sulle provincie del Regno del Siam che saranno annesse alla Birmania.

• L'Impero Britannico si impegna a concedere uno sbocco sul mare nel Golfo del Bengala all'Impero Russo, previo indennizzo pecunario da stabilire fra le parti.

• L'Impero Russo riconosce la sfera d'influenza britannica sul Nepal.

• L'Impero Britannico riconosce la sfera d'influenza russa sul Buthan.

• L'Impero Russo riconosce la sfera d'influenza britannica sull'Afghanistan.

• Le parti si impegnano per un'equa spartizione del Regno di Persia, rispettivamente il Nord alla Russia ed il Sud alla Gran Bretagna.

• Le parti si impegnano a non fortificare i rispettivi confini asiatici.

• Le parti si impegnano al reciproco supporto economico e militare in caso di aggresione terza in Asia.







// Yoghi ed Alex, ad accordo sancito, in un momento di gaia spensieratezza //



♧ ~ Reyd mamlyukov na Gobi ~ ♧

\|/ - Incursione mamelucca nel Gobi - \|/



Un'infame e detestabile piaga che affligge sempre più spesso i confini dell'Impero nel deserto del Gobi è quella dei mamelucchi mussulmani provenienti dalle lande della Cina Meridionale.

A questo giro, tuttavia, la misura è stata colma. Alcuni barbari, infatti, hanno varcato il confine e razziato diversi piccoli villaggi presso delle oasi desertiche, provocando la morte di una coppia di anziani mongoli ed il danneggiamento di alcune iurte.



Prontamente le guarnigioni imperiali si sono attivate per ricacciare la minaccia e da San Pietroburgo è stato indirizzato un chiaro messaggio al neo-costituito Governo della Cina Meridionale: non saranno tollerate future aggressioni e l'Esecutivo cinese sarà ritenuto responsabile delle irritanti azioni mamelucche.

YANGON GUARDIAN Giugno 1903
Incoronazione di Edoardo VII

L'incoronazione di Edoardo VII e della regina Alessandra come re e regina consorte del Regno Unito e dell'Impero britannico ha avuto luogo all'Abbazia di Westminster a Londra, il 9 agosto 1902.
La precedente incoronazione, quella della regina Vittoria nel 1838, era stato un evento improvvisato, senza troppe prove per la cerimonia celebrata a Westminster, anche se poi il corteo, che si era snodato per le vie di Londra e le celebrazioni avvenute nel regno avevano incontrato un grande successo popolare. Un successo che si era ripetuto anche per il Giubileo d'oro e per quello di Diamante. Così, l'incoronazione del nuovo re aveva creato l'aspettativa che la cerimonia sarebbe stata l'espressione dello status della nazione come potenza mondiale e del suo potere imperiale. Nel dicembre 1902, venne formato il Comitato Esecutivo dell'Incoronazione, il cui esponente di spicco fu il visconte di Esher, stretto collaboratore di Edoardo VII con il quale il visconte definì l'agenda dell'evento. Esher era stato il responsabile dell'organizzazione del Giubileo di Diamante nel 1897 ed era stato una delle forze trainanti del rinnovato entusiasmo per le cerimonie regali.

Il giorno dell'incoronazione tra gli ottomila ospiti nell'abbazia, vi era il primo ministro dei Dominion, trentun capi di governo indiani, il sultano di Perak e il litunga di Barotseland.
L'arcivescovo di Canterbury, Frederick Temple, vecchio e malato, rifiutò di delegare parte del servizio facendosi assistere da due vescovi. Il testo che l'arcivescovo, mezzo cieco, doveva leggere fu stampato a caratteri giganteschi su dei rotoli di carta che sono conservati nella Lambeth Palace Library. La cerimonia, per altro splendida, fu costellata di piccoli incidenti di cui fu protagonista soprattutto l'arcivescovo Temple che, durante l'incoronazione, dopo essersi inginocchiato davanti al re, non riuscì a rialzarsi da solo e dovette essere aiutato sia dai vescovi che dallo stesso re.
Poiché era ancora sofferente dell'operazione subita all'addome il mese precedente, Edoardo fu incoronato con la Corona imperiale di stato invece che con la Corona di sant'Edoardo, molto più pesante. Alexandra fu incoronata subito dopo di lui dall'arcivescovo di York, William Dalrymple Maclagan, con una nuova corona che racchiudeva il diamante Koh-i-Noor
La processione come disposto ha richiesto l'impiego di trentamila uomini che dovevano marciare o restare posizionati lungo il percorso, oltre duemila di questi erano rappresentanti di forze coloniali, Dominion o British Indian Army. Il resto rappresentava ogni corpo e reggimento dell'esercito britannico, della Royal Navy e dei Royal Marines. Una processione di carrozze trasportava i dignitari britannici e d'oltremare, seguita dagli Equerry del re, dagli aiutanti di campo e da eminenti comandanti quali Lord Kitchener, Lord Roberts e Lord Wolseley.


L'accordo anglo-russo prende vita

Quello che è stato siglato a San Pietroburgo rappresenta uno dei più grandi trattati internazionali che siano mai stati firmati. Un trattato in cui L'impero britannico e lo zarato di Russia riconoscono reciprocamente le aree di influenza coloniale per il continente asiatico. Un accordo che in ottica futura rimuoverà qualsiasi dubbio e ostacoli su future annessioni o espansioni dei due imperi. Voluto fortemente dal nuovo sovrano è il primo atto con il quale si apre il suo regno volenteroso di affermarsi sulla scena internazionale. Nel dettaglio l'accordo prevede il riconoscimento da parte dell'Impero Britannico della sovranità russa sul Tibet e sul Buthan, contestualmente l'Impero russo si impegna a riconoscere l'influenza britannica sul Nepal e sull'Afghanistan. Entrambe raggiungono un accordo sulla spartizione della Persia. L'impero britannico inoltre si impegna a concedere uno sbocco sull'oceano Indiano e a non fortificare nei confini adiacenti. Infine il trattato pone anche l'accento su un'eventuale accordo di mutuo soccorso nel caso in cui una delle due potenze venisse aggredita.





Il protettorato siamese
Da quando è iniziata l'aggressione militare da parte dell'esercito francese ai danni del Regno di Siam, il Governo inglese come annunciato ha iniziato le operazione belliche col fine di formare un protettorato direttamente amministrato da Yangon. Le operazioni belliche iniziate nel giugno del 1902 hanno visto il dispiegarsi di numerose divisioni militari di entrambi gli spiegamenti. Dopo una prima avanzata nei territori della provincia di Chang Rai il 2° corpo d'armata ha ripiegato nella roccaforte di Mong Hsu. Nel susseguirsi dei mesi e vari tentativi di assedio rispediti al mittente decisive sono state le operazioni del 20° divisione artiglieria che ha provocato ingenti perdite alle forze siamesi. Si è arrivati così ad una decisa avanzata sotto la guida del Generale Adolfo Cambridge, I marchese di Cambridge. Chang Rai e Tak sono state le prime due a cadere mentre si è arrivati a metà novembre nei pressi di Sanghkla dove ha avuto un assedio che ha di fatto consegnato la città nelle mani inglesi. Le truppe inglesi hanno sfilato tutta la giornata per le vie principali della città tra gli sguardi attoniti delle popolazioni locali che vedevano negli inglesi un faro di speranza e protezione. Il Governatore birmano Sir Frederic William Richards Fryer ha annunciato che il resto del Siam non sarà oggetto di ulteriori operazioni militari compresa la capitale che manterrà la sua inviolabilità.







Crisi cinese


I recenti eventi del glorioso Impero cinese hanno portato ad una destabilizzazione di tutta la regione meridionale della Cina. Il colpo di stato che ha portato il nuovo imperatore ad una serie di riforme volte alla modernizzazione della nazione oltre che all'apertura agli investimenti e influenze europee. Paradossalmente proprio una delle riforme introdotte come le libere elezioni si sono ritorte contro. Infatti proprio l'esito controverso ha portato le varie fazioni ad una ribellione generale, generando con ciò la perdita del controllo da parte delle autorità centrali dell'Impero. I ribelli, alcuni dei quai spinti da ideali socialisti, hanno annunciato che battaglieranno contro ogni presenza europea nel territorio avvertita come ostile.



La risposta del governo inglese non si è fatta aspettare. Il primo Ministro ha chiaramente affermato che ogni azione ostile, di guerriglia o prettamente bellica riceverà un'adeguata risposta. Il germe del socialismo va annientato sul nascere, il rapporto di stima e di amicizia nei confronti dell'Impero cinese si rinnova e il governo inglese farà di tutto per riportare la situazione alla normalità.



Giungono notizie di armerie depredate dai ribelli e di truppe regolare cinesi fatte prigioniere, mentre i servizi di intelligence riportano l'allarme di un'imminente attacco nelle province di Markam e Putao. Il generale Generale Adolfo Cambridge, di ritorno dalla vittoriosa campagna siamese, intanto è stato richiamato a Yangon dal Governatore Sir Frederic William Richards Fryer e dopo esser stato informato sui fatti è partito col 4° corpo di spedizione inglese alla volta di Putao. Sono anche state richiamate le truppe coloniali di istanza in Australia oltre che dalla vicina India che però ancora stenta a sedare le rivolte interne. Dall'estero giungono notizie di un mobilitazione generale dell'Impero russo e delle colonie francesi che si sentono minacciate dai movimenti ribelli della regione.









::: ::: Le avventure di Kathmandu ::: :::

Il pamphlet più letto del Nepal,

prezzo editoriale: 8.500.000₥ mohari di pietra, 0,2£ sterline

Anno Europeo Gennaio 1904 \-|/-\|-/ Anno 1960 della venuta di Shalivahana



[Politica Estera – Cronaca della Rivoluzione Cinese. L’ultima roccaforte.]



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Sono passati 1960 anni da quando Shalivahana “Il Forte”, fece i suoi primi passi sulla nuda terra prima che l’era di luce si spense con il mitico Vikrama Samvat. Da quel momento sulla terra vivono soltanto demoni crudeli dalle sembianze di lucertola, rettili che si mischiano tra i mortali sotto false forme umane e cominciano fornicando a succhiare il loro prana. Dei, uomini e serpenti lottarono tra di loro per secoli; il serpente voleva annientare l’uomo, e l’uomo voleva annientare il serpente, mentre i divi celesti dubitavano restando in silente attesa.

La lotta tra i demoni e l’uomo continua ancora oggi, quando nel silenzio i rivoluzionari cinesi muoiono sotto le bombarde dei cannoni dei luminosi invasori europei, e del serpente volante mancese. L’uomo europeo è un angelo mandato dal cielo per schiacciare i serpenti: egli è bianco, puro come la luce, i suoi capelli sono biondi come i raggi riflessi dall’oro, ed i suoi occhi sono celesti come celeste è l’incommensurabile profondità del cielo.

Il Re Rana si pentì di aver fatto guerra agli inglesi, comprese troppo tardi che questi discendessero dalla stirpe divina dei Vishnu; ci sono alcuni monaci che dichiarano ragionevolmente di aver visto il volto messianico dell’attuale re Edoardo VII comparire al posto del Sole, indicando che egli potrebbe essere la reincarnazione di Krishna.



Inutilmente gli adoratori di Marx, di Allah, e del Tao Nero combattono l’uomo bianco, credendo di poter insorgere per costruire un mondo nuovo, creato a loro somiglianza e appagamento. Vollero la guerra ed ebbero il disonore.

Il serpente ha provato a resistere senza cedere una seconda volta, dimenticando cosa aveva voluto dire sfidare creature onnipotenti nel lontano anno dei boxers. L’ultima roccaforte, difesa per un anno e anche oltre fino all’ultimo dei guerrieri, è in fine caduta. Tra le macerie polverose si innalzano grida disperate di chi ha perduto ogni energia vitale, di chi sa che sarà reincarnato nel corpo di un verme, destinato a strisciare disgustosamente sulla terra, mentre uomini immortali come Edoardo o lo zar di Russia erediteranno il Nirvana; e l’imperatore di Pechino consoliderà con le loro ossa il suo potere.



[Politica Interna – Mahendra ha avuto un malore. Viva la Regina!]



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Oh che sventura! Oh che tristezza! Mahendra, il nostro bellissimo re dal grosso naso verrucoso e dai grandi occhiali rotondi è caduto vittima di un malore allo stomaco. I medici credono che si tratti di un tumore crudele e mortifero.

L’altissimo Indra Deva faceva abuso di alcolici occidentali, ed amava sfumacchiare l’oppio londinese unito ad un tanto di hashish: non possiamo escludere che siano queste le cause principali del suo malessere.

I cittadini avvertiti della notizia si sono riuniti nel dolore a Kathmandu, attorno al Palazzo del Nayaran preghando l’Hare Krishna fino allo sgolamento. Il re, temuto, ma molto rispettato dai sudditi, ha potuto ascoltare le cantilene dal suo lettino di convalescenza. Paralizzato, non riesce a muoversi o a proferire sacra parola.

In queste condizioni Mahendra non può governare, ed il potere regnante deve essere consegnato nelle mani della regina consorte Divyeshwari, la bellissima ragazza col terzo occhio in fronte. Ella vegge e sa, di tutti ogni cosa e di ogni cosa tutto.

Ma se Mahendra dovesse morire, la regina dovrà essere uccisa. Infatti secondo un’antica legge nepalese, se una donna perde il marito, questa dovrà essere bruciata viva tra le fiamme accanto al cadavere del marito.

In questo modo lei gli sarà stata fedele fino alla fine.



[Gossip – Il Generale della Rivoluzione a Kathmandu]



7ecf3fea165aabf2265d36117bfc592e--fantasy-art-landscapes-fantasy-landscape-forests.jpg parangat Lama (parangatl) on Pinterest



Indossava un pesante mantello nero, cercava di confondersi tra la massa a Kathmandu, ma tanti erano gli occhi indiscreti che si posavano su di lui, le voci che correvano alle sue spalle. L’anonimo passante guardava ammaliato le immense montagne dell’Himalaya che lo sovrastravano da destra a sinistra, ricoperte di vegetazione e di cascate che scendevano impetuose a valle nel grande fiume di Kareh.

Lo straniero camminò fino al Tempio delle Scimmie, dove quei simpatici animaletti, venerati come divinità lo avevano riconosciuto, e cominciarono a giocherellargli attorno, spulciando i suoi capelli da ogni residuo pidocchioso. Era Chen Tihuahua. Il Generale della Rivoluzione Cinese.

Era venuto a Kathmandu cercando di dimenticare il suo nome ed il suo passato. Il suo era un viaggio spirituale alla ricerca di se stesso, di quell’anima che egli sentiva di aver smarrito, e che credeva di poter ritrovare tra le montagne del Nepal. Con il tempo i cittadini di Kathmandu riconobbero lo straniero, e lo accettarono tra la loro gente; sebbene egli fosse figlio del serpente.

I sudditi lo tennero nascosto dalla regina, che avrebbe sicuramente venduto la sua testa agli inglesi.



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Chi ha avuto l'onore di conoscerlo ha affermato che Chen Tihuahua si fosse recato dalla Kumari in persona, e dopo aver baciato i piedi alla dea bambina come impone la tradizione, lo straniero ha implorato il suo aiuto.

“Dimmi dove tieni nascosta la mia anima!” esclamò disperato scoppiando quasi a piangere.

Ma la bambina non rispose, trattenendo una risata.

Secondo la tradizione nepalese, se la Kumari sorride allora ella deve essere uccisa per sacrilegio e deve essere rimpiazzata da un’altra bambina, perché sta rivelando agli uomini la sua natura umana.



Con indosso il suo grigio mantello, ancora oggi Chen Tihuahua è alla ricerca della sua perduta metà, la sua ombra vaga solitaria tra le ignote montagne dell’Himalaya.



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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 2:03 pm

|-| |-| Cartella Imperiale |-| |-|



Un nuovo inizio



[-] Lettere Pubbliche dell’Imperatore Chun di Asisin-Gioro [-]



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{-} Gennaio 1904,

Anno del Dragone di Legno secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



{Fine della Guerra Civile. Le nuove armi dell’Impero; Lettera al Parlamento}

“” L’anno nuovo nasceva, partorito dai tronchi degli alberi, la selva covava il Dragone di legno. Di animo nobile, ma introverso, virtuoso ma incapace di farsi degli amici, il dragone cresceva nella solitudine e con scarsa stima di se volava via lasciandosi la foresta alle spalle, ignaro che sarebbe stato proprio lui il nuovo re dei monti di neve. Colui che avrebbe infine portato in Cina la Pace, dopo 65 anni di sangue e di morte.

Il colpo di stato nella Cina Meridionale, portato avanti dai socialisti e dai populisti del Fronte Popolare, che non avevano accettato gli esiti del voto popolare, aveva trasformato l’autonoma Provincia dello Shaanxi in un poutpurri di mussulmani, marxisti, e boxers. Il male assoluto insomma, contro il quale si sono precipitate tutte le potenze europee, Cina compresa.

Il nostro paese, che in quel momento stava affrontando quelle riforme che avrebbero portato la monarchia assoluta a diventare una monarchia costituzionale, ha cercato in tutti i modi di impedire lo scoppio di una nuova guerra, contraria anche al sentimento popolare. Ma i capi del Fronte Popolare erano inamovibili dalle loro posizioni. Ancora lungi dal fuggire in Nepal, arrestavano Sun Yat-sen e costringevano all’esilio i nazionalisti del Kuomintang.



I ribelli non avevano alcuna chances di vincere, sebbene la loro superba follia. I russi da nord terrorizzarono l’Emiro del Gansu costretto rapidamente a ritirarsi, mentre a sud colpivano i cannoni di Francia. Le truppe imperiali poterono invece sfruttare la crisi per mettere alla prova le nuovissime armi comperate dalla British Royal Army. Cannoni potenti e precisi, baionette, mortai, e bombe di tutti i tipi. I ribelli sono serviti come cavie da laboratorio affinché il nuovo esercito riformato potesse essere addestrato alle nuove tecniche di combattimento, ed avviarsi nell’era moderna. ””



{Il Grande Svecchiamento. Riforme, Elezioni e Relazioni Internazionali; Lettera al Parlamento}

“” Con un semplice decreto, concessomi da poteri sommi e divini, ho creato questa assemblea, allestendo le poltrone sulle quali comodamente sedete. Neppure la cosiddetta “Riforma dei 100 Giorni” era riuscita a trasformare tanto radicalmente il nostro vetusto Impero. A me è bastato emanare un semplice editto. Ma non si fraintenda il cammino verso la modernità, come distruzione del passato. Non c’è popolo senza storia, e non c’è storia senza tradizioni. Gli insegnamenti di Confucio sono immortali, e non devono essere dimenticati. - Grande Svecchiamento - non vuol dire appiattirsi ai valori dell’occidente, ma rimuovere la polvere dagli stendardi e riverniciare di pittura viva le pareti del grande palazzo di Gugong.

Ho creato questo Parlamento, ed ho scritto questa Costituzione strappandomi di dosso il potere legislativo ed il potere giudiziario. Ma non credete che queste siano concessioni, doni caduti dall’alto; no, voglio che vengano invece visti come la naturale prosecuzione del potere imperiale sotto nuove forme di potere, moderne e democratiche.

E’ con questo spirito che la Cina partecipa collegialmente alle scelte degli stati europei, e si impegna ad offrire il suo aiuto nel mastodontico progetto ferroviario della - Via del Dragone -.



Tutte le forme di autonomia regionale saranno soppresse, perché uno stato centrale ed unitario riesce a gestire meglio i momenti di crisi: la Cina non deve dividersi, ma deve unirsi sotto un unica bandiera. Voglio che il popolo non si riconosca più nelle discriminanti minoranze etniche: Mancesi, Han, Gansu, Miao, siamo tutti fratelli, apparteniamo ad un unica storia, e ad un solo popolo, quello cinese. Esiste un solo Imperatore, e la sua famiglia deve essere venerata come si venerano le divinità. I deputati sono eletti dal popolo, ed il Cancelliere viene pescato dall’Imperatore come suo più stretto collaboratore.

I cittadini saranno chiamati a rinnovare al più presto l’assemblea, aprendo definitivamente le porte alla democrazia. Saranno chiamati alle urne tutti i cittadini maschi sposati, con figli, e alto-medio reddito. Chi non ha figli non merita di sindacare sul futuro di una nazione.””


Kuni-Ho

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(Musica da Background)

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Gennaio 1904 (35° Era Meiji)

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//Membri della Shinsegumi//

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[Conquista delle miniere Koreane e fine delle rivolte nella Cina Giapponese.]
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Conflitto con katane e fucili nelle miniere di Pyongjang che ormai da 3 anni a questa parte viene assalita da numerosi gruppi di rovoluzionari Socialisti piegano il controllo dei domini Giapponesi Sulle preziose miniere di carbone nel sottosuolo Koreano e Cinese nei domini d'oltre oceano sul suolo Giapponese.


Dalle recenti elezioni susseguitesi nel corso degli ultimi 3 anni dal rappresentante del partito Rikken Seiyūkai il sign. Saionji Kinmochi nel 1901 e dopo soli 27 giorni dal militare e Conte Katsura Tarō in carica dal 2 giugno 1901 a oggi, a causa di complicazioni a livello di salute di Saionji ed anche da numerose ed agghiaccianti scoperte fatte a carico dello stesso primo ministro nelle quali si parla e si vocifera di complotti contro l'imperatore, ora vige la legge più pura e il Giappone splende come potenza asiatica più sviluppata e di maggiore potenza bellica tra tutte le colonie e gli imperi.


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Oltre 5000 ribelli socialisti sulla penisola Koreana sono stati annichiliti e ben 12.000 arresti sono stati effettuati lungo la provincia di Pyonghiang insieme ad altre 35 mila tra rivoltosi e comunisti generici lungo tutta la striscia territoriale Cinese sul confine Cinese Orientale.
La stessa isola di Taiwan in disordine dal 1899 ora si spezza sotto le pesanti bombe della 18° divisione di artiglieri dell'armata imperiale.

Ormai da mesi non si odono più per le strade delle colonie i soliti cori alla disperata ricerca di due yen in più nel salario, ne più manifestazioni pubbliche da parte delle donne, la vita pare essere tornata quella di un tempo se non migliore.
Le Fabbriche e le industrie pian piano prendono piede nelle grandi città quali Hong Kong e Shangai.
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[Potenziamento delle armi maxi Investimento del primo ministro Taro.]
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L'incombente minaccia socialista sebbene sia stata sventata all'interno del suolo nazionale e messa al bando secondo decreto imperiale, dilaga lungo il sud del territorio che un tempo fu semi autonomo della Cina a fine conflitto dei Boxer durante il quale si decise di frammentare l'impero Cinese fin troppo minaccioso e potente per le potenze occidentali.
A seguito di una nuova Rivolta da parte di quest'ultimo territorio all'interno del quale il Giappone aveva investito centinaia di migliaia di Yen e migliaia di tonnellate di cibo e minerali ora restano solo macerie e sassolini sparsi tra cadaveri e sangue, ancora la roccaforte di Guiyang resiste.

Il Ministro ha stanziato la somma di 250 milioni di Yen per la costruzione di almeno altre 20 batterie da 100 unità l'una di Artiglieri ed la costruzione di tre vascelli a petrolio corazzate nei porti orientali delle isole principali per tenersi pronto a qualsiasi minaccia.

Il Gabinetto dell'alto consiglio ha stanziato in seguito missive inviate a tutti i leader coinvolti nel nuovo incredibile grande conflitto prima tra tutti la Russia stato che negli ultimi 3 anni non ha fatto altro che dimostrarsi fin troppo attaccata alla Cina scordandosi nettamente delle atrocità e delle barbarie di cui quest'ultimo stato è capace, al momento le relazioni tra Russia e Giappojne si sono ridotte ad una semplice convivenza abolendo quelle alleanze che da tempo esistono e tutt'ora sono in vigore ma considerandole al pari di semplice inchiostro su carta.

La Richiesta dell'imperatore per un meeting per la decisione su come spartire nuovamente i nuovi territori della Cina si spera avvenga tra un paio di mesi, Rappresentnati delle colonie Francesi e Inglesi sono stati convocati a seguito della loro entrata in guerra e del loro contributo.
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Lo stesso Giappone pur avendo interessi all'interno della sopravvivenza dello stato speciale semi autonomo della Cina del Sud ha fornito vendendo a Mosca (Per recuperare in minima parte il danaro investito a Sud) dati importanti riguardo la collocazione delle truppe Socialiste di cui le nostre spie erano perfettamente a conoscenza, riconoscendo che il comunismo è ed sarà sempre una minaccia per il popolo e per le istituzioni.
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// Onorevoli lettori per oggi la redazione conclude. Lunga vita all'impero Giapponese.//


Le Petit Journal


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I Semestre 1903 - Indice:



[Prima Pagina]

-”Ribellione Cinese!”



[Amministrazione Interna]

-Elezioni del 1902



[Bollettino di Guerra]

-La Legione Spazza Via l’Esercito Siamese.



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[Prima Pagina - ”Ribellione Cinese!”]



-Dalla firma del Trattato del 1899, che sancì la sconfitta dei ribelli Boxer, con la conseguente scissione del l’Impero Cinese: una parte sotto il controllo diretto dell’imperatrice Cixi, mentre la parte meridionale affidata ad un Governatore incaricato dalla Stessa e un Presidente eletto dal Popolo. Era ovvio che questa formula non avrebbe portato nessun beneficio al popolo cinese, anzi, avrebbe solo alimentato l’odio e la frustrazione che poi sarebbe scaturita in una Rivoluzione. La fiamma della rivoluzione è stata nuovamente accesa non più da ribelli Boxer, ma da uomini di politica: socialisti, nazionalisti, dall’Islam nella sua forma più radicale… un enorme calderone incandescente pronto a traboccare e bruciare tutto ciò che aveva intorno.



Quindi per inseguire la libertà il popolo cinese si è dinuovo macchiato di fratricidio ammazzandosi fra loro come solo gli animali sanno fare. La creazione di una nuova “Cina” nel cuore dell’Asia, nemica di tutti, avrebbe destabilizzato violentemente lo status quo dell’intero continente e quindi è stata presa la dura decisione di debellare la rivoluzione. Le prime battaglie sono nate ad est lungo il confine fra le due “Cine” dove le truppe imperiali, forti di nuovi armamenti inglesi, hanno avuto la meglio sulle gracili difese dei rivoltosi, i quali si sono ritirati sempre di più fino a giungere alla loro capitale Guiyang circondata ed infine assediata. Come già detto era nell’interesse di tutti impedire l’indipendenza e la vittoria dei Rivoltosi, quindi: gli Inglesi della vicina India grazie ad un patto firmato in precedenza sono scesi in guerra; stessa sorte per noi francesi che da sud abbiamo riconquistato la regione di “Lai Chau” in precedenza sottratta nel 1899 e continuando l’avanzata nei territori circostanti; mentre da nord la Russia ha combattuto contro i musulmani nel deserto del Gobi, ovviamente distruggendoli senza pietà. La guerra civile è quasi alla fine: le ultime città, gli ultimi villaggi, cadono uno ad uno e presto la capitale sarà distrutta ponendo fine a questa lunga storia.



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[Amministrazione Interna - Elezioni del 1902.]



-In Francia, verso la metà dello scorso anno, si sono tenute le elezioni legislative del 1902 a cui sono stati chiamati tutti i cittadini che soddisfano i requisiti di votazione, per un totale di 11.058.702, tra i requisiti ricordiamo: avere almeno 18 anni, avere la nazionalità francese, godere dei diritti civili e infine essere iscritto ad un elenco elettorale. Il risultato delle elezioni ha modificato molto l’assetto parlamentare e ha spezzato l’egemonia dei Moderati non più al potere a scapito dei Radicali-Socialisti, vincitori con 2.267.071 voti e 233 seggi in parlamento. Il rappresentante del Partito Radicale, Emile Combes, è dunque divenuto “Primo Ministro” di Francia assieme al suo Equipe:



Ministro degli Interni e del Culto: Emile Combes;

Ministro degli Affari Esteri: Théophile Delcassé;

Ministro della Finanza: Maurice Rouvier;

Ministro della Guerra: Il Generale Luis Andre;

Ministro delle Colonie: Gaston Doumergue.



Descrizione di questa immagine, anche commentata di seguito



Dai risultati si evince ancora una volta l'ennesima sconfitta da parte dei socialisti del “Partito Socialista” di Jean Jaures e del “Partito Socialista di Francia” di Jules Guesde. Il Governo Combes sarà caratterizzato da un forte sentimento anticlericalismo, con l’obiettivo di separare la chiesa dallo stato. Con la sconfitta dei Moderati, il partito di Klobukowski, è molto probabile che il Ministro delle Colonie sollevi il governatore dal suo ruolo per incaricare qualcuno molto più simile alla sua linea politica e porre fine al mandato con 3 anni di anticipo.



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[Bollettino di Guerra - La Legione Spazza Via l’Esercito Siamese.]



-Dal fronte Siamese giungono notizie più che buone, le quali raccontano di come la Legione Straniera sia riuscita a sventare numerose offensive nemiche: l’esercito Siamese ha più volte cercato di sfondare la linea difensiva lungo il confine e penetrare nelle città adiacenti al confine, ma invano poiché grazie alla grande potenza di fuoco delle artiglierie le divisioni nemiche sono state spazzate via senza causare danni strutturali. Dai giornali Siamesi si contano morti pari a 200.000 la maggior parte causate dalla Legione, l’altra dalla potenza inglese, questo rimarca ancora una volta la grande potenza bellica e tattica dei nostri Generali. Le città dell’ormai Ex Regno del Siam sono state conquistate e presto, a pace stipulata, verranno assimilate all’Indocina come territori del Laos. Proprio questo è però il problema: sono stati spediti già due documenti che sanciscono la pace fra Francia e Siam, ma l’attuale Re Rama VI non ha proferito risposta destando preoccupazione. Se i conflitti e le battaglie lungo il confine non cesseranno il Ministro della Guerra darà l’ordine alla Legione di effettuare un'incursione nella capitale Bangkok: saccheggiare, distruggerla e costringere con la forza il Re ad arrendersi.



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Fine.


Kuni-Ho
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Giugno 1904 - (35° Era Meiji)
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// Membri della milizia Cinese stanziati ad Hong Kong//
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[Accordo di Hong Kong]

A seguito dei disastrosi eventi che si sono susseguiti in Cina nel corso degli ultimi 5 anni a seguito di continue rivolte in Cina ed una pessima decisione presa dall'intera alleanza delle 8 nazioni di scindere la Cina in due parti Sud e Nord, ancora una volta i paesi delle potenze europee e le potenze asiatiche si sono riunite ad Hong Kong per apporre un timbro con scritto Fine a questa storia.

Dopo la durata di 4 ore dall'inizio del colloquio tra i rappresentanti di Francia,Inghilterra,Russia,Impero Cinese,Impero Giapponese, Germania ed Austro-Ungaria. Si è arrivati dunque alla soluzione che lasciare alla Cina la capacità di autogestirsi è stata unicamente un errore e che determinate province saranno spartite tra L'indocina Francese ed anche l'Impero Britannico restituendo tra le mani dell'attuale Imperatore cinese più del doppio delle terre governate alla fine della rivolta dei Boxer.
Sebbene il Giappone apparisse riluttante a questa proposta considerando la Cina una minaccia per il mondo alla fine si è arrivati ad un accordo aggiuntivo tra le potenze di Inghilterra e Francia come garanti.
L'Impero Giapponese e quello Cinese hanno firmato un accordo di non belligeranza a data indeterminata, i loro ponti e le loro strade si riaprono garantendo un transito di civili e di commercianti.
L'accordo prevede anche che Il Regno unito e la Francia corrano in soccorso del primo stato attaccato tra i due.
Rimane sconosciuta l'opinione Russa che si è astenuta dal porre una scelta increspando ancora di più le relazioni tra i nostri paesi e dimostrando un innaturale interesse per la regione manciuriana in Cina.

Oltre a ciò il Giappone ha concesso il transito di imbarcazioni navali cinesi lungo lo stretto che separa Shangai dal sud della korea, espandendone il privilegio anche a livello militare sempre con apposite avvertenze fatte in precedenza alla guardia marittima di Shangai e Kwangju; Ed anche la smilitarizazione parziale dei confini da parte di entrambe le potenze.

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[Notizie delle ultime 48 ore]
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Grande festa a Tokyo per il terzo mandato del Conte katsura Taro membro del glorioso esercito imperiale dal 1872 il suo verrà ricordato come il primo ministro eletto più volte consecutive dall'istituzione del titolo di Primo ministro.
Per celebrare il lieto evento e le ottime decisioni di governo prese durante gli ultimi 3 anni che hanno portato il Giappone ad essere la prima potenza militare in tutta l'Asia.
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Il popolo a gran voce acclama l'Imperatore Meiji considerato ormai padre della patria il quale durante tutti e 35 gli anni del suo regno non ha fatto altro che proseguire il lavoro di suo padre durante la grande reaurazione portando il Giappone lentamente al pari delle potenze Europee.
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// grazie per l'attenzione onorevoli lettori per questa edizione è tutto.//


♔ ::: | Sankt-Peterburgskie Vedomosti | ::: ♔



- Iyun' 1904 -

- Giugno 1904 -



◇ ~ Imperiya prizemlyayetsya v Indiyskom okeane! ~ ◇

\|/ - L'Impero sbarca nell'Indiano! - \|/







Finalmente, dopo tanta attesa, è giunto l'agognato momento, ciò per cui l'intera Nazione scalpitava, ciò per cui i cuori di tutti i russi si sono fermati.

Finalmente Sua Maestà, in tutta la sua augusta imperiosità, virile mascolinità e marmorea fisicità, si è bagnato!

E lo ha fatto non fra i ghiacci dell'Artico, nè nei profondi Laghi siberiani, bensì nelle impetuose acque del Golfo del Bengala, periodicamente sferzate da cicloni tanto vigorosi quanto lo Zar in persona, secondo quanto riferito dall'Imperatrice consorte ad alcune sue dame di compagnia.



In virtù dell'Accordo anglo-russo per l'Asia, il nostro Impero ha ottenuto in concessione la provincia orientale dell'isola britannica di Ceylon, la dolce lacrima pianta dall'India.

Ciò permetterà alla Madre Russia di occultare le sue graziose forme fra i flutti del Bengala mentre l'Orso Yoghi vi poserà il suo poderoso flaggello e vi si crogiolerà alla ricerca di pisces con cui impegnare le sue muscolose fauci.



Occasionalmente i due avranno modo di sfruttare le sabbiose coste per cingersi in amore e, coccolati dall'infrangersi delle onde sulla battigia, cimentarsi in un simposio di passione e desiderio.



Ovviamente, pur non essendo stato il principale pensiero alla base dell'acquisto, non si può trascurare il valore strategico della manovra, costata 25 milioni di rubli alle casse dell'Erario, che permetterà la creazione di un avamposto d'appoggio per la Voenno-morskoj Flot e per la marina mercantile.







♤ ~ Kitayskaya revolyutsionnaya bolezn' kastrirovana ~ ♤

\|/ - Evirato il morbo rivoluzionario cinese - \|/







Ad un anno di distanza dalla deflagrazione del seme rivoluzionario in Cina, nulla rimane di quella demoniaca accozzaglia di nazionalisti, mussulmani, marxisti ed adoratori del Tao Nero, che scosse l'autonoma provincia del Meridione.



Ma quel che doveva rimanere esclusivamente una gatta da pelare del nuovo Imperatore Qing, divenne ben presto di interesse per tutto il Continente, quando Chen Tihuahua, leader della rivoluzione, mosse contro le Potenze europee allo stesso modo di come fecero i boxer prima di lui.

E dunque il cannone tornò a tuonare ...



A Nord i cosacchi dello Zar calavano come una scure sulle fila dell'Emiro del Gansu, Chebab Al-Shipoll, che da tempo ormai era divenuto fonte di irritante prurito per la candida e morbida epidermide dell'Imperatore.

Così, le nostre truppe dilagarono nel Gobi, massacrarono chiunque vi fosse da massacrare e catturarono Al-Shipoll.

Quest'ultimo, al fine di placare finalmente il pizzicore di Sua Maestà (che non può tollerare qualsivoglia sensazione cutanea che non sia un solletico pelvico o qualcosa di simile) è stato dunque prima scorticato, quindi impalato ed infine dato alle fiamme.



Intanto da Ovest, Sud ed Est, avanzavano rispettivamente le truppe inglesi, francesi e dell'Impero Qing, che chiudevano in una morsa letale il nemico, ormai sguazzante in un mare di fumo d'oppio.



Ciò ha inevitabilmente segnato la celere soppressione di moti reazionari e condotto alla scomparsa della provincia autonoma della Cina meridionale, ora in gran parte riannessa all'Impero di Pechino e per la restante parte occupata dalle potenze europee coinvolte.



L'evento è stato quindi sfruttato dal Governo nipponico, fino a poco prima sospettato di sostenere i rivoluzionari, per invitare i delegati manciù, russi, britannici e francesi, ad una Conferenza sullo stato delle reciproche relazioni, con il risultato di un disgelo tra i Governi di Tokyo e Pechino ed il ritiro del contingente russo inviato alla frontiera coreana su richiesta cinese.



♡ ~ Put' drakona ~ ♡

\|/ - Il Sentiero del Dragone - \|/







Varato recentemente dai Governi di Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Nepal, quello che senza remore si può definire come il più grande ed ambizioso progetto infrastrutturale mai compiuto in Asia e forse nel Mondo.

Le parti si sono infatti accordate per la nascita di quella che è già stata soprannominata "Via del Dragone", sulla scia di quella che fù la Vita della Seta che congiunse in antichità il Celeste Impero con l'aquila di Roma.



Nello specifico il progetto prevede la costruzione di numerosi collegamenti ferroviari, dedicati al rapido trasporto di merci e persone, fra loro interconnessi lungo 2 tratte principali.

Jiuquan, Pechino, Wuhan, Hanoi, Saigon, Yangon, Putao, Lhasa, Khatmandu, queste e tante altre città sparse per il Continente, ben presto, saranno tutte un po' più vicine, strette in un caloroso abbraccio fra le terre asiatiche.



♧ ~ Chest' fel'dmarshalu Kornilovu! ~ ♧

\|/ - Onore al Feldmaresciallo Kornilov! - \|/







Veloci corrono gli anni per noi uomini e neanche i grandi fra essi fuggono alle leggi del tempo e del decadimento biologico. Così, dopo 60 anni di onorata e pluridecorata carriera, il Feldmaresciallo Kornilov, colui che guidò vittoriosamente le Armate dello Zar nella guerra contro gli insorti della Yihetuan cinese, è stato ufficialmente congedato dal servizio con i massimi onori, in una cerimonia a cui ha preso parte Sua Altezza Reale il Granduca Michail nelle veci di suo fratello l'Imperatore.

Quest'ultimo, per l'occasione, ha provveduto ad emanare un decreto per la nomina di Kornilov a Duca del Buthan, il piccolo regno che si erge beato fra i picchi dell'Himalaya e che da un anno a questa parte è divenuto un protettorato della Corona russa.



Anche Choley Yeshe Ngodub, Druk Desi del reame bhuddista, ha voluto omaggiare l'avvento di un così illustre uomo dello Zar concedendogli il titolo di "Dasho", equivalente a quello di "Signore".



Kornilov ha ricevuto inoltre in dote una magione di 200 ettari presso la città di Paro, ad est del Monte Jomolhari (la sposa di Kangchenjunga), dimora, secondo i seguaci del Bhudda, di una delle Cinque Sorelle Tsheringma, dee protettrici del Bhutan del Tibet.



Tuttavia prima di occupare la sua nuova dimora di pensione, Kornilov si recherà in Nepal, presso la corte della Regina Divyeshwari come legato di un'ambasciata dello Zar che visiterà il Regno himalayano in seguito ad alcuni eventi che lo hanno interessato.



Difatti, nelle settimane in cui l'insurrezione di Tihuahua si esibiva nel proprio canto del cigno, lungo la frontiera tibetana sono state avvistate carovane di profughi cinesi diretti proprio in Nepal, fra cui pare ci fosse il Generale della rivoluzione in persona.

Inoltre il Re Mahendra sarebbe caduto vittima di un cancro allo stomaco e verserebbe in condizioni pietose, fattore che ha decretato il trasferimento dei poteri alla sua consorte.


YANGON GUARDIAN Giugno 1904
PAX ASIATICA

Dopo un lunghissimo anno di aspri combattimenti nell'Impero cinese e in generale tutto il territorio asiatico torna la pace. La seconda ribellione della regione meridionale cinese ha portato alla reazione di tutte le potenze europee presenti nell'area oltre che del governo centrale di Pechino sono state durissime. Per il Regno unito le forze armate sono state affidate al Generale Adolfo Cambridge proveniente dalla recente campagna siamese. Dopo una prima offensiva delle truppe ribelli armati alla meno peggio nella provincia di Putao l'arrivo delle truppe inglesi da sud hanno stravolto l'esito della battaglia. Nei mesi successivi grazie anche ai rinforzi australiani è iniziata la controffensiva in cui dopo una flebile resistenza ha portato all'occupazione di Dali e Simao.



Come d'accordo preso in precedenza con il nuovo Imperatore Chun il Regno Unito durante la conferenza di Hong Kong ha rinunciato ad ogni pretesa territoriale con l'intento di rafforzare i rapporti diplomatici e di implementare gli accordi di scambi economici.



Sempre durante la Conferenza di pace tenutasi ad Hong Kong l'ambasciatore inglese ha avuto modo di evitare che la tensione tra l'Impero nipponico e quello cinese raggiungesse livelli altissimi mettendo sul piatto una proposta di patto di non belligeranza tra le due potenze. Il compito di garantire questa non belligeranza è affidato al Regno Unito e alla Repubblica Francese. Nel dettaglio il trattato raggiunto prevede che la nazione aggredita in violazione del suddetto accordo possa ricevere il supporto, anche militare, delle due nazioni garanti, nei fatti autorizza un'azione di peace keaping nei confronti dell'aggressore.



In ultimo segnaliamo che nel Regno del Nepal che ricade sotto la protezione Britannica è stato concesso ai capi della rivoluzione mesa in atto in Cina di andare in esilio in questi isolati territori, con la promessa dell'abbandono totale delle idee politiche e rivoluzionarie che hanno portato nel caos più assoluto l'Impero cinese.





Fine delle rivolte in Bangladesh


I tumulti erano iniziati lo scorso anno, i sentimenti nazionalisti prendevano sempre più piede nella piccola regione del Bangladesh. Il Viceré e governatore generale d'India George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston nel giro di sei mesi perse completamente il controllo militare e amministrativo. Di fatto si autogovernava indipendentemente da 5 mesi fino a quando dal Ministero delle coloni si decise che il comando sarebbe dovuto passare al confinante Governatore della Birmania Sir Frederic William Richards Fryer.



Sin da subito si decise per una repressione più dura possibile. Richiamato il 16°corpo d'armata fu spedito contro il capoluogo dell'autoproclamazione Dhaka. Nel corso di due mesi si sono seguiti scontri sia nelle cittò che nelle campagne. L'azione militare bengalesi furono quasi del tutto assenti poiché impiegarono azioni di guerriglia evitando il campo aperto dove sarebbero stati in vantaggio. Tutto ciò però non portò a dei risultati visto che sul posto arrivarono le divisioni di artiglieria che fecero delle foreste locali una sorta di inferno sulla terra. Solo alla fine di Ottobre dell'anno passato gli ultimi rivoltosi consegnarono le armi concludendo di fatto il conflitto. La Corona inglese in ogni caso si è dimostrata sensibile alle richieste delle popolazioni locali e ha dato ordine al Governatore birmano di dare seguito alle concessioni promessogli. Contemporaneamente da Londra arrivano le prime indiscrezioni sulla rimozione George Curzon in India, non si sa però ancora il nome del futuro Viceré.







Anche dallo Sri Lanka che ricade sotto la giurisdizione di Madras si sono registrati dei tumulti nati dai movimenti studenteschi universitari. Evidentemente l'amministrazione del Viceré non è stata proprio delle migliori e anche in questo caso il Ministero della guerra di concerto con quello delle colonie non esclude l'intervento armato, mentre si auspica una vera e propria separazione dal punto di vista amministrativo dal governo di Madras.





Una ferrovia per l'Asia
Un nuovo progetto di modernizzazione e che coinvolge più potenze presenti in Asia ha preso il via negli scorsi mesi. Il progetto prevede che le principali città del continente asiatico siano collegati da una rete di strade ferrate in modo da poter accorciare le distanze che ancora oggi sono insostenibili. La consegna dei lavori per quanto riguarda le province ricadenti sotto l'amministrazione inglesi sono previsti per febbraio del 1906.



Si punta anche a rendere accessibile il nuovo mezzo di collegamento alle popolazioni locali con emissione di ticket che siano alla portata di tutte le tasche. Per questo motivo è stata introdotta la terza classe, definita la classe popolare per via dei costi ridotti.


::: ::: Le avventure di Kathmandu ::: :::

Il pamphlet più letto del Nepal,

prezzo editoriale: 8.500.000₥ mohari di pietra, 0,2£ sterline

Anno Europeo Gennaio 1905 \-|/-\|-/ Anno 1961 della venuta di Shalivahana



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[Anche il Nepal nella Via del Dragone]



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Giunge notizia che anche il Regno del Nepal sarà coinvolto nel faraonico progetto ferroviario partorito dalle più eccelse menti della Repubblica Francese, che già in passato hanno dimostrato di essere maestri nel forgiare l’acciaio. La Via del Dragone poserà i suoi binari lungo i quattro angoli del continente asiatico. Da Pechino a Saigon, da Saigon a Burma, da Burma a Lhasa; le rotaie affonderanno nelle carni della giungla birmana e nelle sabbie del Gobi. Anche Kathmandu è stata inserita tra le destinazioni previste dallo scoppiettante dragone vagonato, e nel giro di una ventina d’anni i migliori ingegneri e tecnici europei saranno chiamati a progettare sentieri ferroviari capaci di attraversare le montagne, scavando trafori e sfidando le impervietà dell’Himalaya.

Gli allevatori di elefanti si sono opposti a questo progetto denunciando che i loro pachidermici amici potrebbero essere travolti dai freddi bestioni d’acciaio lungo le annuali traversate. I loro scioperi mettono a dura prova la tenuta dell’economia locale, che si basa per lo più sull’esportazione di feci di elefante come concime per l’agricoltura.



[Le tiepide avventure di Kornilov a Kathmandu]



Bhagavatam: July 2011



Parleremo di Kornilov, del suo arrivo a Kathmandu, e del presunto avvistamento di Chen Tihuahua, Generale della Riv. Cinese. Si avvisa che questa parte del pamphlet, frutto della collaborazione letteraria di autori russi e nepalesi, è stata accuratamente rieditata e revisionata per la licensiosità dei temi trattati. La notizia ha provocato scandalo a corte e tra la popolazione, ma siccome re Mahendra non può parlare, ma solamente sentire e vedere, non ci sono state ripercussioni serie; e poi il Dio Vishnù lo ha voluto:



Il Feldmaresciallo Kornilov, ormai in pensione, giungeva al Palazzo Reale di Kathmandu alla testa di un'ambasciata selezionata dall’Imperatore in persona. Il convoglio di 4 autovetture era accompagnato da un drappello di 6 corazzieri dello Zar montati a cavallo.

Il Palazzo del Nayaran era molto piccolo, si sviluppava in altezza su dimensioni modeste, ma era tutto sommato spazioso: non era un palazzo rivolto verso il cielo ma piuttosto un palazzo schiacciato dal cielo. Il re era convalescente, colpito da un tumore allo stomaco prima e da una paralisi poi, era bloccato nel suo lettino incapace di muoversi.

La regina del Nepal portata su una lettiga da tre schiavi venne incontro alla delegazione russa con un serafico sorriso.

Cominciò ad encomiare Kornilov invitandolo a seguirla nei suoi discorsi.



Kornilov seguì con estremo interesse le spiegazioni della Regina, prendendovi parte animatamente e con viva curiosità circa la cultura nepalese. In particolare si dimostra particolarmente preso dal visnuismo, ossia il culto del Dio Vishnù, protettore del Mondo e del Dharma. La sovrana ne approfittò per trasferire l'incontro presso il Tempio di Visnù eretto proprio di fronte al Narayan. Qui Kornilov ammirò la colossale raffigurazione della divinità, cinto al capo da un'alta corona che, stando a quanto spiegato dalla Regina, lo qualifica "Signore dei mondi". Quindi la sua attenzione si sposta sulle quattro braccia che reggono un disco, una mazza, un tritone ed un fiore di loto. Kornilov inoltre fu letteralmente inebriato dal forte odore di oppio che permeava l'ambiente, subendo così l'inevitabile effetto della miracolosa erba.



La regina Divyeshwari era molto abituata all'odore di oppio. Il marito ne faceva grande uso, ma specie adesso l’erba serviva a lenire i suoi dolori. Naraka, il demone tentatore che semina il dubbio, teme l'oppio e si crede che l'incenso di quest'erba scacci via le fiamme del suo regno. Dunque il Palazzo del Nayaran era costantemente annebbiato dai fumi d’oppio. Divyeshwari, non ne era certo immune, ed invitato Kornilov a Palazzo, lo fece sedere presentandogli un giovane dragone di bell'aspetto. Aveva baffi lunghi che piombavano fino a terra, ed un cappellino in testa, mentre la sua lunga coda continuava nel serpentino corridoio. "Buongiuorno signore" disse il dragone.



Kornilov sorrise al dragone e rispose "Buongiorno a te, mio piccolo dragoncello, sai che conosco qualcuno che ti somiglia proprio tanto?". Dall’abisso del basso lombo si liberò una possente dragonessa cornuta, violacea e cinata d'argento. I due draghi si annusarono vicendevolmente per tutta la loro lunghezza. Poi presero a volteggiare in giro per la stanza. Ora l'attenzione di Kornilov si spostò sulla Regina che appariva più giovane ed avvenente che mai.



Divyeshwari sorrise a Kornilov, per lei era perfettamente normale che quei due giovani dragoncelli svolazzassero assieme in un turbine di colori e di amore. Ma Divyeshwari era una donna sposata e non poteva mancare ai suoi giuramenti nuziali con il re Mahendra, quell'uomo non era certamente bello: aveva il naso grosso come quello di un elefante, la faccia piena di verruche e gli occhi gonfi come uno scimpanzé del Bengala, ma era pur sempre suo marito. La giovane regina prese Kornilov per mano e preda dell’oppio gli disse. "Il Nepal non è soltanto statue di Buddha, e simboli del dio Visnù." Detto ciò prese la sua mano e la portò ai propri fianchi, scoprendosi il petto disse: "Il Nepal è anche grandi montagne e dolci vallate". Gli chiese se era suo interesse esplorare le foreste del Nepal ed il fiume Kareh.



"E allora dimmi mia cara, cos'altro è il Nepal?!" sussurrò Kornilov all'orecchio della donna. "Sai - continuò - in Siberia laghi ghiacciati ...profondi… molto profondi ed umidicci". "Comunque sia prima di immergermi in questi laghi, credo che sì, vorrei proprio esplorare il Kareh. Orsù conducimi con il tuo passo fugace, leggiadra cerbiatta Himalayana!"



Con il saltellante e sensuale passo di una cerbiatta dell'Himalaya, Divyeshwari camminava correndo, a volte si voltava indietro e sorridendo invitava il Feldmaresciallo ad affrettarsi. Mentre la seguiva, Kornilov poteva ammirare i sinuosi colli del Nepal cingersi di cascate e di neve. Divyeshwari lo condusse in una selva nebbiosa, l’aria ancora coperta di oppio, e le narici di entrambi inebriate da un profumo indissolubile.



Kornilov guardò verso l'alto, la luce del Sole penetrava l'alto fogliame ed illuminava il percorso dei due draghi che ora si avvolgevano e si contorcevano tra ringhi e poderosi ruggiti di piacere. Il Feldmaresciallo guardò la Regina Divyeshwari, si sorrisero, ed iniziarono a volteggiare l'uno intorno all'altro, sempre più veloce, mentre intorno a loro l'ambiente si colorava: alberi blu, rossi e gialli, il terreno era rosa, l'acqua era verde, e nell'aere svolazzavano lucciole arcobaleno. Gli insetti si avvicinarono ai due e gli sussurrarono "Lasciatevi andare", "Visnù lo vuole", "Non contrastate il desiderio" ... Kornilov e la regina piombarono a terra l'uno sull'altro e presero a rotolare fino al letto del fiume, lì dove l'acqua non era più alta di qualche centimetro. Kornilov era sdraiato con la regina sul ventre, i due si sorridevano desiderosi.



Lei era refrattaria, ma Vishnù aveva parlato. Vishnù voleva che quell'uomo le desse un bambino, perché Mahendra ormai paralizzato non poteva darle piacere, né tanto meno fecondare il suo ventre. Divyeshwari divenne quindi sempre più convinta che quella fosse la volontà di Vishnù. Nascosti dalla selva, l’acqua del Kareh che scorreva incessante avrebbe attutito i loro sussurri d'amore. La regina arrossendo timidamente portò la sua bocca ad incontrare quella di Kornilov, e cominciarono a coccolarsi l’un l’altro nel fondo dell’erba.

Ma nascosto dalle foglie qualcosa incominciò a muoversi, qualcuno si nascondeva dietro un cespuglio, spiando la scena.



Gemevano scambiandosi l’un dentro l’altro i propri umori, attirando diverse coppie di cervi, orsi, cinghiali, leopardi e panda, tutti sedotti dalla passione tanto da seguire l'esempio dei due amanti umani. Prese così vita un grandioso simposio carnale, che però era spiato da una figura isolata, qualcuno che si potrebbe definire un eunuco data la situazione. Il figuro si fece lentamente avanti calpestando rametti e fogliame, lentamente il sole schiariva il suo volto.

La corrente del fiume, su cui i due stavano consumando i propri desideri, si fece più impetuosa e travolse gli amanti proprio nel momento in cui Kornilov, inebriato dal piacere e dal godimento, giunse finalmente al culmine della passione, un grido risuonò nella giungla e stormi d’uccelli volarono via, mentre lei accolse dentro di se il seme immacolato del Feldmaresciallo. I due avevano compiuto la volontà di Visnù e saziato i propri istinti amorosi, ma si accorsero della presenza di un ignoto guardone. Kornilov era ancora poco lucido, la sua mente offuscata da emozioni contrastanti. Si focalizzò su quell'ombra, ma non riuscì ad identificarlo, "Ehy tu, chiunque tu sia, oggi il fiume è troppo mosso per potersi fare un bagno. Faccia attenzione." Vi si rivolse ancora ignudo.



Il rapporto con Kornilov era stato molto breve, ma nella brevità di un momento il piacere era più intenso di quello tra due pachidermi in calore. Vedendo lo straniero la regina si coprì di vergogna. I suoi seni erano adesso una candida baia stracolma di piacere. D’un tratto Kornilov vide il terzo occhio della sua amata aprirsi ed emettere un raggio di pura luce. Fu quindi colto da un desiderio irrefrenabile di riempirlo, ma la luce fu così potente che tutta la realtà circostante sparì in un bagliore accecante.



Si risvegliarono il mattino seguente, guardandosi l’un l’altro in faccia. Chen Tihuahua prese il suo mantello grigio e corse via tra le montagne. Kornilov si rivestì e dopo un po' tornò in Buthan, mentre la regina aspettò con ansia la nascita del nuovo erede.


Le Petit Journal
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I Semestre 1905 - Indice:



[Prima Pagina]

-”Cambio ai Vertici.”



[Amministrazione Interna]

-Via Del Dragone.



[Affari Esteri]

-Sventata Crisi Sino-Giapponese.



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[Prima Pagina - ”Cambio Ai Vertici.”]



Vietnam trips: Saigon's streets in the past



-Con la vittoria dei Radicali nelle passate elezioni del 1902 ha causato un riassegnamento degli incarichi amministrativi di tutte le colonie, fra cui ovviamente anche l’Indocina Francese la quale ancora una volta subirà una completa rivoluzione.



L'Ennesima rivoluzione ai vertici è sintomo di una grave insicurezza da parte del Governo Centrale il quale non è in grado di incaricare un singolo Governatore e far sì che essi rispetti pienamente il suo mandato.



Klobukowski, come ancor prima Doumer, sono stati costretti dalle Alte Sfere ad abdicare per lasciare spazio ad un nuovo successore e quindi, fra queste righe, ricordiamo l’operato dell'amministrazione Klobukowski:



In questi ultimi 3 anni grazie alla sua politica di espansione, a discapito di nazioni indipendenti, è riuscito ad allungare ancor di più i confini coloniali con il conflitto Franco-Siamese e l’intervento nella Guerra Civile Cinese.



Oltre al settore militare è doveroso riconoscere a Mr. K. che l’economia Indocinese è cresciuta notevolmente divenendo una delle più forti, se non in alcuni casi la più forte, dell’intero continente Asiatico.

Proprio per questo, la crescita economica e militare, ha fatto diventare l’Indocina la colonia principale dell’Impero Coloniale Francese, come l’India è per la Gran Bretagna, e data la grande importanza l’attuale Governo ha deciso di affidare la gestione della colonia direttamente al Ministro delle Colonie.



Il Ministro Gaston Doumergue, quindi, risponderà direttamente a tutti i bisogni della colonia diventando l’unico responsabile amministrativo, ovviamente non essendo presente fisicamente sul territorio il ruolo di “Governatore” diventerà più un portavoce del Ministro.



Il Governo ha decretato che tale formula sarà applicata ancora nel tempo, almeno finché la colonia non perderà importanza, e ovviamente tutti noi ci impegneremo che tale disgrazia non accada.



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[Amministrazione Interna - Via Del Dragone.]



Lila Carson: Tracks into Cape Breton's railroad past | Provincial ...



-”La Via del Dragone” è un progetto ferroviario molto ambizioso che comprende la partecipazioni di 4 nazioni Asiatiche collegate fra loro, appunto, con una linea ferroviaria.



I componenti del progetto sono: L’Indocina Francese, l’Impero Cinese, l’Impero Russo (con i suoi territori asiatici), la Gran Bretagna (con il territorio della Birmania) e il Nepal (comunque sotto controllo inglese).



Questo colossale progetto fu un iniziative dell’Ex Governatore Doumer, perfezionata da Klobukowski, ed infine firmata ed approvata dal Ministro Doumergue ponendo inizio ai lavori.



Le province francesi interessate direttamente al progetto sono: Saigon, Da Lat, Da Nang, Hanoi, Ban Sieou, Loei, Xichou ed infine Guiyang. Tra queste solo una provincia era già provvista di una linea ferroviaria, Xichou, ma i treni erano adibiti esclusivamente al trasporto merci ora convertiti anche al trasporto umano.



Le risorse, i materiali, gli uomini e il tempo impiegato in questo progetto sono molti, forse troppi, e sicuramente all’inizio il Governo subirà delle perdite e si vedranno dei guadagni solo nel lungo periodo.



Al momento la ferrovia agevolerà il commercio internazionale fra queste 5 nazioni, mentre il passaggio di persone fra una nazione e l’altra è un argomento non ancora trattato, meglio costruire e poi parlare, mentre il transito fra una regione e l’altra ovviamente è consentito.



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[Affari Esteri - Sventata Crisi Sino-Giapponese.]



The Key Points of the Treaty of Versailles | History Hit



-La seconda rivolta nel cuore della Cina Meridionale è stata nuovamente estirpata come una brutta erbaccia, ma questa volta, a differenza della prima, nessuna rivolta nascerà nuovamente.



L’intervento delle potenze europee nel fermare la rivoluzione cinese, e dall’aiuto del Governo Centrale di Pechino, è stato più che efficace ed in pochi mesi i rivoltosi sono stati catturati o assassinati.



Con la fine della Guerra Civile l’Impero Cinese ha ripreso il controllo diretto di molte regioni meridionali, però è stata costretta allo stesso tempo a concedere alcuni territori alla Repubblica Francese, parliamo di: Lai Chau, Kunming, Guiyang, Simao e Dali.



Proprio le ultime due durante il conflitto furono occupate dalle forze inglesi, le quali però, rispettando un accordo precedentemente firmato con Pechino, hanno rinunciato ai territori conquistati.



Le battaglie ormai sono finite da mesi e i soldati della Legione Straniera hanno preso il controllo totale di tutte le province, tranne per Guiyang che tuttora persiste all’assedio senza far cenno di resa.



Per decretare la spartizione dei territori cinesi le potenze coinvolte nel conflitto si sono riunite ad Hong Kong, attualmente sotto amministrazione Giapponese, appunto per disegnare i nuovi confini Asiatici.



Sempre nella stessa conferenza la delegazione diplomatica Giapponese ha voluto approfittare della situazione per trattare di un argomento assai spinoso, il quale poteva aprire una vera crisi fra Cina e Giappone.



Lo stato del Sol Levante accusava seria preoccupazione poiché lungo il confine fra la Manciuria e la Corea, sono stati notati numerosi spostamenti di soldati cinesi, accompagnati da batterie di artiglieria, e di soldati Russi.



Per evitare che ciò potesse scaturire in una possibile guerra fra 2, o più stati, di grande caratura i diplomatici Inglesi hanno proposto di firmare un “patto di non belligeranza” fra Cina e Giappone, che includesse una clausola speciale:



“Nel caso in cui avvenga un conflitto fra Cina e Giappone, le potenze Europee di Gran Bretagna e Francia si impegneranno per proteggere la nazione aggredita entrando ufficialmente nel conflitto.”



Il Governo Francese ha dunque accettato, firmando il trattato, per evitare possibili grandi conflitti, ma il pensiero di essere vincolati da un accordo nell’entrare in un conflitto è un’idea che non molto gradita.



Fatto sta che la Repubblica si impegnerà a rispettare questo accordo, per ora, ma promette che in un futuro lontano la Francia si ritirerà spezzando il vincolo.



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Fine.

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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 2:06 pm

::: ::: Le avventure di Kathmandu ::: :::

Il pamphlet più letto del Nepal,

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Anno Europeo Gennaio 1933 \-|/-\|-/ Anno 1989 della venuta di Shalivahana



[Il Nepal. Com’era e com’è diventato]



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Le pecore brucavano l’erba che cresceva di rado sulla povera roccia dell’Himalaya; il pastore ne prese una ed accarezzò la lana folta e pelosa, poi vide il capretto che leccava affamato la parete rocciosa alla ricerca di sali minerali; anche il pastore aveva fame, e si mise a ciucciare il latte dalle mammelle della pecorella. L’animale belava agitando le zampette.

Finito di bere, il giovane pastore si pulì la bocca con il braccio, e fischiando richiamò il gregge a seguirlo a valle. Il cielo, un eterno azzurro, non dava prova di cambiamento. Lo scoppio della Grande Guerra, la fine della Germania, la distruzione dell’Impero Austriaco, le rivoluzioni in Europa e nel mondo, Wilson, la Marcia su Roma, la Crisi di Wall Street: niente di tutto ciò aveva minimamente scalfito il cielo del Nepal. Infinitamente azzurro, infinitamente sereno. La statua paffuta del Buddha sorrideva stoica alla sonnolenza del sole.

Di tanto in tanto qualche monsone colpiva le vette dell’Everest, e si verificavano alluvioni, frane, carestie, terremoti. Ma se prima l’elefante padre barriva con la sua proboscide lunghe cantilene per attirare le giovani pachiderme, oggi l’elefante figlio barrisce accanto al vecchio babbo la sua proboscide per tenergli compagnia.



[Addio Divyeshwari. Bella Cerbiatta]



Kannagi Mani's Thoughts: யசோதை நின்றனக்குத் தாயாக! Baby Krishna – Pisarto.com



E’ morta. Divyeshwari, regina consorte del Nepal, si è spenta stanotte assieme alle fiaccole di Kathmandu. La pira è stata arsa in privato, mentre il popolo cantava l'Hare Krishna.

Nata in India presso i facoltosi Rajput, la giovane ed allegra ragazza era stata maritata con Mahendra, l’uomo dal naso di elefante; un matrimonio infelice, il figuro era troppo brutto, ed avendo abusato di oppiacei, hashish, ed alcol, ha avuto un tumore allo stomaco prima, ed una paralisi poi.

Divyeshwari aveva 30 anni quando Kornilov, un noto monsieur russo, le diede il bambino che lei aspettava tanto, compiendo tra i fumi d’oppio e tra le carnalità licenziose la volontà del dio Vishnu. “Bella Cerbiatta dell’Himalaya” questo era il romantico appellativo che Kornilov le aveva affibiata. I due continuarono a frequentarsi spesso, alle spalle di Mahendra, il quale non poteva muoversi né parlare. Finché nel 1918 la vita si spense anche per Kornilov. Da quel momento in poi il cuore di Divyeshwari si era spezzato, e la donna credette che il suo amato si fosse reincarnato in un piccione; per questo motivo lasciava sempre avanzi di cibo fuori la finestra e le colombe affollarono il Nayaran.

Quel bambino adesso ha 28 anni, ed ha un nome: Birendra Kornilov; principe ereditario del Nepal. Mahendra è ancora vivo, ma durante tutti questi anni ha trascorso la sua esistenza confinato nel suo lettino di convalescenza, paralitico, gli occhi rivolti verso il cielo, le orecchie per sentire, il cuore per soffrire. Spesso si accorgeva che la moglie lo tradiva per un tale dall’accento russo, ed avrebbe voluto gridare il suo dolore al mondo intero, ma non ne aveva la possibilità. Ogni notte era un turbamento, quando i gemiti d'amore si facevano frequenti, ed una lacrima scendeva sul suo viso.



[Il Nepal esce dall’accordo sulle Ferrovie]



annapurna-base-camp-trek.jpg



Ventotto anni di sperpero pubblico, miliardi di mohari spariti dalle casse dello stato, risorse spese male, traffici illegittimi: ecco cos’è stato per il Nepal l’adesione al fantasioso progetto della Via del Dragone, epiteto del grandeurismo francese; un’immensa perdita di danaro e di materiali. 28 anni in cui i lavori in Nepal sono rimasti fermi, e i carichi provenienti dall’Europa sparivano nel nulla, 28 anni in cui si è nutrito un forte malcontento da parte della popolazione, che vede un qualcosa di pericoloso nel treno: un demone d’acciaio, senza un’anima, che corre veloce lungo i binari con i suoi occhi di fuoco e travolge chiunque gli capiti a tiro, sfumacchiando vapore dalla testa negra.

Particolarmente preoccupati sono i pastori di capre e bisonti, che passano regolarmente lungo quei sentieri. Hanno manifestato rabbia gli allevatori di elefanti, sfilando per le stradine con i loro pachidermici amici; questi animali sono molto importanti per l’economia locale, perché le loro poderose feci sono esportate in tutto il mondo come concime per piante; a Kathmandu una elefantessa si è fermata proprio di fronte ad una tenda allestita per i progettisti europei, il mastodontico animale ha sputato acqua dalla sua lunga proboscide, e poi ha cominciato a caricarli. Per fortuna uno dei tecnici aveva con se delle noccioline, ed è riuscito a placare la furia irascibile del pachiderma.

Le Petit Journal


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I Semestre 1933 - Indice:



[Prima Pagina]

-”Problemi Nel Palazzo Borbone.”



[Economia]

-La Grande Depressione.



[Amministrazione Interna]

-La Cina “Blu”.



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[Prima Pagina - ”Problemi In Parlamento.”]



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-Oltre ai problemi economici e finanziari la Repubblica Transalpina è costretta ad affrontare una nuova crisi politica iniziata nei primi giorni dell’anno nuovo.



Durante una riunione a Palazzo Borbone, sede dell’Assemblea Nazionale, è scoppiata un'accesa discussione a seguito del dibattito sulla “Linea Maginot” la famosa linea difensiva anti tedeschi.



I lavori iniziati nel vicino 1928 continuano perennemente ad un ritmo costante e veloce, quasi ci fosse la paura di una nuova guerra, ed è proprio questo il punto focale della discussione tra Governo e l’opposizione.



La grandissima richiesta di risorse naturali ed umane stanno gravando pesantemente sull’economia Francese, in particolare la richiesta di acciaio e cemento è cresciuta del 300% dall’inizio dei lavori, tuttora ancora agonizzante dalla crisi.



L’opposizione formata dai partiti di destra, e di centro, hanno sollevato polemiche riguardo il progetto Maginot reputandolo attualmente insostenibile e dannoso. Fra di loro c’è chi ha paura di un possibile nuovo conflitto e all’epoca era d’accordo sulla costruzione, ma ora sembra che molti abbiano cambiato idea.



All’interno dello stesso Partito Radicale è avvenuta una chiara divisione: chi vuole sospendere i lavori e recuperare il materiale e il denaro ancora inutilizzato; e chi invece non vuole assolutamente fermarsi.



L’opinione pubblica è anche essa assai divisa tra i sostenitori di “Maginot” troviamo, ovviamente, la classe borghese con i suoi proprietari industriali i quali, visto l’aumento della domanda, stanno guadagnando tantissimi Franchi.



Dall’opposizione gridano i Socialisti e i Comunisti di sospendere la costruzione invitando gli operai a scioperare creando non pochi disordini.



Al momento il “grande muro” ha una lunghezza insignificante tant'è che non copre neanche il confine con la Germania e proprio per questo è meglio terminare ora, continuare sarebbe inutile per poi fermarsi.



Attualmente vi è una situazione di stallo. il Partito Radicale, fresco di elezioni vinte, non può permettersi di dividersi e apparire debole agli occhi dell’opposizione per cui la soluzione migliore è quella di effettuare una votazione fra i membri dell’Assemblea.



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[Economia - La Grande Depressione.]



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-Dal 1914 al 1918 il mondo intero è stato spettatore di un ennesimo spettacolo, macabro e triste, che tutti noi abbiamo avuto la sfortuna di conoscere, di vivere, e molti studiosi di Storia e di Economia sostengono fermamente che la “Grande Guerra” sia stato l’evento chiave che prelude la fine del continente Europeo.



Negli anni avvenire tali affermazioni facevano solo ridere: l’Europa è il continente dove la civiltà si è sviluppata, la culla dell’innovazione e dello sviluppo, dalle nostre terre sono nati i grandi artisti, strateghi e uomini di pace, il ruolo dell’Europa nel mondo sarà sempre predominante.



Ma ci sbagliavamo e la prova l’abbiamo noi tutti ricevuta 4 anni fa, nel 1929, con la caduta della Borsa di Wall Street e la conseguente crisi finanziaria, la quale ha avuto come epicentro gli Stati Uniti per poi espandersi nel mondo.



Tutte le nazioni del mondo, direttamente o indirettamente, sono state trascinate nel vortice della crisi e ciò è stato possibile da una singola nazione che non può essere più considerata più considerata “piccola”: gli Stati uniti d’America.



Da colonia Britannica a principale potenza mondiale, ormai possiamo dirlo, soprattutto dal punto di vista economico e mentre loro già sono usciti dalla crisi alcune nazioni sono state colpite in modo indelebile.



La Francia seppur vincitrice della Grande Guerra si è trovata, e si trova tuttora, in condizioni finanziarie complicate e se in Francia la crisi si nota solo nelle periferie, le colonie oltreoceano sono in preda al caos assoluto.



Parigi come un piccolo parassita succhia sangue chiede, anzi pretende ed obbliga, le colonie a riempire le navi e spedire tonnellate di beni in Francia lasciando a bocca asciutta i coloni.



I contadini, minatori, operai, artigiani, tutti i lavoratori ormai sono mesi che lavorano gratis, poiché i soldi per il salario non esiste si trova tutto in Francia e l’Indocina, principale colonia francese,invece di essere preservata viene martellata duramente.



La struttura finanziaria dell’Indocina è quasi prossima al collasso, la gente muore di fame, presto o tardi se Parigi non fa qualcosa neppure di troppo difficile semplicemente non chiedendo l’impossibile, il popolo si rivolterà, giustamente, contro la Repubblica.



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[Amministrazione Interna - La Cina “Blu”.]



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-Negli ultimi 33 anni il territorio coloniale conosciuto come “Indocina Francese” si evoluto con il tempo sia dal punto di vista fisico, con l’espansione dei confini, ma anche da quello dello sviluppo tecnologico ed economico.



Prima i coloni del Vietnam, o del Laos, vivevano in capanne di paglia o legno, mentre ora sono state costruite molte città, certo non tante per tutti, con case in mattoni o comunque che non cadano con un semplice soffio.



In queste città arriva l’acqua corrente, esiste un impianto fognario, un servizio di sicurezza e anche quello sanitario, ma anche quello scolastico secondo il metodo Francese. Un grande salto in avanti non credete?



In seguito a lunghi dibattiti fra i diplomatici francesi e quelli cinesi nella capitale Indocinese di Saigon, l'Assemblea Nazionale ha varato la legge che sancisce la definitiva scissione dei territori "cinesi" dall'Indocina creando di conseguenza una nuova colonia: "La Repubblica di Cina".



Questa nuova colonia, questo nuovo organo dell’apparato coloniale francese, sarà totalmente legata, ovviamente, alla Francia la quale promette di migliorare le infrastrutture cittadine, creare un sistema sanitario e scolastico modello francese, sviluppare il territorio e proteggere i suoi cittadini dalle minacce esterne.



Dall'altra parte le prime righe della Costituzione citano esplicitamente che la Repubblica Cinese giura cieca fedeltà alla repubblica Francese e, come una normale colonia, verserà dei tributi monetari e sarà obbligata a rispondere alle esigenze della Madre Patria in qualsiasi momento.



La Repubblica di Cina, o anche Cina “Blu” ispirato al colore del partito, sarà uno repubblica monopartitica, ovvero, con un solo ed unico Partito approvato dalla costituzione il “Kuomintang” e comprenderà le regioni di: Simao, Dali, Kunming, Guiyang, Xichou, Nanning e Liuzhou.



La costituzione scritta dagli stessi membri del partito, e supervisionata dal Governo Francese, cita esplicitamente che: l’unico partito riconosciuto dalla legge ed autorizzato ad operare nel campo politico è il “Kuomintang”, qualsiasi altro movimento politico sarà ritenuto ostile e i membri verranno arrestati. Solo il Governo Francese potrà in futuro, con giuste motivazioni, richiedere la creazione di nuovi partiti.



Sempre da Costituzione, all'interno del partito ogni 5 anni avverrà una votazione interna per eleggere il proprio Segretario di Partito, il quale rivestirà anche il ruolo di Presidente della Repubblica che avrà poi l’obbligo di formare il proprio governo e scegliere i nuovi ministri.



L’idea di creare una nuova colonia che comprendeva le regioni cinesi non è nata dalla mente di un politico Francese, bensì da un diplomatico Cinese l’attuale Segretario, e Presidente, del Kuomintang: Wang Jingwei colui che negli ultimi anni si è mosso nell'ombra parlando segretamente con i vari Primi Ministri francesi e si può considerare il Padre della Repubblica Cinese.



La nuova Repubblica non avrà un proprio esercito, l’unica forza armata presente nel territorio sarà l’Esercito Francese, ma avrà una polizia locale totalmente autonoma; mentre qualsiasi forma di contatto con nazioni estere sarà considerato tradimento e scatterà, di conseguenza, l’immediato intervento militare.



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YANGON GUARDIAN Gennaio 1933





CRONISTORIA FINO AL 1933


Il nuovo sovrano


Il 6 maggio 1910 fu giorno in cui il sovrano Edoardo VII esalò l'ultimo respiro. Un Re ormai stanco e abbattuto dalla bronchite lasciò la vita terrena lasciando un'eredità non facile al nuovo monarca, lo stesso scrisse nel suo diario "Ho perduto il mio migliore amico e ho perduto il padre migliore del mondo... Non ho mai avuto nulla da ridire con lui in tutta la mia vita. Il mio cuore è spezzato ma Dio mi aiuterà nelle mie responsabilità e la cara Mary sarà il mio conforto come è sempre stata. Possa Dio rafforzarmi e guidarmi nel pesante compito che mi è piombato addosso".Giorgio si dimostrò subito intollerante alle parole anti-cattoliche contenute nell'Accession Declaration, che era richiesta per l'apertura del primo parlamento da parte del nuovo sovrano. Egli fece sapere che si sarebbe rifiutato di inaugurare la prima sessione del parlamento se fosse stato obbligato a utilizzare quelle parole. Venne pertanto creato l'Accession Declaration Act 1910, che accorciava la dichiarazione e rimuoveva le frasi considerate dal sovrano come offensive della dignità dei cattolici inglesi
Giorgio ereditò il trono inglese in un periodo particolarmente turbolento della storia nazionale. Il People's Budget di David Lloyd George era stato rigettato l'anno precedente dai Conservatori e dagli Unionisti che dominavano la Camera dei lord, contravvenendo alla convenzione, che datava all'epoca ormai due secoli, secondo la quale alla Camera Alta era precluso imporre il veto su una legge finanziaria. Il primo ministro liberale Herbert Henry Asquith aveva chiesto al precedente sovrano di opporre il proprio veto alla decisione, così da forzare i lord a propendere per l'approvazione della legge; Edoardo, riluttante, aveva accettato di sciogliere le camere e così, dopo le elezioni generali del gennaio del 1910, i Conservatori riuscirono a fare approvare il bilancio.
Le elezioni generali del 1910 avevano lasciato ai liberali un governo di minoranza, dipendente quasi esclusivamente dal supporto del Partito Nazionalista Irlandese. Come auspicato dai Nazionalisti Asquith presentò una legge che avrebbe concesso all'Irlanda la piena amministrazione interna dello stato, ma i Conservatori e gli Unionisti vi si opposero. Quando le tensioni salirono sull'Home Rule Bill, che non sarebbe mai stato approvato senza il parere favorevole del parlamento, le relazioni tra Knollys e i Conservatori si deteriorarono e portarono al suo ritiro. Intenzionato a evitare a tutti i costi una guerra civile in Irlanda tra Unionisti e Nazionalisti Giorgio V convocò una conferenza di tutti i partiti a Buckingham Palace nel luglio del 1914, nel tentativo di negoziare un accordo comune. Dopo quattro giorni di riunione, la conferenza si concluse ancora senza un accordo. Il 18 settembre 1914 il re diede il proprio assenso all'Home Rule Bill, ma venne subito posto il Suspensory Act a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale.



Evoluzione storica post 1918


La Gran Bretagna, dopo la Grande guerra, perde la preminenza economica e politica che aveva avuto, per quasi un secolo, a livello internazionale. Tale ruolo dominante aveva la sua origine nell’aver realizzato la prima rivoluzione borghese, già nel Seicento, in seguito alla quale aveva strappato all’Olanda il controllo del commercio internazionale e, in particolare, quello decisivo con l’oriente asiatico. Il suo potere a livello internazionale si accresce per aver realizzato per prima la rivoluzione industriale già a fine diciottesimo secolo. Il dominio a livello internazionale del Regno Unito inizia ad affermarsi con la sconfitta della Francia napoleonica e con le Guerre dell’oppio con cui costruisce un enorme impero coloniale. Tale dominio si consolida in epoca vittoriana con le prime crisi di sovrapproduzione che portano la Gran Bretagna a sviluppare per prima la forma superiore o suprema del capitalismo: l’imperialismo. Il suo dominio si incrina a causa della crisi economica, delle enormi spese durante la Grande guerra e per lo sviluppo dei movimenti anticoloniali, sull’onda dei movimenti socialisti europei e con il conseguente appoggio dei popoli in lotta da parte della Terza Internazionale. Per altro, già nel corso della Grande guerra, dinanzi alle difficoltà della Gran Bretagna nella lotta fratricida con i grandi Imperi centrali, era esplosa nel 1916 la rivolta nella più antica e importante colonia europea inglese: l’Irlanda. Nonostante i tentativi britannici di imporre con la forza la fine della rivolta, il Sinn Fein manteneva uno stato di costante guerra civile, al quale il Regno unito rispose con una cieca repressione.

I governi di Lloyd George e MacDonald


Eletto trionfalmente nel 1918, Lloyd George resta a capo di un grande governo di unità nazionale, alla guida del quale aveva condotto in porto la terribile impresa bellica. Ora, però, deve fronteggiare un riacutizzarsi e radicalizzarsi dei conflitti sociali dal basso, a lungo artificialmente compressi dalla guerra imperialista. Nonostante Lloyd George fosse riuscito a prevenire per quanto possibile il problema, coinvolgendo già nel corso della guerra il partito dei lavoratori britannici, i laburisti, unica forza potenzialmente rivoluzionaria, nel proprio governo in posizione subalterna.Così, il primo dopoguerra è caratterizzato anche in Gran Bretagna da grandi scioperi operai per la riduzione dell’orario di lavoro a otto ore e al contempo esplode la questione irlandese, tanto che nel 1921 Lloyd George si vede costretto dalla lotta di popolo armata per l’indipendenza dell’Irlanda a concedere un governo autonomo a eccezione dell’Ulster, ossia dell’Irlanda del nord, abitata da una maggioranza di coloni anglicani.I sindacati, nel frattempo, hanno raddoppiano il numero dei loro iscritti raggiungendo una forza e una capacità d’influenza fino a quel momento sconosciuti. Questo fece sì che nel 1924 i laburisti arrivino a guidare il governo del paese con Ramsay MacDonald, grazie all’appoggio dei liberali. I laburisti sono riusciti a ottenere per la prima volta la leadership di un governo in una grande potenza imperialista a causa di una situazione sociale sempre più esplosiva, nelle quale le classi dominanti si vedono costrette a cedere il controllo del governo a un dirigente laburista con un orientamento anti rivoluzionario, l’unico che appare in grado, con una politica di rivoluzione passiva, di isolare e depotenziare le forze rivoluzionarie, mai così forti. La scommessa della borghesia si rivela vincente perché trovandosi alla guida del governo di un grande paese imperialista il dirigente laburista MacDonald dà prova della massima moderazione, contribuendo in modo significativo a normalizzare una situazione sociale che aveva rischiato di divenire esplosiva. La politica di rivoluzione passiva dei laburisti è a tal punto efficace che la loro direzione del governo diviene ben presto superflua per il blocco sociale conservatore dominante, tanto che ben presto i conservatori tornano al governo, anche per il forte malcontento dei settori più consapevoli della classe operaia che si sentono traditi e tendono a disertare le urne. Lo scontro sociale nel paese raggiunge il suo apice nel 1926 con uno sciopero generale di ben nove giorni, dopo i quali i lavoratori, traditi dalla burocrazia sindacale e dai riformisti alla guida del partito laburista sono costretti a cedere. A questo punto rimane in campo unicamente il settore più radicale del proletariato britannico, i minatori, che proseguono uno sciopero ad oltranza per ben sette mesi mirando alla socializzazione delle miniere. Isolata, anche questa eroica lotta viene costretta alla resa. La sconfitta del movimento dei lavoratori dipende dal fatto che i laburisti, per divenire partito dell’alternanza nel bipolarismo inglese, hanno progressivamente preso congedo da posizioni socialiste per assumere posizioni liberal-progressiste con MacDonald. Sul piano strutturale la sconfitta è dovuta al fatto che, con la crisi di sovrapproduzione, la disoccupazione è in rapido aumento e indebolisce le posizioni riformiste e tradeunioniste della maggioranza della sinistra britannica.Dal secondo governo MacDonald al governo Chamberlain
MacDonald è chiamato di nuovo al governo, con il benestare del blocco sociale dominante, per gestire la difficilissima situazione venutasi a creare con l’esplodere della bolla speculativa nel 1929, che aveva procrastinato il pieno emergere della crisi. MacDonald, non volendo sperimentare strumenti rivoluzionari, non può che affrontare le tragiche conseguenze della crisi con dei palliativi che non gli permettono di conseguire quei significativi risultati, che il proletariato britannico aveva auspicato quando, con una massiccia mobilitazione elettorale, lo aveva riportato alla guida del governo. Il suo tradire, per la seconda volta, le aspettative degli elettori di sinistra fa sì che alle elezioni successive del 1931 i laburisti subiscono una vera e propria disfatta a causa della netta crescita dell’astensionismo fra le masse proletarie.
Le elezioni generali nel Regno Unito svoltesi martedì 27 ottobre 1931 videro una vittoria schiacciante per il Governo Nazionale che si era formato due mesi prima dopo la caduta del precedente governo laburista. La parte sostanziale del sostegno al Governo Nazionale venne dal Partito Conservatore, e i conservatori ottennero 470 seggi. Il Partito Laburista ebbe la sua più grande sconfitta, perdendo quattro quinti dei seggi rispetto alle elezioni precedenti. Il Partito Liberale, diviso in tre fazioni, continuò a indietreggiare, e la fazione Liberale Nazionale non si riunì mai. Ivor Bulmer-Thomas affermò che i risultati "furono i più sconvolgenti della storia del sistema partitico britannico".


YANGON GUARDIAN Gennaio 1933

L'uomo nuovo




Queste elezioni consegnarono alla storia anche un passaggio che diventerà fondamentale per capire gli sviluppi futuri. Il deputato conservatore Oswald Molsey in rotta col partito deciderà l'anno successivo di fondare un nuovo partito, l'Unione Britannica dei Fantasisti, formazione politica di estrema destra, vicina al Partito Nazionale Fantasista di Benaltro Milsonusi di cui ne apprezza il corporativismo. Esso ebbe una certa popolarità tra gli ambienti conservatori per la sua verace adesione all'anticomunismo ed al protezionismo. Ad oggi controlla 27 seggi di deputati che ufficialmente siedono come indipendenti ma che hanno aderito al nuovo partito. Sia i Tory che i laburisti sono preoccupati ad oggi dell'evolversi della situazione aggravata sempre più dalla recente crisi economica.








Cambio al Vertice nelle colonie



Nella Birmania britannica tutto prosegue il suo corso, le opere pubbliche hanno subito un grosso rallentamento ma vanno comunque avanti rispettando la parola con le altre potenze presenti in Asia per quanto riguarda la costruzione di una grande rete ferroviaria che colleghi le principali città del continente. Il nuovo Governatore Sir Hugh Lansdown Stephenson entrato in carica dal Dicembre 1932 ha trovato sul piatto una serie di questioni tutt'ora irrisolte. La prima è la spinosa questione siamese con la quale ancora dopo decenni le trattative di pace sono state vane, proseguendo in una sorta di tregua armata che non assicura pace e stabilità nell'area. La seconda sarà la risoluzione delle problematiche relative all'Isola di Celyon. Dopo i tumulti e rivolte che hanno caratterizzato la prima parte del secolo non vi è dubbio che la Birmania sotto un profilo geopolitico abbia ricevuto lo scettro di guida delle colonie Inglesi nell'oceano indiano e tutte le questioni verranno gestite direttamente da Yangon.


|-| |-| Cartella Imperiale |-| |-|



L’avvento di una nuova Cina



[-] Sunti dell’Imperatore Chun di Asisin-Gioro [-]



Картина



{-} Secondo Semestre 1933,

Anno del Gallo d’Acqua Dolce secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



{XXXV° Anniversario della Cina Indipendente}



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Cade nell’anno del Gallo d’Acqua Dolce il trentacinquesimo anniversario dell’Indipendenza Cinese. E’ passato davvero molto tempo da quando nel lontano 1898, nella Cina Meridionale si levarono contro tutte le potenze straniere i Boxers.

Vogliamo ricordarli nella luce e nelle ombre: da una parte come quei nemici della monarchia che se non fossero stati fermati avrebbero portato la Cina verso la distruzione totale; dall’altra i pugili come quei combattenti e patrioti, che si batterono genuinamente per liberare la Cina dal dominio coloniale europeo.

Trentacinque anni dopo, il nostro paese fa i conti con la sua storia, celebrando nella memoria i morti di entrambi gli schieramenti nella riconferma dell’unità nazionale.

In quei 55 giorni a Pechino ciascuna nazione lottò per la propria bandiera, ricoprendosi di gloria e di onore. Il sangue che scorreva copioso ed i corpi trucidati di quei guerrieri che si ammassavano lungo i bastioni della Città Proibita, gettarono le basi per il nostro domani.

Senza quel sacrificio di carni e di sangue l’odierna Cina Imperiale non sarebbe mai esistita. Se l’antica Imperatrice Cixi, nella sua immortale saggezza non avesse detto di no all’alleanza con i boxers, la Cina oggi sarebbe un grumuglio di province in perenne lotta tra loro, governate da comunisti e spietati Signori della Guerra.

Il Tao aveva predisposto ogni cosa nelle sue leggi universali, affinché la Cina potesse rinascere come un’unica grande nazione felice e sedere accanto al Giappone come potenza asiatica.



“L’obelisco dell’Indipendenza”, che fu eretto a Pechino nel lontano 1900, si innalza adesso all’alba di un nuovo mattino, sovrastando con le sue dimensioni solenni mercatini, ristoranti e fanfare in festa; la piazza si riempie della gioia di mille colori e di mille profumi all’apertura delle danze e degli spettacoli tradizionali.

Fiori di peonia e pesca piovono dal cielo come simboli della nuova Cina risorta, mentre l’Imperatore ormai anziano presiede la festa, facendosi strada tra la folla con la sua sposa per mano.



{Crolla il Governo Fu. Arrivano le Camicie Azzurre}



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Pan Fu ha dato le dimissioni; dopo 10 anni di mandato e dopo una carriera valente ha deciso di restituire i propri poteri nelle mani dell’Imperatore. Il Cancelliere Fu fu un vero e proprio eroe nazionale, come ebbe modo di censire durante un banchetto lo stesso Chun. Fu aveva studiato economia in Svizzera, il cuore dell’Europa, nell’accademia di Berna; se ne intendeva di finanza e fu in grado di risanare l’economia imperiale falcidiata da due carestie, avvenute l’una tra il 1916 e il 1918 e l’altra tra il 1921 e il 1927. Fu una catastrofe. 55 milioni di persone persero la vita, decimate dalla fame.

Il Governo Fu era riuscito ad entrare in affari con i ricchi banchieri americani, alleviando i dolori del popolo cinese. Il processo di industrializzazione procedeva lentamente a passo d’oca, la fame venne vinta nelle province settentrionali della Manciuria ed in quelle orientali dell’Hubei, mentre maneva inestirpabile nel nostro occidente.

Pan Fu si fece riconfermare Cancelliere per ben tre volte, finché nell’ottobre del 1929 la Borsa di Wall Street a New York cadde trascinando con se tutti i mercati Europei.

La crisi ebbe ripercussioni anche sulla Cina. I banchieri statunitensi voltarono le spalle all’Impero Cinese e senza di loro il Governo Fu cominciò a sbarellare tra un fallimento ed un altro.

La fame e la miseria tornarono a falcidiare morte nelle remote province dell’Impero. Il Cancelliere ammise di non poter più risolvere i problemi economici della Cina e si fece da parte chinando il capo.



La popolazione dell’Impero intanto era cresciuta arrivando a solleticare quota mezzo miliardo. La vera forza del Dragone sta nel numero: in Giappone la popolazione arriva a 69 milioni, mentre tutta l’Europa assieme riesce per un soffio ad equiparare la singola potenza demografica cinese. Non importa quante epidemie, carestie, e disastri possano abbattersi sul nostro continente: spunteranno sempre dei bambini che ripristineranno al loro primo vagito la curva demografica cinese. Piccoli draghi che voleranno nel cielo segnando il sole del domani.



Crollato il Governo Fu, l’Imperatore Chun, avveduto e mai veramente autoritario, decise che era venuto il tempo di saggiare quale fosse l’aria che si respirava nel suo regno dando voce ai sudditi. L’affluenza fu molto alta.

Il Partito della Ricostruzione, che era il partito dal quale Pan Fu proveniva, riconfermò nuovamente la sua maggioranza ottenendo il 45% dei voti, ma il vecchio Pan Fu avrebbe rifiutato ogni carica a prescindere dalla vittoria.

Il Partito Popolare della Sinistra restò fermo al 12%, mentre il Partito Repubblicano calava nei consensi scendendo al 5%. Il vero confronto elettorale fu nell’emisfero destro del Parlamento Pechinese.



La destra cinese infatti, inizialmente compatta nelle insegne del Kuomintang, ha cominciato a scindersi; una prima scissione si era già avuta molti anni addietro con un tradimento in piena regola, quando alcuni pezzi dirigenziali decisero di andare a servire per ignote ragioni la pseudo-repubblica fantoccio-blu controllata dalla Francia.

Negli ultimi tempi i malumori nel Kuomintang avevano motivi ideologici. Hu Hanmin e Chiang Kai-Shek volevano portare il Partito Nazionalista Cinese su posizioni sempre più vicine al fantasismo dell’italiano Benaltro Macciolini, declinato nella sua weltanschauung cinese; la visione politica fantasista, permeata da una concezione vitalistica delle cose, hanno colpito Chiang Kai-Shek, e sono ispirate ad esse appunto le Camicie Azzurre.

Hu Hanmin invece, in perfetta sintonia con l’opinione pubblica cinese, ha provato più interesse per il social-nazionalismo di Herr Baffetto, che ha tra l’altro vinto le ultime elezioni in Germania. Del social-nazionalismo piace il carattere estremamente rivoluzionario delle idee völkisch, imbevute di uno spiritualismo ancestrale.



Appena nato, il Movimento Sociale Nazionale di Hu Hanmin ha riscosso il 18% dei consensi, mentre il vecchio Kuomintang risentendo molto della scissione lo superò a fatica con il 20%.

L’Imperatore Chun allora al di sopra delle parti elesse a Cancelliere Yan Xishan, vecchio militare nazionalista fedele all’Impero, convinto che questi potesse risolvere tutti i problemi della Cina, e durare la durata di 5 anni.


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- Yanvar' 1934 -

- Gennaio 1934 -



◇ ~ Novaya Rossiya ~ ◇

\|/ - La nuova Russia - \|/







// Il glorioso Cavaliere bianco in procinto di abbattere la vile belva rossa //



La Russia si tinge oggi, finalmente, di

un candido bianco imperiale, dopo un orribile lustro durante il quale le sue lande incantate sono annegate nel sangue, non del barbaro invasore, ma dei nostri fratelli, dei nostri figli, dei nostri padri. Sangue rosso, come rosso è il morbo che ha messo in ginocchio la nostra Nazione, plagiando le menti di milioni di russi demolarizzati prima dallo sfortunato conflitto in Estremo Oriente, poi umiliati dall'armistizio nella Guerra contro gli imperi germanici, infine affamati dalla crisi economica che ha travolto il Mondo come un treno in corsa.

Di ciò approfittò il "triumvirato del male", come è stato soprannominato, composto dalle menti di Viktor Černov, Lev Trockij e Vladimir Il'ič Ul'janov, quest'ultimo il quale si celava dietro lo pseudonimo di "Lenin".



Ancora aperta è la ferita, ancora fresco e vivido il ricordo di quel 25 Dicembre 1929, quando le Guardie Rosse fomentarono l'insurrezione armata a San Pietroburgo.

Dopo anni di comizi, minacce, arringhe ed occulte pianificazioni, il comunismo a cui tanti guardavano con speranza (con il risultato di essere brutalmente soggiogati e resi schiavi), palesò il suo vero e bestiale volto.



In 50.000 si radunarono per le strade della Capitale, ed al grido di "A morte lo Zar!" marciarono in direzione del Palazzo d'Inverno nel tentativo di porlo sotto assedio. Le autorità, resesi tempestivamente conto di ciò che stava per avvenire, misero al sicuro la famiglia Imperiale che, scortata da un reparto di Corazzieri in borghese, raggiunse una località segreta nella campagna cittadina.



Intanto a San Pietroburgo scoppiava il caos: reparti della Gendermeria aprivano il fuoco ad altezza uomo in risposta alle violenze dei rivoluzionari.

Violenti scontri animarono tutta la città, prima, e ben presto, provincia dopo provincia, tutto l'Impero.

La Guerra civile era iniziata.



Si venne a creare uno Stato nello Stato: il Soviet, che in occasione del Capodanno giuliano, mosse formalmente guerra a Sua Maestà ed a chiunque nel Paese si opponesse al dictat socialista.

Fu il caos: migliaia di operai e contadini insorsero contro le autorità locali, le città erano in fiamme, violenze e soprusi divennero la normalità.

Nel tentativo di placare le acque l'Imperatore opta per l'abdicazione, che avviene il 4 giugno del '31, in favore di suo fratello Michail, il quale però non ebbe opportunità di giurare formalmente.



Poi a luglio la svolta: Nicola II e la sua famiglia sono catturati da un commando di rossi che, riusciti ad intercettare gli imperiali nel Caucaso, ebbero la meglio sulla guarnigione a loro protezione con un infame assalto notturno. Presto la notizia dell'arresto si diffuse, scatenando sgomento e soddisfazione a seconda di chi fosse il ricevente della stessa.



Ormai la formalizzata anarchia spinse gli insorti alla creazione di un organo istituzione provvisorio che potesse supplire all'Autorità zarista una volta questa fosse venuta definitivamente meno: il Consiglio dei Commissari del Popolo. Come prima mossa, questo decretò la nascita dell'Armata Rossa, il braccio armato del Soviet.



Tuttavia, ciò ebbe l'effetto di compattare indirettamente il fronte avversario che andava componendosi, ossia quello dei lealisti, dei monarchici, dei nazionalisti e degli antisocialisti, dei liberali e dei conservatori.

Questi, di tutta risposta, si unirono sotto la guida del Granduca Nikolaj, dell'Ammiraglio Kolčak, del Generale Denikin, di alcuni esponenti Romanov e di diversi Principi, fra cui Sua Altezza Reale Vladimir Pavlovič Palej.

A sorpresa fece ritorno dal suo esilio anche il Serenissimo Principe Feliks Jusupov, architetto dell'uscita di scena del mitomane Rasputin, desideroso di servire l'adorata Madre Russia.

Prese così vita la gloriosa Armata Bianca!



Ma in tutta la Nazione si moltiplicarono iniziative simili, da piccole milizie cittadine a veri e propri eserciti, come l'Armata del Don (composta prevalentemente da Cosacchi), l'Armata dei Volontari, le Forze Armate della Russia Meridionale, l'Armata Siberiana e quella del Komuch (nella regione del Volga).



Militari, operai, braccianti, sudditi volontari, tutti uniti con il comune obiettivo di abbattere la belva bolscevica e ridare pace, serenità e prosperità alla Russia!







// La pace e la libertà secondo il demonio Trockij ed i suoi compagni //



Seguirono mesi di aspri conflitti su larga scala, fino a quando il 16 Marzo 1933 il Soviet annunciò improvvisamente che Nicola II e tutti i membri della famiglia Imperiale catturati ed imprigionati, erano stati uccisi.

Lo Zar, la Zarina Aleksandra, le principesse Marija, Ol'ga, Tatijana ed Anastasija ed il Cesarevič Aleksej: erano tutti morti.



Una notizia che gettò nello sconforto i Bianchi: i pilastri della loro feda erano improvvisamente collassati. Amareggiati, ma assetati di vendetta, organizzarono quindi una spedizione nella loro ultima posizione nota, per cui già si stava pianificando una missione di recupero: la Casa Ipat'ev di Ekaterinburg.



Guidati dal Principe Palej in persona, i bianchi assaltarono la magione che ancora brulicava di soldataglia bolscevica, la quale fu rapidamente soppressa, e presero ad ispezionare la struttura e l'area circostante.

Poi dai boschi echeggiarono delle grida: "Sono qui!", seguite da alcune scariche di rivoltella.



Rapidamente Palej ed altri suoi uomini accorsero sul luogo: i Romanov erano ancora vivi! Legati, vicini l'uno all'altro, con delle corde intorno ad un grosso tronco di quercia. Erano disidratati, affamati, fisicamente provati dalla prigionia.

A terra, sanguinanti, i loro aguzzini, abbattutti proprio un attimo prima che potessero compiere la loro infame e mortale missione.



Liberata, la famiglia fu immediatamente messa sotto protezione e segretamente condotta nei pressi di Sebastiopoli, dove in rada vi erano alcune navi russe ed inglesi, in attesa di imbarcare centinaia di profughi, alcuni dei quali estremamente illustri fra cui appunto la famiglia Imperiale.

Sua Maestà Giorgio V aveva infatti messo a disposizione le proprie energie per mettere in salvo lo Zar (suo cugino, in quanto entrambi nipoti della defunta Regina Vittoria) e i suoi parenti.

Alcune lance imbarcarono quindi gli illustri profughi sulle navi anglo-russe, che successivamente li trasferirono al sicuro a Malta.



Lungo il viaggio Nicola II fu reso partecipe del fatto che durante la loro prigionia, i bolscevichi avevano passato per le armi suo fratello, il Granduca Michail, nonchè la Granduchessa Elisabetta Fedorovna, sorella della Zarina, il Granduca Konstantin Konstantinovič, il Granduca Igor' Konstantinovič, il Granduca Ivan Konstantinovič, il Granduca Sergej Michajlovič e Varvara Jakovleva, suora del convento di Elisabetta.



Stessa lugubre sorte toccò ai Granduchi Dmitrij Konstantinovič, Nikolaj Michajlovič, Georgij Michajlovič Romanov e Pavel Aleksandrovič.

Il loro triste destino è giunto alla pubblica ribalta grazie alla testimonianza di uno dei loro boia, catturato nelle scorse settimane e poi brutalmente giustiziato.

Svegliati nelle loro celle, presso la prigione di Spalernaia, gli fu comunicato che sarebbero stati trasferiti e che quindi avrebbero dovuto imballare i propri effetti personali.

Stando alle parole che pare i Granduchi ai siano scambiati, Nikolaj credette in una liberazione, ma Georgj gli replicò che molto probabilmente sarebbero stati ammazzati.



Giunto il momento della partenza, gli fu detto di lasciare i propri bagagli in terra e lì sbiancarono, consci ormai di ciò a cui andavano incontro.

I tre furono quindi fatti salire su un camion dove c'erano già quattro prigioneri e sei guardie rosse.

Il mezzo partì alla volta della Fortezza di Pietro e Paolo, dove furono fatti scendere nel bastione Trubetskoy e gli venne detto di togliersi camicie e cappotti, malgrado la temperatura fosse di 20 gradi sotto zero.

Quindi i Granduchi si abbracciarono per l'ultima volta, quando altri soldati portarono un'altra persona il Granduca Pavel, loro cugino.



Furono quindi tutti scortati verso una trincea scavata nel cortile ed allineati davanti una fossa in cui c'erano già 13 corpi. Nikolaj passò il proprio gatto, che aveva in mano, ad un soldato, chiedendogli di prendersene cura.

Georgj e Dmitrij pregarono tranquillamente.

Pavel intanto, malato, era quasi paralizzato in barella e potè solo sussurrare "Perdona loro, che non sanno quello che fanno".

Uno dopo l'altro caddero nella fossa.


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...



Il tempo passa e la notizia del salvataggio della famiglia Imperiale si diffuse in tutta la Russia, imbarazzando profondamente il triumvirato sovietico.

Intanto però la guerra imperversava e per i bolscevichi si metteva sempre peggio: dall'Estremo Oriente ai picchi degli Urali, dal Caucaso alla Siberia, il Fronte rosso andava riducendosi con sempre più disertori, delusi e soffocati dalle duee condizioni imposte loro dai gerarchi socialisti.







Il cappio si stringeva sempre di più intorno al collo dei rivoluzionari, fin quando l'8 Dicembre scorso le Armate lealiste entrarono a sorpresa e con violenza a Mosca, ove era in corso l'XVI Congresso del Partito Comunista, con tutti i suoi membri votanti e massimi vertici chiusi a legiferare nel Palazzo del Cremlino.



Quando i partecipanti al Congresso furono avvisati di ciò che stava accadendo i città, era già troppo tardi: il Palazzo era circondato ed i bianchi si apprestavano ad irrompere.

Così fu: Palej, Kolčak, Denikin e Jusupov, alla testa di 3.000 uomini, presero il Palazzo, lo occuparono ed arrestarono tutti i bolscevichi tra cui gli stessi Lenin, Černov e Trockij.



Fatti prigioneri furono condotti a San Pietroburgo, proprio al Palazzo d'Inverno, dove tutto era iniziato.

Loro insieme altre dozzine di esponenti di spicco del partito e della rivoluzione, come Josif Stalin, Leonid Krasin, Michail Tuchačevskij, Georgij Žukov, Ivan Konev, Andrej Grečko, Viktor Kulikov, Dmitrij Jasov, Nikolaj Vatutin, Rodion Malinovskij ecc ...

Tra i condannati anche diversi esecutori delle condanne a morte di membri della famiglia Romanov quali Peter Ermakov, Gregory Nikulin, Mikhail Medvedev, Jakov Jurovskij ed altri.



Tutti, incatenati l'uno all'altro in fila e scortati da una doppia schiera di Cosacchi montati a cavallo attraversano l'Arco Trionfale che si affaccia su Piazza del Palazzo, sotto gli scherni, gli sputi e gli insulti dei civili.

Ad attenderli, sulla forca, Sua Altezza Reale il Principe Palej e tutti gli altri condottieri Bianchi.



Il cielo è terso, le campane di tutta San Pietroburgo suonano ininterrottamente a festa, mentre inizia a radunarsi della folla.

Improvvisamente tutto tace.

I condannati sono chiusi in quadrato e circondati da Corazzieri imperiali.

Cinque alla volta vengono fatti salire sulla postazione assegnata, bendati ed imbavagliati.

Quindi un ufficiale elenca a gran voce i capi d'imputazione: "Crimini contro la Corona, lesa Maestà, strage, insurrezione, alto tradimento, sedizione, crimini contro la Famiglia Imperiale, diffusione di ideologie anti-monarchiche, crimini contro lo Stato, attentato all'unità della Nazione ..." - la funerea enumerazione sembrava non avere fine, fin quando la voce dell'ufficiale cessò.



Il boia si assicurò che i cappi palpassero saldamente i sudaticci colli dei morituri, quindi afferrò una leva con la sua mano detra e si rivolse al Principe Palej.

Questi replicò con un cenno della testa.



Devono sparire, muoiano, qui ed ora!







Così fu: il boia tirò la leva e si udì un tonfo secco, ornato da smorzati e fievoli gemiti di soffocamento.

I corpi si divincolarono per pochi secondi: Trockij e Lenin si urinarono indosso, mentre Stalin sbavò.

Poi niente.

Alcuni soldati si avvicinarono ai cadaveri appesi e, muniti di baionette, li sviscerarono. Quindi mozzarono il cappio e le vuote carni si schiantarono in terra.

Venne il tuno di altri cinque ...

La scena si replicò fino a quando tutti i condannati furono giustiziati.

I loro cadaveri furono condotti al porto, imbarcati su una nave polare, stivati in casse di sale e ghiaccio, quindi gettati fra le acque artiche a beneficio di orsi bianchi ed orche assassine.



Si conclude così l'esperienza del Soviet.

Il Terrore rosso è stato annientato.

Ora, l'imperativo è ricostruire!
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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

Messaggio Da Falco Mer Feb 09, 2022 2:08 pm


::: ::: Le avventure di Kathmandu ::: :::

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[Successi ed Insuccessi di un Piccolo Stato]



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L’idea di creare una banca nepalese, Il Banco dei Paschi del Nepal appunto, fu una delle prime cose che passarono per la testa illuminata del principe Birendra Kornilov: strisciolina di terra spalmata tra l’India britannica ed il Tibet russo, la nostra piccola nazione poteva ambire a diventare la Svizzera del continente asiatico. Birendra aveva accumulato un quantitativo di cento miliardi di mohari rocciosi, pari al valore di 40 mila sterline. Eppure i mercati stranieri non si sono mostrati interessati a nessuna delle offerte finanziarie del Nepal. Il Banco dei Paschi dell’Himalaya, unica speranza di salvezza per l’economia nepalese, ha chiuso i battenti, fallita sul nascere.

Ciononostante il cuore dell’economia nepalese, e cioé il commercio internazionale di escrementi di elefante, ha permesso a Kathmandu di dotarsi di un proprio sistema ferroviario, che potrà eventualmente essere connesso a quello tibetano e rientrare quindi nel famoso progetto della Via del Dragone. Il Nepal quindi non sarà più isolato, e turisti di tutto il mondo potranno raggiungerlo a bordo di treni fatiscenti, lungo le ripide traversate di montagna.

Poi Birendra ha coscritto l’esercito Nepalese in quello Indiano, in questo modo i nostri figli potranno servire la sacra corona inglese, dei figli di Hare Krishna, se una qualsiasi guerra dovesse travolgere i padroni di Londra.



[Alla ricerca di Agarthi]



Pin on Nepal



Il Buddha sorrideva nella sua posa sempiterna, le scimmie del Tempio di Kathmandu ridevano rotolandosi per terra, mentre la divina Kumari scuoteva la testa nel silenzio della sua casa. I monaci chinarono il busto in avanti all’arrivo degli avventurieri, i quali si inginocchiarono a loro volta in segno di rispetto; gli abitanti di Kathmandu li guardavano stringendo le ciglia, non abituati alla presenza di stranieri.

Shirase Nobu, celebre esploratore antartico indossava sotto la testa una pelliccia d’orso molto spessa, i suoi occhi a mandorla erano protetti da un paio di occhiali da neve di produzione Inuit. Comparvero poi John Hunt, ufficiale britannico in India, assieme all’australiano Douglas Mawson e l’inglese George Marston.

L’aspetto fisico degli inglesi era completamente sorprendente agli occhi degli abitanti di Kathmandu, che continuavano a considerarli quasi come discendenti dei Vishnu, e lo stupore aumentò quando videro il teutonico Wilhelm Filchner, con le sue mascelle squadrate ed il suo naso aquilino che non ammetteva imperfezioni, i suoi due occhi blu ed i suoi capelli dorati come la pelle del Buddha. Il pallore di Filchner poi ricordava quello del dio Shiva.

I francesi sono stati esclusi dal viaggio, perché hanno la nomea di essere gente vigliacca e deplorevole.



I nepalesi caddero a terra in ginocchio all’arrivo dell’Esploratore Bavarese, credendolo un dio.

I tedeschi erano particolarmente interessati all’Himalaya ed ai misteri esoterici che si celavano dietro le immense montagne del Nepal. Agarthi in sanskrito vuol dire ““l’Inaccessibile””. In Europa la leggenda di Agarthi fu raccontata per la prima volta da Emerson nel 1908, con il suo romanzo “”Il Dio Fumoso””, basata sull’esperienza di un certo Jansen, internato poi in manicomio.

Secondo l'esperienza di Emerson la Terra sarebbe cava, al suo interno ospiterebbe un sole, e cioé il nucleo, ed una serie di cunicoli sotterranei, immensi, sconfinati, perduti, si aprirebbero come labirinti dal Polo Nord fino alla Piramide di Giza, Ischia e Bolsena in Italia, fino al Deserto del Gobi in Tibet.

Nessuno credette alle parole di Emerson al di fuori dell’ambiente esoterico, ma nei testi antichi di tutte le religioni il nome di Agarthi si ripete troppe volte perché possa essere una semplice menzogna: Asgard per i nordici, Atlantide per i greci, Eden per i talmudici. L’antico popolo del Nepal sa che Agarthi esiste, nascosta da una cintura di montagne invalicabili.



I cinque esploratori si misero in cammino all’alba, dopo aver bevuto del buon burro caldo. Il latte di elefante era molto saporito. I monaci suonarono tre volte il Gong ed effettuarono strani rituali per ricaricare di energia pranica gli Sherpa: i pastori che avrebbero dovuto accompagnare gli stranieri fino alle porte di Agarthi.

Le scimmie di Kathmandu era silenziose. La statua del Buddha continuava a sorridere, nella capitale si preparavano le pire per i funerali dei cinque avventurieri: nessuno tornava mai vivo da Agarthi, la loro morte era scontata.



« Partimmo all’alba. Il burro era disgustoso, ma sapevamo che sarebbe stata l’ultima cosa tiepida che avremmo messo in bocca per mesi, e quindi bevemmo fino all’ultima goccia quel liquido caldo e biancastro.

Shirase Nobu aveva contemplato l’alba dicendoci che il Sol Levante gli ricordava la sua terra natale, il Giappone, e che ne avrebbe sentito la mancanza. Filchner, l’australiano e noi altri europei finimmo di riempire le valigie. Marston stava ancora bevendo il latte d’elefante, dolce ma un tantino pesante.

I monaci ci dissero che dovevamo portare con noi dell’oppio, ma Filchner disse che lui era tedesco e che i tedeschi non fumavano. Però i monaci erano molto insistenti, e alla fine anche Filchner, in quanto rappresentante della razza ariana si arrese decidendosi di tenere con se un barattolo di oppio.



Royal Geographical Society (Hong Kong) RGS HK - Items filtered by date: June 2019 - Results from #10



Arrivammo sulla vetta del Machapucha, benché tutti esperti eravamo provati dalla fatica, l’Himalaya non era come le Alpi o come l’Artico, a quelle latitudini si fa fatica a respirare. Avevamo tutti il fiato al collo, mentre i dodici sherpa non davano nessun segno di affaticamento.

Non sembravano neppure esseri umani. "" Adesso andare da altra parte di monte "" dissero. "" Questa essere zona di Yeti. Yeti avere caverna su Machapucha e mangiare. Yeti mangiare tanto. ""

"" Mangiare cosa? "" Domandò preoccupato Marston. "" Yeti avere fame, fame di esploratori. ""

"" Stupidaggini "" rispose Douglas. "" Non ci sono Yeti da queste parti… e se ci sono, allora gli faremo assaggiare il nostro grosso, grasso e lungo c… Fermo "" Shirase Nobu lo bloccò appena in tempo.

La nebbia si addensava attorno a loro, ed un ruggito raggelante emerse roboando oltre della neve. Era un qualcosa di animalesco, primitivo, bestiale. Si udirono una serie di tonfi pelvici, e delle grida; una striscia di sangue apparve d’un tratto sulla neve terrorizzando gli astanti.



Lo sherpa era sparito.


Fu una notte difficile. La visione del sangue aveva turbato me e Filchner, mentre Douglas diventava sempre più paranoico. Shirase Nobu non chiuse occhio, ma ci spiegò più tardi che ai samurai giapponesi veniva insegnato a dormire con gli occhi aperti, per non trovarsi mai impreparati.

Gli undici sherpa non spesero una sola lacrima per l’amico morto, ci dissero che lo Yeti era il dio della montagna e che la nostra presenza lo aveva disturbato.





L’alba del mattino seguente sparirono altri due sherpa, ma la cosa strana è che ci avevano lasciato tutti i loro indumenti, le borse e le loro provviste.

Finimmo di scalare il Machapucha e dopo un paio di settimane arrivammo sull’Anapurna. I nove sherpa ci dissero che eravamo finalmente vicini, e che da quelle parti viveva il Gurumapa.

"" Cos’è il Gurumapa? "" chiese Marston. "" Gurumapa essere mostro con testa di rana. Gurumapa ingoiare i bambini. Non solo bambini, Gurumapa succhiare carne da ossa di stranieri. ""

"" Ci risiamo – rispose Douglas, "" speriamo che ingoi uno di voi anche stavolta. E se questo Gurumapa viene da me, gli faccio ingoiare il culo. "" gridò l'australiano sputando a terra del whiskey. Gli sherpa lo guardavano in religioso silenzio.



La sera noi inglesi cascammo esausti tra le braccia di Morfeo. Filchner, l’ariano e Shirase Nobu, il nipponico restarono svegli tutta la notte chiacchierando davanti al focolare, mentre gli sherpa dormivano accatastati l’uno sull’altro.

Il vento aveva smesso improvvisamente di soffiare, d’un tratto si aprirono le fodere della mia tenda e vidi entrare una donna di bell’aspetto. Douglas dormiva profondamente, mentre in me qualcosa si risvegliava, duro come il ghiaccio.

Cominciai a sentire l’alito di quella donna, profumato di rose, nelle mie orecchie. Non ricordo che parole mi disse, ma ricordo che erano parole che venivano da una voce molto sensuale. La bella comparsa dalle sembianze indigene cominciò sul torace bacio dopo bacio a dirigersi sempre più in basso.

Fu in quel momento che Douglas si svegliò, saltandole addosso con la sua stalattite in un estasi di desiderio. Ma ella era impalpabile, e le mani di Douglas la attraversarono da parte a parte come se fosse un fantasma.



"" Ma che diamine – quello che prima era un disappunto, divenne terrore. "" John!. Ti sta letteralmente succhiando le forze vitali "" gridò Douglas, "" la pelle… oh no, stai scomparendo, John! "". Le urla di terrore di Douglas, confuse alle mie urla di piacere svegliarono gli sherpa, che irruppero nella tenda con Shirase e Filchner.

Gli sherpa incominciarono ad intonare un canto gutturale, e la donna si smaterializzò fino a sparire del tutto, non avevo nemmeno più in corpo le forze per coprire le nudità, giacevo gracile sul materasso.

"" Essere Kichkandi. "" spiegò uno sherpa. "" Lei essere demone che vivere da queste parti. Lei essere spirito di donna morta centinaia di migliaia di anni fa. Sedurre e succhiare forza vitale da uomini, lasciare solo le ossa. ""



Il mattino seguente non mi ero ancora ripreso, ed uno degli sherpa accettò di portarmi sulle sue spalle.

Filchner ed il Giapponese erano forti e vigorosi, mentre Douglas era ormai fuori di se preda di un isterismo paranoide, e Marston rallentava il passo, lui aveva il fiatone.

"" Essere arrivati – dissero in coro gli sherpa, la nostra gioia si poteva leggere sui nostri volti, corrugati dal viaggio, eravamo sopravvissuti al freddo, alla fame, ad uno Yeti, ad un Guramapa, ed alle voglie della demoniaca Kichkandi.

Eravamo finalmente giunti a destinazione.

"" Questa essere porta per Agarthi. "" dissero indicando una caverna "" Noi non entrare con voi. Nessuno uscire vivo. ""

"" Potete andare all’inferno, brutti sherpa. "" gridò Douglas, che cominciò a lanciare delle palle di neve addosso ai nepalesi. Gli sherpa si allontanarono sparendo dalla nostra vista.

Noi cinque ci avviammo all’interno della caverna. Era buio, umido, freddo. Ma almeno non c’era il vento. Douglas cominciò a dare di nervi, "" E se fosse una trappola? E se in questa caverna ci fosse lo Yeti? "" scoppiammo a ridere.



""Dove siamo?"" disse Marston, sembrerebbe una domanda sciocca. Ma avevamo attraversato un campo magnetico, come ci spiegarono in seguito, ed eravamo preda di allucinazioni. Vedemmo le cose più bizzarre ed indescrivibili che la nostra mente potesse partorire, ma sorvoleremo questa parte.

"" Siete a Shamballha, città di smeraldo, capitale di Agarthi, stranieri. "" ci disse una voce che proveniva dall’alto, era il brahamat, che levando la sua mano verso l’alto ci fece fluttuare nell’aria. "" Dovreste sapere che questo posto è proibito a quelli come voi "". L’uomo dalla pelle blu scosse la testa in disappunto come farebbe un padre verso il figlio stupido, "" Seguitemi, vi porto dalla Triade Sacerdotale. ""

Le nostre gambe si muovevano da sole, o meglio era il brahamat a muovercele. Il suo spirito pervadeva dentro di noi, non eravamo padroni del nostro corpo e ci sentimmo violati nel profondo del nostro intimo.

Alzando la testa al cielo, vidi un panorama spettacolare, questo posto era davvero il paradiso perduto, l’Eden raccontato nell’antica Bibbia. Non c’era dimensione dell’alto e del basso, se alzavo la testa potevo vedere i continenti della Terra Cava, ma anche il cielo e le nuvole. La luce chiara sfumava tutto, ma potevo vedere nembi purpurei in un cielo verde acqua, un Sole tanto piccolo quanto vicino: quello era il nucleo terrestre, rosso infuocato come un ovulo fecondo… nel vederlo il cuore mi si aprì, mi sembrò di rivivere il romanzo di Emerson. Il Dio Fumoso.

Gli abitanti erano tutti nordici e ci passavano accanto. Alti, biondi, slanciati, sembravano angeli. Ma tra questi c’erano anche creature rettiliformi, dalla pelle verde e squamosa.

Vidi che Filchner provava timore: di fronte alla purezza di quegli esseri il non-ariano sembrava lui.



Il Brahatma ci portò di fronte ad un sarcofago di pietra nera. Dietro il sarcofago sedevano nell'ombra i 12 savi.

"" Salve. Stranieri. "" Strisce di fuoco e lingue di fiamma cominciarono a parlare. Non erano parole umane, ma entravano nella nostra testa ed in qualche modo riuscivano a mettersi in contatto con noi.

"" Salve, noi siamo… Fermi "" ci bloccò la Triade. "" So chi siete. So cosa volete. Noi a Shamballha conosciamo il passato, il presente, ed il futuro. Avevamo previsto il vostro arrivo. Siamo noi a decidere il destino del mondo: guerre, disastri, fortune, tutto rientra nel nostro disegno provvidenziale. ""

"" Agarthi fu fondata 380 mila anni fa, inizialmente abitavamo la superficie, ma 6000 anni fa quando il male si impadronì del mondo fuggimmo nel sottosuolo per non esserne contaminati. Non siete la prima razza umana sul pianeta Terra. La razza umana fu creata e distrutta per ben 12 volte, essa era stata concepita per servirci, ma poi Satana vi ha conquistati e vi ha resi liberi, trasformandovi in creature imperfette e vagabonde. Quando egli sarà sconfitto, voi e la vostra stirpe degenera sarete nuovamente distrutti.

Abbiamo reso Agarthi un regno impenetrabile fatto di mille cunicoli, e soltanto voi dopo Gengis Khan vi avete messo piede. Il popolo degli Zingari un tempo viveva ad Agarthi, ma commisero una grave empietà e furono cacciati, tuttora vagano per il globo terraqueo senza il più vago ricordo di ciò che un tempo furono.

Vi abbiamo lasciati entrare per lasciarvi questa profezia: Un giorno, il discendente di Satana marcerà contro Agarthi e le forze oscure si scontreranno con le forze del bene, queste ultime vinceranno, tornerà l’età dell’oro e sulla terra domineranno quelle divinità antiche che furono scacciate dopo il Diluvio Universale. L’uomo sarà annientato, ma la razza umana rinascerà, e diventerà nostra schiava. Il bene avrà trionfato sul male. ""



Quelle parole furono per noi scioccanti. Deglutimmo, sentendoci piccoli e impotenti.



Le lingue di fuoco sparirono, ed il Brahatma ci disse che tutti i testi antichi erano sbagliati. L’uomo non era stato creato per dominare la Terra, ma per dilettare i veri padroni della Terra, e cioé loro. Il Brahatma ci disse che l’anno della svolta sarebbe stato il 2020. Le sofferenze della razza umana, le ansie, lo stress, il dolore e l’angoscia di tutti i giorni, erano fonte di divertimento, svago per queste creature crudeli crogiolate nel loro paradiso intraterrestre.



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Il Brahatma ci disse infine che Agarthi avrebbe il potere di far esplodere l’intera superficie terreste e di trasformare gli oceani in deserti, ma che questo non accadrà perché la razza umana non rappresenta un pericolo per Shamballha.



L’uomo dalla pelle azzurra rivelò di essere Kornilov e ci disse di non preoccuparci, poi ci condusse in una stanza oscura, dopodiché sparì, lasciandoci soli, tremanti, ai piedi di quell’enorme figura femminile che giganteggiava adesso su di noi.

L’incredibile differenza tra le nostre dimensioni umane, e le sue dimensioni divine, alimentarono il nostro disagio ed il nostro senso di impotenza. La dea fece un passo, e per poco non fummo schiacciati dai suoi piedi. Nessuno di noi aveva il coraggio di parlare, ma si fece avanti il nipponico Shirasu, che chiese umilmente "" Signora. Abbiamo veduto e sentito lungo il nostro cammino di tutto e di più, il Brahatma ci ha portato da voi, voi chi siete? "".

"" Sono la padrona del mondo. "" le parole della gigantessa ci investirono come un uragano, anche se furono pronunciate a voce bassa. Fummo meravigliati che potesse sentirci, colei che poco prima avrebbe potuto calpestarci. "" In Nepal mi conoscono come Devi. In Europa ero Cibele. Non ho creato io questo mondo, ma lo possiedo. E voi umani non siete gli abitanti del mondo, voi siete soltanto insetti che strisciano sulla superficie. E lo avete anche visto, avrei potuto schiacciarvi senza neppure accorgermene. ""

Shirasu si ritirò nell'ombra e chiese se potevamo tornare a casa, ma la dea non rispose.

Ci fu un breve silenzio.

"" Andate pure. Aver visto le vere sembianze dei signori del mondo è anche troppo per una razza insulsa come la vostra.

Non abbiamo nemmeno bisogno di alterare i vostri ricordi, nessuno crederà alle vostre parole. Gli uomini sono meschini e credono solamente a quello che i loro occhi vedono. Andate, andate pure. ""

E con uno schiocco di dita la mastodontica divinità ci smaterializzò riportandoci qui a Kathmandu.



E questa è stata la nostra avventura. »

John Hunt finì di parlare e tutti gli astanti scoppiarono a ridere, quell'uomo era matto da legare.


Le Petit Journal



I Semestre 1934 - Indice:



[Prima Pagina]

-”La Sinistra si Divide.”



[Amministrazione Interna]

-Il Popolo Protesta.

--Laval e Pétain Guidano la Destra.



[Affari Esteri]

-Mazzata Finale in Siam.



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[Prima Pagina - ”La Sinistra si Divide.”]



-Guardando il passato della Francia, leggendo accuratamente la sua storia, chiunque può trarre la conclusione che la nostra nazione ha sempre visto di buon occhio la “Sinistra” e le sue idee politiche.



Questo disinteresse verso la Destra da parte dei francesi è forse anche dovuto ai colpi di stato monarchici appoggiati, appunto, dalla Destra sempre dichiarata “filo-monarchica”, quindi vedi i Borboni o Napoleone, o perché i principi di libertà e uguaglianza sono molto più vicini alla Sinistra, quindi suscitano nostalgia di quella bella Rivoluzione… chissà.



Parlando di storia un po più moderna attualmente la politica francese era divisa tra: la Sinistra unita da un unico blocco formata da Radicali, Moderati, Socialisti; mentre la sua controparte era, ed è tuttora, la Destra non particolarmente unita se non dall’odio verso i loro “cuginastri” formati da: Repubblicani, Filo-Monarchici, Bonapartisti, Indipendentisti.



Infine ci sta un ultimo gruppo, molto spesso dimenticato, quello degli emarginati: i Comunisti e Socialisti che si sono distaccati dal Partito Socialista Francese poiché prediligono un uso diverso per applicare le loro idee.



Quest’oggi, però, è avvenuto un evento che sicuramente cambierà la politica francese e sposterà l’ago della bilancia, forse, verso la Destra. Il Partito Radicale, partito di maggioranza di tutta la sinistra, a causa dell’Affare Stavisky ha perso la fiducia di molti sostenitori politici e una conseguente scissione da parte di molti suoi membri.



L’Affare Stavisky è un caso di cronaca molto chiacchierato in Francia dai giornali poiché tratta di quest’uomo Alexandre Stavisky, di origini Ucraine, truffatore di “professione” che a seguito della sua cattura, dopo aver truffato una banca rubando 200 milioni, ha ammesso di aver avuto rapporti “lavorativi” con molti esponenti della Sinistra.



La Destra ha subito sfruttato la cosa per gettare fango ed accaparrarsi dei voti, come capita spesso, ma ovviamente nessuno credeva ad un piccolo delinquente… finché la giornata del 4 Febbraio 1934 Stavisky è stato trovato assassinato nella sua cella il giorno prima del suo processo.



Perché “un semplice delinquente” come definito dai Radicali è stato assassinato: per farlo stare zitto, molti direbbero, e allora quello che aveva detto era la verità e forse aveva ancora molto altro da dire, da accusare, da rovinare.



L’Ispettore di polizia Jean Chiappe responsabile del commissariato dove Stavisky era rinchiuso, è stato messo sotto processo per aver collaborato all’omicidio del falsario. In seguito alle indagini sulla truffa di 200 milioni sono state trovate prove che collegano Stavisky al Sindaco Joseph Garat, i quali si presume abbiano collaborato e inseguito diviso il bottino.



Ad alimentare ancor di più la fiamma delle proteste è il legame di sangue, e politico, che unisce Garat al Primo Ministro Edouard Daladier e proprio quest'ultimo è stato messo alla forca dai propri compagni di partito.



I Socialisti minacciano di abbandonare la coalizione dicendosi indignati e non vogliono essere accostati ad un Partito formato da ladri e truffatori; mentre gli stessi membri Radicali stanno dando le dimissioni dal partito chi per ripudio e chi perché forse ha la coda fra le gambe.



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[Amministrazione Interna - Il Popolo Protesta.]



-Tutti i giornali francesi scrivono pagine intere, chi in modo neutrale chi invece di parte, sul caos che si sta creando all’interno della Politica Francese.



Come sempre i primi a muoversi sono i normali cittadini francesi, i quali nelle loro vene non ribolle sangue, ma la linfa della Rivoluzione. Armati di cartelli offensivi, della voce e di pomodori centinaia di Parigini si sono stanziati fuori Palazzo Borbone a protestare.



Grida di vergogna, insulti vergognosi e strilli blasfemi fanno risuonare i vetri decorati d’oro del Palazzo, tanto da far intervenire la Gendarmeria per contenere alcuni pazzoidi che volevano lanciare dei sassi verso le belle finestre. Barbari.



Ogni volta che un politico dei Radicali usciva dal portone principale una pioggia di rossi pomodori eclissavano il cielo pronti a cadere sul corpo del povero disgraziato. La strada di pietra divenne presto ricoperta di sugo di pomodoro e nell’aria si sentiva il profumo del rosso ortaggio.



Per calmare gli animi, altrimenti troppo eccitati, ci ha pensato Il Presidente della Repubblica Albert Lebrun il quale, in un comunicato ufficioso, ha espresso il suo disprezzo verso l’accaduto e chiesto ai suoi “colleghi” politici di consegnarsi alla polizia qualora abbiano collegamenti con Stavisky. Aggiungendo anche che l’attuale Maggioranza, se disgregata, non potrà rispettare l’impegno preso nel guidare la nazione.



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[Amministrazione Interna - Laval e Pétain Guidano la Destra.]



-Mentre la Sinistra brancola nel buio tirando capocciate e sgretolandosi un pezzo alla volta, la Destra si organizza capendo che è questo il momento buono per conquistare il Governo.



Dopo decenni di egemonia totale dei Radicali i Partiti di Destra: Repubblicani federali, Indipendentisti, Bonapartisti, si sono uniti in un unica coalizione guidata dal Politico Pierre Laval.



Pierre Laval è un politico molto forte e popolare in Francia tanto da esser stato eletto “Uomo dell’Anno” nel 1932 dal Times, nota rivista inglese, e oggi alla guida degli Indipendentisti diventa la figura di riferimento di tutto il panorama della Destra.



Ospite in molte trasmissioni radio, con interviste a giornali francesi, Laval ha ufficialmente iniziato la sua personale campagna elettorale promuovendo la Destra come “unica salvatrice della Francia” senza dimenticarsi di spalare altro fango sulla Sinistra.



I suoi oppositori negli anni lo hanno etichettato come un uomo arrogante, spregevole, dall’ego smisurato, ma per molti è considerato una figura autorevole degna di dover guidare la nazione prendendo come ispirazione i suoi “colleghi” in Italia e Germania.



Un’altra figura diventata un'icona della Destra Francese è il generale Philippe Pétain, Eroe della Grande Guerra, usato come simbolo di propaganda e considerato anche essi l’uomo giusto per guidare la Francia.



Anche se ha quasi sempre smentito la sua entrata nello scenario politico la suggestione è molta e forse ora che sembra imminente la vittoria della destra potrebbe farci un pensierino.



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[Affari Esteri - Mazzata Finale in Siam.]







-Il Siam è una pratica mai stata archiviata dalla Repubblica Francese a causa della cocciutaggine del popolo Siamese, il cui Re non ha accettato nessun trattato di pace inviato dalle delegazioni Anglo-Francesi.



Nonostante ciò per 20 anni non è stato registrato nessun conflitto, salvo alcune battaglie con banditi non riconducibili direttamente al governo Siamese. Sembrava dunque che la pace in qualche modo era stata firmata e forse, per orgoglio, il Re non voleva firmare, ma lasciare il tutto così sospeso nel nulla.



In questo clima di tregua agli albori del nuovo anno sono state avvistati i soldati Siamesi oltrepassare il confine dell’Indocina diretti nei loro ex territori.



La loro avanzata è stata brutalmente fermata dai soldati della Legione i quali con una semplice strategia difensiva, e con qualche bombardamento pesante, hanno completamente spazzato via le truppe ostili senza registrare alcuna perdita.



Da questo atto ostile il Ministro Sarraut, in concomitanza, con il Ministro Inglese hanno scelto di porre fine a questa buffonata facendo avanzare i propri soldati verso Bangkok.



La Capitale Siamese è stata messa a ferro e fuoco dai soldati francesi ed inglesi, città poi occupata da questi ultimi come stabilito dal incontro fra i due Ministri.



Alla Repubblica Francese spettano dunque i territori più meridionali del Siam lungo il confine con la Malesia Britannica, ricchi di giacimenti gassosi pronti ad essere utilizzate dalle aziende francesi.



Per questa pronta invasione è stata usata nell’operazione militare la nuova Corazzata “La France” costruita nel complesso militare in Indocina.



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Fine.


DAILY MAIL OF YANGON Gennaio 1935


La Rivoluzione di Natale



La crisi inarrestabile del 29, disoccupazione ai massimi storici, l'incapacità dei governi di farvi fronte, le tensioni sempre più accese negli ambienti dei sindacati hanno portato per la prima volta, nella storia degli ultimi due secoli, il Regno Unito nel caos più totale. Nonostante la disfatta del Partito laburista nel 1931 il pericolo rosso è più vivo che mai, dalle fabbriche alle miniere le agitazioni sindacali e gli scioperi sono all'ordine del giorno, le diseguaglianze sociali incolmabili, la criminalità è sempre più in aumento e non riguarda più solo le periferie, un malcontento generale si avverte nei cittadini inglesi, le formazioni socialiste invocano la rivoluzione armata contro la borghesia e la Corona.



Il nascente partito dell'Unione Britannica dei Fantasisti sotto la guida di Oswald Molsey ottiene da subito un consenso senza pari e quasi insperato. Vengono organizzate le camicie grigie e le sqaudre d'azione attraverso le quali si cerca di controbilanciare le violenze rivoluzionarie socialiste. Ben accette in un primo momento diventarono subito un pericolo per il Partito Conservatore che pur vincendo le ultime elezioni generali assistiva ad una perdita di deputati quasi emorragica che preoccupava e non poco.



Il Primo ministro Ramsay MacDonald alla guida di un nuovo governo di unità nazionale con i conservatori e i liberali cercò in tutti i modi di emarginare il BUF e nel 1934 nel momento in cui si indirono nuove elezioni agì in prima persona e impedendo che gli esponenti del partito fantasista potessero partecipare alle elezioni dell'anno successivo. Di fatto il BUF diventava una forza politica fuorilegge che non poteva più avanzare pretese in ambito politico, lo stesso Oswald Molsey insieme ad altri 26 deputati della formazione nazionalista abbandonarono il loro seggio alla Camera dei Comuni in segno di protesta. Era solo l'inizio, le stesse squadre d'azione che avevano agito nei mesi per contrastare le proteste filocomuniste ora scendevano in piazza organizzando manifestazioni antigovernative in tutto il Paese, e in molte delle quali le forze di polizia non opponevano resistenza. Tutto ciò erano le prove generali della grande manifestazione che si sarebbe svolta qualche mese più tardi. Il 20 dicembre 1933 in una grande adunata a Manchester lo stesso Molsey pronunciò queste parole "O ci daranno il governo o lo prenderemo calando a Londra", attaccò duramente il governo e tutta la classe politica corrotta dal potere e dal vile denaro, non mancarono nenache i riferimenti alla politica estera in cui negli anni era diventata mansueta e non degna del ruolo di prim'ordine che le spetta. Terminò l'adunata rivolgendo parole di stima all'esercito e alle forze di polizia, era il preludio di ciò che sarebbe successo quattro giorni più tardi. Il 24 dello stesso mese i fantasisti del BUF, in camicia grigia guidati da Molsey marciarono sull'East End di Londra per promuovere un loro congresso, poiché non riuscivano più ad aver accesso alla stampa. La manifestazione non incontrò nessuna resistenza, allora si diressero al numero 10 di Downing Street per chiedere a gran voce le dimissioni del Primo Ministro e di tutto il governo.







Ramsay MacDonald fuggito appena in tempo prima dell'arrivo delle camicie grigie si diresse presso il War Office al fine di decretare lo stato d'assedio, ma trovò le porte sbarrate, in un ultimo disperato tentativo corse verso Buckingham Palace cercando di avere udienza dal sovrano. Una volta entrato nella Sitting Room, stanza ove di solito il Primo Ministro viene ricevuto dal Re, con suo più grande stupore trovò ad accoglierlo anche Molsey. In quel momento MacDonald capì che tutto era stato vano e che i suoi giorni al governo erano terminati. Giorgio V aveva in fatti delle simpatie verso il giovane Molsey e attratto dal suo fare patriottico ma anche lealista verso la Corona lo portarono ad una scelta abbastanza facile. Affidò l'incarico di formare un nuovo governo provvisorio e contestualmente veniva sciolto il Parlamento, il potere passava ufficialmente nelle mani di Molsey.



Il primo atto da Primo Ministro fu quello di mettere al bando tutte le formazioni socialiste, comuniste, insieme ai Labouristi ritenuti complici delle loro azioni. Lo stesso MacDonald fu condotto alla Torre di Londra in attesa di processo per alto tradimento. Furono messe sul piatto una serie di riforme per superare la crisi economica, il famoso Molsey Memorandum, a favore di una politica più interventista da parte del governo. Le camicie grigie e le squadre d'azione furono istituzionalizzate e riconosciute come forze ausiliarie, presero il nome di Milizia volontaria inglese. La Camera dei Comuni non sarà più partitica, ma corporativa (ogni lavoratore voterà un rappresentante della sua Corporazione).



Dall'estero la notizia è stata accolta favorevolmente, soprattutto da regime italiano che da quello tedesco, sono arrivati anche telegrammi da Parigi, San Pietroburgo Pechino e Washington, da quest'ultima sono arrivati messaggi di stima profonda, tutto ciò ha rinsaldato l'amicizia tra i due paesi e l'inizio di nuovi scambi commerciali nell'aerea che interessa l'oceano indiano e il pacifico





Un nuovo governatore per Yangon
Si chiama William Joyce il nuovo Governatore della Birmania Britannica. Dopo neanche due anni dall'insediamento di Sir Frederick Hugh Lansdown Stephenson vi è un nuovo cambio al vertice in quella che è diventata nel corso degli ultimi anni la colonia più importante dell'Asia britannica. Questa volta però il cambio al posto di comando ha un valore squisitamente politico, il Primo Ministro Molsey infatti intende mandare un nuovo messaggio agli alleati europei e alle nazioni asiatiche. Il posto sarà condiviso col Generale Richard O'Connor al quale verrà assegnato il comando esclusivo delle forze armate.



Negli ultimi mesi la politica estera inglese ha subito duri colpi, soprattutto per l'inettitudine dei precedenti governi e per l'insolenza di potenze straniere. Esemplare è il caso di Hong Kong (prima colonia inglese) dove la minoranza più numerosa è costituita da cittadini britannici. Sotto il controllo nipponico la regione ha conosciuto il suo peggior periodo costituito da governi locali che snobbavano di fatto il suo enorme potenziale oltre che un crisi economica mai vista subendo anche la perdita della condizione di porto franco.



La prima umiliazione si è vista quando ai delegati inglesi si videro recapitare la lettera proveniente dal Ministero degli esteri giapponese dove vi era l'invito di recarsi nell'omonima città per la conferenza di pace svoltasi dopo la seconda ribellione delle province meridionali cinesi. Scelta non casuale del governo nipponico oltre che una dimostrazione di potenza e arroganza senza eguali. Una seconda umiliazione si è avuta quando da un giorno all'altro lo stesso governo giapponese ha deciso di mettere in vendita tutta la regione prima annunciandola come una squallida asta, poi la stessa andata deserta è stata trattata in privato con l'Impero cinese. Un timido avvicinamento c'era stato col governo britannico, tra l'altro il contatto è partito proprio da Londra e non viceversa ma alle richieste impossibili dettate il Ministro delle colonie decideva di rinunciare costituendo un ulteriore umiliazione per la nostra gloriosa nazione. Le relazioni diplomatiche sono a i minimi storici.





Alla luce degli recenti avvenimenti il Regno Unito si ritira unilateralmente dal ruolo di garante nel trattato di non belligeranza tra Giappone e Impero cinese, sono state già inviate delle missive ai rispettivi ambasciatori.

Le Petit Journal



I Semestre 1935 - Indice:



[Prima Pagina]

-”Formato il Nuovo Governo Provvisorio.”



[Amministrazione Interna]

-Scongiurata una Guerra Civile!

--I Primi Interventi del Governo.



[Affari Esteri]

-Tabula Rasa.



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[Prima Pagina - ”Formato il Nuovo Governo Provvisorio.”]



-Il 31 Gennaio del 1935 termina ufficialmente, con largo anticipo, il mandato del Primo Ministro Edouard Daladier: le feroci accuse rivolte verso la sua persona, e al suo Partito, hanno destabilizzato l’intera struttura governativa con numerose dimissioni e scissioni all’interno dei Radicali.



Quindi, dopo esattamente 2 anni da quel 31 Gennaio 1933, il Ministro Daladier consegna personalmente le proprie dimissioni al Presidente della Repubblica, Albert Lebrun, consegnando di fatto l'intera nazione al caos totale, sprovvista di un governo e soprattutto di certezze verso il futuro.



Per le strade insorgono i primi focolai di Rivolte Rosse: socialisti e comunisti si uniscono in una crociata comune, sotto gli ideali marxisti, per sconfiggere il nemico borghese che sta attentando alla vita della stessa Francia.



Nemico identificato nella nascente “superpotenza” politica della Destra Estremista guidata da Laval e formata da i Partiti di Destra, e Centrodestra, ma anche da quei movimenti, anche universitari, che si auto dichiarano politici ritenuti illegali come: “I Giovani Francesi” accusati di molti crimini quale risse e contrabbando.



Nonostante i primi tentativi dei Radicali, e di ciò che rimaneva della Sinistra unita, di sostituire Daladier con Sarraut, Ministro delle Colonie, molto popolare in politica, sono stati inutili.



Il Presidente della Repubblica è stato scelto dal fato come “ago della bilancia” è lui l’uomo che con una decisione poteva cambiare il destino, le sorti, e la storia della nazione. Chiamato dunque a rispettare l’impegno preso durante il suo giuramento, ovvero quello di assicurare sempre il bene della Francia, si è ritrovato sulle proprie spalle il destino e la vita di centinaia di migliaia di anime.



La decisione è stata comunicata ufficialmente mediante trasmissioni Radio, Articoli di Giornali, Poster e Manifesti, tramite un discorso scritto e parlato direttamente da Lui in persona, il quale cita:



“Cari Cittadini Francesi, come sicuramente saprete la nostra Gloriosa Nazione sta attraversando uno dei suoi momenti più bui ed Io in qualità di Presidente della repubblica, orgoglioso di tale ruolo, ho l’Onere di prendere delle decisioni le quali cambieranno il corso storico della Francia.

In questi ultimi tre giorni ho passato ogni singola ora ad analizzare ogni possibile scenario, ogni possibile decisione, il tutto tenendo sempre presente di garantire il bene per lo stato, e quindi di voi cittadini, dunque, la mia decisione è la seguente: A partire dal Mese di Marzo entrerà in vigore un nuovo governo provvisorio guidato dall’unione politica della Destra guidata dall’Onorevole Pierre Laval, il quale avrà l’obbligo di riportare la nazione in un clima pacifico e tranquillo, garantire le attività economiche e finanziarie, senza che queste abbiano interruzioni, e infine di organizzare le prossime elezioni politiche. Dall’uscita di questo comunicato gli attuali ministri del precedente governo sono assolti dalla loro carica, il parlamento sciolto e prenderò io in mano tutti i Poteri fino ai primi di Marzo.”



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[Amministrazione Interna - Scongiurata una Guerra Civile.]



-Sono stati mesi, settimane, giorni, di inferno qui per le strade delle città Francesi trasformate in veri e propri campi di battaglia fra i protestanti “Rossi” e la Gendarmeria, la quale ha avuto l’ordine di limitare le manifestazioni senza però ricorrere alla violenza.



Queste sono state le direttive emanate dal Presidente della Repubblica le quali non hanno dato risultati positivi, anzi: sono state registrate innumerevoli scontri fra Gendarmeria e protestanti, ma non solo anche all’interno degli stessi protestanti molto spesso si verificavano risse e scazzottate.



Con la salita al potere, seppur provvisorio, di Laval le Autorità hanno avuto completa libertà di azione nei confronti dei protestanti, consentendo anche l’uso di armi letali, e ben presto le meravigliose strade di Parigi, Marsiglia, Nizza,..., si sono macchiate di sangue.



Il Partito Socialista e quello Comunista hanno espresso la loro furia e odio nei confronti di Laval chiamando anche in causa il Presidente accusando questi episodi fratricidi, ma dal Presidente non ci è più stata nessun intervento.



L’opinione pubblica, stranamente, ma forse neanche tanto, è molto delineata poiché la maggior parte della popolazione dichiara di avere la piena fiducia nel governo Laval. Questo è stato possibile soprattutto per via dei “rivoltosi” che hanno causato danni a negozi, alle strade, ad abitazioni, passando così dalla parte del male. Seppur il Partito Socialista si sia allontanato istantaneamente dalle proteste violente si è registrata un calo esponenziale di consensi.



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[Amministrazione Interna - I Primi Interventi del Governo.]



-Con la “benedizione” Del Presidente Lebrun i primi di Marzo prende vita il Governo Provvisorio guidato da Pierre Laval il quale ha racchiuso in sé fin da subito l’incarico, oltre a quello di Primo Ministro, di Ministro degli Affari Esteri, Ministro delle Colonie e Ministro degli Interni, così da poter risolvere rapidamente i problemi interni della Nazione. Questa mossa è stata vista, ovviamente, malissimo dalla controparte politica accusando Laval di voler far diventare la francia una nazione dittatoriale e che presto, se non fermato, ordinerà l’esecuzione dei suoi avversari politici.



Onestamente molti cittadini hanno storto il naso a questa notizia, paragonando Laval addirittura a Napoleone o a Luigi XVI, ma prima che iniziasse una seconda Rivoluzione Francese, con tanto di assedio alla Bastiglia e altro, il Presidente ha comunicato che ciò fa parte dell’accordo preso in precedenza fra i due e, qualora Laval superi il limite, Lui stesso interverrà mobilitando l’esercito.



Il primo obiettivo per quanto riguarda la politica interna è quello di ripristinare l’ordine sopprimendo qualsiasi tentativo di ribellione, chiedendo aiuto ai Partiti di Sinistra i quali devono ordinare ai loro sostenitori di collaborare.



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[Affari Esteri - Tabula Rasa.]



-In politica estera l’intervento di Laval è stato importante per ristabilire le comunicazioni diplomatiche con le varie nazioni europee, e del mondo, ribadendo che la Francia non ha subito nessun danno economico e ha mantenuto il suo Status di Potenza Europea e Mondiale.



Successivamente è entrata in vigore la nuova linea politica di Laval che prevede di fare “Tabula Rasa” di tutti gli accordi e i trattati che non avevano interessi economici o commerciali. Quindi le alleanze a solo scopo militare, patti segreti o trattati internazionali sono stati aboliti, tutto ciò per favorire una nuova rinascita della Francia in modo tale da potersi aprire a nuove realtà prima inesplorate.



In Asia l’unico trattato ancora in vigore era quello relativo alla conferenza di Hong Kong riguardo un possibile intervento Anglo-Francese in un possibile conflitto Sino-Giapponese. Questo accordo è quindi terminato, spezzando così il vincolo che legava la Francia ad un intervento militare mai non voluto, ma Laval ci tiene a precisare che nessuna nazione si deve sentire offesa, o mancata di rispetto, e invita chiunque parlare direttamente con lui per aprire nuovi spiragli diplomatici.



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Fine.




|-| |-| Cartella Imperiale |-| |-|



Fratelli, abbracciati



[-] Sunti dell’Imperatore Chun di Asisin-Gioro [-]





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{-} Secondo Semestre 1935,

Anno del Maiale di Legno secondo il Calendario Tradizionale Cinese {-}



{Yan Xishan ricompra la Cina ai Cinesi}



Dalla corteccia di un albero del monte Kunlun nacque un porcellino, onesto, leale, di buoni propositi e di buona indole il maiale crebbe in un solo anno bevendo la resina dei peschi mentre ruzzolava tra le magiche foreste di Kunlun. Le creature del bosco riconobbero la benevolenza del porco al quale in cambio di buoni consigli portavano in dono le bacche ed i frutti di Kunlun.

Un giorno il tenero cinghiale fu svegliato dal ruggito di una tigre, ma non volle fuggire. La tigre si stese accanto a lui e disse che era stanca di vivere in solitudine, temuta dagli abitanti del bosco, e per ripagare il maiale del suo coraggio le stelle dello Zodiaco lo nominarono re dell’anno nuovo.

Il re maiale grugnisce dal suo altare la promessa di una Cina finalmente unita, libera e sovrana. E le creature del bosco di Kunlun gli rendono tutti gli omaggi, giurando di servirlo fino al prossimo anno, quando sarà portato al macello, e verrà eletto al suo posto un nuovo re.



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Il Cancelliere Xishan all’inizio del suo mandato appariva come un uomo debole, che nonostante la sua carriera militare prestigiosa non riusciva a tenere unite le diverse anime politiche del paese. Il Movimento Sociale Nazionale di Hu Hanmin aveva tentato una prima spallata pacifica al Governo Xishan chiedendone le dimissioni all’Imperatore Chun, sostenuti anche dal Partito Repubblicano e dal Fronte Popolare delle Sinistre. Poi le camicie azzurre, sollecitate anche da quanto accaduto a Londra per mano di Molsey e del BUF hanno provato ad emulare ””una marcia su Pechino”” ed instaurare in Cina un Governo Fantasista, ma la ””sfilata”” si è conclusa nel ridicolo, con una multa per Chiang Kai-Shek e l’arresto dei partecipanti fino a due settimane per sedizione.

Yan Xishan invece ha dimostrato di essere un politico valente. Il Cancelliere ha ricomprato la Cina restituendola ai Cinesi: prima la Contea di Markam dal Regno Unito e poi la provincia di Hong Kong dal Giappone, entrambe passate sotto il dominio straniero a seguito dei trattati ineguali del 1900; si vocifera che il Giappone voglia restituire anche tutta la fascia costiera eccetto l’enclave di Hefei. In cambio la Cina ha offerto risarcimenti economici.



L’acquisto di Hong Kong ha generato tensioni sia dentro che fuori l’Impero. Londra e Parigi hanno annunciato di essersi ritirate come garanti del trattato di non belligeranza tra Cina e Giappone, facendolo difatto decadere. Il Primo Ministro Oswald Molsey non ha apprezzato il comportamento di Tokyo ma ha rassicurato le ambascerie dichiarando che non ci saranno ripercussioni diplomatiche e che gli stati europei continueranno a collaborare con quelli asiatici nella ricerca della pace; invito respinto dal Giappone, che ha imposto un embargo contro il Regno Unito; la Cina ha tranquillizzato Londra, annunciando di voler mantenere lo status di Hong Kong come porto franco, dove uomini e mezzi inglesi avranno il libero lasciapassare a tout-prix.

L’opposizione interna invece ha accusato il Cancelliere Xishan di voler distogliere l’attenzione dai veri problemi della Cina ammantandosi solo di gloria personale, mentre Chiang Kai-Shek ha definito l’acquisto di Hong Kong come una risoluzione vigliacca delle controversie internazionali, non degna di un paese di valenti guerrieri.

Il Cancelliere non ha dato spazio a repliche, limitandosi ad ascoltare gli elogi dell’Imperatore Chun e della popolazione.



{Anastasia a Pechino}



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È una fresca giornata primaverile, i cieli tornano ad essere animati dal melodioso cinguettio di stormi d'uccelli, mentre la natura si ridesta nella sua più florida gioventù. Improvvisamente si spalancano le porte della Città Proibita: un poderoso trotto di cavalli inizia ad udirsi da lontano. La pomposa carrozza è al centro della formazione, quando d'improvviso le porte si aprono e ne discende accompagnata da due dame una donna in abito celeste, merlettato e finemente ricamato. Al collo una collana di piccole perle rose chiuso in un piccolo spinello verderame. Sul capo un diadema d'argento.



L'Imperatore Chun con la sua moglie, i suoi due figli Pu-Yi, Pu-Ye, e la principessa Jin Yunying aspettavano l'arrivo della visitatrice. Le porte dorate della città proibita finalmente si aprirono svelando l'ingresso a lei alle sue serve. Era Anastasia, la figlia minore dei Romanov.

L'Imperatore e la sua moglie si inchinarono leggermente salutandola alla maniera cinese, seguirono i due principi e la principessa Yunying, quest'ultima molto entusiasta della visita di Anastasia, la donna dai fulgidi capelli rossi che avrebbe voluto conoscere meglio. Gli occidentali sfoggiavano i colori più stravaganti. Dopo averla salutata, l'Imperatore si dileguò con la moglie per motivi istituzionali, lasciando ai figli l'incarico di introdurre Anastasia al purpureo mondo del Gugong.



Anastasia si fece guidare tra gli imponenti corridoi e le maestose stanze del Palazzo, dimostrandosi estremamente interessata ed affascinata da quel mondo di miti e leggende antiche di millenni, ma ancora vivide nella tradizione cinese. Da subito legò in particolar modo con la principessa Yunying, che da parte sua si era mostrata da subito la più accorta nei confronti della Romanov. Raramente aveva avuto opportunità di disquisire con un'altra giovane principessa, senza contare che il trauma della prigionia vissuta l'aveva profondamente traumatizzata, stroncando alcuni ricordi della sua felice ed agiata infanzia.



La principessa ebbe il privilegio di potersi affacciare dalla grossa balconata che dava sul piazzale da cui era venuta. Da lì i suoi occhi azzurri si poggiavano su tutta Pechino ed oltre.

In quell'occasione, Yunying decide di rivolgersi all'ospite russa in maniera più intima, chiedendole della sua privata, del suo periodo di prigionia per mano dei bolscevichi. Yunying ricorda di aver sentito che tra tutti i piccoli Romanov, Anastasia era quella dall'indole più ribelle e giocosa, e che addirittura da piccola saliva sul tavolo della cucina per arrivare ai commensali più alti tra le grida della servitù, preoccupata per la sua sicurezza.



Anastasia le racconta quindi delle marachelle commesse a corte, di quando picchiò sua cugina, la principessa Nina Georgievna, o di quando tirò una palla di neve con dentro un sasso a sua sorella Tatiana, nonchè di quando giocava a calcio con sua zia, la Duchessa Olga, la cui morte fu una ferita difficile da sanare.



La principessa restò molto colpita dalle storie che aveva sentito, quella donna aveva un carattere molto forte, pieno di vita nonostante il vissuto, invidiabile. Fu dunque il turno di Anastasia e questa volta fu lei a chiedere alla principessa Yunying di parlarle della sua vita privata, passata e presente.

Lei non rispose, ma invitò Anastasia a seguirla nei Giardini del Palazzo d'Estate. I Giardini Zen si erano evoluti per 3000 anni diventando simbolo di raffinatezza e di armonia, secondo la filosofia zen in questi giardini si deve trovare la giusta dimensione tra l'uomo e la natura, per questo gli alberi sono piccoli e le rocce sono scolpite come se fossero erose dal tempo.

Yunying vestiva un Diyi, l'abito tradizionale delle principesse cinesi, ed era scalza sulla nuda roccia del Giardino d'Estate. Le due si videro intorno, l'aria era inebriata di peschi e di incenso d'oppio, i bombi volavano di fiore in fiore e la luce attraversando i fiori di pesco creava un atmosfera rosea ed incantevole. La principessa si sedette sul bordo del ruscello immergendo i piedi nell'acqua e cominciò a parlare di se. La sua vita non era tanto avventurosa quanto quella di Anastasia. Lei di carattere chiuso, era la terza figlia di Zaifeng e viveva reclusa nell’ambiente di corte, non potendo comunicare con il mondo esterno.





Anastasia si tolse le scarpette che indossava e seguì l'esempio della compagna, immergendo i piedi nella limpida acqua del ruscello. L'ambiente circostante era letteralmente fiabesco. Ma il tempo era volato, ormai il Sole era alto e la principessa Anastasia iniziava a sentirsi affamata.



Yunying sentì lo stomaco della principessa russa fare dei rumori e si mise a ridere "" Se hai fame il giardino è pieno di pesche, che potrai raccogliere direttamente dagli alberi. ""



Ammaliata da quei peschi incantati, Anastasia non potè fare a meno che cogliere alcuni di quei frutti che quasi mai aveva avuto modo di gustare a corte. Ad assaggiare quelle drupe appena colte risultò semplicemente estasiata: carnose, succose e zuccherine, con una vellutata e sottile buccia gialla costellata da lievissime venature rosse. Pensò subito di doversi far commissionare un vestito a modello.

Mentre si gustava quelle pesche avrebbe voluto ingozzarsene voracemente, così come spesso faceva durante i pranzi di corte. Tuttavia, per contegno e rispetto nei confronti della sua compagna, si limitò a piccoli e graduali morsi.

Saziatasi a dovere, si complimentò con Yunying per i tesori che la Natura aveva concesso alla Cina ed in particolare ai giardini imperiali



Anastasia era fin troppo famelica, Yunying la vide sbranare quelle povere pesche in mille brandelli che finivano tra i suoi denti mentre i succhi le scorrevano a rivoli sul vestito. Ma non si scandalizzò anzi la cosa la fece ridere, e in preda ai giochi cominciò ad agitare l'acqua del fiume con i piedi bagnando appena la principessa russa.



Anastasia, mentre Yunying era distratta, si calò nel ruscello e prese a schizzarla bruscamente.

Anastasia non sapeva come la sua compagna avrebbe preso quel gesto, ma allo stesso tempo voleva, per quanto fosse in suo potere, animare la vita di quella principessa così diversa dalla sua.



"BWRRRR" Travolta da un’onda d’acqua fredda la ragazza emise un grido e si irrigidì in una posa di ghiaccio. Si girò e i suoi occhi erano paonazzi. Istintivamente prese anche lei dell'acqua con le mani e per rabbia la gettò addosso ad Anastasia ma provò questa volta un emozione che non provava dai tempi dell'infanzia. Partì allora una raffica di schizzi d'acqua e Jin Yunying si levò alla carica verso la donna russa, finendo per scivolare nel letto del ruscello.



La caduta fu esilarante ed Anastasia scoppiò a ridere fragorosamente, mentre aiutava Yunying a rialzarsi. Le due amiche erano visibilmente divertite, a tratti imbarazzate, tanto che i loro volti assomigliavano ora più che mai a due pesche. Tuttavia, prontamente la Romanov riprese a schizzare la compagna, per poi fuggire velocemente ed armarsi di piccole bacche violacee che crescevano lì vicino. Dopo averne assaggiate un paio, gustando il piacevole sapore amarognolo, prese a bersagliare la principessa cinese.



Yunying di colpo venne bersagliata da uno stormo di pallottole violacee.

Lei era tutta bagnata. Il suo vestito bianco e rosso, ormai assomigliava sempre più ad una marmellata mista di pesche e ciliegie. Lanciò un urlo infantile "yeeeee" e si lanciò addosso ad Anastasia la quale stavolta cadde.



Anastasia fu travolta dall'impeto di Yunying, che forse non aveva mai avuto modo di esprimersi come il suo, e ben presto si ritrovò a terra con le mani bloccate. Le due principesse presero a lottare in modo amichevole e non ci volle molto prima che nella mente della russa riaffiorassero i ricordi delle piccole scazzottate di gioventù.

Yunying era troppo esile per tenere giù le braccia di quella donna russa, temprata dai gelidi inverni siberiani ed abituata a picchiare a mani nude le sue coetanee.

Anastasia, rialzatasi senza alcuna difficoltà, afferrò agilmente un pesciolino spaventato rimasto intrappolato in una pozza d'acqua adiacente al ruscello e lo scagliò in faccia a Yunying.

Il pesciolino scivolò giù dal suo naso e cadde sul suo vestito così Yunying lo afferrò e lo ingoiò per intero, era usanza in Cina mangiare piccoli animali. L'animaletto si dimenò e agitandosi nel terrore scivolò nella gola della principessa dove scomparve nascosto da un flebile ruttino.



Anastasia rimase scioccata e divertita al tempo stesso, anche se al pensiero di quel povero pesciolino fu un tantinello scossa. Posto sbagliato, momento sbagliato e, soprattutto, principessa sbagliata

Con l'intenzione di vendicare il povero pesciolino, Anastasia si gettò su Yunying e la atterrò urlando giocosamente "Assassina! Ahahahahaha, sei un'assassina!"

Quindi la lasciò ed entrambe si distesero sull’umido e morbido manto erboso, alternando ad un sospiro affannosso una gagliarda risata.

"Non preoccuparti per lui, adesso è al sicuro" sospirò Yunying, scoprendosi il vestito all'altezza dell'ombelico e massaggiandosi il pancino. L’animaletto digeriva sciogliendosi lentamente nel suo stomaco. "Dovresti provarli, sono buoni vivi se conditi nelle salse salate."



Restarono una accanto l’altra per molto tempo scoprendosi amiche, poi tornarono al palazzo dove li attendeva un Pranzo di Gala: non erano mai state tanto felici in vita loro.


causa vacanze e stanchezza da parte di tutti i partecipanti:

CON LA PRESENTE SI DICHIARA LA FINE CON SUCCESSO DELLA PARTITA EVENTO GDR - La Ribellione dei Boxer. -
Durata il tempo non indifferente di 38 giorni di gioco.
Iniziata l' 11/07/20 Terminata il 18/08/2020.
- - -
Si Ringraziano i partecipanti


Rinvenuta su una roccia del Machapucha, scivolata a valle dalle lingue di un ghiacciaio di Kimbu, i monaci del Tempio impiegarono diversi anni per decifrare le enigmatiche parole scolpite sulla nuda pietra; quelle che parvero ai monaci un incredibile scherzo del destino erano le inequivocabili lettere dei 12 savi, rotolate a Kathmandu per crudel fato.

Il monaco si accorse che la roccia era piena di polvere, e con una mano la spolverò carezzandola; alle intime carezze dell’uomo il sasso si ruppe mostrando un testo in sanskrito antico illuminato da una luce blu. Il testo diceva: « Pietra Tombale.

Immemore trascorse il tempo dai natali del mondo, da quando la soave melodia del creato partoriva se stessa, e tante cose erano successe per volere divino. Lo stesso volere divino che innumerevoli volte prescrisse la sua fine, e che ancora una volta era venuto per mietere se stessa nella distruzione irreversibile del creato. Dio sarebbe tornato per compiere il suo ultimo atto: l'Apocalisse, il momento sublime della fine dei tempi. »



Il Sole divenne arancione, poi rosso, poi marrone, e via via si spense. Gli uomini tentarono in tutti i modi di allontanare la morte ormai prescritta, ed inutilmente cercarono di ravvivare il padre della Via Lattea.

Scalando il monte Parnaso, una principessa dagli occhi a mandorla fu la prima a tentare di raggiungere Apollo, il Dio del Sole. Ma le sabbie la investirono imprigionandola per sempre in una clessidra di vetro.

Fu poi l’idea di un tale arrivare sulla vetta del Parnaso volando su agili funghi psichedelici, ma al contrario sprofondò nei regni infernali. Tra le fiamme dell’inferno dove arrostivano succulenti carni.

La foca François si mise a sfornare del pane caldo, e chiese ad Apollo di scendere, ma il dio non ne voleva sapere temendo per l’integrità del proprio sfintere.

Ci fu chi tentò di sfruttare la rigidità del proprio battello come bastone per giungere alla cima di quella montagna, e chi invece rotolò a fondo valle come un uovo.

E poi il buio fu.

Ancora una volta la realtà si dissolse smaterializzandosi, e la terra venne risucchiata sparendo dietro ad uno schermo blu pieno di lettere strane e simboli matematici; poi tutto fu bianco, ed una scritta apparve a caratteri cubitali nel cielo vuoto e senza tempo:

" L'ho conclusa ufficialmente sul forum

Ringrazio tutti per aver portato a termine con successo la GDR penso che ne organizzerò un'altra il prossimo mese spero di rivedervi tutti. by Sgrotto"



Tutto ebbe dunque improvvisamente fine. E sei mitici esseri spogliati delle loro entità virtuali, si ritrovarono a levitare nel profondo limbo intraceleste.

Nuotava allegro in una vasca da bagno un individuo dalle fattezze ignote, muovendosi col suo flagello nelle tiepide acque come un delfino nell’oceano indiano. Lo strano individuo vide delle bollicine emergere sulla superficie, quindi si fermò e facendo spallucce si assolse da ogni peccato: “Cacca Pupù” furono le soavi parole di questa creatura ignota.

Dietro di lui un celeberrimo attore aveva esordito la sua prima performance e si mise a lavare la camicia nera che sul finire dell'opera indossò per sedurre innumerevoli donne.

Intanto occhi pieni di speranza adornavano il viso stanco e vecchio di un anziano pinnipede, che non smetteva di sorridere gaio agitando i baffetti ed applaudendo su una lastra ormai disciolta di tenue ghiaccio.

Più là in un florido vuoto dominato da scie di oppio, emergevano dal buio due braccia pelose, il gigantesco essere giaceva abbandonato nell’angolo del limbo intraceleste, laddove non batteva mai il sole, dove esordiva lenti i suoi ruggiti.

Ancora nel cielo, un’entità demoniaca mascherata da angelo volteggiava leggiadra su se stessa col suo mantello fiorito, seguita da una scia di profumate rosse fragole incantava e uccideva le sue prede.

Giù nelle profondità del limbo comparve una lussuosa tenuta. Sul cancello una scritta: VILLA CHIARUGI.

Lì vi stava un povero vecchio, che digitando farneticanti deliri fissava una macchia sul muro. Ogni tanto un’infermiera passava di lì, e scuotendo la testa annotava sul registro le condizioni di salute del paziente. Oggi erano 6 anni dal suo primo ricovero. La creatura si trascinò debolmente in una stanza con il suo abito bianco ospedaliero. Lì fredde luci illuminavano crisalidi ancora chiuse. Nomi d’altrui genti che non si erano da tempo risvegliate, e che ormai avvizzivano nella polvere.



L’ultima lampada si fulminò. Il freddo piombò nel limbo, e le creature si congelarono ancora una volta.

Così, infine, si era spenta la luce del creato, che ancora aspetta, in un lontano futuro, la fiaccola che la riaccenderà …
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Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020 Empty Re: Partita GDR | Boxer Rebellion (di Mussulmanopazzo) 11/07/2020

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